di Stefano Re

Nel corso degli ultimi decenni qualcuno si è dato molto da fare per convincere intere popolazioni che la nostra specie viva sotto minaccia di estinzione da parte di morbi letali. Curiosamente, questo ruolo è stato attribuito dapprima a morbi esotici e sconosciuti, come la peste suina, l’aviaria o l’ebola. Epidemie coperte da una ampia campagna di stampa e da lucrose campagne di vaccinazione, in seguito dimostratesi false emergenze provocate a tavolino da scienziati pagati dalle case farmaceutiche.[1] Evidentemente il modello “malattia esotica” non ha avuto l’impatto sociale desiderato, così si è passati a demonizzare malattie comuni ed endemiche, come il morbillo e la pertosse o persino tirare fuori dal cappello malattie ormai praticamente scomparse come la difterite. Finché non è arrivato qualcosa di adeguato a spargere il terrore: il COVID-19 della famiglia dei Coronavirus.

Estremamente infettivo, ma meno letale della comune influenza. E difatti, per chi non lo sapesse, non è una influenza: è un comune raffreddore. Non lo dico io, lo dicono i testi scientifici: la patologia provocata dalla famiglia dei Coronavirus è precisamente il “comune raffreddore”.[1b] Certo, come ogni comune raffreddore può evolvere in polmonite, e forse questo ceppo lo fa con maggiore insistenza del solito. Però minaccia seriamente la salute degli ultraottantenni già affetti da gravi patologie, in linea con ogni altro raffreddore stagionale.

Supervirus o iposanità?

Come mai allora in Italia le terapie intensive sono al collasso? Forse perché dal Governo Monti in avanti la Sanità Pubblica ha subito tagli spaventosi ai propri fondi.[2] Si calcola che i posti letto per centomila abitanti siano passati da mille a 260: oltre il 75% in meno. Già nel gennaio del 2018 per gestire l’influenza le terapie intensive erano al collasso, i malati venivano tenuti in attesa, medici venivano richiamati dalle ferie.[2b] Da allora, la Sanità Pubblica ha visto soltanto ulteriori tagli alle proprie risorse e ai propri posti letto.[2c] Nessuno stupore che alla prima effettiva necessità il sistema entri in crisi. Il problema non è un “supervirus”: è un sistema sanitario aziendalizzato, ridotto all’osso in termini di mezzi e personale, tanto che basta la diffusione di un brutto raffreddore a metterlo in crisi.

L’indotto del terrore

Quel che i media si scordano di ricordare al pubblico è che in Italia che ogni anno muoiono cinquecento persone di influenza e ottomila di polmonite.[3] La minaccia insomma, c’è sempre stata, e ci abbiamo sempre convissuto. Questo è il tocco di genio di siffatta strategia del terrore: rendere spaventoso e motivo “di emergenza” ciò che finora abbiamo considerato innocuo.

Ma a cosa serve diffondere paura per malattie altrimenti consuete? Serve a garantire due risultati. Il primo è semplice: la paura vende. Se ti terrorizzo per un raffreddore, correrai a comperare farmaci e qualsiasi altra cosa ti possa fornire anche solo l’illusione di protezione, come ad esempio le mascherine, di fatto quasi totalmente inutili a proteggersi dal virus. Ogni allarme pandemico comporta un indotto enorme di prodotti farmaceutici. Sui media vengono persino rilanciate dichiarazioni grottesche tipo: “il vaccino antinfluenzale non protegge ma aiuta contro la paura” – come se i medicinali andassero usati per “tranquillizzarsi”. Sei preoccupato per il mutuo? Infilati una supposta di Tachipirina. Questo il livello di delirio in cui siamo ormai immersi.

Il secondo risultato garantito dalla diffusione della paura, assai peggiore e per qualcuno prezioso, è che giustifica l’adozione di “misure di emergenza”. Ci torneremo più avanti, ora ci aspetta un tour esplorativo nel magico mondo della scienza, o almeno di ciò che ci viene raccontato come “scienza”.

La scienza è affidabile?

Nell’incertezza degli allarmi più o meno credibili, è logico cercare dei dati e delle fonti affidabili. Purtroppo però, non soltanto la medicina ma l’intero ambito scientifico non ha una voce unica e tantomeno una voce affidabile. L’enorme maggioranza di ciò che oggi ci spacciano per “scienza”, non è affatto scienza.

