In occasione dell'anniversario del rapimento di Aldo Moro, ripubblichiamo questo articolo del 2014 di Massimiliano Paoli

“Talvolta i Titani erano considerati figure primitive e selvagge, al limite della crudeltà mostruosa: divinità imperfette che regnavano con la forza, non con la sapienza e la giustizia di Zeus. [...] Alcuni però pensavano che questi antichi dei possedessero una loro giustizia, più mite e modesta rispetto a quella degli olimpi, e in fondo più benevola nei confronti dell'umanità”(1).

Non fatevi ingannare, questa storia ha ben poco di mitologico. Questa storia parla di un passato recente che ancora oggi si fatica a raccontare nella sua sconosciuta interezza (sconosciuta per noi comuni mortali); questo anche grazie alle complicità dell’industria dell’informazione che da sempre si diletta a gestire il teatrino delle pseudo verità occultando, per motivi più o meno leciti, la complessità di certi fenomeni storici in cui i contorni dei personaggi sono chiari ma al tempo stesso enigmatici e sfuggenti, dove le comparse, spesso scambiate per protagonisti (e viceversa), sembrano guidate da un’immortale regia che cambia volto ma non scopo: l’uso del terrore per influenzare le masse. Questa è la storia del “cervello parigino” delle Brigate Rosse, Hyperion. La vulgata comune fa cominciare questa narrazione nel lontano 1968, ...

... ovvero nel pieno di quella contrapposizione geostrategica che ha visto le due “superpotenze” del tempo, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, sfidarsi sul piano ideologico, tecnologico e militare, caratterizzando così quelle turbolente decadi che prendono il nome di Guerra Fredda. Negli anni sessanta in molti paesi del mondo, tra cui l’Italia, sta esplodendo un ampio fenomeno di contestazione portato avanti principalmente da operai e studenti. “E’ a cavallo del biennio 1967-68 che iniziò a emergere la figura dello studente-proletario, costretto ad accettare rapporti di lavorio saltuari e mal pagati per permettersi di studiare e vivere nella grande città.

Prendeva alloggio nei quartieri sottoproletari insieme agli immigrati del Sud, oppure nei quartieri operai della periferia e, spinto da esigenze più economiche che ideologiche, sperimentava forme di vita collettiva: dividendo l’abitazione e il salario con altri. Alla base delle lotte studentesche del Sessantotto ci fu proprio il terrore della fabbrica, avvertita come un destino inevitabile preparato dalla pianificazione capitalistica, la quale avrebbe già previsto come utilizzare la loro preparazione tecnico-scientifica come forza-lavoro. Di fronte a questo destino, lo studente-proletario reagì richiamandosi ai valori umanistici che la fabbrica aveva spazzato via per assoggettare gli uomini al processo di accumulazione del capitale. La fabbrica andava inghiottendo inesorabilmente la società e in particolar modo il lavoro intellettuale. […] Sul finire degli anni Sessanta, l’Italia si stava apprestando ad affrontare una crisi economica che avrebbe inciso in modo significativo sullo sviluppo della società, tanto da rallentarne la crescita. I settori trainanti dell’industria erano quello automobilistico e quello degli elettrodomestici.

La crisi di congiuntura venne interpretata dalle avanguardie operaie come una possibile arma di ricatto in mano alla borghesia, usata per sedare le rivendicazioni operaie, ponendo in forse la pace sociale conquistata a partire dal dopoguerra. Una solida alleanza tra la DC, i grandi imprenditori, le pubbliche imprese, i socialisti e la Chiesa vennero interpretati come espressione di un forte blocco borghese, il cui intento era la disciplina ai fini della conservazione del potere. Scavalcando la burocrazia sindacale e il partito, gli operai si organizzarono in assemblee e si posero una serie di obiettivi, che poi avrebbero caratterizzato le lotte del ’69, ma anche gli anni successivi: pensioni agganciate al salario; salario minimo garantito per tutti; riduzione dell’orario di lavoro a quaranta ore settimanali; tutela della salute negli ambienti lavorativi; assistenza sanitaria e ferie per tutti. Agli occhi degli operai, le gabbie salariali avrebbero fatto il gioco dell’imprenditore. La tesi che il salario uguale per tutti fosse una rivendicazione piccolo borghese appariva non condivisibile: la lotta doveva essere unica e nazionale. L’idea era che si potesse cambiare l’organizzazione del lavoro e che per cambiarla bisognasse mettere al centro della questione la qualità di vita dei lavoratori. E’ in questo anno che scoppiarono più frequentemente rivendicazioni di tipo salariale, basate su bisogni concreti e materiali: le esigenze di vita imponevano a questi operai di far fronte a spese sempre maggiori.

Nell’autunno del 1969, l’anno degli scontri di piazza tra polizia e manifestanti e del contratto nazionale dei metalmeccanici, furono gettati i semi della poderosa macchina da guerra del terrorismo italiano: le Brigate rosse”(2). Nel 1969 però, le future BR sono ancora divise in due gruppi distinti: il Collettivo politico metropolitano e il Collettivo politico operai-studenti (i cosiddetti “ragazzi dell’appartamento”). Il primo gruppo viene costituito a Milano nel settembre di quello stesso anno dai futuri “capi storici” delle BR Renato Curcio e Margherita Cagol insieme all’enigmatico Corrado Simioni. Racconta Curcio: «Nel Collettivo, con sede in un vecchio teatro in disuso in via Curatone, si cantava, si faceva teatro, si tenevano mostre di grafica. Era una continua esplosione di giocosità e invenzione». “Attraverso un passaparola negli ambienti dell’estrema sinistra, altri collettivi eterogenei vennero a conoscenza dell’indirizzo del CPM, in cui cominciarono a confluire cantanti, attori, tecnici, operai, insegnanti, musicisti”(3). A detta del futuro «dirigente» brigatista Mario Moretti: «All’inizio, il CPM non si presenta neanche come un gruppo - non ha una linea precisa - ma è un luogo di ricerca di una piattaforma capace di mettere insieme soggetti diversi come gli operai della Pirelli, i tecnici della IBM e della Siemens, e chi stava nei collettivi lavoratori-studenti». Nel novembre del ’69 invece, nella cittadina ligure di Chiavari, presso l’Hotel Stella Maris (gestito dalla curia arcivescovile locale), comincia a plasmarsi la linea politica del gruppo.

