di Elia Dallabrida (Decalagon)
Recentemente ho ripreso in mano con interesse un articolo, pubblicato non molto tempo fa qui su Luogocomune, dedicato all'universo olografico. Sebbene inizialmente avessi accolto l'idea con scetticismo, paragonandola addirittura alla teoria della Terra piatta, col tempo è diventata per me uno spunto di riflessione sorprendentemente stimolante. Negli ultimi mesi ho iniziato a esplorare una varietà di antichi e filosofici, nella speranza di trovare nuove connessioni tra questi scritti e le mie letture più recenti.
Premetto che ovviamente non mi sento né pretendo di essere detentore di verità assolute né aderisco a un credo religioso o spirituale specifico. Il mio intento è semplicemente quello di condividere alcune riflessioni e materiali che mi hanno affascinato, con l'auspicio che possano stimolare la curiosità e il pensiero critico anche di altri lettori.
Detto ciò, non perderò tempo trattando nuovamente il concetto di universo olografico, ma il fatto che questa idea era già nota molto tempo fa in testi come il Corpus Hermeticum. Per chi non lo conoscesse, esso è una raccolta di testi filosofici e spirituali risalenti a un periodo compreso tra il I e il III secolo d.C. Questi scritti, redatti in lingua greca (probabilmente traduzioni di testi egizi ancora più antichi), sono attribuiti a Ermete Trismegisto, una figura leggendaria considerata un maestro di saggezza e una fusione sincretica tra il dio egizio Thoth e il dio greco Hermes. Trismegisto, il "tre volte grande", viene dipinto come un maestro spirituale che trasmette insegnamenti esoterici, cosmologici e teologici ai suoi discepoli.
Uno dei temi centrali del Corpus Hermeticum è l'idea che la realtà percepita sia una sorta di illusione, un riflesso distorto di una verità più profonda e fondamentale. In particolare, nel primo trattato del Corpus, conosciuto come "Poimandres" o "Il Pastore dell'Uomo", Ermete racconta un'esperienza visionaria in cui il Nous (la Mente divina) gli svela i segreti della creazione. Durante il dialogo con il Nous, Ermete apprende che [b]la realtà materiale non è altro che una proiezione di un principio spirituale superiore, e che gli esseri umani, accecati dai sensi e dalle passioni, faticano a percepire la vera natura dell'esistenza.
Tra i passi del Corpus Hermeticum che affrontano direttamente il tema dell'illusione del mondo materiale, nel trattato XV (L'Ogdoade e l'Enneade), Ermete afferma: "Il mondo che vediamo con gli occhi non è che un'ombra, un'apparenza priva di sostanza; la sua verità risiede altrove, in una realtà invisibile che lo sostiene e lo genera." Questa dichiarazione esplicita l'idea che la realtà sensibile sia solo una manifestazione superficiale di una realtà più profonda e nascosta. L'illusione non è nel senso di falsità assoluta, ma piuttosto nel fatto che ciò che appare tangibile è in realtà transitorio e derivato, un'emanazione, secondo Trismegisto, dell'invisibile ordine divino.
Nonostante questo insegnamento possa sembrare unicamente di natura filosofica e spirituale, presenta interessanti parallelismi con alcune interpretazioni della scienza moderna e dell'idea stessa di "universo olografico".
Questa frase del Corpus Hermeticum riflette un'idea simile a quella proposta dalla fisica quantistica: ciò che percepiamo come mondo materiale è solo una manifestazione superficiale di processi sottostanti. Infatti le particelle non esistono in senso tradizionale finché non vengono osservate, e il loro comportamento è descritto in termini probabilistici da funzioni d'onda. Allo stesso modo, il testo ermetico suggerisce che il mondo visibile è un'ombra proiettata da una realtà invisibile più profonda, che lo genera e lo sostiene. Entrambe le visioni propongono un livello di realtà fondamentale, al di là delle apparenze sensibili, che governa il mondo tangibile.
In sintesi, la frase di Ermete e alcune interpretazioni della fisica quantistica condividono un punto fondamentale: ciò che vediamo e tocchiamo è solo un aspetto superficiale di una realtà molto più complessa, invisibile e non immediatamente accessibile, ma che costituisce il fondamento del mondo fenomenico.
Ma un altro testo che merita attenzione in questo contesto, è il cosiddetto "Quinto Vangelo", anche identificato come "il Vangelo di Tommaso". Questo vangelo apocrifo, emerso in modo completo con la scoperta della biblioteca di Nag Hammadi nel 1945, contiene 114 logia, o detti, attribuiti a Gesù. Molti di questi detti non si trovano nei quattro vangeli canonici e presentano un'interpretazione più mistica e gnostica della realtà. Alcuni passaggi in particolare sottolineano l'idea che la verità non sia immediatamente visibile, e che la realtà percepita sia una parziale illusione. Per esempio, il dettto 113 recita: "Il Regno del Padre è diffuso sulla terra, eppure gli uomini non lo vedono". Questa affermazione sembra rispecchiare il tema ermetico dell'idea che la realtà ultima sia nascosta dietro l'apparente mondo materiale e che sia necessaria una profonda conoscenza interiore per riconoscerla.
Questo lo ribadisce nel loghia 77, dove Gesù afferma: "Se coloro che vi guidano vi dicono: "Ecco, il Regno è nei cieli," allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: "È nel mare," allora i pesci vi precederanno. Piuttosto, il Regno è dentro di voi e fuori di voi."
Anche in questo passaggio, come negli insegnamenti ermetici, troviamo l'idea che la verità ultima non sia lontana o esterna, ma piuttosto immanente e accessibile attraverso la conoscenza di sé. Gesù, nel loghion 3 del Vangelo di Tommaso, afferma che il Regno di Dio è "dentro di voi e fuori di voi" e che conoscere se stessi è il passo fondamentale per riconoscere la propria origine divina. Questo riecheggia l'insegnamento di Ermete Trismegisto, che nel Corpus Hermeticum invita i discepoli a cercare dentro di sé la scintilla del Nous, la mente divina, poiché attraverso questa consapevolezza interiore si può comprendere la vera natura dell'universo.
In entrambi i casi, l'esplorazione di sé non è un semplice esercizio intellettuale, ma un cammino spirituale che conduce alla verità e alla percezione del divino. È proprio questo riconoscimento del sé come riflesso di una realtà superiore che accomuna le visioni di Gesù e di Ermete, mostrando un parallelismo profondo tra queste due tradizioni.
Il parallelismo tra il Corpus Hermeticum e il Vangelo di Tommaso si può osservare proprio nell'accento posto sull'illusorietà del mondo visibile e sulla necessità di una trasformazione interiore per comprendere il reale. Nel Corpus, Trismegisto insiste sul fatto che l'illuminazione proviene dalla conosceza del sé, che permette di intravedere la verità celata; similmente, il Vangelo di Tommaso suggerisce che la vera conoscenza del Regno dei Cieli non si trova nei rituali esteriori, ma nell'intima ricerca della verità spirituale. Entrambi i testi puntano alla consapevolezza come mezzo per penetrare le illusioni e raggiungere una visione più autentica dell'esistenza.
Alla luce di quanto emerso, diventa evidente come i testi citati e molti altri insegnamenti spirituali antichi contengano intuizioni che risuonano sorprendentemente con alcune delle scoperte più avanzate della fisica moderna. L'idea che la realtà percepibile sia solo una manifestazione derivata, che dietro le apparenze vi sia un livello più profondo di ordine e di significato, è un tema che attraversa sia le speculazioni cosmologiche contemporanee sia i detti di maestri spirituali di migliaia di anni fa. Se, da un lato, la scienza ci mostra un universo composto di campi quantistici, intrecci di energia e informazione che creano ciò che chiamiamo realtà, dall'altro, i testi sapienziali antichi ci invitano a riconoscere il mondo sensibile come una proiezione di un principio superiore, di un'unità fondamentale che trascende il tempo e lo spazio.
Questa assonanza non implica necessariamente che gli antichi avessero un accesso diretto alle verità scientifiche odierne; piuttosto, suggerisce che le domande di fondo sulla natura della realtà, sull'unità del cosmo e sul rapporto tra visibile e invisibile siano universali e perennemente attuali. La fisica moderna e i testi spirituali sembrano convergere nel sottolineare un punto cruciale: la realtà è molto più profonda, complessa e interconnessa di quanto appaia in superficie. E forse, in questo dialogo tra sapere antico e conoscenza scientifica contemporanea, possiamo trovare non solo nuovi spunti di riflessione, ma anche una rinnovata meraviglia per il mistero dell'universo e per il nostro stesso ruolo in esso.
Quello che descrivi entra direttamente nel cuore e nella mente illuminandoli.
Sta a noi proseguire il lavoro di ricerca con animo lieto e mente aperta.
Grazie, in questi giorni per me difficili, ciò che dici è per me un toccasana!
In questo campo estremamente difficile sono ottimi i documentari del fisico teorico divulgatore jim al-khalili
Nel campo spirituale/filosofico molti maestri parlano di una dimensione della realtà diversa, nel campo della meditazione sembra che tutti dicano piu o meno che per accedere a questo tipo di realtà bisogna andare oltre il corpo e soprattutto oltre la mente/pensiero, un ostacolo non da poco per un essere umano considerando che tutta la nostra vita è basata sul pensiero.
D'altronde noi siamo macchine biologiche costruite e adattate a un certo tipo di realtà fisica quasi volendoci escludere in modo intenzionale da una realtà piu profonda. In questo campo le speculazioni abbondano.
Un personaggio che mi affascina molto è jiddu krishnamurti, lui piu che altro fa un analisi logica e profonda del pensiero e della psiche umana ma parla anche di coscienza collettiva e di comprensione di una realtà diversa.
Tuttavia,opinione personale,pieno di specchi e di mille domande che restano irrisolte,quando si entra in temi di natura spirituale,la tendenza è credere che il tutto sia difficile da comprendere e che non ci sia un unica verità,mentre invece la verità è una,appunto,altrimenti non sarebbe verità,ed è anche molto chiara,ma non la si vuole vedere perché ritenuta dalla sapienza della nostra società,di poco conto e a volte fin troppo semplice.
Quando Gesù il figlio di Dio venne sulla terra,insegno la verità in modo semplice,come essa è,una verità che tutti anche i più semplici capivano,tuttavia la tendenza comune e della classe religiosa del tempo,non la prese in considerazione e i discepoli di Gesù considerati illetterati e ignoranti,esattamente come accade oggi,si preferisce arrovellarsi dentro concetti filosofici pur di non trovarla,quando in realtà è davanti ai nostri occhi,Dio è il Creatore dell'universo,delle leggi fisiche meravigliose che lo attestano,è il creatore della terra e di ogni vita su di essa,eppure sentiamo ancora persone,la scienza in primis,domandarsi dov'è Dio e negare il fatto innegabile che tutto porta a Lui ha un progetto per tutti noi,è descritto chiaramente nella Bibba che ha fatto scrivere per noi,ed è chiaro dalla Genesi a Rivelazione Vangeli compresi,basta volerlo vedere..ma la maggioranza non lo vuole vedere,esattamente come non vollero vedere Gesù all'azione,insegnava in modo magistrale,sanava malati e resuscitava i morti,i Vangeli lo attestano,eppure non venne creduto dalla maggioranza,ma il proposito di Dio prosegue e arriverà immancabilmente al suo obiettivo e alla sua Rivelazione(Apocalisse) allora tutti capiranno..ma potrebbe essere troppo tardi.
la realtà è coscienza.
