di Attilio Folliero

Il 15 settembre 2017 Venezuela ha cominciato a segnalare il prezzo di vendita del proprio petrolio in Yuan cinese, la cui sigla internazionale è CNY. Il Ministero dell’Energia e Petrolio del Venezuela nella sua pagina web ha riportato il prezzo medio di vendita settimanale del proprio petrolio in 306,26 Yuan, in aumento rispetto alla settimana scorsa quando era stato in media 300,91 Yuan.

Prezzi del petrolio nella pagina web del Ministero dell'Energia e Petrolio del Venezuela

Per la prima volta nella sua storia il prezzo del petrolio venezuelano non è più indicato in dollari. Nella stessa pagina web, però si riporta anche il cambio Dollaro/Yuan. Per un dollaro la settimana scorsa (all’8 settembre) occorrevano 6,52 yuan, alla data odierna per un dollaro occorrono 6,55 yuan.

Si tratta di un altro segnale della decadenza del dollaro (e degli Stati Uniti).

Perché Venezuela ha cominciato a segnalare e vendere il proprio petrolio in Yuan? Lo scorso 25 agosto il Governo statunitense di Donald Trump ha emanato pesanti sanzioni contro il Venezuela e PDVSA, l’industria petrolifera statale. 

L’obiettivo di queste sanzioni è impedire al Venezuela l’approvvigionamento di dollari e l’accesso ai finanziamenti. PDVSA, attraverso CITGO, la sua filiale negli Stati Uniti, vende il petrolio venezuelano negli USA; i dollari derivanti da questa vendita, fino al giorno delle sanzioni, venivano trasferiti al Venezuela, che li utilizzava per importare i beni di cui il paese ha bisogno.

Il Venezuela vende agli USA oltre un milione di barili di petrolio al giorno, ma in virtù di queste sanzioni è materialmente impossibilitato ad incassare i dollari derivanti dalla vendita. Non solo: le sanzioni impediscono la compravendita di titoli (Bond) emessi legalmente da PDVSA e quindi viene impedito l’accesso ad ogni forma di finanziamento.

Secondo Peter Koening (1), economista ed ex funzionario della Banca Mondiale (World Bank) si tratta delle sanzioni più dure della storia emanate dal Governo degli Stati Uniti; sono il frutto evidente di una guerra finanziaria diretta a paralizzare il paese e costituiscono, inoltre un crimine di guerra, dato che mettono in pericolo la vita di milioni di venezuelani.

In definitiva con queste sanzioni impedendo al Venezuela di accedere ai dollari, la moneta utilizzata nel commercio internazionale, si impedisce anche di poter comprare cibo e medicine nel mercato internazionale. Inoltre, le sanzioni hanno anche l’obiettivo di mandare il paese in default, in fallimento: non potendo accedere ai propri conti in dollari, il Venezuela sarebbe anche impossibilitato a pagare le rate in scadenza del proprio debito pubblico.

Queste sanzioni stanno spingendo il Venezuela ad abbandonare il dollaro ed a cercare nuovi mercati per la vendita del proprio petrolio e l’approvvigionamento dei beni di cui ha bisogno il paese.

La Cina è un paese in forte sviluppo che ha bisogno di energia, di petrolio e sta investendo fortemente in Venezuela e in tutto il continente americano; è sufficiente pensare che sta finanziando la costruzione del Nuovo Canale del Nicaragua, opera ingegneristica che permetterà il passaggio delle grandi navi cargo tra il Pacifico e l’Atlantico.

Cina, Russia, i paesi dell’Organizzazione di Shanghai (SCO) ed ora anche il Venezuela si stanno sempre più allontanando dall'egemonia del dollaro. Il commercio internazionale tra questi paesi si effettuerà attraverso le rispettive monete locali ed in particolare utilizzando sempre più le monete della Cina e della Russia (Yuan e Rublo).

Il dollaro, a cui è legato anche l’Euro, e tutto il complesso finanziario che ruota attorno ad esso (Federal Reserve, Wall Street, Bank for International Settlement, ovvero il BIS, ed il sistema SWIFT) saranno progressivamente sostituiti dal CIPS, il Sistema della Cina per i pagamenti internazionali e dal costituente Sistema per i pagamenti internazionali della Russia. Non va dimenticato che Russia e Cina in questi ultimi anni hanno acquistato grandi quantità di oro e continuano ad acquistarlo per sostenere la propria moneta. Sta dunque per terminare il monopolio del dollaro e della finanza statunitense ed occidentale. In definitiva stiamo assistendo al tramonto degli Stati Uniti.

