I jihadisti che hanno preso il potere in Siria hanno iniziato a massacrare alawiti e cristiani. Per il quinto giorno consecutivo, una brutale repressione è in corso nei loro insediamenti lungo la costa orientale del Mediterraneo, in quello che viene descritto come un genocidio. La rivolta è iniziata spontaneamente a Latakia e in diverse altre città in risposta all'arresto di 2.000 persone, principalmente appartenenti alle minoranze alawite e cristiane, all'inizio di marzo, e alla violenta “ liquidazione” dei loro villaggi.

Le “forze di sicurezza” governative, composte da miliziani di Hay'at Tahrir al-Sham (HTS), starebbero eseguendo esecuzioni di massa di civili in modo brutale, senza risparmiare donne e bambini, secondo numerosi video che circolano sui social media. Si stima che circa 7.000 alawiti e cristiani si siano rifugiati nella base aerea russa di Hmeimim, dove è stata allestita una tendopoli per fornire cibo e riparo.

Russia e Stati Uniti si allineano sulla crisi siriana

Gli ambasciatori di Russia e Stati Uniti hanno richiesto una sessione d'emergenza a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 10 marzo per discutere della situazione in Siria. Le loro prospettive sulla crisi sembrano essere ampiamente allineate.

Il Ministero degli Esteri russo aveva già espresso preoccupazione venerdì 7 marzo, esortando “tutti i leader siriani influenti a fare tutto il possibile per porre immediatamente fine allo spargimento di sangue”.

Nel frattempo, il Dipartimento di Stato americano ha condannato “i terroristi islamici radicali, compresi i jihadisti stranieri, che negli ultimi giorni hanno ucciso persone nella Siria occidentale”.

“Le autorità siriane ad interim devono chiamare a rispondere i responsabili di queste uccisioni di massa contro le comunità di minoranza della Siria”, ha dichiarato il senatore Marco Rubio, citato dalla Bild.

Il terrorista Jolani non riesce a unire la Siria del presidente Sharaa

Il presidente siriano Ahmed Sharaa - ex leader dell'HTS, noto come Jolani - non è riuscito a unire la Siria come promesso a causa del suo passato da terrorista. Nel nord, i curdi si sono rifiutati di collaborare con lui, mentre nel sud i drusi hanno opposto resistenza, con l'aperto sostegno di Israele. Secondo il canale israeliano i24, i leader alawiti avrebbero inviato una lettera alle autorità israeliane per chiedere protezione alla nuova leadership siriana. In precedenza, il Ministero degli Esteri israeliano ha esortato l'Europa a “svegliarsi e smettere di legittimare” il governo di transizione siriano.

Tuttavia, l'Unione Europea ha appoggiato Sharaa e, insieme alla Gran Bretagna, ha iniziato a revocare gradualmente le sanzioni alla Siria. Il suo regime gode anche del sostegno di Turchia, Qatar e Arabia Saudita.

“Il Regno conferma il suo sostegno al governo siriano nei suoi sforzi per mantenere la sicurezza, la stabilità e la pace civile”, ha commentato Riyadh.

Sharaa, a sua volta, ha accusato “i lealisti di Assad e le potenze straniere”, senza specificare i nomi, di aver tentato di incitare i disordini. Si è impegnato a ritenere responsabili tutti coloro che hanno “oltrepassato la linea della loro autorità” da “entrambe le parti” e ha annunciato la formazione di una “commissione indipendente” per indagare.

La Russia potrebbe lavorare per la creazione di uno Stato alawita

Dopo che le forze di Bashar al-Assad hanno di fatto ceduto il Paese agli islamisti filo-turchi, la Russia si è astenuta dall'intervenire negli affari interni della Siria. Inizialmente Mosca ha cercato un accordo con le nuove autorità per mantenere le sue basi militari nel Paese. Il Presidente russo Vladimir Putin ha persino chiamato Sharaa per discutere di una potenziale cooperazione.

Tuttavia, qualsiasi negoziato appare ora altamente incerto: i terroristi hanno rivelato le loro vere intenzioni, rendendo poco convincenti le assicurazioni di Sharaa.

Un approccio più promettente per Mosca sarebbe quello di collaborare con gli Stati Uniti e Israele per la creazione di uno Stato alawita nelle province interessate, dove si trovano la base navale russa e l'aeroporto di Khmeimim. Israele, da parte sua, insiste sul mantenimento della presenza militare russa in Siria e ha esortato Washington a sostenere questo sforzo. L'incubo più grande per gli israeliani resta la prospettiva di un'avanzata degli islamisti siriani verso i loro confini.

