Ubicazione degli IPERBOREI e di THULE secondo le fonti greco-romane

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2 Mesi 1 Settimana fa - 2 Mesi 1 Settimana fa #54011 da Mark28
È tempo di fare chiarezza su questo argomento, in rete tutti non fanno altro che ripetere i soliti luoghi comuni, le solite falsità, i soliti collegamenti inesistenti fra gli Iperborei e Atlantide per esempio. Ma cosa dicono veramente le fonti?

Partiamo dai testi che parlano degli Iperborei come popolo realmente esistito e della loro ubicazione geografica:

Erodoto, Storie 4. 13. 1 (storico greco sec. V a.C.): 
"C'è anche una storia raccontata in una poesia di Aristea [poeta greco VII a.C.] figlio di Kaüstrobios, un uomo di Prokonnesos. Questo Aristea, posseduto da Phoibos (Phoebus) [Apollon], visitò gli Issedones; oltre questi (disse) vivono gli Arimaspi con un occhio solo, oltre i quali ci sono i Grypes (Grifoni) che custodiscono l'oro, e oltre questi ancora gli Iperborei, il cui territorio si estende fino al mare, tranne gli Iperborei, tutte queste nazioni (e prima gli Arimaspi) sono sempre in guerra con i loro vicini; gli Issedoni furono cacciati dalle loro terre dagli Arimaspoi (Arimaspi), gli Sciti (Sciti) dagli Issedoni, e i Kimmeroi (Cimmeri), che vivevano presso il mare meridionale, furono duramente pressati dagli Sciti e lasciarono il loro paese. Quindi la storia di Aristea non concorda con il racconto degli Sciti su questo paese."

"Ma i Deli dicono di loro molto più di chiunque altro. Si dice che dagli Iperborei vengano portate in Scizia offerte avvolte nella paglia; quando questi hanno superato la Scizia, ciascuna nazione a sua volta li riceve dai suoi vicini finché non vengono trasportati nel mare Adriatico, che è il limite più occidentale del loro viaggio; da lì vengono portati verso sud, essendo i greci di Dodona i primi ad accoglierli. Da Dodona scendono al golfo di Melian e vengono trasportati fino a Euboia (Eubea), e una città li manda all'altra finché arrivano a Karystos (Carystus); dopo di ciò, Andros viene lasciato fuori dal loro viaggio, poiché i Karystiani li portano a Tenos, e gli abitanti di Tenos a Delo. Così (dicono) queste offerte arrivano a Delo. Ma durante il primo viaggio, gli Iperborei mandarono due fanciulle che portavano le offerte, alle quali i Deli danno i nomi Hyperokhe (Iperoche) e Laodike (Laodice), e cinque uomini del loro popolo con loro come scorta per un salvacondotto, quelli che ora sono chiamato Perferei e grandemente onorato a Delo. Ma poiché quelli che avevano inviato non tornavano più, si vergognavano di essere condannati a mandare sempre persone e a non recuperarle, e così portano le offerte, avvolte nella paglia, fino ai loro confini, e dicono ai loro vicini di mandarle dal loro paese a quello successivo; e le offerte, si dice, arrivano con questo trasporto a Delo. Posso dire per mia conoscenza che esiste un'usanza come queste offerte; vale a dire, che quando le donne trace e peonie sacrificano alla reale Artemide, hanno della paglia con sé mentre sacrificano."


[Artemide e Apollo, figli di Leto, erano dèi associati agli Iperborei. Il collegamento culturale tra Iperborea e Tracia rinforza l'idea che la tradizione Orfica sia derivata da quella Iperborea]

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[Questa ricostruzione del mondo secondo Erodoto quindi pone gli Iperborei oltre la Scizia, oltre Issedoni, Arimaspi, Cimmeri ecc. che sono tutti comunemente identificati con popoli delle steppe, popoli iranici indoeuropei.]

[Estensione dei popoli Iranici per chi non lo sapesse:]
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[Anche Apollonio Rodio nelle Argonautiche parla del viaggio degli Argonauti partendo dal Mar Nero, attraverso i fiumi interconnessi dell'Iperborea.]

[Anche Virgilio dice che gli Iperborei stavano oltre la Scizia:]

Virgilio, Georgiche 3. 195. (I sec. a.C.): 
"Quando il raccolto Aquilo [Boreas] piomba dalle coste iperboree, spingendo sulle tempeste e sulle nuvole secche della Scizia."


[Non mi soffermo più di tanto su questi due testi, anche perché sono poemi, mi basta farvi vedere come fosse opinione diffusa che gli Iperborei vivessero oltre la Scizia]

[Anche Plinio il vecchio, quando parla di Mar Nero, dice le stesse cose:]

Plinio il Vecchio, Storia naturale 4. 88 ( I secolo d.C.): 
"Lungo la costa [del Mar Nero] [dell'Europa], fino al fiume Tanais, sono i Meoti... e ultimi di tutti nella parte posteriore dei Meoti ci sono gli Arimaspi. Poi vengono i Monti Ripei e la regione chiamata Peterophorus ("portatori di ali")."


[secondo molte fonti gli Iperborei vivevano tra la regione dei Monti Ripei e l'Eridano. E poi attenzione perché dice una cosa fondamentale:]

"... Qui si crede ci siano i cardini su cui gira il firmamento e le rivoluzioni estreme delle stelle, con sei mesi di luce diurna e un solo giorno di sole in ritiro, non come hanno detto gli ignoranti, dall'equinozio di primavera fino all'autunno: infatti per queste persone il sole sorge una volta all'anno, in piena estate, e tramonta una volta, in pieno inverno. È una regione amabile, dal clima delizioso ed esente da ogni vento nocivo. ..."


[È chiaro, questo era idealmente il luogo più vicino al polo Nord che potesse esserci, e quindi molti greci pensavano che in questa terra ci fossero 6 mesi di luce. Ma chiaramente non parlano per esperienza, dicono che è una terra paradisiaca, da eterna primavera (che si collega alle altre descrizioni degli Iperborei come popolo che viveva ancora come nell'età dell'oro, quindi un popolo dalla lunga vita ecc.) e si dice che questi Iperborei raccoglievano i frutti della terra e ne facevano anche dono ai Greci. Quindi non potevano vivere al vero polo nord, che sappiamo essere ghiacciato. Ma su questo argomento ci torniamo più tardi]
[Infatti Plinio il vecchio successivamente dice la stessa cosa che ho detto io:]

"... Alcune autorità hanno collocato queste popolazioni non in Europa ma nella parte più vicina alle coste dell'Asia, perché lì esiste una razza con costumi simili e una località simile, chiamata Attaci [forse gli Attacori?]; altri li hanno posti a metà strada tra i due soli, i tramonti degli antipodi e la nostra alba, ma questo è del tutto impossibile a causa dell'enorme distesa di mare che si trova in mezzo. Coloro che li localizzano semplicemente in una regione con sei mesi di luce diurna hanno registrato che seminano al mattino, raccolgono a mezzogiorno, raccolgono i frutti dagli alberi al tramonto e si ritirano nelle caverne per la notte. Né è possibile dubitare di questa razza, poiché alcune autorità affermano che inviano regolarmente le primizie dei loro raccolti a Delo come offerte ad Apollo, che adorano in modo speciale. ..."


[Sempre Plinio il vecchio dice poi:]

Plinio il Vecchio, Storia naturale 6. 34: 
"Dall'estremo nord-nord-est fino al punto più settentrionale dove sorge il sole d'estate sono gli Sciti, e fuori di essi e oltre il punto dove inizia il nord-nord-est alcuni hanno posto gli Iperborei, che si dice la maggior parte delle autorità essere in Europa dopo di che il primo luogo conosciuto è Lytharmis, un promontorio della Celtica, e il fiume Carambucis, dove termina la catena dei Monti Ripei e con esso il rigore del clima qui si rilassa; si parla di un popolo chiamato Arimphaei, una razza non dissimile dagli Iperborei, che abitano nelle foreste e si nutrono di bacche; i capelli lunghi sono considerati vergognosi sia per le donne che per gli uomini e di conseguenza vengono riportati essere considerata una razza sacra e lasciata indisturbata dalle tribù selvagge tra i loro vicini, immunità questa non limitata a loro stessi ma estesa anche alle persone che fuggendo si sono rifugiate da loro. Al di là di essi arriviamo direttamente agli Sciti, ai Cimmeri, ai Cissi, Anthi, Georgi e una razza di Amazzoni, gli ultimi che raggiungono il Mar Caspio e l'Ircanio."


