Il 26 ottobre 2010 l’Italia ha recepito una nuova legge europea che impone ai produttori di dentifrici al fluoro di dichiarare in etichetta, se il contenuto è tra 0,1 e 0,15%: “Bambini fino a 6 anni: utilizzare una piccola quantità di dentifricio sotto la supervisione di un adulto per ridurre al minimo l’ingerimento. In caso di assunzione di fluoruro da altre fonti consultare il dentista o il medico.” (L. 267/18 che recepisce la Direttiva 2009/129/CEE). 

Negli Stati Uniti si usa invece da anni addizionare l’acqua potabile degli acquedotti con fluoruro. Sempre più città e stati stanno rendendo questa aggiunta obbligatoria per legge. Perché? 

Il Centro governativo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), ha proclamato la fluorurizzazione dell’acqua pubblica uno dei dieci grandi successi nella salute pubblica del ventesimo secolo. I sostenitori del fluoruro asseriscono che aggiungere questo composto all’acqua previene il deterioramento dei denti, fa bene a bambini e adulti, è una pratica sicura ed efficace. Qualcuno però pensa che non sia così salutare assumere ogni giorno della propria vita fluoruro, sia ingerendolo quando si beve sia assorbendolo tramite la pelle durante la doccia o vestendo capi lavati con acqua con fluoruro. Ma esistono prove in grado di demolire decenni di propaganda pro-fluoruro? 

L’Associazione Americana dei Medici (AMA) dichiara: “La AMA riconosce gli importanti benefici pubblici dell’acqua potabile adeguatamente fluorurizzata, e incoraggia i propri soci medici e le società mediche a lavorare con i dipartimenti sanitari locali e statali, gli studi dentistici e i cittadini, per assicurare un’ottimale fluorurizzazione dell’acqua potabile.” 

Se l’Associazione dei medici statunitensi emette dichiarazioni tanto sicure, certamente ci saranno studi scientifici a sostegno della loro posizione, che garantiscono la totale sicurezza di tale pratica.

O no? 

L'informazione negata

Nel silenzio mediatico che caratterizza questo genere di eventi, ...

... sono stati di recente pubblicati due importanti libri in merito. 

Il primo, uscito nel 2006, è un rapporto redatto dal Consiglio Nazionale per le Ricerche (NRC) statunitense, il primo in 65 anni di storia della fluorurizzazione dell’acqua pubblica. Si tratta di una revisione scientifica degli standard finora utilizzati per stabilire le concentrazioni di fluoruro accettabili. 
Il secondo, “The Case Against Fluoride”, edito nel 2010, è una ricerca di tre medici, che passa in rassegna tutta la letteratura scientifica disponibile sul fluoruro. 

Entrambe queste opere portano alla luce decine e decine di studi scientifici che dimostrano la pericolosità del fluoruro, in particolare per quanto riguarda: fluorosi dentale, fluorosi dello scheletro, fratture. 

Il rapporto del 2006 dell’NRC conclude che gli standard usati (di 4 e di 2 mg/L) sono “non protettivi per la salute pubblica”. Indica inoltre che le persone che vivono in zone dove l’acqua è fluorurizzata assumono giornalmente una quantità di fluoruro molto maggiore di quella considerata sicura (0,06 mg/Kg al giorno). 
“The Case Against Fluoride” elenca moltissimi altri studi, non disponibili nel 2006, passando in rassegna tutti i danni del fluoruro sulla salute: danni al cervello, al sistema endocrino (in particolare alla tiroide: negli USA il secondo farmaco più prescritto è la levoxitina, per regolare le funzioni della tiroide), i reni, le ossa (indebolimento dello scheletro, osteoartriti, tumori delle ossa anche nei giovani). 

Uno studio del 1978 rivelò che basta una concentrazione di 1 ppm (parte per milione), cioè quella consigliata per la fluorurizzazione dell'acqua negli USA, per diminuire la resistenza delle ossa. 

Ma allora, a fronte di tutte queste evidenze scientifiche, perché insistere in questa pratica? Perché spingere sempre più fortemente per rendere la fluorurizzazione dell’acqua potabile obbligatoria per legge su tutto il territorio USA? 

Il fluoruro è stato introdotto negli acquedotti asserendo che avrebbe giovato ai bambini, rendendo più forti e sani i loro denti. La realtà è che questa pratica non solo risulta poco sicura e inefficace, ma può provocare fluorosi (i denti si macchiano e dopo un certo tempo si corrodono finendo per bucarsi) oltre a una serie di altri danni e malattie anche gravi. 

Un buon punto di partenza per trovare il classico bandolo della matassa in questa (apparentemente) paradossale vicenda, è provare a indagare come tutto ciò abbia avuto inizio. 


Tutto ebbe inizio con un dentista...

Nel 1931 il dr. Trendley Dean, dentista, scopre che alcune popolazioni degli USA che bevono acqua contaminata da alte concentrazioni di fluoruro naturale sono affette da fluorosi. Ipotizza però che il fluoro possa aiutare a prevenire la carie in quanto in queste popolazioni trova una scarsa presenza di carie. Nel 1939 il biochimico Gerald Cox somministra fluoruro a cavie con una dieta ricca di zuccheri e riscontra bassi tassi di carie. Perciò propone di interrompere la depurazione delle acque ricche di fluoruro, e anzi di aumentarne la dose.

Da questo momento, il fluoro smette di essere visto come rifiuto tossico pericoloso. 

