Massimo Cacciaridi Giorgio Cattaneo

Menzogne, sangue e colpevoli silenzi. E’ l’habitat nel quale prospera il verminaio terrorista alimentato sottobanco da un impero occidentale che non ha saputo svilupparsi, storicamente, se non a spese di paesi terzi. E’ la tesi di giornalisti eretici come Paolo Barnard, corroborata da illustri colleghi come Seymour Hersh, Premio Pulitzer statunitense, spietato con i nostri media: se la stampa non avesse smesso di fare il proprio mestiere, sostiene, qualche politico – non codardo – avrebbe avuto modo di denunciare i crimini del potere mercuriale, costringendo l’establishment del terzo millennio a fare meno guerre e provocare meno massacri di vittime innocenti. Che poi la verità si annacqui negli opposti estremismi opportunistici e nel sostegno al terrorismo, fatale conseguenza di abusi criminali, non è che un aspetto della mattanza in corso, a rate, inaugurata dall’opaco maxi-attentato dell’11 Settembre a New York, di cui tuttora si tace la vera paternità presunta. Ma se si varca il Rubicone e si compie una violazione che non ha precedenti nella storia, un attentato terroristico condotto con mezzi militari e apertamente rivendicato, allora si passa il segno.

Fa impressione sentirlo dire in televisione dal filosofo Massimo Cacciari, solitamente prudente, ospite di Bianca Berlinguer il 7 gennaio 2020 insieme all’altrettanto compassato Paolo Mieli, parimenti preoccupato dall’inaudito omicidio del generale iraniano Qasem Soleimani, assassinato senza preavviso in un paese neutrale e teoricamente sovrano, l’Iraq devastato dalle guerre americane. A spaventare Cacciari è innanzitutto la morte clinica della politica: senza nemmeno citare l’increscioso Salvini che tifa per i missili omicidi, auto-espellendosi dal club delle personalità pubbliche abilitate a occuparsi di noi, ciò che sconcerta è il vuoto pneumatico, culturale prima ancora che politico, che contraddistingue le cancellerie europee di fronte al pericolosissimo valzer di sangue innescato dal proditorio assassinio di Soleimani, eroe nazionale dell’Iran, le cui esequie in mondovisione hanno esibito nelle piazze il dolore di milioni di persone. Si ha un bel dire che il regime di Teheran non è certo un esempio di libertà e democrazia: la discussione si potrebbe svolgere alla pari quando l’Iran bombardasse l’Europa o l’America, ammazzando leader occidentali.

Certo, se il mondo sembra sull’orlo dell’abisso, non bisogna dimenticare che – dietro le quinte – agiscono potentissime consorterie riservate, spesso tacitamente in accordo tra loro, pronte anche a sacrificare innocenti pur di incolparsi a vicenda e rafforzare nel modo più sleale il ferreo dominio sui rispettivi popoli, drogati di propaganda. Di fronte al suo omicidio così infame, imposto al mondo in modo pericoloso e oscenamente sfrontato, i media occidentali ripetono che Soleimani era una specie di terrorista, evitando di ricordare che proprio il comandante dei Pasdaran era il nemico numero unico del terrorismo targato Isis, da lui personalmente sgominato prima in Iraq e poi in Siria. Dove pensa di andare, un Occidente che si priva della minima dose vitale di verità? In nome di quale presunta superiorità democratica ritiene di prevalere sulla brutale teocrazia degli ayatollah, sulla “democratura” russa e sull’oligarchia cinese?

Si abbia almeno la decenza di riconoscere che il generale Soleimani era innanzitutto un uomo del suo popolo, protesta – sempre alla televisione italiana, ospite di Barbara Palombelli – un intellettuale come Pietrangelo Buttafuoco, il solo a rammentare al gentile pubblico che l’Isis, il mostro che Soleimani ha sconfitto in Iraq e in Siria, era armato e protetto proprio da noi, Occidente democratico. Per la precisione, ha ricordato il saggista Gianfranco Carpeoro, a mettere in piedi l’inferno chiamato Isis è stata una Ur-Lodge supermassonica, la “Hathor Pentalpha”, creata nel 1980 dal clan Bush, reclutando prima Osama Bin Laden e poi il “califfo” Abu Bakr Al-Baghadi. Proprio la recente uccisione del macellaio Al-Baghdadi, uomo-chiave del Deep State statunitense, secondo Carpeoro avrebbe indotto la “Hathor” a premere su Trump, ricattandolo: se uccidi Soleimani, la passerai liscia al Senato per l’impeachment e avrai dalla tua parte, nella corsa per le presidenziali di novembre, anche l’ala repubblicana più reazionaria e naturalmente il potentissimo network sionista che i complottisti chiamano impropriamente “lobby ebraica”.

Analisi, suggestioni e indizi che non raggiungono neppure lo 0,1% del pubblico, a cui viene raccontato che il generale Soleimani era “un feroce assassino”, senza mai specificare come, quando e dove si sarebbe esercitato nella sua diabolica specialità, così riprovevole e lontana mille miglia dalla soave, squisita e leggendaria gentilezza dei democraticissimi generali statunitensi e israeliani. Era attivo in Libano, Soleimani? Certo, ma lo erano anche i colleghi israelo-occidentali, che notoriamente in Libano ci vanno abitualmente come turisti. Era stato impegnato in Iraq, il generale iraniano, ed è noto a tutti che l’Iraq è da sempre nei cuori delle umanitarie democrazie occidentali, madrine dei diritti umani. Il bieco Soleimani era di casa pure in Siria, altro paese amatissimo dai democratici di Washington, Ankara, Riad e Tel Aviv. Per inciso: Siria, Libano e Iraq erano i paesi da cui gli impresari occidentali dell’Isis contavano di esportare i tagliagole in Iran, per abbattere finalmente l’odiato regime (sovrano) degli ayatollah. Paolo Barnard ha titolato un suo bestseller con la più scomoda delle domande: perché ci odiano? Tra le sue fonti: il numero due di Al-Qaeda in Egitto.

E’ decisivo scoprire che il cuore nero e inconfessabile del jihadismo è l’invenzione perversa di un’élite occidentale criminale. Ma restando sulla superficie, questo non cambia il quadro, il bilancio finale: le nostre forze armate, impegnate in paesi islamici, hanno provocato centinaia di migliaia di morti e milioni di esuli. Perché ci odiano, dunque? Supporre che al nostro posto chiunque altro – Russia, Cina – si sarebbe comportato nello stesso modo, non è di grande consolazione. Alcuni incrollabili atlantisti, che vedono comunque negli Stati Uniti l’unica possibile fonte di riscatto democratico per il pianeta, sperano che il lume della ragione prenda possesso del governo imperiale della superpotenza prima che sia troppo tardi. Si illudono? Sono domande senza risposta, su cui pesa anche il vistoso smarrimento di Cacciari di fronte al vergognoso silenzio dell’Europa: com’è possibile, accusa, non prendere le distanze da un atto di terrorismo di Stato come quello compiuto dagli Usa ai danni dell’Iran?

Lo stesso Cacciari, sempre in televisione, non si nasconde le possibili conseguenze: se gli Usa dovessero reagire alle ovvie rappresaglie iraniane bombardando Teheran, la potenza nucleare russa sarebbe costretta a intervenire. La chiamano: Terza Guerra Mondiale. Nessuno la vorrebbe, ma sembra avvicinarsi in modo terrificante, con sviluppi imprevedibili. Simone Santini, su “Megachip”, accosta la morte di Soleimani a quella dell’afghano Massud. Stessa dinamica e stessi mandanti, identico obiettivo: assassinare un leader amatissimo e autorevole, per far esplodere il caos e indebolire il paese finito nel mirino della potenza imperiale. La pakistana Benazir Bhutto accusò Bush e la Cia dell’omicidio Massud, candidandosi a ripulire il Pakistan, per poi rimarginare anche le ferite dell’Afghanistan: fu assassinata a sua volta, alla vigilia delle elezioni. Un conto però sono le autobombe, dice oggi Massimo Cacciari, e un altro è l’omicidio manu militari commesso impunemente, alla luce del sole. Non era mai accaduto prima, nella storia. E nessuno ha avuto il coraggio di protestare. Se stiamo zitti di fronte a questo, aggiunge Cacciari, cosa potrà accaderci, domani? Com’è possibile non capire che il sangue versato da Qasem Soleimani interroga personalmente ognuno di noi, prima ancora che i nostri impresentabili politici?

