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Studio con radar SAR sulla Piana di Giza di Corrado Malanga e Filippo Biondi
Stesso problema: senza tiktok non mi si apre nulla...
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
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Editori della pubblicazione:
Rosa Lasaponara (CNR-IMAA) H-index:51
Ilaria Catapano (IREA-CNR) H-index:38
Luca Piroddi (University of Cagliari) H-index:13
L'H-index è stato formulato con l'intento di misurare sia la produttività sia l'influenza di un autore, mediante il calcolo delle pubblicazioni e del numero di citazioni ricevute dalle pubblicazioni. Se un autore ha H-index = 10 significa che ha scritto 10 articoli ciascuno dei quali è stato citato almeno 10 volte.
Ecco, hanno un h-index molto, molto elevato.
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Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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E guardacaso vengono usate a sproposito alcune argomentazioni fasulle che sono state tentate anche qui su LC:
La rivista in questione appartiene alla casa editrice MDPI, già oggetto di critiche per precedenti pubblicazioni dalla discutibile peer review, finendo persino tra le papabili nella blacklist dell’editoria potenzialmente predatoria dell’ex bibliotecario e debunker Jeffrey Beall
www.open.online/2025/03/31/scoperte-stru...-corrado-malanga-fc/
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"L'inesperienza e la totale ignoranza degli ascoltatori costituiscono un'ampia risorsa per chi intenda parlare di quelle cose sulle quali chi ascolta si trova in siffatta condizione" ~Platone, Crizia 107b
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il problema è che quando il tempo li svergogna fanno come se nulla fosse successo.
Vedi anche le pale russe.
open è una fogna incommensurabile
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
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1. Chi ha effettuato la scoperta?
La scoperta è stata realizzata dal team composto da Corrado Malanga (ex ricercatore dell’università di Pisa, specializzato in Chimica-Fisica), Filippo Biondi (Ingegneria dell’Informazione, Ingegneria delle Telecomunicazioni) e Armando Mei (Egittologo) che hanno condotto una serie di rilevamenti dentro e sotto la Piramide di Chefren utilizzando la tecnologia dei radar satellitari SAR.
2. Che cos’è il SAR?
Il SAR, o Synthetic Aperture Radar, è una tecnologia di rilevamento remoto (da satellite) che permette di ottenere immagini dettagliate per la mappatura del territorio. I satelliti sono in orbita e i dati sono di pubblico dominio, accessibili dietro una semplice richiesta motivata.
3. Come è stato utilizzato il SAR in questo caso?
Il team ha scoperto che quando i segnali elettromagnetici del SAR impattano contro le superfici visibili, l’onda elettromagnetica non viene interamente riflessa, ma continua a muoversi all’interno dell’oggetto stesso sotto forma di onda sonora (di vibrazione). Tale onda si muove a velocità diversa a seconda del materiale che attraversa, e ad ogni cambio di materiale parte di tale onda si riflette all’indietro e può essere a sua volta percepita dal radar satellitare SAR. Il team ha quindi inventato un algoritmo per raccogliere tutti i dati di più passaggi del satellite per percepire la composizione e la forma di oggetti all’interno delle piramidi e sotto di esse.
4. Cosa è stato scoperto dentro la Piramide di Chefren?
Il team ha identificato delle camere e delle strutture all’interno della piramide che presentano regolarità geometriche e sono quindi di origine artificiale. Tra queste, si segnalano gallerie, stanze interconnesse, e una serie di arcate a forma di diapason, nonché cinque strutture a forma di Zed del tutto analoghe alla singola struttura a Zed già scoperta nella piramide di Cheope.
5. Cosa è stato scoperto sotto la Piramide di Chefren?
Il team ha identificato otto strutture cilindriche verticali disposte con regolarità, due file da quattro strutture. Queste scendono nel sottosuolo fino ad una profondità di 640 metri, e sono circondate da una struttura a spirale che si può descrivere come analoga ad una scala a chiocciola. Le otto strutture verticali cilindriche entrano poi in due enormi sale cubiche da 80 metri di lato, unite tra di loro da una piccola stanza orizzontale, anch’essa dalla forma estremamente regolare e quindi artificiale.
6. Qual è la validità scientifica di questi rilevamenti?
Le scoperte relative alla Piramide di Chefren sono attualmente in corso di revisione paritaria, ma il metodo è stato già validato da uno studio scientifico pubblicato in peer review nel 2022 sulla prestigiosa rivista Remote Sensing, quando il team ha effettuato rilevazioni SAR riguardo la piramide di Cheope, scoprendo corridoi ed una grande stanza vuota che prima erano sconosciute.
7. Qual è la valutazione della rivista su cui il team ha pubblicato in peer-review nel 2022?
Remote Sensing (MDPI) ha un Impact Factor molto alto (4.2) e viene valutata in classe Q1 (la migliore) dal sito di valutazione delle pubblicazioni Scimago www.scimagojr.com/journalsearch.php?q=86430&tip=sid
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Però intanto ho iniziato...
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Department of Electronic and Electrical Engineering, University of Strathclyde)
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1. Chi ha effettuato la scoperta?
La scoperta è stata realizzata dal team composto da Corrado Malanga (ex ricercatore dell’università di Pisa, specializzato in Chimica-Fisica), Filippo Biondi (ex ricercatore presso Department of Electronic and Electrical Engineering, University of Strathclyde) e Armando Mei (Egittologo). Il team ha condotto una serie di rilevamenti dentro e sotto la Piramide di Chefren utilizzando la tecnologia dei radar satellitari SAR ed un innovativo metodo di interpretazione dei dati attraverso l'eco doppler e la matematica della Trasformata di Fourier.
