Medicina: cosa la gente pensa che sia, cos'è, cosa dovrebbe essere

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8 Anni 6 Mesi fa #3093 da Healthdatabase
I lettori di questo blog sanno bene come i burattinai non perdano occasione per diffondere menzogne a proprio beneficio. Ne hanno mezzi, occasioni e moventi. Viene abbastanza facile immaginare che anche nel campo della salute – uno tra i più lucrosi e sentiti dalle masse – possano applicarsi gli stessi criteri. I dibattiti che puntualmente si accendono su temi come le vaccinazioni, i rischi dei nuovo farmaci, l'eterna "lotta" contro il cancro confermano la distanza tra quello che la medicina offre e quello che la gente vorrebbe. Stranamente, anche chi è più avvertito dei meccanismi che regolano il mondo, riguardo le questioni di salute manifesta un certo grado di fiducia nelle idee e nelle intenzioni di chi le gestisce. Ho aperto un sito ( www.healthdatabase.info ) per dare e ricevere informazioni utili alla tutela della salute. Qui vorrei proporre una discussione su quello che le persone, nel momento che manifestano una qualsiasi malattia, si aspettano dagli istituti (ospedali, studi, centri di diagnosi e terapia) preposti all'uopo e da chi entro quelli opera, su cosa in realtà viene offerto, su come una medicina diversa potrebbe postularsi. La chiave delle risposte è l'esperienza, propria o di persone vicine. Per quanto vedo, è difficle che un malato esca da un ospedale stando meglio di come c'è entrato (la regola è quasi sempre il contrario). Un possibile spunto: perché – a differenza di tutte le altre specie animali – per sopravvivere gli esseri umani avrebbero tanto bisogno di medici e medicine speciali?
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8 Anni 6 Mesi fa #3113 da FrancescaR
Benvenuto su Luogocomune, Dott. Piga.
La ringrazio per l'apertura della discussione e per averci segnalato il suo sito personale,
SPLENDIDO e dai contenuti appassionanti.
Ho iniziato la mia "esplorazione" con la lettura dell'articolo «Esami diagnostici». Mi devo ancora
riprendere ma lo consiglio a tutti.
Un saluto e i miei complimenti. Grazie ancora!

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8 Anni 6 Mesi fa #3132 da Healthdatabase
La ringrazio per il giudizio che esprime sul mio (come avrà visto artigianalissimo) lavoro. Lo scopo del progetto non è solo quello di dare informazioni sulla salute. Ma anche, e soprattutto, di riceverne, grazie alla partecipazione dei lettori. La maggior parte di quello che so, e di cui mi servo nella pratica clinica, l'ho imparata dai pazienti. Sono certo che tutti hanno esperienze utili da trasmettere agli altri, per costruire un data base di nozioni verificate. L'auspicio è che il suo interesse sia condiviso da tutti i lettori, che questi vincano la timidezza e diventino coautori. E' come, a mio avviso, si costruisce il progresso.

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8 Anni 3 Giorni fa #6691 da fefochip
sono completamente d'accordo che la medicina dovrebbe prima di tutto essere la ricerca della salute.
un medico per primo dovrebbe essere un maestro di salute piu che un esperto di malattia.
mi piacerebbe avere un medico che mi insegni come stare bene e non aspetti che stia male per prescrivermi dei farmaci.
agire anche nella malattia è fondamentale percarità, ma con la mutua complicità e non come un rapporto unidirezionale dall'alto in basso.
molto bello definire i malati dei maestri perche cosi dovrebbe essere per qualunque scienziato serio, prima di tutto c'è l'osservazione ,imparare dal mondo esterno
che in questo caso sono i malati.
possiamo imparare da chiunque ma i medici di oggi se lo sono dimenticati e si beano dei loro "risultati" pensando (erroneamente) di essere arrivati chissà dove.

ho una pessima opinione della classe medica odierna ma so che ci sono tante persone per bene e in buona fede che vorrebbero fare del bene.
purtroppo sono inserite in una meccanismo perverso in cui la malattia è fonamentalmente un business , la prevenzione un modo per attirare clienti e la guarigione di qualcuno una perdita di un cliente. in questo panorama non si può che stare ben alla larga da chiunque sia iscritto all'ordine dei medici.

la verità non si scopre, si capisce.
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8 Anni 3 Giorni fa #6692 da Al2012
Mi associo ai complimenti e soprattutto ti ringrazio per aver aperto questa discussione.

Ti do del tu perché ti sento vicino al mio modo di pensare, ti sento amico, un amico coraggioso che mette al centro quel senso di umanità e dice quello che pensa senza il timore che possa in qualche modo danneggiarlo professionalmente, perché hai una coscienza a cui sai che devi rendere conto prima di ogni altra cosa.

Perché dico questo pur avendo solo da poco preso visione del tuo sito?

Perché ho letto quello che ora copio/incollo

“Maestri

La maggior parte di quello che so l’ho imparata dai pazienti, dalle persone che mi hanno concesso il privilegio di seguirle nella malattia, che hanno condiviso con me parti importanti della loro vita.

Quando, dopo una visita, mi viene chiesto l’ammontare del mio onorario, sono regolarmente in imbarazzo.
Perché la paga è un surplus, motivato dalle regole che ci impongono le banche.
Il vero compenso della mia prestazione l’ho già ricevuto, nell’atto di fornirla: è la conoscenza, l’esperienza professionale e umana, la fiducia che mi è stata concessa.
Il valore di queste cose è certo e inequivocabile, e rappresenta la vera ricchezza, nel mio come in tutti i mestieri.
Quello che eventualmente potrò dare io in cambio ha un valore molto più dubbio e opinabile. (…)”


Poi ho letto anche:

L’autore
www.healthdatabase.info/537-2/

Per quello che posso fare, oltre ad approfondire il tuo sito, cercherò di mantenere viva l’attenzione di questo 3D, anche con i miei copia/incolla da profano e da sognatore.

GRAZIE.
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8 Anni 3 Giorni fa #6696 da Vmagic
Complimenti per il sito e l'apertura di questa fantastica discussione.

A riguardo di quanto si chiede sulle specie animali io chiedo sempre alle persone: "secondo te la natura ci dà tutto quello che ci serve per stare bene, si o no?"

