Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.

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Comments  
Da notare la nuova importantissima sezione sottolineata in arancione.
Devo commentare?
Ecco uno dei principali motivi di questa legge elettorale porcata.
@Calvero e Tonki questo link forse potrebbe interessarvi filosofiatv.org/.../...
parla di descolarizzare la società.

#252 e 253 ARULA
wow che belle notizione :hammer:
tacchi

Quote:

#252 e 253 ARULA wow che belle notizione :hammer:

:-D
Biotestamento: legalizzata l’eutanasia in Italia
notizieprovita.it/.../...
NASA uses Google's AI to find ANOTHER distant star with eight planets orbiting in breakthrough in search for alien life


Scoperto un sosia del Sistema Solare
Dal telescopio Kepler, con l'aiuto dell'intelligenza artificiale di Google

ansa.it/.../...

Ridicoli :-D
#256 ARULA
si ho visto anch'io, adesso cerco di approfondire la legge nello specifico se trovo il testo originale da qualche parte.
Ho anche visto la Bonino esultare e questo oltre a farmi riflettere e preoccupare mi ha fatto venire il latte ai coglioni. ops è solo un modo di dire.
Arula:


Quote:

Devo commentare?

Non lo so. Fonte attendibile?
@Calvero
Da pagine no vax.
Pare che dopo la decisione della corte costituzionale si sia fatta più ardita.
tacchi

Quote:

si ho visto anch'io, adesso cerco di approfondire la legge nello specifico se trovo il testo originale da qualche parte. Ho anche visto la Bonino esultare e questo oltre a farmi riflettere e preoccupare mi ha fatto venire il latte ai coglioni. ops è solo un modo di dire.

Io non mi esprimo su quello che penso quando vedo la Bonino perché la redazione mi banna, ma ovviamente mi sono preoccupata anch'io oltre ad essermi disgustata.
E comunque i 5 stelle hanno votato si... si delineano sempre di più.
243 iocogito


Quote:

Quello che contesto ai miei coetanei nell'aver seguito il percorso preconfezionato non è solo il lato meramente economico della faccenda, è proprio il lato umano.

Sì, ma insisti sul fatto che non trovano lavoro e o che guadagnano poco o niente. Non vedo molti "lati umani" considerati nel tuo post. E dato che ne parli io devo correggere: non è vero. I pochi amici che conosco e che hanno fatto l'università veramente, cioè con passione e impegno, lavorano e sono profumatamente pagati.
Dipende poi dalla laurea ( ingegneria e scienze politiche non son la stessa cosa...) e dalla voglia. E non conosco la realtà del conservatorio, che fai bene a denunciare, certamente. Ma è noto, gli istituti non sono tutti uguali.

Uno dei miei migliori amici ha accettato a 24 anni il primo lavoro a 600 euro al mese. Gli piace la sua materia, lo appassione, lo rende vivo. Valore aggiunto con l'esperienza al curriculum, è passato a un altro. E un altro ancora. Se sei bravo, o lo diventi, vieni ricercato. Adesso ne ha ventinove e ha firmato il mese scorso per un contratto da tremila. Il mondo a volte è duro, serve un po' di pazienza.
Conta poco laurearsi con 110 e lode, se poi non sei portato, o non c'é sacrificio. Figuriamoci se ti sei laureato per noia, per costrizione o perché non sapevi che altro fare. Per questo tanti hanno difficoltà ( tralasciando i problemi sociali, del mercato e così via, che certamente ci sono e sono gravi). Ma io volevo solo testimoniare un altro uso che si può fare anche di un percorso, per così dire, tradizionale. Non mi riferivo allo studente comune, confuso, conformista.
E soprattutto non volevo parlare di soldi, né di rampantismo sociale. Ho chiarito altrove.




Quote:

Il consiglio che posso dare ad un giovane oggi che finisce il liceo è quello di cercare la sua strada alternativa, di investire i pochi soldi che si ritrova in erba piuttosto che buttarli all'aria spendendo per l'appartamento universitario e le quote.

