Riyad sta per diventare l’ago della bilancia del destino del dollaro e in generale del riequilibrio delle potenze su scala globale. Se la recente visita di Re Salman a Mosca ha messo in discussione la supremazia diplomatica americana nel Golfo, ora è il petrolio di Riyad a minacciare Washington.

Lo yuan cinese sostituirà i petroldollari

Secondo Carl Weinberg economista e direttore dell’High Frequency Economics (istituto di ricerca e statistiche economiche mondiali) il dollaro sarà presto sostituito nelle transazioni dell’oro nero. “Credo che lo yuan cinese diverrà presto principale strumento di pagamento del greggio, almeno appena i sauditi lo accetteranno, o i cinesi li costringeranno. In seguito tutto il resto del mercato petrolifero si muoverà con loro”.

Secondo l’autorevole economista è dunque solo questione di tempo per la capitolazione finale della moneta stampata dalla Federal Reserve. Il monopolio del dollaro nel mercato dell’oro nero venne inaugurato nel 1974 in seguito ad un accordo tra Richard Nixon e il Re Faisal, rispettivi massimi esponenti politici di Stati Uniti e Arabia Saudita. Da quel momento Riyad si è impegnata con Washington a quotare il petrolio solamente nella moneta corrente americana. Una scelta rispettata fino ai nostri giorni, tanto da arrivare a coniare il neologismo “petroldollari”.



In due anni la Cina diventerà primo importatore al mondo di petrolio

 

Oggi l’economia internazionale sta cambiando, così come gli assetti geopolitici e il declino dell’impero americano non può che concretizzarsi con il progressivo ritiro della sua valuta di riferimento. Lo yuan è destinato a scalzare il dollaro per una precisa motivazione di mercato. La Cina, secondo le previsioni di alcuni economisti, è infatti destinata a diventare nei prossimi due anni il primo importatore al mondo di oro nero. Un primato che fino ad oggi era spettato solamente agli Stati Uniti. L’utilizzo del dollaro per le quotazioni del greggio era dunque per Riyad non solo un accordo politico, ma un profittevole guadagno commerciale.

Lo spostamento del primato del fabbisogno energetico da Washington verso Pechino cambia completamente le carte in tavola. Riyad potrebbe così realmente iniziare a pensare allo yuan come principale valuta per il petrolio. L’interesse di Casa Saud per la moneta cinese non è però di oggi.

Pechino e Riyad collaborano già per il progetto Vision 2030

A inizio del settembre scorso veniva riportato sulle pagine del ChinaDaily come Riyad stesse già pensando di “finanziarsi attraverso lo yuan”. In particolare nell’articolo si faceva riferimento alla visita fatta dal Vice Premier cinese Zhang Gaoli presso il regno saudita. Durante quest’incontro il rappresentante di Pechino aveva espresso l’impegno della Cina per “rendere realtà il progetto dell’Arabia Saudita in vista del 2030 e per aiutare il Paese a diversificare la propria economia”. Zhang Gaoli indica dunque l’agenda “Saudi Vision 2030” come potenziale piattaforma di collaborazione tra Riyad e Pechino.

L’avvicinamento tra i due Paesi era stato poi confermato dai sauditi stessi. Il Vice Ministro dell’Economia saudita, Mohammed al-Tuwaijri , aveva dichiarato alla Reuters che: “Uno dei nostri principali obiettivi è quello di diversificare i finanziamenti del Paese. Lo faremo attraverso l’accesso a investitori sul mercato. La Cina è uno dei migliori sul mercato”. Spetta dunque a Casa Saud la decisione finale sul futuro del dollaro.

Tutti scappano dal dollaro

Nel frattempo tutte le più recenti manovre economiche, dalla decisione di Maduro di abbandonare il dollaro, alla corsa all’oro di Russia e Cina, sino al crollo del valore del dollaro sull’euro, portano verso una sola direzione. La fine del sistema creato a Bretton Woods, rafforzato sotto la presidenza Nixon e l’inizio di un nuovo ordine economico internazionale basato su un diversificato paniere di valute. Un ordine economico che si adatta naturalmente al nuovo assetto geopolitico multipolare.