Scheda tecnica
La Siria, ufficialmente Repubblica Araba Siriana, è un Paese dell'Asia occidentale situato nel Mediterraneo orientale e nel Levante. Confina con il Mar Mediterraneo a ovest, con la Turchia a nord, con l'Iraq a est e a sud-est, con la Giordania a sud e con Israele e il Libano a sud-ovest. È una repubblica con un governo di transizione e comprende 14 governatorati. Damasco è la capitale e la città più grande. Con una popolazione di 25 milioni di abitanti su un'area di 185.180 chilometri quadrati (71.500 miq), è il 57° Paese più popoloso e l'87° più grande.

Gli alawiti sono un gruppo etnico-religioso arabo che vive principalmente nella regione del Levante, in Asia occidentale, e segue l'alawismo. Setta dell'Islam che si è separata dai primi sciiti come ramo ghulat nel IX secolo, gli alawiti venerano Ali ibn Abi Talib, il “primo Imam” della scuola Twelver, come manifestazione dell'essenza divina. È anche l'unica setta ghul?t tuttora esistente. Il gruppo fu fondato da Ibn Nusayr nel IX secolo, discepolo del decimo Imam Twelver, Ali al-Hadi, e dell'undicesimo Imam Twelver, Hasan al-Askari. Per questo motivo, gli alawiti sono chiamati anche nusayri. I sondaggi indicano che gli alawiti rappresentano una parte importante della popolazione siriana e sono una minoranza significativa nella provincia di Hatay in Turchia e nel nord del Libano. Esiste anche una popolazione che vive nel villaggio di Ghajar, sulle alture del Golan, dove prima della Guerra dei Sei Giorni esistevano altri due villaggi alawiti (Ayn Fit e Za'ura). Gli alawiti costituiscono il gruppo religioso dominante sulla costa siriana e nelle città vicine alla costa, abitate anche da sunniti, cristiani e ismailiti. Spesso vengono confusi con gli aleviti, un gruppo religioso distinto in Turchia che condivide alcune somiglianze con gli alawiti ma presenta anche differenze fondamentali.

Fonte L'Antidiplomatico

Comments  
viene riportata pure l'uccisione, da parte dei militanti HTS, di sunniti, addirittura uno sceicco, Abdul Rahman al-Dala, perché protestava contro il massacro degli alawiti



x.com/IrnaEnglish/status/1898381207366148326


Quote:

Uno sceicco sunnita è stato giustiziato
dopo la sua condanna del massacro alawita

Lo sceicco sunnita Abdul Rahman Ad-Dalaa è stato torturato e ucciso nella sua stessa casa. Ciò è avvenuto dopo che si era espresso contro il massacro in Siria.

I militanti hanno preso d'assalto la casa di Abdul Rahman al-Dalaa. Nella stanza c'erano dei bambini, ma questo non ha fermato coloro che sono entrati in casa.

I banditi prima hanno picchiato lo sceicco e poi lo hanno ucciso.

L'attacco è avvenuto dopo che Abdul Rahman al-Dalaa si era espresso contro il massacro.

Lo sceicco era un musulmano sunnita e l'attacco è legato alla sua opposizione al massacro in Siria.

In precedenza si era parlato dei leader che potessero influenzare l'ulteriore sviluppo degli eventi e fare tutto il possibile per fermare rapidamente lo spargimento di sangue.

Uno di loro era lo sceicco Abdul Rahman ad-Dalaa. Tuttavia, la sua chiamata si è conclusa con la sua esecuzione nella sua stessa casa.
t.me/sakeritalianotizie/112954

Ma Al-Jolani non era quello che "non faremo vendette, ma pacificheremo la Siria"?