[Quindi Plinio come Erodoto dice chiaramente che gli Iperborei vivevano nell'estremo nord-nord-est del mondo allora conosciuto. Poi scende giù lungo la Russia attuale, e descrive tutti i popoli che vivevano attorno al mar nero, dalla Georgia e Mar Caspio fino ad arrivare alla terra dei Celti. Per chi non lo sapesse i Celti non abitavano solo in Francia ma in gran parte dell'Europa Centrale e nei Balcani, arrivarono a saccheggiare Atene, arrivarono anche in Anatolia. Quindi quando sentite parlare di "Celtica" o di "terra dei Celti" mi raccomando, non fate l'errore di pensare solo all Francia o ancora peggio alle isole britanniche.]

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[Ricordatevi questa cosa dei Celti per dopo.
Purtroppo in rete ci sono molte mappe sbagliate che vorrebbero mettere i Celti anche in zone che non conquistarono mai, tipo il Veneto o la Rezia, ma ci sono anche mappe più corrette come queste qua.
Come vedete quindi i Celti arrivavano fino alla Pannonia, odierna Ungheria, quindi fino ai Carpazi. Secondo alcuni infatti i monti Ripei potrebbero essere proprio i Carpazi. Però stona con l'ubicazione degli Iperborei oltre la Scizia, in quel caso verrebbe da pensare agli Urali. E queste stonano entrambe con l'ubicazione dell'Eridano, che dovrebbe essere il Baltico o un fiume che confluisce nel Baltico, perché da lì veniva l'ambra, scendeva giù lungo le vie dell'ambra occidentale e orientale ecc.
Ci sono varie spiegazioni che possiamo elaborare, la più semplice è che, siccome i Greci non conoscevano ancora bene queste zone, abbiano messo insieme i pochi elementi che conoscevano, e aggiunto anche teorie (come quella dei 6 mesi di luce solare) e perché no anche cose inventate.
È probabile anche che diversi autori indicassero cose diverse con lo stesso nome.]

[Infine secondo il Lexicon Suda, Abaris veniva proprio dalla Scizia:]

Suidas s.v. Abaris (trad. Suda On Line) (lexicon greco bizantino X secolo d.C.): "Abaris: Skyta (Scythiaan), figlio di Seuthes. Scrisse i cosiddetti Oracoli Skythiniani e Le nozze del fiume Hebros e Purificazioni e una Teogonia in prosa e L'arrivo di Apollo tra gli Iperborei in metri. Veniva da Skythia (Scizia) A lui appartiene la freccia leggendaria, quella con cui volò dalla Grecia alla Scizia iperborea. Gli fu donata da Apollo. Gregorio il Teologo [scrittore cristiano IV secolo d.C.] menzionò quest'uomo nel suo Epitaphios per Basilio il Grande. Si racconta che una volta, quando ci fu una pestilenza in tutto il mondo abitato, Apollo disse ai Greci e ai barbari venuti a consultare il suo oracolo che il popolo ateniese pregasse per tutti loro. Perciò molti popoli mandarono loro ambasciatori e Abari, dicono, venne come ambasciatore degli Iperborei nella terza Olimpiade."


Con questo abbiamo finito la prima parte, rimangono da esaminare pochi altri testi che dicono cose leggermente diverse, ma la maggiorparte dei testi parla chiaro: gli Iperborei vivevano oltre la Scizia, "oltre il punto nord-nord-est" come scrive Plinio il vecchio.
Talvolta gli Iperborei vengono fatti arrivare più vicino all'Europa centrale, talvolta più verso il polo nord, (quindi nord della Russia Europea) ma mai e ripeto mai in Scandinavia o in Islanda o Groenlandia come si sente spesso ripetere oggi... Quelli che fanno certe affermazioni non si basano su nulla, sono praticamente invenzioni rinascimentali, è nel rinascimento che nelle mappe inizia a comparire l'Iperborea al polo nord, e poi con l'esoterismo della Blavatzky ecc. si è proprio dato libero sfogo alla fantasia... Si sono inventati collegamenti inesistenti fra gli Iperborei e Atlantide (se trovate un testo antico in cui si parla sia di Atlantide che di Iperborei avete fatto tombola, avete trovato l'unico altro testo al mondo che parla di Atlantide oltre ai dialoghi di Platone...), ma anche su questo argomento torneremo più avanti.
Infine gli Iperborei erano considerati sì un popolo antico, dalle antiche tradizioni, ma assolutamente contemporaneo agli antichi Greci tanto che mandavano loro dei doni e ci furono viaggiatori che andarono dall'Iperborea alla Grecia e viceversa, e anche Clinis il Babilonese secondo un testo di Antonino Liberale visitò gli Iperborei, vide i sacrifici che facevano in onore ad Apollo, cercò di rifarli una volta tornato a casa ma Apollo non era contento di questo e lo uccise.

 
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I seguenti utenti hanno detto grazie : Argo1, robyale

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2 Mesi 1 Settimana fa #54012 da Mark28
I testi parlano chiaro, basta "fare finta che" abbiano un fondo di verità, e le scoperte potrebbero sorprenderci.
Percorso approssimativo fatto dai doni mandati dagli Iperborei, come descritto dalle fonti greche:

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E "l'Adriatico segna il punto più occidentale del loro viaggio" significa che non potevano partire dalla Groenlandia o dalla Scandinavia ecc. che sono ancora più a occidente... E sicuramente non hanno il clima descritto.

Stiamo parlando di una zona dell'attuale Russia appena più a nord di quella che è considerata la terra di origine (o meglio la terra da cui si sono diffusi) gli Indoeuropei:

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Andando oltre troveremmo i popoli ugro-finnici e i siberiani.
Tipico di quei popoli è lo sciamanesimo, e guarda caso nelle fonti greche riguardo all'Iperborea si parla di "iatromanti" che sono sciamani a tutti gli effetti.
Gli Iperborei potevano essere quindi un popolo indoeuropeo o un popolo misto.
Secondo me gli Iperborei rappresentavano, nell'idea degli autori greci, poi se non sono mai esistiti è un'altra storia, proprio i loro cugini indoeuropei che vivevano ancora nella loro terra d'origine, e quindi idealmente non avevano mai abbandonato quelle condizioni di vita ideali in cui anche i Greci vivevano durante l'Età dell'Oro. Ecco perché sono descritti come un popolo dell'Età dell'Oro, quindi lontani da Nemesi, lunga vita o addirittura immortalità, poca o nessuna guerra, poca o nessuna carestia, ecc. pur essendo contemporanei dei Greci.
E quei centri di culto come Delo che avevano tradizioni che le legavano agli Iperborei, promettevano ai loro iniziati di potersi ricongiungere con i loro antenati dell'Età dell'Oro tramite gli strumenti rituali e le conoscenze portate dagli Iperborei.

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2 Mesi 1 Settimana fa - 2 Mesi 1 Settimana fa #54013 da Mark28
Nulla di tutto ciò avrebbe senso se l'Iperborea fosse la Groenlandia o cose del genere.
Come avrebbero fatto i doni a partire da lì e arrivare in Grecia? Come avrebbe fatto Clinis il Babilonese ad arrivare fino a lì?
E comunque se proprio volete fissarvi sulla questione del sole di mezzanotte e circolo polare artico, in passato questa zona era lambita dal circolo polare artico, siccome il polo si sposta, e quindi era possibile vedere il sole di mezzanotte, anche se non c'erano i 6 mesi di luce e di buio continuo.

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È un po' al limite come teoria, ma è possibile che dopo lo spostamento dei poli sia rimasto nella memoria degli abitanti del luogo l'antico fenomeno del sole di mezzanotte. Dopotutto ci sono tribù in Australia che ricordano i cambiamenti del paesaggio avvenuti negli ultimi 10mila anni, inclusi laghi e fiumi che una volta erano pieni d'acqua e ora sono prosciugati ecc...
Oppure la tribù americana Klamath che ricorda nei loro miti l'eruzione del vulcano di Crater Lake avvenuta 7000 anni fa.
Ultima Modifica 2 Mesi 1 Settimana fa da Mark28.

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2 Mesi 1 Settimana fa - 2 Mesi 1 Settimana fa #54014 da Mark28
Seconda parte, gli altri testi che non ho citato, così mi faccio anche delle contestazioni da solo.
​Se qualcuno mi dice: "eh ma Pindaro afferma che né per terra né per mare si possono raggiungere gli Iperborei, quindi vuol dire che non erano un popolo reale", chiaramente non si può dire una cosa del genere, leggiamo cosa scrive Pindaro:

Pindaro, Ode pitica 10 (lirica greca sec. V a.C.): "Tra le glorie più belle che i mortali possano raggiungere, a lui è dato di navigare fino al confine più lontano. Eppure né la nave né i piedi in marcia possono trovare la strada meravigliosa per le riunioni del popolo iperboreo.
Eppure era con questi che Perseo, il capo guerriero, una volta banchettava, entrando nelle loro case, e si imbatté per caso nei loro sacrifici al dio, quelle famose offerte di ecatombe di asini; Infatti nei loro banchetti e nelle ricche lodi Apollo si diletta grandemente e ride nel vedere la dilagante oscenità di quelle bestie brutali.