Si ignora però i desideri del giovane, che non sono necessariamente i tuoi. Ed è tutto quì. Poi insomma, spendendo tutti quei soldi in erba gli si brucerà il cervello per sempre...è un tantino troppo ;-)
@ARULA
Ho letto ora i tuoi commenti. Seriamente sei contraria al biotestamento?? Fammi capire, pretendi la libertà di scelta vaccinale e neghi la libertà di poter scegliere ad un paziente e neghi il diritto ad un malato di poter avere una morte dignitosa.
Io sono favorevolissimo al biotestamento, però non basta a mio parere. Penso che serva anche il suicidio assistito, che a mio parere è meno doloroso.
Dj Fabo e Daniele costretti ad andare all'estero per avere una morte dignitosa, mentre Toto Riina secondo la Cassazione doveva avere una morte dignitosa, grazie a dio gliel'hanno negata. Fanno schifo!
Fidati, io ho avuto un parente morto didi SLA, fidati che la morte di SLA è una delle peggiori da vedere
Viva la libertà! Suicidio assistito legale subito!

Quote:

#262 Tonki
243 iocogito

Citazione:

Quello che contesto ai miei coetanei nell'aver seguito il percorso preconfezionato non è solo il lato meramente economico della faccenda, è proprio il lato umano.

Sì, ma insisti sul fatto che non trovano lavoro e o che guadagnano poco o niente. Non vedo molti "lati umani" considerati nel tuo post. E dato che ne parli io devo correggere: non è vero. I pochi amici che conosco e che hanno fatto l'università veramente, cioè con passione e impegno, lavorano e sono profumatamente pagati.
Dipende poi dalla laurea ( ingegneria e scienze politiche non son la stessa cosa...) e dalla voglia. E non conosco la realtà del conservatorio, che fai bene a denunciare, certamente. Ma è noto, gli istituti non sono tutti uguali.

Ma assolutamente.
Non si può generalizzare, non siamo tutti uguali.
Anche io conosco laureati che si adattano a fare i portinai, in famiglia ho due laureate in "Conservazione beni culturali" che fanno le commesse.
Ho però anche un nipote, appena laureatosi in "Ingegneria Informatica" al Politecnico (a settembre), che ha svolto diversi colloqui di lavoro all'estero, ha scelto, ha già firmato il contratto e a gennaio comincia a lavorare in Olanda per una Azienda leader mondiale.
E come paga di ingresso là, gli hanno offerto molto più che qui: 30.50 € all'Enea, contro 49.000 € a Eindhoven.
Al lavoro ci sono laureati in agraria e scienze dell'alimentazione, che però fanno i gruisti al porto!
Ripeto: non siamo tutti uguali.
Spesso ci si accontenta per paura di non trovare altro.
@263
Michele vuoi la verità?
Io non sono contraria per principio, ma cerco sempre di pormi delle domande ed onestamente a me le premesse non piacciono.
Chi fa questa legge?
Qual'è il fine ultimo?
Mi devo fidare di un governo che ha venduto i nostri bambini alle multinazionali? L'ha fatto per il nostro bene? Sicuro?
Voi siete convinti che sia libertà di scelta? Per me no.
Facciamo un salto nei paesi dove tutto questo è già legge da anni e verifichiamo. Io non ho visto cose esaltanti.
Diciamo così: a me ormai quando parlano di libertà, di civiltà, di diritti civili io già sento che “mi stanno fregando” (per usare una parola pulita).
Io non nego che ci siano degli accanimenti terapeutici in molti casi, ma stiamo parlando spesso di malattie per cui nella maggior parte dei casi ci sono delle soluzioni anche se non ufficiali.
Quindi dovrei fidarmi di uno stato che mi nega la possibilità e la libertà di curarmi per interesse e però devo prendere per buona una cosa che gli facilità la possibilità di farmi morire?? Mai!
Tutte le peggiori cose spesso iniziano con buone intenzioni:
Il divorzio che comunque io considero un diritto per chi ha veramente problemi e diventato una specie di consuetudine e non lo dico tanto per dire... io ci lavoro con i matrimoni e so quello che vedo. Una delle frasi più comuni è: se non dovesse andare tanto c'è il divorzio.
L'aborto che in un certo senso iniziò come spesso una specie di diritto per le donne violentate o per lo meno quella è la scusa che si usa spesso quando contesti questa pratica, alla fine è diventata una cosa normale. Io conosco donne che come unico metodo contraccettivo hanno l'aborto... cosa confermata anche dal mio ginecologo che una volta mi disse una cosa che mi restò impressa: In uno stato che concede gratuitamente come un diritto l'aborto, ma che ti fa pagare tutto per una gravidanza... c'è qualcosa che non va.
Ed io è così che la vedo: questo è uno stato dove non hai il diritto di vivere dignitosamente, ma hai tutti i diritti di morire.
Presentatemela come volete a me sembrerà sempre una confitta.
#264 Tizio.8020

