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Reggio Calabria: fondata dagli ebrei di Aschenez?
Ieri quando stavo navigando per caso su Wikipedia, mi era capitato di leggere nella storia di Reggio Calabria (e davvero ho dovuto rileggere la frase di nuovo e di nuovo perché stentevo a crederci) che ancora prima che arrivassero i greci nel 700 a.C, arrivarono già alcuni ebrei nel 2000 a.C. con a capo Aschenez, fondarono la città sotto il nome di Aschenazia.
Io letteralmente rimasi basito per due cose (anzi tre):
- che io prima d'ora avevo mai sentito dire di questa attribuzione agli ebrei
- che ha stato confermato e 'comprovato' dallo storico Giuseppe Flavio, noto per essere stato un ebreo con cittadianza romana
- che nel 2000 a.C. gli ebrei erano solo un popolo di terra che difficilmente mi immagino vederli in QUEI TEMPI navigare in lungo e in largo, arrivando persino nello Stretto
Dato ciò ho le mie perplessità e che sia realmente certa questa presenza degli ebrei ma al contempo assurda e strana anche perché nel frattempo non è che sia stato uno strumento di propaganda (non so però la situazione per chi vive proprio là, essendo che vivo in Emilia Romagna) o comunque per nozionistica nei libri di scuola, dato che, e comunque, chiunque possiede un minimo di conoscenze storiche sanno essere fondata dai greci. (parafrasando questo e lasciando perdere che approfondendo ho scoperto che Rhegion un nome coniato dagli italici)
La cosa mi ha fatto molto pensare e sinceramente ho provato sconcerto che proprio la Punta dello Stivale fosse chiamata Aschenazia, e che proprio da questa regione probabilmente è originato il nome di Italia, oltre poi a un fatto di origini familiari perché ne và molto dell'orgoglio, mio padre nacque proprio da quelle parti, nello specifico a Gioia Tauro.
Giusto per dare colori allego l'immagine della cartina storica della Calabria:
https://

Citazioni degli storici sul caso: (a favore)
Giuseppe Flavio:
San Girolamo:Aschenez in verità diede origine agli Aschenazi, che ora dai greci sono chiamati Reggini
Citazioni degli storici classici: (neutri)Aschenas Greci Rheginos vocant
Tucidide:
Quella regione fu chiamata Italia da Italo, re arcade.
Virgilio:Nell'Italia vi sono ancora i Taurolici e il paese fu chiamato Italia da Italo, un re dei Taurolici che aveva questo nome.
Dagli Enotri cólta, prima Enotria nomossi: or, com'è fama, preso d'Italo il nome, Italia è detta.
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via Aschenez, si trova a Reggio Calabria.
(se non erro)
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Curioso poi come intorno a questa via ci sono importanti località della città come il Comando provinciale della Arma dei carabinieri, il Museo Nazionale del Bergamotto, e gli edifici comunali riguardanti l'edilizia e gli AFFARI generali.
I "reggini locali" che avranno intitolato questa via, certamente avevano ben note peculiarità.
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In lingua accadica Ut-napištim si traduce anche con Atraḫasis (il molto saggio), che, come si vede, assomiglia non poco a quello storpiato dagli ebrei Ashenez.
La verità è che, a cominciare da patriarchi che avrebbero vissuto centinaia di anni fino ad ogni possibile interpretazione di eventi che li vedesse protagonisti della storia umana, gli ebrei hanno sempre manipolato le vicende che gli interessavano accreditandosi come riferimenti socio-culturali, mentre nella realtà hanno sempre avuto parti minori oscure e spesso dannose.
Non bisogna dimenticare che Giuseppe Flavio è ebreo, per cui assolutamente non attendibile quando parla della sua etnia.
Basta vedere che non tratta minimamente la figura del pur ebreo (per sangue di madre) Gesù Cristo, il quale, era comunque figlio di un re (Giuseppe è una toppa) e, pertanto, non un quisque de populo da non meritare neppure menzione.
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Questo poi é unito anche all'impossibilità che gli ebrei del tempo potessero addirittura compiere questa impresa, e che l'abbia citato questo San Girolamo. Anche se comunque posso comunque in ogni caso presumere che l'abbia detto in ottica cristiana-biclica, e quindi legittimando il classico canone continuativo.
