di Ginevra dell'Orso

L'orto senza tempo è una filosofia di vita, che giorno dopo giorno sta radicandosi all'interno di una società oramai al collasso, come quella attuale in cui viviamo. L'orto non rappresenta solo la coltivazione di frutta e verdura, ma evoca soprattutto la terra, il contatto con un elemento che oramai ci sembra distante, anacronistico, specialmente quando si è nati e cresciuti in contesti urbani che risucchiano pensieri e intenzioni.

Siamo in un'epoca in cui l'inorganico, il sintetico, hanno preso il posto di ciò che dovrebbe rappresentare il "naturale" e l'ovvio: un'epoca tecnologica, massificata, piegata ai voleri dei mass media e della mistificazione più sfrenata di una realtà sfuggente.

Per fortuna, c'è un tempo per ogni cosa, e lentamente si sta riscoprendo una nuova presa di consapevolezza, un bisogno atavico e rigoroso verso ciò che ci appartiene a livello molecolare, istintivo, che cerchiamo inconsciamente quasi con bramosia. Ecco che nasce la passione per tutto ciò che concerne il biologico, l'organico, l'eco-sostenibile, il riciclabile e di conseguenza con la terra, nuda e cruda. Piantare un seme, bagnarlo, curarlo e, infine, vedere il risultato finale, è una piccola, grande magia, sia che si tratti di un fiore, o di un ortaggio.

Tuttavia, i tempi sono cambiati, e anche il concetto di agricoltura e di coltivazione sta prendendo nuovi connotati. Si coltiva in un piccolo balcone di casa, o nel retro della villetta, o addirittura sul tetto del condominio. E i motivi, oltre che di tipo etico, sono anche economici; un momento di crisi come quello degli ultimi anni ha spinto parecchie famiglie a sostituire i vasi di gerani e ortensie con peperoncini e pomodori.

L'orto sta diventando una passione dilagante, poichè permette di vedere i "frutti" del lavoro svolto con dedizione e quasi sempre con tanto amore, a differenza di tanti altri mestieri in cui l'individuo non è che un tassello di una lunga catena di montaggio di cui lui stesso non conosce nè l'inizio nè la fine. Inoltre coltivarsi un piccolo orto permette di conoscere la provenienza di ciò che si mangia: in un periodo di contraffazioni alimentari, questa è una necessità sempre più sentita!

Si preferisce una zucchina nata in un'aiuola metropolitana, magari ricoperta da polveri sottili e pm10, piuttosto che avere il terrore di ingerire qualcosa nato da un esperimento di ingegneria genetica o cresciuto con i pesticidi della Monsanto. Sempre più giovani abbandonano gli studi convenzionali e si dedicano alla terra, alla sperimentazione di un mestiere antico come quello del contadino, ma in veste moderna, mescolando conoscenze scientifiche ad altre quasi magiche.

Ecco perchè coltivare un orto è sempre più una pratica diffusa, specialmente in spazi differenti dall'area rurale in cui siamo abituati a immaginarlo: l'orto è la metafora della natura onnipresente, del frutto che cresce ovunque ci si trovi, che sia in campagna o al trentasettesimo piano di un grattacielo. E' la metafora del nutrimento dalla madre terra, che generosamente ci dona i suoi frutti.

Questa nuova consapevolezza si manifesta ogni giorno con iniziative su scala globale e trova sempre nuove declinazioni. Utile e molto intelligente è il cosiddetto "scambio di terreno" che avviene tra coltivatori e proprietari. In sintesi, il proprietario di una terra improduttiva la mette a disposizione a tutti coloro che si mettono a coltivarla. Il pagamento viene effettuato attraverso i prodotti della natura coltivati da parte degli affittuari ed entrambe le parti hanno vantaggio da questo mutuo scambio.

Un'altra iniziativa degna di nota è la concessione da parte dei Comuni dei cosiddetti "orti urbani", ovvero piccoli lotti di terra che il Comune destina a singoli cittadini o a piccoli gruppi, per coltivarli e farvi crescere frutta e verdura. Attraverso veri e propri bandi d'assegnazione, numerose città hanno dato il via ad un fenomeno che è sempre più in espansione e che unisce l'utile al dilettevole. I comuni infatti riescono a recuperare aree abbandonate, rendendole pulite, ordinate e produttive. I "contadini urbani", oltre che avere un ritorno "in natura", ritrovano anche la gioia del condividere momenti di aggregazione e socializzazione in cui scambiarsi idee e opinioni.

Un altro esempio degno di nota è l'orto aziendale, detto anche "corporate garden", che ha preso piede in California ed è attivo nelle grandi aziende come ad esempio Google, Yahoo o Aveda. All'interno di questo orti aziendali, i dipendenti possono coltivare frutta e verdura biologica nella terra di proprietà dell'azienda stessa, e il prodotto finale viene consumato sia dai dipendenti a casa, sia nella mensa aziendale. In questo "orto senza tempo" non ci sono solo ortaggi: c'è passione, conoscenza, interesse, condivisione e continua scoperta! Si coltiva la propria vita ogni giorno dell'anno, perchè la natura non dorme mai!

Ginevra dell'Orso

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Il calendario dell'orto

Comments  
Fa piacere leggere queste cose.

Articolo importantissimo.

Concordo e anche di più.

Servono, anzi - urgono altre prese di coscienza che si affianchino e facciano da sponda a questa.

Questa è la vera politica.

Mi avevano però parlato di una proposta di Legge che avrebbe ostacolato in qualche modo - per usare proprio il senso dell'articolo: questa consapevolezza.

Appena sento l'amico che me ne parlò di sfuggita (era l'estate scorsa), provo a chiedergli conferma. Spero fosse una bufala.
Speriamo di riprendere tante sane abitudini relative al naturale....
Coltivarsi il cibo, almeno in parte, sta diventando quasi un imperativo.... almeno è vitale e non "morto" come diventa dopo lunghi tempi di trasporto da un posto all'altro... che energia può dare un alimento de genere che oltretutto è pieno di robaccia, tra pesticidi e ormoni?
alcuni commenti polemici:

si mischiano concetti diversi tra loro e a volte in contrasto: la socialita' e la salubrita'

il fatto che gli alimenti vengano prodotti in scala industriale non significa che non possa essere fatto in maniera ecosostenibile e senza chimica
il fatto che uno si faccia un orto tutto suo è in contrasto con la condivisione

tra tutti gli esempi mi piace piu' quello corporate, che potrebbe essere importato come modelloi negli orti urbani comunali: invece di dicidere il terreno in parti individuali, si mette in comune tutto e ci si organizza per coltivarlo (collaborazione nella semina, irrigazione, ecc.)

ps: pensate se il m5s invece di non prendere i contributi (milioni di euro) li avesse presi e spesi nell'acquisto di campi da dare ai cittadini in condivisione e collaborazione nel metodo corporate ... (o anche solo i soldi che da' al microcredito che comunque alimenta il sistema economico capitalista industriale mediato dal denaro).

oppure una parte investita in immobili in modo da offrire sedi di ritrovo aperte a tutti (sul modello delle case del popolo ma allargate a tutti).

no, tutta questa campagna sulla madre terra mi sa' tanto da distrazione e incanalamento verso battaglie innoque al sistema.

Tra un mondo ecologico ma feudale preferisco un mondo ipersofisticato ma sociale

www.youtube.com/watch?v=f0WUeW5xkS4 dal min 3.14 Emilio del Giudice sintetizza bene parte del mio pensiero
cit.

Mi avevano però parlato di una proposta di Legge che avrebbe ostacolato in qualche modo - per usare proprio il senso dell'articolo: questa consapevolezza.

Appena sento l'amico che me ne parlò di sfuggita (era l'estate scorsa), provo a chiedergli conferma. Spero fosse una bufala.