All'estero gli stipendi sono più alti, è così. Altra ragione per cui c'é la "fuga dei cervelli", la quale è indotta. Per stipendi del genere, serve una bella gavetta quì...e non è detto che ci arrivi. Allo stesso tempo, non è detto che tu ne abbia bisogno e che sia un prezzo che merita essere pagato. Dipende dai casi. Generalizzare è assurdo.

Ma il punto è che ci hanno obbligato a una mobilità senza precedenti: per alcuni è obbligo ( se non vuoi ridimenzionare la carriera o addirittura abbandonarla ) passarsi un periodo all'estero o in qualche grande città. Spesso anche sottopagati, in luoghi dove la vita costa e non è neppure bella, se non sei imbevuto di stile di vita odierno.
Telo fanno passare come una cosa "ganza", come esperienza che devi fare, appunto: devi. Anche quì, per alcuni, sicuramente è atto di volontà, è un piacere, è voluto. Ma non tutti - e neppure la maggioranza - ne hanno il desiderio. Ma se devi...

Ho vari amici che finalmente, dopo anni passati a Milano, Torino o anche all'estero, riescono a rientrare in zona. Sperano di non rimmetterci mai più piede.
Le aziende che prima non li avrebbero mai assunti, o dai quali erano stati superati da altri, ora assumono. C'è il valore aggiunto dell'esperienza, fatto a gravi sacrifici.

Ovviamente è anche bello e utile, chessò, farsi 6 mesi in germania per lavoro. Tutti contenti all'inizio. Diverso è essere costretti, per il settore, a farsi tre anni lontano da quella che è percepita come la tua vita, senza sapere quando riuscirai a tornare.
Se poi vuoi farti una vita altrove, è diverso. Allora è un regalo, ho anche conoscenti così. In tal caso sei fortunato, ma non è il caso di tutti. C'è chi una vita la ha già, e non è una vita già finita, come vorrebbero raccontarti.
PRIMA PARTE

Tonki:


Quote:


Conformismo e anticonformismo:

Lasciamo da parte la scuola un attimo, su cui torno dopo.
Io l'anticonformismo, se sano, lo vedo - al limite - come un incidentalità, un effetto collaterale, non voluto. Una conseguenza di una scelta, non una scelta.

Abbiamo già risolto allora. La vedi come non è. Ovviamente dipende con che cuore e come i concetti vengano vivificati, nell'anticonformismo, non confondiamo l'anticonformista con chi detesta il sistema.


Quote:


Riprendendo il tema delle passioni/inclinazioni ( al quale credo molto e che quì ho usato come cartina tornasole per verificare il grado di alienazione, ma è chiaramente riduttivo ), tu magari scopri di avere il pollice verde, che la natura è un universo che ambisci e hai bisogno di esplorare e vivere, e, poniamo, molli il lavoro in banca per fare il vivaista. Incidentalmente sarai anche anticonformista, e Caio ti potrà additare come tale, lodandoti o denigrandoti.

No. Non ci siamo, stiamo ragionando su piani diversi. L'anticonformista - a prescindere - segue la stella polare di ciò che non conforma. Tu ritieni onorevole seguire quella che conforma. Nei limiti dell'umana possibilità. Come tutto d'altronde.


Quote:


Ma in coscienza hai soltanto fatto una scelta che non rientra nei comportamenti che in genere ci si aspetta statisticamente da una persona.

Assolutamente No. In coscienza sei contro il paradigma. Guarda la cosa è semplice, se l'uomo non si allineasse alle gerarchie e alla morali imperanti, domani il Potere si troverebbe un cetriolo su per il culo che metà basta. I fatti sono che un "io Cogito" nel suo piccolo ha combattuto il sistema vivificandone la sua vita; la tua posizione invece lo alimenta. Lapalissiano.

