Più passano le ore dall'abbattimento del jet russo da parte dei turchi, più diventa evidente che si sia trattato di una plateale provocazione da parte occidentale (la Turchia fa parte della NATO), per cercare di coinvolgere Putin in una reazione sconsiderata, che lo metta in qualche modo dalla parte del torto.

Le ipotesi infatti sono due: o è vero quello che dicono i turchi, ovvero che l'aereo russo ha invaso il territorio turco, ed è stato ripetutamente avvisato prima di essere abbattuto, oppure l'aereo russo è rimasto sempre in territorio siriano, ma è stato abbattuto intenzionalmente, per creare appunto una crisi internazionale.

La prima ipotesi ovviamente sembra molto debole dal punto di vista logico: i piloti russi infatti, se fossero stati davvero avvisati di aver violato lo spazio aereo turco, non avrebbero avuto alcun motivo di insistere su quella rotta, rischiando un potenziale scontro a fuoco. I russi non hanno certo bisogno di crearsi altri nemici, in questo momento.

La seconda ipotesi invece comporta una lettura molto più plausibile, e purtroppo molto più pericolosa: ...

 ai finanziatori/sostenitori dell'Isis - ovvero Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita in primo luogo - non piace il fatto che Putin stia spianando la strada ad Assad per permettergli di tornare a prendere il controllo della propria nazione. E visto che ormai l'Isis non riuscirà più ad ottenere il risultato voluto - ovvero il rovesciamento di Assad - qualcuno fra i falchi della coalizione occidentale cerca una escalation militare come unica possibile soluzione alla situazione di stallo in cui sono venuti a trovarsi.

Purtroppo la Turchia si sta rivelando l'elemento più instabile e pericoloso in questa grave crisi internazionale. Guidata da un presidente spregiudicato, che sembra aver venduto l'anima all'occidente in cambio di chissà che cosa, questa nazione rischia veramente di fare da detonatore ad un'escalation militare incontrollabile, che trascinerebbe automaticamente nel vortice molte nazioni europee, proprio perché tutte appartenenti alla Nato.

Della "voglia di guerra" della Turchia avevamo già avuto un primo assaggio qualche settimana fa, quando i turchi avevano rumorosamente lamentato una presunta violazione del loro spazio aereo da parte dei russi. Oggi ne abbiamo avuto la conferma: alla prima occasione utile non hanno esitato a premere il grilletto, e lo hanno fatto, oltretutto, sotto ordine diretto di Erdogan.

Siamo proprio sicuri che sia l'Islam, oggi, il pericolo più grande dal quale ci dobbiamo guardare?

Massimo Mazzucco

Comments  
Masuc,questo commento sul sito che hai linkato potrebbe diventare realtà...

