Intervento di Fabio Vaccarono, A.D. di Google Italia, a SUM01, il primo evento organizzato dall’Associazione Gianroberto Casaleggio.
Richiesto di portare un contributo sul futuro, voglio partire dalla cosiddetta Legge di Varian. La Legge di Varian dice: “Se volete capire il futuro della tecnologia, prendete e osservate le tecnologie già esistenti che oggi sono nelle mani di pochi – magari le persone più ricche o le aziende più innovative – e sappiate che entro pochi anni quelle stesse tecnologie saranno in possesso di metà della popolazione mondiale e entro dieci anni saranno in grado di coprire l’intero pianeta”.
Questa considerazione mi permette oggi di evitare di fare fantascienza e di addentrarmi e avventurarmi in alcune ipotesi più o meno futuristiche. Prendete Internet, e poi spiegherò perché Internet è una tecnologia così importante. Internet ha avuto un impatto molto significativo. Non è una tecnologia nuova. Eppure siamo ancora molto lontano dal vedere esplicato il suo pieno potenziale.
Veniva ricordato in chi mi ha introdotto: oggi ci sono 3 miliardi di persone collegate in rete. Stimiamo che di qui al 2020 diventeranno 6 miliardi, con una media di 5, 6 strumenti tecnologici a testa a disposizione.
Già oggi l’economia di Internet garantisce il 25% di crescita anno su anno del Pil dei paesi del G20, e ha già avuto un impatto culturale e sociale immenso, pensate per esempio alla possibilità di accedere universalmente all’informazione planetaria.
Eppure nelle parole del suo fondatore, del suo inventore Tim Berners-Lee, Internet è più pensato come uno strumento sociale, più che come uno strumento tecnologico. Tim Berners-Lee dice: “io ho inventato qualcosa per aiutare le persone a collaborare e a interagire. Non mi interessa la tecnologia in sè: Internet lo voglio come strumento per migliorare l’esistenza su questo pianeta”.
Perchè è così importante Internet ? Perché Internet è per sua natura la tecnologia abilitante della legge di Varian: prenderà delle innovazioni che oggi sono già disponibili, magari diversissime tra di loro, magari sviluppate all’interno di settori molto distanti, e attraverso la sua capacità combinatoria farà interagire invenzioni che ci sono già, e progressivamente le renderà universalmente disponibili per tutti gli abitanti del pianeta.
Pensate al caso del Car Sharing. Il Car Sharing non è certo una cosa nuova: alcune città europee l’hanno testato già dieci anni fa. Eppure, grazie alla diffusione degli smartphone, grazie alla cosiddetta “App based economy”, all’economia basata sulle App, e allo sviluppo di alcuni software in cloud, oggi è molto più facile noleggiare un automobile, è molto più facile procedere in modo automatico all’autenticazione ed effettuare il pagamento. Quindi da una opportunità, da una tecnologia di nicchia, oggi abbiamo la possibilità di offrire a tutte le persone che abitano nelle città una possibilità e una soluzione di movimento che prescinde dal possesso dell’automobile. Questa è esattamente la legge di Varian in azione, è esattamente l’esempio di diffusione e calcolo combinatorio che deriva da innovazioni in settori diversi.
Il potenziale è ancora immenso. McKinsey calcola un indice che si chiama “Digital Potential”. Il Digital Potential esprime la percentuale con la quale un sistema paese sta già adottando da un punto di vista economico e sociale innovazioni e tecnologie che esistono già, in possesso di alcune persone o in possesso di alcuni settori. Oggi il Digital Potential italiano è al 10%. Certamente un numero basso, ma non vi sembri così basso, perché persino gli Stati Uniti, che sono da questo punto di vista l’economia più avanzata del pianeta, hanno un Digital Potential al 18%. Ci sono ancora almento 80 punti che derivano dall’esplicazione di pieno potenziale, che deriva da tecnologie che esistono già, e che diventano alla portata di tutti.
Allora oggi vi propongo qui due chiavi di lettura per il futuro. La prima è vedere cosa esiste già e che cosa, grazie a Internet, diventerà di accesso e di dominio universale, e la seconda è di ragionare attraverso la rete come tecnologia abilitante alla combinatoria di innovazione di diversi settori che, attraverso Internet, prima si fondano e poi vanno a cambiare la logica di interi settori, piccoli e grandi, pubblici e privati. Oserei dire tutti i settori, tutti i prodotti e tutti i servizi.