Fonte Libreidee

Comments  

Quote:

evitando di ricordare che proprio il comandante dei Pasdaran era il nemico numero unico del terrorismo targato Isis

Un refuso? Un lapsus?
I Kurdi della siria non vanno considerati?
Cof, cof.
Aggiungo solamente che siamo complici, in quanto ospitiamo basi americane.
Ospitiano basi americane, perché l'Italia fascista perse la guerra.
L'Italia fascista entrò in guerra, nonostante fosse impreparata a farlo.

E poi dicono che il fascismo non c'entra niente.
Chissà cosa ne pensano gli americani, statunitensi intendo, su quanto accade nel Medio Oriente, e di questo omicidio. Ricordo ancora che c'era la famosa barzelletta o battuta, che recitava così, durante la Prima Guerra del Golfo: un giovane americano non sapeva , non riusciva a trovare il Kuwait nella cartina degli Stati Uniti. Giusto per ricordare come qualche blogger assai noto, ricordando che proprio negli Usa sono presenti ( o lo sarebbero) numerosi cittadini che sono apertamente contrari a interventi e agli interventi Usa nel resto del pianeta, si chiedeva se costoro votano o contano qualcosa o sono , come tanti italiani, umiliati e offesi . Come si diceva ai miei tempi, manca l'analisi: certi politici facilmente seguono le persone che, al momento, sembrano avere il vento in poppa, e la tragedia è che li abbiamo, almeno io, votati. Non allargo il discorso, però , basta vedere quanto contiamo a livello europeo: per gli Usa siamo una riserva con oltre 100 basi.
....., inaugurata dall’opaco maxi-attentato dell’11 Settembre a New York, di cui tuttora si tace la vera paternità presunta.

Detto da un filosofo ,fa tutto un'altro effetto......noi (di LC) no nooi no.

comunque benvenga!
Tanto ormai siamo abituati.
Missione dei Navy Seals in Pakistan
Rapimenti di islamici a Milano
Omicidio di Soleimani in Iraq
Arresto della figlia del fondatore di Huawei in Canada (ok, qua è stata opera del Canada anche se lo stravagante mandato di cattura è statunitense)

Loro possono tutto e voi potete fare la voce grossa ma poi telefonate e chiedete se per favore potete fare un mezzo incendio in un paio di basi americane senza ferire nessuno.

Comunque, la Cina c'è e non lascia passare niente. I 3 americani morti in Kenya sono un segnale chiaro.
Tutti gli altri non possono minimamente competere
Cacciari ha visto la nuova pearl harbour? ;-)
Speriamo che qualcun altro segua :hammer:
Come sempre, basta vedere dove va a parare il solito mainstream - di cui Cacciari fa parte - per comprendere meglio le cose: altro che "feroce assassino", in tutto il mainstream Solemaini e' presentato come vittima innocente della follia del solito cattivone Trump, che giornali ha letto Cacciari? Quando mai il mainstream si e' dispiegato tanto per raccontare "il profondo dolore" del popolo iraniano per un "martire" ucciso ingiustamente, raccontando funerali, partecipazione e commozione, e presentandolo come l'eroe che "ha sconfitto l'ISIS"?
Solitamente un omicidio del genere viene liquidato come eliminazione di un pericoloso terrorista di quel terribile paese-canaglia che e' l'Iran (ricordare una certa Hillary Clinton che minacciava, se avesse vinto le elezioni, di radere al suolo l'intero paese?), e celebrata con festeggiamenti dal mainstream occidentale, un po' come l'uccisione di Bin Laden ( :-D ) o di qualche capo palestinese...
Per cui, se tutto il mainstream, Cacciari in testa, si mette a difendere il martire Solemaini, significa che sotto sotto il martire faceva il gioco dei loro padroni mondialisti.

Quote:

l’Isis, il mostro che Soleimani ha sconfitto in Iraq e in Siria

Azz, e io che pensavo che avessero fatto qualcosa anche i russi! :-D Ah, no, loro sono una Democratura... :hammer:

Riassunto della situazione per i Cacciaroni del caso: l'esercito USA (o una fazione dell'esercito USA) ha fatto fuori un leader che gli stava scomodo, come accade da 70 anni a questa parte, e non succedera' un bel nulla, a dispetto dichi soffia sul fuoco sperando in una salvifica - per loro - III guerra mondiale. :pint:
Ogni tanto anche in TV c'è qualche voce illuminata e discorde dalla propaganda Mainstream. Ma sono solo piccole gocce nell'oceano.
Il loro scopo finale è il NUOVO ORDINE MONDIALE...

www.youtube.com/watch?v=cvAM10DCKyU

E guarda caso la Banca Centrale dell'IRAN non è dei Rothshild....

politicamentescorretto.info/.../...

Pochi hanno fatto notare che SOLEIMANI ha lavorato con le forze USA come alleato quando è stato utile agli interessi americani ed è diventato un nemico dopo che la CLINTON ha creato l'ISIS con i SAUDITI

northerntruthseeker.blogspot.com/
Su Wikipedia riguardo alla battaglia di Herat, Soleimani con la sua forza Al Quds viene indicato come “alleato”:

en.wikipedia.org/wiki/2001_uprising_in_Herat

A mio parere, non è da escludere, in aggiunta a quella ISRAELIANA, pure una firma SAUDITA in questa vicenda.
Ricordiamo il caso di Jamal Khashoggi, il giornalista che venne attirato, con la scusa di rinnovare alcuni documenti, all'interno dell'ambasciata saudita di Istanbul e probabilmente squartato.
Diversi oppositori del regime wahabita residenti all'estero avevano dichiarato di aver ricevuto negli stessi giorni richieste simili dalle ambasciate saudite, ma di non essersi fidati e di aver rinunciato.
Non vorrei che il piano per eliminare SOLEIMANI fosse stato partorito dalla mente perversa e malata dei due amiconi Jared e bin Salman e approvato da Trump in vista dei lauti finanziamenti delle lobby sioniste per la campagna presidenziale 2020.
Il lamento di Cacciari sembra quasi quello della Botteri subito dopo l'elezione di Trump.
E' incredibile il numero di "intellettuali" che in questi ultimi anni si sono riscoperti antiamericani seguendo però le regole dell'orologio rotto che ne azzecca due al giorno.
Forse sarà l'effetto dei cambiamenti climatici, che provocano le repentine variazioni del vento.
Lo stesso vento che ha spostato la Botteri.
Come diceva il saggio, segui la direzione del vento e avrai le risposte.
e anche tutto sto giro di fumo..è solo una truffa finanziaria.come sempre.segui i soldi diceva qualcuno..
Qiliqado

Quote:

Citazione:

evitando di ricordare che proprio il comandante dei Pasdaran era il nemico numero unico del terrorismo targato Isis

Un refuso? Un lapsus?
I Kurdi della siria non vanno considerati?

Certo che vanno considerati, ma in quanto amici numero tre degli amici dell'Isis.
@ll'attento #7 Aironeblu

ESATTO!!!

:-D
:-D
:-D

PS: Massimo Cacciari: filo-soffista di depistaggi.
nuovi missili su bagdad..nessuna vittima per ora..ma perfettamente sulla resistenza..chi spara i missili non lo fa a caso(segui i soldi)
zerohedge.com/.../...
#11 Mrexani

Quote:

Certo che vanno considerati, ma in quanto amici numero tre degli amici dell'Isis.

Quindi secondo te gli americani hanno dato ai Kurdi siriani le armi e le munizioni che hanno rubato all'unione sovietica durane la guerra fredda:

E le armi da dove arrivano?
“Le armi che sono principalmente Kalashnikov, granate e le relative munizioni, alcune mitragliatrici e alcuni cannoni mitragliatori provengono dalla guerra fredda,

medium.com/.../...
(testimoniaza relativa a fatti dell'estate del 2016.)

Inoltre secondo te gli americani si sono ripiegati dal nord est della siria, perché sapevano che la Turchia avrebbe attuato una missione di pace.
globalist.it/.../...
osservatoriodiritti.it/.../...
tg24.sky.it/.../...
Come quella precedente.
liberopensiero.eu/.../curdi-afrin-turchia-siria

Quote:

Lo stesso Cacciari, sempre in televisione, non si nasconde le possibili conseguenze: se gli Usa dovessero reagire alle ovvie rappresaglie iraniane bombardando Teheran, la potenza nucleare russa sarebbe costretta a intervenire. La chiamano: Terza Guerra Mondiale. Nessuno la vorrebbe, ma sembra avvicinarsi in modo terrificante, con sviluppi imprevedibili.