Non è una bufala Clavero, si tratta di una proposta fatta alla commissione europea l'estate scorse circa, promossa da un deputato belga o Olandese. Non ricordo benissimo. Sostanzialmente con la scusa che l'orto di casa non essendo controllato poteva favorire coltivazioni inquinate (vedi escherichia coli ad esempio).
Confermo, la proposta legislativa esiste ed è reperibile anche il draft in italiano:
eur-lex.europa.eu/.../...

Quoting Nitpicker:

Confermo, la proposta legislativa esiste ed è reperibile anche il draft in italiano:
eur-lex.europa.eu/.../...



Grazie Nitpicker, Appena posso do una letta.

Cosi mi piace! Notizia/Contronotizia--->documento ufficiale/fonte (e non quello che dicono di aver letto gli scribacchini del potere)--->lettura---->discussione e scambio di pareri

Good job guys!
Condivido l'idea dell'orto, un po' meno l'orto condiviso, con partecipazioni statali e affini.
In senso generale penso sia meglio che ognuno si coltivi e usi il cetriolo tutto per sé.

Quoting gnaffetto:

alcuni commenti polemici:

si mischiano concetti diversi tra loro e a volte in contrasto: la socialita' e la salubrita'

il fatto che gli alimenti vengano prodotti in scala industriale non significa che non possa essere fatto in maniera ecosostenibile e senza chimica
il fatto che uno si faccia un orto tutto suo è in contrasto con la condivisione



Ciao.
Io ho un orto familiare da alcuni anni e ti assicuro che la condivisione delle informazioni, delle sementi, degli attrezzi, delle piante da semenzaio ma soprattutto delle esperienze, è pratica quotidiana. Certamente ci sono persone più o meno disposte a queste pratiche ma moltissimi sono pronti, tra una zappata e l'altra, a scambiare quattro chiacchiere sull'interesse comune.
Per quanto riguarda il contrasto tra industriale e biologico è legato al fatto che la prima deve per forza essere massificata (per abbassare il prezzo unitario) mentre la seconda si basa su pratiche difficilmente riproducibili su larga scala come le rotazioni, le diversificazioni colturali, l'uso di vegetazione non da reddito (come i filari), l'alto contenuto di manodopera, la bassa dimensione degli appezzamenti. Certamente esistono prodotti "bio" industriali ma lamaggior parte di essi vengono prodotti molto lontano dai luoghi di consumo e questo implica che non siano propriamente "ecosostenibili".
Si nota con piacere che se non si parla di riserva frazionaria e altre cose cui nessuno può fare niente, il dibattito stenta a decollare, per essere gentili. Essendo che qui non si può fare a gara a chi ce l'ha più lungo, parafrasando Pyter, si preferisce contribuire al grande cetriolo d'oriente.

Detto ciò: un grazie agli amici del Sito; che purtroppo hanno confermato i miei timori. La cosa è grave, in quanto è un segnale. Non appena prendesse piede in maniera critica questa "filosofia di vita", tranquilli che si adopereranno per soffocare subito queste malsane idee, e non mancheranno certo i salotti televisivi degli esperti per svilire e annichilire queste prese di coscienza ...

...però tranquilli, siccome la sovranità è popolare, si potrà certo obiettare e ristabilire il corretto ordine delle cose :perculante:

Ho potuto usufruire di questi benefici dell'orto fatto in casa direttamente, la mia salute ne ha giovato. Nel frattempo aumentano le intolleranze a gogò. Di pane decente, comincio a non averne più memoria.

Quoting gnaffetto:

alcuni commenti polemici:

si mischiano concetti diversi tra loro e a volte in contrasto: la socialita' e la salubrita'



Che vuol dire tutto e niente


Quote:


il fatto che gli alimenti vengano prodotti in scala industriale non significa che non possa essere fatto in maniera ecosostenibile e senza chimica

Il fatto è che in scala industriale le cose non funzionano. Prendi incarta e porta a casa.


Quote:


il fatto che uno si faccia un orto tutto suo è in contrasto con la condivisione

... la condivisione non influisce sulla responsabilità che vi è a monte e non ne snatura lo scopo; questa è logica elementare.


Quote:


tra tutti gli esempi mi piace piu' quello corporate, che potrebbe essere importato come modelloi negli orti urbani comunali: invece di dicidere il terreno in parti individuali, si mette in comune tutto e ci si organizza per coltivarlo (collaborazione nella semina, irrigazione, ecc.)

Intanto si deve partire e obiettare un paradigma deleterio, il resto è un work in progress


Quote:


ps: pensate se il m5s invece di non prendere i contributi (milioni di euro) li avesse presi e spesi nell'acquisto di campi da dare ai cittadini in condivisione e collaborazione nel metodo corporate ... (o anche solo i soldi che da' al microcredito che comunque alimenta il sistema economico capitalista industriale mediato dal denaro).

Un po' di confusione in più, no?

Cosa c'entri la volontà politica dall'alto, in un progetto che ha le sue funzioni dal basso, lo sai solo tu. Se i partiti vogliono contribuire, dovranno comunque lasciare la responsabilità e l'arbitrio al cittadino che vuole usufruire di madre natura come cazzo gli pare e piace. La responsabilità deve essere condivisa eticamente. I soldi gestiti dai partiti possono sempre essere gestiti meglio di come sono gestiti ora, non ho capito, vale solo per il M5S?


Quote:


oppure una parte investita in immobili in modo da offrire sedi di ritrovo aperte a tutti (sul modello delle case del popolo ma allargate a tutti).

Idem come sopra


Quote:


no, tutta questa campagna sulla madre terra mi sa' tanto da distrazione e incanalamento verso battaglie innoque al sistema.

Da queste prospettive, anche migliorare il sistema scolastico con nuovi paradigmi sarebbe una campagna di distrazione.

Mica il calcio, la riserva frazionaria o il teatrino della politica, no, scherzi? ... l'orto fatto in casa :perculante:


Quote:


Tra un mondo ecologico ma feudale preferisco un mondo ipersofisticato ma sociale

E poi ci domandiamo perché non possiamo migliorare il sistema
@Calvero

In effetti il dibattito economico sembra essere quello tra i più quotati. Io sono convinto che anche con la sostenibilità/indipendenza energetica stanno preparando quanche scherzetto.
Mi sto informando per piazzare 10 Kw con i pannelli fotovoltaici, le statistiche parlano che solo in Italia, siamo già al 25% circa della popolazione coperta dal fotovoltaico. (come fabbisogno, non come numero di famiglie). Sono quasi sicuro che se i numeri aumentano cominceranno a mettere una tassa ogni Kw che viene prodotto con il fotovoltaico. Sei pronto Calvero? un Euro di scommessa! :-D
@ calvero

Quote:

tranquilli che si adopereranno per soffocare subito queste malsane idee

Il sistema economico attuale soffoca sempre tutti i tentativi dei singoli di essere autonomi. Succede anche per l'energia ad esempio.

Noi dobbiamo DIPENDERE sempre per i beni e i servizi. che non sarebbe neanche sbagliato se noi fossimo parte integrante della rete da cui dipendiamo. invece la rete è PRIVATA (il disastro delle privatizzazioni che ora investe le municipalizzate dei servizi acqua, gas, telefono, rifiuti, trasporti, ecc).

Il tema della coltivazione personale mi offre la possibilita' di spiegare in concreto l'idea che ho esposto sul post della economia come scienza e cioe' che un sistema economico (l'orto è un sotto sistema economico) puo' essere concepito non come un singolo modello ma come la convivenza di circuiti complementari (e in parte sovrapponibili) pensati per le diverse esigenze delle persone.

il farsi un orto personale non puo' essere la soluzione giusta per tutti cosi' come non puo' essere vietata per principio. Vediamo se vi piace un sistema economico cosi' composto (con le tre tipologie di motivazione economica: sopravvivenza, realizzazione, guadagno)

Per il circuito di sopravvivenza vedo bene il modello del corporate field, cioe' campi di proprieta' comunitaria il cui lavoro si basa sulla collaborazione dei compiti e condivisione dei raccolti. Pochi prodotti di base (grano, pomodori, ecc) e poco tempo investito da ogni singola persona (un esempio inventato: un campo coltivato efficientemente puo' generare 50 kg di mais o 20 kg di pomodori a testa per 100 persone ogni anno e che vi dedicano ognuna 2 ore di tempo in totale).
Nessuna mediazione del denaro, nessuna perdita di potere per inflazione, accesso ai prodotti anche per chi ha disponibile solo la propria capacita', nessun ricorso alla carita' delle mense dei poveri, nessuna dipendenza.