La prima grande direttrice è quella che io amo chiamare “del mondo che è diventato più vicino”. Noi vivremo in un mondo che è molto più vicino di come lo viviamo oggi. Pensate agli effetti più evidente della rivoluzione digitale. Grazie a Internet possiamo comunicare, interagire, cercare informazioni ed effettuare acquisti con qualsiasi parte del pianeta, con qualsiasi persona o con qualsiasi consumatore di un altro continente. Eppure, nell’ambito dell’Unione Europea, solo il 10% delle piccole medie imprese ha venduto online al di fuori dei propri confini nazionali. La principale barriera all’adozione di una maggiore penetrazione dell’e-commerce è naturalmente quella linguistica. La grande barriera alle relazioni internazionali è farsi capire: una piccola azienda ha bisogno di comunicare con persone che parlano una lingua diversa. Ebbene, oggi grazie alle tecnologie basate su modelli statistici la traduzione automatica sta facendo passi da gigante. Non solo, ma da sei mesi, grazie all’utilizzo del machine learning e delle reti neurali, è stato possibile lavorare a dei modelli di traduzione automatica che anziché ragionare pezzo per pezzo fanno un lavoro molto più articolato e molto più semantico permettendo alla macchina di simulare a tutti gli effetti un linguaggio molto simile alla parlata umana. Allora pensate: la traduzione automatica e l’e-commerce, due mondi molto distanti che fondendosi in modo combinatorio su piattaforme digitali aperte permetteranno, insiema ad altre rivoluzioni come quella della logistica o come quella delle rivoluzioni normative che porteranno alla costituzione e alla nascita del Digital Single Market, di trasformare ogni piccola impresa in una piccola multinazionale. Pensate alla portata di questa profezia rispetto a un ecosistema come quello italiano, che nonostante anni di crisi dolorosissima rimane pur sempre la seconda potenza manifatturiera dopo la Germania. Pensate al potere, per tutti i piccoli paesi esportatori dell’Unione Europea, la possibilità di offrire una piattaforma di sviluppo globale ed il raggiungimento globale di qualsiasi mercato e prodotto o consumatore abilitato dalla rete.
La seconda grande rivoluzione che scaturisce dalle mie letture della legge di Varian è quella di un mondo “tirato dai dati”. Questo sarà un mondo guidato dai dati. Allora, la “Data Driven Innovation” non dovete immaginarla come una cosa che serve soprattutto alle organizzazioni grandi e complicate: la Data Driven Innovation può e cambierà la vita a organizzazioni soprattutto piccole, che grazie a un utilizzo dei dati molto più intelligente e molto più articolato potranno raggiungere obiettivi di efficienza e di efficacia rispetto ai propri obiettivi fino a ieri del tutto inimmaginabili. Oggi con la riduzione del costo dei piccoli computer c’è la possibilità, per tutte le organizzazioni, piccole, grandi, pubbliche e private (pensate a una scuola, pensate a un ospedale, pensate a una pubblica amministrazione locale) di produrre dati legati a ciascuna delle proprie transazioni. Tutti i processi, l’intera catena del valore sarà in grado di produrre dati monitorabili.
Che cosa succederà? Succederà che delle organizzazioni che fino a ieri prendevano delle decisioni basate sulla loro storia, basate su considerazioni estrapolative, potranno fare un salto di qualità inimmaginabile, intanto nell’interagire le une con le altre, e dall’altra nell’allocare in modo molto più efficiente le risorse.
Sapete che una delle nostre ossessioni in Google è quella del risparmio energetico. Abbiamo grandi data-center e siamo diventati storicamente famosi per avere dei data-center che consumano la metà dell’energia di un data-center normale. Ebbene oggi, con un nuovo breakthrough tecnologico che è il machine-learning, siamo stati in grado, con l’utilizzo delle reti neurali, di calcolare così bene i dati dei nostri data-center, che abbiamo abbattuto di un ulteriore 40% il costo di raffreddamento delle nostre centrali. Pensate le applicazioni in ambito ambientale. Pensate questi algoritmi di machine-learning applicati alle decisioni di qualsiasi operatore, che salto di qualità inimmaginabile possono garantire al nostro modo di prendere decisioni private, pubbliche e di utilità collettiva.
Il terzo grande filone di cui voglio parlare e che abiliterà sviluppi dell’innovazione immensi è ovviamente quello delle piattaforme open source. Noi crediamo così tanto nell’open source che il nostro meccanismo di machine learning, quello che abbiamo utilizzato per i data center – si chiama TensorFlow – abbiamo deciso di renderlo libero e utilizzabile da tutti. E con la stessa filosofia abbiamo contribuito, insieme ad altri operatori del pianeta, a creare innovazione e a ridisegnare il futuro di moltissimi settori. Pensate a un oggetto tecnologico che è diventato molto familiare nel corso dei dieci anni delle vostre vite: lo smartphone. Immagino che ne abbiate tutti in tasca uno. Ebbene, fino al 2007 lo smartphone era una costosa rarità. Oggi uno smartphone si trova a 50 euro. Che cos’è successo nel frattempo? È successo che la combinatoria di tecnologie molto diverse, come gli schermi touch based piuttosto che la rete a banda larga, si sono ricombinati sulle piattaforme open source, per esempio come Android, dando la possibilità a un piccolo produttore o a un piccolo sviluppatore, anziché di dover reinventare la ruota da zero, di attaccarsi su un lavoro di piattaforma messo in comune e già disponibile. Oggi grazie ad Android noi abbiamo oltre 1300 marchi europei e mondiali di telefonia che sviluppano oltre 24 mila prodotti. L’Europa ha potuto conoscere la nuova industria che è l’economia basata sulle App, e oggi gli sviluppatori di App europei possono, attraverso le piattaforme aperte, interagire con più di un miliardo di consumatori su base planetaria. Si calcola che l’economia oper source dei sistemi operativi di mobilità come Android abbia creato nella sola Europa un milione e duecentomila posti di lavoro.
Questa è la dimostrazione della legge di Varian, quindi prima di chiederci “quale sarà il futuro delle città sottomarine” piuttosto che “delle astronavi volanti sui nostri ecosistemi urbani” – cose che magari capiteranno – chiediamoci che faccia avrà il mondo quando il Digital Potential delle principali economie mondiali sarà prossimo al 100%. Cosa che tenderà a capitare abbastanza automaticamente.