In quegli anni, l'industria dell'alluminio produceva come prodotti di scarto 150.000 tonnellate di fluoro, per il cui smaltimento speciale pagava complessivamente 54 milioni di dollari l'anno. Il maggior produttore di alluminio era l'Alcoa, fondata da Andrew Mellow, che nel 1931 era Segretario del Tesoro. L'Istituto Mellow stipendiava nel 1939 il dr. Cox quando pubblicava le sue raccomandazioni sull'utilità sanitaria del fluoro. 


I nodi iniziano a venire al pettine 

Nel frattempo arrivano gli anni ’40 e gli USA sono impegnati nel Progetto Manhattan per la produzione di bombe atomiche.
Servivano grandi quantità di fluoruri, sottoforma di esafluoruro di uranio, per separare l’isotopo fissionabile dell’uranio, U-235, da quello non fissionabile, U-238. Queste grandi quantità di fluoruro venivano scartate come rifiuti tossici, che finivano per uccidere raccolti e bestiame. 

Nel 1945 una città del Michigan introdusse l'acqua pubblica fluorurizzata a scopo sanitario, in un esperimento che doveva durare 15 anni ma che si interruppe dopo soli 2 anni perché la città che doveva fungere da controllo iniziò a fluorurizzare anch'essa la propria acqua. 
Il responsabile di questo progetto fallimentare era il dr. Harold Hodge, che era anche il responsabile della sperimentazione sulla tossicità del fluoro del Progetto Manhattan del Pentagono. 

Nel 1947 un avvocato della Alcoa, Oscar Ewing, diventa responsabile del Servizio sanitario pubblico e subito promuove la fluorurizzazione dell'acqua potabile a livello nazionale, aiutato in questo dal padre e maestro indiscusso della propaganda, Edward Bernays. 

Grazie all'intervento benevolo del governo, il fluoruro si trasformò magicamente da rifiuto tossico (da smaltire con i relativi costi) a "sano" additivo (da vendere allo stato con lauti guadagni). Nel tempo, oltre agli Stati Uniti, iniziarono ad addizionare l'acqua pubblica con fluoruro anche Canada, Cile, Israele, Nuova Zelanda, Brasile. 

Nel 1986 uno studio effettuato su 39.000 bambini e ragazzi statunitensi fra i 5 e i 17 anni, di cui un terzo utilizzava acqua fluorurizzata, un terzo solo parzialmente e un terzo non ne faceva uso, non furono riscontrate differenze nell'incidenza della carie. 

Uno studio del 1999 rivelò che 3.500 bambini che utilizzavano acqua con fluoruro non avevano meno carie dei loro coetanei che non ne facevano uso, ma presentavano una maggiore incidenza di fluorosi dentale. 


Fluoruri per tutti i gusti 

Negli ultimi 30 anni, il fluoruro addizionato all’acqua potabile non è una sostanza ad uso farmaceutico, quindi pura e controllata, ma deriva dagli scarti di produzione dei fertilizzanti chimici: si tratta infatti di silicofluoruri impuri, che l’industria dei fertilizzanti fosfatici evita così di dover smaltire come rifiuti tossici, non solo risparmiando grosse somme previste per il conferimento speciale, ma guadagnando dalla vendita dei propri scarti. 

Perché allora continuare, spingendo anzi sempre più per rendere obbligatoria la fluorurizzazione dell’acqua pubblica USA con queste sostanze tutt’altro che innocue? 

Il dr. Joel Kaufmann, professore emerito di chimica all’Università delle Scienze di Phiadelphia, parla fuori dalle righe: “I promotori della fluorurizzazione hanno censurato la maggior parte dei media, hanno ignorato importanti discussioni in merito, hanno calunniato molti oppositori della fluorurizzazione, e capovolto giudizi legali contro la fluorizzazione in un modo che dimostra il loro potere politico. Si è poi scoperto che molti studi le cui conclusioni erano a favore della fluorurizzazione non erano supportati dai loro stessi dati.” (J. Am. Phys. Surg. 2005;10:38-44, disponibile QUI in pdf). 

Come ben rileva Upton Sinclair: "E’ difficile rendere un uomo in grado di comprendere qualcosa, se il suo stipendio dipende dal fatto di non comprenderlo”. 

William Marcus, consigliere scientifico dell’EPA (Ente per la Protezione dell'Ambiente) nel 1990 dichiarò: “Il fluoruro è un agente cancerogeno, qualunque sia lo standard adottato. A mio parere l’EPA dovrebbe agire immediatamente per proteggere il pubblico, non solo sulla scorta dei dati sul cancro, ma anche in base alle prove fornite da fratture ossee, artriti, mutamenti genetici e altri effetti”.

Fu licenziato subito dopo.

Eileen Morgan  -- "Il Portico Dipinto"

FONTI:

Molti dati e diverse fonti per questo articolo sono contenuti in uno scritto del Dr. Donald W. Miller, cardiochirurgo, che contiene diversi approfondimenti e che potete leggere tradotto in italiano cliccando QUI

Un approfondimento sulla nascita della promozione del fluoruro nell'acqua pubblica è presente in un articolo di Nicola Loda, disponibile QUI

Altre interessanti informazioni sulla storia e sugli studi fatti sul fluoruro sono contenuti in questa ricerca (formato PDF) a cura del dr. Joel M. Kauffman, professore emerito di chimica all'Università di Philadelphia.