A questo circuito si puo' innestare un secondo , simile come concezione all'orto privato: soddisfatta la sopravvivenza con i prodotti del primo circuito (e relativo poco tempo speso) chi sente l'esigenza di realizzarsi in autonomia puo' cimentarsi (prevedendo una piccola proprieta' privata per ognuno di diritto) ad esempio nella coltivazione di piante o frutta che non rientrano nei beni di prima necessita' perche' magari rispondono a caratteristiche di bellezza, di gusto particolare, di profumazione, di svago , insomma in questo secondo circuito la singola persona puo' sbizzarrirsi a fare quello che gli piace in liberta'. Il passo successivo è anche che puo' trasformare i suoi beni in prodotti da scambiare con altri prodotti fatti da persone che non si sono accontentate del solo livello di sopravvivenza (puo' esserci qualcuno che si accontenta del livello di sopravvivenza per impiegare il suo tempo magari a leggere, a informarsi, a pensare). In questo secondo livello del secondo circuito puo' entrare in funzione un tipo particolare di denaro autoprodotto come nel circuito scheo.

A chi non bastasse ancora il circuito dello scambio, puo' entrare nel 3 circuito, che assomiglia molto a quello attuale (a quello attuale teorizzato), senza pero' essere viziato dalle variabili della costrizione, della violenza, della necessita'. Il fallimento dell'impresa non coinciderebbe con la poverta' della persona che potra' sempre contare sul primo circuito (a cui e' obbligato ad aderire anche se fosse ricchissimo in questo 3 circuito, e l'obbligo dovrebbe essere non solo nella produzione di beni ma nell'offerta di servizi, una specie di servizio civile obbligatorio anche se solo di pochi giorni all'anno). Per la gioia dei liberisti in questo 3 circuito potrebbero essere aboliti tutti i lacci burocratici e le limitazioni allo sfruttamento del lavoratore che invece sono presenti oggi (proprio perche' si ragiona in un unico modello che teve tener conto di tutte le situazioni): una persona potrebbe liberamente lavorare 18 ore al giorno, non fare le ferie, ecc e potrebbe farlo proprio perche' l'esistenza del primo livello che lo libera dal problema della sopravvivenza fa' diventare le sue scelte completamente autonome e senza costrizione (mentre oggi le persone sono obbligate a lavorare 12 ore per poter solo sopravvivere). In questo circuito vedo bene le serre industriali, la produzione di massa (naturalmente i vincoli ecologici devono essere ancora dettati dal pubblico) e l'arricchimento (monetario) dell'imprenditore. Vi è poi la possibilita' che l'imprenditore venda il suo modo di produrre alla comunita', che lo potrebbe adattare ai criteri di collaborazione orizzontale aumentando l'efficienza e riducendo i tempi obbligatori per ognuno. Il nome dell'imprenditore o dell'inventore tecnologico potrebbe cosi' rimanere legato alla comunita' con ammirazione per lo sviluppo sociale ( e come esempio che ricchezza personale (oltre che prestigio) e ricchezza sociale possono convivere)

per me un modello cosi' (a 3 circuiti distinti e integrati) potrebbe funzionare (funzionare per tutti, non come quello attuale che anche lui funziona ma solo per una minoranza).

ok quindi all'orto tutto mio, ma solo se prima sono disposto a collaborare in un orto in comune.
Quella dell'orto "casalingo" è un'idea che già da diverso tempo medito di mettere in opera, purtroppo ho problemi di spazio e tempo, il mio terrazzo è esposto ad un vento che spesso mi sposta i mobili, quindi non posso tenere nemmeno un vaso da fiori.
E appezzamenti anche piccoli di terreno disponibili nelle vicinanze prossime a casa mia purtroppo non ve ne sono (sono già stati accaparrati tutti... :-( )

Il fatto però di avere tanto vento mi ha stimolato l'interesso verso i sistemi eolici condominiali o addirittura da appartamento... esistono diverse soluzioni molto interessanti e non appena metto in pratica la cosa vi faccio sapere.

Quoting Nitpicker:

Confermo, la proposta legislativa esiste ed è reperibile anche il draft in italiano:
eur-lex.europa.eu/.../...


Ho letto brevemente la proposta di legge europea e trovo scandaloso come le Lobby interessate siano sempre preponderanti agli interesi dei singoli cittadini, ma io per comperare semenze non industriali, dove posso rivolgermi?

Quoting seoxseo:


Quoting Nitpicker:

Confermo, la proposta legislativa esiste ed è reperibile anche il draft in italiano:
eur-lex.europa.eu/.../...


Ho letto brevemente la proposta di legge europea e trovo scandaloso come le Lobby interessate siano sempre preponderanti agli interesi dei singoli cittadini, ma io per comperare semenze non industriali, dove posso rivolgermi?



Io mi rivolgo al contadino "vicino di casa". Si fa per dire. Poi, si possono conservare i semi dell'ultimo raccolto per quelli successivi. Io quelli del pomodoro li estraggo da uno di questi spuntati dalla pianta migliore. Poi li metto in freezer (senza la parte acquosa.)
Ho come il timore che se andiamo a contestualizzare il fenomeno degli "orti moderni" nel ritmo di vita e negli spazi moderni, ci troviamo davanti a graziose aiuole di pomodori che recintano gli spazi del solito uomo moderno.
Sia mai che toccar con mano l'impossibilità di avere frutta e verdura fuori stagione modifiche le abitudini alimentari, istruisca su cosa mangiare con cosa e dulcis in fundo riavvicini un po l'uomo ai tempi della natura.

Andare a sgobbare nei campi?mai,piuttosto coltivo il balcone.


Uscire dalle città e tornare in spazi degni del termine? Mai,piuttosto uso la città come una campagna!!


Prendermi gli spazi abbandonati al degrado dal demanio ( e non degni prima della nostra attenzione da cittadini)? Mai, attendo e ringrazio la "concessione" di tali spazi per poterne usufruire.

Mi fermo perché lo schema é chiaro: L'orto snaturato dal suo contesto. L'ennesimo fenomeno preso singolarmente,trattato singolarmente e poi spacciato come cura universale contro i mali della modernitá.

Mi chiedo quante volte e in quanti aspetti questo modus operandi si ripeterà prima che l'uomo medio cominci a insospettirsi.

Buon orto a tutti
Sul pezzo:


Quote:

Siamo in un'epoca in cui l'inorganico, il sintetico, hanno preso il posto di ciò che dovrebbe rappresentare il "naturale" e l'ovvio: un'epoca tecnologica, massificata, piegata ai voleri dei mass media e della mistificazione più sfrenata di una realtà sfuggente.

Sarei perfettamente d'accordo se al posto di "naturale" ci fosse scritto "organico". Naturale mi porterebbe ad una discussione su cosa sia naturale o meno, e comunque andremmo completamente fuori tema.


Quote:

Per fortuna, c'è un tempo per ogni cosa, e lentamente si sta riscoprendo una nuova presa di consapevolezza, un bisogno atavico e rigoroso verso ciò che ci appartiene a livello molecolare, istintivo, che cerchiamo inconsciamente quasi con bramosia. Ecco che nasce la passione per tutto ciò che concerne il biologico, l'organico, l'eco-sostenibile, il riciclabile e di conseguenza con la terra, nuda e cruda. Piantare un seme, bagnarlo, curarlo e, infine, vedere il risultato finale, è una piccola, grande magia, sia che si tratti di un fiore, o di un ortaggio.