Allora chiudo dicendo: che cosa occorre per essere, come auspichiamo, protagonisti di questa nuova economia tecnologica e digitale? Che cosa dobbiamo fare per viverla disegnandola e progettandola e non dovendola subire? Ovviamente occorrono grandissimi investimenti in infrastrutture, bisogna pensare alla ricerca e sviluppo, bisogna tornare alla voglia di innovare. Ma soprattutto dobbiamo occuparci delle persone e della formazione. Oggi la più grande sfida delle civiltà occidentali si chiama “riconversione del capitale umano”. C’è tantissimo da fare in questo ambito, ma se noi vogliamo che le nostre persone restino al passo e beneficino di un mondo dove l’innovazione sarà continua e costante, dobbiamo investire sulle loro competenze tecnologiche e digitali.
Oggi c’è un “divide” immenso tra quello che le persone imparano a scuola o imparano sul posto di lavoro. Allora sicuramente possiamo investire nella programmazione nelle scuole, possiamo dare dei contributi a immaginare un modello di formazione permanente, che è necessario visto l’allungamento della vita media e della vita attiva media. Come Google, nel nostro piccolo, abbiamo dato un contributo a formare negli ultimi anni tre milioni di cittadini europei, di cui due in Europa e uno in Africa. Ma ovviamente c’è ancora moltissimo da fare da questo punto di vista. Ma questa è la chiave più importante, perché soltanto con persone che capiscono il cambiamento e hanno la cassetta degli attrezzi per analizzare, dibattere e discuterne come avviene qui oggi, noi saremo in grado di disegnare collettivamente un futuro di successo.
Allora chiudo con le parole di Paolo Volponi, un grande intellettuale e un grande progettatore di futuro, chiamato qui, in queste stanze, da Adriano Olivetti insieme a molti altri nel 1956. Paolo Volponi diceva: “Guardate, ricordatevi che il domani non ha una forma già prestabilita”. Vi ringrazio.
Fonte Byoblu
Tenendo presente il Car Sharing, in funzione dell'App based economy modello software in cloud, sarebbe possibile sfruttare il Digital Potential, non disdegnando la rete come tecnologia abilitante alla combinatoria di innovazione e garantire così la penetrazione dell’e-commerce e del machine learning - piattaforme digitali aperte - nella misura in cui si sviluppi il Digital Single Market e il Data Driven Innovation, facendo solamente a meno di basarsi su considerazioni estrapolative di ricerca, pur sapendo che una delle vostre ossessioni - che sono anche le nostre per ovvie sinergie finalistiche - in Google è quella del risparmio energetico nei data-center grazie ad algoritmi di machine-learning e piattaforme open source e TensorFlow sugli schermi touch based, tutto questo senza minare la riconversione del capitale umano?
Può anche non rispondermi subito... abbiamo tutto un futuro non prestabilito davanti, grazie a Dio.
che si può condensare in 4 frasi:
"noi siamo andati ad una velocità tale che siamo finiti per diventare i posteri di noi stessi, cioè ce lo stiamo mettendo nel culo da soli con un giro vorticoso"
"non è che andando a questa velocità noi accorciamo il nostro futuro?"
"il vero valore della vita non è il denaro ma il tempo, che è il padrone inesorabile della nostra vita"
"il futuro non è davanti, ma dietro di noi"
cloudplatform.googleblog.com/.../...
The TPU also achieves much better energy efficiency than conventional chips, achieving 30x to 80x improvement in TOPS/Watt measure (tera-operations [trillion or 1012 operations] of computation per Watt of energy consumed).
Solo economia.
Poveretto.
Non ricordo chi nel 2020 disse che prima di inventare Web abbisognava reinventare l'Umanità.
...per il resto mi limito ad aver osservato i suoi passetti sul palco...passi per l'umanità!
Slobbando
PS Pyter tutto il mio plauso...
Fabio Vaccarono condivide con te.
grazie per aver postato questo video, decisamente molto più interessante e definito del precedente.
"noi siamo andati ad una velocità tale che siamo finiti per diventare i posteri di noi stessi..."
"il futuro non è davanti, ma dietro di noi"
c'è molta matematica in queste due frasi (ma di quella vera). E c'è molta verità in ciò che Fini a detto a riguardo della civiltà greca, e direi che lo stesso discorso vale per quasi tutte le civiltà che hanno preceduto le nostre, soprattutto da quelle presocratiche a quelle anteriori: erano tutte acerrime nemiche del superfluo e grandi sostenitrici dell'equilibrio.
Tornando al video postato, a prescindere dal contenuto, mi è sembrato molto interessante il contrasto creato da Vaccarono e la platea alla quale parlava: per molti di loro, anche se avesse parlato in giapponese, non avrebbe cambianto alcunché.
Bisogna ritornare (almeno per quanto riguarda i livelli minimi di servizi e prodotti tipo gas, acqua, cibo, trasporti, sanita', istruzione ecc) ad una "ARM based economy".
e poi bisogna che la gente si droghi meno....
(Comunque è sempre divertente vedere la demolizione controllata di certi discorsi. W Pyter!)