Come reagiranno gli USA? Gli USA accetteranno di farsi pacificamente da parte? Certamente gli USA non accetteranno di farsi da parte; cercheranno in tutti i modi di mantenere il dollaro come principale moneta degli scambi commerciali internazionali.

In realtà per gli USA è una questione di vita o di morte: il giorno in cui il dollaro cesserà di essere la principale moneta del commercio internazionale, il giorno in cui il dollaro cesserà di essere la moneta di Riserva Internazionale per eccellenza sarà la fine per l’Impero statunitense. Nel momento il cui il dollaro cesserà di essere la moneta di riferimento internazionale, la grande quantità di dollari della Riserva Internazionale, la grande quantità di dollari  in circolazione, la grande quantità di dollari che la FED ha stampato per finanziare il debito pubblico USA sarà immessa nel mercato facendo letteralmente crollare il suo valore. In definitiva chi ha i dollari sarà costretto a venderli per acquistare le nuove monete internazionali. Il valore del dollaro crollerà e gli USA saranno interessati da una iperinflazione; l’Unione non reggerà e gli Stati Uniti termineranno dividendosi. Da tanti anni pensiamo e scriviamo che questo sia il futuro riservato agli Stati Uniti. Ovviamente gli USA sono ancora una grande potenza militare, anche se in declino, per cui utilizzeranno tutta la forza di cui dispongono per impedire l’abbandono del dollaro e quindi la loro fine.

Il Venezuela non aveva alternative: abbandonare il dollaro o sprofondare. La decisione di abbandonare il dollaro e vendere il proprio petrolio in Yuan inevitabilmente porterà gli Stati Uniti ad adottare provvedimenti di natura militare. Insomma non è difficile prevedere un intervento armato (diretto o indiretto) contro il Venezuela. In Venezuela tutti sono consapevoli di questo pericolo. Un anno fa circa, il Generale venezuelano Jacinto Pérez Arcay in una intervista a Russia Today, considerava "inevitabile" l'invasione statunitense del Venezuela. Oggi, dopo questa decisione di vendere il proprio petrolio in Yuan, il pericolo di una invasione statunitense diventa sempre più concreto e imminente.

Bisogna ancora aggiungere che la decisione di abbandonare il dollaro non riguarda solo il Governo, ma tutta la società venezuelana. La Banca Centrale del Venezuela ha cessato di offrire dollari al pubblico, sia imprese che privati (attraverso il Mercato cosiddetto Dicom); i cittadini e le imprese che disponevano di un conto corrente in dollari presto potranno aprire un conto corrente in Yuan, Rublo o Rupia. Insomma si va verso l’abbandono totale del dollaro.

Ovviamente il Venezuela non è isolato; Russia e Cina, le grandi potenze in ascesa che hanno grandi investimenti in Venezuela, non possono permettere una invasione del Venezuela; hanno il diritto di veto in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e sicuramente lo utilizzerebbero. Tutto ciò potrebbe non essere sufficiente per dissuadere gli USA da avventure militari contro il Venezuela o contro la Russia e la stessa Cina. Per gli USA – come analizzato – è una questione di vita o di morte.

Inevitabilmente il mondo sta andando incontro ad una guerra di proporzioni inimmaginabili. O meglio chi regge i destini del mondo sa benissimo quali sarebbero le conseguenze; non dimentichiamo che gli USA e altri paesi possiedono armi atomiche il cui utilizzo mette in pericolo la vita sul nostro pianeta. Loro, coloro che reggono i destini del mondo, sanno benissimo che stiamo andando verso una guerra catastrofica che potrebbe portare all'estinzione della vita sul nostro pianeta. È per questo motivo che si sono “preoccupati” di creare il “Deposito globale di sementi delle Svalbard" (Svalbard Global Seed Vault), un bunker quasi al Polo Nord in cui si conservano le sementi di tutto il mondo. Le sementi sembrano dunque a salvo, ma rimarrebbe vivo qualcuno per poterle utilizzare?