Se qualcuno, dopo tutto quello che abbiamo detto finora, dopo tutti i testi di autori importanti che ho citato, mi dovesse contestare usando questo passaggio di Pindaro, è meglio che torni al suo posto. Chiaramente sta facendo un cherrypicking estremo e non ha neanche capito il senso di questa ode. Gli Iperborei erano considerati un popolo reale dalla maggioranza dei greci, lo abbiamo già visto, e Pindaro pure, sta semplicemente dicendo che agli uomini comuni non è permesso godere della stessa condizione in cui vivevano gli Iperborei. Le eccezioni sono appunto Perseo e altri personaggi che abbiamo già citato, semidèi o eroi ecc.
A Clinis il Babilonese non è neanche permesso rifare gli stessi sacrifici di asini per Apollo che ha visto fare in Iperborea. Questo la dice lunga.
Ad ogni modo Pindaro non afferma che gli Iperborei non siano reali, o che siano spirituali, semplicemente che non sono proprio raggiungibili dalle persone comuni.
Sempre Pindaro cita ancora gli Iperborei nella Ode Olimpica 3 e si da per scontato che esistano.

"Allora leggi Strabone, lui non credeva alle leggende sugli Iperborei"
Ancora una volta, cherrypicking, ma leggiamo cosa scrive Strabone:

Strabone, Geografia 7. 3. 1 (dal I secolo a.C. al I secolo d.C.):
"E per l’ignoranza appunto di questi luoghi [est Europa] furon creduti degni di fede coloro che inventarono favole intorno a’ monti Ripei ed agl’Iperborei; come avvenne anche di tutte quelle cose che Pitea raccontò de’ paesi situati lungo l’Oceano, fondando le sue finzioni sopra la notizia ch’egli aveva delle cose celesti e matematiche. Si lascino dunque in disparte costoro: nè prestiam fede a Sofocle dove in una sua tragedia favoleggiando di Orizia asserisce che, rapita da Borea «fu portata da quello a traverso di tutto il mare sino alle estremità della terra, alle sorgenti della notte, d’onde si scopre tutta l’ampiezza del cielo e l’antico giardino di Febo.»

Strabone ha ragione quando dice che non si conoscevano quelle regioni, lo ho detto anch'io. Tuttavia non vuol dire che tutto sia inventato. Strabone non crede ai viaggi di Pitea, come altri del suo tempo, eppure oggi gli storici li hanno rivalutati e li ritengono autentici.
Strabone poi in altri passaggi sembra dare il beneficio del dubbio e accettare che Thule possa esistere. Strabone nella sua opera si scaglia contro altri personaggi sel suo tempo decine di volte, e talvolta ha ragione, talvolta sbaglia. Non è quindi una fonte, ma uno storico che cerca di elaborare le fonti che ha a disposizione.

Passiamo alla testimonianza di Diodoro Siculo:

Diodoro Siculo, Biblioteca di Storia 2. 47. 1 - 6 (storico greco I secolo a.C.):
"Poiché abbiamo ritenuto opportuno menzionare le regioni dell'Asia che si trovano a nord, riteniamo che non sarà estraneo al nostro scopo discutere i racconti leggendari degli Iperborei. Di coloro che hanno scritto sugli antichi miti, Hekataios (Hecataeus) [filosofo greco IV secolo a.C.] e alcuni altri affermano che nelle regioni oltre la terra dei Keltoi (Celti) si trova nell'Okeanos (Oceanus) un'isola non più piccola di Sikelia (Sicilia), il racconto continua , è situata a nord ed è abitata dagli Iperborei, che sono chiamati con questo nome perché la loro sede è oltre il punto da cui soffia il vento del nord (Borea) e l'isola è fertile e produttiva di ogni raccolto, e da allora; ha un clima insolitamente temperato e produce due raccolti ogni anno... 

Eccetera eccetera, procede dando quella che è forse la migliore descrizione dell'Iperborea di tutte.
Questo è l'unico testo che parla dell'Iperborea come isola, collocata in Asia ma oltre la terra dei Celti (ricordate quello che vi dissi a proposito, non facciamo l'errore di pensare alla Francia, o alle isole Britanniche, i Celti vivevano anche in tutta l'europa centrale, e qui si parla di "nord dell'Asia".

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inoltre si dice che l'isola non è più grande della Sicilia, quindi mi dispiace per i fan dell'Islanda e della Groenlandia ma neanche in questo caso avete possibilità...
Secondo me o si sta parlando di un'isola nel Baltico, e ci sono varie candidate, oppure qualcuno ha frainteso gli altri autori quando scrivono dell'Oceano, e col tempo si è creata l'idea che l'Iperborea fosse un'isola. Ma nessun'altro dice che era un'isola, specialmente non i testi più antichi.
Quindi ancora una volta, prendere solo questo testo e ignorare gli altri sarebbe cherrypicking, questo testo non è più importante degli altri, non li smentisce, non li demolisce. Anzi, potrebbe essere anche compatibile. Se immaginiamo che gli Iperborei, come tutti i popoli antichi di queste zone, si siano diffusi ad ampio raggio, perché no, potevano essere arrivati anche ad abitare un isola del Baltico.

E infine signore e signori, quella più divertente du tutte. Qui veramente si vede a che livello arrivano certi cialtroni. Quando pensi di aver toccato il fondo, e invece...
Ricordate quando ho parlato di "collegamenti inesistenti tra Atlantide e Iperborea"? Ebbene, i cialtroni hanno la risposta!
Ma la storia della Meropide, è ovvio.. 
La Meropide, un continente inventato da Teopompo come SATIRA dell'Atlantide di Platone, appare nelle Storie Varie di Claudio Eliano. Ed è chiaramente satira, lo dicono tutti e ci arriva anche un bambino: Teopompo racconta un discorso tra Re Mida e Sileno. Mida era convinto di avere tutte le ricchezze di Europa, Asia e Africa, Sileno disse a Mida che esisteva un continente più grande di Europa, Asia e Africa messe assieme, un continente che era AL DI LÀ DI QUESTO MONDO, di INFINITA grandezza: che in esso venivano allevate grandissime creature, uomini due volte più grandi di noi, che vivevano il doppio della nostra età, che lì ci sono molte grandi città e che nessuna somiglia all'altra; gli abitanti di una città muoiono ridendo, quelli di un'altra sono continuamente in guerra, i cui abitanti non sono meno di duecento miriadi: muoiono talvolta di malattie, ma ciò accade molto raramente, perché più comunemente vengono uccisi nelle guerre dalle pietre o dal legno, poiché sono invulnerabili dall'acciaio. Hanno una grande abbondanza di oro e argento, tanto che per loro l’oro vale meno del ferro per noi. Disse che una volta progettarono un viaggio per conquistare il nostro mondo, e navigarono sull'oceano in numero di mille miriadi di uomini, finché arrivarono agli Iperborei; ma comprendendo che erano gli uomini più felici e fortunati del mondo, pensavano che non valesse la pena e tornarono indietro.

Questa è palesemente satira, ma niente, i cialtroni non hanno alcun ritegno, vi basta cercare su internet questa storia della Meropide e troverete siti e video che equiparano la Meropide agli altri "continenti perduti" veri o presunti, quindi Lemuria, Mu, Atlantide, Iperborea...
Sì a pensarci bene la Meropide è una fregnaccia come lo sono Mu e Lemuria, almeno qualcosa ce l'hanno in comune.
Scherzi a parte, io mi chiedo come si fa, io non ce la farei a dire cose del genere. E questi dicono che "la Meropide ricorda molto Atlantide", quindi decidono che è Atlantide, così a caso, e quindi usano questa storia per dire che gli Iperborei erano contemporanei di Atlantide. Vi giuro, so che non ci credete, ma è questo che fanno cialtroni come quelli del canale Facciamo Finta Che, Marco Enrico de Graya, ecc.
Aurum su Border Nights spara anche lui le sue ogni tanto, quando si parla di Iperborea, e così via.
Non si basano sulle fonti vere e importanti, e quando ti citano un testo ti citano la Meropide... Ecco perché la definizione di cialtroni è più che appropriata.
Ultima Modifica 2 Mesi 1 Settimana fa da Mark28.

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2 Mesi 1 Settimana fa #54015 da Volano49
Ciao Marco
Se posso permettermi, non dare mai del cialtrone a destra e a manca, questo potrebbe ritornare a mo di boomerang. Come sempre ammiro l'impegno altrui (e tu non fai eccezione) pur non condividendone a volte i contenuti. Le tue tante deduzioni, giuste o sbagliate che siano, proverò a condensarle. Anzi no, non ci proverò, troppo dispendioso... Sono pure convinto che hai abbandonato l'argomento UFO e Tartaria, per addentrarti in un contesto ancora più evanescente, sempre a mio parere ovviamente. Più che gli Iperborei, ritengo più rintracciabili gli indios Quichè, i Camuni, i Dogon, gli Hyksos, il Popol Vhu, i fantomatici Etruschi, gli Apkallus sumerici, nonchè i Fenici sull'Orinoco... e i ... Dioscuri a Canne. Al che... mi consenta...