“Al convengo parteciparono essenzialmente marxisti-leninisti e cattolici progressisti (o cattolici del dissenso), i primi delusi dalla svolta moderata e dalla conseguente rinuncia alla rivoluzione dei partiti della sinistra storica, Partito comunista italiano in testa, i secondi convinti che fosse necessario un maggiore impegno per modificare l’assetto sociale”(4). Secondo Moretti, ad “un certo punto ci accorgiamo che il convegno, pur indetto con una certa riservatezza, è sorvegliato da alcuni poliziotti della Squadra politica di Milano: li conoscevamo benissimo, almeno quanto loro conoscevano noi. Sulle prime c’è grande preoccupazione, temiamo una retata, una provocazione. Ma appena una compagna scopre un pianoforte in una delle sale e siede alla tastiera, ci mettiamo a cantare a squarciagola Bandiera rossa. Alle tre di notte. Altro che clandestinità […]”(5).

Sempre nel corso del convegno ligure, “fu redatto il cosiddetto Libretto giallo, un breve opuscolo di ventotto pagine dal titolo Lotta sociale e organizzazione nella metropoli. Il documento si apriva con la contestazione che a partire dal 1968, in Europa e nel cuore stesso delle metropoli, le masse avevano cominciato a muoversi spontaneamente”(6). Nell’opuscolo si cita il rivoluzionario brasiliano Marcelo De Andrade, il quale afferma: «Ogni alternativa proletaria al potere è, fin dall’inizio, politico-militare. La lotta armata è la via principale della lotta di classe. La città è il cuore del sistema, il centro organizzativo dello sfruttamento economico-politico». E’ proprio sulla base di questo opuscolo e di questa frase in particolare che si poggeranno le basi del rapporto politico tra i due collettivi che andranno in seguito a formare le BR. [Continua] Scarica il documento completo in PDF

Comments  
Interessante documento che spiega ancora una volta per bocca di uno dei suoi fondatori la "deriva" eterodiretta delle br di moretti, dall'arresto di curcio e franceschini alla stazione di pinerolo proprio nel giorno che i due avevano deciso di estromettere dalla dirigenza moretti ritenuto troppo avventurista,all'innalzamento dello scontro con lo stato voluto da quest'ultimo una volta rimasto capo indiscusso della formazione clandestina, a tal proposito alla domanda...perche' curcio e franceschini non vennero avvisati della trappola tesa da "fratello mitra", lui rispose che non fece in tempo ad avvisarli! Strano, perche' la comunicazione per i gruppi clandestini e' fondamentale,lui pero' a pinerolo non si presento'anche se doveva essere presente.
La storia del rapimento e dell'uccisione di Moro e' ancora avvolta nelle nebbie sollevate da tutti quegli apparati dello stato che contribuirono su diktat dei deep state nato e patto di varsavia alla realizzazione dell'ennesimo tentativo di destabilizzazione di questo paese.
La francia entra a pieno titolo in queste vicende, insieme a gb,usa ed israele che attraverso il mossad contatto' varie volte la dirigenza br,franceschini lo racconta nel suo libro, ma la piena realizzazione fu ottenuta con moretti capo unico.
Non solo la francia ebbe parte attivita' con la scuola per infiltrati Hyperion, ma anche dopo con mitterand che offri' asilo politico e coperture ai latitanti smascherando cosi' attraverso la sua "dottrina" le mire destabilizzatrici della nato.
Ormai al terrorismo fatto in casa tanto caro alla rossanda e al suo album di famiglia, non crede piu' nessuno,nessuno con un po' di sale in zucca crederebbe che la nato in un paese strategico come l'italia avrebbe permesso una soluzione comunista ottenuta con le armi, non lo ha mai permesso neanche attraverso libere elezioni quando ancora esisteva il pci,figurarsi se avrebbero lasciato il potere ad un moretti "sincero rivoluzionario" qualsiasi.
Vorrebbe voglia di cantare a questi irriducibili nostalgici...mister tamburino non ho voglia di scherzare....




Dipinsi l'anima su tela anonima
Interessantissimo, ma conoscevo già il documento.

La cosa più interessante è (e mi comprenderanno in pochissimi che hanno "capito"', gli altri mi daranno del pazzo visionarlo) che questa "cupola" è la STESSA che ha organizzato (da anni, sottolineo...), l'operazione "coronavirus".

Qua siamo a un livello "esoterico" e perfino escatologico...
#2 zeus66

Quote:

Qua siamo a un livello "esoterico" e perfino escatologico...

Se permetti un livello "esoterico" lo propongo io, il contrappasso. Moro per spiegare il suo tentativo di coinvolgere il pci nelle decisioni governative ma non la sua effettiva partecipazione con ministri, fece coniare a eugenio scalfari (ahinoi!) il termine convergenze parallele, le convergenze parallele lo hanno ammazzato,infatti sia la nato che il patto di varsavia hanno contribuito alla realizzazione dell'affair Moro,ognuno con i suoi motivi, convergendo sull'obiettivo ma rimanendo ognuno nel suo campo d'azione ideologico.

Dipinsi l'anima su tela anonima
Starbursts3

Verissimo. Ma quello a cui tu ti riferisci è un "livello intermedio".

