Conferenza sull’11 settembre organizzata il presso la LIBRERIA HOBELIX, via dei verdi, 21 da LABORATORIO e COUNTDOWN (www.countdownnet.info) Relatori Giuseppe Sottile e Paolo Sensini, coordinatore Gino Sturniolo 27 settembre 2006 - Alla conferenza dal titolo “11 Settembre: Inganno Globale” è stato proiettato il filmato di Massimo Mazzucco dallo stesso titolo (reperibile presso il sito Luogocomune.net). Sono convenute circa una ottantina di persone. Prima della proiezione vi è stato un intervento introduttivo di Gino Sturniolo sulla natura del filmato e dei filmati relativi alla cosiddetta versione alternativa sui fatti dell’11/9, visto che la maggioranza degli intervenuti non aveva visto alcun filmato a riguardo. Dopo la proiezione del filmato vi è stato un ampio ed approfondito dibattito sui fatti esposti, … … risultando ai più evidente come la versione ufficiale fosse del tutto fasulla. Paolo Sensiniha sviluppato alcune tesi sugli aspetti e le dinamiche che hanno preparato l’evento individuando ragioni che hanno portato agli attentati che mettono in discussione le versioni ufficiali relative alla minaccia del terrorismo islamico radicale, ossia approfondendo il ruolo di Israele nell’influenzare le scelte operate dalla Banda del Pentagono (più famosa come la Lobby de Pentagono). La tesi insisteva sulle scelte operate dallo Stato di Israele da una parte per eliminare definitivamente la questione palestinese e dall’altra per realizzare il progetto di espansione verso l’esterno a spese degli stati arabi con la conseguente riduzione delle aree confinati a semplici territori dove ammassare una specie di “untermenschen” arabi. Giuseppe Sottile ha esaminato da un punto di vista empirico il declino economico degli USA e soprattutto l’andamento declinante delle spese militari americane dopo l’era reaganiana ed il successivo crollo del Muro di Berlino ed il ruolo della “Lobby” del Pentagono nella dinamica dell’outsourcing che sta radicalmente cambiando la struttura del Complesso Militare Industriale americano. In sostanza gli attentati dell’11 settembre costituiscono solo un momento della dinamica che ha trasformato l’economia americana in una specie di giungla speculativa dove la Lobby del Pentagono per i suoi interessi utilizza l’arma del terrore per fare affari con le privatizzazioni ed i contractors coinvolti nelle operazioni militari in vari paesi ( e nei possibili prossimi conflitti che si affacciano all’orizzonte) e per reagire così al declino delle spese militari. Ha poi trattato alcuni aspetti relativi alle conseguenze della politica estera americana mettendo in discussione le tesi ricorrenti che vedrebbero l’aumento delle spese militari come dovuto alla necessità d’approntare un meccanismo anticiclico rispetto alla crisi economica in corso in USA ( “effetto moltiplicatore” prodotto dalle spese militari), dimostrando anzi, alla luce di alcune indagini, l’effetto contrario, impedendo esse ogni sorta di probabile ripresa economica. Inoltre sono state messe in discussione le tesi relative agli interessi sul petrolio mediorientale da parte della cosiddetta “superpotenza”. Lo slogan”No Blood for Oil” che ha caratterizzato i movimenti di opposizione si è rivelato così completamente infondato. Giuseppe Sottile ha infatti analizzato la dinamica dell’andamento del prezzo del greggio legato alla produttività più bassa dei pozzi petroliferi americani e dimostrato chiaramente che la rendita petrolifera che si realizzerebbe in un paese devastato come l’Iraq non riuscirebbe a bilanciare le spese militari occorse per la conquista del paese. In tal modo si rafforzerebbe la tesi che la Lobby del Pentagono trae profitti principalmente dalle operazioni belliche e dai contratti di ricostruzione del paese e dalla gestione delle truppe di stanza nei paesi interessati dai conflitti.