Fonte

Articolo originale CNBC

Comments  
Fino a qualche anno orsono, pensavo fosse praticamente impossibile per Sauditi e Kuwaitiani sganciarsi dal dollaro ( le riserve monetarie loro sono quasi tutte in dollari ) facendo precipitare il suo valore a causa della diminuzione della sua domanda per gli scambi.
Dopo 4 anni di crisi del prezzo del petrolio ( c'è troppa produzione a causa dello shale oil americano ) l'Arabia si trova con quasi la metà delle riserve monetarie ( quasi tutte in dollari ) perché sono servite per ripianare i giganteschi deficit statali a causa del prezzo del petrolio dimezzato ( è servito a poca cosa tagliare i costi statali in uno stato dove il 90% della popolazione lavora per lo stato.. Anzi! c'è il timore che il pericoloso malcontento dei cittadini Sauditi, abituati molto bene da tempo, possa innescare un'altra primavera araba ).
Ora sono meno esposti con i "bond" americani in dollari.... e la tentazione di mandare a quel paese, dollari e shale oil, sta diventando molto forte.( per distruggere lo shale oil.. basta che Russia e Arabia pompino ancora più petrolio per un anno facendo chiudere le ditte USA che hanno resistito alla prima ondata di fallimenti .. ( ben 280 ditte fallite.. da quelle gigantesche alle piccole e medie )
Chissà cosa architetteranno gli americani per evitare tale scenario..


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, sino al crollo del valore del dollaro sull’euro

Non credo sia crollato il dollaro sull'euro.. penso sia stato il contrario... è passato da 1,4-1.3 di 4 anni orsono a 1,1-1,2 di oggi.
Comunque sono gli hedge fund a tenere su il dollaro e basso il petrolio
L 'anno scorso per arginare l'eccesso di produzione Opec Russia ed altri paesi hanno ridotto la produzione del 10%.. ma fino adesso il prezzo del petrolio non si è mosso.. anche se le scorte sono precipitate in picchiata ..
Se la guerra hedge fund e Opec-Russia- altri paesi continua gli hedge fund od Opec possono saltare nel giro di pochi mesi.. creando panico planetario da far impallidire Lehman Brothers.
Con le tante scoperte tenute nascoste da Tesla in poi, ma che sono certa esistano, dobbiamo ancora avere a che fare con dei folli speculatori che prima distruggono l'ambiente e poi rischiano di distruggere l'umanità.. sempre per la loro criminale avidità....
Intanto Iran e Turchia decidono di usare le rispettive valute per gli scambi commerciali così da non essere dipendenti da "altre" monete.

(www.rt.com/.../406251-iran-turkey-trade-currencies)
Che sensazionalismo, la valuta cinese è comunque carta straccia e che se ne dica sull'accumulo di oro da parte di Russia e Cina, rimane un mistero che i metalli oggi come oggi costino una "cicca".
Se fosse vero ciò che si dice, palladio platino, sarebbero alle stelle ed invece sono ai "minimi" storici (rispetto alla svalutazione della carta moneta).
Quasi tutte le materie prime raccontano un'altra verità, il diktat su di esse è ancora molto americano e oltretutto fa pure il gioco dei cinesi. Acquistare dai cinesi è un po' come evitare una "loro" deflazione e una nostra inflazione, son sbilanciati a produrre per un mercato sempre più in crisi e mancanza internazionale di "liquidi", questo non è un vantaggio!

Gli Arabi non son certo l'ago della bilancia, piuttosto la "tecnologia" che crea siccità o il suo contrario può cambiar lo scenario economico. Il cosiddetto cambiamento climatico, tanto caro a "noi" occidentali!
Che il dollaro sia in esaurimento è certo e anche piacevole ma che gli arabi siano affidabili sulla parola e imprevedibili voltagabbana è altrettanto certo.
@#4 OrtVonAllen

Interessante quello che dici.
puoi spiegarlo meglio?
grazie

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Chissà cosa architetteranno gli americani per evitare tale scenario..