Che stronzata galattica. Gli analisti sono praticamente tutti concordi nell'affermare che la Russia non interverrà direttamente in qualunque scontro fra USA e Iran dovesse verificarsi, dalla scaramuccia alla guerra totale. E per ottimi motivi: non hanno alcuna alleanza formale con l'Iran e l'Iran non ha nessun bisogno dell'intervento russo per prevalere sugli americani. Piuttosto, dov'era Cacciari quando un golpe attuato da falangi dichiaratamente filonaziste prendeva il potere in Ucraina, il tutto sotto l'attenta direzione della signora fuck-UE-Nuland, rischiando allora sì per davvero la terza guerra mondiale? Quella volta lì ci aveva giudo?

Sono d'accordo con #7 Aironeblu: quando un certo ambiente mostra un atteggiamento che parrebbe di buonsenso, forse il vero buonsenso sta dall'altra parte.

Pure Carpeoro, citato nell'articolo, Hathor Pentalpha a parte, sulla questione iraniana mi è sembrato molto disinformato, anche lui con la favoletta di Soleimani che ha sconfitto l'ISIS (parrebbe quasi da solo) o che era l'unico generale di valore presente in Iran. La leadership iraniana andrà avanti tranquillamente anche senza di lui, e forse pure meglio. Più che a un Sarajevo '14 questo attentato sembrerebbe simile a una Bolivia '67.

Quote:

Che stronzata galattica. Gli analisti sono praticamente tutti concordi nell'affermare che la Russia non interverrà direttamente in qualunque scontro fra USA e Iran dovesse verificarsi, dalla scaramuccia alla guerra totale.

tra usa e iran hai deto bene
e tra israele e iran/hezbollah?


Quote:

Piuttosto, dov'era Cacciari quando un golpe attuato da falangi dichiaratamente filonaziste prendeva il potere in Ucraina, il tutto sotto l'attenta direzione della signora fuck-UE-Nuland, rischiando allora sì per davvero la terza guerra mondiale? Quella volta lì ci aveva giudo?

all'epoca c'era l'amministrazione obama e per alcune persone ciò che fanno i democratici va sempre bene
La cina investira' 400 miliardi in Iran ecco perche le merde yankees devono stare fuori dai coglioni e sara' guerra con la cina e di conseguenza con la russia

"Iran, petrolio e stretto di Hormuz? No, la vera guerra degli Usa è con la Russia per il gas. Con l’Europa (e il Tap) come campo di battaglia"

it.businessinsider.com/.../?refresh_ce

se provano a destabilizzare gli ayatollah


www.lantidiplomatico.it/.../82_30439
@Pyter

Quote:

E' incredibile il numero di "intellettuali" che in questi ultimi anni si sono riscoperti antiamericani
Forse sarà l'effetto dei cambiamenti climatici, che provocano le repentine variazioni del vento.
Lo stesso vento che ha spostato la Botteri.
Come diceva il saggio, segui la direzione del vento e avrai le risposte.

La bussola mondialista: Un vento di cambiamento variabile sempre tra N, W, O
(O per chi non parla l'inglese...)
Sinistri e maggiordomi ammettono la verità perché trattasi di Trump, un villain anche per buona parte del suo partito. Che però in tivvu’ vengano dette certe cose è cosa buona e giusta. Si tenga presente, però, che Cacciari è un personaggio atipico anche nel colorato universo delle “sinistre”.

A riguardo di “ Ma se si varca il Rubicone e si compie una violazione che non ha precedenti nella storia, un attentato terroristico condotto con mezzi militari e apertamente rivendicato, allora si passa il segno.” ..... Israele lo fa da anni il terrorismo di stato, ma molto molto difficilmente lo diranno mai, esplicitamente, nel main stream... e nemmeno sfesso e basta (Salvini), che ultimamente sta delirando su questa faccenda e scodinzola indegnamente verso americani ed israeliani.
Sono d'accordo che Cacciari sia un personaggio ambiguo: a volte è estremamente lucido e obiettivo, altre volte è vergognosamente di parte. Però in questo caso ha detto la cosa giusta. Ha fatto bene Cattaneo a sottolinearlo.

Bene o male, sappiamo che la TV è quel grande calderone dove si mette a ribollire l'umore nazionale. Che ogni tanto qualcuno ci butti dentro un ingrediente giusto non può far male.
Per chi ama le profezie questa sarà il preludio della "piccola" guerra mediorientale.
MA ricordate "sentirete di guerre e rumori di guerre" ma non è ancora giunto il tempo.
@Massimo
Come dice Pyter, anche l'orologio fermo ogni tanto segna l'ora esatta.
L'assassinio di Solemaini fa parte dell'immenso repertorio di soprusi commessi dagli USA violando diritti internazionali e sovranità nazionali. Quello che stupisce è che questa volta certa "sinistra" se ne sia accorta. Se la Clinton avesse vinto le elezioni del 2016 e avesse iniziato a bombardare Teheran, qualcosami dice che oggi Cacciari sarebbe in prima fila a inneggiare ad una nuova crociata per difendere la superiore civilta' occidentale dai pericoli di questi popoli barbari...

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Si ha un bel dire che il regime di Teheran non è certo un esempio di libertà e democrazia: la discussione si potrebbe svolgere alla pari quando l’Iran bombardasse l’Europa o l’America, ammazzando leader occidentali.

Una persona è una persona.
Nessuno stato è al pari con gli altri in quanto a giustizia, perché al loro interno ci sarà sempre qualcuno che fá del male (internamente od esternamente ad esso).
Un leader amato e poi ucciso non và vendicato. La sua funzione da morto dovrebbe essere quella di arricchire le coscienze, non di ottenebrarle di rancore.
Io non sò nulla di Soleimani, tranne che era un uomo dello stato iraniano.
Tutto il resto è uso strumentale della vicenda.
Tutto il resto è un film che siamo costretti a vedere, ma non per forza lo dobbiamo giudicare.
Che forse tutto ciò potrebbe servire da insegnamento: come reagiremmo se un uomo dello stato italiano che stimiamo venisse ucciso da una forza straniera? Pensiamoci.

Saluti.
#2 qilicado


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Ospitiano basi americane, perché l'Italia fascista perse la guerra.
L'Italia fascista entrò in guerra, nonostante fosse impreparata a farlo.

E poi dicono che il fascismo non c'entra niente.

E cosa sarebbe cambiato non entrare in guerra? La spagna non ha partecipato, ed è nella NATO e sottoposta al regime neoliberista finanziario e ai diktat americani come tutti gli altri, e ha basi usa come noi. Ne avrà meno di noi - anche per questioni geografiche - ma cosa cambia?

Gli inglesi hanno vinto la guerra, ma hanno comunque decine di basi usa a seconda dei casi più o meno coperte dal velo NATO, e soldati sul suolo.
Paesi occupati dai nazisti come la Norvegia hanno basi dappertutto. L'islanda ha delegato la sua difesa direttamente agli usa.
I paesi del patto di varsavia hanno impianti missilistici usa, basi, soldati, sono praticamente basi militari, e non sono neppure stati "conquistati".

L'unica eccezione è la Francia che ha fatto la voce grossa ai tempi di De Gauelle, ed è probabilmente l'unico stato europeo militarmente funzionante, ma è nella NATO ormai. E la nato è l'alleanza americana a base USA. E se ha basi NATO, è praticamente occupata.

Dare la colpa all'interventismo fascista ha poco senso, a meno di non volerlo incolpare di essere entrato impreparato e di aver perso per questo. Ma ciò vuol dire che lo si sarebbe voluto veder vincere. Il mondo sarebbe stato diverso, migliore o peggiore non si potrà mai sapere. Certamente, in mediooriente avrebbero preferito una vittoria dell'asse.

Ma dettagli a parte, vincitori e vinti hanno fatto più o meno tutti la stessa fine in europa nel 2020.
@Tonki
Personalmente non mi è ancora chiaro in Italia quante basi sono propriamente americane e quante sono della NATO. Quante dipendano dai vari trattati che discendono dalla pace con gli USA e quante sono il risultato del patto atlantico.
Delle basi propriamente USA (e non NATO) sono resposabili i fascisti e i loro eredi. Quelle della NATO sono responsabili indirettamente coloro che hanno attuato la strategia della tensione a partire dalla strage di piazza Fontana. Sono responsabili di queste (almeno per me ancora presunte) basi NATO perché hanno contribuito a tenere il PCI lontano dal governo dell'Italia fino agli anni '90.
Infatti, solo la presenza del PCI avrebbe forse potuto consentire all'Italia di uscire dalla NATO (forse anche dai tratti CEE, SME, MEC, e compagnia bella).