Sono proprio i portavoce della scienza ad affermarlo: nel 2015, Richard Horton, Editore della prestigiosa rivista scientifica Lancet, dichiarava senza mezzi termini che una buona metà della ricerca medica è “nella migliore delle ipotesi inaffidabile e nella peggiore completamente falsa.” L’editore ha spiegato come le maggiori compagnie farmaceutiche falsificano o manipolano gli studi sulla sicurezza, tossicità ed efficacia dei farmaci sfruttando campioni troppo piccoli per avere validità statistica o assumendo laboratori e scienziati in evidente conflitto di interesse che favoriscono la casa farmaceutica per ottenere ulteriori finanziamenti.[4] Gli fa eco la Dottoressa Marcia Angell, Editrice ventennale dell’altrettanto prestigioso New England Medical Journal: “È semplicemente impossibile credere alla maggioranza della ricerca che viene pubblicata, o fidarsi del giudizio di famosi scienziati e autorevoli linee-guida della medicina. Questa è la spiacevole conclusione cui sono giunta in vent’anni come editore del New England Journal of Medicine.”[5] Ed ancora, il Dr. John Ioanidis, esperto a livello mondiale di ricerca medica che ha dedicato la sua carriera a combattere contro la “bad science”, alza l’asticella, affermando che “il 90% degli studi medici pubblicati su cui i dottori si basano è inaffidabile. Le case farmaceutiche selezionano in modo accurato gli studi da finanziare, ad esempio, perché comparino i loro prodotti con altri presenti sul mercato che sanno già risulteranno inferiori. Spesso sono le domande stesse ad essere fraudolente, non le risposte.”[6] Questo non bastasse, nel 2018 fa la rivista Nature pubblicava allegramente uno studio che includeva 1576 scienziati. Lo studio chiedeva di verificare la riproducibilità di studi scientifici pubblicati, propri e altrui. Oltre il 70% degli studi è risultato non riproducibile, e solo il 50% degli scienziati è stato in grado di riprodurre persino i propri stessi studi.[7]

La voce della scienza, o soltanto de La$cienzah?

Ma se le riviste e gli studi mostrano incertezza, a chi potremo mai rivolgerci per ottenere qualche sicurezza perlomeno in ambito sanitario? Proviamo con l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo organo sovranazionale è nato proprio per raccogliere dati da tutto il mondo, studiare i problemi relativi alla sanità e sviluppare programmi per farvi fronte.

Purtroppo però, i finanziamenti degli Stati che avrebbero dovuto sostenere queste attività si sono fatti sempre più esigui, mentre di converso sempre più massicci sono diventati gli investimenti di enti e individui privati. Ci sarebbe solo da festeggiare per questa generosità, non fosse che i fondi stanziati dai privati sono vincolati. Significa che possono venire spesi soltanto per sviluppare attuare i programmi indicati dal donatore. Ed ecco come l’OMS da ente imparziale è diventato di fatto proprietà degli privati: nel 2017 l’80% dei fondi ricevuti dall’OMS erano destinati a progetti selezionati dai donatori.[8] La sola Bill & Melinda Gates Foundation è primo finanziatore dell’Oms dal 2013. Le associazioni di case farmaceutiche come la GAVI seguono a ruota. Pagano loro, decidono loro: sia cosa vada studiato, sia cosa vada proposto, sia cosa vada raccontato al mondo.

Il controllo diretto degli enti preposti alla divulgazione scientifica è uno dei tasselli essenziali per comprendere ciò che sta accadendo. Programmi per lo sviluppo delle fognature e l’aumento dei livelli di igiene del terzo mondo vengono abbandonati in favore di programmi per la vaccinazione a tappeto di intere popolazioni. Perché i farmaci fanno guadagnare, le fognature no.

Diritti che scompaiono

E proprio da questi enti, cioè da chi li tiene al guinzaglio, viene lanciato l’allarme per sempre più frequenti “pericolose epidemie”. Ultime star di questa galleria, il morbillo e il raffreddore. Due malattie periodiche, una ricorrente ogni circa quattro anni e l’altra stagionale, con cui conviviamo come specie da millenni, e che abbiamo sempre considerato poco più che un lieve inconveniente, ci vengono d’improvviso dipinte come letali pestilenze. E sulla base di questa narrazione apocalittica, di questo dipinto a tinte fosche, ecco arrivare le leggi speciali. Leggi d’emergenza, leggi di Salute Pubblica, che controllano, limitano, cancellano uno dopo l’altro praticamente tutti i diritti individuali.

Ad esempio il diritto di parola, cancellato da censure sulle opinioni, tanto nel dibattito ufficiale, sui media a larga diffusione, quanto in ambito professionale, e specialmente medico, dove chiunque presenti ragionamenti e osservazioni non in linea col pensiero unico viene deriso, insultato, osteggiato professionalmente quando non radiato dagli ordini professionali di appartenenza.[9] Il diritto di parola e pensiero viene oggi aggredito con forza ancora maggiore persino sui social network, dove viene zittito o oscurato chiunque critichi la narrativa “ufficiale”.[10] Una censura stolida e capillare che si estende ormai alla discussione su qualsiasi tipo di evento, da attacchi terroristici a guerre e invasioni fino appunto a epidemie e fantomatiche “emergenze sanitarie”.  Ma anche il diritto allo studio, cancellato con leggi che prevedono in Italia ormai da tre anni l’esclusione dalle scuole di bambini *del tutto sani*, con la grottesca motivazione di essere considerati “minacce per la Salute Pubblica” perché non assumono un farmaco. E il diritto al lavoro, messo in discussione insieme a mille altre libertà personali da bozze di leggi che limitino la partecipazione ai concorsi pubblici o persino il rilascio della patente o altri documenti a chi non risultasse in regola con il “piano vaccinale” – cioè a chi non assuma dei farmaci.[11] E il diritto al libero spostamento, già minacciato dalla creazione di un fantomatico “passaporto vaccinale”, proposta lanciata dai soliti panel di “esperti” nominati dalle case farmaceutiche e approvata nel totale silenzio dei media dalla Commissione Europea in data 7 dicembre 2018.