I livelli di solito sono tre:

quello per il popolo bue ("assassini, sovversivi, terroristi !!!")

quello che hai indicato tu (vero, in funzione immediata geopolitica)

quello in funzione esoterica/satanista/escatologica. Un "qualcosa" atto a far sì che una "porta" si debba aprire.

E questa porta è necessaria per portare avanti il "programma".

"Loro" non ragionano in termini di anni o decenni....
ZEUS: Esistono indizi di un "codice" esoterico nel rapimento Moro? (E' la prima volta che ne sento parlare).
Franceschetti a suo tempo ne aveva parlato diffusamente della simbologia dietro il delitto Moro

petalidiloto.com/.../...
Massimo… proprio tu che hai spesso interagito con Franceschetti…! :-D

Ci sono eccome i codici e le coincidenze, vedi link di Oona ;-)
@zeus juppiter

appunto..
sarebbero gli indizi escatologico-massonici nel rapimento moro?

l'utilizzo della R4?
via caetani?
la sistemazione (del corpo incaprettato)
nel bagagliaio ?

sono curioso..
francamente vorrei saperlo..

@aigor

La firma della Rosa Rossa inizia con il luogo del sequestro e finisce col luogo del ritrovamento. La scorta di Moro fu trucidata infatti in via Fani. Mario Fani era un viterbese, fondatore del “Circolo di Santa Rosa”. Peraltro Viterbo ha come patrona Santa Rosa.

ma così è come giocare coi numeri..
si cerca finchè non si trova la corrispondenza voluta,
si cercano tutti i Fani d'italia,
finchè non si trova il fondatore, il cugino o lo zio del fondatore
del circolo tal dei tali, ecc
oppure se quello non funziona
si seguono altre piste,
come indizi escatologici
mi paiono un pò scarsi..

Sopra la testa di Moro campeggia la stella a 5 punte delle BR, sì, ma anche della massoneria.

Il corpo fu invece ritrovato al numero 9 di Via Michelangelo Caetani. A quel numero c’è il “Conservatorio di Santa Caterina della Rosa” e l’auto in cui fu trovato Moro era una Renault Rossa (RR).


tutto qua?
hai presente il significato di pareidolia?

Quote:

infatti sia la nato che il patto di varsavia hanno contribuito alla realizzazione dell'affair Moro,ognuno con i suoi motivi, convergendo sull'obiettivo ma rimanendo ognuno nel suo campo d'azione ideologico.

Mi sa che sia la nato, sia l'ex Est c'entrino poco con l'omicidio Moro e che l'unico, vero, responsabile sia il mossad.
Non ricordo dove lessi un documento nel quale erano chiariti non solo i moventi specifici di israHell nella faccenda, ma anche le dichiarazioni di un presunto appartenente all'organizzazione segreta più malavitosa non solo del Medio Oriente, ma dell'intero Pianeta!
Questo potrebbe interessare
petalidiloto.com/.../...

Dipinsi l'anima su tela anonima
Ho letto l'articolo di Franceschetti, ma mi sembrano "indizi"molto fragili. Mario Fani era viterbese, e il patrono di Viterbo è Santa Rosa? L'assassinio avviene a 666 anni dal processo dei Templari?

Dài ragazzi, ve li vedete gli uomini della CIA che vogliono fare fuori Moro nel 77, ma qualcuno dice "Aspettiamo l'anno prossimo, così fanno 666 anni giusti giusti"?

Io voglio molto bene a Franceschetti, ma certe argomentazioni sono decisamente deboli.
#10 Mig25

Dubito che fu solo il mossad ad imbastire tutto l'affare, anche gli israeliani devono rispondere alla nato,non facciamoli piu' grandi di come sono e soprattutto per arrivare al rapimento e all'uccisione di un presidente di partito di un paese come era l'italia di allora, ci sono volute convergenze internazionali di deep state non indifferenti.

Dipinsi l'anima su tela anonima
trovata zappando su google "via Fani"

www.ilfattoquotidiano.it/.../4348946

aldo Moro fu davvero rapito in via Fani?


Come mai Moro non è stato ucciso o perlomeno ferito dalla gragnuola di colpi sparati in via Fani contro la Fiat 130, come gli è stato possibile uscire illeso da quel volume di fuoco che è costato la vita ai suoi cinque agenti di scorta? E come mai, pur essendo legato da grande amicizia e affetto agli uomini che quotidianamente proteggevano la sua vita, nelle tante lettere pubbliche e private che ha scritto nei 55 giorni della sua prigionia, non parla mai del loro sacrificio cui pure avrebbe assistito prima di essere prelevato e portato via?

La logica deduzione di Mattei è che Moro non era in via Fani e non è mai salito sulla 130 crivellata dai colpi, più semplicemente è stato rapito “prima”, fatto salire su un’altra vettura da “qualcuno” che lo aveva avvisato del pericolo imminente. Aggiungo, quel qualcuno che doveva avere il volto rassicurante di un uomo delle istituzioni. Diversamente da quanto afferma il professore la questione è stata posta più volte nel corso delle indagini, pur essendo talmente imbarazzante per le soluzioni che sottendeva da non essere mai stata troppo divulgata. Sono quesiti e dubbi che ho coltivato anche io, come cronista presente in via Fani il 16 marzo 1978 e negli approfondimenti successivi da me fatti in articoli e libri, senza arrivare ad alcuna certezza e tuttavia collezionando vari tasselli che ora cercherò di mettere in fila.

effettivamente se lo chiedono tutti,
tutti morti,
moro illeso..