Nota

(1) Peter Koening lo scorso 2 settembre ha inviato una lettera al Presidente Maduro in cui appunto esprime le sue considerazioni circa le sanzioni imposte da Trump al Venezuela. La lettera è leggibile all’Url: http://www.laiguana.tv/articulos/67286-carta-maduro-economista-banco-mundial

Fonte

Comments  
In questo scenario le monete elettroniche che ruolo stanno giocando/giocheranno sull'economia?
Mi sembra un po' eccessivo lo scenario ipotizzato (anche se ci spero).
così sarà...il tramonto è inevitabile.. e previsto
In tutto questo, la parte piu' odiosa e grottesca sono gli immigrati (bianchi) venezuelani in giro per il mondo occidentale.
Loro queste cose le sanno bene, ma schiavi del consumismo piu' sfrenato (non esiste una donna venezuelana senza le tette rifatte), come dei tanti piccoli Soros (ebreo ma collaborazionista dei nazisti) venderebbero la madre pur di vedersi invasi dagli americani.
Fanno altresi' una propaganda squallidissima che convince la gente di altri paesi ignara di quello che avviene veramente , che il popolo desidera di farsi invadere dagli yankees.
Sta dunque per terminare il monopolio del dollaro e della finanza statunitense ed occidentale. In definitiva stiamo assistendo al tramonto degli Stati Uniti.

mi sembra un articolo un tantino azzardato......

e se non lo fosse mi sembra che gioirne sia un po strambo visto che si parla di III guerra mondiale.......

vedrete come al solito si metteranno d'accordo..... e tutto tornerà come prima.....

direi che entro la fine del mese si tornerà a vendere il petrolio venezuelano in dollari.....

in un modo o nel altro
HVSKY:

Quote:

mi sembra un articolo un tantino azzardato......

Per quel che riguarda il "tramonto degli Stati Uniti" sono d'accordo con te, manca ancora parecchio. Sulla voglia degli USA di invadere il Venezuela invece Folliero ci ha visto bene. Già qualche settimana fa a Trump era scappata una frase del tipo "l'opzione militare non è da scartare". Vuol dire che fra i corridoi del Pentagono se ne parla già da tempo.

E di certo non è per "salvare la democrazia" che gli USA vogliono invadere il Venezuela.
I soliti usa-canaglia. Sempre a rompere le balle al mondo, agli stati sovrani che cercano di alzare la testa contro lo zio sam dimostrando di farcela da soli. E allora ecco i fottuti yankees che attaccano su tutti i fronti, dai media alle sommosse popolari create e foraggiate, ai colpi di stato, alle sanzioni economiche o embargo (colpiscono quegli stati ce si permettono di fare affari con lo stato preso di mira di turno, in questo caso il Venezuela), assassini di politici o presidenti, atti terroristici ecc... E se non ci riescono allora eccoli ad invadere, a bombardare, a scatenare guerre! Usa-canaglia, gli unici al mondo ad essere sempre e costantemente in guerra contro qualcuno (ogni presidente ha la sua guerra). Gli unici a sganciare, non una ma ben due, bombe atomiche sulla gente inerme! Gli unici. Usa-canaglia!
Io vedo gli USA in grande crisi e difficoltà, privi di una leadership lungimirante ed in preda a faide interne dove gli interessi privati prevaricano quelli globali. Mi sembra chiaro che ormai gli USA non sono altro che il braccio armato delle multinazionali e del potere finanziario, di una sovrastruttura che agisce dietro le quinte a discapito proprio del popolo americano. La situazione è molto pericolosa ed instabile, una escalation potrebbe capitare in qualsiasi momento perchè gli Stati Uniti sono sotto pressione ovunque. Ormai stanno perdendo su tutti i fronti dall' Europa, dove la crisi ucraina gli si è ritorta contro, al pacifico dove la Cina si sta allargando sempre più e sono costretti a gestire la crisi contro la NK. In sudamerica si assiste alla sempre più efficace penetrazione della Russia e sopratutto dei cinesi che rischiano di invadergli il giardino di casa. Mi sembra che sopratutto Putin gli abbia rifilato la medesima polpetta avvelenata che a suo tempo gli USA rifilarono all' Impero sovietico in Afghanistan.
in fondo gli Usa hanno già invaso Irak e annientato Gheddafi, più o meno per le stesse ragioni.
Parlando di geopolitica, per quelli come me è già un successo capire le cause una volta note le conseguenze...ma qui si fanno previsioni, e questo articolo mi mette di fronte ai miei limiti.