Ma, nel momento in cui ci ragioniamo sopra, siamo costretti a separarle. Questo perché la mente funziona sul principio della separazione: per pensare a qualcosa devo separarla, se penso a me stesso, devo separare l'esistenza in "io" e "non io". La coscienza, non prevede alcuna separazione, quindi, nella sua essenza non può essere pensata. Anzi, al contrario, possiamo essere coscienti dello stare pensando.
Certo, posso dire "coscienza" e farmi un'idea di cosa sia. Ma è come se guardassi la nuvoletta di un fumetto o la parola "pensiero". La nuvoletta e la parola la vedo con gli occhi, il pensiero no. Mentre, al contrario, posso pensare alla vista.
Poiché il pensiero rappresenta la realtà, non può coincidere con essa in quanto rappresentazione. Come lo Zen quando dice che il dito che indica la luna non è la luna, o la PNL che dice che la mappa non è il territorio.
Dunque la realtà è una, ma è anche molti, così come un ologramma, il quale mantiene la figura originale in tutti i suoi frammenti. Non è proprio esatto: quanto più piccolo è il frammento, tanto peggiore sarà la risoluzione con cui viene rappresentata in esso la figura intera. Quindi la realtà che esprime un frammento di coscienza avrà una "risoluzione peggiore" della Coscienza Una, vi saranno cioè imprecisioni che nella coscienza Una non vi sono. La letteratura occultistica chiama Macrocosmo la coscienza Una e Microcosmo l'individuo. E questa sua natura di essere una-e-molti è proprio ciò che non riusciamo a pensare: nel nostro pensiero, l'uno esclude i molti e viceversa. Una e molti nello spazio, ma anche nel tempo. Vi sono tanti istanti, come tanti fotogrammi, eppure sono tutti nel presente, che è uno. Sarebbe inutile descrivere ciò che il pensiero non può cogliere se non ci fosse quel ponte, che è l'intuizione, che mette in connessione la coscienza ovvero la realtà, con il pensiero ovvero con una forma che la rappresenti. La mente, probabilmente, si pone subito questa domanda: "ma se la realtà è quella che creo-percepisco con la mia coscienza, qual è la realtà degli altri che incontro?" La risposta a questa domanda è una vera e propria iniziazione. Perché se gli altri che vedo sono creati da me, è come se fossi in un sogno, allora, non avrebbero una realtà propria. D'altro canto se gli altri hanno una realtà separata, come posso io comunicare con loro? Cosa è in grado di attraversare questa separazione? Perché, se guardo un albero rigoglioso, ho una bella sensazione e se guardo un albero risecchito no? Cosa c'entra l'albero con le sensazioni che provo? Insomma siamo portati a credere, ed è utile che sia così, che se gli altri fossero creati da me, allora non esisterebbero. E se fossi invece "io" a non esistere? Se la risoluzione del frammento di coscienza che esprime la mia realtà fosse così limitata da farmi avere un abbaglio, tale da farmi credere che io sia quel che PENSO di essere?
Ma tu l'hai mai letto l'antico testamento nella versione originale in ebraico?
Ti consiglio di andarti a cercare Mauro Biglino forse se hai la mente sufficentemente aperta avrai un po di chiarezza, non parlo di verità ma di chiarezza.
Detto questo, mi ricordo la lettura di un libro, "Tutto è uno" di Michael Talbot (cfr.: it.wikipedia.org/wiki/Tutto_%C3%A8_Uno) e l'idea dell'universo olografico mi aveva molto affascinato.
Non avevo approfondito più di tanto, perché il tempo è tiranno e gli interessi moltissimi, ma negli anni ho trovato molteplici punti di contatto con le scoperte più recenti della fisica, con la mistica orientale e altro.
Leggerò il Vangelo di Tommaso perché mi manca
secondo me l'articolo dice cose largamente condivisibili.
Per secoli ci hanno inculcato l'idea che l'unica realtá degna di considerazione, se non proprio l'unica realtá, sia quella materiale. Questa é una pura menzogna, e dico "menzogna" e non "falsitá" perché coloro che da secoli la propugnano sanno benissimo che non é vero. Essi la propugnano per due ragioni:
1) vogliono che tu smetta di credere in Dio e, in generale, che tu smetta la ricerca spirituale, perché questo significa togliere potere all'attuale classe dirigente;
2) vogliono che tu passi tutto il tuo tempo a lavorare per guadagnare soldi e a spenderli nei beni materiali, facendo girare l'economia e aumentando il loro potere.
Con questa premessa, si puó dire che non é affatto vero che gli Antichi abbiano "scoperto" che la realtá materiale é soltanto un aspetto della realtá, ma che questa sia una veritá nota dalla notte dei tempi.
Insomma, noi di un'arancia vediamo solo la buccia, no?
Per quanto riguarda le scoperte della meccanica quantistica, io ricordo solo che essa si occupa di oggetti che vengono creati in laboratorio, e non hanno nessun riscontro con la realtá che ci circonda. Io non perderei assolutamente il mio tempo a seguirne le m*oni mentali (elucubrazioni).
La teoria di "universo olografico" si basa sul fatto che, in un ologramma, le singole parti dell'ologramma contengono l'ologramma intero [vedi anche commento #6]. Questo corrisponde all'idea cardine dell'ermetismo, che "ció che sta in basso é come ció che sta in alto", e che ogni microcosmo é una riproduzione del macrocosmo su scala ridotta.
Questo spiega perché "conoscere se stesso" sia la strada maestra per conoscere la realtá. Non solo in noi vi sono componenti che rispecchiano quelle dell'universo nella sua interezza, ma 'noi stessi' é l'unico oggetto di conoscenza che ci sia accessibile oltre un certo limite, perché la conoscenza della realtá esteriore é limitata da una serie di barriere che sono facilmente comprensibili.
Mi si consenta una battuta: oggigiorno il districarsi tra "realtà" è sempre più articolato considerando che tra il nobile ologramma di cui si discute si frappongono strati di tutti quelli creati quotidianamente dal mainstream, rendendo la vita sempre più difficile per arrivare all'originale.
#4 Elijah
Grazie del consiglio ombralunga,
Ma non occorre conoscere il Greco o l'Ebraico per trovare la verita intorno a Dio,altrimenti la maggioranza non potrebbe trovarlo,quello che dice Biglino non mi interessa..ho superato quella roba tanto tempo fa..non ho più tempo da perdere dietro filosofi del nulla e a strade che non portano a niente..tanto meno al vero Dio.
Io preferisco sempre avere una mente aperta e riflettere cercando di evitare pregiudizi che inevitabilmente allontanano dalla verità.
Tu se preferisci rinchiuderti nei tuoi dogmi è una tua scelta ma in questo modo l'unico dio che vedrai è una creazione nella tua mente.
Alcuni esempi:
il nostro universo è tendente all'entropia, ossia alla semplificazione dei sistemi, eppure è pieno di sitemi complessi, che sempre in teoria sono nati da una base semplice (luce) per poi divenire sempre più complessi.
Se si prende per buono il big bang, si sarebbe dovuto creare in ugual numero materia e antimateria, divenendo un ciclo infinito di creazione e annichilimento, ma un disequilibrio ha permesso che una prevalesse sull'altra (dovendo poi creare come scusa la teoria dei multiversi)
il nostro universo, poi, è governato da leggi fisiche ben delinate, che cercano l'ordine, ma a livello di submateria (quark down, up e strange) se vi fosse ordine ed equilibrio si sarebbe formata materia strangelets, ma cosi non è capitato e non capita, anche perchè "teoricamente" se nascesse anche solo una molecola strangelets, trasformerebbe tutta la materia , in un processo a cascata, in stragnelets anch'essa.
Altro paradosso che ho scoperto per una "illuminazione" casuale sulla vita
Il DNA è formato da base azotata (aminoacido) solfita e disossiribosio (ossia zucchero pentoso)....il problema che il disossiribosio si crea solo tramite un processo biologico...non può esistere in assenza di vita, quindi come è possibile che qualcosa che serve per per la creazione della vita, esser nato in un ambiente senza vita, ed essere composto da un elemento di un processo vitale?
Bravo ombralunga..
Continua a leggere quello che vuoi e non cercare di offendere con frasette stupide da bimbo dell'asilo..con me non attacchi bottone.
Auguri per la tua personale ricerca della verità.
Chiedo scusa a tutti,ma non è nel mio stile battibeccare ne offendere le opinioni degli altri.
Passo e chiudo.
Mi sono lasciato andare, ma quando leggo certe cose faccio fatica a trattenermi
Adesso non posso ma riferite all'argomento della meccanica quantistica ho postato nelle settimane scorse alcuni studi recenti che " dimostrano non solo il tempo negativo ( la luce esce dai corpi prima ancora di entrarvi) ma anche la possibilità che in teoria non dovremmo esistere in questo preciso istante "
Praticamente nulla e come lo vediamo
Appena posso vedo di recuperarli
Non credo che le risposte ai perché esistano necessariamente nella religione o nella filosofia. Queste sono discipline che esplorano la psiche umana e i suoi stati d'animo, affinate nel tempo attraverso millenni di pensiero e riflessione. Sebbene possano essere strumenti straordinari per comprendere meglio noi stessi e le nostre emozioni, alla fine rimangono speculazioni, per quanto raffinate e potenti.
Solo la morte potrebbe darci le risposte definitive che cerchiamo. Sono molto scettico nei confronti di chi afferma di conoscere la verità assoluta e si fa portavoce di essa. È un tema troppo complesso per essere risolto con certezze categoriche.
Se viviamo in un mondo olografico, allora forse non esistiamo davvero nel senso che intendiamo normalmente. In tal caso, il film Il tredicesimo piano potrebbe diventare la nostra "Bibbia", una riflessione sulla nostra realtà in quanto costruzione, un concetto che potrebbe ribaltare tutto ciò che sappiamo.
Ti suggerisco (anche se penso che tu lo abbia già fatto) di sentirti le recenti conferenze del Prof. Corrado Malanga, in merito all'universo olografico di Bohm.
In teoria tutto tende verso il caos
Ma anche l'affermazione in cui tende a semplificarsi non è del tutto sbagliata .
Nel tempo il caos tenderà man mano a esaurirsi e con lui idrogeno , pianeti , stelle galassie etc.
Fino a quando l'universo sarà solo un
" infinito " spazio vuoto
Poi dopo la sua scoperta e stata rivista come meccanismo ereditario di informazioni da generazione in generazioni.