E' fuori dubbio che alcuni studiosi che citi e che non citi, spinti probabilmente dal mysteryoso alone che da sempre circonda questo popolo, continuano a macinare proposte esplicative circa la loro origine e identificazione, ma alla fin fine risultano del tutto fantastiche e prive di ogni minimo fondamento storico. Parliamoci dunque chiaro: Appare evidente come gli elementi che siamo in possesso NON CONSENTONO di esprimere alcun giudizio definitivo. Le testimonianze degli autori classici sono fantascientifiche. Un piccolo esempio? Nel Tempio Egizio di Medinet Habu, c'è chi spacciandosi per "scopritori di Archeologia Mysteryosa", fa notare un bassorilievo che si dicono convinti rappresenti due Iperborei. In realtà i classici "Popoli del mare".

E potrei continuare, citando il povero Erodoto, sulle sue spalle (paragrafo 13 del libro IV della sua opera "Le storie") di fatto, ricade TUTTO l'iniziale ambaradan della saga Iperborea. Certo c'è di più, dal momento che vengono tirati in ballo anche una sfilza di dei e dee...
Un saluto

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2 Mesi 1 Settimana fa - 2 Mesi 1 Settimana fa #54017 da Mark28
Appunto qui si parla di Iperborei secondo le fonti Greco-Romane. Tutte le altre cose che hai citato non c'entrano niente, e lo sappiamo proprio grazie alle fonti Greco-Romane. Questo thread vuole proprio fare chiarezza sull'argomento, mettendo da parte le invenzioni dei cialtroni (chiamali come vuoi, ma quelli che vanno in giro raccontando falsità inventate di sana pianta spacciandole per grandi verità iniziatiche, e magari vendendo libri e corsi, io li chiamo cialtroni, se a loro e ai loro fan non piace essere chiamati cialtroni beh pazienza).

Leggere le fonti è fondamentale per poi trarre conclusioni, io ho elencato varie possibilità, ho messo il condizionale quando una cosa non era sicura, mi sono anche fatto le contestazioni da solo, penso che non troverete da nessun'altra parte uno che ha trattato l'argomento bene come l'ho trattato io.

Vedremo col caso di Thule ancora meglio la differenza tra quello che dicono le fonti e le invenzioni postume.
Ultima Modifica 2 Mesi 1 Settimana fa da Mark28.

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2 Mesi 1 Settimana fa - 2 Mesi 1 Settimana fa #54018 da Mark28
Thule! Come per l'Iperborea, era descritta da molti autori come un luogo reale, anche se c'erano degli scettici (Polibio e Strabone nel caso di Thule), poi si evolvette nel concetto di "ultima Thule", un po' come anche gli Iperborei furono esaltati e miticizzati. La differenza è che oggi molti studiosi mainstream iniziano ad accettare che almeno alcune descrizioni di Thule possano realmente parlare della Scandinavia o di isole a nord della Gran Bretagna, perché di questo si parla nelle fonti.

Come saprete già fu l'esploratore greco Pitea il primo ad aver scritto di Thule, descrivendo i suoi viaggi tra il 330 e il 320 a.C., tuttavia la sua opera originale ("Sull'Oceano") andò perduta, esistono solo citazioni da parte di altri autori, e altri autori ancora parlano di Thule aggiungendo dettagli in più.

Pitea, riportato da Strabone, afferma che Thule dista sei giorni di navigazione a nord della Britannia, ed è vicina al "mare ghiacciato". Ma poi dubita di questa affermazione, scrivendo che Pitea è "stato scoperto, dopo un esame accurato, come un acerrimo falsificatore, poiché gli uomini che hanno visto le isole britanniche non menzionano Thule, sebbene parlino di altre isole, piccole, vicino alla britannia".

Strabone aggiunge quanto segue nel libro 5:

"Ora Pitea di Massalia ci dice che Thule, la più settentrionale delle isole britanniche, è più a nord, e che lì il circolo del tropico estivo è lo stesso del circolo polare artico. Dagli altri scrittori non apprendo nulla sull'argomento, né che esista una certa isola chiamata Thule, né se le regioni settentrionali siano abitabili fino al punto in cui il tropico estivo diventa il circolo polare artico."

E invece sappiamo che è vero, queste terre sono abitabili.

Strabone conclude infine: "Per quanto riguarda Thule, le nostre informazioni storiche sono ancora più incerte, a causa della sua posizione esterna; poiché Thule, di tutti i paesi nominati, è situato più a nord." Gli abitanti o il popolo di Thule sono descritti in maggior dettaglio da Strabone (citando Pitea): "il popolo (di Thule) vive di miglio e altre erbe, e di frutti e radici; e dove ci sono grano e miele, il popolo ottiene il anche il grano, dice, poiché non hanno il sole puro, lo macinano in grandi magazzini, dopo averlo prima raccolto nelle spighe, perché a causa della mancanza di sole le aie diventano inutili e a causa delle piogge".

Tutto qua, non c'è nulla di mitico o leggendario, era una semplice isola abitata da un popolo che viveva di miglio, erbe, grano, miele.

Poi c'è Procopio (VI secolo), descrive Thule come la più grande isola di cui abbia conoscenza, situata nel nord, abitata da 25 tribù. Si ritiene che Procopio si riferisca in realtà a una parte della Scandinavia (e la Scandia, come era nota allora, era spesso considerata un'isola) poiché diverse tribù sono facilmente identificabili con tribù Scandinave, tra cui i Geati (Gautoi) nell'attuale Svezia e il popolo Sami (Scrithiphini).
Scrive anche che quando gli Eruli tornarono, superarono i Warini e i Danesi e poi attraversarono il mare fino a Thule, dove si stabilirono presso i Geati.

Anche autori romani menzionano Thule, Tacito parla di navigatori romani che, navigando fra le Orcadi, avvistarono Thule ma ebbero l'ordine di non esplorarla perché l'inverno si stava avvicinando.

Quindi è possibile che tutti questi autori si riferiscano anche a luoghi diversi rispetto alla Thule di Pitea.

Questi e altri testi ci dimostrano che gli autori antichi avevano i termini per descrivere il nord Atlantico, se avessero voluto dire che l'Iperborea si trovava da queste parti potevano dirlo chiaramente, potevano dire "oltre la Britannia", potevano dire "naviga oltre le colonne d'eracle, verso nord fino alla britannia, poi a tot giorni di navigazione ecc. ecc." come fanno spesso in altri testi.
Avieno descrive tutta la costa Atlantica dal Portogallo fino alle isole Britanniche.
Plutarco dice che a tot stadi di distanza dalla Britannia ci sono delle terre, e oltre quelle c'è un continente abitato (l'america forse?)
Invece quando parlano degli Iperborei partono dal Mar Nero, dicono "oltre la Scizia", "oltre Issedoni, Arimaspi, ecc", "a nord-nord-est".
Quindi non c'è nessun mistero, il mistero dell'ubicazione di questi luoghi può esserci solo se non si leggono le fonti, e sarà per quello che i cialtroni che vendono libri e corsi non vi parlano mai di questi testi. Altrimenti la gente smette di comprare i loro libri e i loro corsi, ma si leggerebbero questi testi antichi su internet, gratuitamente.
Come dice Riccardo Magnani: "non esistono misteri, esiste solo una mancanza, spesso indotta, di conoscenza".
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2 Mesi 1 Settimana fa #54019 da Mark28
Una curiosità, quando sento parlare degli Arimaspi a cavallo che razziano l'oro protetto dai Grifoni, o altre storie simili provenienti dalla Scizia, mi vengono in mente questi gioielli d'oro trovati in sepolture Scite, secondo Wikipedia furono realizzati da orefici greci per gli Sciti:

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A parte la bellezza di questi gioielli, sembra quasi incredibile che all'epoca gli orefici fossero in grado di fare gioielli così perfetti, ma appunto queste scene ricordano molto le leggende sui grifoni di cui parlavamo.

Il grifone sembra essere un simbolo legato a queste terre da sempre. E sarà per quello che quando arrivano i Tartari adottano proprio il simbolo del grifone.

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2 Mesi 1 Settimana fa #54020 da Volano49
Mark non le manda a dire...
..."penso che non troverete da nessun'altra parte uno che ha trattato l'argomento bene come l'ho trattato io"...