"Stranamente, anche chi è più avvertito dei meccanismi che regolano il mondo, riguardo le questioni di salute manifesta un certo grado di fiducia nelle idee e nelle intenzioni di chi le gestisce", mi ha letto nel pensiero, ma secondo me non è un grado di fiducia ma è il grado di praticità nel prendere la pillolina che vince sempre rispetto al cambiare stile di vita per stare meglio.
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8 Anni 2 Giorni fa #6698 da Healthdatabase
Grazie a fefochip, Al2012 e Vmagic per i loro contributi, e ancora – ovviamente – a Massimo Mazzucco che ci offre questo spazio. Mi sembra naturale definire quella che prefiguro – e mi sforzo di praticare – come medicina della salute, in contrapposizione alla medicina della malattia, che è l'unica che ci viene offerta e di cui tutti abbiamo l'esperienza. Accreditare un concetto di questo tipo in un rapporto interpersonale diretto è relativamente semplice: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i pazienti cui lo propongo ci si riconoscono senza fatica, a prescindere dal livello culturale e di esperienza posseduti, e molti vi si adeguano nei fatti. Farlo nei confronti della massa delle persone, e poi vederlo mettere in pratica, è invece un'impresa di titanica difficoltà. La prima cosa più della seconda, soprattutto per due motivi. Il primo è che sostituire un'idea, per sensata che sia, a un'altra con cui siamo nati e cresciuti, e che rappresenta un punto fermo del modo in cui ci rappresentiamo la realtà, è sempre arduo. Poi perché – pur apprezzandone la validità – comporterebbe un cambiamento, di mentalità e di comportamenti, e cambiare, anche se in meglio, anche se si passa da un tugurio a una reggia, è sempre impegnativo e stressante. Ma sono certo che valga la pena provarci.

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8 Anni 2 Giorni fa - 8 Anni 2 Giorni fa #6699 da fefochip
alcune "pillole" per la salute

il movimento è fondamentale, non c'è peggior iattura della sedentarietà.
in particolare dopo una certa età non si può prescindere.
non si può pensare di stare in salute senza.
ho trovato grandissimo giovamento da lunghe camminate con i bastoni da nordic walking, sembri un po scemo ma mal di schiena e mani gonfie (che mi succedeva con la corsa) addio.
il movimento lento e a lungo (oltre che notoriamente attiva il metabolismo dei grassi) stimola la circolazione linfatica con tutto quello che ne consegue.
l'alimentazione è l'altra cosa fondamentale.
sull'alimentazione ci potremmo perdere cosi limito le mie raccomandazioni a poche cose ma fondamentali :
occhio all'indice glicemico , piu è alto e piu si ingrassa e si innescano degli alti e bassi insulimici da evitare.
l'obiettivo è la calma insulinemica.
per fare questo evitare i dolci il piu possibile e i carboidrati cercarli di mangiare il piu integrali possibile evitando quelli molto raffinati.
parola d'ordine fibre e enzimi
altra cosa importante i cibi fermentati.
impariamo a considerare che non ci si deve limitare a nutrire il nostro corpo ma anche il nostro microbiota che vive di fibre, mentre i cibi fermentati apportano nuovi ceppi batterici.
diversificando il cibo costantemente si stimola il microbiota a essere piu diverso possibile
evitare come lo zucchero e riabilitare i grassi.
i grassi rilasciano lentamente l'energia mentre lo zucchero attraverso il picco glicemico insulemico favorisce il grasso viscerale vero nemico ...altro che colesterolo.
mangiare un giusto apporto di grassi vegetali insaturi in modo che le nostre membrane cellulari possano essere ne troppo rigide (con troppi grassi saturi) ne troppo elastiche (polinsaturi ,insaturi) cosi che il metabolismo cellulare sia ottimizzato (studiare lipidomica).
a tal proposito sono molto gustosi i semi e ricchi di grassi "buoni" e oligolementi fondamentali per fare enzimi.

in linea di massima 85% di origine vegetale e 15% di origine animale.

limitare al massimo antibiotici e provare prima con antibiotici naturali.
se proprio non si può fare a meno di antibitoici usare cicli di probiotici per reigrare il piu velocemente possibile il microbiota.

per chi ha problemi di gastrite fare largo uso di zenzero e limone.
lo zenzero è meglio di qualsiasi inibitore di pompa ,idem per il limone che basifica

evitare di andare a letto subito dopo cena ma andare a letto con lo stomaco vuoto è una buona regola.

il discorso di pierpaoli è interessante quindi valutare l'uso di melatonina la sera prima di dormire.(attualmente sto provando con analisi prima e al termine di terapia)
in ogni caso andare a letto presto e non fare tardi la sera aiuta i ritmi circadiani che sono fondamentali a una buona salute.

monitorare la vitamina D è un parametro che vale la pena di tenere alto.
personalmente ho fatto già 3 dosaggi per capire i miei andamenti , prendo sole nei momenti giusti e integro con un po di vitamina D in olio di oliva extravergine.

sto monitorando disbiosi e permeabilità intestinale per cercare di tornare su valori normali attraverso vari tipi di integrazioni e terapie naturali

per ora mi fermo qui

la verità non si scopre, si capisce.
Ultima Modifica 8 Anni 2 Giorni fa da fefochip.

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8 Anni 2 Giorni fa - 8 Anni 2 Giorni fa #6700 da Al2012
A proposito di Massimo, metto il link di uno spezzo del suo documentario “Cancro - Le cure proibite” dove si può comprendere come e perché la medicina naturale è stata eliminata dalla medicina allopatica.

Al minuto 2:04 inizia il capitolo “La guerra dei dottori”

Ultima Modifica 8 Anni 2 Giorni fa da Al2012. Motivo: Non riesco ad inserire il video nei forum come faccio in homepage! WHY?

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8 Anni 2 Giorni fa #6702 da masuc
Per prima cosa complimenti vivissimi per l'apertura di questo topic.
Inoltre ho dato un'occhiata al sito di Healthdatabase e l'ho trovato molto interessante e gli articoli mi trovano completamente in sintonia.
Purtroppo la propaganda (in special modo il principio di autorità) sono dei nemici molto forti e quasi impossibili da battere.
La mia massima di vita in questo campo è "medice cura te ipsum", che cerco di seguire per quanto possibile, cozzando spesso e volentieri contro la psicologia di mia moglie che per ogni piccolo disturbo vorrebbe prendere dei medicinali per guarire.
Non serve che io continui ad affermare che il corpo si autocura, senza bisogno di assumere medicinali, battaglia persa.

I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l'acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca

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8 Anni 2 Giorni fa #6724 da Healthdatabase
Grazie Al2012. Avevo visto l'intero documentario a suo tempo. Riguardando ora questa parte, mi ci riconosco ancora di più, e trovo che rappresenti in modo perfetto la realtà della medicina corrente. In fondo, i meccanismi del mercato sono semplici, e sempre gli stessi.

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8 Anni 2 Giorni fa #6725 da Healthdatabase
Grazie masuc. Spero tua moglie legga Healthdatabase, e inizi a aprie gli occhi. Un'informazione corretta è bene accolta dalla maggioranza delle persone

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8 Anni 2 Giorni fa #6726 da fefochip

masuc ha scritto: Purtroppo la propaganda (in special modo il principio di autorità) sono dei nemici molto forti e quasi impossibili da battere.
La mia massima di vita in questo campo è "medice cura te ipsum", che cerco di seguire per quanto possibile, cozzando spesso e volentieri contro la psicologia di mia moglie che per ogni piccolo disturbo vorrebbe prendere dei medicinali per guarire.

le donne (rispetto agli uomini , come media ) purtroppo sono svantaggiate in questa guerra per 2 motivi :
1)sono piu inclini a riferirsi ad un autorità (sono piu obbedienti) e per questo il medico con il camice , autorizzato dallo stato ,ecc,ecc ha buon gioco.
sono martoriate dalla propaganda per lo stesso motivo e quindi diventano bersaglio facile di tutte le campagne di prevenzione con pap test , mammografie , esami ginecologici e chi piu ne ha piu ne metta.
2)per questa propaganda dovuto al punto 1) sono maggiormente impaurite e chi è impaurito non ragiona bene.

la verità non si scopre, si capisce.