Ovviamente il DNA non può essere inserito in nessun modello evolutivo se non quello che la sua esistenza risale a molto prima ( miliardi di anni ) della nascita della vita .
La sua origine è sconosciuta
Darwin ha solo ipotizzato , ma non ha mai saputo un cazzo !!!
Secondo la teoria evolutiva, il DNA esisteva prima dei protozoi. La vita sulla Terra è iniziata con forme super semplici, tipo molecole che si replicano da sole, che erano molto più primitive rispetto ai protozoi e agli altri organismi unicellulari. La teoria sull'origine della vita (cioè l'abiogenesi) dice che le prime forme di vita erano probabilmente molecole auto-replicanti simili al DNA, ma non proprio il DNA come lo conosciamo ora. Queste molecole potrebbero essere state versioni primitive dell'RNA o altre cose genetiche che hanno preceduto il DNA moderno. Con il tempo, però, il DNA si è sviluppato come il sistema principale per conservare e trasmettere l'informazione genetica, prendendo il posto dell'RNA in tanti organismi.
Quindi, prima che arrivassero i protozoi (che sono organismi unicellulari più complessi), ci potrebbero essere state forme di vita ancora più semplici che usavano molecole simili al DNA o altre cose genetiche, ma senza essere organismi complessi. In sostanza, il DNA, o qualcosa di simile, esisteva già prima dei protozoi, anche se la sua forma complessa come la conosciamo si è sviluppata solo più tardi con l'evoluzione.
Non e di certo nato nel brodo primordiale e la sua origine ....Chissà
Almeno da quanto ne so io .
Ovviamente non leggo tutti i giorni temi sull'argomento , quindi se ci sono stati sviluppi o studi recenti non li conosco
c'è uno "strato-O" (il primo problema nel trattare questi argomenti è il linguaggio: ci vorrebbe un metalinguaggio più appropriato a quello che vogliamo dire, ma non c'è) di energia che contiene tutto, uno "strato-O, Strato-Olografico"; poi c'è uno "stato-V, strato Viventi" di esseri che viventi (piante, animali e l'animale per eccellenza, l'uomo) che vive in uno dei possibili mondi contenuti nello "strato-O", tra questi due "strati" c'è un "lettore di Ologrammi" che estrae dallo Strato-O la "realtà, la maia, l'illusione" il cui vive lo "stato-V" secondo alcuni criteri criteri: la causa precede l'effetto, l'entropia deve essere crescente (da cui il tempo), energia si deve conservare, ecc; il "lettore di ologrammi" è esterno ai viventi - troppo complicato per essere contenuto negli esseri viventi: un battere su un vetrino sotto un microscopio percepisce stessa "realtà" di chi lo sta osservando, battere e uomo vivono nella stessa realtà creata dal lettore di Ologrammi -
Con questo modello molti problemi svaniscono: Il tempo nello strato-O non esiste, è un prodotto dell'lettore di ologrammi per estrarre un mondo coerente; se non ci fosse il lettore di ologrammi potremmo avere quanti pesci vogliamo, nell'ologramma ci sono, sono tutti li a nostra disposizione; non c'è nessun problema a far inserire il dito a Tommaso nel costato: il tempo non esiste è posso scegliere la rappresentazione di me a chi voglio come voglio, posso ... posso far tutto quello che voglio: la realtà trascendente contiene tutto senza l'ingombro della "logica" della realtà immanente.
Insomma Dio (trascendete) osserva sé stesso attraverso la realtà immanente.
Come eludere il lettore di ologrammi, questo è il problema: può Dio ingannare se stesso nell'osservarsi ?
Pare di si perché ovviamente anche questo fa parte del Tutto.
Che in ogni più piccola parte era rappresentata l’immagine completa del tutto, proprio come avviene nei frattali tipo quello dell’immagine di copertina?
Cosa diavolo c’entra la stupidaggine dell’universo olografico con il Corpus Hermeticum o con la filosofia platonica da cui esso deriva, secondo cui invece la realtà fenomenica è solo un’illusione, un’espressione imperfetta del principio creatore trascendente?
Quello che afferma Ermete:
Il primo parla di ricercare i principi divini alla base dell’universo per armonizzarci ad essi, mentre i secondi sproloquiano sul fatto che siamo noi le divinità creatrici dell’universo, che senza la nostra osservazione non potrebbe nemmeno esistere.
Del resto cos’altro poteva produrre una società decadente, materialista ed egocentrica come quella capitalista, se non l’idea che siamo noi a determinare la realtà e senza di noi non esisterebbe nulla?
Il povero Ermete si starà rivoltando nella tomba per questo accostamento.
La realtà è molto più ampia e complessa di quanto noi oggi riusciamo a percepire con i nostri sensi e con i nostri strumenti? Sì, è molto probabile che sia così.
Ma da qui a dire – e a dimostrare – che la realtà non esiste ce ne corre.
Anche considerando banalmente che oggi tante ricerche scientifiche, soprattutto quelle che avanzano teorie ed affermazioni straordinarie, come minimo sono poco scientifiche perché non portano le necessarie prove straordinarie a supporto, e come massimo sono del tutto false (vedi l’ormai classico “Why Most Published Research Findings Are False” di John P. A. Ioannidis).
Ci andrei quindi estremamente cauto nel supportare e diffondere acriticamente teorie come quella dell’universo olografico, col suo corollario “la realtà non esiste”. Perché una simile visione della vita e dell’universo può avere implicazioni notevoli in ambito polito-economico e nella vita di tutti i giorni.
Possono esserci implicazioni positive. Per esempio, la credenza che tutte le particelle dell’universo – anche quelle che compongono i nostri corpi – siano sempre unite o in comunicazione può aiutare tanti a sentirsi meno soli, più sollevati. (Personalmente non mi sentirei più sollevato a sapermi in unità e comunicazione perpetua coi corpi di Draghi, Mattarella, Speranza, Clinton, Biden, Rothschild, Rockefeller, eccetera, ma tant’è.)
Possono esserci implicazioni negative. Se “la realtà non esiste”, allora si entra nel relativismo totale. Se “la realtà non esiste”, allora la mia interpretazione della realtà non è solo una interpretazione: la mia interpretazione È la realtà punto e basta. Di conseguenza, ho il “diritto” di fare tutto quello che mi pare, anche le cose più ingiuste, pazzesche e atroci, del tipo:
«Dìn-Dòn!»
«Chi è?»
«Servizi sociali.»
«Che volete?»
«Nulla, una semplice formalità. Vostra figlia ieri a ricreazione ha giocato per tutto il tempo a pallone e coi soldatini, e poi ha detto che da grande vorrebbe fare la camionista. È evidentemente un maschio intrappolato in un corpo da femmina, quindi volevo informarvi che la prossima settimana verrà sottoposta a un intervento chirurgico per la rimozione dell’utero e l’installazione di un pene di silicone.»
«Ma che cazzo dite?! Nostra figlia è nata femmina, sarà una donna! Ha i cromosomi XX! Questa è la biologia, questa è la realtà!»
«Cazzate, la realtà non esiste, la biologia non esiste, tutto è relativo, e io dico che vostra figlia è un maschio, e se non firmate il consenso libero e informato per l’intervento vi facciamo revocare la potestà genitoriale, capito?»
Oppure:
«Tòc-Tòc!»
«Chi è?»
«Vattene dalla mia terra.»
«Ma che dici?! Io e i miei antenati viviamo qui da millenni, questa è la storia, questa è la realtà!»
«Cazzate, la realtà non esiste, la storia non esiste, tutto è relativo, e io dico che voi qui siete degli abusivi, quindi levatevi dalla palle, branco di terroristi, altrimenti vi sparo in faccia, capito?»
Penso che da certe teorie nascano più implicazioni negative, che positive.
Questo concetto non è del tutto slegato alla visione ermetica, dove la Mente divina (Nous) è la sorgente di tutto ciò che esiste. Se la realtà materiale è solo un’ombra o una manifestazione secondaria, allora potrebbe essere coerente con l'idea che ciò che percepiamo dipende dalla nostra interazione con essa.
Ma d'altronde siamo qui apposta per discuterne proprio perché siamo ancora lontani dal comprendere appieno la natura della nostra realtà
L'universo olografico ( speculazione )non ha nulla a che vedere con l'idea che la realtà sia "creata" dalla nostra osservazione, come alcuni fraintendono della meccanica quantistica. La teoria olografica proposta dai fisici e un tentativo di spiegare la struttura profonda dell'universo, dove ogni parte potrebbe contenere, come un frattale, l'informazione dell'intero.sistema Questo concetto non dice che "senza di noi l'universo non esisterebbe", ma che le leggi che regolano la realta potrebbero avere una struttura che possiamo descrivere matematicamente in modo coerente con la fisica.
La filosofia ermetica ( speculazione ) e Plato parlano di un mondo che è solo un'ombra della realtà trascendente. In questo senso, la filosofia ermetica invita a cercare la verità oltre l'apparenza materiale, riconoscendo che esiste un principio divino e perfetto che sostiene tutto. La visione scientifica, sebbene diversa nella metodologia, non nega che esista qualcosa di profondo e misterioso dietro la realtà che osserviamo, ma lo descrive tramite leggi fisiche, che ancora non comprendiamo pienamente
La meccanica quantistica eil concetto che "le particelle non esistono finché non vengono osservate" non implicano che siamo noi a "creare" la realtà, ma che a livello subatomico la realtà è probabilistica fino a quando non avviene una misurazione. Questo non contraddice in alcun modo l'idea ermetica di una realtà trascendente, poiché quest'ultima riguarda la natura più profonda della realtà, che va al di là della fisica classica.
Trovo che accusare la scienza moderna di essere un prodotto del "materialismo capitalista" oltre che un offesa alla nostra comprensione dell'universo sia anche il prodotto medio della società media moderna in cui le convinzioni personali trascendono dall'onere del dubbio per assurgere a verità soggettive prive di alcun fondamento . La scienza non pretende di determinare la realtà in base alla nostra osservazione, ma cerca di comprenderla, e spesso, come nel caso della teoria olografica, può sembrare sorprendentemente simole ad alcune idee antiche.
Giudicare un'intera teoria o una visione del mondo solo perché è difficile da conciliare con altre e la patria di chi ignora ma impone dall'alto di una conoscenza che conosce solo e soltanto lui La scienza e la filosofia, pur trattando aspetti diversi della realtà, non sono rivali, ma spesso si completano a vicenda, ognuna con i propri mezzi e linguaggi.
Dove sta scrittoche una visione esclusivamente spirituale o una scientifica sia "migliore" dell'altra, ma che entrambe cercano di rispondere a domande simili, sebbene con approcci e linguaggi differenti. Non sono in contraddizione, ma offrono prospettive diverse che arricchiscono la nostra comprensione dell'universo
Perdonami Airone ma solo una persona che ignora può giudicare una speculazione corretta e le altre sproloqui.
Queste sono le discussioni in cui la superbia , l'arroganza , la presunzione vengono a galla senza equivoci .