Ce lo chiede Leuropah

Nello stesso documento troviamo le basi per la sistematica violazione del diritto alla privacy. Ai punti 14 e 15 si parla precisamente di “registri delle vaccinazioni e dei sistemi d’informazione, al fine di migliorare il monitoraggio dei programmi di vaccinazione e facilitare lo scambio di informazioni tra i fornitori dei servizi di vaccinazione.” Si parla di “strategia per il mercato unico digitale e la comunicazione sul piano d’azione Sanità elettronica 2012-2020.” Si parla di “soluzioni di sanità elettronica e basate sui Big Data.” Si parla di un piano vaccinale sovranazionale: “un approccio alla vaccinazione sull’intero arco della vita, al di là degli anni dell’infanzia”.

Signore e signori, la burocrazia della follia scientista è schierata in tutto il suo splendore. I vostri dati sanitari personali finiranno negli archivi delle grandi aziende per l’uso che preferiranno farne, mentre commissioni di tecnici eletti da nessuno decideranno che farmaci dovrete obbligatoriamente assumere, vita natural durante. Perché il corpo in cui vivete non è più roba vostra. Ed ecco sparire anche il diritto all’inviolabilità del proprio corpo.

L’idea è poter costringere intere popolazioni ad assumere farmaci, per tutta la vita, dalla nascita alla morte, anche contro la propria volontà. Dulcis in fundo, si parla di passaporto vaccinale. “Una tessera/un passaporto delle vaccinazioni comune per i cittadini dell’UE”. Chi non cede il suo corpo alla sperimentazione, non potrà nemmeno scappare dalla Nuova Gloriosa UE Scientista.[12][13]

Offensiva globale

Se è vero che l’Italia è stata scelta come apripista per questa spaventosa manovra di trasformazione sociale, e che l’Europa sembra essere vittima predestinata al contagio immediato, l’offensiva scientista non è solo Europea. Nel mondo si moltiplicano gli episodi di deriva antidemocratica.

Nell’agosto del 2019, nella Contea di Erie, dello Stato di New York, il Dipartimento della Salute ha vietato di punto in bianco ai bambini non vaccinati di salire sullo scuolabus.[14] Come se vietare di usare l’autobus a bambini del tutto sani impedisse ad eventuali malattie di salire sull’autobus. A sessant’anni dall’abolizione della segregazione delle persone di colore sugli autobus, ecco riemergere forme di discriminazione sui mezzi pubblici.

Nel marzo dello stesso anno la Contea di Rockland, sempre Stato di new York, rendeva effettivo il coprifuoco con una legge speciale che vietava ai bambini non vaccinati di frequentare posti pubblici.[15a] Precisamente, vietava loro di avvicinarsi a gruppi di più di cinque persone. Quindi niente chiesa, niente parco giochi, niente scuola, niente autobus o altri mezzi pubblici, niente strade. Mettiamo però bene a fuoco: non si parla di bambini malati, dunque portatori di malattie e possibili contagi: parliamo di bambini del tutto sani, cui è stato vietato di uscire di casa perché considerati minacce per la salute pubblica. Il motivo di questa misura? Una emergenza dovuta ad epidemia di morbillo. E sapete quanti casi di morbillo erano presenti in quei tristi giorni di coprifuoco? Cinque.[15b] Cinque casi su una popolazione di oltre trecentoventottomila persone. Cinque casi di morbillo, che ovviamente stavano a casa loro a letto a curarsi, mentre ad altre migliaia di bambini veniva vietato di uscire di casa. Per fortuna questa ennesima follia è stata revocata da un giudice federale.[15c]

Nessun giudice ha invece fermato a Brisbane, in Australia, la rimozione di un cartellone pubblicitario regolarmente affittato da una associazione che critica l’obbligo vaccinale. Il contenuto del cartellone è stato giudicato “hate speech”, diffusione di odio insomma, dal Dipartimento della Salute, che ne ha ordinato la rimozione.[16] Il contenuto del cartellone raffigurava un neonato e la domanda: “vaccinato o non vaccinato, chi è più sano?”. Nel regno del terrore de LaScienzah porre o porsi domande sulla salute equivale a “diffondere odio”. Chiedersi se un trattamento sanitario ci renda più sani oppure no, diventa un reato.

Presente Distopico

In conclusione, se il COVID-19 sia oggi davvero una minaccia effettiva – e nel caso, per chi lo sia – non è facile capirlo nella ridda di dati e informazioni inaffidabili che vengono diffuse. Che si stia diffondendo terrore per indurre le popolazioni ad accettare “leggi di emergenza” sempre più estreme che stanno demolendo lo Stato di Diritto invece è un tragico, spaventoso ed evidente dato di fatto. Mai i mondi descritti da Orwell nel libro “1984” e da Huxley in “Brave New World” ci sono stati più vicini, nel nome de LaScienzah.

I link si trovano nell'articolo originale

Comments  
Qui un’intervista al professor Stefano Petti, epidemiologo al Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza di Roma, che ribalta le percezioni correnti sul coronavirus.