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7 Anni 11 Mesi fa #6961 da Al2012
Penso di aver raggiunto una “visione” olistica della Vita, questo grazie alle mie letture e ricerche.
Grande merito a questa mia nuova “visione” è da attribuire alle letture di alcuni libri divulgativi nel campo delle scoperte della fisica quantistica, alcuni libri di F. Capra per citare un autore, ma anche altri.
A dir il vero si tratta di ritorno più consapevole e maturo, in quanto il “terreno” era già stato “fertilizzato” da un mio precedente, e giovanile, avvicinamento alla “filosofia” orientale.

Ho compreso i limiti e i danni del paradigma riduzionistico, per la sua scarsa aderenza con quello che in realtà ci circonda, o meglio, da cui siamo emersi, e siamo parte inseparabile.

La “visone sistemica” (termine scientifico di olismo) ci fa comprende come ogni parte è realmente intrecciata. Un entanglement cosmico che, come dimostrato da esperimenti scientifici, annulla ogni divisione spazio-temporale.

Mi fermo. Perché non è di questo che voglio parlare.
E’ solo un concetto che può aiutare a comprende il perché del mio modo di ragionare.

Entrando nella manifestazione che chiamiamo Vita biologica, dobbiamo comprendere che quello che ci appare separato ed indipendente è solo un “inganno”, una “distorsione” (come direbbe l’utente Dipende) dovuta ad una cultura materialistica corrotta ed esaltata dal paradigma riduzionistico che condiziona tutto, scienze, società, culture e religioni.
La medicina ovviamente non è estranea a questa distorsione.

Il mio concetto di malattia è sintetizzabile con il termine “disequilibrio” del sistema immunitario.
Questo disequilibrio avviene perché il sistema immunitario è sottoposto a sollecitazioni, stress fisici, psichici, interni ed esterni in modo enorme e continuo, tanto che mi vien da pensare che sia veramente difficile trovare uno con un sistema immunitario in equilibrio.
Come dire che siamo tutti tendenzialmente malati cronici.

Quindi, per me, la madre di ogni malattia è da ricercarsi in questo disequilibrio e le malattie sono la manifestazione di esso.
La guarigione si ottiene ristabilendo questo equilibrio eliminandone le cause che l’hanno minato.

Per questo motivo mi sento molto vicino agli studiosi e specialisti che hanno, da tempo, criticato e posto dubbi sulla teoria che siano i germi la causa vera delle malattie.


“Riassumendo, per Pasteur il microbo provoca la malattia.
Per Béchamp è la malattia che genera il microbo".


Per me non è semplice decidere da che parte stare in modo fermo e deciso, come ho detto mi sento vicino al pensiero di Béchamp e degli studiosi che hanno condiviso e verificato il suo pensiero …
Comunque condivido il pensiero che sia il terreno a favorire la moltiplicazione (o mutazione) dei germi rendendoli più aggressivi e pericolosi e questo è senza dubbio favorito da un sistema immunitari disequilibrato o cronicamente compromesso che è per l'appunto la malattia basilare.

Sarebbe bello vivere in un mondo dove si gioca a carte scoperte, senza trucchi e senza inganni, dove il confronto non è competitivo, ma collaborativo, in cui il fine condiviso è avvicinarsi il più possibile alla verità.

Ma questo mondo non c’è … almeno per ora.

Per facilitare l’esposizione di queste critiche nel prossimo intervento copio/incollo la introduzione di un articolo dove queste critiche vengono evidenziate.
(I grassetti gli ho aggiunti io)

(continua)
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7 Anni 11 Mesi fa #6962 da Al2012
°°°
Tratto da:
Vaccinazioni, ricerca scientifica e diritto alla salute
www.dmi.unipg.it/~mamone/sci-dem/contri/leo.htm

°°° citazione °°°

Introduzione
La storia delle vaccinazioni è costellata di inverosimiglianze ed inganni.
Da quando Jenner volle "vaccinare" invece di "vaiolizzare", fino alla ricerca attuale di un vaccino contro l’AIDS, tutto si fonda sul condizionamento delle menti.

La nostra società accoglie favorevolmente i vaccini.
Noi siamo diventati dei consumatori dipendenti, sempre desiderosi di averne di più.
Le case farmaceutiche multinazionali l’hanno capito bene e alimentano questa dipendenza.

Ciò che i mass media pensano del vaccino rispecchia anche la concezione che hanno della malattia, del ruolo del medico e di ciò che significa farsi carico della propria salute a livello individuale e collettivo.

Il vaccino evita che ciascuno si responsabilizzi e s’impegni in prima persona.

Le prime vaccinazioni avvennero quando ancora non si sapeva quasi nulla di microbi, di virus e di sistema immunitario.
Benché fondata su conoscenze insufficienti, la vaccinazione fu velocemente promossa al rango di pratica medica generalizzata, di routine che non verrà più messa in discussione, divenendo così sempre più simile a un dogma che a una scienza in evoluzione – perché in effetti più vicina alla fede che alla scienza.

Questa pratica è stata imposta al mondo intero per mezzo di campagne vaccinali messa in atto da sostenitori convinti di aver trovato in questa pratica una panacea, ed è stata imposta al mondo intero per mezzo di campagne vaccinali, calendari vaccinali, estesi programmi di vaccinazione, leggi sull’obbligo vaccinale ecc.
È diventata un’ideologia per la quale dobbiamo essere pronti ad "immolare" un piccolo numero di individui al fine di salvaguardare la comunità.

L’avventura della vaccinazione è cominciata alla fine del 18° secolo quando il medico inglese Edward Jenner, per proteggere gli uomini dal vaiolo, pensò di inoculare in essi il vaiolo bovino, malattia specifica dei bovini ma ritenuta ‘simile’ al vaiolo umano.
Il successo che questo metodo conobbe, in particolare fra le classi agiate presso le quali fu magnificato da alcuni luminari, ha mascherato la realtà dei fatti, così come la viva opposizione che questa pratica aveva generato fin dall’inizio.

Cosa fece Jenner?
Semplicemente sostituì il pus vaioloso che si trasmetteva da un braccio all’altro tramite la variolizzazione, con del pus prelevato dalle mucche.
In seguito questo pus è stato sottoposto ad alcuni processi di purificazione, ma quel primo vaccino era totalmente artigianale ed empirico e fu somministrato tale e quale a migliaia di persone in tutto il mondo.

Si aprì così la via ad una contaminazione più complessa e subdola.
Infatti era la prima volta che si introduceva scientemente e direttamente nel corpo umano un elemento di un’altra specie, cioè del DNA, dei geni provenienti da un animale e, per di più, da un animale ammalato.
Noi rischiamo d’altronde di non poter misurare le conseguenze di questo avvenimento se non tra diverse decine o centinaia di anni.