un inside job, servizi deviati, ecc?
(+ cia e mossad)

fosse così non mi stupirei più di tanto..
vedi l'agenda rossa di borsellino
prelevata da un "funzionario" e sparita del tutto, ecc

questi tasselli ne va aggiunto un ultimo che lungi dal chiarire la scena criminis del rapimento Moro allunga nuove, gravissime ombre. L’ultima perizia balistica sull’uccisione dei cinque agenti di scorta ordinata dalla commissione Fioroni sancisce che a tutti fu inflitto il colpo di grazia, quasi a scongiurare la loro sopravvivenza. Che interesse potevano avere i brigatisti rossi a un simile ulteriore massacro? Gli agenti erano tutti o morti o gravemente feriti, non più in grado di reagire aprendo il fuoco contro di loro. Il successivo dubbio è che quel “qualcuno” dovesse eliminare il rischio della sopravvivenza di un testimone in grado di raccontare cosa era davvero accaduto nella chiesa di Santa Chiara.
#11 Redazione

Infatti secondo me e' stato un vero e proprio colpo di stato (non in senso classico) con un avvertimento all'italia a rientrare nei ranghi in cui fu confinata alla fine del secondo conflitto mondiale, Moro fu eliminato non tanto per la richiesta al pci di collaborare nei problemi di governo, ma per la sua politica estera,soprattutto verso i paesi del mediterraneo e del medio oriente, il suo accordo mai scritto chiamato lodo Moro prese equa distanza tra Palestinesi ed Israeliani, mettendo al riparo l'italia da attentati false flag,almeno quello riuscimmo a rispiarmiarcelo,strategia della tensione a parte.
La cosa non ando' mai giu' a quel mascalzone di kissinger che arrivo' addirittura a minacciarlo durante un suo viaggio in u.s.a.
La figlia di Aldo Moro testimonio' in tribunale che l'attentato al treno italicus fu messo in opera quando lui doveva prendere quel treno per andare a trovare la famiglia in vacanza ma all'ultimo non fu fatto partire con la scusa di firmare documenti importanti ,l'attentato poi venne eseguito lo stesso.
forum.termometropolitico.it/.../

Dipinsi l'anima su tela anonima
È imprescindibile oggi, per avere un quadro complessivo del caso Moro ma della storia d'italia in generale, non fare riferimento ai documenti esaminati da Giovanni Fasanella nell'archivio di stato inglese e poi riportati nei suoi libri... Sono una serie di tasselli mancanti nella narrazione della storia italiana che fanno quadrare definitivamente ció che negli anni è emerso da parte degli autori che seriamente hanno indagato negli ultimi 40 anni. Sono documenti inglesi dei governi che si sono succeduti nonchè dell'intelligence e i suoi apparati... E sono documenti sconvolgenti ( tra l'altro solo parzialmente desecretati) e sarebbe interessante, se Massimo volesse, contattare Fasanella per un contributo su contro. TV o per un articolo qui
#15 cheddyved

Straquoto!!! Se mi posso permettere hai scritto un non di troppo ;-)

Dipinsi l'anima su tela anonima

Quote:

#12 starburst32020-03-16 09:47
#10 Mig25

Dubito che fu solo il mossad ad imbastire tutto l'affare, anche gli israeliani devono rispondere alla nato,non facciamoli piu' grandi di come sono e soprattutto per arrivare al rapimento e all'uccisione di un presidente di partito di un paese come era l'italia di allora, ci sono volute convergenze internazionali di deep state non indifferenti

Non son questi gli articoli di cui parlo, ma ne parlano:

ilpopolo.news/.../...

www.lettera43.it/.../

www.disinformazione.it/casomoro.htm

Non sottovalutate mai il mossad. Agiscono come i serpenti: strisciano, attendono, si muovono per piccoli colpi lungo gli anni.
L'america (usa) è nelle mani di israHell.
#17 Mig25

Lungi da me sollevare il mossad dalle sue malefatte,anzi, ma non concordo sulla visione univoca o perlomeno predominante dello stesso nalla strategia della tensione in italia e nel rapimento e uccisione di Moro.
Per il resto e' un tuo punto di vista e va benissimo cosi', l'importante e' che non si faccia apologia dei "combattenti brigatisti",questa lasciamola alla rossanda e al manifesto nonche' ai nostalgici e ai praticanti del...e' tutta dietrologia e complottismo! :hammer:
Contenti loro.... :pint:

Dipinsi l'anima su tela anonima

Quote:

#18 starburst32020-03-16 10:18
#17 Mig25

Lungi da me sollevare il mossad dalle sue malefatte,anzi, ma non concordo sulla visione univoca o perlomeno predominante dello stesso nalla strategia della tensione in italia e nel rapimento e uccisione di Moro.

Ma, la strategia della tensione è un'altra cosa ancora.
Lì c'entra il terrorismo nero, che spesso (e MAL-volentieri) è associato alle br e non perché le br abbiano giustificazioni, ma perché per dimensioni delle stragi e per motivi alla radice sono cose completamente diverse.
Purtroppo troppo spesso si sentono confondere le due cose, restituendo in questo modo una falsa Storia a chi cerca di comprendere come sono andati veramente i fatti.
Ripeto, NON sono giustificabili entrambi, ma una cosa sono le br, un'altra è il terrorismo nero.

Quote:


Per il resto e' un tuo punto di vista e va benissimo cosi',

Non è che è un mio punto di vista stabilire quali sono gli attori sullo scacchiere, br e terrorismo nero in cima.
Anche se il mossad non si fa problemi ad allearsi con chiunque.


Quote:

l'importante e' che non si faccia apologia dei "combattenti brigatisti",questa lasciamola alla rossanda e al manifesto nonche' ai nostalgici e ai praticanti del...e' tutta dietrologia e complottismo!

