In una situazione di guerra sfacciatamente simile a quella del fronte
italiano di fine conflitto mondiale, George W. Bush - fra i prudenti
distinguo degli aspiranti italioti di destra e di sinistra al
proconsolato - viene a rammentarci chi è il padrone.
E allora io ricordo il 4 giugno di sessant'anni fa, quando alle porte
di Roma, a Castel di Decima in località Malpasso (Villa Vaselli)
cadeva insieme ad alcuni compagni della fanteria anticarro il maggiore
paracadutista Mario Rizzatti. Armato di panzerfaust (un'arma efficace se la si usa a trenta metri dal bersaglio) ...
03.06.04 - Dobbiamo scusarci con i grandi manager della Enron, per aver scritto
male di loro, quando abbiamo insinuato (link in coda) che ci fosse il
loro zampino dietro alla crisi energetica della California di tre anni
fa: avremmo dovuto scriverne malissimo.
Non solo infatti era tutto vero, ma si è pure scoperto, oggi, che ci si divertivano sopra come dei matti.
Il merito della rivelazione va alla piccola contea di Snohomish, nell’estremo Nord della California, che ha puntato i piedi ed è
riuscita ad ottenere, dalla Commissione Federale per l'Energia, i
verbali delle registrazioni di alcune telefonate intercorse fra i vari
dirigenti Enron nel Texas e quelli nelle varie succursali di rivendita
in California. (L'energia in America è comprata e venduta
esattamente come le mele o i pomodori - un tot al chilo-watt).
Eccone alcuni estratti, che la dicono lunga su una certa
mentalità che pare accomunare ...
june30SCELTI I PROTAGONISTI PER LO SCENEGGIATO DI MEZZ'ESTATE
Ma cosa succede, esattamente, dal 30 Giugno?
Dopo lunghe trattative, hanno finalmente firmato i protagonisti della
mega-commedia a puntate che andrà in onda sugli schermi di tutto il
mondo a partire dal 30 Giugno prossimo.
Nel ruolo del presidente ad interim (nel senso che appena sgarra lo
tirano giù senza neanche avvisarlo) avremo il popolarissimo
Ghazi Yawer (nella foto, chiaramente felice dopo la firma), noto businessman e leader tribale sunnita (nota il
sottile messaggio subliminale: “dollaro e Islam possono anche andare
d’accordo”), che si è distinto ultimamente per aver criticato la
condotta americana in Iraq. Uomo quindi tutto d’un pezzo, a garanzia
che gli Stati Uniti non hanno voluto mettere mano in questa scelta
“tutta irachena”. A completare il cast dei saltimbanchi, avremo un
primo ministro che risponde al nome di Iyad Allawi - ovvero un noto
espatriato, che ha quindi tutte le prerogative...
31.05.04 - Esattamente due anni fa, in un discorso all'Accademia
Militare di West Point, George W. Bush enunciava per la prima volta la
dottrina neocons della guerra preventiva. “La guerra al terrore non
sarà vinta rimanendo sulla difensiva”, affermò il Presidente di fronte
a una platea di cadetti. “Dobbiamo combattere il nemico, distruggere i
suoi piani e affrontare la minaccia prima che essa emerga. Dobbiamo
imboccare l’unico sentiero verso la sicurezza del mondo; il sentiero
dell’azione. E questo paese - non abbiate dubbi - agirà”. Nel giro di
dieci mesi Bush mantenne la promessa, inviando i soldati americani a
10.000 miglia di distanza dalle loro case per deporre Sadam Hussein, e
dopo un paio di mesi di bombardamenti Baghdad cadde. Eppure oggi,
l’impresa americana in Medioriente a molti appare come un deciso
fallimento, tantochè nessuno si pone più il problema di estendere il
conflitto alla Syria, Iran o Corea del Sud, come si paventava
inizialmente.
L’intrapresa irachena, lungi dal dimostrare l’efficacia del principio, ...
31.05.04 - Non bastava che Pat Tillmann, il popolarissimo campione di football americano morto in Afghanistan poco tempo fa, avesse dato “un calcio ai miliardi per morire fra le capre” (link in coda), ma salta fuori oggi che ad ammazzarlo sarebbe stato addirittuta uno stesso suo commilitone.
Al già spropositato numero di vittime del “friendly fire” – “fuoco amico” – della campagna d’Afghanistan, va così ad aggiungersi un episodio che la dice lunga sulle effettive capacità cerebrali dei leader dell’armata più potente dl mondo.
Ma come si fa a mettere, insieme alle tue truppe, anche degli afghani che combattono con te, senza però ricordarsi...
