di Costantino Rover

Negli ultimi anni gli Stati Uniti - soprattutto durante la presidenza di Donald Trump - hanno rilanciato una strategia economica che sembrava superata: quella dei dazi doganali, cioè tasse imposte sui prodotti importati. L'obiettivo? Correggere uno squilibrio economico profondo: gli USA comprano molto più di quanto vendano, accumulando un enorme deficit commerciale.

Ma dietro questa scelta c'è molto più di una semplice manovra fiscale. È una vera e propria visione del mondo, ispirata a un'antica dottrina economica: il mercantilismo.

 

Cos'è il mercantilismo

Il mercantilismo nasce tra il XVI e il XVIII secolo e si basa su un principio semplice: una nazione si arricchisce se esporta più di quanto importa. All'epoca si accumulava oro, oggi si punta a vendere di più, produrre di più e proteggere il valore della propria moneta. Per farlo, si mettono in atto azioni di cui una sono le barriere commerciali, come appunto i dazi.

Questa logica mette in secondo piano la cooperazione tra Paesi e punta tutto sulla competizione: ogni Stato cerca di difendere il proprio mercato interno e limitare la dipendenza dall'estero.

Storicamente, il mercantilismo nasce come argine all'egemonia dell'Olanda che all'epoca era la più grande potenza commerciale, e quindi economica, del mondo. Un po' come è oggi la Cina, a cui gli Stati Uniti hanno deciso di porre un argine per poi arrivare un domani a uno scontro diretto su ben altro terreno.

E’ anche nello stesso periodo che, proprio per cercare di acquisire un vantaggio competitivo in modo ingegnoso e tagliare la strada all'egemonia olandese che nascono i primi esperimenti di ingegneria produttiva, ovvero sistemi di produzione in grado di abbassare il prezzo delle proprie merci, ovvero acquisire competitività rispetto agli olandesi, che erano enormemente avvantaggiati sotto il profilo commerciale, navale, geografico.

Esattamente come oggi gli americani considerano la Cina come nemico giurato, così avvenne nel settecento, quando Francia e Germania in particolare fecero lo stesso con l'Olanda. Fu in quel periodo che presero forma le idee e le strategie di guerra economica e finanziaria come mezzo alternativo alle guerre armate.

È qui, in pratica che nasce l'idea di superpotenza nel significato moderno, perché coniuga la forza militare finanziata dai surplus commerciali, che servono a finanziare le guerre vere e proprie.

In pratica, col mercantilismo si accumulava oro da investire in eserciti e armamenti per la conquista dei territori ricchi di risorse.

Oggi attraverso la strategia del mercantilismo assistiamo a un espansionismo sia militare che commerciale molto simile. Così come la Cina e la Russia si espandono in Africa; così la Germania ha trasformato l'Europa in un fornitore a sua immagine e somiglianza.

Gli Stati Uniti invece hanno retto la loro egemonia principalmente su una colonizzazione militare e monetaria, attraverso la leva del dollaro (questo si chiama imperialismo). Oggi però questo non è più sufficiente.

Proprio come l'impero romano crollò quando ebbe finito tutto l'oro, perché speso per acquistare ciò che serviva al suo sostegno, incluse sia le risorse che i beni materiali, invece che auto produrseli, così oggi gli Stati Uniti si trovano con una moneta in declino, con la quale importano volumi spropositati di risorse e beni di consumo.

Ai tempi dei romani non esisteva ancora il concetto di credito. Oggi, per contrasto, Trump può sfruttare la scorciatoia del complesso sistema delle partite commerciali per tagliare la strada ai concorrenti e tentare di mantenere in vita un impero sulla via del tramonto.