Cos’è la letalità?

“Indica il numero dei decessi in rapporto ai malati, viene spesso erroneamente chiamata mortalità, che è invece il numero dei morti rispetto alla popolazione generale (all’8 marzo la mortalità da COVID-19 in Italia è di una persona ogni centomila, una probabilità minima se pensiamo che la mortalità per influenza –solo un terzo controllabile tramite vaccinazione- è ben 13.3 per centomila. È quattro volte più probabile che si muoia scivolando mentre si cammina ma questo fatto non ci impedisce di camminare tutti i giorni della nostra vita). Come detto, la letalità è più alta quando il virus si diffonde poco. In Corea la letalità è ora allo 0,7%, ma raggiunge il 6% tra gli over 80, da noi è quasi al 5% ma arriva al 10,9% tra gli over 80 (Comunicato Stampa ISS 16/2020, 6 marzo 2020)”.

blog.ilgiornale.it/.../un-virus-ancora-poco-umano
Penso che chiarisca molte cose.
Qualcuno intelligente ancora esiste:
rt.com/.../...
Il presidente della Cecenia Kadyrov in sostanza dice:
“People lose sleep because a disease appeared in China: the virus. They are afraid that it comes [to them] and they’ll die. Don’t be in a rush, you’ll die anyway. Don’t try to die before your time,”
Le persone hanno perso il sonno a causa della malattia apparsa in Cina: il virus. Esse sono inpaurite che esso arriverà (a loro) e che moriranno. Non avete fretta, morirete in ogni modo. Non provate a morire prima del tempo.
Dice anche come prevenzione di bere del succo di limone addolcito con il miele e diluito con l'acqua (ottimo) e di mangiare aglio (anch'esso ottimo ma meno gustoso).
sott.net/.../...

Questo è un interessantissimo articolo (in inglese) di come durante l'influenza spagnola fu provata come terapia l'esposizione all'aria fresca ed al sole, cioè i malati venivano portati all'aperto dove era possibile. I risultati furono strabilianti con la percentuale di morti molto inferiore di quelli che venivano ricoverati nei reparti al chiuso.
nexusnewsfeed.com/.../...
Alcune riflessioni del giornalista Jon Rappoport (un giornalista molto critico verso il sistema) sul virus (ne ha fatti molti di articoli), prendendo l'Italia come riferimento.
Traduzione automatica

Italia: "I reparti di terapia intensiva traboccano"
Alcune persone, anche se sono cadute da una scogliera, mentre scendevano, urlavano: “Il virus deve essere pericoloso! Cos'altro potrebbe essere?
“Le persone stanno morendo! Deve essere il virus! "
Cosa ne pensi di questo? “I reparti ospedalieri dell'ICU in Italia sono traboccanti. È il virus ".
Fai un passo indietro e pensa. PENSACI SOPRA.
Guardando una recente intervista con un funzionario italiano della sanità pubblica, ho avuto l'impressione che forse diverse migliaia di nuovi pazienti in terapia intensiva stavano caricando il sistema ospedaliero nella parte settentrionale del paese. Diverse migliaia su una popolazione nazionale di 60 milioni.
Ecco il trucco. Prima dell'annuncio dell'epidemia di coronavirus,
le persone che si presentavano in quegli ospedali, con influenza, sintomi simil-influenzali, infezioni polmonari, polmonite venivano poste nei reparti generali e trattate, o addirittura mandate a casa con i farmaci.
Ma ora sarebbero, molti di loro, chiamati "casi presunti" di coronavirus, senza alcun test,
o dopo test che non funzionano (vedi i miei precedenti articoli sul perché i test diagnostici sono inutili e ingannevoli). Etichettando questi pazienti come "coronavirus contagioso", i medici ospedalieri sono costretti a inviarli in terapia intensiva, per "proteggere gli altri dall'infezione".
Pertanto, queste ICU sono affollate e straripanti.
La stampa pubblica immagini delle ICU e il fattore di isteria si fa più caldo di alcuni gradi.
La stampa intervista un medico ospedaliero e dice: "Stiamo iniziando a vedere qualche altro bambino con il virus". La reazione pubblica? "Incredibile! Ora anche i bambini sani si ammalano! ” Ho le ultime notizie. I bambini si ammalano. Come gli adulti,
sviluppano sintomi simil-influenzali. E come con gli adulti, ora possono essere diagnosticati come "presunti casi di coronavirus".
"Ma che dire delle persone che muoiono in Italia?" Come in altri paesi, le persone in Italia muoiono. Lo hanno sempre fatto. Soprattutto gli anziani, che hanno ogni sorta di problemi di salute a lungo termine.
Etichettarli con "coronavirus" all'ultimo minuto non spiega la causa della morte.
"Le persone sane in Italia stanno morendo." Due punti qui. Innanzitutto, a volte queste persone sane non sono affatto sane. E in secondo luogo, se eri sano e ti è stato improvvisamente diagnosticato, senza motivo, un virus che ritieni pericoloso e persino mortale,
e poi sei stato isolato in un reparto di terapia intensiva, non hai permesso a nessun visitatore, forse hai persino messo un ventilatore, e poi trattato con farmaci antivirali altamente tossici, pensi che ci sia una possibilità che tu possa morire?
L'intero scopo della magia scenica è, come tutti sappiamo, la deflessione dell'attenzione. Il pubblico è guidato a guardare QUI, mentre il trucco viene eseguito LI'.
Qui, una donna viene tagliata a metà. Lì, sta scappando dal retro della scatola.
Nell'epidemia, QUI è dove le persone sono malate, muoiono e vengono diagnosticate. È LI' che viene inventato un motivo immaginario per spiegare il perché.
"Ma ... ma ... Italia, Italia, Italia, persone che muoiono, virus, virus ... Non capisco ..."
Si.
Stai ricevendo il messaggio che i funzionari della sanità pubblica vogliono ficcare nella tua mente. Sei in piedi all'angolo di una strada a guardare un professionista mentre esegue il suo gioco di conchiglie e ti innamori ogni volta.
Nulla di nuovo ...