L’uomo, alla fine del 18° secolo, diede il via allo sconvolgimento dell’ecosistema facilitando il passaggio di microrganismi da una specie ad un’altra.

La barriera tra specie e specie era stata oltrepassata: cominciava "l’animalizzazione" dell’uomo o "la minotaurizzazione della specie umana", secondo i termini usati da Pierre Darmond nella sua opera La Longue Traque de la Variole (Editions Perrin, 1986).
Questo aspetto della vaccinazione sfugge spesso alla considerazione.

L’osservazione aveva dimostrato che, generalmente, una volta contratta una malattia infettiva, in seguito non si manifestava più.
Da questo fatto nacque l’idea di inoculare elementi microbici o virali – dei quali si è attenuata la tossicità – al fine di provocare la malattia in forma leggera, ma tale da suscitare una reazione dell’organismo e così da proteggerlo contro un ulteriore attacco, più massiccio, di questa stessa malattia: si parla allora di immunizzazione.
L’idea non era priva di fondamento e di interesse.
Era necessario però assicurarsi dell’esattezza dei meccanismi in gioco e dell’innocuità del procedimento.

Non tutta la scienza medica ha appoggiato la teoria vaccinale: Béchamp contro Pasteur.

Antoine Béchamp (1816 – 1908) fu uno dei più grandi scienziati del XIX secolo.
Medico, chimico, naturalista, biologo, fu professore di chimica medica e farmaceutica presso la Facoltà di Montpellier, professore di biochimica e fisica all’Università di Parigi, poi Preside della libera facoltà di Lille.

Dimostrò l’esattezza delle osservazioni di Claude Bernard sull’importanza del terreno specifico di ciascun individuo e fu il primo a comprendere l’origine microbica delle patologie infettive.

Nonostante ciò, la sua opera è quasi sconosciuta perché è stata sistematicamente discreditata e falsificata a vantaggio degli interessi personali di Pasteur.

Béchamp riteneva che i microbi fossero un "processus":
provenienti da un’unica fonte (delle particelle "prebatteriche" presenti in tutte le strutture organiche, dette "microzini", essi possono cambiare dimensioni e forma secondo lo stato di salute dell’organismo nel quale vivono (….)

Le sue tesi sono state poi confermate da molti altri ricercatori e, nel 1980 alcuni batteriologi (Sorin, Sonea, Panisset, Naessens) hanno confermato che il polimorfismo batterico era un fatto scientifico inconfutabile:
"se si sconvolge il mondo dei batteri con il nostro intervento, le conseguenze possono arrivare a compromettere la vita sulla terra", essi affermano.

Alcuni studi hanno egualmente dimostrato che i batteri possono trasformarsi in virus in funzione di ciò che gli viene dato come substrato nutritivo (cfr. S. Sonea e M. Panisset in Introduzione alla nuova batteriologia, stampa dell’università di Montréal, 1980).

Béchamp, fondatore dell’enzimologia, ha identificato minuscoli corpuscoli, più piccoli della cellula: i microzimi.
Questi ultimi sono all’origine della vita e li si ritrova tanto nell’uomo che nell’animale, nel vegetale o nei microrganismi.
Nell’uomo la loro forma varia secondo lo stato complessivo del terreno nel quale essi vivono e del quale si nutrono.

La malattia si manifesta quando uno squilibrio turba le normali funzioni dei microzimi.
Quando lo stato di salute è alterato (dalla malnutrizione, da un’intossicazione o da stress fisico o psichico), il microzima si trasforma in germe patogeno, cioè in un microbo!

Per Antoine Béchamp lo stesso microbo può assumere più forme adattandosi all’ambiente nel quale vive: è la teoria del polimorfismo, le cui conseguenze, se fosse stata presa in considerazione, avrebbero rivoluzionato il nostro approccio alla salute ed alla malattia.

Per i seguaci di questa teoria è sufficiente rafforzare la salute dell’individuo perché i germi patogeni che esso ospita ritrovino la loro forma originale di microzimi e la loro funzione di pacifici protettori.
Rinforzando il terreno i microbi scompaiono e con essi la malattia.

Riassumendo, per Pasteur il microbo provoca la malattia.
Per Béchamp è la malattia che genera il microbo.

Queste posizioni contrapposte si fronteggiano ufficialmente da oltre 100 anni.
Secondo la tesi su Antoine Béchamp di 250 pagine di Marie Nonclercq, dottore in farmacia: dalla lotta che l’opponeva a Pasteur, il Prof. Antoine Béchamp uscì sconfitto.
Non perché propugnasse false teorie, ma perché Pasteur a quell’epoca disponeva di alcune carte vincenti. (…)
Pasteur aveva anche un altro vantaggio: sapeva falsificare gli esperimenti e i risultati che gli servivano per sostenere le sue teorie.

Le falsificazioni commesse da Pasteur ci sembrano oggi incredibili.
Ad un esame approfondito quindi, i fatti si opponevano alle idee sviluppate da Pasteur nel campo della batteriologia. (…)

Pasteur ha volontariamente ignorato i lavori di Béchamp, uno dei grandi scienziati francesi del XIX secolo la cui opera considerevole nel campo della chimica di sintesi, della biochimica e delle patologie infettive è quasi totalmente misconosciuta perché è stata sistematicamente falsificata, denigrata per gli interessi personali di un illustre personaggio (Pasteur) che aveva diversamente da Béchamp il genio della pubblicità.
E di ciò che si dicono oggi le "relazioni pubbliche".

Già dieci anni fa nel lavoro "Medicina ed igiene" di Ginevra il 23 marzo 1983 il Dr. Rentschnick, la cui ortodossia medica non può essere messa in dubbio, scriveva:
"non credo si tratti di un’inutile polemica di storia. Non è affatto proibito riesaminare il passato quando si sono verificati chiari abusi di potere da parte di un grande patron. Ci sono già stati casi simili, anche a livello di premio Nobel".

Da suo letto di morte, Pasteur avrebbe affermato che Claude Bernard aveva ragione, il microbo non era niente, ed il terreno era tutto.

In effetti, se il microbo fosse stato il solo responsabile, come si poteva spiegare il fatto che le infermiere che curavano i tubercolotici non venivano contagiate, mentre altri soggetti, molto meno esposti al bacillo, si ammalavano molto rapidamente?
Ponendosi questa domanda Claude Bernard arrivò a sviluppare la nozione di suscettibilità naturale alla malattia, riconoscendo che doveva esistere una tendenza innata od acquisita a sviluppare certe patologie.

Il 7 giugno 1906 il giornale Le médecin pubblicava una lettera indirizzata dal Prof. Béchamp al suo collega il Dr. Vindevogel:
(…) lo sapete meglio di me, tutta la medicina ufficiale, a partire dal vaiolo, dalla tubercolosi, fino alla più volgare delle enteriti, è preda dei sistemi preconcetti che, per sostenersi, cercano i fatti e al bisogno, se li inventano e li immaginano. Non c’è niente da fare, contro ogni buon senso si vaccinerà e si inoculerà (…) per uccidere il microbo e la folla incosciente approverà.
Avremo molto da scrivere per provare che ci si inganna e che si viene ingannati, niente da fare: povero spirito umano!