Il sito di Costantino Rover: Economiaspiegatafacile

Comments  
Mercantilismo che fa rima con Darwinismo cioè la competizione senza freni dove vince il più forte annientando l’altro. Ebbene tutte e due le teorie sono state messe in forte discussione e Nel campo economico il riportare le bilance dei pagamenti in equilibrio , indica molte cose fra cui : produrre per il mercato interno favorendo l’ occupazione e la crescita dei salari infatti negli anni 70 c’era addirittura il contingentamento di auto e moto giapponesi ed il risultato era che marchi italiani producevano moltissimo proliferando alla grande ; abbattere l’inquinamento poiché le merci non dovranno più attraversare i continenti per portare i pomodori dalla Cina in Italia ; mettere un trave la dove non batte il sole alle grandi élite bancarie per minori passaggi ( vedi minor utilizzo dello Swift ) e trasferimenti di denaro ; aggredire la falsa ricchezza data dalle borse riportando i paesi alla produzione di beni reali ; etc , insomma cerchiamo di avere una visione a 360 gradi non facendoci impallinare dalla propaganda l.
Nardicar

Quote:

negli anni 70 c’era addirittura il contingentamento di auto e moto giapponesi ed il risultato era che marchi italiani producevano moltissimo proliferando alla grande

Occhio perche' questo significa che il produttore locale puo' anche produrre dei cessi e farteli pagare un occhio e tu povero consumatore schiavo te li devi compare lo stesso anche se oltre confine c'e' chi offre prodotti migliori che costano meno.
A proposto di guardare a 360 gradi...
In realtà, le potenze mercantilistiche sono la Cina e, in misura minore, l'UE, non gli USA:
Le misure difensive di Trump sono molto semplici da spiegare: ogni anno, la Cina vende beni per 400 miliardi di dollari agli USA ma ne compra soltanto per 100 miliardi. Cosí, negli anni, lo Stato americano s'è indebitato per 7.900 miliardi verso l'estero (per 26.000 miliardi, se si considera anche il debito privato).
Chi dovrà pagare i 7.900 miliardi? Chi paga le tasse, cioè il popolo americano. Essenzialmente, gli USA (come pure l'UE) sono stati portati verso il fallimento da chi ha consentito ciò.
Perché ciò è stato consentito? Perché al governo c'erano dei miliardarî senza patria, che guadagnavano migliaia di miliardi di dollari sfruttando i lavoratori cinesi e vendendo poi i loro prodotti agli occidentali, relativamente piú benestanti. Questo processo è chiamato "globalizzazione", o anche "glebalizzazione".
Perché "glebalizzazione"? Perché attraverso questo processo l'industria occidentale è stata "delocalizzata" in Cina. Gli occidentali hanno cessato di produrre beni reali e, per continuare ad acquistare i pur economici prodotti cinesi, hanno dovuto indebitarsi (sia a livello statale sia, spesso, individuale). In questo modo, avendo perso il loro lavoro ed essendosi indebitati, gli occidentali hanno scialacquato anche il loro benessere, e sono tornati ad una condizione semiservile (come, anticamente, i "servi della gleba" - da cui il gioco di parole).
Lo schema dei miliardarî era questo fin dall'inizio ma i popoli occidentali erano troppo impegnati a guardare la tivvú - dove i "noglobal" erano stigmatizzati (vi ricorda qualcosa?) - per capirlo ed opporvisi.
Che cosa sta facendo Trump? Sta cercando di evitare che del "ricco Occidente" non restino che le ossa: cioè, sta cercando di fermare l'emorragia (seppur tardivamente). Ci riuscirà? È difficile, perché l'UE è ancora governata dai miliardarî senza patria (dei moderni proci... ma Ulisse dov'è?) che già stavano divorando gli USA. D'altro canto, la Cina ha beneficiato di questo processo di globalizzazione per industrializzarsi; dunque, non intende porvi fine. Perciò, se i popoli europei continueranno a dormire, gli Americani saranno soli in questa lotta. Se Trump fallirà, i miliardarî senza patria finiranno di ciucciare le nostre ossa; poi, cercheranno altre bestie da sfruttare, quando del "ricco Occidente" non sarà rimasto che un vago ricordo.

PS: Chi sono i "miliardarî senza patria"? Sono i proprietarî delle industrie multinazionali e delle banche che hanno guadagnato da quest'immensa speculazione. Mossi dalla sete di denaro e potere, hanno indotto la patria ad assecondare le loro smanie, pur sapendo che cosí la distruggevano.
Credo che questi dazi di Trump siano la definitiva dimostrazione della bancarotta statunitense.