Il processo ipotizzato nella creazione della vita dal caos e dalla non vita e che per prima cosa si sia formata una stringa di RNA, questo perché il Ribosio ha, anche se raramente la possibilità di crearsi in un ambiente privo di vita ma...
1) base azotata e solfita si creano in ambienti caldi e possibilmente acidi e ricchi di acqua (bocche dei vulcani sottomarini) il ribosio in ambienti freddi, e una volta creato possibilmente lontano dall'acqua visto che ne è sensibile. Due ambienti quindi specularmente agli opposti.
2) anche se tali elementi si trovassero per l' RNA, dovrebbero essere in numero uguale per fare una catena che abbia una qualche funzione (la più piccola conosciuta e lunga 20 basi quindi 20x20x20 per i tre elementi di cui è composta), e chi ha un minimo di conoscenze di chimica sa benissimo quanto sia problematico avere degli elementi di disturbo o impurità, cosa che sarebbe ovvia in un "brodo primordiale"
3) a parte l'improbabilità di avere la più piccola catena di RNA che si conosce formarsi casualmente (se si parla del ribozima più semplice conosciuto la possibilità sarebbe 2 elevato 40=1.099.511.627.776) essa per sopravvivere dovrebbe essere avvolta, non prima, non dopo ma mentre si forma, da una catena di lipidi in modo da formare una vescicola, e tutto questo per non avere alla fine nulla. Questo perché sarebbe l'equivalente di dire che una parola, in una lettera, possa diventare il postino che la trasporta.
4) il paradosso più grosso della vita però è sempre il fatto che il dna sia un codice che (a parte che con un numero effettivamente esiguo di informazioni, per l'essere umano l'equivalente di 800 Mbite di dati) al suo interno ha le informazioni per la funzione di una cellula, e la cellula ha la complessità di un paese perfettamente strutturato, con centrali elettriche fabbriche per la replicazione, fabbriche per la gestione del carburante (zuccheri) postini, porte per fare entrare ossigeno, fare uscire anidrite carbonica, e porte, tutte differenziate, per fare entrare e uscire elementi nutritivi e di scarto). Quindi e nato prima l'uovo o la gallina? Il codice che ha le informazioni per la creazione della cellula o la cellula che ha le funzioni per leggere, capire e replicare tale informazioni?
Fine off-topic.
Spesso mi sono soffermato a pensare alla condizione umana, sono passati migliaia di anni di evoluzione e l'uomo nonostante grandi progressi tecnologici e ancora fermo li a uccidere i propri simili creare sofferenza e a distruggere, sembriamo incapaci di andare oltre il nostro individualismo ed egoismo materiale, e come se una
profonda paura e insicurezza governassero tutte le nostre azioni.
Da dove nasce questa realtà? certo abbiamo un corpo fisico che sembra costruito apposta per provare sofferenza e la nostra evoluzione è stata incentrata sull'evitare la sofferenza cercando comodità e confort concentrando quindi tutte le nostre energie su questa realtà fisica apparente.
Ogni cosa che l'uomo ha realizzato nella sua evoluzione nasce dalla mente quindi dal pensiero, ma non solo la tecnologia anche la realtà che percepiamo nasce dalla nostra mente che attraverso i nostri sensi costruisce un immagine che è frutto della nostra esperienza che diventa conoscenza, ma la nostra conoscenza sarà sempre
limitata quindi anche la percezione della realtà.
Ma da dove nasce la conoscenza quindi il pensiero? Andando in ordine, l'azione crea l'esperienza che crea conoscenza quindi pensiero, e col pensiero indaghiamo la realtà.
Quindi apparentemente sembra che la bariera che ci impedisce di andare oltre sia il pensiero che è un azione creata dalla mente quindi dalla materia e dal tempo che serve per crearla.
Dunque olografico, ma de che? Tormento,sofferenza, umiliazione, uccisioni di madri e bambini, siamo ancora lontanissimi dal capire cosa veramente siamo.
I serpenti non c'entrano
la teoria dell'universo olografico trova un parallelismo nella teoria ermetica che il microcosmo (ex. un singolo essere) riproduce il macrocosmo (l'universo).
Tuttavia non concordo sulla tua visione della scienza moderna. Il suo scopo non é affatto quello di conoscere la realtá. L'unica realtá che lo scienziato vuole conoscere é quello che lui stesso crea in laboratorio, perché da questa realtá i suoi finanziatori possono trarre profitto.
Non solo, ma l'unica spiegazione possibile di qualunque realtá, per lo scienziato, é quella che elimina completamente il piano spirituale dall'oggetto da conoscere. Darwin, come tanti altri, sono stati esaltati appunto perché avevano ottenuto questo scopo, ma lo hanno fatto falsificando i dati oppure omettendoli o ignorandoli. Come fanno a ignorarli? Essi usano la scusa che non possono essere studiati scientificamente, cioé misurati con macchine.
La loro forma mentis é stata inculcata in loro dalla scuola, dai mass media e dalla propaganda, e non é "naturale". Ha il solo scopo di renderli produttivi, concentrati sulle realtá che possono produrre beni materiali e convincere la gente che Dio non esiste, che la spiritualitá é una perdita di tempo e via discorrendo.
Insomma, lo scienziato non vuole conoscere la realtá, vuole manipolarla, e anche manipolare la mente delle persone nel credere che quella sia l'unica realtá possibile.
La stessa idea di "legge della fisica", come se potesse esistere una legge senza un legislatore, é un'assurditá che noi abbiamo imparato ad accettare dopo centinaia d'anni di manipolazione mentale.
Vorrei fare una precisazione
(Questo dimostra che ti leggo :-D)
La meccanica quantistica (quella vera) non afferma affatto che l'universo (e tutto ciò che è presente nel campo visibile) esiste grazie all'osservazione.
Queste sono puttanate portate avanti da cialtroni stregoni che speculano e filosofeggiano su una materia così complessa e matematicamente rigorosa come la MQ di cui non sanno nulla.
Le leggi della meccanica quantistica (ed è inutile dirti che funzionano), probabilità, sovrapposizione degli stati, collasso della della funzione d'onda ecc) si applicano solo al mondo microscopico (atomico e sub atomico) non a quello macroscopico.
Che le particelle (elementi sub atomici) assumano comportamenti contro intuitivi e bizzarri e che siano intimamente correlate e soggette alla misurazione (osservazione), è un fenomeno ormai assodato e sperimentalmente confermato da oltre un secolo.
Ma questo non vuol dire che la luna è lì solo perché la vediamo.
Le particelle atomiche e sub atomiche che costituiscono la luna (formando un corpo macroscopico), sono collassare da miliardi di anni e dunque DETERMINATE e non più probabilistiche.
Ma magari sono io che non percepisco bene la teoria dell’universo olografico, a causa della forte reazione allergica che mi scatena ogni volta.
Se la realtà materiale è solo un’ombra, una proiezione della vera realtà trascendente, non significa che dipenda dalla nostra osservazione.
L’unica cosa che dipende dalla nostra osservazione è la nostra interpretazione della realtà, non la realtà stessa.
Per cui non possiamo affermare che “la realtà non esiste” o che noi “determiniamo la realtà” come fanno i quantistici, ma solo l’esatto contrario: quella che non esiste è la realtà da noi percepita, essendo solo un’interpretazione della realtà vera.
Dalla teoria del Big Bang agli universi paralleli, dal multiverso alle stringhe, fino ad arrivare a concepire il mondo olografico.
Semplificando, grazie all'avvento della fisica quantistica, negli ultimi anni la teoria del mondo olografico ha ottenuto sempre più risultati confermanti.
In parole semplici, grazie alla fisica quantistica che permette di ottenere i risultati mentre invece la fisica di base non lo permette, il risultato dei calcoli ottenuti possono trovare una sola spiegazione: una realtà olografica.
Come se fossimo dentro ad un matrix vero e proprio.
Tempo fa vidi un documentario fantastico su questo argomento che spiega molto bene il perchè saremmo immersi in una realtà olografica e i nostri sensi sono captatori dei segnali olografici......
Se trovo il video lo posto.
Credo che se il mondo olografico esistesse veramente allora significherebbe che "il film" è già stato creato e noi non possiamo fare altro che guardarlo inconsapevoli di esserne parte. Inoltre, verrebbe spiegato anche per quale fantomatico motivo a volte si riesce a percepire quello che accadrà a breve. O anche i famosi deja vù. Oppure, ad esempio, il motivo per il quale se si guarda e ci si concentra su di una ragazza che cammina dall'altra parte della strada, lei si volta e incrocia perfettamente il tuo sguardo anche tra tante persone. O ancora, il famoso esperimento del fascio di luce fatto passare da due buchi che se lo guardi (controlli) si comporta in un modo, ma se non lo guardi (controlli) fa tutt'altra cosa. Ergo, credo siano tutte delle "protezioni" del sistema olografico per evitare che si possa interferire o addirittura "rovinare" il flusso dei dati del meccanismo olografico in atto.
...e sti cazzi
Non necessariamente, come disse uno scintoista converitto, siam schiavi eppur così liberi.
anche a livello di fisica classica noi, (anche questo stesso discorso) erano già scritti e quindi destinati al loro avvenimento, maa come in una recita libera se tu hai un cpione da rispettare da buon attore lo devi rispettare , ma se non ti piace puoi sempre chiedere al regista di cambiarlo, in questo caso anche nello stesso momento in cui lo stai recitando. (e in alcuni rari casi persino dopo che gli eventi sono già accaduti) del resto un film può essere cambiato anche in post produzione.
Nel 1931, il matematico Kurt Gödel dimostrò che in un sistema formale abbastanza potente da contenere l'aritmetica (come la logica matematica), ci sono affermazioni che non possono essere né provate né smentite all'interno del sistema stesso. In altre parole, ci sono verità che non possono essere spiegate o dimostrate utilizzando solo gli assiomi e le regole del sistema, e quindi il sistema è "incompleto".
In termini semplici, il teorema afferma che non esiste un sistema di conoscenza che possa spiegare completamente se stesso; ci saranno sempre delle verità che esulano dalle sue capacità di dimostrazione.
Questo teorema ha avuto implicazioni significative non solo in matematica, ma anche in filosofia, poiché mette in discussione l'idea che possiamo mai avere una descrizione completa e perfetta della realtà solo attraverso i nostri modelli e sistemi.
Beh, quello della realtà creata dall’osservatore è proprio quello che mi ha reso allergico alla “fisica quantistica”. Magari mi sono imbattuto nei fisici sbagliati.