Quote:

E cosa sarebbe cambiato non entrare in guerra?

Non avremmo tra le palle tanti bruni che evitano le loro responsabilità. Bruni che danno per scontato la scelta tra USA ed Iran, modialismo e sovranismo.
Invece di avviare un dibattito partendo dal problema morale su chi tra USA e Iran abbia ragione, ci troveremmo a discutere su come lottare per espellere le basi americane dall'Italia.
Il primo caso presuppone degli spettatori, nel secondo caso persone che passano all'azione.
a parte il massacro di soleimani,
un generale e politico di primo piano di uno stato sovrano,
un crimine contro l'umanità..
comunque la si veda o si giri la frittata..
è una roba enorme..

volete mettere
la risposta degli iraniani?
telefonano prima di lanciare i missili
"ragazzi mettetevi al riparo !"
e i terroristi sarebbero gli iraniani..

sull'aereo ucraino
come la vedete?

faccio notare la consecutio temporum,
prima viene giù,
subito dopo i gringo consigliano di evitare il territorio iraniano
causa "errori di valutazione" ecc.
non è che gallina che canta ha fatto l'uovo?

forse qualche pilota yanchee l'ha scambiato per un drone e lo ha buttato giù..
o sempre che lo abbiano fatto proprio apposta come ritorsione immediata..
insomma hanno tirato giù il primo bersaglio disponibile, alla "'ndo cojo cojo"
(non lo escludo)



@Mik300

Quote:

volete mettere la risposta degli iraniani? telefonano prima di lanciare i missili "ragazzi mettetevi al riparo !"

Una risposta che conferma gli accordi sottobanco per una soluzione pacifica tra Trump e Teheran.

Ovvero:

L'Iran, come gia' la Corea del Nord, e' nel mirino dei mondialisti NWO da anni, sotto Bush viene dichiarato "paese canaglia", Obama continua le ostilita' e la Clinton minaccia di cancellarlo dalle mappe geografiche se sara' eletta.
Poi le elezioni le vince Trump alla faccia dell'elite global, e prende accordi sottobanco con Kim Jong Un per una soluzione pacifica delle tensioni create dalle amministrazioni precedenti. La tattica e' quella di fingere ostilita' davanti al mainstream (minacciando la Corea di fargli provare "fuoco e distruzione"), ma di procedere sottobanco con il dialogo e le trattative.
Allo stesso modo, mentre davanti ai media sionisti Trump minaccia l'Iran, molto probabilmente dietro le quinte si accorda con Rohani per la fine delle ostilita' alimentate dai precedenti governi a stelle e strisce. E moltissimo probabilmente Rohani, in vista delle elezioni che si avvicinano, chiede a Trump il piccolo favore di eliminare quello scomodo rivale di Suleimani, che ha raggiunto una fortissima popolarita' e minaccia di soffiargli il posto: "ve lo mandiamo a tal ora in tal aeroporto"...
Se poi aggiungiamo la reazione assolutamente insolita del mainstream occidentale, che invece di esultare come sempre per l'uccisione di "un nemico della democrazia", tesse le lodi del generale ucciso dipingendolo come un eroe e condannando l'atto sconsiderato di Trump, se 2+2 fa sempre 4, e' molto probabile che si stesse organizzando intorno alla figura di Suleimani una bella rivoluzione colorata per rovesciare l'Iran e prenderne il controllo. :pint:

E come ciliegina sulla torta viene abbattuto l'aereo con cui si stavano rifugiando in Ucraina i sostenitori di questa rivoluzione colorata (i passeggeri erano qusi tutti iraniani).
@lla "contro" informazione :oops:

Così si fa controinformazione:


Quote:

#27 Aironeblu

Se poi volete essere un coro di galline che si credono galli, continuate così...

...e vedremo quanta affidabilità raccimolate.

:-D
:-D
:-D

PS: consiglio: controinformate su cose di "casa" vostra... :roll:
PS2: ...il fronte della battaglia finale si trova già lì. :hammer:
#16 NiHiLaNtH

Quote:

tra usa e iran hai deto bene
e tra israele e iran/hezbollah?

Posto che una guerra fra Israele da solo e l'Iran è improponibile, in ogni caso se ci fosse di mezzo Israele a maggior ragione la Russia se ne starebbe fuori. Hanno bombardato Damasco innumerevoli volte, da quando i russi sono presenti in Siria, e non mi pare ci sia stata alcuna reazione da parte russa, salvo l'assicurarsi che i propri militari non venissero colpiti. A maggior ragione i russi non interverrebbero mai in un conflitto fra Israele e Hezbollah (e per come sono andate le cose nel 2006 quello che avrebbe bisogno d'aiuto nel caso non è Hezbollah...).

****************

Il punto è che la Russia non interviene (o si astiene dall'intervenire) nei conflitti per spirito umanitario, per amor di giustizia o per la pace nel mondo. Lo fa per interesse nazionale. Che l'Iran non diventi una colonia americana è sicuramente nel suo interesse nazionale, ma non c'è nessuna possibilità che questo avvenga tramite un conflitto armato, che vedrebbe inevitabilmente l'iran vincitore e gli invasori sconfitti (per quanto eventualmente con enormi perdite umane e materiali), dunque non c'è nessuna possibilità di un intervento diretto dei russi. Questo indipendentemente dalla paura di una escalation che potrebbe portare a un conflitto nucleare: il fatto è che nessun russo andrebbe a farsi ammazzare per gli iraniani, così come vale il viceversa. Discorso diverso invece è quello di eventuali aiutini sottobanco, più che altro dal punto di vista dell'intelligence.

Tuttavia credo che non ci sarà nessun conflitto serio, il bombardamento iraniano di ieri sembra puntare verso la de-escalation, per quanto possa sembrare paradossale. Segnalo in proposito un post del Saker:

thesaker.is/the-iranian-missile-strike-an-initial-evaluation/

...che pure nei giorni precedenti era fra i più pessimisti circa la possibilità di evitare la guerra. A differenza di chi sostiene che il bombardamento sia stato in qualche modo concordato fra le parti, secondo il Saker si è trattato di una dimostrazione delle capacità missilistiche iraniane, che dovrebbe far desistere anche gli animi neocon più bellicosi, per non parlare poi di Israele che sarebbe direttamente nel raggio d'azione di tali missili. Potrebbero essere vere anche entrambe le opzioni: l'attacco è stato concordato (quel che è certo è che c'è stato preavviso) MA gli americani non si aspettavano da parte iraniana una simile precisione e conoscenza delle esatte coordinate degli obiettivi.

Può essere utile un raffronto con l'attacco missilistico del 2018 alla Siria da parte di USA, FR e GB. Anche in quel caso si trattò più che altro di un'azione ad uso interno, quando un presidente USA vuole alzare il suo indice di gradimento in genere spara una salva di missili in qualche posto a caso, dato che comunque l'americano medio non lo saprebbe individuare su una carta geografica, anche se politica e corredata di didascalie. Quella volta la prova di forza però fu solo ad uso interno, perchè per il resto si può considerare una vera debacle. Innanzitutto appena i russi minacciarono di distruggere "non solo i missili ma anche le piattaforme di lancio" (navi, aerei, eventualmente aeroporti...) nel caso in cui le loro forze fossero state bersagliate, ecco che tutti si affrettarono a dargli la lista degli obiettivi, e a sceglierli il più lontano possibile dai reparti russi.

Tra parentesi fu un'altra di quelle volte in cui si rischiò comunque una guerra mondiale, ma Cacciari anche lì doveva averci giudo...

Comunque da quel momento è diventato chiaro a tutti che in quelle zone non si bombarda nessuno senza prima avvisare Putin. E poi ci fu la debacle militare vera e propria, con la contraerea siriana di epoca sovietica (ma si sospetta con qualche aggiornamento russo...) che abbatte quasi tutti i missili, dimostrandosi alla prova dei fatti più efficace dei "brand new - cutting edge" patriot Sauditi che non riescono a intercettare i missili yemeniti. Infine, mentre l'Iran pare abbia usato missili relativamente vecchi, contro la Siria sono stati usati anche missili di nuova generazione, alcuni dei quali abbattuti e recuperati per la gioia di radaristi e ingegneri russi.