Spero che non stai venendo a casa mia perché non ho pulito una sega ah ah
L'iphone vogliono fare in modo che arrivi pure ai bimbi africani che n c'hanno manco l'acqua, ma l'atomica ad esempio, mica ce l'hanno tutti!
E non parlo di stati, parlo della gente!
Se dai l'atomica al pensionato, ce lo voglio vedere al politico corrotto fare una legge che gli taglia o toglie la pensione!
Quindi quella non è arrivata a tutti dopo 10 anni.
E se cerchi i progetti in rete ti trovi la polizia postale a casa!
Lo stesso varrà per i computer quantici, ora ce l'ha il padrone del tizio ... e fra 10 anni pure!
Visto che è una tecnologia troppo pericolosa da far circolare liberamente.
Aggiungo, in risposta ad alcuni commenti, che internet NON è un veicolo di democrazia ... o non ce lo farebbero usare!
Se vuoi condividere puttanate e nuove inutili app, non ci sono problemi, se vuoi condividere informazioni sui vaccini, sulle nanotecnologie o su altre cose pericolose per l'establishment... col cazzo che puoi!
O meglio, puoi farlo in siti relativamente piccoli, ma in quelli a grossa diffusione no! (e se stai crescendo troppo, cominciano a segnalarti come sito di phishing o contenente virus)
Col risultato che per ogni articolo di vera informazione, ce ne sono almeno 10 mila di cazzate e 1 milione porno!
Se fosse un veicolo dii democrazia ... il mondo sarebbe la merda che è?
Al 2017 non vedo alcuna tecnologia pratica e sbrigativa che mi eviti sei rampe di scale al ritorno dalla spesa.
@Puskin > non serate, si dice CENE eleganti!
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wow
(Comunque è sempre divertente vedere la demolizione controllata di certi discorsi. W Pyter!)
°
Ah ah ah!!! Bella!
L’uso di internet ha certamente migliorato la vita di molti ma, quando inizia a condizionare e, soprattutto, danneggiare la vita di relazione, il suo utilizzo può diventare un serio problema in quanto un utilizzo improprio della Rete può trasformarsi in una vera e propria patologia da assuefazione chiamata Cyberdipendenza che sta evolvendo in maniera sempre più diffusa purtroppo non solo tra gli adulti ma anche tra i giovanissimi, in primo luogo gli adolescenti e persino i più piccoli, a giudicare dall’allarme lanciato da Telefono Azzurro.
Sembra che lo smartphone sta diventando a tutti gli effetti una protesi dell’identità giovanile (e non solo) ma, numeri alla mano, si comprende tutta la complessità dei cosiddetti comportamenti tecno-mediati degli adolescenti italiani, infatti il 98% di loro possiede uno smartphone e sembra convivere h 24 con questo aggeggio… «La combinazione economia più tecnologia ha instaurato questo modello paranoico: non produciamo per consumare, ma consumiamo per produrre… Non nego che la tecnologia porti dei vantaggi. Ma porta più danni, il primo dei quali è il distacco dalla propria interiorità. Per dialogare con un tizio che sta in Giappone grazie al web finiamo per non conoscere il vicino di casa. Tutto questo lo dico con umiltà. Pongo dei dubbi, senza avere certezze come gli illuministi che critico». ....(Massimo Fini docet)
Lavorando nella comunicazione, mi capita spessissimo di trovarmi a che fare con questi "zombie" pieni di sé, il linguaggio, non si discosta troppo da quell'orribile prodotto leader del multilevel che si chiama herbalive...
La cosa drammatica di quell'ambiente, è che devi schematizzare il "buonsenso" alfine che lo comprenda chi col "buonsenso" non è nato...!
Nanni Moretti degli anni 80/90 avrebbe "dovuto" intervistarlo...avrebbe notato i suoi passetti striscianti sul pavimento di un metro quadrato e lì avrebbe capito che si sviluppava quel mondo infinito che si chiama digitalizzazione...quanto è buono il profumo del narciso...la rugiada...e bacini umidi lungo la schiena...
La cosa dimenticata è questo guru della comunicazione, zittiva nella "contemplazione" il cinque stalle...
e che David Casaleggio lo invitò...questa inquietante monarchica, eredità paterna vivente (che ho visto "dinamica" ad 8 e mezzo) a me, inquieta...! Certamente uomo riflessivo, eccezionale i riflessi mentali e la lucidità delle risposte (mai definitive, con un EXIT da bonus) però però, per chi ha a che fare con le vibrazioni..costui rimane una spina piuttosto che una boccata d'ossigeno...
Questo 5* è nostalgico più che innovativo a livello teorico, poi in pratica ho visto poco, oppure tanto...non credo sia un movimento dei cittadini...è un club che crede di aver la vacca grassa...ma in realtà se dovessimo mangiar carne, essa sarebbe magra...perché la vita è magra e di certo non la ingrandisci con uno schermo...scherno della solitudine e del mancato contatto fisico umano...
Slobbando
Tenendo presente il Car Sharing, in funzione dell'App based economy modello software in cloud, sarebbe possibile sfruttare il Digital Potential.....
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Una SUPERCAZZOLA stratosferica!!!!!!
Vita, la migliore nemica, è sempre dietro di me.
qualcuno faccia contento @Anteater e scriva: lo sapevo che i 5 stalle sono emissari dell'impero di Sion!
non vorrei ci rimanesse male che nessuno ha colto tale minchiata da esperto di comunicazione.