Ormai non riescono più a mantenersi con le guerre (ogni presidente ha la propria guerra).
La crisi economica yankee ha superato da tempo gli introiti delle guerre e vendita di armi.

Che fare quindi?
E niente, non ci resta altro che creare caos e scompiglio nel mercato mondiale... Lanciamo un sasso nel lago calmo dell'economia e vediamo che succede.
Intanto però, con questo sasso, ci speculiamo alla grande per qualche settimana con le fluttuazioni del mercato.

E' sconvolgente come invece i media cerchino di disegnare i dazi di Trump
come una cura efficace per ripristinare gli "equilibri" economici.

In realtà, è ormai chiaro come invece gli yankee siano arrivati alla bancarotta e non sappiano più come fare per risolverla.
Chi tiene veramente le fila?

Fonte: ria.ru/20250411/putin-2010572685.html
Incipit nell'articolo:
mentre alcuni esperti sostengono che Trump abbia fatto marcia indietro a causa del panico sul mercato azionario e delle pressioni dei critici nella sua stessa amministrazione, altri credono che in realtà tutto fosse stato pianificato in questo modo: prima spaventare il mondo fino al limite con la rigidità della sua posizione, e poi ridimensionare parzialmente la situazione in modo che le controparti fossero più accomodanti nelle prossime negoziazioni.
@ Anaxicrates

Infatti l’articolo originale (linkato alla fine) lo dice chiaramente che gli USA hanno minacciato i dazi e applicati alla Cina come reazione al mercantilismo di UE e Cina; distinguendo tra mercantilismo e colonialismo.
Fa anche esempi ben specifici di pratiche mercantiliste di Cina e Germania.
Dagli un’occhiata: economiaspiegatafacile.it/.../...
Dopo anni di speculazione furiosa, stampa di montagne di carta igienica verde (dollaro), delocalizzazioni selvagge, tagli alla spesa pubblica e benefit ai super ricchi, il giocattolo (forse) si è rotto.
Che fare ?
Incentiviamo l'economia reale riportando le fabbriche in USA !
Come se si potesse fare dall'oggi al domani, senza più il know how della filiera produttiva e logistica.
Trent'anni di globalizzazione non le sani in qualche anno.
I cinesi non molleranno, hanno un mercato emergente immenso, hanno la capacità produttiva di un continente, sfornano milioni di ingegneri all'anno, sono oltre un miliardo, hanno piani di sviluppo trentennali...
@unkle72

Tutto vero, e l'Italia ne sa qualcosa, visto che ci siamo bruciati praticamente il tessuto produttivo.
Noi almeno restiamo forti in certi settori molto specializzati oppure nelle PMI (quelle che sopravvivono). Ma qualche parte bisognerà pur ricominciare.
Quello che in realtà pianta l'ultimo chiodo sulla bara italiana, è che mancano nuove generazioni a rimboccarsi le maniche nel manifatturiero, che sarebbe il principale polmone che ci terrebbe in vita.
COSTANTINOROVER: Secondo te la strategia della Cina di rispondere colpo su colpo, alla fine obbligherà Trump ad abbassare la cresta? Oppure finiranno per bloccare completamente gli scambi fra di loro?
Ricapitolo dazi
Mexico esporta negli Usa più della Cina e ha il 25% di dazi. Il Canada un po' meno della Cina e ha il 25% di dazi. La Cina il 145%. Insieme sono il 40% di tutto l'import americano.
Poi bisogna aggiunge i dazi al 25% su alluminio e auto per tutti ed infine il 10% per tutti i prodotti su tutti (fanno eccezione farmaci e alcune materie prime)

Quote:

Quello che in realtà pianta l'ultimo chiodo sulla bara italiana, è che mancano nuove generazioni a rimboccarsi le maniche nel manifatturiero, che sarebbe il principale polmone che ci terrebbe in vita.