Il Manifesto è un ottimo giornale, uno dei pochi che si salvano.
Non so se la Rossanda si prodiga a difendere gli indifendibili perché se da un lato lo facesse, mi deve spiegare come potrebbe, dall'altro, difendere i Palestinesi.
Non è sufficiente sventolare la Bandiera Rossa per essere Comunisti.
Hai ragione Starburst3 :-) Per dare un'idea di cosa ha trovato Fasanella si va dall'assassinio di Cavour, a Mussolini come uomo degli inglesi (percepiva 100 sterline a settimana) almeno all'inizio della sua ascesa, al falso scandalo che coinvolse De Gasperi e che lo esautoró dalla politica tanto che morí qualche mese dopo, alla strenua lotta contro Mattei da parte inglese (e non solo) che portò al suo assassinio, alla nascita ufficiale delle brigate rosse in modi e con personaggi che lasciano attoniti, al fallito attentato contro Berlinguer a Sofia, all'insistente e martellante campagna denigratoria e persecutoria nei confronti di Moro... Il tutto attraverso il punto di vista inglese attraverso documenti, non chiacchiere o ipotesi più o meno strampalate o credibili... Racconto solo un aneddoto riguardo ciò che ha scovato Fasanella: dopo la martellante ed ossessiva guerra portata avanti contro Moro che andava avanti dal 1964, si incontrano inglesi, francesi, tedeschi e americani sul caso Italia nel momento di massima convergenza tra Moro e Berlinguer, gli inglesi e i francesi spingono per un golpe militare invece americani e tedeschi non sono convinti per le ripercussioni... Bene... Da quell'incontro iene stilato un documento da cui si può leggere solo il titolo( il contenuto é ancora secretato) APPOGGIO AD UNA DIVERSA AZIONE SOVVERSIVA.... Siamo a meno di due anni dal rapimento..

Quote:

#20 cheddyved

Beh, se si pensa che gli inglesi rompono le bale fin dal risorgimento (vedi eccidio di Bronte ad opera dei piemontesi, su disposizioni della corona)
#19 Mig25

Quote:

Ripeto, NON sono giustificabili entrambi, ma una cosa sono le br, un'altra è il terrorismo nero.

No perche' il fine era lo stesso,la destabilizzazione dello stato,anzi il terrorismo nero avrebbe avuto facile risultato visto che eravamo circondati da dittature militari, messe su e foraggiate dalla nato mossad compreso,ma le br di moretti hanno avuto il solo scopo di destabilizzare per stabilizzare,nessuno dico nessuno sia all'ovest che all'est avrebbe permesso la presa del potere di stampo comunista in italia.
L'appoggio ad una diversa azione sovversiva parla chiaro, anche se i documenti sono ancora segretati e' facile intuire dopo il fallimento dell'eversione nera a chi venne dato appoggio.
Le strade possono essere diverse ma lo scopo le unisce,eterodiretti, sia eversione nera che rossa.

Quote:

Il Manifesto è un ottimo giornale, uno dei pochi che si salvano.

Preferisco Fulvio Grimaldi ;-)

Dipinsi l'anima su tela anonima
#5 Redazione

Anche Gabriella Carlizzi ha scritto molto su questo.Ora, però, non ho tempo/modo di risalire.
Si MIG25, tra l'altro viene spiegato il perché i mille sbarcarono proprio a Marsala dato che proprio li gli inglesi avevano gli appoggi logistici in quanto in affari riguardanti il vino marsala ( non siamo fuori tema in quanto piú che ingerenze americane, da prima dell'unità d'italia ai giorni d'oggi noi siamo un protettorato inglese.

Quote:

Le strade possono essere diverse ma lo scopo le unisce,eterodiretti, sia eversione nera che rossa.

E con questo?
Stai mescolando le pere con le mele solo con la giustificazione che sono entrambe frutta.
La tua è una degenerazione qualunquista, dietro le "giustificazioni" che certe "organizzazioni" si sono date ci sono delle ideologie che sono profondamente differenti.
Altro che eterodirezione!


Quote:

#24 cheddyved2020-03-16 11:00
Si MIG25, tra l'altro viene spiegato il perché i mille sbarcarono proprio a Marsala dato che proprio li gli inglesi avevano gli appoggi logistici in quanto in affari riguardanti il vino marsala ( non siamo fuori tema in quanto piú che ingerenze americane, da prima dell'unità d'italia ai giorni d'oggi noi siamo un protettorato inglese.

E che della liberazione dell'Italia non gliene è fregato mai una mazza, gli interessava soltanto buttar giù il potere borbonico.
Massoneria.
Neanche nascosta.
#25 Mig 25

Evidentemente abbiamo due punti di vista differenti, non voglio continuare su questa strada che porterebbe fuori strada dalla discussione, per te sono qualunquista? Va bene poi saranno i fatti suffragati da documenti a dirimere la questione.
Considerare ideologo comunista moretti e' quantomeno fuorviante! Visto che sto parlando delle sue br e dell'operato delle sue br ( sue si fa per dire).

Dipinsi l'anima su tela anonima
Riguardo la Carlizzi, dopo aver saputo del suo racconto, mi incuriosii e cercai un libro che corroborasse in qualche modo le sue affermazioni con testimonianze dirette... Trovai allora il libro di Bianco/Castronuovo "Via Fani ore 9.02" in cui si trovano 34 testimonianze dirette di chi era, per un motivo o per un altro, in quel momento in via Fani ( uno di questi era Francesco Pannofino, piccola curiosità). Ebbene sarà un caso ma su 34 solo 1 testimone parla direttamente di aver visto l'onorevole Moro, peraltro da lontano, gli altri non vi fanno cenno... Chiaramente non é una prova e forse nemmeno un indizio ma tant'é
vi giro il link di peonia


Quote:

ALDO MORO NON ERA INSIEME ALLA SCORTA TRUCIDATA IL GEN. LAPORTA: ALDO MORO NON ERA A VIA FANI IL 16 MARZO 1978.

www.maurizioblondet.it/.../

Aldo Moro è quindi convinto che l’auto su cui ha viaggiato, quel mattino sicuramente sino alla chiesa di Santa Chiara, sia giunta a destinazione, senza di lui ma con le sue borse e quindi con la scorta in buona salute. Tutte le mattine Aldo Moro, scendendo dalla sua abitazione di via Cortina D’Ampezzo, si fermava alle otto e trenta alla chiesa di Santa Chiara, per una breve preghiera prima di dirigersi al lavoro.