(Se solo penso a Tajani che è corso a stringergli la mano).
Personalmente ritengo che sia solo un tagliagole ripulito piazzato lì (ripulito nel senso che gli hanno messo addosso il vestito della festa).
La vera domanda, a mio avviso, è:
> a chi fa comodo che rimanga in quella posizione e per quanto tempo?
A logica direi che presto verrà rimosso per una figura che vada bene sia alla Russia sia a Israele ovvero agli U.S.
Credo che mai come in questo caso il detto pecunia non olet sia più che mai attuale. La Siria è uno snodo fondamentale fra oriente ed occidente e per questo una soluzione rapida è quantomeno verosimile.
N.O.
Il giochino è sempre lo stesso, che si fa sulla pelle delle persone che moriranno a causa delle decisioni prese da questi criminali. La diplomazia segue logiche di interesse, non di etica. Quando Tajani o altri leader occidentali si rapportano con certi gruppi o governi, lo fanno perché servono a un disegno più grande. L'Occidente ha cercato di sostenere qualsiasi forza che potesse indebolire Assad, senza preoccuparsi troppo della natura di queste forze. Questo ha portato alla situazione assurda in cui ci troviamo, si sono finanziati gruppi che, erano dichiaratamente jihadisti. Lo ricordiamo tutti Tajani quando affermava che in fondo nella residenza dell'ambasciatore italiano in Siria, non avevano fatto niente e si erano comportati bene, avevano rubato solo 3 macchine, e sparato un paio di colpi sul soffitto, giusto per. Era prevedibile che, una volta conquistato il potere, avrebbero perseguitato le minoranze, come cristiani e alawiti, considerate nemiche. Ma nel breve periodo, l'unico obiettivo dell'Occidente era destabilizzare Assad, senza preoccuparsi delle conseguenze a lungo termine. Come al solito l' Occidente usa due pesi e due misure. Si commuove per la persecuzione dei cristiani in Siria solo quando è comodo politicamente, ma ignora le proprie responsabilità nel creare le condizioni che l'hanno resa possibile, volutamente. Un errore costante della politica estera occidentale (e non solo) è credere che basti abbattere un dittatore per ottenere una democrazia, che spacciano per una cosa essenziale ed equa. Tutto questo non era difficile da prevedere, ma l'Occidente ha spesso la memoria corta e ripete gli stessi errori. L'idea di finanziare gruppi ribelli per abbattere Assad , sembrerebbe un esempio perfetto di questa follia: il risultato non è stata la libertà, ma il caos e l'affermazione di forze ancora più oppressive. Questo è l'ennesima prova del fatto che le democrazie non sono moralmente superiori alle autocrazie: entrambe usano la guerra per perseguire i propri interessi, con la differenza che le democrazie giustificano le loro azioni con una retorica umanitaria. Vedere Tajani stringere la mano a chi ha alimentato massacri e persecuzioni non è solo ipocrita, ma rappresenta perfettamente la logica perversa della politica internazionale: prima si sostengono gruppi che chiunque, con un minimo di buon senso, avrebbe riconosciuto come estremisti, e poi, quando i risultati diventano evidenti, si fa finta di nulla e si continua con la stessa narrazione. Questa sceneggiata è l'ulteriore prova del fatto che lo stato, con la sua sete di potere e le sue manovre distruttive, è sempre il problema, mai la soluzione.
#4 joppo

Secondo me invece è fatto tutto scientemente, la presa di potere da parte di terroristi dichiarati, le guerre civili conseguenti e le ovvie epurazioni sono volute.
Basta seguire cosa è successo in Libia, Iraq Afghanistan...è il modus operandi delle democrazie occidentali. Vogliono il caos.
Dal 12 settembre 2001 questa era la strada tracciata, manca ormai solo l'Iran sull'agenda, le altre nazioni indicate sono state distrutte...
Francamente questa pretesa, pelosa e tartufesca collaborazione post mortem tra i tre allegri soci, di cui di uno, la Russia, andrebbe chiarito il ruolo sulla conquista improvvisa della povera Siria, fa abbastanza ribrezzo per il contenuto altamente ipocrita.

E' evidente che la "collaborazione" per tutelare gli alawuiti (e i cristiani ugualmente sterminati?) ci sarà quando i tutelati saranno tutti fuggiti, se ci riusciranno, o uccisi.

... campa cavallo (se non è alawuita anche lui) ...
Tajani è politicamente un burattino come gli altri.
Oggi non c'è più politica, né destra, né sinistra, né centro, ci sono solo dei penosi servi dell'oligarchia occidentale. Pronti a comportarsi secondo ciò che viene loro "suggerito" da poteri più in alto: se il desiderio dei poteri occidentali è che il tagliagole Jolani deve diventare un moderato loro si adeguano supinamente spargendo la narrazione che lo fa diventare un moderato, poco importa se sia fasulla, se comporti gravi conseguenze per il popolo siriano, e, persino, se c'è il rischio di essere smentiti clamorosamente dalla situazione.

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#4 joppo82
Questa sceneggiata è l'ulteriore prova del fatto che lo stato, con la sua sete di potere e le sue manovre distruttive, è sempre il problema, mai la soluzione.

Sul resto ci intendiamo, ma su questo punto c'è da dire che dipende da chi ha in mano il governo dello Stato: se al governo ci sono fantocci degli oligarchi finisce così, se, invece, c'è una democrazia è diverso:
ricordo che il governo italiano non ha mai riconosciuto la giunta militare cilena che col violento colpo di Stato del 1973 ha preso in mano il potere in Cile

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L’Italia è diventata il principale centro estero dell’opposizione cilena e non ha mai riconosciuto il governo di Pinochet.
novecento.org/.../...