10 gennaio 2018: Milano, terapie intensive al collasso per l’influenza: già 48 malati gravi, molte operazioni rinviate.

Fonte: milano.corriere.it/.../...
15 marzo 2020: Gallera, vicini un punto di non ritorno. Ogni giorno entrano in terapia intensiva 85 persone, fuori in 2.

Fonte: ansa.it/.../...
#1034 qilicado

Ciao qilicado e grazie per la risposta.
Due premesse: la prima è che questo messaggio purtroppo sarà molto lungo e diviso in due parti, la sintesi è fondamentale ma in questo caso non potrò usufruirne. La seconda è che dopo questo messaggio mi imporrò di non seguire più tutti i thread sull’argomento in questione e ricomincerò a seguire Luogocomune come ho sempre fatto in passato, cioè semplicemente leggendo gli interessanti articoli proposti da Massimo e magari diversi commenti che riterrò ugualmente interessanti. I motivi saranno chiari in seguito, e spero che tutto ciò non venga letto solo da te.

Veniamo ai punti su cui hai risposto.
1) Lo scenario che proponi, sono d’accordo, potrebbe essere una delle possibilità. Sarebbe però importante specificare meglio, anche in base alla seconda domanda che ho posto. Quale potrebbe essere il “nuovo modo di produzione” e che specifiche dovrebbe avere? Che ricadute sulla popolazione a livello pratico (endemia e età di morte a parte)? Legame tra neocons e la Cina… Fonti e soprattutto esperienze personali che possano supportare la tesi?

2) Quello che proponi lo sto già facendo, ma rientra solo in parte nella domanda che ho posto, nel senso che può essere una condizione importante ma non assolutamente esaustiva rispetto alla prassi strategica e tattica di opposizione ad un oppressore. La cosa che aggiungi successivamente è molto discutibile: “non siamo riusciti a convincere le persone della natura di feticcio della merce”. La frase è al plurale, sia per il soggetto che per l’oggetto, quindi presuppone un gruppo (presumibilmente piccolo) che influenza le “persone”, cioè un gruppo di una certa grandezza. A parte il fatto che a mio parere sarebbe decisamente più importante porre come “feticcio” non la merce ma il denaro, soprattutto nella sua forma virtuale, lo scopo che il primo gruppo dici che non ha raggiunto avrebbe dovuto presupporre una forza e competenza comunicativa non indifferente. Esempio preso dall’esperienza: anni fa c’era un personaggio abbastanza conosciuto a livello nazionale che si prefiggeva obiettivi simili ai tuoi specificati con la frase in esame. Un bravo giornalista che conoscevo (non mainstream ovviamente), che poi seppi essere un amico di infanzia del personaggio citato, mi disse che non era assolutamente d’accordo con lui per come comunicativamente poneva il problema. Beh, il giornalista aveva ragione perché la comunicazione del personaggio in questione non era né efficace né efficiente per le “persone” e cioè per il soggetto a cui si rivolgeva (“l’oggetto” della tua frase precedente). Inoltre, se partiamo dal presupposto che le persone siano un gruppo di una certa rilevanza, la scelta di una parola rispetto ad un’altra è molto importante per la comunicazione: il significato di “feticcio” io lo capisco benissimo, molti rappresentanti del gruppo che dovrebbe ricevere la comunicazione volta a influenzarli, non lo capirebbero. E’ probabile che sia un termine che usi normalmente parlando di certi argomenti con una o più persone affini a te (dall’utilizzo dei termini e dalla composizione dei periodi sembri una persona di un certo livello culturale e cognitivo), ma ciò non funziona sempre a livello comunicativo. Ad esempio Don Milani, per la correzione del suo ultimo libro “Lettera ad una professoressa”, usò un contadino dell’epoca per la revisione, in modo che il libro stesso fosse il più comprensibile possibile. Infine, circa il tuo discorso successivo legato alla frase in oggetto, la situazione che a tuo parere sarebbe ostativa al fine dell’applicazione di un’azione di reazione ad un oppressore (il secondo punto che ponevo nel mio post) in realtà lo è molto poco. Giusto per fare un esempio: in Kosovo, prima della guerra, il popolo, con conoscenze e competenze decisamente relative riuscì a stabilire una struttura molto efficace di reazione all’oppressione serba del periodo.