Per anni Ethyl Douglas Hume ha esaminato gli archivi di Pasteur ed in un libro pubblicato nel 1947, Béchamp o Pasteur? Un capitolo perso della storia della biologia, testimonia in netto sfavore del nostro celebre fondatore della microbiologia e della vaccinazione:

Pasteur, uomo ambizioso, opportunista e geniale nell’arte di promuoversi, plagiò, poi volgarizzò i lavori di Béchamp.
Rubò l’idea di piccoli organismi responsabili ma non rivelò che una parte delle scoperte di Béchamp.
Pasteur decretò che questi piccoli organismi venivano soltanto dall’esterno.

Egli omise di dire che all’aria aperta i microbi ed altri microzimi morbili (anormali) perdevano rapidamente la loro virulenza.
E la menzogna si perpetua da allora (…).

Perché si pensa che le vaccinazioni debbano conferire un’immunità?

Cercherò di non dilungarmi su altri aspetti legati alla natura dei meccanismi vaccinali e al metodo di preparazione e di conservazione dei vaccini, anche se si tratta di un punto importante, perché su questa materia si tende a fare di tutta l’erba un fascio per proteggere il dogma vaccinale.

I vaccini vengono ‘pensati’ e prodotti dalle case farmaceutiche in funzione delle vendite e dell’andamento del mercato, e la salute del singolo viene sempre in secondo piano.

Farò comunque alcune considerazioni sulle quali ognuno di voi potrà riflettere.
Sarebbe bene fare alcune precisazioni su questo termine.
L’immunità è la nostra capacità di resistere alle malattie, risultato dell’attività del nostro sistema immunitario, il quale regola le difese per preservare ciò che ci appartiene e che ci definisce.

La funzione del sistema immunitario è dunque di preservare la nostra identità biologica, il nostro ‘Io’.
Il nostro corpo è un tutto integrato e i diversi sistemi che reggono la nostra vita funzionano in stretta collaborazione reciproca: non si può danneggiare uno di essi senza che ci siano delle ripercussioni sugli altri.
Così, quando agenti patogeni o choc fisici o psichici minacciano il nostro equilibrio, il sistema immunitario si organizza e mette in moto un ingranaggio di elementi che hanno tutti un ruolo importante, ognuno al proprio livello.
La mobilitazione di tutti questi elementi sarà tanto più grande quanto più violento sarà l’attacco.

A volte le nostre difese sono insufficienti, la nostra vita è in pericolo, ma il sistema immunitario è un meccanismo potente, di grande precisione e di una sorprendente efficacia: può far fronte a tutto, sempre che gli si forniscano i mezzi per funzionare in modo ottimale.

Alla nascita questo sistema non è ancora completamente elaborato.
Occorreranno almeno due anni perché si perfezioni e diventi autosufficiente.

Durante i primi mesi il neonato è protetto dagli anticorpi trasmessi dalla madre: non ha ancora un’identità propria.
A poco a poco questa immunità "passiva" sarà sostituita da un’immunità che gli è propria e che si costituirà tramite il contatto con i germi che egli incontrerà.

In seguito, questa immunità sarà una corazza prodigiosa che permetterà al bambino di affrontare le aggressioni della vita, che non mancheranno di mettere alla prova la sua robustezza, come malattie infantili, crisi psicologiche, trasformazioni fisiche che marcano le fasi di crescita e che lo aiuteranno a costruire la sua personalità.

In questo magnifico programma costruito su misura per ogni individuo, le vaccinazioni appaiono come elementi perturbatori incontrollabili.

Nella sua opera: Constitution des organismes animaux et végétaux, causes des maladies qui les atteignent ("Costituzione degli organismi animali e vegetali, cause delle malattie che li colpiscono") (Editions du Laboratoire de physiologie génerale, 3 voll., Parigi 1926, 1936, 1946) Jean Tissot, professore di fisiologia generale al Museo di Storia Naturale, che ha studiato sperimentalmente in vivo ed in vitro lo sviluppo dei microbi, ci mette in guardia:

L’immunità tramite vaccinazione non si acquista se non conferendo all’individuo la fase cronica della malattia che si vuole precisamente evitare, fase cronica che comporta in un avvenire vicino o molto lontano delle pericolose complicazioni.

Noi viviamo in simbiosi con i microbi. Essi ci circondano e sono in noi.
Non bisogna dimenticare che tutti questi germi sono vivi e che di conseguenza hanno bisogno di nutrirsi e di riprodursi come tutti gli esseri viventi.
Approfittando del supporto che l’organismo umano conferisce loro, essi tenteranno di trovare una nicchia entro la quale espletare le proprie necessità vitali.
I microbi non tentano di attaccarci, vogliono soltanto vivere e non hanno più intenzioni patogene di qualsiasi essere.

Fare dei microbi i nostri nemici è entrare in una logica di guerra che va contro tutti i processi naturali e mette in pericolo l’ecosistema.

Le ricerche di scienziati come Antoine Béchamp, Jean Tissot, R.R. Rife, Léon Grigoraki, Gaston Naessens, per citarne solo un piccolissimo numero, li hanno tutti portati ad enunciare la stessa teoria:
gli elementi più piccoli che presiedono alla vita sono dotati di un potere di trasformazione che permette loro di rivestire diverse forme e di compiere diverse azioni nel nostro corpo.

Ne segue che non sono i germi a provocare le malattie, ma la rottura dell’equilibrio metabolico.

I microbi proliferano quando l’organismo è alterato e disorganizzato.
Certi agenti patogeni possono persistere nei tessuti senza causare danni, altri possono scatenare una malattia, malgrado la presenza di anticorpi.
L’uomo è ossessionato dal pensiero che la polio possa uccidere o handicappare per sempre, quando milioni di bambini sono "infettati" da questo virus, che è un ospite commensale degli intestini, senza essere affetti dalla malattia.

In natura nulla si perde, nulla si crea, nulla muore, tutto si trasforma.
L’infinitamente piccolo muta senza tregua.
Un virus può trasformarsi in bacilli poi in muffa o fungo e viceversa.
La maggior parte degli elementi della vita sono sottoposti a cicli e sono proteiformi.

Il biologo russo Bochian ha provato che gli elementi del filtrato contenuti nella tubercolina potevano riprendere la loro forma integrale di bacilli e diventare patogeni (conviene a questo punto riferirsi agli esperimenti pubblicati su Studi Sovietici nel luglio 1950).

I microrganismi sono principalmente endogeni e sono componenti di elementi vitali più complessi.
La loro funzione è di partecipare al mantenimento della vita.