Sapete cosa dicevano le persone negli Usa negli anni '30?
La crisi è colpa dei giovani che non vogliono lavorare
Non ci sarà nessuna marcia indietro (forse)
Il sistema non è sostenibile, l'unico vantaggio che possono avere gli Usa è quello di farlo saltare quando più danneggia gli altri
Perché qui non ci saranno vincitori
Il sistema è come un drogato che deve decidere se continuare assumendo sempre più droga rischiando l'overdose o se ridurre la droga e soffrire di astinenza

La droga è il deficit commerciale americano
#3 anaxicrates

Quote:

(dei moderni proci... ma Ulisse dov'è?)

... a trombare con la maga Circe e con la ninfa Calipso... e non ha la minima intenzione di tornare da quella vecchia di Penelope...

non verrà nessuno a salvarci dal grande mare... se non ci salviamo da soli, avremo meritato la fine che faremo
#2 Bandit. Quote Sono d’accordo in parte nel senso che negli anni 70 la concorrenza esisteva tra prodotti italiani ma non con prodotti scadenti anzi molte auto/moto erano l’avanguardia del termico e i prodotti giapponesi ne mangiavano di polvere. Dopo con l’apertura ( globalismo ) gli orientali hanno prima copiato e poi sfruttando manodopera a bassissimo costo ci hanno inondato di beni che molte volte si sono rivelati , e qui hai ragione , veramente scadenti .
#9 redazione Il mio pensiero è che i 2 soggetti Stiano lavorando spalla a spalla per abbattere il vero nemico / obiettivo: l’elite apolide multimiliardaria che sguazza nel mercantilismo più sfrenato e ha tutto da perdere con il ritorno dei confini e del ripristino dei mercati interni , dove fra i primi effetti si aumenta l’occupazione e i salari . Inoltre basti pensare che lo slogan della UE era ed è : libera circolazione di persone merci e capitali . Alias facciamo come caxxo ci pare senza intralci .
RISPOSTA A: #9 redazione

Quote:

la strategia della Cina di rispondere colpo su colpo, alla fine obbligherà Trump ad abbassare la cresta? Oppure finiranno per bloccare completamente gli scambi fra di loro?

Mi permetto di inserirmi.
Le domande sono: "La Cina può sopravvivere senza scambi con gli USA ? Gli yankee riescono a non importare dalla Cina ?"
A breve termine sono gli ameriCANI ad aver bisogno del dragone: ormai TUTTO è prodotto li compresi i beni di consumo.
Non dimentichiamo poi che i cinesi detengono una bella fetta del debito USA e in emergenza possono ripiegare su altri mercati (potrebbero aumentare ulteriormente la distensione con l'India ad esempio o riallacciare rapporti più stretti con l'UE).
Chi pagherà lo scotto a breve termine saranno l'uomo della strada e la casalinga di Voghera, come al solito.
L'impero è prossimo al crollo,la sua cadura scuotera' il mondo alle sue fondamenta,significherà il crollo economico e finanziario così come lo abbiamo sempre conosciuto,dunque a seguire verrà giù tutto.
Mi sembra piuttosto evidente che siamo in territori sconosciuti e imprevedibili..viviamo in tempi pericolosi, ma sono gli ultimi giorni della società marcia fino al midollo,
sarà durissima...ma poi sarà bellissimo!
Daniele 2:34,35,44

Quote:

A breve termine sono gli ameriCANI ad aver bisogno del dragone: ormai TUTTO è prodotto li compresi i beni di consumo.

La domanda più filosofica che economica è: ma gli americani hanno veramente bisogno di acquistare tutti questi prodotti materiali?
Direi di no. Probabilmente gli americani vivrebbero meglio senza essere così consumisti e i cinesi vivrebbero meglio lavorando un po' meno e consumando un po' di più
Tralasciando il fatto che molte persone a prescindere da età e livello culturale non riconoscono la differenza tra una cosa giusta e una cosa conveniente, si tratta di aumentare la consapevolezza di come si possono "fare i conti" a livello matematico.
Il totem "conviene importareh" in primo luogo andrebbe chiarito a chi conviene?
Al contadino che vende i prodotti a prezzi miseri?
Poi c'è l'altro totem del fantomatico mercato che si auto-regola
per non parlare del nostro paese che compensa la bassa produttività importando manodopera a basso costo
perché conviene, eh
In economia c'è sempre l'altro lato della medaglia
Perché ce la prendiamo con Trump se lui non vuole più i nostri prodotti?
Sapete perché noi esportiamo negli Usa?
Perché abbiamo tenuto volutamente i salari bassi così produciamo più di quello che consumiamo appunto perché i lavoratori non hanno i soldi per consumare di più.
Producendo più di quello che consumiamo abbiamo dei prodotti da esportare con i quali ci facciamo dare un pezzo di carta con scritto "PAGHERÒ $ by WASHINGTON"