Beh, che il feudalesimo sia ancora in auge in Arabia Saudita lo sanno tutti. Sarà il momento di spiegarlo meglio e di agire contro quei cattivoni che non fanno ancora guidare l'automobile alle donne. Ma ora si? Beh, ma solo se vanno piano. Direi che una esportazione di democrazia si renderà necessaria.

Mi sembra che il refrain sia sempre valido.

Magari qualcuno scoprirà che gli attentatori delle torri erano sauditi. E che erano sostenuti dal re. E che finalmente si sono trovati i veri artefici dell' 11 settembre.
Non credo che gli Stati Uniti staranno a guardare il proprio disfacimento.
Come un orso ferito diventeranno ancora più pericolosi.
#8 Fabiomln


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Come un orso ferito diventeranno ancora più pericolosi.

e cosa stanno facendo ora ?provocano la Russia, provocano la corea del nord, provocano i cinesi nel mar giallo, installano armi ai confini russi, sanzioni a destra e manca, denuncia di tutti gli accordi internazionali .... che devono ancora fare ? Addirittura quanto avvenuto in California, io lo leggo come false flag per intimidire il mondo ....
Il petrodollaro non è' il dollaro usato per gli scambi commerciali. Il petroldollaro è' una moneta parallela fatta dalla speculazione da 70 anni , quella che usa il WTO è la banca mondiale per ricattare i paesi del terzo e quarto mondo e tenerli in un limbo e prigionieri dalla possibilità di realizzarsi.

Il dollaro USA ( e sarà lo stesso un buon bene rifugio) non ha niente a che vedere con il petrodollaro, che segue altre pratiche commerciali scorrette.

Il petrodollaro è' una moneta parallela Usa, Uk e francese, che usano per destabilizzare il mondo più arretrato da circa un secolo , il cui ricavo è' saudita dal surplus di guadagni dal petrolio, ma utilizzato prevalentemente da alcune organizzazioni internali e paesi sopra elencati. Gli interessi del petrodollaro sono serviti per destabilizzare paesi come il Burkina Faso , e l' eliminazione di Thoma' Sankara, e tutto il continente africano
Io trovo questo un pezzo, basato molto su posizioni fantasiose, che su fonti concrete. Inoltre anche le varie conclusioni, sono di pessima fattura, troppo approssimative, e non tengono conto di tanti altri tipi di scenari. Soprattutto non si tiene conto che nel lungo periodo il tempo del petrolio è terminato.
“Credo che lo yuan cinese diverrà presto principale strumento di pagamento del greggio, almeno appena i sauditi lo accetteranno, o i cinesi li costringeranno. In seguito tutto il resto del mercato petrolifero si muoverà con loro”

l'interpretazione citata non tiene in conto due questioni tra lo contraddittorie

1. pressioni di Riad su USA in relazione all'olio di scisto o petrolio di scisto (in inglese shale oil)

2. pressioni di Riad su Cina in relazione a continua minacciosa caduta prezzi di celle solari e batterie di accumulo

sarebbe un bel disastro, se Cina e Riad ('Riad' da intendersi come capofila del cartello del petrolio convenzionale) si accordassero mediante penalizzazione dello sviluppo della tecnologia 'solare' (sia termico che elettrico)
Il nuovo oro