Insomma è ormai tradizione consolidata che in medioriente (e non solo) come si muovono gli USA pestano una grossa merda, questa di Soleimani è solo l'ultima di una lunga serie, chissà che non sia grossa abbastanza da convincerli a fare i bagagli, almeno dall'Iraq.
Il signor cacciari parla di osceno silenzio europeo? Dove era il signor cacciari quando altrettanto si faceva ai danni di paesi sovrani come l'Iraq,La Serbia,l'Afghanistan,La Libia?
Era allineato e coperto ai diktat nato, perche' paesi non armati come L'Iran,potenti come L'Iran e sopratutto alleati o amici di altrettante potenze come La Russia,La Cina o La Turchia,non parlo del signor mieli,ne ho gia' parlato troppo in altri post,di lui e del suo degno padre avremo occasione di riparlarne in seguito,troppo poco e soprattutto troppo tardi signor cacciari,come merita rispetto e dignita' un paese come L'Iran, meritavano lo stesso rispetto e dignita' gli altri paesi attaccati e distrutti in nome di quella democrazia di cui lei e i suoi pari cianciano nei salotti televisi mainstream.

Dipinsi l'anima su tela anonima
@starburst3
Intervista a Cacciari sul Kosovo del 21.3.2019
webcache.googleusercontent.com/.../...
ilmanifesto.it/.../

Il 24 marzo 1999, iniziò la guerra della Nato contro l’ex Jugoslavia, senza mandato Onu e con la rivendicazione dell’intervento «umanitario». La fase politica che stiamo vivendo sembra avere azzerato la memoria di quell’avvenimento che riportò la guerra, con ruolo belligerante dei Paesi europei, proprio nel fianco del Sud-Est europeo. Come mai?

La «deriva» era iniziata anche prima, con le guerre di Bush senior. Anzi, con la sciagurata idea della nuova destra americana che la caduta del Muro dovesse coincidere con l’Impero-senza-fine di Uno solo. Dopo il ’99 è stato un crescendo tragico che ha necessariamente favorito l’oblio dell’intervento «democratico» contro la Serbia. La «teoria» che intendeva giustificarlo è stata poi quella utilizzata per l’Afghanistan, per l’Iraq, per la guerra ai «dittatori» medio-orientali. Una «teoria» che ha creato l’attuale Disordine globale.

Tra le altre cose quella guerra fu una «guerra della sinistra» – era presidente del Consiglio Massimo D’Alema. E il conflitto venne assunto come «costituente», necessario per conquistare lo status di «grande paese» adatto alla governance dei tempi, dopo l’89 e la caduta del Muro di Berlino. Com’è possibile e che conseguenze ha il fatto che la guerra sia entrata, sia rivendicata e permanga nel dna della sinistra?

La posizione di D’Alema illustra un capitolo fondamentale della dèbâcle politico-culturale della sinistra europea nei confronti delle ideologie neo-liberiste sul processo di globalizzazione, dentro le quali vanno collocate anche le teorizzazioni sulla «guerra giusta» che, appunto, hanno prodotto il Disordine globale (o ne sono state causa primaria). Blair, esaltato per un ventennio dal centro-sinistra italiano, è stato l’indiscusso campione di questa subalternità culturale. Va detto, per onestà intellettuale, che a tale deriva non era possibile opporsi con semplicismi pacifistici, ma con azioni politiche che avrebbero dovuto comportare anche la possibilità di interventi militari. La sinistra europea ha oscillato – fino a schiantarsi in via forse definitiva – tra sudditanza al modello americano e impotente protesta. Va detto che nei fatti una «terza via» era estremamente difficile – forse si sarebbe potuta pensare soltanto con un’Unione politica europea in campo e strutturata su principi e strategie di cui neppure oggi possiamo vedere le tracce.


Dimostra comunque delle idee molto confuse.
Disordine globale? Mi chiedo da quale filosofo avrebbe tratto questo concetto.
#23 giovanni


Quote:

come reagiremmo se un uomo dello stato italiano che stimiamo venisse ucciso da una forza straniera? Pensiamoci.

Questa frase sembra scritta con intento umoristico...

Chi potrebbe essere un uomo dello stato italiano stimato dal popolo? :hammer: hahahahahahah
Credo non sia mai esistito e forse neppure esisterà.
Inoltre te lo vedi il popolo italiano accorrere a milioni ai funerali di un leader? Penso che neanche se avessero ucciso Tardelli subito dopo il mondiale dell'82 si sarebbe mosso più di un pugno di tifosi :-)

La realtà è che non abbiamo termini di paragone, siamo popoli completamente diversi (forse noi italiani non siamo neppure un popolo) e non abbiamo leader politici di rilievo.
Quando hanno ammazzato Moro (che avrà avuto anche i suoi difetti ma era anni luce sopra i pagliacci di oggi) non è sceso in piazza nessuno, quando è morto Craxi (UNICO politico italiano negli ultimi decenni ad aver alzato la testa nei confronti degli USA) la reazione del popolume è stata solo di misera soddisfazione e commenti quali "un ladro in meno", dopo il vergognoso lancio di monetine in una delle ultime presenze pubbliche in Italia.
Forse se avessero ammazzato Mussolini durante i primi anni del suo "pontificato" qualcuno magari avrebbe pianto, ma sicuramente niente in confronto agli iraniani con Soleimani, e aggiungerei anche niente in confronto agli ex jugoslavi quando è morto Tito o altri vari casi in giro per il mondo ma mai e poi mai in Italia...
#31 qilicado

Quote:

Dimostra comunque delle idee molto confuse.
Disordine globale? Mi chiedo da quale filosofo avrebbe tratto questo concetto.

Non sono idee confuse sono idee di quello che una volta era chiamato cerchiobottismo e cioe' lasciarsi aperte diverse vie di uscita,quella linea politica che assunse l'ex pci diventato poi pds,ds,pd,in parole povere ne' con lo stato ne' con le br, tanto caro agli ex lotta continua che ha sfornato la nomenclatura di oggi,un generale volemose bene che mo tocca a noi magna'!
Un vorrei ma non posso di Gaberiana memoria,il conformista cioe' che si conforma agli eventi :



Dipinsi l'anima su tela anonima
Consiglio a tutti la visione del nuovo TGTalk .... se non altro per il piacere di sentire un ex ambasciatore italiano definire gli Stati Uniti un vero e proprio "stato canaglia"

Alberto Brandanini minuto 27:50 fino a minuto 30:10 ....

Come sempre ottimo il Giulietto Chiesa ....

Speciale #TgTalk 35 – I giorni dell’Iran
byoblu.com/.../...
Altra lezione di sovranità dalla Turchia di Erdogan, il quale ha avvertito gli Stati Uniti che in caso di attacco all'Iran negherà loro l'uso della base turca
www.controinformazione.info/.../

Vorrei che anche l'Italia negasse agli americani l'uso delle basi in caso di attacco all'Iran.

Quote:

#32 zlatorog
Chi potrebbe essere un uomo dello stato italiano stimato dal popolo?
Credo non sia mai esistito e forse neppure esisterà.

Pertini :pint:

Quote:

se la stampa non avesse smesso di fare il proprio mestiere, sostiene, qualche politico – non codardo – avrebbe avuto modo di denunciare i crimini del potere mercuriale, costringendo l’establishment del terzo millennio a fare meno guerre e provocare meno massacri di vittime innocenti.

Giornalisti comprati è il libro di Udo Ulfkotte che ha venduto 1milione e mezzo di copie in Germania,
spiega come la CIA tedii e compri i giornalisti occidentali
www.controinformazione.info/.../

colpa della CIA o dei giornalisti che si fanno corrompere?
#frankzeta

concordo con l'analisi soprattutto sulla dinamica "uso interno"..
non sulle conclusioni:
gli americani non molleranno l'area, quello che sta succedendo è proprio per creare il terreno per restarci.. è abbastanza evidente. Sono puntelli in cui è inevitabile che ci caschino un po' tutti gli attori volenti o nolenti ( non potrebbe essere altrimenti ) a meno di considererare il regista un impreparato. Io francamente non ci riesco.
Il mercato delle armi non sfugge alle logiche di qualsiasi mercato: bisogna che i beni siano consumati.
Bisogna far lanciare i missili (altrimenti non si rivendono) a tutte le parti. E bisogna dimostrare agli acquirenti chi è il capo del mercato. Certo lo stallo MAD (mutual ..) fa si che confronti non siano troppo accesi tra i big ma questo non cambia gli aghi logistici della bilancia. Stanno tutti giocando al meglio da entrambe le parti.
America e Russia vendono lo scarto della produzione, le vere armi sono tenute in segreto strategico. Quello che vediamo sono allenamenti di routine.

cit.
MA gli americani non si aspettavano da parte iraniana una simile precisione e conoscenza delle esatte coordinate degli obiettivi.