Se gli americani non vogliono più i nostri prodotti possiamo:
1) consumarli noi
2) trovare altri a cui venderli in cambio di altri prodotti
3) lavorare meno pur potendo consumare tanto quanto consumiamo oggi
4) smetterla di produrre certi beni da esportazione per produrre altro

Sono 2 i fattori che nel breve fanno danno:
1) la conversione produttiva
2) la catena di produzione mondiale è integrata per cui per produrre un prodotto c'è bisogno di beni intermedi da tanti Paesi. Mette i dazi è come mettere sabbia negli ingranaggi. Bisogna capire dove produrre, quali fornitori abbandonare e quali ricercare
Penso che Rubio abbia detto tutto in poche parole

Quote:

Il Segretario di Stato Marco Rubio:
"Uno dei compiti più importanti che affronterà come Presidente sarà ricostruire il mondo come dovrebbe essere. Per oltre 31 anni, le amministrazioni che si sono succedute hanno permesso ai cinesi di deindustrializzare il nostro Paese, sottraendo posti di lavoro, fabbriche e le fondamenta della nostra forza nazionale".
t.me/rossobruni/50937

E gli europei cosa hanno intenzione di fare? Seguire gli USA per cercare di riportare la produzione in patria?
No, per niente, hanno in mente contro-dazi agli USA, di continuare nell'andamento della deindustrializzazione europea, e di stringere alleanza con la Cina,
insomma, darsi la zappa sui piedi bella forte e fino in fondo.
Poi quando tra qualche anno scopriranno di essere molto più indietro tecnologicamente rispetto alla Cina, anche sul versante delle armi, ma non solo, gli idioti si guarderanno meravigliati non capendo perché.
#6 CostantinoRover

Quote:


Fa anche esempi ben specifici di pratiche mercantiliste di Cina e Germania.
Dagli un’occhiata: economiaspiegatafacile.it/.../...

Prima un informazione di servizio.
Nel caso tu conosca o sappia contattare gli autori del sito avvertili che sono caduti nelle maglie della censura.
Magari verità troppo indigeste...
Con la mia connessione il provider bloccava il sito come malevolo.
#20 BELLINI

Quote:


Producendo più di quello che consumiamo abbiamo dei prodotti da esportare con i quali ci facciamo dare un pezzo di carta con scritto "PAGHERÒ $ by WASHINGTON"
...........
3) lavorare meno pur potendo consumare tanto quanto consumiamo oggi

Ogni tanto qualcosa di sensato. E' vero.
Il fordismo era stato inventato negli USA ma se lo sono dimenticati.
it.wikipedia.org/wiki/Fordismo

Quote:


Negli Stati Uniti è una filosofia sociale che sostiene che ricchezze e profitto possono essere raggiunti con alti salari che permettono ai lavoratori di acquistare i beni che hanno prodotto.

La descrizione di wikipedia non è del tutto illuminante in tal senso ma rende l'idea.
L'idea alla base è che i lavoratori vadano retribuiti in base alla ricchezza che producono.

Ma come è stato perpetrato il mercantilismo?

#17 Elijah

Se ti piace citare la bibbia...

Quote:


Defraudare la dovuta mercede agli operai è colpa così enorme che grida vendetta al cospetto di Dio (cf Gc 5,4). Sappiamo bene che Dio si è sempre impegnato a difendere i deboli e gli oppressi. La società e lo Stato devono assicurare all’operaio un livello salariale adeguato al mantenimento sia del lavoratore che della sua famiglia.