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Gli ebrei si sono sempre mossi avendo per obiettivo i luoghi dove la ricchezza circolava maggiormente, per poi scalare la società locale con il loro solito gioco di squadra e metodi tutt'altro che onesti.
Una volta ottenuto il predominio politico ed economico sulla città, ci vuole molto poco a imporre un loro modello storico e culturale.
Sono migliaia di anni che fanno così e sono in questo favoriti da una innegabile capacità di cui sono dotati: l' astrazione.
Basta pensare che non appena Roma cominciò a fiorire, già nell'anno zero gli ebrei avevano quasi il controllo della capitale dell' Impero. In Mesopotamia (Nabucodonosor) e in Egitto (Ramses II) furono cacciati, ma a Roma usarono i cristiani come scudi umani e la sfangarono.
E' molto probabile che nella ricca terra di colonie greche e centri di commercio marittimo che era il sud Italia, molti ebrei scesero da Roma e si insediarono negli abitati ritenuti più redditizi, specie per inoltrare le merci a Roma.
E quelli che arrivarono a Reggio Calabria, si preoccuparono non solo di possedere la città, ma anche di esserne stati i fondatori in un lontano passato inesistente. E si sono rivolti al correligionario Giuseppe Flavio, che magari conoscevano, per la "certificazione".
Non è che ci volesse chissà cosa. Ancora crediamo al loro dio.
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Se c'è un termine preciso che si può attribuire a questi ebrei per me é la superbia. Non una superbia normale ma una più articolata che violenta e vuole assoggettare qualsiasi realtà peculiare, e quindi devono per loro ragione impossessarsene.
Dire sgradevoli non basta.
Penso a certi parallelismi come quello successo nella Salonicco ottomana che secondo la "storiografia ufficiale" é rifiorita grazie agli insediamenti dei "vagabondi", o alla Cordoba araba, alla Novgorod dell'oligarchia, etc... C'è alla fine una lista di città importanti della storia Occidentale talmente importante per importanza storica, che fa riflettere.
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- antonio2pagliari
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Il tuo messaggio implica che gli ebrei abbiano sempre agito con una sorta di "approccio di comando" per ottenere potere e controllo economico. Quando si parla di strategia e cooperazione, è la capacità di organizzarsi, interagire e adattarsi al cambiamento che ha decretato il successo di molte civiltà.Ma non ci vuole molto a capire.
Gli ebrei si sono sempre mossi avendo per obiettivo i luoghi dove la ricchezza circolava maggiormente, per poi scalare la società locale con il loro solito gioco di squadra e metodi tutt'altro che onesti.
Una volta ottenuto il predominio politico ed economico sulla città, ci vuole molto poco a imporre un loro modello storico e culturale.
Sono migliaia di anni che fanno così e sono in questo favoriti da una innegabile capacità di cui sono dotati: l' astrazione.
Basta pensare che non appena Roma cominciò a fiorire, già nell'anno zero gli ebrei avevano quasi il controllo della capitale dell' Impero. In Mesopotamia (Nabucodonosor) e in Egitto (Ramses II) furono cacciati, ma a Roma usarono i cristiani come scudi umani e la sfangarono.
E' molto probabile che nella ricca terra di colonie greche e centri di commercio marittimo che era il sud Italia, molti ebrei scesero da Roma e si insediarono negli abitati ritenuti più redditizi, specie per inoltrare le merci a Roma.
Anche nell'antichità i giochi ricoprivano un ruolo importante nella società: dalle competizioni sportive in Grecia ai giochi da tavolo in Egitto. Non solo intrattenevano, ma insegnavano anche strategia, pazienza e cooperazione. Chissà come avrebbero reagito gli antichi Greci ai giochi moderni, per esempio? Penserebbero sicuramente che siamo alieni. A quei tempi tutti i giochi erano giochi d'azzardo e così è stato anche oggi. Di recente ho letto su gamblizard.com/it/migliori-casino/sette-e-mezzo/ del gioco del sette. Penso che i Greci si sarebbero divertiti a questi giochi... La storia non è solo un elenco di vincitori e vinti, ma un complesso mosaico di scambi culturali e conquiste.