Questa fa ridere.. direi che la droga è di prima qualità.
Aggiungo più seriamente che fa altrettanto ridere che tutto il mainstream e i suoi tentacoli, tanto meticolosi ad elencare le armi in campo, si dimentichino di rilevale che come a far la differenza "sul campo" sono e rimarranno i satelliti e tutti gli apparati intelligence evoluta a disposizione ( l'infrastruttura di analisi di quei dati ).
Direi ce lo si dimentica sempre in primis anche a livello civile e per beghe più piccole, se lo dimenticano i giornalisti e i politici nelle loro trasmissioni: la grande voce del popolo dovrebbe unirsi in solo coro " tirate fuori i dati satellitari"!

dalla Libia all'Isis.. all'Australia di ieri.. è l'anacronismo più lampante che subiamo,
sembra quasi che non siano stata ancora inventati per quanto sono assenti nelle analisi militari-geopolitiche-civili.

eppure oggi i satelliti sono pure termici/spettrografici con risoluzioni altissime.. già nel civile c'è da mettersi le mani nei capelli.. non parliamo del militare..

l'iran ha satelliti?
l'arabia saudita ha satelliti?
il medio oriente arabo ha satelliti?

L'aquila si porterebbe via non solo l'agnello, ma anche il leone e l'elefante o l'orso se non pesasse tanto..e nessuno ci può fare niente.. (per fortuna sono animali delicati e solitari e non troppo grossi, ma una volta i pterodattili non scherzavano affatto..)

in fondo è come quando nei film di spionaggio o guerra moderni evitano di menzionare che esistono le telecamere termiche per capire dove si nasconde il terrorista di turno nella casetta di turno.. se lo facessero mezza trama va a puttane..

come mai "non sono state usate" durante gli ultimi sequestri ?..
come mai non le usano gli inviati dei giornali sul campo ?
(la criminalità organizzata le usa o fa finta di niente anche lei e preferisce stanare lo sgarrone come una volta?)
Non è so se appropriato qui, o forse sì, ma non so dove postarlo meglio, poi in C.L. domani cambiano nessuno lo legge....
Articolo girato da Blondet ma di tale Walt Garlington.. a me piace tutto, ma se su Trump si fosse sbagliato, come in molti credono, ed invece volesse riportare in auge l'America, con altri valori che, in fondo, almeno a parole le erano propri all'inizio? mah, lo capiremo in futuro...

L’IMPERO AMERICANO MUORE – PER MANCANZA DI BELLEZZA


maurizioblondet.it/.../...
Qilicado

Quote:

Quindi secondo te gli americani hanno dato ai Kurdi siriani le armi e le munizioni che hanno rubato all'unione sovietica durane la guerra fredda:

Secondo chi?
Se ti rubo il portafoglio, non l'ho ricevuto da babbo natale, e se l'ho ricevuto da babbo natale non l'ho rubato. Se babbo natale fosse stato sovietico probabilmente avrebbe fatto tanti regali al pkk.
Ciò naturalmente non comporta che il ypg non abbia ricevuto supporto e armi da parte degli americani durante il conflitto siriano.


Quote:

Inoltre secondo te gli americani si sono ripiegati dal nord est della siria, perché sapevano che la Turchia avrebbe attuato una missione di pace.

Secondo chi?
Se i curdi fossero gli amici numero uno degli americani, molto probabilmente gli americani sarebbero rimasti lì a proteggerli. Ma siccome sono solo gli amici numero tre, beh forse i curdi avrebbero dovuto pensarci prima, anziché piagnucolare di esser stati abbandonati da babbino natale.
Certo hanno le loro attenuanti
Tu cosa faresti se fossi quattro volte separatista, con quattro stati con cui dover fare i conti per cercare di ottenere l' indipendenza, durante un tentativo da parte imperiale di distruzione dei tuoi nemici? Non ti faresti tentare dalle sirene dell'impero?

È inutile cercare di coprire i brufoli con il fondotinta, quando son grossi si vedono uguale.
Eh si...proprio un terrorista dell'ISIS...
lenotiziedelgiorno.com/.../...
"Iraq: Isis esulta per morte Soleimani"
#41 Mrexani

Quote:

Secondo chi?

Vedi un poco di assumerti le tue responsabilità rispetto a quello che scrivi?!

Quote:

Ciò naturalmente non comporta che il ypg non abbia ricevuto supporto e armi da parte degli americani durante il conflitto siriano.

Ora mi porti la fonte a questa affermazione. Perché la mia di fonte diceva testualmente.

Una delle più grandi leggende che circolano è quella che gli stati uniti armino questa forza, invece il problema è proprio questo: gli Stati Uniti non armano questa forza mentre dovrebbero farlo.
Si limitano con i loro alleati ad avere un ruolo di supporto dal cielo ma evitano accuratamente, almeno per adesso, di rendere più autonoma questa forza dando delle armi che siano all’altezza dei compiti che sta svolgendo.


Oppure:

Entrambe le forze armate sono fondamentali per gli Stati Uniti nella lotta contro l’Isis nella regione: dal settembre 2015, i bombardamenti aerei statunitensi si sono focalizzati nell’aiutare l’Ypg, mentre da novembre 2015 il presidente Barack Obama ha inviato 50 soldati delle forze delle Operazioni Speciali a Rojava per assistere e consigliare i curdi.
tpi.it/.../...

Quote:

Se i curdi fossero gli amici numero uno degli americani, molto probabilmente gli americani sarebbero rimasti lì a proteggerli.

Quindi chi è amico numero tre di qualcuno non è un suo amico. Ti stai contraddicendo da solo.
Gli americani sanno che i paesi europei non interverrebbero a favore dei kurdi siriani per non scontentare la turchia (te la ricordi la vicenda Ocalan che ha visto protagonista in tal senso Massimo D'Alema?). Sanno anche che il kurdi iraqueni sono contenti dello status acquisito nel loro stato e che non hanno interessi ad aiutare più di tanto i loro "cugini" siriani.
Considerato il fatto che Israele avrebbe degli interessi in quella regione,
www.limesonline.com/.../113624
Cosa fanno allora gli USA? Scontentano israele, lasciando quella regione sotto l'influenza della Turchia? Israele non sarebbe secondo te l'amico numero uno degli USA?

Ti ho capito perché scrivi e ragioni in questo modo. Ti sei approvvigionato di informazioni da siti come lantidiplomatico, l'intellettualedissidente e comedonchisciotte che sono culturalmente egemonizzati dalla destra metapolitica.
Ti faccio una breve rassegna stampa e una contro-rassegna stampa con delle mie controrepliche.

In una manifestazione “a favore dei Curdi”, ancora una volta, benedetta dai media padronali.
A proposito, come mai nella compagneria nessuno si domanda il perché?

www.lantidiplomatico.it/.../6119_32285

Chi oggi si straccia le vesti per i curdi, molto probabilmente non ha mai speso mezza parola per la Siria: non vi è traccia di una raccolta firme in solidarietà del popolo siriano da parte di Mentana, né foto simboliche di Saviano o Boldrini da sempre impegnati a minare la figura di Bashar al-Assad. Dove eravate in questi anni?
lintellettualedissidente.it/.../...

Risposta mia: Perché i primi a egemonizzare il tema della guerra contro la Siria è stata la destra estrema:

La solidarietà al governo siriano era stata data, salvo poche eccezioni, per lo più dall’estrema destra; Forza Nuova aveva invitato al convegno internazionale svoltosi a Como nel settembre 2013 dei non meglio identificati “Amici dalla Siria”; CasaPound ha organizzato iniziative con esponenti della sezione italiana del Fronte Europeo per la Siria (FES), una organizzazione “transnazionale” fondata l’anno prima, asseritamente apartitica, ma il cui portavoce è Matteo Caponnetto, rappresentante dell’associazione romana Zenit che si dichiara apertamente ispirata al fascismo.
Questo Fronte aveva indetto a Roma per il 15/6/13 una manifestazione di solidarietà al popolo siriano, alla quale avrebbero dovuto prendere parte delegazioni della neo-destra europea, così descritte in un articolo del Fatto quotidiano: “Una variegata accozzaglia di nomi e sigle, riunita dietro il concetto di solidarismo (su cui nacque la collaborazione nordeuropea col nazismo), che permette di disegnare all’ombra della bandiera siriana una vera e propria mappa dell’estrema destra europea, che ha cominciato in maniera preoccupante a mescolarsi, tramite inviti incrociati e partecipazioni a conferenze sul tema Siria, con la volontà di trovare un punto comune politico”.

diecifebbraio.info/.../...