Ma..dato che siamo fra amici, spenderò anch'io i miei 2 cents.

Sappiamo che il mostruoso complesso militare-industriale statunitense è sempre in cerca di una vittima di cui nutrirsi, e per quel che possiamo vedere il capitolo Siria sembra essersi concluso.
In realtà con la Siria sembra si sia chiuso l'intero capitolo Vicino Oriente (temporaneamente si intende), che nel prossimo futuro potrebbe avere il tempo di tirare fiato. Sappiamo anche del peso che ha avuto l'intervento dei russi nella zona, e questo penso sia il fulcro della questione. Il Sud America è praticamente il giardino di casa USA, e un intervento militare russo in sud america sarebbe oltremodo complicato. Il Sud America è oggettivamente isolato, e per quel che ne so i Paesi latini sudamericani non son mai riusciti a far fronte comune, e tuttoggi vanno avanti ognuno per sè. Con queste premesse è più che verosimile che il Venezuela sarà la prossima vittima.
Per un'invasione diretta e aperta serve un auto-attentato, altrimenti non possono muoversi.
Finché si trattava del Medio Oriente in qualche modo avevano sempre l'11/9 a fare da bandierina valida per tutte le invasioni.

Ma per il Venezuela dovranno inventarsi qualcosa di nuovo. E gli autoattentati eclatanti sono sempre più rischiosi da fare, dato che ormai parecchia gente se li aspetta e soprattutto ha imparato a riconoscerli fin da subito.

Perciò cosa si potranno inventare, adesso? L'autoaffondamento di qualche vecchia nave militare al largo del Venezuela?
#4 bushfamilyguy

Quoto,purtroppo i collaborazionisti come le spie e i voltagabbana non mancano mai!

IN RED WE TRUST
Mah, ho qualche dubbio che la fine degli yankees sia dietro l'angolo, anche se spererei fosse domani stesso. Questi combinano disastri in continuazione, e ogni solo giorno in più della loro esistenza significa devastazione per il mondo. Chissà chi prenderà il loro posto, dopo la resa dei conti, e se fosse la Cina non sarei troppo tranquillo, perché questi in fatto di ferocia non sono secondi a nessuno. Intanto attendiamo il "casus belli" di questo prossimo "intervento umanitario"...
Mal gliene incolse a Saddam quando ... "Il Petrolio quotato in Euro è più pericoloso del terrorismo"
Infuriato il raggirato Saddam. Gli emissari UE prima gli promisero il loro appoggio poi ... l'immaginazione non ha altre prove.

"Escatologicamente" l'azione è completamente diversa. La SCO non è l'UE e il Venezuela appare una delle carte a disposizione per avviare la distensione utile per il divenire. Quale?
L'articolo dimostra un'affermazione e cioè che a partire da settembre il petrolio venezuelano è prezzato in yuan. Benché la dedollarizzazione sia un fenomeno in atto, le ipotesi successive fatte nell'articolo dall'invasione del Venezuela fino alla guerra atomica mi sembrano ancora da approfondire.
posto il link di un documentario molto interessante di John Pilger...
anche se credo che molti di voi lo conoscano già....
www.youtube.com/watch?v=pL5eYn5oDBY&t=211s
Come ha già ricordato Pavillion l'Irak chiese il pagamento in EURO. Il tempo di organizzare, tecnicamente e politicamente, l'invasione e l'Irak è sparito.
Per occasione era stata bombardata anche la colonna in uscita dell'ambasciatore russo.
Personalmente non credo che Cina o Russia interverranno per difendere uno stato sul continente degli usa; l'ipotesi è comunque valida e terribile.
"Tecnicamente", è in un continente diverso...

Quote:

Inevitabilmente il mondo sta andando incontro ad una guerra di proporzioni inimmaginabili.

Nulla che non si possa risolvere con la sovranità popolare che si esprime attraverso il sistema democratico, dico bene, no?


Quote:

Loro, coloro che reggono i destini del mondo,

Loro, chi? :-D


Quote:

sanno benissimo che stiamo andando verso una guerra catastrofica che potrebbe portare all'estinzione della vita sul nostro pianeta.

