L'italietta vien dalla campagna in sul calar del sole, reggendo il tricolore. E reca in mano amuleti d'ogni sorta, onde, siccome suole, ogni quattr'anni a sperar nella vittoria ella si appresta. Siede con i vicini a tifar l'italianuccio, con l'occhio fisso sul televisore, e novellando vien del suo buon tempo, quando Rossi Cabrini e Scirea dell'alemanno fecero scempio. Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giú da' colli e da' tetti, sperando di evitare i rigori maledetti. Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. [...] Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l'altro tace, odi il garzone smadonnare per il rigor negato e l'arbitraggio comperato. Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. E intanto Renzi "fa le riforme". Massimo Mazzucco