E quelli che arrivarono a Reggio Calabria, si preoccuparono non solo di possedere la città, ma anche di esserne stati i fondatori in un lontano passato inesistente. E si sono rivolti al correligionario Giuseppe Flavio, che magari conoscevano, per la "certificazione".
Non è che ci volesse chissà cosa. Ancora crediamo al loro dio.
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- antonio2pagliari
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A maggior ragione se il gioco a cui giochiamo tutti oggi lo hanno creato proprio gli Aschenaziti, per cui fanno loro le regole, e noi neanche siamo consapevoli di questo.
Come ha spiegato bene Armando Savini nella sua intervista con Massimo, l'attuale schema piramidale finanziario che ci governa è stato creato da banchieri Aschenaziti, per cui anche senza fare niente noi finiamo per diventare i loro schiavi e loro finiscono per diventare i nostri padroni.
Poi come diceva George Carlin non è necessario un complotto "formale" se queste persone si siedono negli stessi tavoli dei consigli di amministrazione, si sono formati nelle stesse scuole, giocano negli stessi club del golf ecc. perché i loro interessi convergono. Non devono neanche incontrarsi per pianificare niente (e si incontrano lo stesso).
Poi per ogni personaggio che arriva al potere ce ne sono molti che non ci arrivano, vengono fermati prima.
Se uno non è allineato con il sistema non arriverà mai a quei livelli del potere... Ad esempio nessuno arriva alla presidenza degli Stati Uniti se non è finanziato dalle lobby, e ormai fa fatica anche a diventare un senatore o un parlamentare se non è finanziato dall'AIPAC.
"L'inesperienza e la totale ignoranza degli ascoltatori costituiscono un'ampia risorsa per chi intenda parlare di quelle cose sulle quali chi ascolta si trova in siffatta condizione" ~Platone, Crizia 107b
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Conosciamo tutti la storia dei Kazari che si convertirono in massa al giudaismo, assunsero nomi ebraici, finché furono dispersi e assimilati in Est Europa fino anche ad arrivare in Germania. Ma molti ebrei Tedeschi venivano anche dall'Italia e dalla Spagna...
Quindi è chiaro, il termine Aschenaziti rimanda direttamente alla Kazaria e oggi si cerca di nasconderlo.
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Concordo in toto che non è stata con un dolo continuo. Purtuttavia se tale capacità (neutra) è usata indiscriminatamente per conquistare de facto le economie estere, a causa della costituzione intrinseca di queste vere e proprie catene di collegamenti (vedasi l'ebraismo rabbinico), è conseguente specialmente nei tempi dell'ebraismo rabbinico, ove essendo letteralmente sparsi in tutto l'Impero Romano, Medio Oriente, ed addirittura pure in centri commerciali dell'India, che letteralmente avevano in mano complessivamente grande potere commerciale.Il tuo messaggio implica che gli ebrei abbiano sempre agito con una sorta di "approccio di comando" per ottenere potere e controllo economico. Quando si parla di strategia e cooperazione, è la capacità di organizzarsi, interagire e adattarsi al cambiamento che ha decretato il successo di molte civiltà.
Penso per esempio come caso non veramente analogo, ma fattuale che è quello bizantino, con i Veneziani che nel giro di due secoli, avevano letteralmente spodestato i Bizantini non solo commercialmente ma persino sul campo navale. I Veneziani quindi già nel Dodicesimo secolo avevano allora già una flotta più potente dei Bizantini!!!
Naturalmente le crisi e le guerre hanno poi favorito la decadenza a discapito dei Bizantini, con l'avanzare dei Veneziani ed a seguire i Genovesi, Pisani, Anconitani, Ragusani etc.
Ribadisco che non è veramente analogo perché il caso ebraico è più insidioso per gli stati nazionali, regionali ed anche per le citta-stato mercantili perché agivano sempre dall'interno, e spesso sovente la facevano sempre franca guadagnandoci continuamente nonostante le persecuzioni menzionateci che hanno subito.