Che due coglioni, ma si può andare avanti dagli anni "50 co' 'sta tiritera? :roll:


Quote:


È per questo motivo che si sono “preoccupati” di creare il “Deposito globale di sementi delle Svalbard" (Svalbard Global Seed Vault), un bunker quasi al Polo Nord in cui si conservano le sementi di tutto il mondo.

Questa in realtà è storia vecchia, e vale tutto e il suo contrario. Se c'è chi OOOORDISCE sapendo della distruzione del mondo, non perderebbe tempo a tenere in piedi il sistema così come lo conosciamo. L'eventualità di una distruzione della specie umana (vivaddio, sarebbe solo che ora) è sempre presente da che i cretini in cravatta e i dotti laureati hanno creduto che il progresso riguardasse l'atomo e andare nello spazio. Quindi se c'è l'eventualità, è la medesima in vigore dal 6 Agosto 1945 ...

... non serve arrivare nel 2017 per cagarsi addosso, neh.

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RobertoM:


Quote:

In questo scenario le monete elettroniche che ruolo stanno giocando/giocheranno sull'economia?

La moneta elettronica ha e avrà sempre lo stesso movente: il controllo delle masse, e la possibilità di tutelare i vertici di Potere che si stanno innalzando a velocità esponenziale.

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Calipro:


Quote:

Ma per il Venezuela dovranno inventarsi qualcosa di nuovo.

Sai che problema. Eh, sì, poi la gente è veramente più sveglia. Da cosa te ne accorgi, dai milioni di telespettatori per la Champions o per i Fan di Valentino Rossi che stanno diminuendo a vista d'occhio?

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Pavillion


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"Escatologicamente" l'azione è completamente diversa. La SCO non è l'UE e il Venezuela appare una delle carte a disposizione per avviare la distensione utile per il divenire. Quale?

Una volta almeno si poteva dire che eravamo nelle mani di Dio, ora siamo in quelle di Satana, e il gioco si fa un tantinello più complicato.

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Articolista:


Quote:


Le sementi sembrano dunque a salvo, ma rimarrebbe vivo qualcuno per poterle utilizzare?

Ma è seria la domanda? :-o cioè, bada che è secondo la tua logica che se qualcuno le conserva è perché quel qualcuno si è riservato il posticino per sopravvivere.

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Mazzucco:


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Già qualche settimana fa a Trump era scappata una frase del tipo "l'opzione militare non è da scartare". Vuol dire che fra i corridoi del Pentagono se ne parla già da tempo.

Sicuramente, tutti questi eventi stanno portando a un collasso di un sistema economico. Se sappiamo che i Governi non esistono in quanto tali (e non serve essere cospirazionisti per riconoscerlo), allora bisognerebbe solo capire quale popolo è più sacrificabile.
E' dal 2002 che gli USA stanno facendo di tutto per affossare l'euro ed il suo potere di acquisto, proprio per evitare che possa diventare la moneta per gli scambi internazionali.

Qualche episodio a casaccio degli USA: l'aumento dei tassi di importazione dai paesi EURO; la connessa guerra all'acciaio (chi prima importava acciaio da Germania, Italia ecc. non solo si è trovato con i tassi di importazione aumentati ma doveva pagare anche un ulteriore sovrapprezzo); la svalutazione del dollaro; il taglio delle forniture energetiche a Francia e Germania all'indomani dell'invasione dell'Iraq (chi si approvvigionava ha dovuto ridiscutere i prezzi delle forniture, di molto aumentati, con gli invasori che si sono appropriati delle risorse petrolifere. Chi si ricorda il famoso "oil for food" che era una truffa per arricchire gli USA ed impoverire Iraq e i paesi europei che compravano petrolio da loro?); l'apertura alle importazioni dalla Cina senza uno straccio di accordo con il WTO; il tentativo (tra l'altro riuscito) di scaricare i titoli "velenosi" sulla economia europea.