Aldo Moro ha quindi visto coi suoi occhi la sua scorta andare via, portandosi le sue borse e i suoi indumenti di viaggio e chiede alla moglie di recuperarli.

Quote:

#26 starburst32020-03-16 11:15
#25 Mig 25

Evidentemente abbiamo due punti di vista differenti, non voglio continuare su questa strada che porterebbe fuori strada dalla discussione, per te sono qualunquista? Va bene poi saranno i fatti suffragati da documenti a dirimere la questione.
Considerare ideologo comunista moretti e' quantomeno fuorviante! Visto che sto parlando delle sue br e dell'operato delle sue br ( sue si fa per dire).

Non ho mai detto che moretti è un ideologo Comunista e non è affatto una questione di punti di vista differenti: stai confondendo le cose.
moretti, in quanto facente parte delle br, è un eversivo.
Se però ci bolli anche il "Comunista" affianco (e poi addirittura equipari al fascismo) allora vai fuori strada.
Volontariamente.
Non ti aspettare che non ti si faccia notare la cosa e non la si corregga.

Per fare un esempio: lo sai perché a Cuba esiste la base americana di Guantanamo e i stAllostrisciati non se ne vogliono proprio andare da lì?
Perché sfruttano abilmente i fraintendimenti: commettendo dei crimini lì, li fanno ricadere su Cuba agli occhi delle persone poco informate: la base è a Cuba = sono quei cattivoni del "regime" cubano (questa è l'equazione sbagliata!)
Mik300 ha fatto prima di me...
@cheddyved

Secondo me puntare il dito contro un paese specifico (Inghilterra o Israele che sia) è un gioco inutile e distruttivo allo stesso tempo se pensi alla dimensione del caso o più semplicemente a gruppi come il Club di Berna (fondato da Umberto d'Amato) o i SOAPS dell'ACC (Allied Clandestine Committee della NATO): una sorta di 7a divisione del SISMI modellata a livello europeo invece che su scala nazionale.

PS - Per i "no planers" del caso Moro: ma ancora con sta storiella che Moro non stava in via Fani ?
#29 Mig25

Quote:

Non ho mai detto che moretti è un ideologo Comunista

Come io non ho mai scritto che le br prima di moretti erano eterodirette,se hai letto il primo post che ho scritto c'e' tutto.
Continui a battere sul tasto del miscuglio,mentre ho scritto delle convergenze nell'eversione come obbiettivo,ergo se le br di moretti erano eterodirette e per niente comuniste,dove sta' il problema?
Se nell'esecuzione degli attentati l'eversione nera si differenziava da quella rossa o similrossa ma erano eterodirette per raggiungere lo stesso scopo,dove sta' il problema?
Eppure mi pare di averlo scritto nei miei post, a meno che alle br di moretti non si voglia dare una parvenza di formazione clandestina al pari di quelle sudamericane,dove sta' il problema?
Del resto e' inutile nascondersi dietro ad un dito quelli che hanno partecipato all'eversione e cioe' i militanti convinti che hanno pagato con la vita o con anni di carcere ignari di essere manovrati, sono stati di destra ( che volevano i colonnelli al potere) e di sinistra ( che volevano il grande leader proletario al potere) ed hanno partecipato seppur in diversa modalita' al tentativo di destabilizzazione dello stato e alla strategia della tensione,che non e' solo mettere bombe sui treni o nelle stazioni, ma e' anche gambizzare,rapire e assassinare rappresentanti dello stato o sindacalisti, molte volte inutilmente,anche questa e' strategia della tensione.

Dipinsi l'anima su tela anonima
#31 m4x

Quote:

PS - Per i "no planers" del caso Moro: ma ancora con sta storiella che Moro non stava in via Fani ?

Anche se fosse cosa cambierebbe? L'unica differenza sta' nella durezza dell'eliminazione della sua scorta, un atto inutile e crudele, che la direbbe lunga sui protagonisti in gioco e sul messaggio inviato alle istituzioni dell'epoca.

Dipinsi l'anima su tela anonima
Figurati... Puntare il dito verso gli inglesi é solo un dovere poiché sono fonti certe che vengono dai loro archivi primo, secondo perché nelle ripetizioni alla nausea del mainstream e anche nella controinformazione non vengono MAI tirati in ballo( chissà perché). Solo, doverosamente, per mettere alla giusta ribalta alcuni dei protagonisti piú influenti ( gli inglesi) che fino ad adesso erano stati abilmente lasciati fuori
Sisi ma infatti Fasanella quando posso lo inserisco sempre molto volentieri nei miei lavori... Detto questo penso che gli inglesi abbiano avuto molto più a che fare con Mattei che con Moro, ma questa è solo una mia valutazione personale.
@m4x


Quote:

PS - Per i "no planers" del caso Moro: ma ancora con sta storiella che Moro non stava in via Fani ?

qui l'evidenza al 100% della presenza di moro in via fani manca,
(solo una testimonianza su 34 mi pare..)
comunque sono ragionamenti, deduzioni
a mio modo di vedere plausibili..
i terroristi hanno crivellato di colpi la scorta
con tanto di colpo di grazia alla testa
lasciando moro illeso e, come si denota nelle lettere,
abbastanza tranquillo (nessun cenno all'eccidio)..