Immaginando che avvenga oggi un colpo di Stato come quello cileno, appoggiato dagli USA e da poteri forti,
l'Italia e l'EU riconoscerebbe il governo golpista?

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#7 redribbon 12-03-2025 16:26


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Sul resto ci intendiamo, ma su questo punto c'è da dire che dipende da chi ha in mano il governo dello Stato: se al governo ci sono fantocci degli oligarchi finisce così, se, invece, c'è una democrazia è diverso:
ricordo che il governo italiano non ha mai riconosciuto la giunta militare cilena che col violento colpo di Stato del 1973 ha preso in mano il potere in Cile

Dal mio punto di vista la democrazia non è in alcun modo una garanzia di libertà o di una società giusta. Anzi la democrazia è una forma di tirannia "legalizzata", che permette alla maggioranza di imporre le proprie volontà su una minoranza, creando una situazione in cui i diritti individuali sono continuamente a rischio. La democrazia consente ai politici di abusare del potere per cercare di soddisfare gli interessi di gruppi di votanti, senza che questi ultimi si assumano alcuna responsabilità per le conseguenze delle loro scelte. La violenza e la coercizione sono sempre alla base del sistema statale, sia che si tratti di un regime autoritario come quello di Pinochet, sia che si tratti di una democrazia parlamentare. Quindi, anche se un governo democratico potrebbe sembrare più "legittimo" rispetto a uno dittatoriale, la sostanza non cambia: in entrambi i casi, il potere è esercitato con la forza, e la libertà individuale viene sacrificata. La differenza sta solo nel fatto che la democrazia può apparire più giustificata agli occhi della gente, poiché offre l'illusione che i cittadini abbiano il controllo attraverso il voto. In realtà, però, ciò non fa che mascherare una realtà in cui l'intervento statale e la violenza sono sempre presenti, anche se in forme diverse.

Quote:

I RIBELLI JIHADISTI SIRIANI MASSACRANO LE MINORANZE – FATE VEDERE ALLE VERGINELLE OCCIDENTALI ,CHE HANNO APPLAUDITO AD AL JOLANI COME FOSSE UN PALADINO DELLA LIBERTÀ, I VIDEO DELLE FOSSE COMUNI CON CENTINAIA DI CIVILI STERMINATI DALLE TRUPPE DEL NUOVO REGIME
dagospia.com/.../...

Notizia dell’Adnkronos ripubblicata da Dagospia.

Dante Bertello.
Intanto ringrazio la redazione per aver pubblicato questo articolo, visto che fra i media nostrani si fa finta di non vedere questo terribile genocidio in atto. La situazione è molto semplice, la Siria è oggi governata da terroristi che non vogliono minoranze etniche sul loro territorio. Qui non si tratta di civili morti a causa di deflagrazioni di bombe per colpire obbiettivi militari. Qui siamo davanti a vere e proprie esecuzioni di piazza, con fucilazioni di civili, comprese donne e bambini, solo perché appartengono ad una etnia diversa da quella di governo. Chiunque possa intervenire in questo momento per fermare questo massacro, auspico che lo faccia al più presto, che sia l'ONU, che sia Israele, la Russia o gli USA, insomma, la situazione è piuttosto urgente, secondo me.

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#8 joppo82
la democrazia è una forma di tirannia "legalizzata", che permette alla maggioranza di imporre le proprie volontà su una minoranza, creando una situazione in cui i diritti individuali sono continuamente a rischio.

la tirannia della maggioranza è un tema stimolante ed affrontato da diversi pensatori, ad es.

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Alexis de Tocqueville, nel suo “Democrazia in America” (1835), richiama l’attenzione sui pericoli di una vera e propria tirannide della pubblica opinione ai danni delle minoranze e dei dissenzienti. Sostiene, infatti Tocqueville, che mano a mano che i cittadini diventano più uguali e più simili, aumenta la disposizione di ciascuno ad identificarsi nella massa e a credere in essa, e quindi il pubblico “viene a godere di un singolare potere: non fa valere le proprie opinioni attraverso la persuasione, ma la impone attraverso una gigantesca pressione dello spirito di tutti sull’intelligenza di ciascuno”.