Per esperienza personale devo dire che condivido al 100%, quando ci si prende il tempo, di seguire i cicli biologici-organici, avvertivo un senso di piacere, di compiutezza. La sensazione di aver fatto qualcosa a me vicina.
Ben diverso è dal fare il produttore agricolo o imprenditore agricolo, anche fosse un impresa unipersonale e in piccolissima dimensione. A fare la differenza, ed è il caso di chi fa un orto in città ad esempio è la scelta di rientrare in contatto con cicli che riguardano anche il proprio funzionamento, a prevalere in questi casi non è la voglia di lucrare, ma di pensare alla propria parte biologica, che inevitabilmente passa dalle piante. E' un legame, per chi sperimenta il crescere far crescere una pianta, che si riscopre senza la ragione, è "empatico", tipo un "archetipo" (uso una parola probabilmente impropria).
Credo che questa vicinanza sia data oltre che da una composizione e funzionamento molecolare, anche per una questione di tempi di funzionamento, il nostro corpo è molto più in sincronia con i cicli temporali del mondo biologico.

In ogni caso ottimo pezzo, ottima riflessione. Veramente ci sarebbe tanto da parlare e sviluppare.

@gnaffetto


Quote:

si mischiano concetti diversi tra loro e a volte in contrasto: la socialita' e la salubrita'

Dove vedi il mischiare? Piuttosto vengono esposti alcune conseguenze che ne derivano da quello stile di vita. E per esperienza diretta potrei argomentare, anche se in parte ho già fatto sopra come effettivamente ne derivano questi comportamenti.


Quote:

il fatto che gli alimenti vengano prodotti in scala industriale non significa che non possa essere fatto in maniera ecosostenibile e senza chimica
il fatto che uno si faccia un orto tutto suo è in contrasto con la condivisione

Con il modello di vita sopra descritto, questa considerazione non centra proprio un fico secco. Senza chimica vuol dire un cavolo di niente, senza processi chimici neanche tu saresti vivo ora. Ecosostenibile è un altra concetto che esula l'orto proprio. E altrettanto non centra nulla la condivisione, che può esserci o meno, non cambia assolutamente nulla. Anche se almeno per esperienza personale, tutti coloro i quali coltivavano o facevano anche solo l'orticello, per passione verso quello che si definiva genericamente sul pezzo con "natura" e che io definivo biorganico ha avuto in ogni contatto personale una predisposizione verso il prossimo, e nel condividere non solo il lavoro ma anche il frutto del lavoro, diverso invece per il lucratore agricolo.


Quote:

ps: pensate se il m5s invece di non prendere i contributi (milioni di euro) li avesse presi e spesi nell'acquisto di campi da dare ai cittadini in condivisione e collaborazione nel metodo corporate ... (o anche solo i soldi che da' al microcredito che comunque alimenta il sistema economico capitalista industriale mediato dal denaro).

oppure una parte investita in immobili in modo da offrire sedi di ritrovo aperte a tutti (sul modello delle case del popolo ma allargate a tutti).

:-o Ma cosa centra in questo contesto?


Quote:

no, tutta questa campagna sulla madre terra mi sa' tanto da distrazione e incanalamento verso battaglie innoque al sistema.

Si hai proprio ragione... è totalmente innocuo per un sistema basato sulla sopraffazione, su un modello sociale piramidale e che idolatra il mito del controllo su tutto, operare invece su quanto è possibile ottenere secondo ritmi e cicli non controllati, ma anzi armonizzarsi ed entrare in equilibrio con un sistema che non è regolato e normato da uomini. Effettivamente proprio nulla fà rompere le fondamenta su cui è basato questo potere.


Quote:

Tra un mondo ecologico ma feudale preferisco un mondo ipersofisticato ma sociale

E questa equazione da dove la tiri fuori scusa? Mi spieghi perchè non possa essere ecologico e sociale? O ipersofisticato e feudale?

Quoting madyari:

@Calvero

In effetti il dibattito economico sembra essere quello tra i più quotati. Io sono convinto che anche con la sostenibilità/indipendenza energetica stanno preparando quanche scherzetto.
Mi sto informando per piazzare 10 Kw con i pannelli fotovoltaici, le statistiche parlano che solo in Italia, siamo già al 25% circa della popolazione coperta dal fotovoltaico. (come fabbisogno, non come numero di famiglie). Sono quasi sicuro che se i numeri aumentano cominceranno a mettere una tassa ogni Kw che viene prodotto con il fotovoltaico. Sei pronto Calvero? un Euro di scommessa! :-D



madyari io sono del campo. E stò per installare anche per la mia abitazione dei pannelli fotovoltaici, ma ti assicuro che di rispettoso verso l'ambiente il fotovoltaico ha proprio poco, per non dire nulla e anzi molti danni. E potrei portare dati alla mano.
Sulla tassa, evidentemente non hai letto bene le bollette, o hai un contratto tutto incluso, se prendi un contratto di quelli vecchi Enel, variabili a seconda dell'andamento del mercato dell'energia e con descrizione dettagliata di tutti i costi, ti accorgerai che già si paga il contributo per energia da fonti rinnovabili. Mi spiace quindi ma è una scommessa che non puoi fare, i tuoi fornitori ci hanno già pensato e attuato per giunta prima di te :perculante:
In ogni caso se vuoi confrontarti sul fotovoltaico mi puoi contattare in privato.
Prodursi energia con del fotovoltaico va un po nello stesso solco dell'orticello.
EDIT impaginazione
iamnotnice

Quote:

Mi fermo perché lo schema é chiaro: L'orto snaturato dal suo contesto. L'ennesimo fenomeno preso singolarmente,trattato singolarmente e poi spacciato come cura universale contro i mali della modernitá.

Come per il discorso di "natura" ci sarebbe a che discutere su quale sia il contesto. Che sia un male da curare la modernità, sarebbe anche da discutere, che prendersi cura di una pianta rispettando e seguendo i suoi tempi e il suo ciclo biologico abbia come effetto l'avvicinarsi ai propri ritmi biologici è un fatto. Dopotutto se non ti sincronizzi con un onda semplicemente non la percepisci.
“La rivoluzione del filo di paglia”, è un libro che racchiude la visione di un agricoltore naturale giapponese, Masanobu Fukuoka, che per 40 anni ha messo a punto una tecnica di coltivazione naturale, a basso impatto ed alta armonia con la Natura. Masanobu Fukuoka ha vinto il corrispondente asiatico del premio Nobel, il premio Magsaysay, per il suo contributo al benessere dell’umanità.

Quando cambiamo il modo di coltivare il nostro cibo, cambiamo il nostro cibo, cambiamo la società, cambiamo i nostri valori. E così questo libro spiega come fare attenzione ai rapporti fra tutte le cose, alle cause e agli effetti e come essere responsabili per quello che si conosce.

Quando Fukuoka parla dei suoi metodi agricoli del “non fare”, un occidentale potrebbe opportunamente ricordare Matteo, 6,26: “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.”

Anteater

PS...un orto vuole acqua...di notte può sparire qualcosa...e poi c'è terra e terra!

Quote:

E i motivi, oltre che di tipo etico, sono anche economici; un momento di crisi come quello degli ultimi anni ha spinto parecchie famiglie a sostituire i vasi di gerani e ortensie con peperoncini e pomodori.