l'ipotesi che fosse stato prelevato dalla chiesa di santa chiara
(dove sostava tutte le mattine) e poi consegnato
con finto rapimento a chi di dovere
la ritengo credibile..

per far capire gli intrighi oscuri
basta far riferimento alla seduta spiritica
di romano prodi & co..
ma v sembra normale?
a me no

macchianera.net/.../...
Il caso Moro: Romano Prodi, via Gradoli e la seduta spiritica

ANTEFATTO: Il 3 aprile 1978, nel corso di una seduta spiritica a cui partecipa il futuro presidente dell’Iri, Romano Prodi, una “entità” [nella fattispecie, e come risulterà dal verbale, gli spiriti di Don Sturzo e La Pira, n.d.r] avrebbe indicato “Gradoli” come luogo in cui era tenuto prigioniero Aldo Moro.
Sulla base della segnalazione dall’aldilà, il 6 aprile viene organizzata una perlustrazione a Gradoli, un paesino in provincia di Viterbo. Al ministero dell’Interno, che aveva in precedenza ricevuto la segnalazione su via Gradoli, nessuno mette in collegamento le due cose. E’ la moglie di Moro, Eleonora, a chiedere se non potrebbe trattarsi di una via di Roma. Cossiga in persona, secondo la testimonianza resa in commissione da Agnese Moro, risponde di no. In realtà via Gradoli esiste, e sta sulle pagine gialle.

E’ la seconda volta che viene fuori il nome “Gradoli”. La prima fu una manciata di giorni prima. Il 18 marzo, alle 9 e 30 del mattino, gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo si presentano al terzo piano della palazzina al numero 96 di via Gradoli, una stradina residenziale sulla via Cassia. Una “soffiata” molto precisa, forse proveniente da ambienti vicini ai servizi segreti, ha segnalato che lì, all’interno 11, c’è un covo delle Br. Gli agenti bussano alla fragile porta di legno, ma nessuna risponde. Apre invece l’inquilina dell’interno 9, Lucia Mokbel, e racconta di aver sentito provenire dall’appartamento sospetto dei ticchettii simili a segnali Morse. Secondo le disposizioni vigenti i poliziotti dovrebbero a quel punto sfondare la porta, o quantomeno piantonare il palazzo. Invece vanno via. Al processo Moro presenteranno un rapporto di servizio grossolanamente falso, costruito a posteriori, stando al quale i vicini avrebbero fornito “rassicurazioni” sull’onestà dell’inquilino dell’interno 11, il ragionier Borghi, alias Mario Moretti. Saranno sbugiardati pubblicamente, ma mai puniti.


Il 18 aprile la porta dietro cui forse era stato nascosto, fino a qualche giorno prima, lo stesso Aldo Moro, viene finalmente sfondata. Non da polizia e carabinieri però, ma da pompieri; che ci arrivano a causa di un allagamento. Anche se i brigatisti lo hanno sempre negato, si tratta di una messinscena organizzata perché il covo venga scoperto: il telefono della doccia è sorretto da una scopa e puntato contro una fessura nel muro aperta con uno scalpello in modo da far filtrare meglio l’acqua lungo i muri fino all’appartamento dei vicini, che infatti daranno l’allarme.
L’allagamento si verifica lo stesso giorno in cui un falso comunicato delle Br spedisce migliaia di carabinieri e poliziotti a cercare il cadavere di Moro nel lago gelato della Duchessa. Si tratta di due episodi di difficile lettura. Alcuni brigatisti del gruppo dirigente dichiareranno, molti anni dopo, che la scoperta del covo e il falso comunicato li spinsero ad affrettare i tempi dell’operazione Moro verso la decisione di sopprimere l’ostaggio; proprio come voleva Moretti, rappresentato della cosiddetta “ala dura” delle Br.
Sono "convinto" che le prime BR ( Cagol/Curcio/Franceschini* ) fossero genuine e lontanissime dalle logiche atlantiche, cosi' come penso lo stesso per quanto riguarda il nucleo fondante dei NAR ( al primo posto gli innocenti Mambro-Fioravanti anch'essi lontani dalle acque putride dell'imperialismo USA e UK ) e alcuni, pochi a dire il vero, personaggi come l'infaticabile ed indistruttibile ( per questo ancora detenuto per la strage di Peteano ) Vincenzo Vinciguerra.
*Franceschini e' un caso a parte nel senso che lui ad un certo punto ha preferito la strada piu' corta, il dissociamento

Chiaro che questo mio discorso diventa difficile da applicare a tutta la galassia brigatista.
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A margine, tutto il discorso sui simboli, numeri e fortuite "coincidenze" ha un problema significativo che risiede nel fatto che ognuno considera quello che vede in maniera soggettiva, non esiste cioe' un linguaggio condiviso tra gli "esoteristi" e chi come me che e' un po' piu' scettico ( avevo letto sia gli articoli sulla Costa Concordia, Cogne, Taricone e De Andre' senza farmi mancare quello sul Ponte Morandi in chiave simbolica e devo dire che sembra molto tutto forzato.. ) perche' ho notato da tempo che ognuno interpreta i simboli in modo diverso..


Quote:

La firma della Rosa Rossa inizia con il luogo del sequestro e finisce col luogo del ritrovamento. La scorta di Moro fu trucidata infatti in via Fani. Mario Fani era un viterbese, fondatore del “Circolo di Santa Rosa”. Peraltro Viterbo ha come patrona Santa Rosa.

:roll:

Quote:

Io voglio molto bene a Franceschetti, ma certe argomentazioni sono decisamente deboli.