Da comedonchisciotte:

I Curdi (o i loro consiglieri) sono molto bravi nelle PR e hanno creato una meravigliosa immagine della loro combattente, che rievoca il paradigma di una bellicosa Superwoman che si batte contro i maiali sciovinisti maschi. Almeno la metà dei film d’azione recenti ha [come protagonista] una ragazza del genere impegnata nella Guerra all’Uomo. Le femministe occidentali di sinistra le adorano, come avevano adorato il suo prototipo, Sabra, la soldatessa israeliana. I Siriani non condividono questo amore. Considerano i combattenti curdi brutali mercenari al soldo degli Stati Uniti, responsabili della pulizia etnica [della regione].

“Un solo Israele è più che sufficiente,” affermano i locali, che sono molto contenti della prossima sconfitta del “Nuovo Israele,” l’entità curda del “Rojava,” o “Kurdistan siriano.” La sua spina dorsale, i combattenti dello YPG, hanno fatto un bel tentativo, usando la guerra civile come opportunità per ritagliarsi un pezzo di Siria tutta per loro.

comedonchisciotte.org/.../

I curdi Siriani non leggono la DC comics, ma gli scritti di Ocalan sulla gineologia.
it.wikipedia.org/wiki/Abdullah_%C3%96calan

I curdi siriani non hanno intenzione di mettere in piedi un nuovo stato-nazione ma di creare una confederazione che manterrà inalterati i confini con gli stati confinanti della Siria

“I curdi non vogliono più uno Stato-nazione”. [...]
I curdi del Rojava oggi vengono rappresentati e raccontati con una visione che guarda al passato e non al futuro, ovvero ancora all’interno di un quadro concettuale dello Stato-nazione che sembra essere l’unico che l’Occidente riesca a considerare. La pratica socio-economica e di organizzazione politica che hanno messo in piedi i curdi in quel territorio è esattamente all’opposto rispetto a tutti i sistemi autoritari che vanno per la maggiore nel mondo e nella geopolitica internazionale. Quello a cui aspirano dal 2011, sotto proposta del leader Abdullah Öcalan, oggi unico prigioniero dell’isola carcere di İmralı, nel Bosforo, è il confederalismo democratico. Una proposta politica, fatta al Pkk e a tutti i curdi, che non intende toccare i confini esistenti. Una proposta democratica, messa già in pratica in una situazione di conflitto e che non ha eguali nel Medio Oriente.
www.agi.it/.../2019-11-19
Qilicado

Quote:

Vedi un poco di assumerti le tue responsabilità rispetto a quello che scrivi?!

Ma quali responsabilità. Io nel mio primo post in risposta al tuo commento, non ho parlato delle armi curde, sei tu che hai riportato il fatto che il ypg sia armato con vecchie armi sovietiche, suggerendo implicitamente che i curdi siriani debbano dire grazie per i loro equipaggiamenti, solo a se stessi, al pkk e alla vecchia unione sovietica. Il che può essere parzialmente vero, dicevo, ma non escludere il supporto americano, dimostrato dalle tue stesse fonti, e nemmeno il rifornimento di armi americane:
youtu.be/Rwy6R7S9Xtg
Poi io non so cosa gli americani abbiano mandato, se armi, grasso per stivali oppure niente. Ma è curioso che il combattente al tuo link le chieda a gran voce, dimostrando che sarebbe stato un dono molto gradito.


Quote:

Quindi chi è amico numero tre di qualcuno non è un suo amico. Ti stai contraddicendo da solo.

Non c'è nessuna contraddizione.
C'è la moglie, l'amica, l'amante e la prostituta al bordello. Tutte e quattro sono mie amiche ma la prima mi è più amica dell'altra, la seconda più della terza, e dell'ultima proprio non mi frega niente. Non fissarti su questi dettagli, "amici n 3" giocava su "nemico n 1" .


Quote:

Cosa fanno allora gli USA? Scontentano israele, lasciando quella regione sotto l'influenza della Turchia? Israele non sarebbe secondo te l'amico numero uno degli USA?

Infatti. Israele è molto deluso dal fatto che gli americani abbiano abbandonato i curdi siriani. Piangono entrambi per questa cosa.




Quote:

I curdi Siriani non leggono la DC comics, ma gli scritti di Ocalan sulla gineologia.

I curdi siriani fanno legittimamente quello che credono. Compresa la ginecologia, il partito, e il culto della personalità.

Quote:

Ti ho capito perché scrivi e ragioni in questo modo. Ti sei approvigionato di informazioni da siti come lantidiplomatico, l'intellettualedissidente e comedonchisciotte che sono culturalmente egemonizzati dalla destra metapolitica.

See. Ur-fascismo
Tu invece dove ti abbeveri? Su Vanity Fair
@Mrexani
Guarda che sei stato tu ad usare una metafora, e continui ad insistere a non farti carico di tutte le implicazioni metaforiche di quella metafora.

Quote:

amici numero tre degli amici dell'Isis.

Detto in altri termini è una vera e propria argomentazione ad minchiam.
Non sei neppure consapevole quando utilizzi delle metafore e, a quanto vedo, perseveri nella tua condotta dialettica :

Quote:

Non c'è nessuna contraddizione.
C'è la moglie, l'amica, l'amante e la prostituta al bordello. Tutte e quattro sono mie amiche ma la prima mi è più amica dell'altra, la seconda più della terza, e dell'ultima proprio non mi frega niente. .

Ora, secondo te, tra un uomo e tre donne c'è amicizia. Una è addirittura una prostituta.
Scusa eh, ma se vedi un amico solo come un cane, seduto su una panchina, che fai? lo eviti? Gli giri a largo? oppure rimani con lui a fargli compagnia?
Ti stavo spiegando che i Kurdi siriani erano rimasti soli contro la Turchia. Cosa fanno gli USA allora? Se ne vanno?
L'ISIS è nemico dei kurdi siriani, gli americani sono amici dell'isis. Come fanno gli americani ad essere amici dei kurdi?

Quote:

Non fissarti su questi dettagli, "amici n 3" giocava su "nemico n 1"

Tradotto: non sviluppare le implicazioni metaforiche delle mie analogie. Lascia che possa manipolare liberamente chi mi legge.
La tua è la fallacia tipica della destra metapolitica. Quella della Chair Pulling Prank.
Ossia la fallacia che consiste nel far accettare all'interlocutore una premessa ambigua. Ovvero una premessa posta esattamente al confine di una dicotomia. In questo caso la dicotomia è amico/nemico. Lo scopo di questa fallacia è far accettare all'interlocutore assieme alla premessa, anche una presa di posizione di cui l'interlocutore non è affatto consapevole. Crede di sedersi su una sedia ed invece si ritrova con il culo per terra.
Con l'espediente dialettico dell'amico numero tre hai tentato di farmi accettare una premessa al confine della dicotomia amico/nemico, per convincermi che gli americani e kurdi in fondo sono amici.
Sì, finanziano l'isis, non hanno mai concesso un vero sostegno internazionale ai kurdi per non inimicarsi la turchia... ma non importa, sono ugualmente amici dei kurdi.
Dicevo che questa fallacia è tipica della destra metapolitica perché è nel suo stile far accettare alle persone idee di estrema destra utilizzando espressioni volutamente ambigue.
Esempio attinente a questa situazione è l'espressione "imperialismo americano".
L'espressione "imperialismo americano" è la Chair Pulling Prank. Il povero malcapitato crede di sedersi su un concetto di derivazione leniniana, quindi marxista, quindi marxiano, quindi idealistico in senso hegeliano. Ed invece si ritrova con il sedere sul pavimento: il nazionalismo.

Quote:

Infatti. Israele è molto deluso dal fatto che gli americani abbiano abbandonato i curdi siriani. Piangono entrambi per questa cosa.

Utilizzi due metafore. Metafore che hanno la proprietà di invertire il rapporto tra ciò che riguarda la persona umana ("deluso", "piangono") e l'impersonalità di un aggregato come è lo Stato.
Operazione dalle chiare matrici ideologiche di estrema destra. L'estrema destra tende a tradurre delle forze impersonali in intenzionalità umane. Tipico procedimento del pensiero religioso decadente, dell'animismo in senso lato.


Quote:

I curdi siriani fanno legittimamente quello che credono. Compresa la ginecologia, il partito, e il culto della personalità.

I kurdi siriani non stanno pettinando le bambole come i sovranisti.