3) I punti del mio thread erano due, ma in realtà c’era un terzo punto nascosto, legato ai primi due e molto importante: il post stesso era un esperimento. Questo post ovviamente non lo è, lo scrivo a questa ora solo perché è l’unico momento che ho per scriverlo.

Cominciamo dall’orario: le 4.09 del mattino ora italiana. Motivo apparente, sono all’estero con diverse ore di differenza dall’Italia. Motivo manifesto: gli ultimi post dei recenti thread sulla situazione italiana e mondiale terminano verso le 230 di notte e ricominciano la mattina. Il fine era di poter far leggere il post la mattina o comunque nelle prime ore della giornata, quando è presente un minor “intasamento in entrata” dei post sui thread e quando il livello di escalation conflittuale a livello comunicativo dei thread è leggermente abbassato (ritornerò su questo successivamente).

Prime frasi del mio post: saluti, testimonianza di vari anni su Luogocomune, apprezzamenti verso il contributo di vari utenti e verso il lavoro di Massimo. Cosa sono? In psicologia, si potrebbero definire “messaggi di conferma” (opposti a quelli di disconferma ovviamente). La potremmo definire “comunicazione ecologica”, citando un libro di vari anni fa. Perché questo? Prima di tutto perché è vero (leggo Luogocomune da anni e ne apprezzo gli articoli ed i commenti), ma in secondo luogo per aprire il più possibile la porta comunicativa nei confronti degli altri soggetti presenti sul sito. Nel mio post poi ho successivamente trattato i due punti a cui tu (e solo tu) hai replicato. Nessuno ha nemmeno detto "benvenuto", come spesso ho visto fare in passato qui sul sito. Ovviamente dico ciò non perché mi sono offeso per la mancanza dei saluti, ma per far riflettere sulle questioni che porrò a breve.

Cosa si evince da tutto ciò detto fino a questo momento? Si evince quello che la mia parte razionale aveva già preventivato ma che la mia parte emotiva ed inguaribilmente ottimistica ha comunque tentato, fallendo. La situazione attuale è gravissima, su questo in molti concordiamo. Nonostante ciò, sono molti giorni, molti thread ed innumerevoli post che:
• la maggior parte della catena comunicativa della discussione si è incentrata sui dati relativi a morti e contagiati, sulla situazione degli ospedali eccetera… Per una serie di cause (non ultima la presenza sul sito di trolls e di persone in buona fede ma con altissimi meccanismi cognitivi di negazione) il tema comunicativo si è concentrato sulla “figura in primo piano” ed ha lasciato sempre più sullo sfondo le cose veramente importanti, che a mio sindacabilissimo avviso sono gli scenari del punto 1) del mio thread (comunque in parte ipotizzati da molti utenti) e soprattutto 2) le ipotesi di prassi in opposizione all’oppressore già presente e venturo (probabilmente ancora più pericoloso e mortale). Non è forse un caso che lo stesso Massimo, alcuni giorni fa e migliaia di post fa, avesse ammesso il suo disappunto sull’andamento della discussione (ed è uno dei motivi che mi ha spinto a iscrivermi al sito ed a scrivere il mio post).
• l’escalation del conflitto verbale ha avuto dei tipici picchi “a cono inverso”, con la sovente radicalizzazione di alcune posizioni anche a causa dei soliti trolls ma non solo. Tra i risultati, aumento esponenziale del numero dei post (l’aumento della frequenza messaggio/comportamento in andata ed in ritorno è tipico della escalation conflittuale). Tra l’altro, l’aumento eccessivo (colposo o meno) del numero dei messaggi in un gruppo comunicativo è una tecnica molto efficace per il mancato raggiungimento della evoluzione del gruppo stesso, se il gruppo medesimo dovesse avere come fine una sintesi finalizzata all’azione.
• riproposizione, fortunatamente solo in parte e solo da parte di alcuni utenti, degli stessi messaggi non verbali (parziali, dato che su internet i messaggi non verbali purtroppo sono limitati rispetto alla comunicazione interpersonale) che si sono mostrati nella realtà. Quali sono quelli della realtà di questi giorni, in Italia e non solo(ho contatti in Europa e in nord-sud America, e tutti mi riferivano cose simili)? Messaggi di disconferma, di distanza, di rabbia, di sfiducia, di odio. Nella pratica, sguardo rivolto verso la parte bassa del corpo dell’interlocutore, mancanza di espressività positiva del volto (prima di tutto il sorriso) che poi sfociano inevitabilmente in comportamenti volti verso l’escalation conflittuale (talvolta con esiti purtroppo pratici, vedi gli episodi di violenza di questi giorni). Diversi utenti del sito hanno testimoniato in tal senso, sia sull’altrui comportamento sia sul loro comportamento.
Cosa voglio dire con tutto questo (lunghissimo, mi scuso nuovamente) discorso? Dai miei studi di psicologia, pedagogia, formazione, comunicazione, trasformazione dei conflitti e dalle mie esperienze nel mondo in paesi coinvolti in conflitti o piegati da povertà estreme penso di aver capito una cosa: un’azione può presentare canoni di efficacia verso un soggetto oppressore quando esso la teme. In questo sito, come su molti altri, sono presenti, oltre a trolls e persone in buona fede, anche “soggetti virtuali”, chiamiamoli così, e soggetti fisici (legati ovviamente a quelli che ho chiamato oppressori) che si avvalgono di quei soggetti virtuali per monitorare i siti stessi. Sempre a mio sindacabilissimo avviso, i soggetti fisici menzionati, se leggessero i post degli ultimi giorni (e nella realtà li leggono) sorriderebbero. Ciò che voglio dire è che non avrebbero molto da temere. Un’azione è efficace contro l’oppressore (ovviamente l’oppressore deve essere ben identificato: da qui anche la richiesta di ipotesi di scenari attendibili e supportati da fonti e esperienze) quando è corretta strategicamente e tatticamente e quando può “divenire tesoro” di una certa “massa critica” che appunto diventa pericolosa per l’oppressore stesso.
#1034 qilicado