Il mio giudizio intellettuale su questa pratica è controverso:
da una parte è negativo perchè trovo che sia una VERGOGNA,
per usare un eufemismo,
che dopo migliaia di anni di storia, dopo le guerre mondiali, dopo la spruzzata sulla società di idee socialisteggianti, in un paese, come l'Italia, intellettualmente avanzato o che ha dato i natali ad alcuni dei più grandi geni dell'umanità,
ci si metta a fare l'orto personale sul balcone spinti dalla crisi economica, se il motivo è questo l'orticello sul balcone è altamente detestabile,
diventa il simbolo dell'incapacità del popolo di reagire adeguamente contro i propri politici che lo tiranneggiano tenendolo in una condizione di diffusa carenza.
Al contrario il popolo dovrebbe reagire rivoltandosi bruscamente conto i propri politici allo scopo che questi creino, o meglio, ri-creino le condizioni di benessere economico che ogni popolo dovrebbe avere.
Poi sul come farlo ci potranno essere discussioni, ma questo è un dettaglio:
ciò che resta è l'orto sul balcone come simbolo dell'incapacità del popolo di reagire, e, forse, prima ancora di capire e prendere coscienza di essere tirannegiato da una crisi economica o, meglio, da un sistema creato ad arte per soggiogarlo,
è una vittoria per il potere.


Dall'altra parte c'è anche un giudizio PARZIALMENTE positivo se l'orto, è fatto per il piacere e l'anelito di rendersi indipendenti,
tuttavia, anche in questo caso l'orto sarebbe il simbolo della sconfitta del nostro sistema socio-economico perchè è chiaro che se si è spinti a farlo da queste motivazioni:


Quote:

Si preferisce una zucchina nata in un'aiuola metropolitana, magari ricoperta da polveri sottili e pm10, piuttosto che avere il terrore di ingerire qualcosa nato da un esperimento di ingegneria genetica o cresciuto con i pesticidi della Monsanto. Sempre più giovani abbandonano gli studi convenzionali e si dedicano alla terra, alla sperimentazione di un mestiere antico come quello del contadino, ma in veste moderna, mescolando conoscenze scientifiche ad altre quasi magiche.

vuol dire che il nostro sistema è fallimentare.


Riservo il pieno giudizio positivo a che lo fa indipendentemente dai motivi sopra,
ma, ad esempio, per avere il puro piacere di vedere germogliare un seme, che, per il lavoro che svolge o per il luogo in cui vive non ha modo di vederlo spesso.

Quoting redribbon:


Quote:

E i motivi, oltre che di tipo etico, sono anche economici; un momento di crisi come quello degli ultimi anni ha spinto parecchie famiglie a sostituire i vasi di gerani e ortensie con peperoncini e pomodori.



Il mio giudizio intellettuale su questa pratica è controverso:
da una parte è negativo perchè trovo che sia una VERGOGNA,
per usare un eufemismo,
che dopo migliaia di anni di storia, dopo le guerre mondiali, dopo la spruzzata sulla società di idee socialisteggianti, in un paese, come l'Italia, intellettualmente avanzato o che ha dato i natali ad alcuni dei più grandi geni dell'umanità,
ci si metta a fare l'orto personale sul balcone spinti dalla crisi economica, se il motivo è questo l'orticello sul balcone è altamente detestabile,
diventa il simbolo dell'incapacità del popolo di reagire adeguamente contro i propri politici che lo tiranneggiano tenendolo in una condizione di diffusa carenza.
Al contrario il popolo dovrebbe reagire rivoltandosi bruscamente conto i propri politici allo scopo che questi creino, o meglio, ri-creino le condizioni di benessere economico che ogni popolo dovrebbe avere.
Poi sul come farlo ci potranno essere discussioni, ma questo è un dettaglio:
ciò che resta è l'orto sul balcone come simbolo dell'incapacità del popolo di reagire, e, forse, prima ancora di capire e prendere coscienza di essere tirannegiato da una crisi economica o, meglio, da un sistema creato ad arte per soggiogarlo,
è una vittoria per il potere.


Dall'altra parte c'è anche un giudizio PARZIALMENTE positivo se l'orto, è fatto per il piacere e l'anelito di rendersi indipendenti,
tuttavia, anche in questo caso l'orto sarebbe il simbolo della sconfitta del nostro sistema socio-economico perchè è chiaro che se si è spinti a farlo da queste motivazioni:


Quote:

Si preferisce una zucchina nata in un'aiuola metropolitana, magari ricoperta da polveri sottili e pm10, piuttosto che avere il terrore di ingerire qualcosa nato da un esperimento di ingegneria genetica o cresciuto con i pesticidi della Monsanto. Sempre più giovani abbandonano gli studi convenzionali e si dedicano alla terra, alla sperimentazione di un mestiere antico come quello del contadino, ma in veste moderna, mescolando conoscenze scientifiche ad altre quasi magiche.

vuol dire che il nostro sistema è fallimentare.


Riservo il pieno giudizio positivo a che lo fa indipendentemente dai motivi sopra,
ma, ad esempio, per avere il puro piacere di vedere germogliare un seme, che, per il lavoro che svolge o per il luogo in cui vive non ha modo di vederlo spesso.

ci si metta a fare l'orto personale sul balcone spinti dalla crisi economica, se il motivo è questo l'orticello sul balcone è altamente detestabile,
diventa il simbolo dell'incapacità del popolo di reagire adeguamente contro i propri politici che lo tiranneggiano tenendolo in una condizione di diffusa carenza.


Basta rompere i coglioni, domani alle 15:tutti al punto di ritrovo che facciamo la rivoluzione,sana, violenta, senza lasciare nulla indietro. Se la risposta è NO, non ti permetto di scrivere quello che ho evidenziato. "l'incapacità di un popolo di reagire." Ma che c...o vuoi che gli italiani reagiscano. Siamo 4 gatti, di cui 3 rincoglioniti e uno senza palle. Dai su!

-edit-

Non conto neanche più le volte ed il tempo che ho sentito/letto questo tipo di "riflessioni". O si capisce che alternative non ce ne sono (democratiche intendo) e quindi ci si attiva. Oppure, sono tante tante tante "belle parole" pressochè inutili. Visto che la maggior parte di noi (italiani) abbiamo ancora qualcosa da perdere... E loro lo sanno come gestire la cosa. Sanno che la corda non possono farla spezzare...
Quella di farsi l'orto e' un'ottima idea, anche per riuscire a mangiare finalmente qualcosa di piu' naturale di cio' che si trova in commercio.
Al momento coltivo giusto quattro cose in giardino: il problema purtroppo e' il tempo.
Chi ha un lavoro a tempo pieno difficilmente riesce a fare molto: in questi mesi invernali dovrei ripulire il giardino dalle vecchie piante secche e potare qua e la', ma esco di mattina e rientro quando e' gia' buio, quindi ancora non ho trovato il tempo.
Nel week end ci sono spesso altre cose da fare o c'e' brutto tempo quindi ancora non sono riuscito a ripulire.

Penso che quelli che potrebbero piu' facilmente farsi un orto dedicandocisi veramente sono i pensionati. ;-)

Quoting f_z:

Quella di farsi l'orto e' un'ottima idea, anche per riuscire a mangiare finalmente qualcosa di piu' naturale di cio' che si trova in commercio.
Al momento coltivo giusto quattro cose in giardino: il problema purtroppo e' il tempo.
Chi ha un lavoro a tempo pieno difficilmente riesce a fare molto: in questi mesi invernali dovrei ripulire il giardino dalle vecchie piante secche e potare qua e la', ma esco di mattina e rientro quando e' gia' buio, quindi ancora non ho trovato il tempo.
Nel week end ci sono spesso altre cose da fare o c'e' brutto tempo quindi ancora non sono riuscito a ripulire.

Penso che quelli che potrebbero piu' facilmente farsi un orto dedicandocisi veramente sono i pensionati. ;-)



F_Z è duretta, lo so. Anche a me sembrava "un inferno" all'inizio. Poi ci si prende un pò le misure per quanto riguarda l'organizzazione del tempo. Poi è tutta soddisfazione! La cosa più bella veder crescere le piante e poi... al pomodoro dare un bel morso appena colto dalla pianta.... con una bella foglia di basilico fresco.... Tanta roba! Quella è qualità della vita! Altro che villaggio vacanze sul mar rosso!
Salute :-)

quando ho letto il titolo dell'articolo, ho ironicamente ripetuto il titolo immaginando Crozza che fa il verso a Razzi: "Amico Caroo, fatti un orto tutto tuo. Seminati una piantagione di cavoli tuoi e se quelli della UE ti vengono a scassare la minchia, seminali pure a loro, fatti una piantagione di cavoletti di bruxelles!" :hammer:

Credo che difficilmente mi potrà ancora succedere di poter godere della certezza di affrontare un argomento in prima pagina, piuttosto che nel Forum, con la stessa consapevolezza e preparazione che quotidianamente vedo esprimersi dalla buona compagnia dei frequentatori di LC.