Questa critica dell’opinione pubblica è ripresa da John Stuart Mill nel suo “La libertà” in cui arriva ad affermare: “L’Europa sta avanzando verso l’ideale di rendere tutti gli uomini uguali; classi e individui che diventano di giorno in giorno più simili. La gente oggi legge le stesse cose, ascolta le stesse cose, vede le stesse cose, va negli stessi posti, ecc. Sorge un’opinione pubblica con gli stessi gusti, gli stessi pensieri, gli stessi sentimenti, le stesse esigenze, le stesse aspirazioni, lo stesso stile di vita. E a tale opinione pubblica gli uomini politici devono adeguarsi, pena il venir meno del consenso”.
www.provincia.bz.it/.../punto20.html

ma noi non siamo in questa situazione, che sarebbe già un passo avanti,
noi siamo nella tirannia della minoranza che impone i suoi voleri sulla maggioranza, ed è di gran lunga peggio della tirannia della maggioranza, peraltro, tramite i media bugiardi la minoranza confonde la maggioranza e lavora costantemente per creare narrazioni, spesso fasulle, come vuole la minoranza.
Testimonianza dalla Siria e richiesta di aiuto:
"Salvateci dalle violenze dei jihadisti di Al Jolani!"

“Sparavano agli alawiti e se ne vantavano”

Quote:

Venerdì 7 marzo 2025, abbiamo assistito a orribili massacri commessi contro la comunità alawita nelle province di Baniyas e Jableh, così come nella provincia di Latakia nelle aree di Al-Shir, Al-Mukhtariya e Al-Shalfatiya. Dopo che la situazione è degenerata e le persone hanno iniziato a condividere ciò che stava accadendo sui social media, questi gruppi hanno affermato che le vittime erano “resti del regime”. Come può un bambino piccolo, non più grande di due anni, essere un criminale del precedente regime? Come può una donna, una madre o una persona anziana essere una terrorista, come affermano?

Inoltre, dopo aver ucciso le vittime davanti alle loro case, dentro le loro case o per strada, i corpi sono stati lasciati per strada e davanti alle case senza consentire alle ambulanze e ai veicoli di soccorso di entrare nella zona. Alcune delle vittime chiamavano aiuto mentre soffrivano di ferite da arma da fuoco, ma sono morte perché non hanno ricevuto soccorso o primo soccorso. Ciò non è stato solo riportato dai cittadini siriani sui social media, ma è stato anche confermato da alcune forze di sicurezza e gruppi armati che combattono a fianco delle forze di sicurezza generali.
...

it.insideover.com/.../...
E al solito Israele otterrà quello che vuole.

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11 redribbon 12-03-2025 21:04


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noi siamo nella tirannia della minoranza che impone i suoi voleri sulla maggioranza, ed è di gran lunga peggio della tirannia della maggioranza, peraltro, tramite i media bugiardi la minoranza confonde la maggioranza e lavora costantemente per creare narrazioni, spesso fasulle, come vuole la minoranza

questa è una conseguenza inevitabile della democrazia moderna, che non è realmente il governo della maggioranza, ma il dominio di élite burocratiche, intellettuali e finanziarie che manipolano l’opinione pubblica attraverso la propaganda e il controllo delle istituzioni. La situazione descritta da te, è ancora più pericolosa della semplice "tirannia della maggioranza", perché almeno in quel caso la maggioranza può riconoscere l’oppressione e ribellarsi. Ma quando la minoranza controlla la narrazione, la maggioranza è portata a credere che tutto sia legittimo e inevitabile, e quindi diventa molto più difficile spezzare il ciclo di potere. L' unica vera alternativa a mio parere sarebbe eliminare il potere coercitivo dello Stato e restituire alle comunità e agli individui la possibilità di autodeterminarsi senza essere soggetti alla propaganda e alla manipolazione di élite privilegiate.


eeas.europa.eu/.../...

L’UE condanna la violenza, ma senza distinguere tra aggressori e difensori, mettendo sullo stesso piano chi massacra e chi reagisce. Inoltre, parla di sovranità e stabilità, ma solo quando si tratta di proteggere l’ordine imposto dai gruppi sostenuti dall’Occidente, ignorando le violenze subite da civili e minoranze. In pratica, dietro un linguaggio neutrale e diplomatico, c’è un chiaro messaggio politico: chi combatte contro il nuovo assetto imposto è un problema.
Purtroppo la pulizia etnica in corso a Gaza e a in Cisgiordania ha alzato l'asticella dell'orrore consentito al potente di turno.
Ormai c'è la consapevolezza che oltre a qualche parola di sdegno ci sarà il nulla in termini di consenso.
MASSACRO IN SIRIA
Interessante intervista a Max Blumenthal ed immagini terrificanti del genocidio ai danni degli Alawiti
odysee.com/@RT:fd/syria-alawites-hts:1