Il resto del discorso che fai non c'entra. Non è che noi stessimo parlando dell'anticonformismo in sé, ma di cosa è vita e cosa non lo è. Il punto era ed è - perché ti stai allontanando dal discorso, che in qualche modo si stava sputando sulla scuole, bene. Ed è così. Sulla scuola bisogna cagarci, oltre che sputarci.

Questa è la posizione che devi, se ti va, obiettare. Perché la scuola è fascismo A PRESCINDERE.

Più chiaro così? :-D

Quindi non portarmi esempi su esempi che scavalcano la contestazione.


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Il punto è che non hai in ogni caso seguito quella che tu chiami:la strada reale, invero non quella assoggettata ai diktat sociali/morali.

Lo dici Tu. Tu devi cominciare da dove puoi. Se poi uno ha il mantello di Superman, è un altro discorso. Non ho ancora trovato una tua sola argomentazione che dica come l'esempio di Cogito non sarebbe vita reale. Stai solo portando argomentazioni solo per dire come sia impossibile uscire totalmente dal sistema. Grazie al piffero. Dal sistema non si esce, se non andando a fare l'eremita. Se ancora oggi è possibile.

Il punto è che non è che l'anticonformismo sia esaustivo del problema. E tu continui a rifarti a questa scontatezza, anche se dici che metti da parte la scuola, ma non lo fai, perché non ti riesce. Rifatti una domanda sul perché ;-)


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L'elemento centrale è semmai la consapevolezza che un uomo ha di sé, della propria Volontà, con la v maiuscola. Non è facile essere - veramente - se stessi. E' un percorso lungo, intricato. Senza fine, dove non si "arriva" mai.
O almeno, per adesso la mia esperienza limitata mi porta a vederla così.

La tua esperienza non è limitata né illimitata, tu non riesci soltanto ad ammettere che il sistema è fascista. Punto. Quando lo sai, hai due possibilità, cercarti la tua strada al suo interno o cercare di combatterla per vivere. Tu dall'interno, puoi avere tutta la consapevolezza che vuoi. Ma non ti sei messo in discussione realmente, se non secondo i canoni precostituiti. Che tu te la sia sudata o meno, tu hai alimentato un sistema fascista. Così come lo alimentiamo tutti noi. Non devi sentirti sotto accusa. Lo siamo tutti. Dovresti solo chiamare le cose col loro nome e non raccontarti le favolette.
SECONDA PARTE


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Sulla scuola

Ma il problema è che è lo stato, arcontico e distopico, a renderla tale. Forse in uno stato ipotetico e illuminato, l'autorità scolastica e la supervisione statale non rappresenterebbe un problema.

Ma lo è - IL problema, intendo.


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Allora nella pratica, uno deve capire come agire, nel mondo e in relazione a questa realtà. Inutile è parlare di "scuola e stato ideale", o di una reale e significativa fuga da questa realà. Come sopravviere a questa scuola? Come pesarla?

Se si ha il coraggio delle proprie idee, si boicotta tutto ciò che ritieni essere deprecabile. Vale per ogni cosa. Non solo per la scuola.


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Io, anzitutto, non darei tutta questa importanza alla scuola, in termini di alienazione, in termini di propaganda. In termini di struttura di condizionamento è desueta.

Assolutamente è IL male. Insieme ad altre due/tre cosucce, la blasfemia per antonomasia contro la nostra umanità. Non vedo come potremmo continuare la nostra discussione, se abbiamo una tale divergenza alla base. Mi spiace. Lo dico senza animosità alcuna.


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Mi sembra che ormai valga mille volte di più una televisione, una settimana di vacanza in una grande città con stile di vita annesso, un pomeriggio passato su facebook, il biasimo dei genitori etc, che anni di frequntazione scolastica di una scuola pubblica contemporanea fatta di mera distrazione, di facilitazioni e programmi statali rispettati solo formalmente.

Discorso troppo complesso da poter sviscerare. Non si può. Queste sono certo grosse vergogne della nostra razza. Ma non sono primigenie, come primigenia è la scuola e la sua influenza impalpabile che da essa trascende nella quotidianità, e avvelena lo spirito dell'essere umano.