Per me, la pratica della cura dell'Orto è stata, insieme ad altre circostanze che si sono insieme combinate, una delle ragioni per cui sono riuscito a trovare la forza in quel che si dice: "Mollare tutto!".
Il pensiero di raccontare come sono arrivato a mandare letteralmente affanculo quel che era un buon posto di lavoro, premesso che sul -buono ed il lavoro- evito altresì di annoiare, sta di fatto che nel farla breve, ho come si suol dire, restituito le mie braccia all'agricoltura ... e qui ci acciungo un altro sincero vaffanculo a chi spreca questo detto pensando, dall'alto della boria che lo avvolge, non avere nessuna cognizione di quanto è edificante sotto diversi aspetti, detta restituzione.

Ho ben compreso in questi ultimi otto anni, quanto è vero il detto che la terra è bassa e mi permetto aggiungere che in collina è spesso anche molto ripida, ma la cosa più idiota che l'essere umano può fare e tragicamente si arroga di ritenere, è di averla ai propri piedi, la Terra.
A stento non giudico i primi di questa arroganza, mi duole però dirlo e averlo riconosciuto nel ferquentarli con l'intento di imparare, sono proprio i contadini ad essere quanto meno complici della violenza che si pratica a nostra Madre Terra. Non è mia intenzione generalizzare, sono solo concreto e bado alla sostanza. Quindi, così come non voglio entrare a discutere di economia, della materia studiata a scuola, ricordo tra le prime nozioni imparate, la figura del Contadino, espresso quale soggetto che rappresentava l'emblema dell'imprenditore concreto. Tant'è, che lo si chiami contadino, artigiano o industriale, quello che preme, quel che conta, non è l'Amore che move il sole e l'altre stelle ... è il profitto.

Non mi sono perso, mi son solo lasciato andare, perché nel profitto de cui, mira che non nego ha coinvolto anche me per molti anni, c'è strangolato l'essere umano che ha smarrito o, addirittura non ha mai conosciuto, un valore sì speciale, immateriale, una vera ricchezza che considero sacra e che nella pratica dell'Orto io ho ritrovato. Il culto dell'attesa.
Niente in Natura è tutto e subito.

Nell'Orto poi, non è neppure certo :-D eh, qualche volta succede, ti tocca riseminare e allora riguardi la Luna, lei però adesso è calante e quella verdura va a fiore ... e qui si apre un altro scenario e spero che Massimo riesca compiutamente a smontare. Avere la certezza che almeno Lei, nemmeno con un sol passo, l'abbiamo calpestata :pint:


Quoting redribbon:


Il mio giudizio intellettuale su questa pratica è controverso:
... zip ...
Riservo il pieno giudizio positivo a che lo fa indipendentemente dai motivi sopra,
ma, ad esempio, per avere il puro piacere di vedere germogliare un seme, che, per il lavoro che svolge o per il luogo in cui vive non ha modo di vederlo spesso.


... questa tua analisi, redribbon mi ha spiazzato. Così come offro il valore che merita un'opinione e quindi la rispetto, voglio dirti, con una metafora molto vera, che ho respirato più odore di marcio in oltre trent'anni di lavoro a fare il capo cantiere, di quanto è invece sano il profumo del letame dei cavalli del mio vicino commerciante di equini, a cui periodicamente chiedo se posso pulire gli stalli per procurarmi uno tra i migliori concimi organici per i nuovi bancali dell'orto. Guarda che non sono polemico, il punto è che per me è stato proprio il contrario di quello che tu sostieni, fatto salvo che l'Orto io non lo faccio sul terrazzo. C'è poi da dire che la voglia di coltivarsi qualche pomodoro, testa di insalata, zucchina o melanzana, in un fazzoletto di terra nelle periferie delle città, anche più o meno abusivo in quanto occupazione del suolo, io lo ricordo abbastanza diffuso fin dagli anni '60. Sulle ragioni che mi paiono ovvie non mi dilungo.
Ciò premesso, concordo con il tuo voler dire: "che il nostro sistema è fallimentare", ma non a causa di chi non avendo diversamente spazio sceglie di farlo sul terrazzo.

Fallimentare è vedere nostri simili aggirarsi tra i rifiuti alla chiusura dei mercati rionali a cercare e poi raccogliere la verdura o qualsiasi altro genere di merce anche non alimentare possa tornargli utile. Questa è una VERGOGNA e non è un eufemismo :-x anzi, è paradossale che nella miseria a cui sono costretti a vivere queste povere persone, possa trovare dignità lo spreco.
Perché a ritroso, in quel malsano giogo del profitto, quella merce in avanzo, è stata abbandonata dall'ambulante che non la venduta, non scelta dai clienti, venduta dal grossista, trasportata da chissà dove purché ci fosse e fino al ... arieccolo, il Contadino che per stare sul mercato, ne ha prodotta in eccesso, con quali criteri lasciamo perdere ... e poi, tempo al tempo, spunta o spunterà la UE.

Vado oltre.

Ringrazio Anteater per aver ricordato il M° Masanobu Fukuoka.
In verità, a me, da "occidentale" :roll: ricorda Emilia Hazelip e per chi non la conoscesse consiglio questo video:


L'Orto Sinergico è una tecnica di coltivazione che si presta a tutti gli effetti in modo Naturale ad una produzione di verdura e frutta che la certificazione Bio ve la fate voi :pint:

Se da questo mio intervento germoglierà l'interesse da parte di qualcuno di noi, sarò ben lieto di condividere la mia modesta esperienza in un fazzoletto di terra del Forum che chiederemo a Massimo di farci coltivare :-)

@Calvero

Quote:

Di pane decente, comincio a non averne più memoria.

... e fartelo il pane, con la Pasta Madre, non ci hai mai pensato?
Se ti interessa posso suggeriti qualche dritta. Basta che poi non incolpi me se il tuo panettiere ti perde come cliente :-D

A tutti gli ortolani, buon raccolto!

Hic ;-)
@madyari


Quote:

Basta rompere i coglioni, domani alle 15:tutti al punto di ritrovo che facciamo la rivoluzione,sana, violenta, senza lasciare nulla indietro. Se la risposta è NO, non ti permetto di scrivere quello che ho evidenziato. "l'incapacità di un popolo di reagire." Ma che c...o vuoi che gli italiani reagiscano. Siamo 4 gatti, di cui 3 rincoglioniti e uno senza palle. Dai su! -edit- Non conto neanche più le volte ed il tempo che ho sentito/letto questo tipo di "riflessioni". O si capisce che alternative non ce ne sono (democratiche intendo) e quindi ci si attiva. Oppure, sono tante tante tante "belle parole" pressochè inutili

ci sono varie modalita' per cercare di cambiare le cose che secondo noi non vanno, genericamente definite in azioni dall'alto (avanguardie) o dal basso (massa).

Quelle dall'alto portano alla rivoluzione, che consiste nell'imporre alla maggioranza cio' che un gruppo ristretto ma coeso e determinato propone.
Quelle dal basso , piu' lunghe nel tempo, si propongono di cambiare la mentalita' delle singole persone e il cambiamento politico come naturale conseguenza dell'espandersi del pensiero.

quello che volevo sottolineare (come qualcun altro mi sembra) è che le azioni individuali senza orizzonte sociale servono solo al bisogno di attenuare il sentimento di disagio o di colpa che molte persone vivono in relazione al loro comportamento consumistico, senza costituire pericoli per il sistema , alla pari della raccolta tappi di plastica (sia mai a non comprare bibite confezionate), la donazione di 1 euro alle ong, preoccuparsi del consumo dello standby della tv (sia mai della stufetta elettrica o del phon), usare la borsetta ecologica per la spesa (sia mai preoccuparsi degli imballi di qualsiasi oggetto salvo poi comprare le borse di plastica per la pattumiera), ecc.