E dunque la bibbia era contro il mercantilismo oltre che contro l'usura (qualsiasi prestito a interesse).
Chissà perché.
Magari sapevano qualcosa che oggi abbiamo "dimenticato"?
#16 unkle72

Quote:


(potrebbero aumentare ulteriormente la distensione con l'India ad esempio o riallacciare rapporti più stretti con l'UE).

Perché limitarsi a due opzioni? Una volta era considerata una fallacia.

Se ci pensi bene, le loro opzioni (loro dei cinesi) sono molte di più.
- Aumentare le vendite nel mercato interno (con conseguente uscita dalla povertà dei pochi rimasti)
- Aumentare l'interscambio con la Russia, che in cambio gli dà energia (altra opzione molto favorevole)
- Vendere alle "colonie" africane recentemente acquisite (altri miliardi di persone che hanno poco)

Le opzioni per gli USA sono inesistenti poiché, come dicevi in #7

Quote:


Come se si potesse fare dall'oggi al domani, senza più il know how della filiera produttiva e logistica.

E, per quello che ne so, è vero.
Reindustrializzare non è un progetto a breve termine. Può richiedere anche decenni.
Ma soprattutto i dazi non sono la politica adeguata a raggiungere lo scopo.

Se Trump fosse "preparato" saprebbe che la maniera storicamente più di successo per ottenere questo è l'industria di stato.
Quella che per l'Italia era l'IRI.

Poi, e solo poi, una volta ricreata la base industriale con investimenti statali, se questa non risulta competitiva, la proteggi con i dazi dalla concorrenza estera.

Ma non si possono mettere i carri davanti ad i buoi.

I dazi sono una misura protezionistica.
Servono a proteggere una produzione nazionale che già c'è dalla concorrenza estera.

Ma se questa produzione non c'è?
Allora i dazi faranno solo aumentare i prezzi senza ottenere nulla in cambio. Un suicidio.

Certo, qualcuno in america potrebbe pensare di creare ex-novo delle aziende per inserirsi in concorrenza di un mercato di prodotti cinesi dal prezzo che è diventato elevato. Ma per farlo, servirebbero anni. E l'amministrazione Trump scade in pochi anni.
E poi? Se tra tre o quattro anni spariscono i dazi? Chi ha investito si trova fregato e non più competitivo.
Da qualunque parte la si guardi...
Usare i dazi per reindustrializzare è come tagliarsi l'uccello per far dispetto alla moglie che ti tradisce.
Può non apparire del tutto in tema ma...

Pensiamo al progetto DOGE affidato a Elon Musk.

Pare che il progetto DOGE miri a sostituire i dipendenti pubblici con l'intelligenza artificiale.

Ma questo cosa c'entra?
In maniera sintetica, dopo la rivoluzione industriale, ci siamo trovati con milioni di "bocche da sfamare" che non avevano lavoro.
Qual'è il problema?

Si poteva fare come suggeriva #20 BELLINI

Quote:


3) lavorare meno pur potendo consumare tanto quanto consumiamo oggi

Si poteva lavorare tutti per lavorare meno.

Ma i datori di lavoro non erano d'accordo. Allora gli stati si sono inventati milioni di posti di lavoro inutili per distribuire stipendi.

Ora, non solo Trump mira ad aumentare i prezzi interni attraverso i dazi ma cerca anche di diminuire il potere d'acquisto dei cittadini nella media licenziando statali in massa.

Qualcuno potrebbe domandarsi...
Ma non si accorge di quello che sta facendo?

Può anche darsi di no. Trump alla fine è un imprenditore. E un imprenditore di successo usa bene la microeconomia.
Ma se devi governare uno stato devi usare la macroeconomia e se tu conosci solo la micro...
Puoi incappare in grossi errori senza rendertene conto.
Effettivamente è molto difficile farsi un'idea di quello che sta accadendo, senza tralasciare i massacri in corso, le ipotesi da cui partire potrebbero essere due:
1) Esiste una piramide dalla cui punta vengono prese delle decisioni e il resto della piramide si adegua fino alla base (noi).
Per rendere possibile/sopportabile il processo, senza che la punta (i decisori o il decisore) ne venga compromessa, viene creata una narrativa da seguire per dare senso ad una realtà che senso non ne ha. Se l'ipotesi è corretta allora è anche corretto dedurre che chi ha diretto gli ultimi cinque anni è un grande ammiratore di Kurt Vonnegut.