Goler suggerisce anche che la computazione, cioè la capacità di elaborare informazioni, potrebbe essere una funzione di uno spazio dimensionale superiore. In altre parole, la capacità di elaborare dati potrebbe non essere limitata alla materia fisica, ma potrebbe derivare da una struttura più profonda e complessa. Questo spiegherebbe perché i codici osservati sembrano così organizzati e coerenti, come se fossero parte di un sistema informativo più ampio. Per Goler, trovare questa funzione non è una coincidenza, ma un passo verso la comprensione di come la realtà sia costruita. questo ci riporta all'’antica intuizione, già presente nel Corpus Hermeticum. Ermete descrive il mondo materiale come una proiezione della Mente divina, un velo che nasconde la vera natura dell’esistenza. Gli esseri umani, accecati dai sensi e dalle passioni, faticano a vedere oltre questo velo, ma attraverso la conoscenza spirituale e l’illuminazione, è possibile accedere a una comprensione superiore della realtà. In un certo senso, gli esperimenti di Goler sembrano riportare alla luce, in forma moderna, questa antica verità. I codici osservati attraverso il laser DMT potrebbero essere una manifestazione del "codice sorgente" della realtà, simile al principio spirituale descritto da Ermete. Se viviamo davvero in un universo olografico, allora la DMT e il laser potrebbero essere strumenti per "leggere" il codice che lo governa, rivelando una struttura informativa più profonda che normalmente rimane nascosta. Che si tratti di un’illusione, di un ologramma o di una simulazione, una cosa è certa: c’è molto di più di quanto i nostri sensi ci mostrano. Forse, come suggeriva Ermete, la vera conoscenza non sta nel cercare di dominare il mondo materiale, ma nel comprendere che siamo parte di un tutto più vasto, un tutto che possiamo iniziare a decifrare solo quando ci apriamo a nuove dimensioni della percezione e della consapevolezza.
Questo è il suo canale
www.youtube.com/@dangothoughts/videos
@Venusia
Airone non e questione di scienza ma di modo .
In discussioni come queste l'unica cosa da fare e il confronto sereno e pacifico .
Capisci che parlando di sproloqui riferito ad alcune teorie accusi in maniera velata ma concreta anche chi ci crede.di facendolo passare praticamente un pirla che crede alle cazzate !!!
Tu hai sentito qualcuno affermare che la teoria ermetica e uno sproloquio ??
Non capisco a questo punto perché invece tu possa farlo !!!!
Che diritto hai ???
Soprattutto in campo dove non esistono certezze ma solo supposizioni
Io non credo alle teorie religiose o filosofiche ma non per questo mi permetto e mai mi permettero di dire che sono cazzate !!!
Si narra che, per una volontà superiore, l'Adam Kadmon, che conteneva in sé tutte le creature, le "nominò", determinandone così l'esistenza.
Da chi avrebbe fatto scrivere la bibbia?
#16 Redazione
Come si fa a non rispondere alle cose dette da Elijah?
Se qualcuno scrive che le leggi fisiche attestano la creazione da parte di Dio, e che tutto sia scritto nella Bibbia (un libro che premetto di non aver letto interamente e probabilmente mai leggerò del tutto), se la va a cercare e, su questo sito, la trova pure.
Altrimenti dovremmo credere a tutto quello che ci viene propinato dal mainstream, 11/9 in primis.
Dante Bertello. (detto il Cavaliere Nero)
Se mi assicuri che quella dell’universo che non esiste senza la nostra osservazione è una stupidaggine di qualcuno che non ha capito nulla, allora posso liberarmi di un bel po’ dei miei giudizio negativi sulla fisica quantistica.
Ma non mi pronuncio su argomenti che non ho mai approfondito (a differenza della gravitazione orbitale…
Tornando però all’articolo di @decalogon, si parla di “Universo Olografico”, e la metafora dell’ologramma è molto distante, se non opposta, dai concetti della filosofia ermetica e platonica per i motivi che ho esposto nei commenti precedenti e che adesso non sto a ripetere perché tanto so che mi hai già letto.
Quando si parla di speculazioni , teorie o cose simili sulle grandi domande che da sempre affascinano l'uomo e non vedi scritto " per me " o intuisci che dall'altra parte c'è solo autorità o sicurezza meglio lasciar perdere .
Tutto tempo perso !!!!!!
Come chi forse non ha mai aperto un libro sulla fisica ma sente il dovere morale di giudicarla come se ne fosse il genio della lampada .
Ricorda solo che parlare e per tutti , capire per pochi
A questo punto ognuno è libero di credere in Dio , di essere ateo, agnostico o quant’altro, bisogna però avere rispetto per il prossimo ed evitare di fare asserzioni perentorie come quelle di Elijah, senza darne prova provata.
Dante Bertello. (detto il Cavaliere Nero)
La pecca più grossa della MQ, che non potranno mai risolvere e rimarrà la vera spina nel fianco, è che la mq non può essere confermata su tutto il calcolo che si sta facendo. Mentre la fisica di base lo permette la MQ permette solamente la conferma (verifica) in un determinato punto, istante, stato. Infatti, come appunto sati dicendo, è solamente un calcolo PROBABILISTICO. Se poi funziona solamente nel mondo microscopico (subatomico) e non nel mondo macroscopico (il nostro) e sintomatico della vera limitazione della MQ.
Però i calcoli ci sono e i risultati sono esatti
Ps: grazie joppo
Ricordo di quel personaggio.
Non so se però l'esperimento di cui invece parlo io sia riferito all'esperimento di cui parli tu.
Perchè vi è una sostanziale differenza.
L'esperimento di cui parlo riguarda il fascio di luce laser diviso in due e fatto passare per due buchi circolari e la proiezione della luce contro la parete risulta totalmente differente dal guardarla (controllarla) e non guardarla (controllarla). In pratica, da quell'esperimento si è visto che il fascio di luce, a seconda se lo stai guardando o meno, fa vedere una cosa o l'altra. Ovvero i due fqasci di luce proiettati contro la parete, oppure un fascio di luce con interferenza.
Insomma, proprio simile all'esperimento di cui parli , ma nel mio non c'era alcuna droga!
E' sempre stata la regola numero zero del sito. Si discutono le idee, non le persone. (Quando invece cominci a dare all'altro - più o meno subdolamente - del deficiente, ecco che nascono i battibecchi).
Grazie per i contributi.
@redazione
Grazie della dimostrazione di stima, ma non sono in grado di scendere così in profondità... tianos ne sa sicuramente moooolto di più e lo ha dimostrato.
Io ho conoscenza di molte cose (mai abbastanza purtroppo) ma ad un livello che mi consente solo di "intuire" collegamenti fra di esse o eventuali "aperture" degne di approfondimento.
Manca purtroppo il tempo.
Detto questo, la teoria evoluzionistica sta alla realtà delle cose come gli egizi stanno alle piramidi... elevato alla decima potenza
Le cose non stanno esattamente così.
Ho già ripetuto molte volte che la MQ è alla base della quasi totalità della tecnologia attuale.
La MQ è alla base delle equazioni di Maxwell che gli permise di scoprire che i fenomeni elettrici e magnetici sono due facce della stessa medaglia, e dunque di incorporarli riuscendo a formulare tutti i fenomeni magnetoelettrici anche sottoforma di onda. Parliamo delle basi dell elettronica moderna, dalla memoria RAM, alle CPU più avanzate, dai diodi ai transistor di ultima generazione.
L'effetto fotoelettrico da cui la telecamera digitale, i pannelli fotovoltaici.
La tecnologia led, la fibra ottica, i super conduttori, la RMN, la TAC, isolanti di ultima generazione, sono tutti derivati da conoscenze in ambito di MQ.
La chimica moderna ha come pilastro fondamentale l'equazione di Schrodinger.
La biologia quantistica ha permesso di spiegare fenomeni quali il funzionamento delle foglie e come la luce possa c'entrare immancabilmente i recettori, come i girini possano trasformarsi in brevissimo tempo in rana (effetto tunnel), il super organismo quale l alveare o il formicaio.
La MQ è riuscita a descrive (ed incorporare in un unica descrizione matematica) tre delle 4 forze fondamentali della natura (forte, debole e elettromagnetica), è una materia complessa e matematicamente rigorosa, molto ostica anche per gli esperti del settore, e molto spesso presa di mira da divulgatori (che di fisica non sanno un cazzo) per storpiarla a piacimento solo per stupire i lettori o gli ascoltatori.
Un intervista in italiano per chi è interessato
La MQ ha anche spiegato come facciano certi uccellini a volare per migliaia di km "seguendo" il campo magnetico terrestre...
Dobbiamo aver letto lo stesso libro: esempio foglie e guadagno energetico possibile solo attraverso la MQ, "La fisica della vita. La nuova scienza della biologia quantistica" di Jim Al-Khalili , Johnjoe McFadden
Consiglio anche "Sei pezzi facili" di Richard P. Feynman
L’Universo descritto dall’Evideon è al di fuori delle regole di Godei. Se è vero, infatti, che un sistema di assi che descrive un sistema di regole, cioè un mondo di regole, non è da solo autodefinibile, in Evideon esiste invece il niente che produce il Tutto e l’Antitutto.
Il fotone e l'antifotone
I due Semiuniversi sono entangled fra loro, e qualsiasi cosa accada da una parte viene specularmente riprodotta dall’altra. In questo sistema, la parte destra non può essere definibile da sola se non aiutata da un altro sistema di riferimento, e la parte sinistra subisce automaticamente lo stesso trattamento. Le due parti, che sono enantiomorfe - cioè presentano l’assenza di un piano di simmetria perché sono due immagini speculari non sovrapponibili - si autodefiniscono contemporaneamente.
L’aspetto filosofico di questa vicenda porta a concludere ancora una volta che l’unico sistema autoreferenziato è proprio l’Evideon, in cui il reale si specchia nel virtuale, in cui l’entanglement tiene vincolati due sistemi alla volta e l'uno è la referenza dell’altro, poiché i due Universi sono espressione di un unico Universo generatore. Non esiste la possibilità di dire che un sistema sia decidibile, ma ecco l'unica soluzione possibile: i due sistemi si decidono da soli e vicendevolmente. La Coscienza appare ancora una volta come l’unica cosa che esiste, e che per autodefinirsi deve creare un doppio di se stessa che la autoconfermi a partire da un ipotetico e virtuale punto esterno a se stessa, ma contemporaneamente appartenente a se stessa.
Il mito si basa sull’idea di Godei che mostra un forte legame con il simbolismo del doppio. In questa prospettiva appare chiaro che le due parti del doppio si definiscono l'una con l’altra, ma da sole non hanno senso. Il maschile e il femminile, Yin e Yang, sembrano mostrare come la dualità faccia sempre e unicamente parte di un Universo unico, genitore dei due universi geometricamente speculari. Il mito moderno, che si esprime sovente attraverso il cinema, celebra Godei in diversi film. Stranamente anche Wikipedia, un’enciclopedia online la cui versione italiana non brilla per fantasia e creatività, cita Matrix come pellicola ispirata alle teorie di Godei, poiché racconta di un mondo creato da una macchina che ha dato vita all’interno di se stessa a un pezzo di matrice che ha il compito di distruggere la Matrix, nel momento in cui questa diventasse troppo pericolosa per la macchina creatrice. All’interno di questa creazione, la macchina creata e rappresentata dal personaggio Neo non è controllata dalla Creazione stessa, e il finale non è come la macchina aveva pensato potesse essere.