Ti quoto.
Per me, guardando internet al futuro, vedo sempre più una società tipo i Borg di Star Trek.
E riquoto: "il futuro non è davanti, ma dietro di noi"
Il prototipo del moderno affabulatore, quello che serve ai venditori del nulla, per poter piazzare i loro inutili prodotti.
Come funzioni l'industria del bisogno indotto è ormai storia vecchia, e purtroppo la new tecnology e le sue app ne sono la sublimazione assoluta.
La realtà è che purtroppo quello che realmente ci servirebbe, è capire come utilizzare e sfruttare nuove forme di energia, senza compromettere ulteriormente il già precario equilibrio con la natura, che in questi ultimi cento anni abbiamo cosi' disgraziatamente tentato di distruggere in modo quasi definitivo.
Se avessi voluto specificamente bollarlo come sion, lo avrei detto! Invece chissà...
Ho apprezzato l'impassibilità davanti a domande scomode e la tempistica misurata di saper rispondere senza coinvolgere nessun aspetto affinché nulla possa esser compromesso dalle sue parole...
Beh mica tutti hanno la sua qualità...
Rimane il fatto che è inquietante per il sottoscritto...
Che cosa (non) ho capito di Davide Casaleggio ospitato da Lilli Gruber
formiche.net/.../...
Cosa ha detto (e cosa non ha detto) Davide Casaleggio da Lilli Gruber a Otto e Mezzo
formiche.net/.../...
Al convegno di Casaleggio anche il segretario italiano della Trilateral. Quando M5S diceva: "È una loggia paramassonica"
huffingtonpost.it/.../...
...un vecchio articolo della destra politica...
antonioamorosi.it/.../...
Comunque il fatto di invitare personaggi ambigui...e la sua visione "politica" per gli altri a me fa venir malinconia...era meglio senza web per gli acquisti normali...meno truffe/tarocchi..meno impulsi meno spese di spedizione meno globalizzazione meno disoccupazione...poi votare col Web...La differenza di aver una roulette che gira vera davanti...o uno smartphone che riproduce la "stessa" cosa senza capire da dove arriva...
Slobbysta
chi detiene la tecnologia? chi ne orienta lo sviluppo e ne indirizza l'uso e la diffusione? a quali fini e secondo quali interessi?
E' questo il motivo per cui la speranza di promozione sociale di massa dell'inventore di internet si è trasformata, nella realtà fattuale, soprattutto in uno strumento per il profiling di massa.
www.wired.it/.../android-supera-windows-online
E porca puttana se s'è alzato qualcuno dal pubblico a chiedere a Vaccarono: "mi scusi AD di Google Italia, ma Vault7 ci ha rivelato che la CIA collabora con i produttori di sistemi operativi per creare delle falle di sicurezza oppure per sfruttare quelle create inavvertitamente che vengono trovate, senza chiuderle, per rubare dati e meta-dati. Lei che è il principale produttore di sistemi operativi al mondo ha qualcosa da commentare a proposito?"
No, tutti a fare i bravi pecoroni, un applausone per l'AD che parla di futuro.
Parlaci del presente, cazzo.
Puntini di sospensione...
Fai un esempio...?
...I puntini di sospensione sono per il sottoscritto la voglia di evitar di tracciare tutto, io faccio lo scheletro i puntini sono a disposizione per "vestire" il resto...
Se in modo strisciante affermi che Slobbysta non sa ragionare e quindi mette i punti, fatti avanti e chiariamo...
Se non parli di me, come non detto!
Preferisco ascoltare un erborista, un antiquario, un contadino, un bracconiere...piuttosto che diventar anemico con delle parole senza senso...l'uomo a cuccia dietro ad uno scherNo in un metro quadrato...e il "futuro" annientato come un pollo in batteria...
Slobbysta
Tra i vari piazzisti che l'affollavano, ne ricordo uno, che rifilava agli astanti dei pacchi con il contenuto misterioso.
Iniziava sempre con un pacco abbastanza anonimo e un po' grande, dicendo" chi mi dà duecentomilalire per questo pacco?"
Duecentomilalire erano una grossa cifra, e nessuno si azzardava, fino a che qualcuno(presumo un complice) li tirava fuori.
Iniziava tutta una manfrina dove di solito a quel pacco ne aggiungeva un altro a fronte di ulteriori esborsi, poi i pacchi venivano aperti, e dentro c'erano oggetti il cui valore superava la cifra investita.
Poi la manfrina continuava con una cifra più modesta, ma cmq sempre impegnativa, a cui magari tre o quattro decidevano di rischiare, per trovare dentro i pacchi oggetti sempre di un certo valore.
Alla fine i pesci erano pronti e con i pacchi da pochi soldi, a cui quasi tutti abboccavano, il piazzista faceva la sua retata.
Inutile dire che dentro c'erano cagate il cui valore era prossimo allo zero.
E su questo siamo d'accordo.
Pensa che che Vaccarono, per quanto lui ne dica, non è neanche il futuro, è solo il passato prossimo di andare in vacca.
quello che fai tu si chiama processo alle intenzioni.
Su quel palco, che per i media è stato quasi inesistente, ognuno ha detto la sua e dato una personale visione delle cose. Tu puoi molto democraticamente essere d'accordo o non essere d'accordo col relatore di turno. Fine delle trasmissioni.