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Conoscendo meglio la Bibbia, non avendola mai letta prima, immaginavo esattamente questo.Questa è un'informazione davvero interessante! Non avevo mai sentito parlare della teoria secondo cui gli ebrei erano a Reggio Calabria prima dei Greci e capisco la tua sorpresa. A volte la storia ha risvolti inaspettati!
Comunque ho bisogno di fare una precisazione che ho appreso, seppur mi sembra apparire che alla fine dei giochetti non cambi realmente nulla.
Secondo Giuseppe Flavio, non è che fossero stati degli Ebrei a fondare Reggio Calabria, ma che in realtà nella sua asserzione mitologica (senza nessunissimo) alcun fondamento, la abbia fondata il tale Aschenez.
Ribadendo che praticamente non ci capivo proprio niente delle parti genealogiche bibliche, a partire da Noè, il sopravvissuto al Diluvio universale, praticamente sono personaggi mitologici si ma prettamente simbolici, che rappresentano le Nazioni. In tal contesto non è esattamente quindi corretto definire quello che credevo io che essendo "Aschenez" un personaggio biblico, allora quindi di fare il calcolo veloce che quindi vada a significare come un nucleo storico degli Ebrei, essendo che il loro antenato simbolico ancora prima di Abramo, era Eber.
Comunque nonostante la questione che è così, è stata tuttavia però molto probabilmente come dice il grande Iperbole, utilizzata retoricamente da Giuseppe Flavio per fare la sua certificazione assurda che Aschenez ha fondato proprio quella città, che a quei tempi chiamasi Rhegion era infatti una tra le città più ricche degli snodi del Mediterraneo. Si pensi che per lo snodo dello Stretto sostituiva Messina, che in quei tempi credo che si chiamasse ancora Zancle.
Pertanto pur essendo che mi pare sia nata per far avvicinare in un tempo mai possibile la storia ebraica con quella romano-greca, al contempo è servita per far sentire come se fossero ancora a casa gli Ebrei. Quindi una terra che "storicamente" appartiene anche a loro perché sono definiti impropriamente come i primogeniti, cioè ancora gli eletti di Dio, rispetto agli altri popoli. Non a caso si definiscono pure essi i Sacerdoti di Dio.
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Comunque parlo sapendo che anche su Wikipedia c'è scritto che Aschenez, nella Tavola delle Nazioni nemmeno indicava i popoli Italici o comunque concernente i Greci, senza contare che a parte questi ultimi e forse i Traci, non ci sono popoli corrispondenti in quelli europei, MA indicava piuttosto qualche popolo non tanto ben precisato del nord della terra d'Israele. Forse la Georgia, Armenia o addirittura anche gli Sciti che avevano dei domini tra il Caucaso e l'Ucraina odierna.
Mark28 mi ha anticipato su questo contesto.
Quindi pertanto non solo è totalmente assurda per la cronologia storica sua coeva, essendo che appare improbabile la tramandazione di testi antichissimi degli Ebrei che facevano ricordare che Aschenez abbia fondato Reggio Calabria, e neanche poi storicamente possibile per degli Ebrei abbiano viaggiato fino a Reggio, ma pure dal punto di vista biblico descritto nella Genesi, Giuseppe Flavio va effettivamente del tutto in contrasto con ciò che è descritto.
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Come vedete Giuseppe Flavio non sta parlando dell'Italia, non nomina Reggio Calabria, sta parlando di popoli ubicati tra Tracia e Anatolia. Cita i Traci, i Cappadoci, i Paflagoni, i Frigi, e i REGINI. Non so dire che popolo fossero questi Regini ma se stiamo elencando popoli Anatolici credo vivessero in Anatolia, non a Reggio Calabria...
E da nessuna parte si dice che erano ebrei, anzi discendono da Jafet quindi sono indoeuropei e non semiti.
Aschenaz non era ebreo, non era nemmeno un discendente di Shem ma di Jafet.
Quello che ha detto Iperbole sugli Ebrei è corretto ma non si applica in questo caso, non si sono attribuiti la fondazione di Reggio Calabria...
E Giuseppe Flavio su certe cose è più autorevole della Bibbia almeno.
Comunque come dicevamo, noi oggi sappiamo che queste sono in gran parte storie inventate, gli Ebrei hanno copiato i patriarchi biblici antediluviani dai re Sumeri antediluviani, e il resto della genealogia l'hanno più o meno inventata.