Proposte pratiche? Cominciare a usare un tipo di comunicazione positiva, sia a livello interpersonale che online. Si può salutare, “sorridere” e “guardare le persone negli occhi” anche online, pur se cambia la modalità ovviamente. Non cedere alla rabbia e alla escalation né nella vita reale né online, altrimenti torniamo alle dinamiche che accennavo prima. Online, ignorare i trolls e le persone con meccanismi di difesa insormontabili. Lavorare sull’empowerment. Riflettere, circa la dinamica di un gruppo di lavoro e/o approfondimento (ed ogni thread in un certo senso lo è) sulla differenza tra il compito di moderazione ed il compito di facilitazione (sono due figure che presentano aspetti critici molto differenti, la seconda è decisamente più difficile della prima e si è usata ad esempio per gruppi che dovevano intervenire in zone di conflitto). Infine, approfondire e studiare la prassi per opporsi agli oppressori ed agli avversari (non “nemici”: l’avversario può essere “trasformato”, il nemico no). I testi e le esperienze di vita in tal senso ci sono, e se dopo questo post Massimo non mi caccia dal sito ( :-) ) nei limiti del mio tempo (mi moglie sennò mi uccide, a proposito di conflitti :-) ) forse potrò dare un piccolo contributo in merito.

Concludo con un episodio: dove sono ora comincia ad esserci una certa ansietà per la situazione che conosciamo. Sono andato due giorni fa in un negozio dove al banco c’era un commesso. Di solito egli è molto scostante con gli utenti, burbero, non sorride mai. Stavo comprando una cosa, ero immerso nei miei pensieri riflettendo appunto sulla situazione che stiamo vivendo. Proprio per questo, ho pagato e senza pensarci gli ho risposto “grazie” nella mia lingua. Lui non ha capito. Me ne sono accorto e quindi gli ho detto (nella sua lingua), “scusi, grazie” e gli ho sorriso guardandolo. Lui mi ha guardato negli occhi… E mi ha sorriso.
Hanno appena detto, al TG1 (non su ControTV), che la differenza fra i decessi segnalati in Germania e quelli segnalati in Italia è perché in Germania conteggiano i decessi per coronavirus e non con coronavirus.

Quindi hanno appena ammesso che questo virus ha una mortalità intorno all'1% dei contagiati.
Il che non risolve il nostro problema della carenza delle unità di terapia intensiva: in Germania sono 4 volte quelle italiane, calcolo fatto a parità di popolazione.
@ #1252 CharlieMike

grandiosa testimonianza!!
grazie
L'ho visto solo ora: grazie Charlie :pint: :pint: :pint:
Fin'ora abbiamo sentito i pareri di centinaia di medici, virologi, immunologi, epidemiologi, e tra le tante ipotesi ciò che più mi colpisce è che non ce ne sono due uguali! A questo punto l'unica cosa ragionevole che si dovrebbe fare è ammettere di non saperne abbastanza. Nessuno può affermare con matematica certezza se sia peggio o meglio di una comune influenza, e credo anche che litigare sul numero dei morti o dei guariti non serva a nulla, piuttosto dovremmo preoccuparci dei posti in terapia intensiva che sono del tutto insufficienti. L'unica cosa su cui possiamo essere tutti d'accordo (almeno qui su LC) è che qualunque cosa sia il surivanoroc e suoi "derivati sociali", è stato ideato con degli scopi precisi, e qualcuno di questi lo possiamo pure bene intuire...
Attacchi mediatici al Trattamento con vitamina C del coronavirus COVID-19

in cina e corea del sud usano la vit.c (acido ascorbico ) contro il coronavirus ..
Pam Barker

Ecco una dichiarazione ufficiale verificata dal secondo ospedale cinese della Xi'an Jiaotong University:

“Nel pomeriggio del 20 febbraio 2020, altri 4 pazienti con grave polmonite da coronavirus si sono ripresi dal reparto C10 ovest del Tongji Hospital. Negli ultimi 8 pazienti sono stati dimessi dall'ospedale. . . [H] la vitamina C ad alte dosi ha ottenuto buoni risultati in applicazioni cliniche. Riteniamo che per i pazienti con polmonite neonatale grave e per i pazienti in condizioni critiche, il trattamento con vitamina C dovrebbe essere iniziato il più presto possibile dopo il ricovero. Numerosi studi hanno dimostrato che la dose di vitamina C ha molto a che fare con il buon effetto del trattamento. La vitamina C ad alte dosi non solo può migliorare i livelli antivirali, ma, soprattutto, può prevenire e curare lesioni polmonari acute (ALI) e difficoltà respiratoria acuta (ARDS) ".