This Muslim dude is done. He'll be radioactively roasted.
Cari amici,"Merdocane",dopo avere capito di avere fatto una cazzata colossale,in quanto a parte le solite parole di"Bombama"dette in via diplomatica x finta solidarietà,diciamo Natocentrica,dicevo Erdogan ha capito che oltre ad un fumoso,forse supporto,la NATO(cioé Washington)lo ha abbandonato al suo destino davanti alla furiosa replica del Cremlino,che ha già cominciato a fargliela pagare cara,in ogni modo possibile ed
immaginabile.
Comunque x farla più breve possibile,come dicevo,Erdogan si sta letteralmente arrampicando sugli specchi,di seguito faccio l'elenco della baggianate via via raccontate x depistare le opinioni pubbliche ed i media mondiali x evitare di dire la verità sulla questione del SU/24 abbattuto:
1)Sconfinamento dello spazio aereo Turco di quanti,16-17 od anche meno secondi,a mio parere mai avvenuto,in quanto é dal 2012 che la Turchia ha allargato il suo territorio con relativo cielo Siriano,di una fascia larga almeno 10 KM,quindi quando dicono che il SU/24 ha sconfinato in Turchia mentono spudoratamente,ma l media occidentali questo particolare NON lo dicono mai!
2)avvertimento verso il bombardiere tattico Russo,x10 volte in 5 minuti,roba che nemmeno Superman,perciò é chiaro che questa era in tutto e x tutto una vera e propria imboscata premeditata,resta da vedere se Merdocane abbia agito da solo o con la complicità ed il via libera dei militari USA nella NATO o addirittura dei neocons del Pentagono,però visto come Bombama ha balbettato la sua pelosa solidarietà alla Turchia,forse si é trovato davanti al fatto compiuto ed ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco x evidenti ragioni di salvare la faccia a livello diplomatico
3)Poi c'é l'ammissione di cagarsi veramente sotto con la dichiarazione fatta recentemente,di"Merdocane"ma ben dopo il "fattaccio"cito a memoria:
>NON SAPEVAMO CHE L'AEREO FOSSE RUSSO>Ma di chi credeva che fosse,forse dell'ISIS/ISIL/DAESH o come cazzo si fanno chiamare oggi,oppure sperava che fosse Siriano,o che so Marziano?
Da scompisciarsi dalle risate se non fosse che ci é scappato il morto come suol dirsi,freddato mentre scendeva con il paracadute dai cd"ribelli buoni"Siriani di etnia Turcomanna se non che in realtà è stato accertato che i suddetti"angioletti"siano invece proprio Turchi,appartenenti a quel movimento "democratico"detto dei Lupi grigi i fascisti Turchi ai quali ma tu guarda le coincidenze aveva,anzi ha nelle sue file un certo signore che si chiama Alì Agca che é stato,ma che strana coincidenza l'attentatore del papa Giovanni Paolo II°,come dicevo prima roba che nemmeno Scajola con il suo:
>Non sapevo che l'appartamento(da 600000 euro)me lo avessero pagato altri,pensavo che me lo avessero regalato
4)Ed alla fine l'ultima ma la migliore barzelletta dell'anno cioé quello sparato,da "Merdocane"cito sempre a memoria:>La Russia sta scherzando col fuoco>!Ma questo ci fa o ci é?NON l'avesse mai detto!
Intanto subito Putin ha rimesso i visti x le frontiere Russo Turche,ha immantinente arrestato ben 50 imprenditori Turchi che erano ad una fiera in Russia,ha"consigliato"ai turisti Russi di evitare la Turchia come la peste,paragonandola all'Egitto cioé a rischio terrorismo ha subito congelato gli affari in corso da miliardi e miliardi di dollari,come ad es. la costruzione di una centrale nucleare in Turchia,emesso sanzioni contro il transito di prodotti Turchi di carne frutta e verdura e tante altre cosette delle quali ora non ricordo.
Poi ciliegina sulla torta Putin ha immediatamente schierato nella zona i sistemi d'arma contraerei ed antimissili SA/300 e addirittura SA/400 ed é dovuta a questa notizia la fine dei cd"bombardamenti"e relativi voli nei cieli siriani fatti dai Turchi,contro chi DAESH? NO' ma nemmeno x sogno,invece contro le enclave Curde del PKK in Siria!
Vedi mai che i Russi x rendergli la pariglia farebbero strage degli aerei Turchi,che quotidianamente sconfinano in Siria?Altro che 17 secondi!
Poi vuoi vedere che prossimamente i Curdi(laggasi PKK,ovviamente)riceveranno fior di armamenti pesanti,soprattutto contraerei,e cacchio cacchio tomo tomo,come direbbe il grande Totò si ritaglierebbero un bel pezzo di territorio a spese di chi ma ovviamente di Ankara,voglio vedere se"Merdocane"dopo poi chiederebbe alla NATO di ricorrere all'articolo 5 dello statuto,visto e considerato che il PKK NON é certamente una stato estero ma un movimento guerrigliero interno alla Turchia stessa!
X finire ma certamente ho tralasciato altre ed importanti considerazioni,questo sarebbe,parlo ovviamente di Putin il cd"bulletto"tutto chiacchiere e distintivo,che abbaia,ma non morde,che molti,qualcuno anche qui,ma anche cd pseudoanalisti come ad esempio quel generale Carlo Jean il quale sul"corriere della serva"qualificava,in un articolo Putin con questo appellativo,dovranno cospargersi il capo di cenere dicendo x una volta scusate ho sbagliato tutto,ma dovete capire la propaganda occidentale (leggi NATO)viene prima di tutto,quindi perdonatemi,vi prego!
un saluto,
Alexfaro
SMASCHERATO
Russia-Turchia, le foto del figlio di Erdogan con i miliziani dell'Isis

Verrà presentata oggi al primo ministro russo Dimitri Medvedev una prima serie di sanzioni alla Turchia studiate dai funzionari del Cremlino. Pur permanendo qualche spiraglio, ormai sembra quasi una guerra fredda fra Mosca e Ankara dopo l’abbattimento dell’aereo russo da parte dei turchi martedì. Se il grosso delle sanzioni deve arrivare, già ieri il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha annunciato che dal 1° gennaio verrà sospesa la libera circolazione senza passaporto fra i due paesi, anche perché «le possibili minacce dalla Turchia non sono inventate, ma reali». Fonti del Cremlino ritengono che questa ritorsione non avrà effetti sull’economia russa: «In un anno, 69.000 turchi hanno dichiarato di entrare nel paese per turismo e 31.000 per lavoro e affari. Un flusso così esiguo da essere ininfluente».