Quando uno ha cosi tanto tempo stando chiuso in casa dopo ti vengono in mente cazzate che altrimenti scarteresti :hammer: :-D
@mik

"qui l'evidenza al 100% della presenza di moro in via fani manca,
(solo una testimonianza su 34 mi pare..)"

Esatto, e quanti testimoni ci sono che parlano di una persona diversa da Moro ? Zero.

"i terroristi hanno crivellato di colpi la scorta
con tanto di colpo di grazia alla testa"

Il colpo di grazia poteva essere stato inferto anche per evitare di far sapere che insieme alle BR quel giorno c'era qualcun altro (RAF, Ndrangheta, Servizi).

"lasciando moro illeso"

Quasi tutte le armi dei brigatisti si sono inceppate subito, e quindi la gran parte del lavoro è stata fatta da una (il famigerato "superkiller") massimo due persone.

"l'ipotesi che fosse stato prelevato dalla chiesa di santa chiara
(dove sostava tutte le mattine) e poi consegnato
con finto rapimento a chi di dovere
la ritengo credibile.."

Contento te, contenti tutti. Pecorelli parlava addirittura (in un suo articolo del 28 marzo '78) di un elicottero. Ma questo cosa prova ?
Sconosciuta interezza?

buongiorno
Molto interessante a me queste resoconti degli anni di piombo mi appassionano molto sia perche' l'ho vissute e sia perche' non ci ho mai capito niente (mentre le vivevo). Per fortuna che internet, con i siti come luogocomune o altri, mi ha aperto gli occhi perche' le "spiegazioni" ufficiali avute per tutte le stragi in Italia, non mi hanno mai chiarito niente. A questo punto mi e' venuta una riflessione. Negli anni '70 l'Italia politicamente era molto piu' forte di adesso. La vita economica del paese era migliore di adesso. Le prospettive personali e sociali erano molto piu' ampie di adesso e potrei continuare nel paragonare le due Italie e le sue marcate differenze in peggio. E nonostante tutto nascevano gruppi politici eversivi che volevano chissa' cosa di meglio rispetto a quello che avevano. Ripeto, le condizioni complessive sociali, politiche, economiche erano migliori di allora eppure c'era gente scontenta disposta alla estrema violenza per "cambiare" qualcosa. Eppure oggi dove lo stato non ha piu' quel peso degli anni '70, la gente e' scontenta e delusa dalla politica e le sue ripercussioni sulla vita, non nasce piu' neanche un gruppo politico eversivo di quella portata,ed avrebbe non solo tutte le ragioni per esistere ma si troverebbe uno stato-teatro, diviso molto piu' debole dell'allora. E forse con una tattica piu' mirata, da parte di questi gruppi,potrebbe far riflettere le persone. Ma nessun gruppo eversivo si mette a "giudicare" politicamente l'operato dei nostri politici, e si' che il materiale non manca! Ma niente, non succede niente. E' strano che riescono a tenere in casa 60 milioni di persone controllando praticamente tutto quello che si muove e non hanno mai risolto giuridicamente una strage. E' strano che tutti quanti sia i buoni che i cattivi parlano di ideali che non ci sono mentre problematiche sociali di urgente risoluzione vengano da loro ignorati. E paragonando i due periodi io avrei detto che e' questo il periodo dove gruppi eversivi dovrebbero trovarsi.

Quote:

#32 starburst3
2020-03-16 15:20
#29 Mig25
Citazione:
Non ho mai detto che moretti è un ideologo Comunista
Come io non ho mai scritto che le br prima di moretti erano eterodirette,se hai letto il primo post che ho scritto c'e' tutto.
Continui a battere sul tasto del miscuglio,mentre ho scritto delle convergenze nell'eversione come obbiettivo,ergo se le br di moretti erano eterodirette e per niente comuniste,dove sta' il problema?
Se nell'esecuzione degli attentati l'eversione nera si differenziava da quella rossa o similrossa ma erano eterodirette per raggiungere lo stesso scopo,dove sta' il problema?
Eppure mi pare di averlo scritto nei miei post, a meno che alle br di moretti non si voglia dare una parvenza di formazione clandestina al pari di quelle sudamericane,dove sta' il problema?
Del resto e' inutile nascondersi dietro ad un dito quelli che hanno partecipato all'eversione e cioe' i militanti convinti che hanno pagato con la vita o con anni di carcere ignari di essere manovrati, sono stati di destra ( che volevano i colonnelli al potere) e di sinistra ( che volevano il grande leader proletario al potere) ed hanno partecipato seppur in diversa modalita' al tentativo di destabilizzazione dello stato e alla strategia della tensione,che non e' solo mettere bombe sui treni o nelle stazioni, ma e' anche gambizzare,rapire e assassinare rappresentanti dello stato o sindacalisti, molte volte inutilmente,anche questa e' strategia della tensione.

No.
Si tratta di vendette personali o piani per togliere dal potere presunto, o reale, alcuni soggetti cui il posto occupato sarebbe stato problematico per gli autori dei delitti e i loro adepti.
Si parla, ovviamente, di interessi anche sovranazionali, si parla di mafie (e la mafia, con le sue derivate, è molto affiliata con israHell).
La strategia della tensione mirava invece alla destabilizzazione degli equilibri precostituiti.
Mentre la prima voleva ottenere qualcosa che non c'era la seconda si "prodigava" per togliere quello che c'era. Non ci sono "stragi" a carico delle br, si nota anche da questo il loro comportamento mirato, alla israHelliana, la differenza che, con il terrorismo nero (autore di nefandezze come Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Intercity Italicus, ecc,) anche se autore di "sporadici" crimini tipo il massacro del Circeo, restò impunito e, culturalmente (e, molto erroneamente) confuso con le br (che in ogni caso non hanno giustificazione alcuna) soltanto ed esclusivamente per buttare merda addosso alle sinistre.