Ecco, la modestia ti fa onore, è ormai merce rarissima...Risulta però fuorviante e del tutto inutile, citare di tutto un POP. Ti piace l'ordine cronologico, la base degli eventi? E tuffiamoci dunque… LA BASE DA DOVE PARTIRONO LE SPARATE IPER-boree, si riduce, come già detto, ad ERODOTO (V secolo a. C.). Da qui NON si scappa, TUTTO il resto sono derivati, illazioni postume, alle quali mi sembra che tu ti abbeveri molto, troppo facilmente. Informarsi è lecito, più che lecito, l'errore sta nel dare parvenze di verità dove NON ci sono.

Prima di citare il periodo post Erodoto, val la pena di incentrare lo studio e il perchè Erodoto ne "Le storie", citando Aristea, fa un elenco di popolazioni che si incontrerebbero percorrendo la Scizia verso settentrione: Gli Issedoni, gli Arimaspi (con un solo occhio), i Grifoni, custodi dell'oro, e buon ultimi, appunto (sempre più a Nord) gli Iperborei, le cui terre si estendevano fino al mare. Da qui nacque l'idea che si trattasse del mar Glaciale Artico. Tale localizzazione, tu sai (suppongo tu sappia…) ognuno dice la sua, senza avere mai raggiunto alcun accordo.

In conclusione caro amico, in quanti e quali termini puoi o vuoi rendere fattibile la loro esistenza, così come di solito la elenchiamo? Appare fin troppo evidente che gli elementi di cui siamo in possesso NON consentono di esprimere un giudizio definitivo o parziale sulla questione. Prendendo in esame l'opera di Erodoto, ad una prima analisi si potrebbe sostenere (a manica larga, mooolto larga) che, avendo tale scritto un carattere più o meno storico, le fonti di Erodoto non sono comunque dirette, ed il fatto che egli collochi gli Iperborei oltre gli Arimaspi e i Grifoni (la cui realtà storica è DIFFICILMENTE sostenibile) fa pensare che anche essi venissero considerati sullo stesso piano di improbabili realtà.
Un saluto

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2 Mesi 1 Settimana fa #54021 da Mark28
Nell'antichità, e ancora oggi, quando si parla di luoghi lontani, più ci si allontana dal mondo conosciuto e più si incontrano popoli e animali strani, mostri, idiosincrasie, fino ad arrivare a quel mare ghiacciato che descrive Pitea in cui l'acqua e la terra e l'aria sembrano fondersi in una cosa sola, e impediscono di proseguire oltre.
Si è sempre pensato che queste cose fossero invenzioni, leggende, solo che poi vai in Australia e trovi veramente strani animali ibridi, l'ornitorinco e l'echidna per esempio.
Questa cosa che ho appena detto l'ho presa dal canale di Jonathan Pageau.

Cosa c'è di più strano di un animale come l'ornitorinco, ha il becco d'anatra ma la coda di un castoro, è un mammifero ma depone uova, ecc. ma sembra strano per noi, per uno che è sempre vissuto in Australia sembrerà normale, e invece sembreranno stranissimi animali che vivono in Europa o in America e che lui non ha mai visto, tipo gli orsi o le renne.

Poi aggiungi il fatto che nell'antichità non esistevano le fotografie, ci si basava sui racconti orali, sul sentito dire, per cui col passare del tempo i racconti venivano distorti.
Molti miti e leggende nascono così.

C'è un canale YouTube che su chiama Voices of the Past, in cui leggono antichi resoconti di tutto il mondo, per esempio la reazione dei primi giapponesi che visitarono l'Europa e gli Stati Uniti, oppure la reazione degli Aztechi all'arrivo degli Europei. Descrivono le grandi navi degli europei come "montagne galleggianti". Ma pensiamo anche solo al "cavallo di ferro" (il treno), e si potrebbero fare tanti altri esempi.

Per cui sì, queste cose esistevano, nella maggiorparte dei casi, solo che avevano un altro nome.
Il cavallo di ferro esisteva, era il treno. Le montagne galleggianti esistevano, erano le navi. Il monocero esisteva, era il rinoceronte indiano. Molti mostri marini esistevano, erano diversi tipi di balene. Per cui il popolo che aveva un occhio solo, chissà che origine aveva, magari veramente era una loro usanza quella di cavarsi un occhio, o semplicemente indossavano una maschera o chissà cosa.

Anche per il mito dell'età dell'oro esiste una spiegazione, e io sono abbastanza d'accordo: si tratta del periodo precedente all'adozione dell'agricoltura e dell'allevamento, cioè "quando gli uomini non dovevano lavorare" (nei campi), il clima era anche più mite (mito dell'eterna primavera), mangiavano i frutti degli alberi così come capitava, non c'erano eserciti che si facevano la guerra, e la gente viveva più a lungo e più in salute (lo dimostrano gli scheletri che sono stati trovati), per via di una combinazione ottimale della loro alimentazione più salutare e attività fisica.
Quando furono tutti costretti a lavorare nei campi, gobbi, sotto il sole, pensiamo a quanti problemi di salute, a quante malattie anche portate dallo stare a contatto con gli animali e con la sporcizia nelle città, è chiaro che il periodo precedente sembrava un periodo idilliaco, un periodo fantastico. Come oggi noi abbiamo il mito del buon selvaggio, e molti occidentali vogliono andare a vivere in India o Sud America, riscoprire la natura e la spiritualità di quei luoghi. Come noi vogliamo fuggire dal declino dell'Occidente, già gli antichi parlavano di declino o decadenza. Le diverse ere, o yuga, dell'umanità rappresentano proprio questo.
E allora se anche noi elaboriamo gli stessi concetti ancora oggi, se anche noi elaboriamo miti e leggende e religioni anche su personaggi a noi contemporanei, perché critichiamo gli antichi che si comportavano allo stesso modo?

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2 Mesi 1 Settimana fa #54022 da Volano49
Hola Marco
E' ormai evidente che ti sei infilato in un vicolo cieco, termine derivato dal cul de sac dei pudici… francesi. Un impasse che tu stesso hai creato con le tue spacciate pseudo verità. Mi stai spaiando i buoi. Dai! Andemo! O fai lo gnorri o proprio non vuoi capire, sulla saga iperborea NON CI SONO FONTI, ma un'unica vera fonte: ERODOTO. Il resto sono frattaglie...Fonte dalla quale sono via via scaturiti innumerevoli rigagnoli POSTUMI. Rigagnoli abbelliti, circostanziati e/o allargati, gonfiati, impreziositi, ecc., ma sempre e solo derivazioni restano, scaturite da UN'UNICA FONTE primaria. Se non fai mente locale su questo, ti prendi in giro da solo. Un popò come la Bibbia, trascritta e riveduta decine di volte, a volte romanzata e a volte resa autoritaria come un giudice inflessibile per tenere per le palle il popolino. L'onestà intellettuale abborra chi cerca assensi sul niente. Ciò che veramente sappiamo sugli IPERborei è TUTTA farina di un unico sacco, quello di Erodoto, e di ben poco altro, sufficiente a confezionare una decina di pagnotte, NON di centinaia.

Consentimi di ricapitolare caro amico, il mysteryoso popolo iperboreo si riduce ad una esclusiva tradizione greca classica (in primis Erodoto, già già l'è semper lù…) dalla quale si ricava che questo popolo viveva al Nord, "al di là del vento di Borea" (etimologia del nome), dove la gente viveva felice, sia per il clima mite che per la terra feconda che permetteva raccolti sempre abbondanti. Persone non soggette all'invecchiamento, che ponevano fine alla loro vita quando volevano e solo per trasferirsi tramite pratiche magiche in un mondo ancora migliore. Erano devoti al Dio Apollo e al suo santuario di Delo erano dirette le loro offerte. Il perché di questa devozione lo si ricava dal fatto che Apollo, figlio di Latona e di Zeus, subito dopo che sua madre rifugiatasi a Delo per sfuggire all'ira di Era, cornuta moglie di Zeus, lo aveva partorito, si era recato nella terra degli Iperborei e vi aveva soggiornato per un anno. Questo è il motivo per il quale Apollo veniva considerato dagli Iperborei. Come vedi caro Mark è tutta storia… sputata.