Nel suo articolo pubblicato nel 1984 ed intitolato "Una causa possibile dell’AIDS e di altre nuove malattie", che tratta dell’origine dell’apparizione dell’AIDS e di altre nuove malattie, il Professore Richard Delong, virologo dell’università di Toledo negli Stati Uniti, scrive:
Tutto porta a credere che un equilibrio affidabile esiste tra il sistema immunitario umano ed i virus naturali. Rompere questo equilibrio potrebbe avere delle conseguenza imprevedibili (Med. Hypotheses, vol 395, n. 13, 1984)

Già nel 1883, John Shaw Billings, l’eminente specialista della salute pubblica, aveva detto:
"È importante notare che la semplice introduzione di microbi in un organismo vivente non provoca automaticamente la loro moltiplicazione e la malattia. La condizione dell’organismo stesso ha una grande influenza sul risultato".
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7 Anni 11 Mesi fa #6963 da Al2012
Propongo un altro articolo che tratta lo stesso argomento introducendo qualche elemento a integrazione.

Di questo mi limito ad incollare solo le frasi iniziali invitandovi a leggere il resto.

La teoria dei germi come causa delle malattie
www.medicinenon.it/la-teoria-dei-germi-c...causa-delle-malattie

Gli esseri umani, la forma potenzialmente più elevata di espressione della vita su questo pianeta hanno costruito la vasta industria farmaceutica con lo scopo primario di avvelenare la forma di vita “più bassa” presente sul pianeta — i germi!
Una delle più grandi tragedie della civiltà umana è quella di dare la precedenza alle sostanze chimiche invece che all’alimentazione. —
Dr. Richard Murray

“Nelle scienze, le persone considerano con slancio come loro propria proprietà personale quello che hanno imparato ed è stato trasmesso a loro dalle università e dalle accademie.
Se qualcun altro arriva con nuove idee che contraddicono il Credo e di fatto minacciano persino di rovesciarlo, allora tutti gli sforzi vengono indirizzati contro questa minaccia e nessun mezzo viene lasciato intentato per sopprimerla.
Le persone fanno resistenza in tutti i modi possibili: fingendo di non averne mai nemmeno sentito parlare, parlandone con disprezzo, come se non valesse nemmeno la pena di approfondire l’argomento.
E così una nuova verità può avere una lunga attesa prima di venire finalmente accettata.
Goethe
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7 Anni 11 Mesi fa - 7 Anni 11 Mesi fa #6966 da Healthdatabase

Al2012 ha scritto: Il mio concetto di malattia è sintetizzabile con il termine “disequilibrio” del sistema immunitario.

Il mio maestro, Peter Miescher, uno dei padri dell'immunologia, sostiene che il sistema immunitario dovrebbe essere il punto di partenza nello studio di ogni malattia, e dunque avere un ruolo centrale in una cultura medica al passo coi tempi. In realtà l'insegnamento universitario di questa materia è limitato e superficiale, e la medicina procede immutabile seguendo le stesse idee, convenzionali e obsolete. Le osservazioni citate di Goethe illustrano efficacemente il fenomeno. Ma non spiegano quella che nella fattispecie ne è la causa. In estrema sintesi, questa: $$$!

Al2012 ha scritto: non sono i germi a provocare le malattie, ma la rottura dell’equilibrio metabolico.

Parlerei meglio di equilibrio immunologico. In ogni modo è questa, a mio avviso, l'interpretazione più plausibile delle malattie infettive, alla faccia dei fautori della follia antibiotica, derivazione diretta della concezione di Pasteur.
Il senso e l'importanza del lavoro di Jenner non emerge nelle fonti citate. Ma è un discorso marginale. Di sicuro non si può in alcun modo attribuirgli responsabilità per lo scempio delle vaccinazioni proposte dal mercato più di due secoli dopo, nell'era della medicina dei petrolieri.
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7 Anni 11 Mesi fa - 7 Anni 11 Mesi fa #6968 da Al2012
Volendo spezzare una lancia a favore della medicina occidentale, bisogna riconoscere la sua estrema utilità in quella che definirei “medicina salva vita” o medicina d’emergenza.
In questo ambito è da sottolineare i progressi della chirurgia, e dei farmaci definiti salva vita.
In determinati casi l’antibiotico va considerato, anche esso come tale.

Diverso discorso va fatto per quanto riguarda la prevenzione e le cure per le malattie infettive e, soprattutto, per il mantenimento della salute dove la medicina occidentale mostra la sua non efficacia.

Questo, secondo me, è da imputare all’approccio riduzionistico, che è più accettabile in un discorso chirurgico e in quello di emergenza, mentre è completamente fuorviante nel discorso preventivo e di cura delle malattie infettive, proprio perché non ha quella visione d’insieme, visone sistemica, che è fondamentale nella ricerca di un equilibrio dell’intero complesso sistema biologico, rappresentabile come una fitta rete di interazioni e di comunicazione tra vari organismi viventi impegnati nella realizzazione di un equilibrio dinamico.

Come si legge nell’articolo:
“Il nostro corpo è un tutto integrato e i diversi sistemi che reggono la nostra vita funzionano in stretta collaborazione reciproca: non si può danneggiare uno di essi senza che ci siano delle ripercussioni sugli altri.

La medicina che vorrei dovrebbe mettere in rilievo tutto ciò che aiuta il mantenimento di questo equilibrio (salute), ed altrettanto contrastare tutto ciò che lo altera, mettendo in rilievo i fattori ambientali di inquinamento compresi quelli alimentari.

I medici e le loro organizzazioni dovrebbe essere i primi a lottare, denunciare i fattori di inquinamento ambientale, le procedure di produzione industriali inquinanti.
Dovrebbero lottare per abbassare i livelli di inquinamento dell’acqua, dell’aria, dei cibi, per fare una vera prevenzione delle patologie.

Lo scopo primario della medicina è proteggere la salute, perché, fatta eccezione per i pochi casi di alterazione genetica, la maggioranza nasce sana e resta tale se vive in un ambiente sano con adeguate abitudini igieniche, strutture di controllo dell’acqua potabile, servizi adeguati e di trattamento delle acque nere, alimentazione adeguata e ricca di vitamine e principi attivi vivi.

Questo è fare prevenzione ed aiutare un organismo sano a restare tale.
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7 Anni 11 Mesi fa #6969 da Healthdatabase

Al2012 ha scritto: La medicina che vorrei dovrebbe mettere in rilievo tutto ciò che aiuta il mantenimento di questo equilibrio (salute), ed altrettanto contrastare tutto ciò che lo altera, mettendo in rilievo i fattori ambientali di inquinamento compresi quelli alimentari.

I medici e le loro organizzazioni dovrebbe essere i primi a lottare, denunciare i fattori di inquinamento ambientale, le procedure di produzione industriali inquinanti.
Dovrebbero lottare per abbassare i livelli di inquinamento dell’acqua, dell’aria, dei cibi...