Quello che in queste ore sta succedendo a Kobar lo possiamo già
leggere su tutti i giornali. A noi resta solo la misera
possibilità di cercare di capirci qualcosa, prima che ci
rovescino addosso la solita quintalata di letame informativo, che
verrebbe subito etichettata come “verità dei fatti”.
Intanto, una cosa dovrebbe essere chiara un pò a tutti: mentre
il mondo tiene costantemente gli occhi fissi sulle sabbie dell’Iraq, il
vero braccio di ferro sull’intera partita dev’essere in corso, dietro
le quinte, fra USA/Israele da una parte, e Arabia Saudita dall’altra.
E’ lì che si ci gioca il controllo del mercato globale del
petrolio, e quindi il controllo, in senso lato di tutta l’economia
globale che da questo dipende.
E per coloro che sostengono che in realtà siano CIA-Mossad a
manovrare a proprio uso e consumo i vari attentati “arabi” nel mondo,
lo spettacolare rapimento di oggi...
28.05.04 - Stando alle indicazioni della stampa odierna – da Panorama a
l’Unità – il problema di cui dovremmo occuparci con particolare
urgenza in queste ore è la posizione di presunta “rivolta” che
il direttore di un foglio come tanti avrebbe messo in atto contro il
nostro attuale presidente del consiglio.
Chissà perchè.
Un signore qualunque, tanti anni fa, decide di crearsi un nome, nel
panorama politico italiano, nell’unico modo in cui sia possibile farlo
nel nostro paese: sbraitando più forte degli altri. Forte di una
decente preparazione scolastica, un certo Ferrara Giuliano si mette un
giorno ad utilizzare l’ars locutoria (“ti fa su con le parole”, direbbe
mia zia Rina) per ricordare al mondo ciò che da Aristotele in
poi – passando doverosamente per Machiavelli - è una
verità di certo inconfutabile: che sia possibile, su qualunque
argomento, dire tutto ed il contrario di tutto, senza apparentemente
contraddirsi mai.
Ma siccome molta gente questa verità o non la conosce proprio, o
se l’era dimenticata, succede che da un giorno all’altro l’Italia
scopre che “Giuliano è intelligentisssimo” [sic]. A quel punto –
giustamente – il nostro sceglie di mettere a frutto la diceria popolare, e ...
28.05.04 - Il Procuratore Generale (Ministro di Giustizia) John
Ashcroft ha perso un’altra battaglia con lo Stato dell’Oregon, nella
lunga guerra per bloccare la legge sul suicidio assistito da loro
approvata nel 1997. Ma quello appena conclusosi rappresenta soprattutto
un ennesimo capitolo nell’eterna diatriba fra federali e stati singoli,
per stabilire fino a che punto i primi possano ficcare il naso negli
affari dei secondi, quando non vi siano di mezzo faccende che
riguardano direttamente la federazione come tale.
E infatti la US 9th
Circuit Court of Appeals of San Francisco, la corte federale* a cui
Ashcroft si era appellato, oggi ha confermato che il suo tentativo di
bloccare la legge non rientra nelle sue competenze. Il Giudice Richard
A. Tallman - considerato uno dei membri più conservatori,
all’interno di questa corte notoriamente “liberal” - scrive nella sua
opinione che non solo “il Procuratore generale va oltre la
portata della sua effettiva autorità nello Stato Federale” ma
“il suo sforzo unilaterale di regolare la pratica medica generale,
storicamente affidata ai legislatori dello Stato, interferisce con il
dibattito democratico...
Gli americani costetti a ritirarsi dalla città di Al-Sadr'.
L’avevano circondata con interi battaglioni, carri armati, elicotteri,
sensori a infrarossi, mezzi di trasporto corrazzati, postazioni di
visione notturna, recinzioni spinate, segnalatori elettronici,
sacchetti di sabbia, palle da bowling e lattine di coca-cola. Avevano
detto dateci Al–Sadr’ perchè è un cattivo e deve andare
in prigione. Avevano dato ai cittadini “poco, pochissimo tempo” per
ubbidire, se no sarebbe stato l’inferno.
Ma quando quelli hanno risposto con una pernacchia lunga un'ora, e hanno detto venite a prendervelo voi, se ci tenete tanto, i militari
americani hanno cominciato a sospettare di non essere in un film
western. Non avevano circondato infatti un qualunque villaggio di pellerossa,
armati di frecce; avevano circondato una città santa dell’Islam,
armata del Corano.
E infatti dopo un mese passato inutilmente ad abbaiare nella sabbia, la più potente armata del mondo...
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