Va detto ad onor del vero, che Erodoto, pur essendo ricordato come divulgatore completo e precisino sell'Epopea Iperborea, era probabilmente a conoscenza dei "Canti Arimaspi" di tal Aristea di Proconneso (fine VII scolo a.C) un poemetto sui popoli nordici. Esiste una quintalata di autori, uno più zuzzerellone degli altri. Inutile citare il buongustaio R. Charroux (Le livre du passè mystrieux) che asseriva ch gli Iperborei si erano insediati prima del diluvio nelle regioni polari, ed erano le guide nonché i capi supremi di Atlantide, c'è ben altro, vi è chi si è spinto ben oltre nel formulare congetture fantastiche, uno di essi, Guido Maria Stelvio Mariani, masticando il brodo di Erodoto, sosteneva che nell'isola di Iperborea viveva un tempo la razza degli Abinei, poi estintasi, questi erano alti più di 2 metri, avevano le ossa cave, pelle e capelli bianchi, testa taurina, (vedi il Minotauro di Creta) o di gatto siamese o sciacallo (vedi gli dei egizi Basted e Anubi), il tutto contorniato da piccoli esseri alati che poi, attraverso la tradizione germanica sarebbero stati conosciuti come gnomi e folletti. Tali soluzioni non hanno ovviamente il minimo riscontro archeologico o filologico.
Un saluto

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2 Mesi 1 Settimana fa #54023 da Mark28
In realtà già prima di Erodoto accenna agli Iperborei Omero, o chi per lui (questione Omerica ecc.). Sembra che gli Iperborei facciano parte del folklore greco fin dall'inizio.
Aristea non sappiamo se sia realmente esistito, gli vengono attribuite varie opere, da cui Erodoto e gli altri hanno tratto gran parte delle loro informazioni sugli Iperborei, opere che poi andarono perdute.
Io personalmente non ho trovato motivo di dubitare di queste storie riguardo agli Iperborei, quindi continuo a credere che abbiano un fondo di verità. Ma appunto perché le fonti sono poche è fondamentale seguirle il più possibile e non inventare. Come per Atlantide. Molto meglio 1 Erodoto o 1 Platone che mille Beilly, Blavatzky, e altri cialtroni moderni.
Hai citato la Bibbia, la Blavatzky sbaglia anche quando cita la Bibbia, figuriamoci quando parla di storia antica...

Guido Maria Stelvio Mariani di Costa Santi Severi non è altro che un alter-ego e pseudonimo letterario inventato da Nicola Bizzi che da 20 anni va in giro ripetendo le stesse invenzioni senza fornire uno straccio di prova, millantando presunte appartenenze esoteriche eleusine e illuminate ("io sono un'illuminato di terzo livello" cit. Bizzi).
Guarda caso più volte questo Guido Maria doveva apparire in pubblico nelle conferenze o nei video con Bizzi e ogni volta non si presentò, e al suo posto c'era solo Bizzi che si scusava perché questo Guido Maria non era potuto venire.
Anch'io sono capace di inventare appartenenze esoteriche come fa Bizzi, basta dire "sono un Rosacroce di quarto livello", "il mio maestro si chiama Giovanni Francesco della Torre di Luca Benedetto Valentino Salvatore del Vattelapesca", e se qualcuno mi chiede di lui gli dico che è vecchio e non si fa vedere in pubblico. Così senza dimostrare niente, e la gente ci crede!
E quello va bene, nessuno dice niente, e Mark non deve azzardarsi a chiamare Bizzi un cialtrone. Invece Mark se  usa Erodoto come fonte è da rimproverare, sì è Mark quello che spaccia pseudo-verità! Come si permette Mark a usare Erodoto, deve basarsi su quello che dice Guido Maria di Vergate sul Membro!

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2 Mesi 1 Settimana fa #54025 da Iperbole
Io non credo alle fonti greche, in quanto sono solo labili echi di fatti atavici, resi più "densi" dalle idee del relatore.
Persino Platone è meno preciso dei Tuareg, se si pensa che questi tramandano di essere discendenti da Atlantide e dalla sua regina-ape madre Antinea.
Per me, esiste un problema di tempi e di riassetti planetari, che rendono impossibile una ricostruzione esatta di civiltà antidiluviane come Atlantide, Mu e Iperborea (o Thule), quest' ultima addirittura la più vecchia di tutte (centinaia di migliaia di anni fa).
Io credo che chi conosce la verità non vuole che si sappia per ragioni di legittimazione storica del potere e sono gli stessi che hanno soppresso l'enorme minaccia costituita dalla ricerca delle origini portata avanti dal nazismo.
Sono a conoscenza che molte prove si trovano sotto i ghiacci della Groenlandia, così come oggi stanno facendo i salti mortali per impedire che escano le prove di Mu dall' Antartide.
Se fossero solo sciocche storie esoteriche senza fondamento, perchè darsi tanto da fare per nascondere scoperte e rinvenimenti?

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2 Mesi 1 Settimana fa #54026 da Mark28
Guarda non vedo l'ora di essere smentito, portatemi delle fonti più affidabili delle mie o dei resti archeologici e allora possiamo parlarne. Sono il primo a dire che le fonti greche possono essere state manipolate, come la Bibbia, come tanti testi antichi. Ma infatti di solito le manipolazioni le scopriamo appena studiamo le fonti approfonditamente.
Fino ad allora abbiate pietà di me... Non potete dirmi che non credete alle fonti greche ma poi credete a invenzioni di pseudo-iniziati e fuffa-guru ottocenteschi...
Non si può mettere sullo stesso piano Platone e Erodoto con le teorie di Mu e Lemuria...
Per me quelle potrebbero essere anche opposizione controllata. È per colpa di queste teorie, tipo Mu in Antartide, o Atlantide città futuristica, se la gente ridicolizza questi argomenti e non ti permette di dibattere seriamente.
È un po' come la teoria degli aerei-ologrammi per quanto riguarda l'11 settembre.
Guarda caso chi ti dice di non credere alle fonti è lo stesso che poi porta avanti teorie inventate, magari spacciandosi per iniziato.

Allora le fonti dicono che gli Iperborei erano contemporanei dei Greci e non si parla di collegamenti con Atlantide, chi parla di collegamenti con Atlantide e data queste civiltà a centinaia di migliaia di anni nel passato (tipo la Blavatzky) che prove ha?
Chi sostiene che Tule fosse una grande civiltà da cui derivano gli Ariani o cose simili, che prove ha?
Nessuna, non hanno neanche letto le fonti.
​​​​​Anch'io come tutti sono cresciuto sentendo solo queste teorie fantasiose su Atlantide ecc. e non mi hanno portato da nessuna parte. Poi ho letto le fonti ed ecco che tutto è più chiaro. Un po' il lavoro che fanno quelli come Biglino, per capirci.

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2 Mesi 1 Settimana fa - 2 Mesi 1 Settimana fa #54027 da Iperbole
Lungi da me voler sminuire il tuo lavoro di ricerca e le tue tesi, che sono razionalmente più che apprezzabili.
Facevo solo notare che in ogni occasione nella quale si trova un reperto "fuori posto" interviene una manina per farlo sparire o, se non ci riesce, per smettere di parlarne in modo serio e credibile.
Classico è il caso dei giganti. Vi sono riferimenti in tutte le civiltà passate e ne parla anche Omero (il ciclope Polifemo), ma quando si trova qualcosa (e i resti sono veramente tanti) arrivano subito i men in black dell'archeologia a rimettere le cose a posto.
Eppure resti di costruzioni proporzionate alle capacità dei giganti (megaliti) si trovano ovunque, così come anche le lucertole di oggi un tempo erano dinosauri.
E' palese che qualcuno non vuole che si sappia più delle fonti greche e che queste non possono ritenersi conclusive.
Io dico solo che prima o poi questo meccanismo soppressivo delle verità del passato finirà, e cominceremo a poter conoscere effettivamente il nostro passato.
Per il momento il tuo è un ottimo contributo, ma lascia la porta aperta a qualcosa che potrebbe anche essere sorprendente. Un saluto
Ultima Modifica 2 Mesi 1 Settimana fa da Iperbole. Motivo: correzione errore ortografico

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2 Mesi 1 Settimana fa #54029 da Nomit
CELTI - I celti vengono descritti dai romani come uomini alti, biondi, chiari. Le popolazioni in cui queste caratteristiche sono prevalenti non si trovano certo in Francia, né in Europa centrale. Si trovano invece nell'Europa del nord, a partire dal nord della Germania. 

IPERBOREI - Se si trovavano oltre il nord significa che vivevano in America. A questo punto la MERopide potrebbe corrispondere all'A-MERica, terra piena di oro posta in mezzo all'Atlantico...

Oppure, "oltre il punto in cui soffia il vento del Nord" significa che si trovavano all'interno della zona di alta pressione atmosferica che originava il vento (anticiclone scandinavo?) che ovviamente, trovandosi in condizioni di alta pressione, godeva di un clima soleggiato.

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2 Mesi 1 Settimana fa #54031 da Volano49
Marco, Marco, cosa mi dici mai…
Biglino-bocca-della-verità? Ma dai!! Pasta!! Pasta!! Anche sfoglia, ma pasta...Io mi ero ritirato in buon ordine (più o meno…), appoggiato al mio forcone, ma se tu mi tiri per la coda… Solo la dialettica spicciola ha salvato messer Biglino. Sostanza nada di lui ho scritto fin troppo.- shttps://luogocomune.net/forum/vita-quotidiana/1250-biglino Restiamo sugli Iperborei che è meglio. Tu perseveri nella non sostanza
ovvero, per portare fieno alla tua greppia, mi citi, ormai sporadicamente non avendo altri autori, identificazioni fantascientifiche sul popolo citato. Potresti mettere nella lista sia Pindaro che Eschilo, avendo questi citando brevissimamente un popolo felice e quasi immortale. Ma è TUTTA robetta amico mio, l'unico ad avere realmente cercato prove della realtà iperborea l'è semper lù, al sciur Erodoto. La "torta" per contenuti resta la sua, per gli altri solo briciole.