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Insomma, la scuola che hai fatto tu Calvero, visto che hai i capelli bianchi, probabilmente era più adatta a condizionare.

Certo, ci sono delle differenze. Ma io, per mia fortuna, essendo un coglione, ho avuto il dono di saper estraniarmi - sempre - dalle menzogne. Avere un fiuto eccelso in questo senso. Ma non ho meriti. Se non nel saper accettarne la responsabilità personale. Ho tappato il naso dalle elementari. Mi sono comportato in maniera esemplare e ineccepibile, e non ho mai studiato né fatto i cosiddetti compiti. Ma essendo stato così esemplarmente ineccepibile, non potevano fare altro. Appena uscito da quella merda, da quella fogna, ho studiato tutto per mio conto.

Tornando alle differenze, la scuola di oggi propaganda i ragazzini e i ragazzi, meno sulle questioni culturali, e più su quelle sociologiche. Detto niente. Tranquillo che non sbagliano un colpo. Il potere si adatta e forgia i balilla solo di un altro colore. Soprattutto alle università. Il resto lo fa la tecnologia e il transumanesimo su cui stanno puntando le élite.

Se oggi la nicchia è più forte delle nicchie passate, ma effimera (se non per lasciare i semi) è perché ci sono strumenti per la consapevolezza più alla portata di mano. Tutto qui.


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E quindi che deve fare, per così dire, l'ipotetico studente di 14 anni che legge questa discussione?

Ribellarsi.


Quote:


La scuola la si può anche vedere come un centro di detenzione obbligatorio, ma è utile? Può darsi, ma dove sarebbe altrimenti?
La si può anche vedere come un luogo dove c'è molta fica, o dove si scoprono cose nuove, anche belle. Dove ci si incontra con altri, dove si simula e si scopre la vita, e se stessi. Dove il contatto con gli altri è almeno rimasto reale, e non mediato da facebook. Dove si parla.

Non c'entra. Ad esempio, anche nell'ambito lavorativo, si possono fare le esperienze più terribili e, nonostante questo, arricchirsi in maniera superlativa. Il punto era ed è sempre il medesimo: ribellarsi. Fallo come credi. Ma fallo.


Quote:


Esistenzialmente, invece di crucciarsi e percepire solo costrizione, mi sembra più pratico provare a vivere anche quella esperienza. Fosse solo perché...è obbligatoria. Anche perché alla fine tutti si vendono. E' la vita.

E infatti il Nuovo Ordine si sta instaurando, senza se e senza ma. Tra qualche anno, questi discorsi saranno cancellati da un'autorità super partes parastatale. E questo grazie alla nostra volontà di relativizzazione. In sostanza, siamo cretini allo stato puro.

Mi cruccio eccome. Credo tu non abbia ben capito come siamo messi - liberissimo di obiettare e di ritenerle esasperazioni - dicevo, credo tu non abbia compreso cosa sta arrivando; sta arrivando un oscurantismo e un fascismo che nessuno vuole vedere. E sarà un fascismo mostruoso. Per Te compreso, che non vuoi vederlo. Non faccio processi alle intenzioni, si deduce dal tipo di giudizio che dai alle informazioni che porti e contesti. Si sta avvicinando la fine di ogni libertà. Se permetti, come dire, non ho tempo (e non dovrebbe esserci tempo) di fare discorsi diplomatici.

Ma sai, la partita e la carriera, vogliamo mettere? :-)


Quote:

Però, bisognerebbe allora chiarire, e non lo possiamo fare, che cosa significa vivere.