Ecco un rapporto dalla Corea:

“Nel mio ospedale di Daegu, in Corea del Sud, tutti i pazienti ricoverati e tutto il personale usano la vitamina C per via orale dalla scorsa settimana. Alcune persone questa settimana hanno avuto febbre lieve, mal di testa e tosse, e quelli che avevano sintomi ottenevano 30.000 mg di vitamina C. (Hyoungjoo Shin, MD)
In Cina sono in corso almeno tre studi sulla vitamina C per via endovenosa ad alte dosi. Letteralmente dal camion, tonnellate di vitamina C sono state inviate a Wuhan.

Ecco un rapporto di un medico in Cina:

"Dobbiamo trasmettere un messaggio a tutto il mondo molto rapidamente: la vitamina C (piccola o grande dose) non fa male alle persone ed è uno dei pochi, se non l'unico, agente che ha la possibilità di impedire di infettarci, e/o può trattare, l'infezione COVID-19. Quando possiamo, medici e scienziati, mettete al primo posto la vita dei pazienti? ” (Richard Z. Cheng, MD, PhD, leader internazionale del team di supporto medico epidemico della vitamina C in Cina)

Gli attacchi dei media alla vitamina C sono incentrati su false accuse di pericoli con megadosi. Questa tattica consente ai media di ignorare la verità che anche BASSE dosi di vitamina C riducono i sintomi e il tasso di mortalità. Non lasciare che i media risolvano questo problema. I sostenitori della vitamina C sono i medici, non spin Doctor.
Sono professionisti clinici esperti e con credenziali che hanno letto la scienza, di cui un piccolo esempio è il seguente:

Anche piccole quantità supplementari di vitamina C possono impedire ai pazienti gravemente malati di morire.
[Hunt C et al. Int J Vitam Nutr Res 1994; 64: 212-19.]

I bambini con polmonite virale trattati con vitamina C avevano una mortalità ridotta.
[Ren Shiguang et al. Hebei Medicine 1978,4: 1-3]

Dosi moderate di vitamina C abbreviata in terapia intensiva rimangono del 97% in un sottogruppo di 1.766 pazienti
[Hemilä H, Chalker E. Nutrients . 27 mar 2019; 11: 4.]

200 mg di vitamina C hanno ridotto la durata della polmonite grave nei bambini. La saturazione di ossigeno è stata migliorata in meno di un giorno.
[Khan IM et al. J Rawalpindi Med Coll (JRMC); 2014; 18 (1): 55-57]

Il servizio di notizie di medicina ortomolecolare e il suo comitato editoriale di quasi quattro dozzine di medici, accademici e professionisti della salute (elencati di seguito) ritengono che sia necessario riferire su ciò che i media commerciali supportati dall'inserzionista e controllati dall'azienda rifiutano di riconoscere: anche piccole quantità di la vitamina C riduce drasticamente la gravità dei sintomi e aumenta i tassi di sopravvivenza tra i pazienti virali gravemente malati. Le dosi elevate funzionano meglio. Le grandi dosi endovenose funzionano ancora meglio.,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,

L articolo intero lo potete trovare qui e nei links seguenti ....

sadefenza.blogspot.com/.../...

orthomolecular.acemlna.com/.../

www.brighteon.com/.../

www.europereloaded.com/.../

e qui un altro articolo su comedonchisciotto sull uso della vit.c per sto carognavirus

comedonchisciotte.org/.../
A proposito di vitamina C vi segnalo che è esaurita in tutte le farmacie e parafarmacie (della mia zona, ma altrove credo sia lo stesso) ed anche su Amazon.

Nell'intervista di Marcello Pamio al dr. Stefano Montanari (soundcloud.com/.../...)- ove il prof. ripete le cose già detto nel video: www.youtube.com/.../ -.
Ma rivela una "chicca" per noi di LC e cioè che esiste un quarto ceppo di poliomielite che è di origine esclusivamente vaccinale – fonte ministero della salute.

Quote:

#251 Pyter2020-03-12 14:29
Dal #ComitatoSullaDistensione al #PopoloBua:

Segnaliamo l'iniziativa benefica #IoNonSonoCattivoVairus in gemellaggio con #MiDisegnanoCosì, che si propone di portare distensione e coscienza civica attraverso una manifestazione via web al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla possibilità di normalizzazione del virus a #ComeTuMiVuoi#Vairus.
Ospiti graditi saranno le associazioni benefiche dei consumatori #IoRestoMancia.
L'iniziativa avviene in piena concomitanza con la manifestazione che è in svolgimento a Israele a favore del #ComeTuMiVuoi#Vairus e parallela a quella per i diritti sul territorio #IoRestoACanaan.

Penso che questi commenti su Israele potresti anche risparmiarteli
ahaha questi pensano che i commenti velati non vengano riconosciuti