Molto giusto e di fondamentale importanza. Proprio oggi facevo la stessa riflessione: una medicina che voglia essere davvero utile agli esseri umani (non quella che ci è ora offerta, ovviamente) dovrebbe ampliare il proprio campo d'intervento, impegnandosi con - l'autorità derivante dal suo ruolo - nella protezione dell'ambiente e delle risorse naturali, denunciando senza paura ogni azione compiuta dai poteri economici che ne implichi l'alterazione (finora, praticamente tutte!), e i conseguenti ostacoli alla salvaguardia della salute delle specie viventi, che dovrebbe essere la sua funzione primaria. Al momento siamo ben lontani da un'idea del genere, e speriamo non sia troppo tardi per iniziare a coltivarla.

Sulla medicina d'emergenza sarei molto cauto: le situazioni in cui è realmente efficace sono davvero limitate. Spesso serve a correggere i danni prodotti da altre terapie (emergenza iatrogena), quasi sempre è evocata da comportamenti deleteri conseguenti a modelli di vita indotti dal mercato (emergenza bancaria). Per lo più non è che propaganda. Esistono anche farmaci che potrebbero definirsi "salvavita". Ma non sono quelli che la gente è abituata a credere.

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7 Anni 11 Mesi fa #6973 da Al2012
L’ associazioni dei medici minaccia ripercussioni sui dott. che sconsigliano i vaccini, la notizia rimbalza sulle televisioni e sui quotidiani e tutti concordi che bisogna riportare sulle retta via questi maldestri dottori.
Un oncologo rinomato, dott. Veronesi, va in prima serata su rai3 e proclama che i “termovalorizzatori” (così li chiamano loro) non hanno alcuna incidenza sull’aumento di tumori, l’ormai famoso “ZERO” e non manca di sottolineare che ci sono studi e studi di esperti che lo dimostrano, è un dato scientifico, e tutti dicono se lo dice Veronesi in TV è vero.

Sembra che il nemico principale della salute dei cittadini sia la libertà di scelta, le medicine naturali, quelle che chiamano alternative anche se praticate prima della imposizione di quella allopatica che è l’unica scientificamente provata valida dagli innumerevoli studi, mentre le altre sono solo frutto di ciarlatani che vogliono arricchirsi plagiando ignari cittadini.

°°°
Ora passo a commentare il primo articolo che ho inserito:

Cito dall’articolo

L’uomo, alla fine del 18° secolo, diede il via allo sconvolgimento dell’ecosistema facilitando il passaggio di microrganismi da una specie ad un’altra.

La barriera tra specie e specie era stata oltrepassata: cominciava "l’animalizzazione" dell’uomo o "la minotaurizzazione della specie umana", secondo i termini usati da Pierre Darmond nella sua opera La Longue Traque de la Variole (Editions Perrin, 1986).
Questo aspetto della vaccinazione sfugge spesso alla considerazione.


Basta andare a leggere, sempre nell’articolo segnalato, “Cosa contiene un vaccino?”

Un virus NON può vivere al di fuori di una cellula, quindi per la fabbricazione dei vaccini occorrono delle cellule spesso prelevate da animali per esempio: “rene di scimmia per il vaccino contro la polio, ovaio di criceto per il vaccino contro l’epatite B, cervello di coniglio per il vaccino contro la rabbia, embrioni di pollo per il vaccino contro gli orecchioni” o “feti (umani) per il vaccino contro la rosolia
Teniamo conto che queste colture cellulari per crescere hanno bisogno di cibo: “generalmente del siero di vitello che contiene dei fattori di crescita”

Forse potrà sembrare eccessivo parlare di “minotaurizzazione della specie umana”, ma è innegabile l’utilizzo di cellule animali e sieri, poi cosa va a finire nella fiala del vaccino?.

Inoltre (cito dall’articolo):

“Per assicurare una produzione industriale dei vaccini, è necessario disporre a ritmo continuo di cellule, a partire da un ceppo vaccinale (esempio: ceppo Vero per il vaccino antipolio); queste cellule vengono cancerizzate perché si riproducano all’infinito.
L’uso di queste colture cellulari continue pone dei problemi di purezza.


Cancerizzare una cellula perché si riproduca all’infinito, in me fa nascere qualche inquinante dubbio.

Prosegue dicendo:

Il rapporto 747 dell’O.M.S. (1986) metteva in guardia contro l’uso di substrati cellulari per la fabbricazione di vaccini in quanto possono essere contaminati da virus sconosciuti come l’SV 40 responsabile di tumori, da DNA contaminante o da proteine trasformanti.”

Ecco cosa può andare a finire nella fiala del vaccino!

Il Dr. Jean Pilette, medico belga che ha studiato in modo particolare il vaccino contro la polio afferma:
"qualsiasi prodotto proveniente dalla materia vivente pone un’incognita" (La Poliomyelite … quel vaccin? Quel risque?)

E quindi?
Grazie per i consigli, ma la produzione industriale ha le sue esigenze.

°°°
In merito ai feti umani utilizzati nella produzione dei vaccini per approfondire:

Vaccini: sviluppata una nuova linea di cellule derivate da feti abortiti
autismovaccini.org/2016/10/01/vaccini-sv...te-da-feti-abortiti/

I ceppi di cellule umane nello sviluppo dei vaccini
autismovaccini.org/2012/11/11/i-ceppi-di...viluppo-dei-vaccini/

Il minestrone dei vaccini
autismovaccini.org/2012/01/28/il-minestrone-dei-vaccini/

°°°
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7 Anni 11 Mesi fa #6990 da Al2012
Tralascio il discorso accentrato sulle vaccinazioni, argomento già ampiamente trattato in altri 3D, perché desidero introdurre un nuovo argomento, che penso sia sconosciuto ai molti.

Tra le altre cose è uno studio tutto italiano.

Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF)
www.scienzaespirito.it/files/img_serv/ab...010_MassimoCitro.pdf

Premetto che questo metodo non è in antitesi al concetto di base della medicina allopatica, ma mette in atto un diverso modo per la somministrazione dei principi attivi del farmaco, ovvero (come si legge nell’articolo segnalato):

“Il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF) permette di trasferire a un soggetto le proprietà farmacologiche di un farmaco senza somministrarlo. (…)

“(…) Col TFF è possibile, attraverso un sistema di circuiti elettronici e amplificazioni, captare, amplificare e trasmettere i segnali contenuti nel campo informato direttamente a un soggetto (per contatto attraverso elettrodi) o impregnare supporti di natura diversa (soluzioni acquose o idroalcoliche, piastre metalliche) riproducendo così gli effetti di quella sostanza, senza effetti tossici o collaterali indesiderati.
I vettori idroalcolici o in soluzione fisiologica, così attivati mediante TFF indiretto, possono essere somministrati per via sublinguale o parenterale. (…)”


Vorrei evidenziare la novità che tale metodo porta alla ribalta, la cognizione del fatto che ogni farmaco chimico è composto da due principali elementi: L’informazione e il supporto chimico che la trasporta.

Come molti ignorano l’efficacia del farmaco non dipende dal supporto, ma dalla informazione che esso trasporta.
Lo scopo di questo metodo è separare l’informazione dal suo supporto chimico e trasferirlo in altro supporto, per esempio acqua, mantenendo inalterate le proprietà dell’informazione eliminando allo stesso tempo effetti tossici del supporto chimico.