Tutte decisioni, ovviamente, decise unilateralmente, senza passare nè per il WTO, nè per il FMI e nè per qualsiasi organo che regoli scambi commerciali e valutari o rapporti internazionali.
Che sia giunta l'ora di rimpiazzare il dollaro nelle transazioni commerciali nessuno lo mette in dubbio.
Ma non ha senso aspettarsi un aumento dei ricavi dovuti alla quotazione del petrolio in moneta cinese.
Qualsiasi sia la moneta di scambio non influenzerà per niente la quotazione.
Che sia in dollari.. o euro o yuan... alla fine non cambia per niente la situazione economica del Venezuela.
Il petrolio è basso perché le riserve ( di tutto il mondo ) sono ben sopra la media degli ultimi 5 anni.
Troppa produzione di petrolio e poco consumo fanno diminuire i prezzi.
C'è una guerra tra l'Opec e Russia contro lo shale americano..
Il più forte vincerà... per ora i beneficiari sono i paesi consumatori di petrolio..
Gold-Backed, Yuan-Denominated Oil Futures Could Dethrone US Petrodollar (schiffgold.com/.../...)

:pint:
E puntualissimo arriva il monito di Trump: italiaoggi.it/.../...
Il diversivo potrebbe essere l'eterna ed inutile lotta alla droga. Manderanno dei paramilitari anzi penso ci siano già e faranno la solita operazione di destabilizzazione.
Con un po di creatività potrebbero fare un attentato e poi faranno fare alla Katz un articolo con inizio della jihad in sud America per colpire la cristianità, è una cazzata talmente grossa che potrebbero pensarci.
:hammer:

repubblica.it/.../...


Quote:

"Soros e i rettiliani governano il mondo", il post antisemita del figlio di Netanyahu


Quote:

La decisione di abbandonare il dollaro e vendere il proprio petrolio in Yuan inevitabilmente porterà gli Stati Uniti ad adottare provvedimenti di natura militare. Insomma non è difficile prevedere un intervento armato (diretto o indiretto) contro il Venezuela. In Venezuela tutti sono consapevoli di questo pericolo.

Io sapevo che gli USA hanno abbandonato da poco l'imperialismo, infatti hanno cancellato le celebrazioni di Cristoforo Colombo perchè lo considerano un simbolo dell'imperialismo,
quindi è da supporre che si preparino a mettere sulla graticola tutti i fautori dell'imperialismo, compresa la loro politica estera degli ultimi 100anni... volevo dire degli ultimi secoli, ivi compresa l'appropriazione delle terre dei nativi con la politica della nuova frontiera,
quindi deve esserci un errore nella notizia di questa pesante ingerenza negli affari del Venezuela, o no? :roll: :-?

In effetti potrebbe anche essere che vogliano cancellare le celebrazioni di Cristoforo Colombo e le sue statue, non tanto perchè pentiti dello sterminio di parte di altri popoli,
cosa che gli USA praticano ordinariamente da decenni senza troppe proteste interne,
salvo il caso del Vietnam dove erano i loro stessi figli a rimetterci la pelle, o quasi i loro figli: secondo alcuni americani era un bene la guerra del Vietnam perchè avrebbe costretto molti neri americani ad andarci a combattere e probabilmente a rimetterci la pelle, contribuendo così a ripulire i ghetti americani,
ma per un bisogno elementare di mettersi a posto la coscienza non vedendo i simboli della loro storia.
La soddisfazione immediata degli impulsi piuttosto che la riflessione.
Secondo alcuni questa tendenza a soddisfare i propri impulsi piuttosto che pensare e riflettere è voluta dalle elite come meccanismo di controllo della popolazione.
Con questo non sto assolutamente dicendo che sia un male od un bene abbattere le statue di Colombo,
il fatto è che col proprio passato occorre farci i conti, non basta occultarlo rimuovendone i simboli, anzi quando si cerca di scordare la propria storia è disastroso,
perchè poi si scopre che le multinazionali, in buona parte americane, sono la diretta discendenza del sistema di Cristoforo Colombo, e che, per esempio, andare a prendere il petrolio iraqeno è stato un atto di imperialismo,
e allora che faranno gli americani? Si decideranno ad abbattere le multinazionali?
O si limeteranno a non volere vedere le statue di Colombo, ma ad attaccare i paesi che non sottostanno ad i loro diktat?

Peccato che la Cina, utile solo come bilanciere, mi sembra di molto peggio del sistema americano.
Petroyuan: nuovo sistema monetario multipolare e difesa anti-sanzioni: aurorasito.wordpress.com/.../...


Una legge obbligherà i porti Russi ad usare Rubli anzichè Dollari: youtu.be/cjbSYUyjM8Q?t=330