Nel secondo post ho cercato di proporre una soluzione intermedia , usando l'orto come esempio esplicativo del concetto, che unisce l'attivita' del singolo all'attivita' di gruppo , con finalita' sociali, inclusive, indipendenti, e con maggior attrazione imitativa oltre che con un messaggio abbastanza diverso : io voglio coltivare l'orto non solo per me (e l'ambiente è la falsa scusa che mi assolve nel non ammetterlo nel caso dell'orto sul balcone) ma per e con gli altri. In questo modo si crea un'avanguardia dal basso autosufficiente e non impositiva.

una comunita' dove una parte delle attivita' è pianificata in comune (campo coltivato - sopravvivenza), una parte è lasciata alla liberta' del singolo (orto o giardino - autorealizzazione,scambio) , una parte è gestita dal mercato (serre (che poi possono essere trasferite come tecnologia alla parte in comune) - guadagno) .


ps: sui soldi dell'M5s : era solo un esempio basato sul fatto che solo quel movimento ha dei soldi disponibili perche' gli altri partiti li usano (giustamente) per le proprie strutture territoriali. L'idea era quella che (coerentemente con i valori sbandierati coi meetup ad esempio aperti a tutti) i soldi dei cittadini ritornassero loro sotto forma di strutture per TUTTI loro, e i terreni coltivabili dati in "corporate field" mi sembra una buona idea per far conoscere e sperimentare l'idea di un sistema economico a 3 circuiti.
@Gnaffetto

Condivido sicuramente la tua intelligente analisi e proposta. Non posso giudicarne il metodo o la fattibilità perchè non mi compete. E' un idea, un alternativa a questo sistema. Sai qual'è la differenza tra il volgo (perchè dal basso non significa nulla e non si fa nulla) e le élite qual'è? (tengo a sottolineare che fu data ancora nel 1948 circa) Il volgo capriccioso si divide al proprio interno per quisquiglie, (proprio come stiamo facendo noi) mentre loro sono convinti e ferratissimi in quello che fanno, ma soprattutto HANNO UNA DISCIPLINA DI FERRO. IRRIDUCIBILI. INCORRUTTIBILI (nel senso che il loro ideale non lo pongono dietro a nulla). QUESTA E' LA DIFFERENZA. Quanti di noi/voi sono capaci di questo? per quanto tempo? La risposta è la spiegazione. LORO HANNO LE PALLE DI FERRO, noi di mollica. Ed è lo stesso motivo per cui, personalmente, sono convinto che la tua proposta, per quanto elaborata e sensata, NON troverà applicazione pratica. NON PERCHE' NON SIA VALIDA ma perchè il volgo ha una testa che non la mangerebbe neanche un maiale.

-EDIT-

Perchè il VOLGO è quello del: tengo famiglia, la juve non ha vinto lo scudetto per colpa del rigore mancato, metti canale 7 perchè c'è la tettona che commenta i risultati, vai vale! un altro mondiale! Dai, chiama tizio che mi può raccomandare, la finestra abusiva prima l'ho chiusa, poi riaperta. Io faccio nero, evado le tasse, lo fanno tutti! etc... etc... etc... che "si inginocchia a milioni davanti ad uno vestito di bianco e altri che non lo fanno, lo accettano" (citazione di Calvero). cioè ragazzi.... Noi, VOLGO che ci becchiamo l'un altro per colpa di capricci passionali assolutamente infantili. Il VOLGO vale come agglomerato controllabile. Altrimenti ognuno deve pensare per se. (bruttissima cosa ho scritto, ma è l'unica vera). IL VOLGO è TROPPO STUPIDO PER MERITARSI DI MEGLIO. VOLGO inteso non come singolarità ma come "massa"
tra la massa e le singolarita' esistono i gruppi.

e' da la che bisogna partire, specificando che le iniziative di gruppo devono essere inclusive e non esclusive (io gruppo penso solo a noi e' tipica cultura mafiosa), ad adesione e partecipazione spontanea. E il modello economico adottato deve ugualmente funzionare per piccole realta' come per medie comunita' come per grandi societa'.

Il difficile è trovare aderenti al progetto , sia tra chi ha poco e non vuole metterlo a rischio sia tra chi non ha nulla ma tende al modello culturale dominante (arricchimento personale).

forse la categoria piu' adatta è quella di chi aveva (piccoli imprenditori, agricoltori, piccoli industriali) e ha perso tutto (anche a causa delle banche). Forse invece di svendere e fallire o , in rari casi, far continuare in cooperativa i dipendenti, si pootrebbe pensare ad una cooperativa allargata a chiunque voglia collaborare, con l'idea che la produzione sia innanzi tutto per gli aderenti, ed il guadagno da investire in altre attivita' da riconvertire alla collaborazione.
cit

Il difficile è trovare aderenti al progetto , sia tra chi ha poco e non vuole metterlo a rischio sia tra chi non ha nulla ma tende al modello culturale dominante (arricchimento personale).

E' proprio questo che secondo me lo rende di difficile attuazione. Siamo il paese del : vai avanti prima tu, che a me vien da ridere. Ma avere delle idee da sviluppare e migliorare come la tua ad esempio è la giusta attitudine

Quoting gnaffetto:

tra la massa e le singolarita' esistono i gruppi.

e' da la che bisogna partire, specificando che le iniziative di gruppo devono essere inclusive e non esclusive (io gruppo penso solo a noi e' tipica cultura mafiosa), ad adesione e partecipazione spontanea. E il modello economico adottato deve ugualmente funzionare per piccole realta' come per medie comunita' come per grandi societa'.



Perfetto: hai appena descritto il m5s con i suoi meetup, le attività sociali, le spese di gruppo, il km zero, ecc. ;-)


Quote:

Sai qual'è la differenza tra il volgo (perchè dal basso non significa nulla e non si fa nulla) e le élite qual'è? (tengo a sottolineare che fu data ancora nel 1948 circa) Il volgo capriccioso si divide al proprio interno per quisquiglie, (proprio come stiamo facendo noi) mentre loro sono convinti e ferratissimi in quello che fanno, ma soprattutto HANNO UNA DISCIPLINA DI FERRO. IRRIDUCIBILI. INCORRUTTIBILI (nel senso che il loro ideale non lo pongono dietro a nulla). QUESTA E' LA DIFFERENZA. Quanti di noi/voi sono capaci di questo? per quanto tempo? La risposta è la spiegazione. LORO HANNO LE PALLE DI FERRO, noi di mollica.

Balle.

Tra di loro ci sono lotte continue, e chi sgarra viene fatto fuori, con inchieste giudiziarie, scandali o finti suicidi. E' una gabbia in cui ti metti, in cui vuoi crescere, per poter comandare poi su altri che sono in gabbia come te.
cit.

Balle.

Tra di loro ci sono lotte continue, e chi sgarra viene fatto fuori, con inchieste giudiziarie, scandali o finti suicidi. E' una gabbia in cui ti metti, in cui vuoi crescere, per poter comandare poi su altri che sono in gabbia come te.


Voglio ricordare ai gentili ascoltatori, che le loro lotte intestine interne le fanno solamente per in futuro aggiudicarsi il "trono". Ma lo strada da percorrere per costruire il trono la seguono tutti strenuamente. Poi i meccanismi che tu descrivi non mancano. LORO LA VISIONE GLOBALE CE L'HANNO, IL VOLGO NO.