Il tizio che tu citi è il direttore dell'Ispi, e credo che sia stato invitato per questo. Non so cosa abbia detto e sinceramente non mi interessa neanche saperlo.
C'era anche Massimo Fini che ha detto cose opposte all'ad di google, ma tu non ci hai fatto caso.
Se un giorno il M5S dovesse andare al governo, gli esponenti andranno a stringere la mano a tutti i potenti pezzi di m sparsi per il mondo, che siano massonici, paramassonici o non massonici non fa nessuna differenza. Quindi non ti inquietare troppo adesso per delle fesserie che non fanno del male a nessuno.
Parsifal79A beh...ma i centri sociali erano rappresentati da qualcuno?
Parsifal79Negli anni ottanta era pure geniale, compravo Il Giorno per lui e l'oroscopo di Wizard (altro genio)
Oggi Fini è capace di farmi star male per quanto lo amai...
Parsifal79Credo che tracciare un percorso parlando su un palco, è un problema! Quello che mi inquieta è che l'ideale umano va latitando...e neppure si vergognano...
Slobbysta
Non son contro il 5*...ma contro le cose tristi...permetti? Le palle usale per atti coraggiosi non per andar per viottoli ad urlar il tuo 'sprezzo verso noia indotta...
Poi espertone oppure no...dipende dall'argomento...se si parla di partito/movimento come soluzione, io ho già "vinto"...impossibile attuarlo senza prevaricazione...a questo punto, meglio la dittatura del buon senso...
...e chi stabilisce il buon senso? Beh la competizione...
Slobbysta
Abbiamo?...ma forse in qualcosa davvero sono esperto...poi boh anche tanto ignorante...troppo!
Comunque le sorti del mondo sono tenute da tentacoli che vanno al di là di un voto popolare...
Qualcuno di antico, ma sempre attuale, ha detto:
Poiché il popolo non teme la morte, come intimidirlo con la pena di morte?
Anche se si potesse far sì che il popolo temesse costantemente la morte, e se si potessero agguantare e condannare a morte coloro che fanno delle cose ingegnose, chi oserebbe agire in questo modo?
C'è sempre un carnefice che esegue la condanna. Sostituire il carnefice nell'eseguire la condanna significa: sostituire il carpentiere nel tagliare il legno. Quando si sostituisce il carpentiere nel tagliare il legno, rari sono coloro che non si feriscono la mano!
Chi inventa riceverà il suo meritato... premio!!!
M.M.
M.M.
M.M.
M.M.
M.M.
M.M.
Forse era meglio Lui...in home
Slobbbysta
M.M.
M.M.
M.M.
(I post OT sono stati rimossi).
GhilgameshGente..sarai tu! Questo invece è in tema? Redazione..cortesia rimuovi anche Ghilgamesh, altrimenti mi sento perseguitato...
Grazie Slobbysta
+=BUONANOTTE
È tutto sotto controllo Documentario di Werner Boote
L’intera umanità è destinata a galleggiare lieta in un’immensa e idilliaca “nube virtuale”. Icloud, l’inglese è d’obbligo, promette di migliorare la vita di ogni individuo, ovunque si trovi. Questa è il credo delle grandi aziende che dominano internet. Yahoo, Google, Facebook, Instagram e via dicendo sono i paladini di una inarrestabile rivoluzione che secondo loro è senza alcun dubbio positiva. Già oggi, buona parte della popolazione mondiale è sempre connessa e i vantaggi sono innegabili: facili acquisti online, ma anche accesso a notizie e cultura, senza dimenticare i rapporti sociali, facilitati dall’immediatezza della posta elettronica. Sono aspetti che ormai tutti conosciamo e utilizziamo senza riflettere troppo sulle conseguenze. Perché anche in questo caso c’è un prezzo da pagare: la fine della “privacy”.
Dietro l’innocente nuvola virtuale se ne nascondono altre ben più minacciose. In effetti, siamo pronti a divulgare via internet informazioni che mai oseremmo fornire ad esempio alle autorità. Se lo Stato ci obbligasse a indicare le nostre preferenze sessuali o il nostro credo religioso ci opporremmo con veemenza, però le confessiamo con ingenuo candore sui social media.
La marea infinita di dati che ogni giorno finisce in rete non viene cancellata, ma assorbita da possenti server e si sa che chi detiene il maggior numero di informazioni ha in mano il potere. Oggi, in effetti, qualcuno o qualcosa sa tutto o comunque molto di più di quanto vorremmo su di noi. In breve, siamo schedati a nostra insaputa, il che dovrebbe suscitare inquietudine invece pochi si preoccupano. Nel documentario “È tutto sotto controllo” vengono messi in evidenza, con molto humour, i rischi legati al dominio della Rete. Una rete che fa impallidire il mondo immaginato da Orwell nel suo famoso libro “1984”.
di cuore...Slobbysta
Ricordo i miei insegnanti delle medie che erano sicuri che Saddam, dopo il Kuwait, avrebbe voluto conquistare anche il mondo.
io sui social ho confessato, con ingenuo candore, che ho trombato le 100 top model più belle del mondo
non so se siamo "schedati" da qualcuno, ma se così fosse, evidentemente ora siamo un pericolo per quel qualcuno. Pericolo che non esisteva quando c'era solo il tg1 a raccontarci la "verità".