Un esempio? Nella sua opera stracitata, Erodoto dopo ever citato le poche righe di Aristea di Proconneso, fa notare il suo impegno (profuso inutilmente: prove manco l'ombra) per accertare l'esistenza degli Iperborei, raccogliendo da par suo notizie eluse ai suoi contemporanei. Vedi altre sue citazioni nella sua opera ai paragrafi 32-36, dove afferma che né gli Sciti né altre popolazioni della zona sapevano nulla di loro, anche se il su detto Aristea & compagnia cantante li avevano brevemente menzionati. E se TANTO mi da TANTO… Ma poi si contraddice… Seguimi.

Nonostante in un primo tempo affermi che nessuno li conosceva (Sciti in primis), ne scrive ancora:-- "Dicono (fai mente locale, lui parte con "DICONO") che offerte avvolte in paglia di grano e provenienti dagli Iperborei giungono presso gli Sciti, a partire dagli Sciti , le riceve di volta in volta, ciascuno dei popoli confinanti e le porta verso Occidente, sempre più lontano, fino all'Adriatico, di qui, inviate verso mezzogiorno le ricevano, primi tra i Greci, i Dodonei, dai Dodonei sono fatte scendere fino al golfo maliaco e passano in Eubea. Una città le manda all'altra, fino a Caristo, dopo Caristo Andro è lasciata da parte perchè sono i Caristi a portarle a Teno e gli abitanti di Teno a Delo.

Prosegue Erodoto:-- "Raccontano (prendi nota Marco, lui mette il piede avanti dicendo RACCONTANO) che la prima volta gli Iperborei mandarono due fanciulle a portare le offerte, secondo gli abitanti di Delo si chiamavano Iperoche e Laodice, insieme alle fanciulle gli Iperborei inviarono per sicurezza cinque concittadini come accompagnatori, essi ora dicono si chiamano Perferei, ed hanno a DElo onori grandi. Ma, poichè gli inviati non tornarono indietro dagli Iperborei, ritenendo gravissimo se di continuo capitasse che non riavessero quelli che mandavano, allora gli Iperborei portarono alle frontiere le offerte avvolte in paglia di grano e le affidarono ai confinanti con la raccomandazione di farle proseguire dal loro ad un'altro popolo. Raccontano (nota bene Marco, ripete RACCONTANO) che le offerte giungano a Delo in tal modo. Gli stessi abitanti di Delo raccontano però che anche Arge e Opi, vergini provenienti dagli Iperborei e che viaggiarono attraverso le medesime popolazioni, sarebbero (prendi nota del SAREBBERO) giunte a Delo prima ancora di Iperoche e di Laodice. Tuttavia mentre costoro sarebbero giunte per portare a Ilizia il tributo che gli Iperborei si erano imposti in cambio del rapido parto, raccontarono invece che Arge e gli Opi arrivarono in compagnia delle stesse divinità"-- Fin qui (e oltre) Erodoto. Fermiamoci...

Dalle indagini di Erodoto nacquero come già ti feci notare, una caterva di scrittori più o meno postumi. Ti cito solo Callimaco nel suo "Inno a Delo" che ricalca alcuni secoli dopo, le offerte iperboree citate da Erodoto, tappe comprese prima di arrivare a Delo.

Concludo appoggiandomi al mio forcone, non tirarmi più per la coda però… Va detto che alcuni studiosi hanno preposto che dietro la catena di TAPPE che ho riportato citando Erodoto, attraverso la quale gli Iperborei avrebbero fatto giungere le loro offerte a Delo, vi fosse possibile una via per il commercio dell'Ambra, ipotesi del tutto decaduta, non essendo state rinvenute tracce di ambra lungo la suddetta via. Gnent da fer, improbabile anche questa…

Mark amico mio, ritorna a discutere di discutere di Gran Tartaria, molto meno evanescente degli Iperborei.

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2 Mesi 1 Settimana fa #54032 da Mark28

CELTI - I celti vengono descritti dai romani come uomini alti, biondi, chiari. Le popolazioni in cui queste caratteristiche sono prevalenti non si trovano certo in Francia, né in Europa centrale. Si trovano invece nell'Europa del nord, a partire dal nord della Germania. 

IPERBOREI - Se si trovavano oltre il nord significa che vivevano in America. A questo punto la MERopide potrebbe corrispondere all'A-MERica, terra piena di oro posta in mezzo all'Atlantico...

Oppure, "oltre il punto in cui soffia il vento del Nord" significa che si trovavano all'interno della zona di alta pressione atmosferica che originava il vento (anticiclone scandinavo?) che ovviamente, trovandosi in condizioni di alta pressione, godeva di un clima soleggiato.
Nomit, stai negando che i Celti vivessero in tutta l'Europa centrale e siano arrivati anche in Spagna, Balcani, Nord Italia ecc? Sai che le migrazioni di popoli che ci sono state negli ultimi 2500 anni hanno cambiato molto la diffusione dei capelli biondi in Europa. Se poi vorrai studiare le fonti Greco-Romane vedrai che nel periodo romano arcaico c'erano abbastanza biondi anche in Italia, soprattutto tra la casta dominante, e poi diminuirono sempre di più.
Perché gli Indoeuropei (tra cui antichi romani e germanici, celti ecc) hanno un'origine comune.
Anche per quanto riguarda gli Iperborei, fa' un favore a te stesso, leggi le fonti, io ho fatto la fatica di riportarle qui nelle pagine precedenti, il minimo che potresti fare è leggerle. Dire che gli Iperborei vivevano in America non sta né in cielo né in terra, e la Meropide è un'invenzione satirica, ne ho già parlato. Collegare il nome "Meropide" a "America", quando il nome America nasce nel 1500, nomi che hanno in comune solo 3 lettere, non ha alcun senso. Sarebbe come collegare i nomi Canada e Canarie, Persia e Perù, Berlino e Bermuda...
Ma come sempre, se hai delle prove a sostegno del fatto che la Meropide fosse reale e non satira, esponile pure, e poi se ne potrà parlare.

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2 Mesi 1 Settimana fa #54033 da Mark28
@Volano49 



In questo video Biglino rispose all'attacco da parte di Odifreddi. Anch'io avrei risposto allo stesso modo, cioè Odifreddi prima si è trovato a confrontarsi in pubblico con Biglino che non conosceva e ha cercato di fare la figura dell'intellettuale parlando di cose a caso, poi nella sicurezza della sua cameretta efebica si è messo ad attaccare la persona di Biglino, perché non ha argomenti. Così, quando una persona è scomoda, e il dibattito è finito, la calunnia diventa lo strumento del perdente.
Biglino potrebbe anche essere il male in persona, ma quello che conta sono i contenuti che porta.
Hai verificato il suo lavoro? Le sue traduzioni? Io sì, mi sono guardato decine di sue conferenze, ho letto i suoi libri, e ci sono un paio di errori che fa, andando a verificare nel testo non sono riuscito a trovare due o 3 cose che ha detto, ma il 98% di quello che dice è assolutamente vero.
Però appunto, se dovessi contestare Biglino lo potrei contestare su quei 2/3 errori che ho trovato. Direi proprio "nella conferenza del giorno tot, al minuto tot, Biglino ha detto questa cosa, invece andando nella Bibbia al libro tot, capitolo e versetto tot, questa cosa non c'è".
Ma sono proprio 2 o 3 inezie, che non gravano neanche sulla sua teoria. La quasi totalità di quello che dice sull'antico testamento invece è verificabile, è corretto anche secondo molti ebrei che dicono le stesse cose.
Ha preso un granchio sulla questione dell'Egitto, come anche Mazzucco secondo me ha preso qualche granchio in passato, ci sta, anche i migliori possono sbagliare.
Ma per quanto riguarda la Bibbia, come ho già detto, il lavoro di Biglino è affidabile.
È incredibile perché, come dice lui stesso, fa il lavoro più stupidamente semplice che possa esserci, non fa altro che leggere i dizionari, leggere il testo originale, leggere il lavoro dei biblisti accademici, e dirlo al pubblico. Non ha inventato niente. Ed è lì che sta la sua genialità, è come il bambino che dice "l'imperatore è nudo".
I debunker che provano a smontare Biglino sono uno più imbarazzante dell'altro, io ci ho parlato con alcuni, ci sono quelli che non sanno veramente niente dell'argomento e usano il nome di Biglino solo per fare views, ci sono quelli che buttano tutto in caciara, ci sono quelli che fanno argomentazioni infantili a cui anche un bambino delle elementari saprebbe rispondere...
Se volete ne parliamo in un thread apposito.
Rimaniamo sul tema Iperborei e Thule e Atlantide.