In realtà, il vero film che rappresenta l’indecidibilità di Godei è War Games, nel quale un computer comprende che non si può giocare alcuna partita, perché è sempre possibile perdere o vincere. L’unico modo per non perdere è non giocare, ma questo è anche l’unico modo per non vincere. In tale contesto, la dualità non vince né perde, e di conseguenza viene totalmente abbattuta. La macchina comprende ciò che il suo costruttore non aveva compreso, al contrario di Matrix, in cui la macchina non capisce e muore.
In fondo il gioco rappresenta il duale che si autodistrugge, poiché se l’altro giocatore sei tu, quando uno dei due perde e l’altro vince hanno perso e vinto tutti e due. Il gioco non ha dunque altro senso se non quello di fare l’esperienza del comprendere che tu sei l’altro e viceversa. Fare l’esperienza non serve, ma occorre farla per diventarne consapevoli. Fare l’esperienza cambia l'esperienza, poiché il prima e il dopo rimangono immutati nel presente. Da qualsiasi parte si veda il gioco, però, esso dimostra una cosa sola: la dualità non esiste.
Attualmente uno dei maggiori esperti di MQ in Italia è Carlo Rovelli.
Riguardo Feynman (uno dei fisici più esperti di MQ del secolo scorso) una volta ai suoi studenti disse "se credi di aver capito la MQ allora non l hai capita".
La MQ è una cosa seria, non una religione.
I padri della MQ sono personaggi che credo nascano in questo pianeta ogni 1000 anni, come Planck, de Broglie, Dirac, Bohr, Schrodinger, Heisenberg, Fermi, lo stesso Einstein (che diede molti contributi).
Dispiace leggere puttanate vendute come fossero assunti della MQ.
(non parlo ovviamente di questo articolo)
l'idea che l'osservatore influenzi il comportamento degli oggetti osservati é, spero una di quelle su cui non vi é nulla da discutere. Quando parliamo di esseri viventi, non appena l'oggetto si accorge di essere osservato il suo comportamento cambia sensibilmente. Questo capita anche alla materia 'inerte', ma in questo caso occorre chiarire il significato della parola 'essere osservato'. Nel caso della materia esso corrisponde al concetto di 'essere misurato'. Se prendiamo la temperatura di un oggetto, come minimo la riduciamo di quel tanto che serve allo strumento di misura per prendere la temperatura. Per gli oggetti del mondo materiale la misurazione della temperatura, come anche di altre grandezze, non crea un problema di 'indeterminatezza' del valore della misurazione, ma per gli oggetti della meccanica quantistica il problema si pone eccome.
Da qui a dire che l'osservatore 'crea' la realtá ce ne corre. Tuttavia é vero che la filtra, e due persone diverse che osservano qualcosa non vedranno mai "la stessa cosa".
Emilio Bossi, già a inizio XX secolo metteva in dubbio l'esistenza di questo personaggio, dicendo tra l'altro, che solo lo storico ebreo
Giuseppe, Tacito, Svetonio e Plinio (che vissero in quegli anni) ne hanno parlato, ma solo per sentito dire, come di uno dei tantissimi sedicenti profeti che predicavano contro l'aborrita invasione e tirannia romana. Ed ancora "... Eppure Filone, il Platone ebreo-alessandrino, contemporaneo di Cristo, parla di
tutti gli avvenimenti e di tutti i personaggi principali del suo tempo e del suo paese,
non dimenticando nemmeno Pilato; egli conosce e descrive particolareggiatamente
gli Esseni, viventi nei dintorni di Gerusalemme e sulle rive del Giordano; egli infine
fu delegato a Roma per difendere gli Ebrei regnando Caligola, ciò che fa supporre in
lui una esatta conoscenza delle cose e degli uomini della sua nazione; talché se
realmente Gesù fosse esistito, egli era assolutamente obbligato a farne almeno un
cenno...". Ora chi sono io per negare alcunchè, sono solo persona che non crede ciecamente, ma cerco prove certe. Ancora non ne ho trovate.
Cosa c’entrano i quanti?
Per rispondere a questa domanda c'è bisogno di una paginata.
Se ho tempo entro stasera provo a buttarla giù.
A quanto pare all'interno di un atomo la distanza tra il nucleo e gli elettroni è simile a una palla da tennis piazzata al centro di uno stadio e gli elettroni sono le gradinate piu esterne, se qualcuno mi puo dare conferma? se è vero vuol dire che la materia è fatta principalmente da spazio vuoto ed energia.
La scienza non offre alcuna verità, ammesso che ne esista una. La scienza offre soltanto dei "modelli" che vengono ritenuti buoni fintanto che funzionano, cioè finchè descrivono e prevendono con sufficiente accuratezza i fenomeni che osserviamo. Non è dato sapere quale sia quello "giusto" o anche solo se ce ne sia uno "giusto".
Le cosiddette "leggi" sono quanto di pù lontano da quello che l'immagnario collettivo associa a questa parola, la natura non segue alcuna legge, la natura fa quello che vuole, siamo noi che cerchiamo di costruire dei modelli drasticamente semplificati, che in qualche modo ci rendano più comprensibili e prevedibili i fenomeni con cui abbiamo a che fare, e chiamiamo leggi questi modelli.
Può sembrare una scemata, ma in realtà la questione è cruciale. Altrimenti poi è un attimo passare da scienza a scientismo.
Infatti, gli elettroni non sono particelle solide che orbitano come pianeti, ma sono più simili a onde di energia o "nuvole" di probabilità che si muovono attorno al nucleo. La fisica quantistica ci dice che la materia, a livello fondamentale, è fatta di energia e campi di forza, non di oggetti solidi come li immaginavamo in passato, la newtoniana. Quindi, sì, la materia è principalmente spazio vuoto ed energia, e la tua analogia dello stadio è perfetta per spiegare questo concetto!
Per chi vuole consiglio il testo "la rivoluzione incompiuta di Einstein", che spiega molto bene anche le dinamiche che stanno dietro alle lotte di potere in ambito scientifico.
Inoltre la tecnologia che usiamo tutti i giorni da dove pensi provenga!?
La fisica quantistica ha rivoluzionato la visione tradizionale della fisica classica, spostando l'attenzione dalla materia all'energia e al modo in cui questa influenza la materia. Mentre la fisica classica si concentra su aspetti materiali e strutturali, la fisica quantistica esplora come l'energia e la coscienza possano interagire con la realtà fisica. Questo approccio suggerisce che la medicina tradizionale potrebbe essere limitata, poiché si focalizza principalmente sugli aspetti strutturali della salute e della malattia, trascurando il ruolo dei campi energetici e dell'influenza della mente sul corpo.
L'epigenetica, d'altra parte, studia come fattori esterni, come l'ambiente, le emozioni e i pensieri, possano influenzare l'espressione genica senza alterare il DNA stesso. Emozioni coerenti e uno stato mentale armonioso possono avere un impatto significativo sulla biologia, inclusa la forma e la funzione del DNA. Inoltre, la fisica quantistica sostiene che l'osservazione e l'intenzione cosciente possono modificare la realtà, come dimostrato da esperimenti che mostrano come l'osservazione possa alterare il comportamento delle particelle.
Anche l'intenzione consapevole sembra giocare un ruolo nel regolare processi biologici, come l'emissione di biofotoni (particelle di luce) da parte delle cellule. Questo suggerisce che la nostra percezione della realtà e le nostre convinzioni possano influenzare profondamente la nostra biologia e la nostra esperienza del mondo. Anche se eventi come il dolore fisico sembrano contraddire l'idea di una realtà basata sull'energia, la fisica quantistica e l'epigenetica offrono una prospettiva più ampia, in cui materia, energia e coscienza sono strettamente interconnesse.
Negli anni 80 ho visto personalmente uno Yogi arrotolarsi e infilarsi in una scatola di plexiglas che poi fu immersa in una piscina, aveva addosso dei sensori il suo cuore e sceso a una manciata di battiti al minuto ed è rimasto li dentro per 15 minuti...
Il potere della mente.
2) l'osservatore osserva, ossia entra in relazione con l'osservato:
se non osservo la luna, non è che questa non c'è più; continua
beatamente a girare su se stessa, attorno alla terra, attorno al
sole e non gliene può fregare di meno che non la sto
osservando
se osservo la luna, e quindi entro in relazione con essa, la luna
compare (ma non l'ho creata io) e mi sorride
3) i frattali sono utili per capire il concetto di "sfocatura"
se osservo una nuvola da lontano la vedo ben definita, via via
che mi avvicino i contorni diventano sempre più sfocati,
continuando spariscono in una foschia gassosa, poi
compaiono le molecole, poi gli atomi, le particelle, i quark, le stringhe, le relazioni tra i nuclei dello spazio quantizzato (teoria gravitazionale quantistica a loop)
nei frattali continuando sfocare un punto del frattale stesso
continuo a vedere strutture analoghe
la sfocatura matematico può proseguire ad libitum
quella fisica non può andare oltre un certo limite (di Planck)
questa distinzione è alla base del paradosso di Zenone - Achille e la tartaruga: lo spazio può essere diviso all'infinito nel ragionamento matematico, e Achille non raggiunge mai la tartaruga, ma nella realtà lo spazio non può essere diviso oltre un certo limite, e Achille raggiunge la tartaruga.
Però, tecnicamente, quello che ti ha prodotto il dolore è stato lo scontro del campo elettromagnetico generato dalle cariche elettriche degli elettroni. E questo impedisce che i due oggetti si attraversino (il mignolo e la porta).
Quello che però non è successo per il volo United Airlines 93 precipitato a Shanksville in Pennsylvania che invece ha attraversato la materia del terreno scomparendo dentro di esso.
E se la luce fosse ferma e in realtà noi percepissimo solo l'energia che passa da fotone a fotone e che li mette in agitazione dandogli una lunghezza d'onda che noi percepiamo con gli strumenti, ma solo per quei fotoni che sono a contatto con essi?
Insomma se la trasmissione del suono (che è una forma di energia) avviene da molecola d'aria a molecola d'aria fino a giungere al nostro orecchio (in effetti noi non veniamo a contatto con la prima molecola che vibra ma solo con l'energia che si trasmette e fa vibrare o sposta leggermente quelle che sono a contatto col nostro timpano) perhcè non potrebbe essere così anche per la luce? pcfarina.eng.unipr.it/Public/Fisica-Tecnica-Ambientale-2016/Dispense/08_Battilocchi_258730_Lorenzani_263539.pdf
Il che potrebbe anche spiegare il peso mancante dell'universo che era poi anche quell'elemento che molti scienziati , filosofi, e pensatori chiamavano energon, etere, trama ecc. ossia noi siamo immersi nella luce ma ne percepiamo la natura di particella solo nel momento in cui viene attraversata da energia.
Sai che quanto hai detto è molto molto vicino a quanto affermava Ighina...?