Secondo l’accreditata definizione di Gianfranco Pasquino la Rivoluzione è “il
tentativo accompagnato dall’uso della violenza di rovesciare le autorità politiche e
sostituirle al fine di effettuare profondi mutamenti nei rapporti politici,
nell’ordinamento giuridico-costituzionale e nella sfera socio-economica” essa,
secondo Pasquino si differenzia dalla rivolta perché quest’ultima è “limitata ad un
area geografica [...], priva di motivazioni ideologiche [...], e mira al soddisfacimento
di rivendicazioni politiche ed economiche 105 .”
Se si analizza quanto sta avvenendo in Rojava – e quindi in una piccola porzione del
territorio Siriano – si nota facilmente che nessuna delle due categorie sopra citate
racchiude a pieno gli avvenimenti geopolitici in corso. Prima di tutto, quella che i curdi
definiscono la loro rivoluzione non è propriamente tale. Come illustrato dal Pasquino
la rivoluzione è un movimento di popolo che vuole sovvertire e sostituire
l’ordinamento dello stato ma, in Rojava non è in atto un moto che tenda ad abbattere
il regime siriano e sostituirlo con un altro. I curdi stanno mettendo in atto un operazione
di state building per la quale l’ordinamento dello stato nazione vigente è del tutto
irrilevante; la prerogativa dei curdi è specificatamente geografica e circoscritta ad
alcune aree della Siria e non attiene alla sostituzione in toto della statualità vigente.
Come riscontrato durante la ricerca, letteralmente, ai curdi che combattono in Rojava
non importa nulla della Siria né del suo assetto istituzionale, più pragmaticamente (e
ingenuamente) puntano ad una forma di autogoverno cui non interessa la sovversione
del regime vigente, né esclude a priori la possibilità di condividerne la statualità.
Ad escludere il Rojava dal genus della rivoluzione, concorre il fatto che la guerra in
corso non è cominciata contro casa Assad bensì contro l’ISIS

tesi.luiss.it/15984/1/catena-danilo-tesi-2015.pdf


Quote:

See. Ur-fascismo
Tu invece dove ti abbeveri? Su Vanity Fair

Questa è invece la reductio ad ridiculum.
Nella semantica è detta ironia: è uno dei tropi.

Quote:

Ora, secondo te, tra un uomo e tre donne c'è amicizia. Una è addirittura una prostituta.

Tra un uomo e quattro donne, non tre.

Quote:

Scusa eh, ma se vedi un amico solo come un cane, seduto su una panchina, che fai? lo eviti? Gli giri a largo? oppure rimani con lui a fargli compagnia?

Gli offro pure una bottiglia di vino. Ma non è che me lo sposo.

Quote:

Ti stavo spiegando che i Kurdi siriani erano rimasti soli contro la Turchia. Cosa fanno gli USA allora? Se ne vanno?
L'ISS è nemico dei kurdi siriani, gli americani sono amici dell'isis. Come fanno gli americani ad essere amici dei kurdi?

Non c'era bisogno che lo spiegassi.
Sono rimasti soli, implica il fatto che in precedenza non fossero soli. Ecco con chi erano ricordamelo.
Gli americani sono nemici dell'isis, i curdi sono nemici dell'isis e hanno combattuto insieme l'Isis.
Come fanno gli americani ad essere amici dell'isis?


Quote:

Utilizzi due metafore. Metafore che hanno la proprietà di invertire il rapporto tra ciò che riguarda la persona umana ("deluso", "piangono") e l'impersonalità di un aggregato come è lo Stato.
 L'estrema destra tende ha tradurre delle forze impersonali in intenzionalità umane. Tipico procedimento del pensiero religioso decadente, all'animismo in senso lato.

Lo stato è un ente impersonale con intenzionalità umane. Se un suo rappresentante, di qualunque tipo, mostra in qualsiasi modo delusione per un evento che si aspettava diverso e io dico che piange lamentandosi, la mia metafora non è animismo, è linguaggio. Può essere una brutta metafora e non piacerti, il fatto è che, quello continua a lamentarsi, fuori di metafora.
Il pensiero che tu chiami estrema destra, religioso, tende a tradurre delle intenzionalità umane in forze impersonali o sovraumane, il dio, la nazione, lo stato, la libertà, la scienza, la giustizia, la natura, l'ambiente, l'etnia, la razza, la legge, la democrazia, le donne, gli uomini, i neri, i bianchi, l'estrema destra, l'estrema sinistra, la salute, la salvezza,ecc in modo da sgravare le proprie azioni da ogni responsabilità personale.



Quote:

I kurdi siriani non stanno pettinando le bambolo come i sovranisti.

I curdi non pettinavano le bambole neanche prima della guerra siriana. E quindi?


Quote:

Tradotto: non sviluppare le implicazioni metaforiche delle mie analogie. Lascia che possa manipolare liberamente chi mi legge.
La tua è la fallacia tipica della destra metapolitica. Quella della Chair Pulling Prank.
Ossia la fallacia che consiste nel far accettare all'interlocutore una premessa intrinsecamente ambigua. Ovvero una premessa posta esattamente al confine di una dicotomia. In questo caso la dicotomia è amico/nemico. Lo scopo di questa fallacia è far accettare all'interlocutore assieme alla premessa, anche una presa di posizione di cui l'interlocutore non è affatto consapevole. Crede di sedersi su una sedia ed invece si ritrova con il culo per terra.
Con l'espediente dialettico dell'amico numero tre hai tentato di farmi accettare una premessa al confine della dicotomia amico/nemico, per convincermi che gli americani e kurdi in fondo sono amici.
Sì, finanziano l'isis, non hanno mai concesso un vero sostegno internazionale ai kurdi per non inimicarsi la turchia... ma non importa, sono ugualmente amici dei kurdi.
Dicevo che questa fallacia è tipica della destra metapolitica perché è nel suo stile far accettare alle persone idee di estrema destra utilizzando espressioni volutamente ambigue.
Esempio attinente a questa situazione è l'espressione "imperialismo americano".
L'espressione "imperialismo americano" è la Chair Pulling Prank. Il povero malcapitato crede di sedersi su un concetto di derivazione leniniana, quindi marxista, quindi marxiano, quindi idealistico in senso hegeliano. Ed invece si ritrova con il sedere sul pavimento: il nazionalismo.

Guarda puoi sviluppare le implicazioni metaforiche delle mie analogie quanto vuoi, se ti fa piacere; se fai finta di non capirle, se non si capiscono causa mia, o se sono improprie. Tanto è vero che le sto sviluppando rispondendoti.
Ma finiscila di inquadrarle all'interno degli schemi mentali che ti sei comprato nell'ultimo discount che hai trovato per la via, senza uno straccio di argomentazione che le mostri realmente per la loro presunta improprietà.
Altrimenti devo pensare che i tuoi, siano schemi standard per catalogare ( leggi emarginare, segregare )posizioni, fatti o questioni aperte.
Ciao Massimo, sto guardando Mazzucco Live, quindi ritorno sulla domanda che ti ho fatto: allora non può essere come pensavo? Se il sistema missilistico era attivato, vuol dire che avevano considerato una risposta. Scambiare un aereo da trasporto per un missile è difficile (ti ricordo pentagono 911). Nel caso lo avessero riconosciuto come tale, si parlerebbe di invasione. In entrambi i casi c’è lo Stato di guerra, quindi spazio aereo chiuso. Se gli americani hanno saputo 2 ore prima dell’attacco, come facevano a non saperlo i piloti dell’aereo colpito?, non era un segreto per loro di un attacco ex ante alle basi americane distaccate in Iraq. A me puzza di farsa, come quella di Trump in Siria, con una variante: Io ho un chiodo fisso in testa, ed è l’autunno sciita. È da ottobre che sui media israeliani gira una intervista non ricordo di chi, il quale asseriva dell’imminente uccisione del generale (al punto che se lo aspettava anche lui), ed è molto strano, soprattutto dopo l’abbattimento dell’aereo, che questa azione non sia stata combinata da ambo le fazioni. Per me è stata concertata. Anche il drone utilizzato per eliminare il generale era un pesante, implica una preparazione di un certo livello. Troppe cose non mi tornano. Io sono convinto, ripeto, che sia stata messa a punto una strategia che coinvolgeva ambo i governi e parlo di quello iraniano e israeliano. E giustifica anche il fatto che l’ometto di paglia col riporto sia stato chiuso in un angolo, per ovvi motivi. Concludo facendo un applauso al pirla che ha accusato gli sciiti di aver alimentato lo stato islamico: ci sono libri scritti da chi era presente sul campo. Ps non vedo un cazzo, non riesco a leggere quel che ho scritto su questo telefonino di m. Spero di essere stato comprensibile.