Significa avere il coraggio delle proprie idee.
267 Calvero

Dunque, mi spiace tirarla per le lunghe e mi si perdoni se in qualche modo lo faccio. :-(
La scuola, va bene, pur non vedendola con quella gravità che tu descrivi ( ci rifletterò ovviamente ), riconosco essere un centro alienante e pericoloso. Ok.
Ma più che la scuola io difendevo semmai chi, nonostante tutto, riesce a utilizzarla in modo proficuo, anche antisistema. E' una questione "pratica", che tiene conto di come, purtroppo, va il mondo.
A me resta viva l'idea, che sentivo dagli inistruiti sconfitti operai pensionati da ragazzino, che se il padrone conosce mille parole tu ne devi conoscere duemila.
In altri termini non attaccavo "iocogito", cioè le sue scelte di vita. Difendevo semmai chi era lui ad attaccare: cioé chi non ha fatto come lui. E il suo discorso è riassumibile in tre concetti: sei andato all'università e hai fallito umanamente ( perché è un percorso "preconfezionato", dove ti sottometti a un pensiero protocollare che ti forgerà inevitabilmente, indipendentemente dal perché sei lì e da chi sei Tu) economicamente ( perché sei un fallito che guadagnerà poco ) e esistenzialmente perché non hai avuto le palle di seguire la tua strada ( come se ci fosse una sola strada ).
Nessuno di questi punti è vero, ne è falso. Dipende dai casi concreti, da una miriade di variabili.



Quote:

tu non riesci soltanto ad ammettere che il sistema è fascista. Punto. Quando lo sai, hai due possibilità, cercarti la tua strada al suo interno o cercare di combatterla per vivere.

Va bene, è fascista. Però dato che si parlava di vita e di vivere, bisogna semmai dare delle indicazioni.


Quote:

L'anticonformista - a prescindere - segue la stella polare di ciò che non conforma. Tu ritieni onorevole seguire quella che conforma.

Non lo ritengo onorevole. Lo ritengo, talvolta, necessario, utile, furbo: sia in un ottica personale ( seguire le proprie inclinazioni ) sia sociale. Vuoi dire la tua sui vaccini, distruggere il paradigma provax? Diaminie, devi per forza di cose aver studiato. E certo, lo devi aver fatto nell'università, anche se fascista.
Anchio mi documento, ma non è la mia materia. E so cosa vuol dire approfondire qualcosa, pertanto so cosa vuol dire documentarsi e basta, pur mirando a una cultura poliedrica a visioni olistiche.
Medicina e chimica farmaceutica sono scuole di indottrinamento? Ovviamente, non voglio dire di no, di tutte le facoltà sono forse la più protocollari, le più dogmatiche. Ti do ragione su questo.
E' che la "ribellione" può essere efficace solo se ci sei passato, se sai le "mille parole del padrone", se hai mano certa che sono tutte false e del perché lo sono, se sai quello che dici e se sai dove andare dopo che hai e puoi affermare che quella strada è sbagliata.
In specie in un mondo dominato da il timore referenziale verso gli esperti.


Quote:

Non ho ancora trovato una tua sola argomentazione che dica come l'esempio di Cogito non sarebbe vita reale

Non l'ho mai detto.


Quote:

I fatti sono che un "io Cogito" nel suo piccolo ha combattuto il sistema vivificandone la sua vita; la tua posizione invece lo alimenta. Lapalissiano.

Non vedo dove sia la lotta, davvero. C'è sopravvivenza, crescita personale, ma non lotta. Iocogito - e mi ripeto: non ho niente contro di lui, ma ormai mi tocca prenderlo in considerazione criticamente - ha solo seguito la sua strada, trallaltro con evidente individualismo. Semmai mi si deve ancora portare un'argomentazione che mi spieghi dove stà la lotta al sistema nell'andare a suonare ( lavorare ) a Israele o a giro per l'europa. Giuro, non ci arrivo. Nell'esempio individuale? Non parlo in termini di efficacia, per non sparare sulla croce rossa.


Quote:


Guarda la cosa è semplice, se l'uomo non si allineasse alle gerarchie e alla morali imperanti, domani il Potere si troverebbe un cetriolo su per il culo che metà basta.

E' semplice come è semplice dire che l'acqua è composta da due atomi di ossigeno e da uno di idrogeno. Ora vai in laboratorio e creami un litro di acqua, e non è più tanto semplice.
Pertanto il punto è come disallinearlo, come fargli comprendere che vita sta facendo e dove lo sta portanto, quali le ideologie e le morali che lo muovono. Dove, di grazia, iocogito l'avrebbe fatto?


Quote:

Se si ha il coraggio delle proprie idee, si boicotta tutto ciò che ritieni essere deprecabile. Vale per ogni cosa.