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2 Mesi 1 Settimana fa #54034 da Nomit
Mark28 - Sì. Credo che i celti fossero le popolazioni germaniche del Nord Europa e che i germani corrispondessero sostanzialmente agli olandesi.
Credo anche che le fonti che li descrivevano provenissero da est e per questo Tacito scriveva che oltre ai germani c'era una terra con ampie isole e penisole circondata dall'oceano.

Sulla distribuzione del biondismo nel passato avevo cercato informazioni senza trovarle.

E' vero che i popoli indoeuropei hanno tutti un'origine comune, ma questa comune origine è la fantasia.

Sulla Meropide: ok, è satira. Non ne so niente, ho letto solo quello che hai postato tu e mi è sembrato che la descrizione ricordasse quella dell'America (radice "mer", ricchezza d'oro, possibile identificazione con una terra situata in mezzo all'Atlantico).

Riguardo all'Iperborea: ho solo buttato lì due ipotesi, una che fosse l'America, l'altra che fosse una zona vicino all'Artide in un'epoca in cui questa zona si trovava permanentemente in una zona di alta pressione (non so se sia possibile).

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2 Mesi 1 Settimana fa #54035 da Mark28
Non sto qua a farti una lezione di storia sui Celti o sugli Indoeuropei.
Studiati le fonti greco-romane sui Celti, e per quanto riguarda gli Indoeuropei studiati gli aplogruppi genetici R1a e R1b, la mitologia comparativa e la linguistica.
Non c'è alcun dubbio che i Celti fossero in primis chiamati gli abitanti della Gallia da parte dei greci di Massalia, e il nome Keltoi dovrebbe significare "altezzosi" se non vado errato.
Strabone parla di tribù celtiche in altre parti d'Europa, vari autori parlano delle migrazioni e invasioni dei Celti nei Balcani e dei Galati in Anatolia, riconoscendone la parentela con i Celti della Gallia.
Dopodiché questi termini come Celti e Germani sono esoetnonimi, non esisteva un senso di appartenenza ad un comune popolo, esistevano varie tribù che si chiamavano Senoni, Boii, Arverni, ecc...
Hai menzionato Tacito, il quale riconosceva le differenze tra Celti e Germani. Differenze nella società, nel modo di combattere, della lingua... Tacito conosceva bene anche le singole tribù: nel Baltico esisteva una tribù di Veneti che parlava una lingua simile alle lingue parlate in Britannia.
Anche la Teoria Veneta è molto interessante e sicuramente dà molto fastidio al mainstream pan-celtista e pan-germanista.
Ad ogni modo prima di parlare di teorie bisogna studiare le fonti, torniamo sempre lì.

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2 Mesi 1 Settimana fa #54036 da Volano49
Marco..."Ad ogni modo prima di parlare di teorie bisogna studiare le fonti, torniamo sempre lì"....

Ecco, appunto, ma sembra che tu passi svolazzando a mò di condor non tenendo conto delle MIE fonti, se non ti piacciono le fonti chiamale sorgenti, ma non fuggire da tuo stesso thread provando a ripararti dietro all'ombra di Biglino, non puoi è troppo piccolino...Biglino l'ho conosciuto di persona, ho assistito (ahimè) ad alcune sue conferenze, le sue sparate mi hanno allontanato. So che da podista faceva le maratone. Purtroppo io ho iniziato quando lui aveva smesso, altrimenti sarebbe stato l'unico modo per andare insieme verso una...meta. Ti rifaccio il verso, non l'hai minimamente adocchiato:

luogocomune.net/forum/vita-quotidiana/1250-biglino

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2 Mesi 1 Settimana fa - 2 Mesi 1 Settimana fa #54037 da Mark28
Quali fonti, Omega Click? I forum in cui attaccano Biglino (salvo dargli ragione su molte cose)?
Dai, stiamo perdendo tempo. Hai ammesso che Biglino ha in parte ragione su Yahweh, io ti ho detto che Biglino ha anche sbagliato su alcune cose.
Quindi non si fa altro che eliminare la parte marcia e tenere la parte sana del suo lavoro.
Non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca.

Biglino ha truffato, ha presentato degli investimenti che si rivelarono essere una truffa.
Conclusione? Quegli investimenti erano una truffa, non tutti gli investimenti in assoluto.
Allora applica la stessa logica anche al lavoro di Biglino sulla Bibbia. Alcune cose che dicono Biglino e gli altri sostenitori della teoria degli antichi astronauti si sono rivelate false. Ma questo vuol dire che tutta la teoria degli antichi astronauti è falsa? No...
Se io leggo un'ucronia su Napoleone, in cui Napoleone è un Jedi e usa le spade laser, vuol dire che Napoleone non è mai esistito? No...
I debunker dicono quello invece. Sitchin ha sbagliato 5 o 6 traduzioni su centinaia di traduzioni? Allora va buttato via tutto! Biglino ha riportato informazioni false (prese da altri, quindi il primo ad essere stato sviato è proprio lui), cose che tra l'altro non inficiano minimamente sul resto del suo lavoro (tipo il geroglifico del Ruah, chissene frega se esisteva un geroglifico del Ruah, quello che conta è cos'è il Ruah nella Bibbia), ha sbagliato su quello? Allora va buttato via tutto! Tanti saluti Biglino, da oggi in poi qualunque cosa dici non può essere presa sul serio!
Se Biglino dice che 2+2=4 non è vero perché Biglino ha sbagliato la cosa del geroglifico o perché 30anni fa ha preso parte a una truffa!

Comunque ripeto se vuoi parliamo di Biglino ma non qui, rimaniamo sul tema Iperborei e Thule
Ultima Modifica 2 Mesi 1 Settimana fa da Mark28.

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2 Mesi 1 Settimana fa #54039 da Volano49
Caro Marco NON ci siamo! Vuoi lasciar perdere l'ex maratoneta di Torino? E' meglio. Comunque l'argomento Biglino lo hai introdotto tu, NON io.
Le cantonate ("traduzioni" alla vai là che vai bene) )in MALA fede di Biglino sono sotto gli occhi di tutti. Almeno di tutti quelli che non hanno le fette di salame di Varzi sugli occhi. L'elenco le trovi nel thread aperto dal sottoscritto, dove professori ed Esegeti di lingua Ebraica non le mandano certo a dire sui suoi strafalcioni, robetta che tu hai preferito non leggere altrimenti non staremmo qui a menare il can per l'aia. La scelta è ampia, magari il frumento da lui definito alieno, o le moto volanti parcheggiate davanti all'Eden? Ma per favore. E poi saresti tu che critichi le foto di Chiesa di Valmalenco, vagliate e sottoscritte come autentiche da periti di tribunali. Ma mi faCCi il piacere, mi faCCi...

Raccogliendo i fili delle ipotesi, più interessante (filologicamente parlando) della saga Iperborea è certamente il mito di Atlantide (che perifericamente comprende sia Thule che gli Iperborei stessi), non che si evidenziano prove indiscutibili, ma la catastrofe viene riportata in mezzo mondo, se è vero come è vero che sia gli Aztechi e in particolare il popol Vuh, si sono tramandati oralmente la scomparsa di una grande isola al largo del Messico. Quindi qui non abbiamo solo quella che si può ritenere la fonte primaria (Platone che si fidò dell'ateniese Solone quando si fece portavoce atlantideo dei sacerdoti egizi) nelle due opere Cryzia e Timeo, ma pure testimonianze al di là dell'Atlantico, per non parlare dell'antico Mahabharata indiano.
Chiudo. Dubito tu abbia inteso quanto detto

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2 Mesi 1 Settimana fa #54040 da Mark28
Ma vi paga Attivissimo per mandare tutto in caciara sempre? Io non ho introdotto l'argomento Biglino, ho citato il suo nome come esempio. Sei tu che sei partito in quarta dicendo "noo Biglino non è la voce della verità!" (cosa che io non avevo mai detto)
Non posso neanche fare un nome adesso...
Visto che vuoi parlare delle traduzioni di Biglino andrò nel tuo thread e scriverò lì.

Zero collegamenti tra Atlantide, Thule e gli Iperborei. Non sono neanche citati assieme.
Plinio dice che il parallelo più a nord di tutti, che lui chiama "parallelo scitico", va dai monti Ripei a nord-est fino a Thule a nord-ovest, quindi rimarcando la differente ubicazione e disuguaglianza tra Thule e Iperborea (quest'ultima situata appunto nei pressi dei monti Ripei).

Ah ma giusto, voi non credete alle fonti, allora di che stiamo a parlare...

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