Fra i due presidenti, Recep Erdogan e Vladimir Putin, il gelo è profondo. Il turco ha proposto al russo un colloquio a Parigi il 30 novembre, ma lo “Zar” fa notare: «Prima ci deve chiedere scusa». Erdogan ha ribattuto in giornata che «la Russia sta scherzando col fuoco». Si sente forte perché lunedì incontrerà a Bruxelles il segretario della Nato Jens Stoltenberg, sperando di essere spalleggiato dall’alleanza atlantica, finora rimasta un po’ in disparte. Anzi, ieri si è appreso da indiscrezioni che la Francia, nella riunione del consiglio Nato di martedì scorso, avrebbe apertamente sostenuto le posizioni russe. Lo statista turco ha anche minacciato la Russia perché «non deve usare i missili antiaerei S-400 contro gli aerei di Ankara», ma subito dopo per prudenza si è deciso ad annullare tutti i voli di caccia turchi al di là della frontiera siriana. I russi sono pronti a reagire se oggetto di un nuovo attacco, coi suddetti missili e anche con caccia Su-30, più moderni degli F-16 turchi e perdipiù muniti di armi che colpiscono più lontano, nonché con l’incrociatore lanciamissili Moskva, che comunque dovrà stare attento a eventuali sottomarini turchi, e coi sistemi di inganno elettronico Krasukha-4, capaci di disturbare radar e missili avversi.

Per disinnescare la “bomba”, per ora il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu è riuscito a incassare da Lavrov l’accordo per un incontro fra i due nella sede neutrale di Belgrado il 3 o 4 dicembre. Dice Cavusoglu: «Penso che nei prossimi giorni la tensione scenderà». Gli attacchi aerei russi hanno distrutto finora ben 500 delle autobotti con cui l’Isis smercia il petrolio di contrabbando oltre il confine turco. E, secondo molti, ostacolano gli affari nientemeno che del figlio di Erdogan, Bilal, socio dei jihadisti. Fonti sempre più varie, dal politico turco di opposizione Gursel Tekin, all’esperto russo Stanislav Tarasov, alla Rossiskaja Gazeta, insinuano ormai da tempo che Bilal Erdogan gestisce una società di commercio, con basi logistiche a Ceyan, in Turchia, e a Beirut, in Libano, che esporterebbe il petrolio da cui il Califfato ricava 2 milioni di dollari al giorno. Per Tekin: «Finché Erdogan sarà al potere suo figlio godrà l’immunità». A inchiodare Bilal, anche foto sorridenti a fianco di presunti miliziani Isis, che in altre foto apparirebbero insieme a teste di nemici mozzate. Di più, anche la figlia del premier, Sumeyye Erdogan, sarebbe implicata, gestendo un ospedale da campo vicino al confine per curare i jihadisti feriti. Se però la bravata dell’aviazione turca contro il velivolo russo abbattuto era un ammonimento a non intralciare tali trame, rischia di diventare un boomerang per Ankara.
libero.itscontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/.../...


Ieri, inoltre, a Istanbul almeno 1000 dimostranti dell’opposizione sono scesi in piazza in solidarietà ai giornalisti turchi Can Dundar ed Erdem Gul, arrestati per aver indagato sulle forniture d’armi che il governo invia ai jihadisti.

di Mirko Molteni
scusate ma non ho capito, evidentemente, come si posta una foto qui... e nemmeno come si modifica l'articolo... :sad:

Quoting peonia:

scusate ma non ho capito, evidentemente, come si posta una foto qui... e nemmeno come si modifica l'articolo... :sad:



primo pulsante è B ( grassetto) secondo è I ( corsivo ) terzo pulsante è U ( sottolineato ) poi ABC ( barrato ) ed infine l'immagine di una montagna è per le immagini . Si inserisce il link all'immagine e codice fa il resto . Modifica commento è in basso a sinistra

-Google translate :lol:
GRAZIE GOOGLE!!! :-)
MA IN BASSO A SINISTRA NON VEDO NULLA..... :-(

edit: ho visto.....
Chiesa da Mosca
LA TURCHIA CI PORTA IN GUERRA


www.pandoratv.it/?p=4865
-Miliardi di sanzioni all'anno alla Turchia e nessuno ha nulla da obiettare.
-Il governo Erdogan che tira fuori scuse patetiche solo per andare avanti ancora un po'.
-Il "giocattolino" che ora può essere bloccato senza che nessuno possa dire nulla:
gdp.ch/.../...
"Giovedì il premier Dmitri Medvedev aveva ventilato la possibilità di congelare o addirittura far saltare il progetto per il gasdotto Turkish Stream"
-La possibilità concreta di un cambio di governo turco senza sparare neanche un colpo