Però a Israele ( dove, dice iocogito, non avrebbe mai messo piede ) se ti fanno suonare e ti pagano ci vai. ( si dai, questa frecciatina mi toccava tirarla ahah).
E sul boicottare, bisogna vedere. Suonerà classista ( dunque non si fraintenda ), ma è per ragioni di efficacia che preferisco parlare di qualunque argomento controsistema, antiparadigma, a chi conta qualcosa, e a chi so avere un minimo di posizione in un ottica sociale, piramidale, referenziale, gerarchica ( la quale è sbagliata, ma esiste ). Anche se si tratta di alienati totali, anzi specie. Perché? Perché è così che semini i semi del dubbio, e vanno seminati nei non dubbiosi, specie quelli che verranno poi ascoltati. Invece ci si rintana, ci si isola.
Mi piace il detto evangelico: nel mondo ma non del mondo. Non le sue variazioni: non del mondo e non nel mondo., errore di tanti anticonformisti, o peggio ancora, nel mondo e del mondo, che è satanismo massonico.
E se capita non perdo l'occasione, anche in ambienti che ripudio. Se certi concetti li si traducono nei loro termini ( che vanno conosciuti), o se le si diluiscono con un poco di acqua, invece di servire alcool puro, si insunuano dubbi pesanti. Oppure si possono usare altre tecniche, anche manipolatorie. Se il sistema manipola, fallo anche tu.


Quote:

Significa avere il coraggio delle proprie idee.

E' riduttivo dire che vivere significa fare questo. Telo do per buono, solo in questo contesto. Però portiamolo alle estreme conseguenze.
Se hai il coraggio delle tue idee fai come Montanari con i vaccini, come Aaron Swartz con JSTOR, come il Che Guevara in Bolivia, Gramsci in carcere, e così via, a seconda delle tue possibilità. Non vai in israele ( sì, non mi va giù ) a suonare il jazz, e poi dici che tutti gli altri sono dei falliti conformisti. Sei libero di farlo, e può essere una necessità ineludibile, che viene dal profondo; ma non venirmi a dire che è "lotta al sistema". Chiamiamo le cose con il loro nome, appunto.


Quote:

E quindi che deve fare, per così dire, l'ipotetico studente di 14 anni che legge questa discussione? Ribellarsi.

Bene. Sono d'accordo. Ora il ragazzino ti chiederà come? Faccio rispondere iocogito:


Quote:

Il consiglio che posso dare ad un giovane oggi che finisce il liceo è quello di cercare la sua strada alternativa, di investire i pochi soldi che si ritrova in erba piuttosto che buttarli all'aria spendendo per l'appartamento universitario e le quote.

Per me non è un ribellarsi che ha efficacia. Tutto qui. E in un mondo dove stà arrivando un oscurantismo e un fascismo che nessuno vuole vedere. E sarà un fascismo mostruoso non è neppure mettersi in una posizione di difesa. Neppure un "tenersi in piedi in un mondo che è in rovina", come diceva un autore tacciato di fascismo che mi piaceva tanto.
@ARULA 265
Non si tratta di obbligare i medici ad uccidere, si tratta di obbligare i medici a rispettare i diritti del malato. Non è che se uno è malatissimo puf gli staccano la spina per cavoli loro, no ARULA, non funziona così. Serve il consenso del paziente e anzi fanno due esami:
1 per verificare se il paziente è davvero così malato da poter morire
2 se veramente vuole morire, fanno un colloquio tra medico e paziente facendo uscire tutti gli altri dalla sala, in modo che nessuno venga condizionato
Sono sempre incerta se fare gli auguri qui....ma io me lo sento e ve li faccio....
Buone feste, senza sfarzo, ma con nel cuore un po' più di bontà, altruismo e solidarietà....
Con la speranza che - come si dice sempre! - il prossimo Anno 2018 sia davvero migliore...
2018= 11..
Nel simbolismo dei numeri l’11 è considerato un numero “Maestro”, detto anche numero delle “rivelazioni”. L’influenza di questo numero, misterioso e mistico, ci invita ad assumerci la piena responsabilità, poiché realizzare quanto previsto da questo numero, prevede un grande impegno costante di una coscienza matura ed equilibrata, altrimenti si rischia di oscillare nella dualità, nell’indecisione e nella confusione, con il risultato di sentirsi separati da se stessi, dagli altri e dalla vera Fonte di nutrimento.