Almeno, se ho capito bene quello che diceva e quello che dici tu, ma non chiedetemi spiegazioni perchè non sono proprio in grado
Anche sull'etere ci sarebbero da scrivere paginate e paginate... a partire dell'esperimento Michelson-Morley che, ripetuto in verticale e non in orizzontale diede un risultato ben diverso (mi sto ancora dando le martellate negli zebedei da solo per non aver memorizzato la pagina dove se ne parlava)...
La PNN (propulsione non newtoniana), se la conosci (asps eccetera) basa il suo funzionamento proprio sull'esistenza dell'etere
@doctor
Da un lato, il materialismo ha le sue radici nel pensiero di Democrito, il quale sosteneva che tutto ciò che esiste è composto da atomi e spazio vuoto. Secondo questa visione, non esiste nulla al di fuori della materia fisica, e ogni fenomeno si spiega attraverso il movimento e l’interazione degli atomi. Questa prospettiva ha influenzato profondamente la scienza moderna, che si concentra sugli aspetti concreti della realtà, escludendo forze invisibili come l’energia e lo spirito.
Dall’altro lato, lo spiritualismo si rifà a Socrate, che vedeva la realtà come composta da due dimensioni: il mondo fisico, imperfetto e mutevole, e una dimensione invisibile, eterna e perfetta, spesso identificata con l’anima o la forma ideale. Questa concezione ha dato origine alle tradizioni religiose e a un approccio alla vita che riconosce una forza vitale al di là della materia.
Nel tempo, il materialismo è diventato il fondamento della scienza, soprattutto grazie al lavoro di Isaac Newton, che ha descritto l’universo come una gigantesca macchina governata da leggi fisiche, senza bisogno di postulare l’esistenza di Dio o di un’anima. Anche Cartesio ha contribuito a questa visione con il suo “Cogito ergo sum” ("Penso, dunque sono"), separando la mente dal corpo, ma la scienza successiva ha ridotto l’essere umano a una macchina biologica, trascurando la dimensione energetica e spirituale.
Questa divisione ha avuto un impatto importante sulla medicina, che si è focalizzata solo sul corpo fisico, tralasciando l’influenza della mente e dello spirito sulla salute. Tutti siamo consapevoli del fatto che la salute di una persona,è influenzata anche dallo stress accumulato in segiuto che so ad una relazione tossica ,ad un lavoro frustante,da una perenne negatività su tutto,da blocchi emotivi,e da tanti altri fattori,più sottili ancora. È un insieme. Tuttavia, oggi si comincia a riconoscere che questa visione è limitata e che la nostra comprensione della vita deve includere anche l’energia, la coscienza e la connessione tra mente e corpo.
L'ultima volta qualcuno diceva che la luna se non la guardi non esiste
Ahahahah
Altri dicevano che l'osservatore influenza l'osservato perché se qualcuno ti guarda tu non ti comporti allo stesso modo
Ahahahah
Purtroppo è difficile capire ciò che non ci è familiare. Per quello che sappiamo oggi l'elettrone non ha una posizione e solo quando lo vogliamo osservare ne prende una.
Ciò non vuol dire che questo vale per tutto il resto compresa la luna. Anzi, è certo che la luna ha una posizione precisa poco importa se la osserviamo oppure no
Almeno questo è quello che ho capito io, anche se esiste una certa uguaglianza data dalla comune infinita ignoranza
Poi si citano concetti della mente umana ripresi secoli dopo dalla CIA negli anni '70/'80 con i loro programmi di spionaggio psichico, prima Stargate diventato poi il Gateway Process. Alcuni passaggi mi hanno subito catapultato alla "visione remota" citata nei documenti declassificati della CIA, ad esempio qui dove Ermete dice:
"La mente, o Tat, è condotta dalla pura intelligenza, e quando è illuminata, può penetrare in ogni cosa, e diventare una con l'Essere stesso." (Tat era il figlio di Ermete)
E poi
"Non sai, o Asclepio, che tu sei diventato immortale e che sei parte della mente? Se pensi a un luogo, tu sei già lì. Se pensi al mare, tu vi sei dentro. Se pensi al cielo, tu vi sali immediatamente. Se vuoi volare in alto, le tue ali ti sollevano e nulla ti trattiene. Non c'è differenza tra il pensiero e l'azione per la mente: basta che tu pensi e sei già dove desideri essere."
Sono veramente tanti gli elementi di riflessione contenuti in questo testo, che secondo me andrebbe letto per quanto è affascinante.
È chiaro che percepiamo il mondo in base agli strumenti di cui disponiamo
La seconda cosa è che ciò non significa che non esiste un'oggettività e che tutto sia relativo e che l'intero universo può essere modificato dalla mente di ognuno
lavocedeltrentino.it/.../...
Per il commento
#4 elijah
L'ha scritto all'inizio " opinione personale" credo che si riferisse alla totalità del commento, se lui è giunto alla conclusione che si tratti di una verità assoluta, ne ha ben diritto, non penso voglia imporla a tutti
Se guardandosi intorno vede le prove del Grande Artefice sono i suoi occhi che guardano, non vedo che prove dovrebbe portare.
Margherita hack ha speso la vita per cercare l'origine dell'universo, era atea, ricordo bene una frase nella sua avanzata vecchiaia
"Mi dispiace dover morire senza aver trovato una risposta"
Da atea ammetteva di non poter dimostrare che Dio non esiste, come chi crede del resto
Per risposta ogniuno trova la sua, certo tutti esatta non potremo
interessante
prova a leggerti Rovelli - L'ordine del tempo - Adelphi
se non vuoi leggerlo tutto, leggi solo la parte riguardante la teoria gravitazionale quantistica a loop (ma se lo leggi tutto è meglio): i nodi dei loop potrebbero svolgere la funzione di cui parli.
Siamo noi a creare la nostra realtà…? Mah... è diventato un concetto ridondante “scopiazzato” da molti “discepoli” faciloni della new age.
E’ vero che la realtà varia col variare della mente osservante, ma concordo con Doctor quando dice “il dolore è la cosa più reale che ci sia”, c’è una realtà fisica consolidata che ci riguarda tutti. Quando noi umani siamo fortemente identificati con la nostra piccola capsula spazio-temporale (il nostro microscopico io inglobato in una “realtà oggettiva” che tutti riconoscono), nessun DIO ti viene a salvare. Una frase del Vangelo dice “Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito”, il confine tra i mondi è invalicabile, sembra. Se dentro di te non si accende, a un certo punto, la “scintilla”, che può manifestarsi come un sentimento di fede, sete di verità, distacco da una condizione umana ristretta, voglia di credere in qualcosa di più elevato, nessuno può darti “gratuitamente” il carburante per elevarti oltre l’ordinarietà della vita.
Per esempio erano anni che leggevo dell’acclamata esistenza dei “regni angelici” (altro concetto new age un po’ inflazionato), altro tema in conflitto con la realtà che ci imprigiona: nasciamo / cresciamo / ci realizziamo restando confinati nei limiti condizionanti della società che appare l’unica realtà “fattibile”, e approdiamo infine alla morte... altro che parlare di Angeli! Quaggiù l’invisibile e la soavità non sono concesse… eppure mi si è aperta una realtà. La scintilla dell’ispirazione è nata da un webinar di un’autrice di cui ho percepito la semplicità, la genuina spontaneità nel parlare della sua esperienza di percezione del mondo angelico… da allora ho cominciato ad intuire, poco per volta, che siamo noi a dover “contattare” il mondo angelico, ognuno può trovare la propria via, ma la “chiamata” deve venire da ciascuno di noi. E posso dire che “per me” (e per tutti), metto la mano sul fuoco, il mondo angelico è una “realtà solida” quanto lo è la realtà solida (ma apparente) in cui ci riconosciamo (volenti o nolenti). Il mondo degli Angeli (così come altri mondi non percepibili ai sensi fisici) è una realtà che esiste per tutti, a condizione di imparare a sintonizzarsi con questa realtà: se è vero che tutto è vibrazione, flusso di energia, che assume forme consolidate riconosciute da esseri che vibrano sulla stessa lunghezza d’onda, è anche vero che ciascuno di noi può imparare a distaccarsi da quella che gli appare come la “realtà definita”, imparando a modificare il proprio “stato vibratorio” per sintonizzarsi con altre frequenze di “realtà parallele”, ovvero non esistenti qui ed ora ma esistenti “altrove”, e raggiungibili cambiando modalità di percezione della “realtà”.
Una delle spiegazioni più interessanti sulla “realtà percepita” l’ho trovata qui blog.spaiosacro.it/.../: “il mondo fisico esiste solo nella misura in cui viene “proiettato” e interpretato dalla nostra mente … e la nostra esperienza di ciò che chiamiamo “realtà” non è altro che una delle infinite versioni di un universo che creiamo e rielaboriamo costantemente – è una prospettiva che ci invita a vedere la realtà non come qualcosa di fisso e oggettivo, ma come un campo di esperienza interiore ... perché, allora, siamo così certi che questa realtà sia oggettiva e condivisa da tutti? sin dall’infanzia, apprendiamo un “accordo percettivo”: ciò che un osservatore vede come un albero, dovrebbe essere visto come tale da tutti – in caso contrario, pensiamo che vi sia un errore – ciò riflette una costruzione sociale che ci fa credere in un universo fisico “là fuori”.
A proposito della ricerca che deve partire da se stessi, è sempre bellissimo ricordare la “parabola” (di cui non ricordo l’origine) che narra che DIO, prevedendo che l’uomo, per sua natura, si sarebbe “perso” nel corso della vita terrena, e avrebbe scandagliato in lungo e in largo il pianeta sperando di trovare le risposte al mistero della Vita, nascose la Verità nel profondo della sua coscienza, perché proprio lì gli uomini non avrebbero mai supposto di doverla cercare e, infine, poterla trovare.
@doctor:
Ateo oppure buddista zen?
A leggerti mi viene in mente questo koan:
Un discepolo si avvicinò al suo maestro e disse: "Maestro, ho capito che tutto ciò che vediamo è un'illusione. La realtà è solo un sogno".
Senza una parola, il maestro diede un forte schiaffo al discepolo in faccia. Il discepolo rimase scioccato e chiese: "Perché mi hai colpito?"
Il maestro rispose: "Se la realtà è un'illusione, anche questo schiaffo è un'illusione. Perché sei arrabbiato?"
Tra l'altro l'ologramma sarebbe in grado di ingannare i nostri occhi ma non potrebbe ingannare gli altri sensi
Ma un cieco che finisce sotto la macchina si fa male come una persona normale.
Più che un ologramma quindi possiamo teorizzare una simulazione che è stata realizzata da un programmatore.
Questa simulazione è tutto ciò che esiste per noi ma in realtà al di fuori c'è il programmatore e chissà quante altre cose
Purtroppo il nostro cervello non ci permette di immaginare un mondo completamente illusorio senza partire da presupposti reali .
Anni fa mi ero interessato a questi lavori di Battiato, che devo dire hanno dello strabiliante.