In conclusione possiamo liquidare questa storia di Reggio Calabria fondata dai presunti ebrei di Aschenaz che non ha né capo né coda, come dovremmo liquidare anche quei "personaggi" (mi sto trattenendo moltissimo, sappiatelo) che su YouTube diffondono questa menzogna (e non faccio nomi per non far loro pubblicità).
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In verità si sta capendo sempre di più. Si sta apprendendo allora che l'affermazione sapienzale di Giuseppe Flavio acquisisce un ulteriore strato di assurdità (come se non ce n'è fossero abbastanza), nel quale si evince pure che i tali "Regini" provenivano persino dall'Anatolia.Giuseppe Flavio non sta parlando dell'Italia, non nomina Reggio Calabria, sta parlando di popoli ubicati tra Tracia e Anatolia. Cita i Traci, i Cappadoci, i Paflagoni, i Frigi, e i REGINI
Due cose quindi si possono evincere ulteriormente:
- gli unici che i Greci chiamarono Regini non erano nessun popolo anatolico, se non invece per indicare i cittadini (sempre però Greci) di Rhegion. Ho anche controllato. Quindi Giuseppe Flavio sta inventando una cosa di sana pianta;
- va nettamente in contrasto anche in tal senso con la nota della Genesi che Aschenez rappresentava verosimilmente gli Sciti;
Per Regini s'intendevano i cittadini di Rhegion. Ma pare secondo ciò che c'è scritto su Wikipedia che il nome fosse pre-esistente. Siccome però Flavio parlava dell'Anatolia, Tracia e Grecia, ordunque fa un'altra fumata, perché teoricamente non avrebbe dovuto neanche citarli, essendo infatti i "Regini" Italici.Non so dire che popolo fossero questi Regini ma se stiamo elencando popoli Anatolici credo vivessero in Anatolia, non a Reggio Calabria...
Come affermo prima, io so che gli Ebrei si ritengono ancora oggi nell'Alleanza pre-destinata con Dio, e dunque ancora i Sacerdoti di Dio. Tale cosa funzione per la logica che essendo Rhegion una città molto prospera ai tempi, come notato da Iperbole, poteva funzionare per la logica del "familiarizzare" con la città, nonché potenzialmente acquisire più diritti e privelegi. Per quanto assurdo possa apparire agli occhi di oggi, e tenendo conto che Giuseppe Flavio aveva scritto tale libro per l'elite romana (mi pare di comprendere), allora non è improbabile. Essendo Giuseppe Flavio sempre e comunque un Ebreo, probabilmente per comunanza con la sua gente ha scelto di creare questo legame inesistente che si snoda letteralmente su tre luoghi totalmente diversi tra loro (Italia - Anatolia - Caucaso). Addirittura come lascito per questa cosa assurda è rimasto il nome della "via Aschenez" in una delle vie più centrali dell'odierna Reggio Calabria.E da nessuna parte si dice che erano ebrei, anzi discendono da Jafet quindi sono indoeuropei e non semiti, secondo la visione Biblica. Qui si sta parlando proprio dei discendenti di Jafet che hanno popolato tutta l'Europa e l'Anatolia secondo Giuseppe Flavio e la visione Ebraica.
Io non parlerei nemmeno di mitologia ma questa è pura pseudo-mitologia perché ha letteralmente inventanto tutta una cosa, seguita anche da autori Cristiani posteriori come San Girolamo perché comunque Giuseppe Fl. non era uno dei meno noti e che allora aveva un'alta fama in questi secoli.
San Girolamo disse:
Aschenas Greci Rheginos vocant
Su questa parte proprio non saprei veramente cosa dire. Secondo la tradizione ebraica i primi cinque libri della Tanakh (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio) che formano il Pentateuco, sono stati scritti da Mosè in persona.In realtà noi sappiamo che queste sono in gran parte storie inventate, gli Ebrei hanno copiato i patriarchi biblici antediluviani dai re Sumeri antediluviani, e il resto della genealogia l'hanno più o meno inventata.
Io sono tendente ad immaginare che Mosè possa effettivamente essere esistito, perché se la tradizione ha riportato quel nome specifico tanto da riverirlo come il più grande profeta mai esistito, c'è necessariamente un motivo.