Faccio notare che l’acqua è un ottimo elemento in cui si può inserire questa informazione, per la pace di quelli che ancora si ostinano a screditare e deridere la cosiddetta “memoria dell’acqua”
Per i più sprovveduti faccio notare che questo metodo si basa su principi allopatici e che quindi non va confuso con la omeopatia che si basa su principi differenti.
Quello che hanno in comune questi metodi è il concetto d’informazione e il mezzo con cui essa può essere trasmessa all’interno dell’organismo.

Altro fattore interessante di questo metodo, che sicuramente non piace all’industria chimica del farmaco, è accennato al termina dell’articolo.

“(…) con il miglioramento della tecnologia, individuare i segnali, digitalizzarli e memorizzarli in soft o cd.
La medicina del futuro potrebbe viaggiare per via telematica e non più per compresse o fiale.”


Ora inserisco video in cui il dott. Citro spiega la procedura del TTF

I farmaci del futuro




Nel video che segue si può notare la multidisciplinarietà che distingue Massimo Citro, che oltre ad essere dottore in medicina e chirurgia, è anche dottore in lettere classiche e specialista in psicoterapia.
Anche per queste caratteristiche non posso che provare simpatia per il dottore e consiglio vivamente la visione di questo video

Scienza Terzo Millennio - Prof. Massimo Citro

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7 Anni 11 Mesi fa #6997 da Healthdatabase
Senza entrare nel merito dell'efficacia della metodologia proposta dallo studioso citato (che mi dà l'impressione di una certa improbabilità), penso che una medicina utile agli esseri umani debba prendere le distanze dalla complessiva idea di farmaco, come comunemente inteso. Se i dati frutto dell'enorme numero di studi farmacologici sviluppati in quasi un secolo sono complessivamente incerti e suscettibili di svariate interpretazioni – propaganda a parte – in merito agli eventuali vantaggi che possono fruttare, quello che non è in discussione sono gli svantaggi. Qualunque farmaco, essendo una sostanza estranea alla nostra biochimica, non può non avere un grado di tossicità, apprezzabile dove più dove meno nei diversi soggetti, e di entità comunque non valutabile. Sono assolutamente certo che gli esseri umani non dispongano delle conoscenze sufficienti per anche solo pensare di poter modificare il funzionamento di un sistema biologico in maniera sensata. Chiacchiere a parte, quanto possiamo dire di sapere della biologia in generale, e della fisiologia umana in particolare, è molto meno di quello che ignoriamo, e può solo bastare a giustificare la presunzione dei medici, che appena credono di aver fatto qualcosa di buono si sentono pari a Dio. Se aspiriamo a un reale progresso, dobbiamo prendere atto di questa ignoranza, adottare una regola di umiltà, e lavorare impedendo alla superbia di avere il sopravvento sul buon senso, come universalmente accade. Dobbiamo imparare dalla Natura, non pretendere di dominarla. Escludo che un tale percorso virtuoso possa realizzarsi nel sistema di mercato, dove ora ci troviamo a vivere. Se gli esseri umani non inizieranno a coltivare l'idea di un modello di convivenza alternativo, tra petrolio e microchip le speranze di durata della nostra specie – e della vita sulla Terra – saranno scarse o punte.

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7 Anni 11 Mesi fa #7030 da fefochip
@ Al2012
molto interessante questa FTT ...approfondirò

però non ho capito perche dici che è un altra cosa dall'omeopatia.
in realtà il principio cardine dell'omeopatia è proprio la veicolazione dell'informazione (anche se pochi lo sanno e pensano che sia una sorta di principio vaccinale)
e quindi proprio la memoria dell'acqua su cui si basa anche il metodo che hai esposto

la verità non si scopre, si capisce.
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7 Anni 11 Mesi fa - 7 Anni 11 Mesi fa #7035 da Al2012
@ Fefochip

però non ho capito perche dici che è un altra cosa dall'omeopatia.
in realtà il principio cardine dell'omeopatia è proprio la veicolazione dell'informazione (anche se pochi lo sanno e pensano che sia una sorta di principio vaccinale)
e quindi proprio la memoria dell'acqua su cui si basa anche il metodo che hai esposto


Il TFF e l’Omeopatia hanno in comune il trasferimento dell’informazione utilizzando le proprietà dell’acqua, la così detta memoria dell’acqua.

La distinzione tra i due metodi sta nel principio curativo che seguono:

Il TFF applica il principio allopatico, la legge dei contrari “contraria contrariis curentur” che interviene dall’esterno utilizzando medicinali, sostanze chimiche in grado di eliminare l’agente patogeno.
E’ un vero e proprio attacco dall’esterno che usa mezzi potenti distruttivi, è come bombardare una casa per uccidere un gruppo di terroristi, si uccidono i terroristi, ma allo stesso tempo la casa con altri occupanti innocenti. Un mezzo che rispecchia molto la cultura dominante.

L’Omeopatia applica il principio della legge dei simili “similia similibus curentur” che non è un vero e proprio intervento esterno, perché mira alla stimolazione di una reazione che parte dall’interno.
Tornando all’esempio della casa con i terroristi, questi non vengono eliminati da una bomba esterna, che distrugge la casa intera con tutti i suoi occupati, ma vengono eliminati dalla reazioni di chi non è terrorista e sta nella casa salvando la struttura della casa comune.
L’Omeopatia stimola la reazione del sistema immunitario che debella l’agente patogeno non l’informazione in se stessa.

Naturalmente io dico queste cose non perché sia un esperto, ho soltanto raccolto una palla che ora passo!

Ti ringrazio per questa tua richiesta di chiarimento, perché mi hai dato lo spunto per introdurre un altro argomento nel merito “della medicina che vorrei” che avevo in serbo: l’Omeopatia.

Nell’Omeopatia, per quello che ho percepito io, il ruolo del medico è fondamentale nel senso che gli viene rischista una visione “olistica” del paziente, nel senso che non è focalizzato sul sintomo come tale, ma alla ricerca più sistemica della causa del sintomo, perché deve trovare lo stimolo (informazione) idoneo per generare la reazione del sistema immunitario del paziente, che non è un banale assemblaggio di organi, ma un sistema complesso biologico che con la malattia manifesta il suo disequilibrio.

Ti propongo un video che mi ha fatto comprendere bene i principi dell’Omeopatia, di cui consiglio la visone a tutti.
E’ una playlist, l’introduzione musicale di 4 minuti, si può saltare per passare direttamente alla conferenza.

Introduzione alla Medicina Omeopatica
Ultima Modifica 7 Anni 11 Mesi fa da Al2012.
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7 Anni 11 Mesi fa #7048 da Al2012
Devo fare una precisazione il merito a quanto ho scritto sul TFF:

E’ vero che applica il metodo tradizionale allopatico, ma utilizzando solo il messaggio del farmaco, trasferendolo nell’acqua o altro mezzo, eliminando la tossicità dovuta alla chimica del farmaco.

Resta però vero che non stimola una reazione del sistema immunitario, almeno per quello che posso aver capito.
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