Tutta questione di punti di vista.
Amazon Go, il negozio futuristico senza cassa e scontrino
Classe e Personalità senza personale.
Per "facilitare" gli acquisti, hanno eliminato il superfluo.
italiapost.it/.../
Condivido in pieno.
@ Parsifal79
A mio modesto avviso non è questione di punti di vista, ma di passare da un estremo all'altro ... così come la rete non è un nemico come i media main stream (anche su internet) cercano di convincerci (vedi fake news), la rete non è nemmeno il salvatore dell'umana specie: internet è uno strumento e dipende da come lo si usa, il problema è che può essere usato contro di noi. L'essere sempre connessi ad un mondo virtuale mi fa molta paura ed in questo concordo con Massimo Fini, si è perso il senso del limite ed il guaio è che non ce ne siamo nemmeno accorti (un poco alla volta, un passo alla volta).
@ Anteater e @ tutti:
Ecco cosa consiglia il Saggio per vivere questa contingenza:
Tutti dicono che la mia Via, pur essendo grande, sembra al di fuori di ogni convenzione.
In realtà, proprio perché essa è grande sembra essere al di fuori di ogni convenzione. Se fosse convenzionale, già da tempo sarebbe minuta!
Io posseggo tre tesori che mantengo e conservo.
Il primo si chiama la mansuetudine; il secondo si chiama la moderazione; il terzo si chiama: non osare essere il primo nel mondo.
Essendo mansueto, posso essere coraggioso; essendo moderato, posso essere liberale; non osando essere il primo nel mondo, posso diventare padrone di tutti gli strumenti.
Attualmente si sprezza la mansuetudine per essere coraggiosi; si sprezza la moderazione per essere liberali; si sprezza di essere gli ultimi per essere i primi. È la morte! Difatti, colui che combatte per mezzo della mansuetudine trionfa; colui che si difende per mezzo di essa è salvo.
Colui che il Cielo vuol salvare, il Cielo lo protegge per mezzo della mansuetudine.
anch'io sono d'accordo con te che la rete non è il salvatore dell'umana specie, ma bensì è uno strumento e dipende da come lo si usa.
resta però il fatto che se dobbiamo fare una tara tra benefici e mali che ha portato, a mio parere i primi superano di gran lunga i secondi.
poi sul fatto che, come crede @Anteater, saremmo tutti schedati.... mah!
secondo me quelli schedati, da sempre e quindi anche prima di internet, sono solo i pezzi grossi della politica, dell'informazione, della finanza, della magistratura, della religione, delle forze armate e le star internazionali.
Tutti gli altri non contano niente e non c'è nessun "occhio" che prende nota dei miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di parole (per il 99,99% cazzate) che lasciamo nella rete, per poi trarne una schedatura.
Questa purtroppo è una pia illusione, questa gente non spende miliardi di dollari per raccogliere tutto il traffico della rete per poi buttarlo via. Diventa utile, o anzi indispensabile, qualora tu o io tra due o cinque o dieci anni decidiamo di entrare in politica o ci troviamo comunque in condizione di poter effettuare una scelta scomoda per loro perchè diventiamo una delle categorie da te sopra descritta, allora riemerge quello spicchio di informazione scomoda che ti riguarda, quel vizietto con cui ricattarti, quel segreto con cui minacciarti, e tu allora devi scegliere se portare avanti la tua idea e bruciare il tuo futuro, oppure se scendere a patti con chi ti ricatta.
E comunque non solo i dati espliciti vengono tracciati e registrati (messaggi e foto), ma anche le cerchie di comunicazioni, i tuoi spostamenti in relazione agli altri, i tuoi dati biometrici, il flusso del tuo estratto conto, la tua cartella clinica. Tutto può essere utile in futuro, figurati se non se lo tengono stretto.
Tutto può essere, ma di solito chi ha qualcosa da nascondere non lo va a spiattellare sui social, e comunque userebbe l'anonimato. Al massimo risalirebbero all'utenza e non all'utente.
Quindi vedo difficile lo schedare anticipatamente miliardi di persone, fantastiliardi di Tb di dati, per poi forse trovare qualcosa che tornerebbe utile in futuro per ricattare qualcuno.
Il gioco non vale la candela perchè:
- se hanno il potere di schedare miliardi di persone, sicuramente hanno anche quello di farci fuori quando vogliono: un pazzo, una rapina, un incidente, suicidio. Sarebbe molto più semplice ed efficace.
- possono benissimo far scoppiare finti scandali, per poi dire "ci siamo sbagliati" dopo svariati anni. Non hanno necessariamente bisogno di veri scandali per rovinare la carriera di qualcuno.
Prima di commentare la premessa al documentario, "investi" il tuo tempo a guardarlo...
Primo, non è una cosa pro/contro Slobbysta...è di Werner Boote
Secondo, non è contro il 5*...ma sensibilizza su diversi aspetti...usando le tue "premesse" e dando risposte...
Terzo, pur durando un'ora e mezza, ha un buon ritmo e sopratutto qualitativamente è tra i top...
Quarto sto Regista fa vedere cose comunque interessanti...e in più è in italiano e doppiato professionalmente...
..di Cuore Slob Slob
Magari può essere cauto non esprimere giudizi su argomenti di cui evidentemente non conosci nulla e che non hai mai trattato nemmeno in superficie.