-EDIT-

può darsi benissimo che la realtà in cui vivo mi proponga esempi di persone poco "intelligenti" a differenza vostra dove le persone sono più "sveglie" ed "attente". E quindi ecco il perchè del mio pensiero. Ma ne dubito. Quando sento dirigenti di aziende che manco parlano italiano, o ragionano sui movimenti giornalieri dei titoli come farebbe uno degli "obbligazionisti truffati". Beh...c'è poco da star tranquilli!
@sertes


Quote:

Perfetto: hai appena descritto il m5s con i suoi meetup, le attività sociali, le spese di gruppo, il km zero, ecc.

No, tutte queste azioni sono comunque all'interno dell'attuale sistema economico. Io parlo di un sistema completamente diverso (in 2 circuiti su 3) , con logiche diverse e medium (denaro) diversi. Il m5S anche con il microcredito è comunque all'interno della logica capitalista, sulla competizione, sulla crescita, sul merito, ecc.

Nell'ipotesi che grillo prenda le decine di milioni di euro e li investa in attivita' o terreni da destinare a tutti (con modalita' partecipative) oppure che provi a fare una moneta complementare nelle modalita' che ho indicato sarebbe fatto fuori all'istante.

1000 orticelli singoli non fanno paura, lo spazio equivalente in un campo gestito collaborativamente da 1000 persone credo proprio di si.

Quoting gnaffetto:

Il m5S anche con il microcredito è comunque all'interno della logica capitalista, sulla competizione, sulla crescita, sul merito, ecc.



Uhm... no.

Mi sa che non ti è perfettamente chiaro come funziona il microcredito m5s: i parlamentari m5s rinunciano volontariamente a larga parte del loro stipendio e mettono questi soldi in un fondo che serve unicamente da garanzia ai prestiti di persone che vorrebbero aprire un attività e non hanno garanzie e quindi non potrebbero accedere ad un prestito.
Quindi è vero che ci sono di mezzo le banche, ma cosa puoi chiedere di più ad un parlamentare che decurtarsi lo stipendio e usare i soldi in eccesso per permetterti di avere quelle garanzie per l'avvio della tua azienda? Ti sta regalando solo fiducia, senza nemmeno svilirti. Altro che logica capitalista, competizione, ecc.


Quote:

Nell'ipotesi che grillo prenda le decine di milioni di euro e li investa in attivita' o terreni da destinare a tutti (con modalita' partecipative) oppure che provi a fare una moneta complementare nelle modalita' che ho indicato sarebbe fatto fuori all'istante.

Appunto, uno da solo non va da nessuna parte nemmeno con la migliore delle idee, l'importante è creare consapevolezza, e in quello direi che ha avuto grandi risultati.
Quindi ben venga la gente che si crea l'orticello in proprio... quando l'allievo è pronto, scopre che il maestro c'era già.
cit

Appunto, uno da solo non va da nessuna parte nemmeno con la migliore delle idee, l'importante è creare consapevolezza, e in quello direi che ha avuto grandi risultati.
Quindi ben venga la gente che si crea l'orticello in proprio... quando l'allievo è pronto, scopre che il maestro c'era già.


Il vecchio ed infallibile consiglio del nonno! Porta avanti la tua idea, dimostra che funziona, poi gli altri seguiranno vedendo i tuoi risultati.

Quote:

tutti al punto di ritrovo che facciamo la rivoluzione,sana, violenta, senza lasciare nulla indietro. ... Siamo 4 gatti, di cui 3 rincoglioniti e uno senza palle. Dai su!
-edit-
Non conto neanche più le volte ed il tempo che ho sentito/letto questo tipo di "riflessioni". O si capisce che alternative non ce ne sono (democratiche intendo) e quindi ci si attiva.

>>>Siamo 4 gatti,

Pensa che Gandhi era inizialmente solo e guarda come ha rotto le uova nel paniere degli inglesi, senza usare la violenza,
e non aveva neanche facebook a disposizione!

E i nostri padri\nonni come avranno mai fatto a fare approvare dal parlamento lo Statuto dei lavoratori,
distrutto negli ultimi decenni dai traditori degli italiani?
Mica hanno usato la forza.



Quote:

loro sono convinti e ferratissimi in quello che fanno, ma soprattutto HANNO UNA DISCIPLINA DI FERRO. IRRIDUCIBILI. INCORRUTTIBILI (nel senso che il loro ideale non lo pongono dietro a nulla). QUESTA E' LA DIFFERENZA. Quanti di noi/voi sono capaci di questo?

>>>loro
Loro chi?

>>>il loro ideale non lo pongono dietro a nulla
sicuro che si tratti di "ideale"?



Quote:

per quanto tempo?

L'anima è eterna.



Quote:

IL VOLGO è TROPPO STUPIDO PER MERITARSI DI MEGLIO.

Nel merito potresti anche averci ragione, ma non bisogna sentenziare, la presunzione di stabilire chi è stupido è un errore.

Quoting P.K.89:

EDIT impaginazione
iamnotnice

Quote:

Mi fermo perché lo schema é chiaro: L'orto snaturato dal suo contesto. L'ennesimo fenomeno preso singolarmente,trattato singolarmente e poi spacciato come cura universale contro i mali della modernitá.



Come per il discorso di "natura" ci sarebbe a che discutere su quale sia il contesto. Che sia un male da curare la modernità, sarebbe anche da discutere, che prendersi cura di una pianta rispettando e seguendo i suoi tempi e il suo ciclo biologico abbia come effetto l'avvicinarsi ai propri ritmi biologici è un fatto. Dopotutto se non ti sincronizzi con un onda semplicemente non la percepisci.

Chiaramente vedo come " natura" quel naturale ambiente di cui l' uomo e' parte e partecipe, seppur con distacco sempre crescente e di conseguenza interpreto come mal di modernita' questo strano fenomeno per cui gli esseri umani si stanno allontanando, sempre di piu ( a mio avviso), dalla comprensione dell' insieme andando a cercare nei piccoli dettagli una miglior comprensione della natura stessa. Sempre per questo semplice passaggio trovo corretto cercare armonia con le forme di vita " naturali" che ci circondano , ma ho timore che il solo percepirle non sia affatto sufficente a vibrare davvero con esse.
Orti comunali...idea apprezzabile...


MONTESILVANO (PE) – Sarà un’area di via Don ad ospitare i primi orti urbani del Comune di Montesilvano. È quanto deciso ieri nel corso della seduta della Commissione Consiliare Commercio, presieduta da Carlandrea Falcone. «Nelle ultime sedute – spiega Falcone – abbiamo preso in esame diverse aree di Montesilvano, per individuare quella più adatta, per dare il via ad un progetto dagli interessanti risvolti sociali».

L’iniziativa consiste nella creazione di appezzamenti di terreno di proprietà comunale da concedere a titolo gratuito a cittadini al fine di riqualificare il territorio e incentivare l’aggregazione sociale. L’area individuata in una traversa di via Vestina, nel quartiere Villa Carmine, ha una superficie di circa 3600 metri. Al suo interno verranno ricavati circa 25 orti da 60 metri ciascuno. Ora, l’approvazione dell’area dovrà approdare in Consiglio Comunale che dovrà dare il disco verde alla sua destinazione definitiva.



«L’Amministrazione Comunale – aggiunge Falcone – dovrà dotare gli orti di biocomposter, per accumulare gli scarti provenienti dalla coltivazione degli orti. La zona verrà inoltre recintata e su di essa verranno realizzati accessi pedonali ed eventuali zone comuni a scopo ricreativo. Gli orti verranno quindi affidati, tramite avviso pubblico, a privati cittadini che si occuperanno della coltivazione. Riteniamo inoltre necessario coinvolgere almeno un’associazione che dovrà essere un supervisore della gestione, un vero tutor in grado di affiancare i privati. Quello degli orti urbani è un progetto volto allo stimolo dell’aggregazione sociale e del coinvolgimento dei privati nella gestione degli spazi comuni e in lavori di pubblica utilità con riflessi positivi su tutta la comunità. Contiamo – conclude Falcone – in futuro di individuare anche altre aree da destinare a questo significativo progetto»

Anteater