...e tutto questo con un caccia. Putin sacrificando un singolo caccia ha ottenuto un vantaggio enorme pur rimanendo dalla parte:
-della ragione
-della legalità internazionale
-della vittima
Davvero un incredibile “scoop” quello realizzato dal Corriere della Sera.
Introdotto dall’accusa al regime di Assad di “acquistare sottobanco greggio dall’Isis, con l’aiuto di uomini d’affari e intermediari russi”, continua giù per la china dando la parola a tale Tarek Khaldi, già “noto esponente del campo jihadista siriano” il quale oggi – evidentemente redento – vive tranquillamente in un paesino della Germania meridionale dove le autorità gli fanno “dirigere un centro islamico”. Una evangelica prova di fiducia considerando che appena “un anno fa, ha deciso di lasciare la militanza di guerrigliero nella zona di Homs”. Ma prima di arrivare al clou dell’intervista, forse vale la pena di soffermarsi su alcune dichiarazioni del buon Tarek Khaldi:
“Per quello che so (Padre Dall’Oglio) venne ucciso in modo cruento quasi subito, al suo arrivo. Eliminato perché cristiano. Se non ricordo male, il suo assassino si chiama Abu Walid al Ezza. I suoi vestiti insanguinati per mesi rimasero nelle mani di un certo Abu Owaled, che poi morì per una faida interna. Il governo di Damasco offrì un milione di dollari per averli. Ma la trattativa non è mai andata in porto”.
Un milione di dollari per avere dei vestiti insanguinati? Si badi bene: non la salma, ma dei vestiti insanguinati che non avrebbero attestato alcunché. E che se ne faceva Assad di una così costosa reliquia? Forse sarebbe stato opportuno per un giornalista porsi questa domanda (e valutare, anche, le numerose testimonianze che danno oggi per vivo Padre Dall’Oglio) prima di pubblicare le panzane di Tarek Khaldi. E, magari, visto che c’era, poteva pure verificare altre le sue dichiarazioni. Come la sua detenzione nel carcere siriano di Sednaya “relegato sotto terra in una sorta di cella-bara” dove, comunque, incontrava “noti esponenti di Al Qaeda” e, sopratutto “Abu Musa Abu Al Julani, che poi fonderà il gruppo qaedista Al Nusra”.
In verità la presenza a Sednaya di Abu Musa Abu Al Julani (alias Abu Muhammad al-Jawlani) non trova alcun riscontro né nel principale libro-inchiesta sugli orrori di questa prigione, né in pur numerose inchieste giornalistiche degne di questo nome e neanche in Wikipedia (qui la voce nell’edizione italiana, e quella, molto più completa, nell’edizione inglese). L’unica “fonte” che l’attesterebbe resta un articolo scritto, nel gennaio 2014, da Phil Sands, Justin Vela e Suha Maayeh, grazie ad “informazioni” fornite ad essi (per loro stessa ammissione) dai servizi segreti turchi. Un articolo che, ripreso da non pochi media ha dato la stura alla leggenda dell’”ISIS creato da Assad” e che Sibialiria ha provato a smascherare.
Ma, visto che ci siamo e considerato che Abu Musa Abu Al Julani – al pari del suo degno compare Abu Bakr Al Baghdadi, uno dei fondatori dell’Isis – è stato scarcerato non già dal carcere siriano di Sednaya, bensì da quello gestito dagli USA a Camp Bucca in Iraq, ci sarebbe da domandarsi perché gli USA hanno scarcerato certa gente. I “soliti errori della burocrazia”, come sentenzia un’altra Grande Penna del “giornalismo” italiano? O le ragioni sono altre? Ad esempio le stesse che hanno portato alla scarcerazione da Guantanamo dell’efferato Sufyan bin Qumu, diventato poi uno dei “condottieri” della “rivolta” contro Gheddafi?
Non sembrerebbe chiederselo il candido giornalista del Corriere della Sera, tutto intento a bersi le rivelazioni di Tarek Khaldi. Tra le quali la presenza nella prigione di Sednaya di “un tizio sospettato di aver contribuito agli attentati dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti.”
Il prossimo scoop del Corriere della Sera sarà, quindi, l’intervista che svela la responsabilità di Assad nell’11 settembre? Speriamo di no. Anche perché, se la fiorente comunità di foreign fighter ospitati in Europa si accorge della presenza di tali giornalisti, ci sarà pure l’intervista al tenutario delle “armi di distruzioni di massa di Saddam”. E, magari, pure al pugnalatore di Giulio Cesare. Ovviamente, su incarico di Assad.
Notizia del: 04/12/2015

www.stampalibera.com/index.php?a=30979

mi rendo conto che spesso io faccio solo un copia-incolla...ma altrettanto spesso mi risulta inutile commentare certe notizie..... si commentano da sole....e poi il più delle volte manco le leggete.. :-D