Ciao!
Tu puoi credere che i "terroristi" postino le rivendicazioni in completo anonimato, MA non è così!
Con l'attrezzatura dell'NSI tu li trovi in 5 minuti.
Anche altre cose, teoricamente protette, non lo sono, che so, il tuo studio medico, "per farti una comodità" ti mette on line le tue cartelle così eviti di andarle a prendere ... dato che la CIA (e molti altri) hanno libero accesso al tuo pc, tu puoi anche mettere una pass sicurissima ... MA possono entrarci!
Sapere nome cognome e cosa hai ... con un click!
Se tu (ipotetico, ci mancherebbe! ^__^) vai a troie, il gps del tuo telefonino sa che sei stato in certe strade in certe ore, che ti sei fermato e per quanto.
Se una volta hai provato della coca con un tuo amico e lui ti scrive una mail PRIVATA in cui ne parla, c'è gente che può saperlo.
Sei già ricattabile e tu non hai spiattellato ancora nulla sui social!
per persone influenti e nei posti di potere probabilmente lo faranno pure, ma ciò che credo improbabile è che lo facciano anche per i miliardi di persone che ogni giorno si connettono, per poi farne una sorta di schedatura mondiale preventiva.
Questa è la mia incauta ed ignorantissima opinione.
Io so che è fattibile, e se è fattibile, molto probabilmente lo fanno!
A loro non costa nulla (paradossalmente paghiamo noi ... o ad esempio gli americani con le tasse, pagano sti giocattolini all'nsi)
Oramai lo spazio per archiviare queste informazioni non è più un problema.
Ad esempio, io mi son cancellato da facebook almeno 5 anni fa (penso di più) ma se qualcuno posta un link che reinderizza a fb, mi chiede se voglio fare il log in.
(nota bene, ho chiuso l'account, non ho semplicemente smesso di entrarci!)
TUTTO quello che avevo messo, è ancora presente nei loro server!
Una volta, passato tot tempo, per liberare spazio, ti cancellavano, oggi no ... chissà come mai?!
Vogliamo dire che è perchè sperano che ritorni? Dopo 5 anni?
Che poi se volessi, potrei anche riaprirmi un nuovo profilo ... invece tengono ancora TUTTE le vecchie informazioni, chissà come mai!
E se lo fa una società privata, coi soldi suoi, figurati se non lo fanno le società governative, coi soldi NOSTRI! ^__^
myactivity.google.com/myactivity?product=29
Quoto al 100%,aggiungo che non c'è bisogno di entrare in politica,tra poco tempo,verranno selezionate le opinioni dei DISSIDENTI,specie RELIGIOSI, e inizierà la CACCIA ALLE STREGHE,verso codesta categoria di persone.Al momento,tutto va in quella direzione e non c'è verso di venirne fuori o di uscirne indenni.
L'unica cosa seria di cui dovreste preoccuparvi sono le leggi bavaglio che stanno per arrivare, soprattutto grazie al preziosissimo aiuto del più grande partito italiano, ovvero quello degli astenuti.
"Il duo inafferrabile Baffi-Sarcinelli merita una lezione": 24 marzo 1979, attacco politico-giudiziario alla Banca d'Italia (seconda parte)
www.linkiesta.it/.../5128
sarà che non sono dotto su certi argomenti informatici, ma sicuramente ho almeno la stessa intelligenza dei presunti dotti per capire che non occorrono superflui fantastiliardi di terabyte provenienti dal web per inguaiare qualcuno.
il vantaggio che abbiamo avuto dalla diffusione delle informazioni non è minimamente paragonabile allo svantaggio della presunta schedatura mondiale attraverso la rete che, se esiste, è veramente l'ultimo (per importanza) problema che abbiamo su questa terra.
Poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
Vero,ci si trovava nel cosiddetto Medioevo e il ''santo'' uffizio con la macchina dell' Inquisizione,ha commesso tutti i peggiori ed efferati delitti che conosciamo.
Ciò non toglie,però,che il ''santo'' uffizio esiste pure oggi e siccome a quei tempi,Medioevo,bastava imbarcarsi e fuggire oltreoceano per avere salve e vita e fede,oggi non si può più fare cosi,per molti e soprattutto ''evidenti'' motivi..Ragion per cui anche il ''santo'' uffizio si è dovuto ''modernizzare'' mettendosi al passo con i tempi...Eserciti militari,aerei,globalizzazione,cellulari ed app,internet con chat,forum o social network e chi più ne ha,ne metta.
Ma è logico che ognuno può pensarla come vuole,ciò non toglie che,a mio avviso,è incontestabile ed,oltremodo,oggettivo il fatto che i Media tradizionali e non,rappresentano il principale strumento di controllo ''totale'' delle masse.
Parsifal,il povero e coraggioso Snowden,non ha tutt'ora nè salva la vita,nè una vita serena,infatti è lontano dalla sua famiglia e in ogni istante si deve sempre guardare dietro,inoltre,come se non bastasse,quest'anno o l'anno prossimo scade il visto concesso da Putin....Come ben vedi,le condizioni a cui mi riferivo io,erano ''TOTALMENTE'' diverse....stai tranquillo che se oggi vogliono prenderti,lo fanno in 5 minuti,sanno già dove sei...