2) Stiamo assistendo ad una scommessa epocale e nessuno sa veramente cosa accadrà.
Possiamo solo fare ipotesi, deboli ipotesi, poiché le informazioni in nostro possesso sono sicuramente poche, false e tendenziose.

Il punto debole di entrambe è che stiamo effettivamente "andando da qualche parte".
Il punto di forza di entrambe è che noi non ci possiamo fare niente, vada come vada, siamo solo vittime/testimoni di eventi a prescindere ;)

Se diamo per buona l'ipotesi numero due, come credo la maggior parte delle persone farebbe, lo scenario dei dazi sembra suggerire una strategia a breve termine molto azzardata. Che non segue regole commerciali alle quali siamo abituati, i robot stanno per invadere il mercato ad una velocità pazzesca, ancora più pazzesca sarà la velocità con cui aumenteranno sia in numero che competenze.
Questo evento ha il potere di cambiare lo scenario in modo drammatico, estremo e imprevedibile.
Credo che veramente in pochi abbiano capito cosa significherà questo per chi vive in europa o in Italia.
La mia parte romantica vorrebbe credere che un modo per convivere con questa realtà lo troveremo. La mia parte di osservatore è meno ottimista. Potremmo definire questa nuova rivoluzione come la madre di tutti i dumping!
Anche perché non sarà una mera questione di salario.
Gli statunitensi si comportano come se potessero ricostruire il proprio tessuto produttivo industriale in tempi ragionevoli. Gli analisti credono sia impossibile farlo, che sia impossibile andare contro il mercato.
Infatti non stanno andando contro il mercato, stanno alzando il livello di competizione.
#26 numa

Quote:


Effettivamente è molto difficile farsi un'idea di quello che sta accadendo, senza tralasciare i massacri in corso, le ipotesi da cui partire potrebbero essere due:

Te ne aggiungo una terza, se ti fa piacere.
Hanno già "assaggiato" Trump. Lo hanno assaggiato ad esempio quando è intervenuto in videoconferenza al WEF.
Si sono accorti che ha "poche idee ma molto confuse" in ambito economico ed hanno deciso di lasciarlo fare.
Questa ipotesi prevede che i media smettano di demonizzarlo, come fecero anche durante tutto il suo primo mandato.
Lo lascino fare per farlo schiantare in tutta tranquillità senza che percepisca minimamente quello che sta facendo.
Poi alla fine diranno: "Ecco dove porta il sovranismo. Questi sono i suoi risultati".
In modo da poter seppellire una intera ideologia alla luce di una sua applicazione "deviata".

Quote:


i robot stanno per invadere il mercato ad una velocità pazzesca, ancora più pazzesca sarà la velocità con cui aumenteranno sia in numero che competenze.