Partiamo da una premessa, quali sono gli elementi che fanno ricca, in termini economici, una società?
Abbiamo essenzialmente 3 elementi fondamentali. Lo spazio, la tecnologia e l’energia.
Lo spazio perché è condizione necessaria, per edificare, per produrre alimenti e perché è la basa sulla quale insediare qualsiasi attività.
La tecnologia, perché è l’insieme di tecniche che ti permettono di raggiungere gli scopi, di produrre, nuove cose e in maniera più efficiente.
L’energia perché è il propulsore di qualsiasi attività nonché delle apparecchiature tecnologiche.
Con un’esplosione di nuove tecnologie, autonome e non più alimentate dalla forza delle braccia o animale, la fame di altre risorse in grado di stoccare energia è cresciuta in maniera esponenziale nel corso degli ultimi secoli, e per almeno un secolo il petrolio e altri idrocarburi hanno rappresentato la fonte primaria, per una moltitudine di ragioni. Tra le quali, la buona resa, la facilità di trasporto, la facilità di utilizzo, le grosse quantità a diposizione, le tecnologie semplici e poco costose capace di trasformare l’energia potenziale in quei fossili in energia usufruibile.
Non è un caso infatti che John D. Rockfeller, sia stato uno degli uomini più ricchi di sempre, e ha accumulato le sue fortune proprio operando nel settore degli idrocarburi, fondando la Standard Oil.
Se però andiamo a vedere quali sono le maggiori aziende a livello mondiale, troviamo ai primi posti, tutte società che opera in un altro settore, l’hi-tech, e in particolare il nuovo oro sono i dati. I dati, che elaborati da sempre più sofisticati software, permettono di automatizzare, controllare, creare, prevedere un numero sempre maggiori di cose. E il nuovo ago della bilancia sarà dettato dalle intelligenze artificiali, che permetteranno di elaborare, processare e utilizzare una sempre maggiore quantità di dati.
Ormai la tecnologia ha raggiunto un livello che ha reso l’energia non più scarsa e quindi costosa come qualcuno è ancora interessato a far credere, e i grossi player si stanno muovendo, stanno abbandonando lentamente il vecchio petrolio per passare gradualmente, mantenendone il controllo a nuove forme di energia, e contemporaneamente si stanno preoccupando di acquisire e investire in tutte le nuove aziende che si occupando di dati.
Non è un caso che gli Stati Uniti abbiamo aperto alla vendita delle loro riserve petrolifere. Questo perché sanno che nel lungo periodo non sarà più una risorsa così strategica e quel mare di petrolio che hanno sotto le loro terre rischia di non valere più molto da qui a 20 anni.
Supporre un cambiamento degli equilibri mondiali perché si aprono nuovi scenari nel commercio degli idrocarburi commette un grave errore, perché in un futuro non troppo prossimo, la ricchezza sarà determinata dalla capacità di controllare e elaborare dati, e non da chi possiede idrocarburi. E non sarà certamente la politica approssimativa e grossolana di Trump a far cambiare l’inerzia delle cose, se non riescono a mandarlo via prima, nella prossima legislatura riprenderanno a correre verso la dismissione di quelli che sono ormai vecchi interessi. Non sarà un caso che sono passati almeno tre anni da quando proprio i Rockfeller hanno disinvestito dal mondo del petrolio.

P.S. Purtroppo non ho tempo di scrivere un pezzo vero e proprio e di allegare tabelle e fonti con dati come feci tempo fa in un altro pezzo. Ma se qualcuno è interessato ho dato degli spunti, che sono facilmente approfondibili in rete. Basta cercare le maggiori società quotate, i volumi d'affari delle società di dati, gli investimenti in start up, i convegni e le previsioni delle maggiori banche mondiali.

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Partiamo da una premessa, quali sono gli elementi che fanno ricca, in termini economici, una società?

sono pienamente daccordo con P.K.89.
il resto petrolio energia dollaro ecc ecc son discorsi del 1900 , siamo entrati in una nuova epoca ,e ci siamo dentro appieno ,non siamo neanche in un periodo di transizione , blokchain, intelligenza artificiali ecc ecc
#2 Peonia

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Con le tante scoperte tenute nascoste da Tesla in poi, ma che sono certa esistano, dobbiamo ancora avere a che fare con dei folli speculatori che prima distruggono l'ambiente e poi rischiano di distruggere l'umanità.. sempre per la loro criminale avidità....

#9a_mensa

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e cosa stanno facendo ora ?provocano la Russia, provocano la corea del nord, provocano i cinesi nel mar giallo...

Ecco.. quello che dico io è l'esatto contrario: posso credere mai che con tutta la tecnologia che hanno per distruggere, non riescano a usarla per costruire?
Pazzesco che ci siano governanti così stupidi da rischiare di affossare una nazione (perché sappiamo tutti che il dollaro regge finchè regge come moneta di scambio del petrolio) pur di non usare la loro supremazia tecnologica per salvarsi..