Come umanità, siamo chiamati a un grande salto coscienziale, quello di affermare e vivere la Verità per quanto scomoda o difficile sia da vedere e accettare. E’ il numero, appunto, che indica il contatto tra l’uomo inteso come umanità e il Divino.

E’ chiaro, e direi indispensabile, confrontarsi con se stessi: 11, due parti a confronto, “l’ego e il Sé. Questo processo è ben rappresentato dalla lamina dei Tarocchi “La Forza” che è quella spinta che apre la strada alle energie inconsce, è il seme della nuova coscienza. Un nuovo inizio...
BUONE FESTE A TUTTI
QUESTO COMUNICATO GIUNGE DAL DOTT.GAVA. Fatelo girare a tutti i vostri contatti. Grazie

Carissimo genitore,

dopo molte notti di lavoro, abbiamo finalmente terminato la Scheda computerizzata di raccolta dei dati per conoscere quanti sono realmente i danni causati dalle vaccinazioni pediatriche italiane.

Troverai tutte le informazioni nel sito del CoRIV, nella sezione "Raccolta Dati": coriv.org/.../....

Ogni volta che una persona invierà la scheda compilata, questa verrà automaticamente archiviata e inserita in un foglio Excel che ci permetterà di avere in qualsiasi momento l'elaborazione immediata di tutti i dati inseriti.

Ora ti chiedo di pubblicizzare il più possibile e a più riprese il link soprastante spedendolo a tutti gli indirizzi in tuo possesso, chiedendo ai riceventi di fare altrettanto con i loro indirizzi.

Tutte le famiglie (o quasi) hanno dei figli vaccinati e quindi dovremmo cercare di far giungere questo link in tutte le case (o quasi ...).

Certamente sarà possibile migliorarlo e quindi se qualcuno ritiene di poter dare dei suggerimenti, è pregato di spedirmeli con urgenza in modo che la scheda risulti subito "quasi perfetta".

Ti prego anche, se è possibile, di inserire una finestra nella HomePage del tuo sito in cui si parli di questa iniziativa.

Grazie

Roberto Gava

www.edizionisalus.it
www.informasalus.it
Io peonia non ti auguro buone feste...ma Buon Natale.
E per far venire la pellagra ad un po' di persone auguro Buon Natale a tutti, anche alle mogli e mariti, compagne, compagni, figli, conviventi, amici ,figli degli amici , semplici conoscenti, parenti lontani e vicini, vivi o morti, al cane al gatto e al passerotto (o qualsiavoglia animale da compagnia o fattoria voi abbiate.) Buon Natale anche ai sorci, o alle blette che vi infestano casa.
Insomma Buon NATALE da qui all'eternità!!!!
Tianos ho evitato di dire Buon Natale... con tutti gli atei qui dentro! :-D :-P

Buon Natale a te!!

Quote:


IoCogito:

Il consiglio che posso dare ad un giovane oggi che finisce il liceo è quello di cercare la sua strada alternativa, di investire i pochi soldi che si ritrova in erba piuttosto che buttarli all'aria spendendo per l'appartamento universitario e le quote.

Al liceo ho studiato Platone; in una sua opera, che potremmo tradurre "legge fondamentale della vita in comunità", sta scritto che la medicina ha smesso di essere al servizio dell'umaninità quando un sedicente guaritore ebbe la brillante idea di cronicizzare le malattie, prendendosi cura sopra tutto del sintomo, non della persona stessa.

Quale sarebbe allora il senso di assumere un farmaco che evidentemente non cura in maniera definitiva, se è vero che bisogna assumerlo di frequente per avere un qualche giovamento?

Cito ancora Platone: "non sarebbe meglio un'erba amara una tantum, seguita però da un effetto radicale?" e continua: "non dobbiamo passare il tempo a curarci (cioè a considerarci malati) solo perché non abbiamo altre occupazioni"; e aggiunge: "la maggiore conquista della medicina moderna: vivere perennemente e volontariamente come malati"
Mi unisco agli auguri di Buon Natale! :-)