Vi indico l'indirizzo youtube del filmato che dura circa 1 ora.
www.youtube.com/watch?v=FdnQkqqVwO0
(ahime' io in Russia non posso piu' rivedere questo filmato, perche come sicuramente saprete Youtube e' chiuso qui)
Quanta pena mi fa l'essere umano,un ombra che passa nel tempo come un lampo,che vede il dito e mai la luna,cornuto e maziato..sempre.
Per questi filosofi era "DIO" che creava e distruggeva gli istanti ( che non erano a tempo zero ) che costituivano la realtà.
In altre parole la velocità non era altro che un susseguirsi di istanti -senza velocità- nelle posizioni successive una di seguito all'altra con il risultato finale che corrisponde a quello che percepiamo della realtà, velocità compresa. .
PS.. Anche nell'induismo ci sono elementi comuni con il pensiero di questi filosofi persiani ( influenzati dai filosofi greci )
Guarda il lato positivo. Siamo tutti senzienti, vivi in carne ed ossa, e con un'anima che cerca spasmodicamente la Verità.
Per esempio le 'ultime e definitive verità di essere dei cristi viventi' come le disse un massone famoso idolatrato da tutto il mondo, tutti questi inganni hanno anch'essi una durata
Quindi c'è speranza in questa parte dell'intelletto umano.
Questo thread: "La Natura della realtà", era partito con riferimenti all'"Universo Olografico" (concetto cui, per me, privo di credibilità), con riferimenti al personaggio storico "Ermete Trismegisto". Poi, via via, scaduto in diatribe, come dicevo, sulla natura del "sesso degli nangeli", o sulle "affinità elettive" di certe argomentazioni.
Tutte, argomentazioni, tendenti a provare chi è più erudito o sapiente, mi verrebe da dire snobbisticamente, degli altri. Se questo libello non è gradito, chiedo scusa e mi ritiro in buon ordine. Buon lavoro.
Dal punto di vista prettamente scientifico, il principio olografico è improntato su tantissima matematica, direi praticamente solo calcoli - due palle grosse quanto una galassia! ma una cosa credo umilmente di averla capita, il principio olografico ci racconta una "storia di una realtà codificata" - ergo occulta, perchè "le nostre attuali osservazioni testano solo situazioni ben al di sotto del limite che il principio olografico afferma che dovrebbe esistere.
Il limite del principio olografico conta davvero solo se i gradi di libertà sono fortemente compressi.." insomma un bel paradosso! e per giunta ancora da dimostrare!
per approfondire
Verlinde e Zurek interferometri a onde gravitazionali - ologramma dello spazio de Sitter
Tra coloro che si inseriscono in questo “ponte temporale” che va da Ermete Trismegisto a Max Plank è interessante leggere anche le parole di Rudolf Steiner che, nella sua capacità di individuare il livello più profondo del quale noi percepiamo solo parte della manifestazione derivata, preconizzò l’uso di farmaci e menzionò precisamente i vaccini, in una delle sue conferenze dei primi anni del 1900, forse 1920 non ricordo bene, quali strumenti che sarebbero stati utilizzati dal potere in funzione di un allontanamento ulteriore dalla possibilità di accedere alla più profonda realtà.
La tua azione divulgativa la trovo estremamente utile anche in considerazione del rischio di banalizzazione che inevitabilmente si produce quando certi temi diventano di moda e dunque di massa e dunque anche oggetto di manipolazione.
Aggiungo che, come invece sta succedendo, non c’è gran bisogno di rivolgersi al mondo orientale per approfondire questi temi perché abbiamo tantissimo materiale della nostra tradizione occidentale da cui attingere. Temi oramai così distanti dalla nostra attenzione potrebbero beneficiare di un linguaggio più “riconoscibile” proprio perché elemento strutturale della cultura nella quale siamo inseriti.
Plotino, Giordano Bruno, Carl Gustav Jung, Emilio Del Giudice, Jodorowsky, Rupert Sheldrake, Emanuele Severino…. competenze e tempi storici così diversi che confluiscono in inaspettati strettissimi punti di contatto rivelatori. C’è così tanto da scoprire.
A me risulta sempre difficile entrare nelle conversazioni del blog, comunicare le mie riflessioni in un gruppo di tante persone che non si conoscono; ogni intervento prende il sapore di una piccola declamazione di una specie di comizio, niente a che vedere con la possibilità di -cercare insieme- ponendosi domande e obiezioni, cosa possibile solo a certe condizioni.
A parte questa mia riluttanza a partecipare, apprezzo molto , i temi proposti e le modalità con cui vengono affrontati, gli spunti di riflessione, il materiale e le notizie offerti.
In questo senso il mio intervento è solo per ringraziare Massimo Mazzucco e per indicare qualche altro nome per la ricerca.
Comunque mi son persa i post che parlano del sesso degli angeli... ma gli angeli hanno un sesso? Se è vero che se ne è parlato, non è banale la pretesa di argomentare su un tema che merita il nostro senso di riverenza, visto che ne conosciamo così poco, e soprattutto di rapportare ciò di cui non sappiamo granché ai nostri limitati parametri terrestri?
Se siamo qui, in questo Mondo, è faccenda che riguarda tutti. E da tutti deve essere comprensibile. Con libera adesione alla Ricerca. Infatti, come vediamo, in alternativa si può vivere anche facendo le gare di rutti su Tik Tok.
Confesso che abbinare il concetto di "illusorio" con una cosa tremendamente concreta come la sofferenza, anche fisica, mi riesce piuttosto difficile. Pensare che una cosa tremenda come il Gran Macello di Gaza per esempio sia "una illusione" per me è piuttosto difficile.
Il punto è: perchè? Quale è il senso?
Campo sterminato che si amplia smisuratamente più si esplora per quel che mi riguarda. Una vastità da lasciare attoniti e da far capire molto bene la finitezza personale e della Materia.
Infatti è da affrontare con metodi che non siano quelli della nota "Scienzah" ...
wow!
Ci sono un mucchio di maestri zen in questo thread!
Peraltro anch'io ritengo che esista una grossa differenza tra "falso" e "illusorio". Una cosa illusoria é fuorviante, ma non necessariamente falsa. Se io non mangio le fragole perché associo il rosso ad un segnale di pericolo, la colpa é mica delle fragole!
Noi non fabbrichiamo la realtá, ma fabbrichiamo i filtri con cui la osserviamo, e in questo senso ..."la fabbrichiamo!". Qui sono le parole che fanno difetto.
Se io vivo la mia vita a due dimensioni, mi costruisco tutta la mia vita su questa limitazione. Certamente non posso modificare la realtá in cui vivo, ma finisco per crearmi una "mia realtá personale", e questo é un vero atto di creazione.
Io mi sono fatto l'idea che, quando Dio crea qualche cosa, non fabbrica mica qualche cosa che prima non c'era. Egli semplicemente applica un filtro a Se Stesso, in maniera tale da isolare un aspetto di Se stesso, e cosí permette all'osservatore di osservarlo.
Ritornando all'esempio delle dimensioni, se Dio volesse creare un essere in un mondo costituito da un piano a due dimensioni, Dio semplicemente prende un essere a 3 dimensioni e lo fa intersecare col piano in cui esiste il suo osservatore.
Potrei riempire pagine su questo punto, ma invece voglio consigliarvi un libro che chiunque partecipa a questo thread avrebbe giá dovuto leggere da un pezzo:
FLATLANDIA: racconto fantastico a piú dimensioni, di Edwin A. Abbott.
Per chi non lo conosce, , non é niente di difficile, non é neanche lungo, e ne hanno anche fatto un film. Se conosci l'inglese magari lo trovi anche gratis online.
Complimenti per il post, ha fatto molto piacere leggerlo
Quanta Stima! per Emilio del giudice e aggiungerei anche con grande affetto giuliano preparata!
L'unica cosa che so è che l'Universo nel quale viviamo è un sistema molto complesso che funziona grazie a leggi fisiche e parametri molto precisi.
Quindi è necessaria un'intelligenza smisurata per crearlo
Io un tempo pensai ad una cospirazione cristiana, però leggendo i testi proprio non è umanamente immaginabile, che pur disquisendo sui vari argomenti piuttosto particolari, essenzialmente è un messaggio universale che dice.
Sono praticamente eterogenei, e non solo quelli gnostici (che tendono ad contemplare l'uomo stesso), ma anche quelli che furono creati come dei romanzi sulla storia biblica, o dei veri e propri discrediti ai testi diffusi, o testi talmente parziali che non è possibile comprenderli, o letteralmente testi di cui si ha solo la semplice menzione da autori che ne discussero sui testi.
Per esempio è un falso che Gesù Cristo avrebbe sposato Maria Maddalena e che abbia fatto tanti figli con lei. O come pure tante di quelle storie di Gesù prima dei trent'anni, quando delle menzioni della sua vita nel crescendo non si ha nulla nemmeno nei quattro noti.
Certo nemmeno i quattro noti sono stati immuni dalle (possibili?) interpolazioni: si pensi alla frase famosissima di 'Chi senza peccato scagli la prima pietra' per l'adultera. Nonostante ciò è più che comune immaginare che Gesù avrebbe detto medesime parole, forse non proprio le stesse identiche ma è coerente. Possibile che possa anche essere avvenuto siccome c'è anche da considerare la tradizione orale cristiana che come espresso da Giovanni, molte di esse non sono state trascritte.
Dopotutto la carta è risaputo che costasse parecchio.
Mi piace questa piccola storia zen: un famoso maestro zen, per il quale venivano discepoli da ogni dove, non aveva però ancora raggiunto l'illuminazione.
Un giorno passeggiava tra i banchi di un mercato quando, passando davanti al banco della carne, sentì la conversazione tra una donna e il venditore: "La mia padrona vuole il pezzo migliore" "Qui non c'è nessun pezzo che non sia il migliore!"
E il maestro fu illuminato.
Ovviamente quello che dico può sembrare fantasia, ma non siamo in una Matrix anche se lo siamo, la Matrix che si crede è quella creata per depistare la nostra vera essenza.
Noi ci creiamo il nostro futuro prima di nascere, poi ovviamente, avendo il libero arbitrio come legge, magari inciampiamo nella nostra strada e li creiamo i casini.
Ma fa tutto parte del gioco.
Dobbiamo diventare consapevoli che l'unica cosa da fare è, riuscire a imparare ad Amare, poi tutto il resto verrà da se.
Chiedi e ti sarà dato, solo che c'è un problema, se lo chiedi per interesse, non funziona. se lo chiedi con il Cuore, allora prima o poi succede.
Perché?
Facile per me capire tutto questo, ma la strada è lunga, ci lavoro da anni e ancora riscontro dei dubbi.
Allora cerciamo di capire che siamo il frutto di secoli di menzogne, millenni di guerre e persone bruciate, solo perché dicevano la verità.
Capendo tutto questo ci renderemmo conto che vediamo solo una piccola parte di quello che veramente esiste in questo Mondo.
La strada è Amare e basta!
by Olindo