2. Che cos’è il SAR?
Il SAR, o Synthetic Aperture Radar, è una tecnologia di rilevamento remoto (da satellite) che permette di ottenere immagini dettagliate per la mappatura del territorio. I satelliti sono in orbita tra i 400 e i 700 km, e i dati sono di pubblico dominio, accessibili dietro una semplice richiesta motivata.
3. Come è stato utilizzato il SAR in questo caso?
Il team ha scoperto che quando i segnali elettromagnetici del SAR impattano contro le superfici visibili, l’onda elettromagnetica non viene interamente riflessa, ma continua a muoversi all’interno dell’oggetto stesso sotto forma di onda sonora (di vibrazione). Tale onda si muove a velocità diversa a seconda del materiale che attraversa, e ad ogni cambio di materiale parte di tale onda si riflette all’indietro e può essere a sua volta percepita dal radar satellitare SAR. Il team ha quindi inventato un algoritmo per raccogliere tutti i dati di più passaggi del satellite per percepire la composizione e la forma di oggetti all’interno delle piramidi e sotto di esse.
4. Come funziona l'algoritmo del team Malanga-Biondi-Mei?
Il SAR raccoglie gli echi di vibrazione dell'oggetto puntato. Il primo salto di qualità lo si fa compiendo 2 letture di mezza orbita per ciascun passaggio del satellite sopra all'oggetto, in questo modo si perde un certo grado di risoluzione, ma si può stimare ancor meglio la vibrazione (quindi la composizione materiale) tramite l'effetto doppler che descrive appunto la fisica degli oggetti in movimento. Questi dati di eco doppler sono onde, e per trasformarli in punti sullo schermo il team ha applicato la formula matematica della Trasformata di Fourier. Affiancando tutti i punti rilevati, compare la fotografia di una sezione, chiamata tomografia. Affiancando più tomografie fatte con diversa inclinazione, è stato possibile costruire un modello 3d degli interni osservati in centinaia di passaggi satellitari, fatti peraltro con satelliti diversi.
5. Cosa è stato scoperto dentro la Piramide di Chefren?
Il team ha identificato delle camere e delle strutture all’interno della piramide che presentano regolarità geometriche e sono quindi di origine artificiale. Tra queste, si segnalano gallerie, stanze interconnesse, ed una serie di arcate a forma di diapason, nonché cinque strutture a forma di Zed del tutto analoghe alla singola struttura a Zed già scoperta nella piramide di Cheope.
6. Cosa è stato scoperto sotto la Piramide di Chefren?
Il team ha identificato otto strutture cilindriche verticali disposte con regolarità, due file da quattro strutture. Queste partono dalla base della piramide, scendono nel sottosuolo fino ad una profondità di 640 metri, e sono circondate da una struttura a spirale che si può descrivere come analoga ad una scala a chiocciola. Le otto strutture verticali cilindriche entrano poi in due enormi sale cubiche da 80 metri di lato, unite tra di loro da una piccola stanza orizzontale, anch’essa dalla forma estremamente regolare e quindi artificiale.
7. Qual è la validità scientifica di questi rilevamenti?
Le scoperte relative alla Piramide di Chefren sono attualmente in corso di revisione paritaria, ma il metodo è stato già validato da uno studio scientifico pubblicato in peer review nel 2022 sulla prestigiosa rivista Remote Sensing, quando il team ha effettuato rilevazioni SAR riguardo la piramide di Cheope, scoprendo corridoi ed una grande stanza vuota che prima erano sconosciute
8. Qual è la valutazione della rivista su cui il team ha pubblicato in peer-review nel 2022?
Remote Sensing (MDPI) ha un Impact Factor molto alto (4.2) e viene valutata in classe Q1 (la migliore) dal sito di valutazione delle pubblicazioni Scimago www.scimagojr.com/journalsearch.php?q=86430&tip=sid
9. Il team ha validato il suo metodo di tomografia del sottosuolo su strutture già note?
Sì, nella conferenza stampa di presentazione delle scoperte, del 16 marzo 2025, sono state mostrate le tomografie del Gran Sasso, ove sono stati rilevati sia i tunnel del traforo che il laboratorio scientifico che si trova a 1400 metri di profondità rispetto alla cima della montagna sopra la quale è transitato il satellite SAR.
Inoltre sono state mostrate le tomografie della diga di Musul che mostrano i tunnel interni alla diga stessa, le turbine, e altre caratteristiche non visibili dall'esterno.
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Buono a sapersi per le prossime versioni, per adesso lo lascio così.
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ho modificato leggermente il punto 3 per renderlo piú chiaro..vedi un po' se ti ispira:
3) Il team ha scoperto che quando i segnali elettromagnetici del SAR impattano contro le superfici visibili (prima lettura a risoluzione bassa), l’onda elettromagnetica non viene interamente riflessa, ma continua a muoversi all’interno dell’oggetto stesso sotto forma di onda sonora (di vibrazione). Tale onda si muove a velocità diversa a seconda del materiale che attraversa, e ad ogni cambio di materiale parte di tale onda si riflette all’indietro e può essere a sua volta percepita dal radar satellitare SAR quando torna in superficie producendo microvibrazioni superficiali rilevabili nuovamente con un secondo segnale dal SAR (seconda lettura).
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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