Un po' come per Omero: le storie dell'Iliade e dell'Odissea parlarono sempre di un Omero, e se mai cambiò, o comunque la maggior parte parlava di questo nome, sicuramente non è solo per un banale sentito dire.
Non credo infatti alla questione omerica e non sono tendente a credere ad una questione mosaica.
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Sono noti per essere abbastanza seri ed anche per accettare le cose più relative come le mitologie, ma questa parte qua di Reggio Calabria è un colmo che non mi spiego.
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Ad ogni modo Giuseppe Flavio non parla di città, non parla di Reggio, parla di un popolo di nome Regini ubicato dalle parti dell'Anatolia, che piaccia o no. Per quanto ne sappiamo potevano avere diverse città con nomi diversi da Reggio.
Esistono per caso altre fonti antiche di cui non sono a conoscenza che parlano di questa presunta fondazione di Reggio da parte di Aschenaz?
Per quanto riguarda il Pentateuco è evidente che non l'ha scritto un unico autore, tanto meno Mosè, basta leggerlo per rendersene conto.
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Ha fatto una serie di salti logici per i passi della Genesi, fantasticando su una cosa che va in contrasto con il testo a cui prende in riferimento.
La questione di Edom che è andata ad identificare Roma (come nemico escatologico) o della stessa cosa dell'Ebreo Aschenazita per una questione geografica (dei territori di Aschenez non meno precisati) è differente da questa cosa dei Regini che come ribadisco di non comprendere, "= Aschenazi".
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Non ci sono indicazioni precise, si basa sempre sulla tradizione, sul passaparola, per cui sì Aschenaz poteva essere in Anatolia tranquillamente, di sicuro non in Italia.
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Che fosse in Italia non ci credo neanche nemmeno, ma sta la cosa che comprendendo la Tavola delle Nazioni, anche l'Anatolia viene suddivisa in mappe differenti, e non come un tutt'uno come se fosse circa la Turchia attuale. Quasi è suddivisa tipo in tre (od anche quattro parti) con l'Anatolia meridionale vicino la costa di Cipro, poi un'altra centro-orientale che comprende forse anche gli Armeni, e poi c'è quella occidentale che comprende generalmente pure in annesso i Greci (Ionici) e Traci. Questa l'ultima è improbabile poiché Giuseppe Flavio avrebbe per lo meno dovuto citarli in quelli vicini al Caucaso, e non in quella parte vicina al Mar di Marmara.
Comunque sembrerà assurdo, ma io proprio sono molto convinto che la cosa di porre questi Regini vicino al Mar Egeo, fosse per avvalorare in un qualche modo veramente singolare, questa storia che funziona estremamente in questa cosa che se veramente è fatta con questa arguzia, certamente è stato quanto meno molto intelligente.
Molto speciale per questa efficacia: pur essendo apparentemente in un contesto tracico-anatolico della zona descritta, ma conoscendo probabilmente la storia espansiva greca, ed essendo Rhegion originariamente una colonia greca, funzioni che per via di questi spostamenti di massa di molti Greci in tante zone del Mediterraneo, avvenga questa traslazione simbolica poi effettivamente avvenuta che è giunta di conseguenza in Reggio Calabria, poiché in vista di una mancanza di "Regini" in Anatolia, è gioco forza s'intenda così in questo modo davvero astruso ed assurdo. Nessun pensatore greco ha mai parlato di questa tribù anatolica se non uno che non era NEMMENO un greco.
Ma nel mio ragionamento rimane comunque la falla che però non si capisce tuttavia perché avesse poi scelto di utilizzare proprio Aschenez, che rappresentava il Caucaso, e non invece un altro personaggio anatolico dalla Genesi più verosimile.
Bho magari probabilmente gli ispirava, il nome che ne so, però ribadisco che verosimilmente nel corso del medio evo è giunta continuamente questa informazione riportata ingenuamente da San Girolamo (autore della Vulgata), che poi è divenuta una "tradizione" integrante della città di Reggio Calabria, dedicando persino una via centrale della città.
Una storia decisamente assurda che nasce su più contesti assurdi.
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