Si, è vero, hai informazioni false quando non tendenziose.
I robot non sono ancora pronti. Stanno avanzando ma non in fretta come si pensa. D'altronde, se i robot fossero pronti li manderebbero in Ucraina contro la Russia per ribaltare le sorti del conflitto...
Certo, i droni stanno migliorando e coprendo una gran fetta nelle operazioni militari.
Ma penso che tu per robot intendessi qualcosa di leggermente più umanoide di un drone.
L'intelligenza artificiale invece è già pronta da un pezzo e può già sostituire tutti i lavoratori di "concetto" che non hanno bisogno di sporcarsi le mani. A breve se una persona vorrà un lavoro dovrà necessariamente fare ciò che l'IA non è capace di fare ovvero "manovalanza".
I dazi non sono altro che un costo, come la manodopera i materiali, il trasporto, la ricerca o i brevetti.
Nulla di nuovo o terribilmente devastante se non per gli affari degli importatori.
però non posso fare a meno di notare che in molti prodotti tecnologici gli USA hanno un monopolio quasi totale.
I dazi messi a caso non hanno nessun significato. Si proteggono casomai i settori che devono essere tutelati da mercati più competitivi e a basso costo, ma in modo mirato.
Trump in questo modo sta facendo la parte dello stupido, perché gli Stati Uniti usufruiranno di meno merci, che venivano scambiati con dollari accreditati su conti correnti. Merci reali in cambio di valuta.
Il problema potrebbe però manifestarsi in un futuro, in cui improvvisamente nessuno vorrà più vendere agli Stati Uniti. Ma quel futuro non è certamente oggi.
Per evitare problemi futuri, gli Stati Uniti dovrebbero investire all'interno per permettere all'economia di crescere, smettendo di essere dipendenti da altre nazioni esportatrici. Ma questo non viene fatto, e anzi il suo consigliere Musk è uno di quelli che parlano di motosega (tagli alla spesa pubblica per lo sviluppo interno del paese).
Purtroppo, c'è da chiedersi perché molti paesi puntano ad essere potenze esportatrici, e a lavorare di più per avere in cambio di meno. Il motivo ragionato potrebbe essere che i vari governanti, non vogliono che i loro popoli siano troppo indipendenti, e per questo preferiscono piuttosto creare un sistema anche svantaggioso, pur di evitare che la gente desideri più indipendenza.
Se ipotizziamo che ogni nazione faccia in modo da puntare all'autonomia, le persone potrebbero voler emulare quello che viene fatto in grande, verso gruppi più piccoli, fino ad avere una maggiore autonomia personale, quindi un emancipazione rispetto alla società.
Pensate ad esempio agli Stati Uniti che non avranno più bisogno di merci cinesi, giapponesi o anche europee o di nessuna altra parte del mondo. A questo punto anche i singoli Stati degli USA, potrebbero desiderare più autonomia, fino a trasmettere questo sentimento diffuso verso tutta la popolazione.
Ovviamente nessuno può essere indipendente da una comunità, ma un conto è vivere in un contesto dove pensi se un giorno avrai il gas per scaldarti, un altro è se hai tutte le merci e le materie prime a disposizione nel tuo territorio.

L'altro aspetto speculare quindi sono i paesi che esportano tanto, e che hanno tanta produzione ma affaticano i cittadini privandoli di molte ore della propria giornata, non facendoli vivere. In ogni caso, in un modo o in un altro, si vive in disequilibrio.

Qualcuno potrebbe penZare che autarchia vuol dire tornare al fascismo, ma in realtà è stato durante questo periodo che il governo italiano ha accettato di limitare l'utilizzo della canapa, come è stato fatto vedere nel documentario a riguardo su questo sito.

Ecco il perché della guerra commerciale: varie nazioni nel mondo puntano ad un disequilibrio di qualche tipo, pur di dominare i cittadini al suo interno. Se Trump volesse davvero liberare gli Stati Uniti da questo problema, avrebbe cominciato un piano di investimenti per lo sviluppo.

Per proteggere le industrie interne al paese, si può anche pensare di ordinare una serie di acquisti ad un prezzo concordato tra governo e industrie del paese, dove queste merci verranno utilizzate in ambito pubblico. Mi riferisco a veicoli, abiti da lavoro, cibo, attrezzature. Tutte operazioni che non hanno bisogno di dazi protettivi, perché semplicemente i prezzi permetteranno di pagare i giusti salari, se il tutto viene inserito in un contesto di buona politica pubblica. (Questo è uno dei motivi per cui la MMT propone il lavoro garantito... per garantire che le imprese che ricevano commissioni dallo Stato, non paghino salari al di sotto di un livello minimo).
@redazione

Non ho la palla di vetro ma le cose certe sono due:
1) gli USA vogliono lo scontro con la Cina;
2) hanno messo in preventivo sia i contro dazi, sia le perturbazioni di borsa che sul dollaro.

Secondo me hanno tracciato una riga e tanto è bastato a fare abbassare la cresta a una cinquantina di Stati creditori sulla bilancia dei pagamenti (almeno al momento).

Vedremo nei prossimi mesi se sarà stata una mossa inefficace come al suo primo mandato.

Comunque la Cina è il prossimo uomo nero designato (e diventerà lo spauracchio su tutti i media, inclusi i nostri).
Più assume le sembianza del nemico, più Trump dirà: “visto che avevo ragione”?