"Medico è colui che introduce sostanze che non conosce in un organismo che conosce ancora meno" - Victor Hugo

di Federico Giovannini

Sono innegabili i progressi scientifici che l'uomo ha fatto negli ultimi 100 anni. La vita di oggi è semplicemente impensabile se si guarda a poco più di 100 anni fa. Automobili, aerei, telecomunicazioni sono arrivati a livelli mai raggiunti prima dall'uomo (o almeno si ritiene), trasformando la sua vita in qualcosa di straordinario.

Tutto questo progresso scientifico non poteva non applicarsi anche alla medicina e alla cura dell'uomo stesso. Il metodo scientifico introdotto da Galileo è una filosofia, un modo di guardare il mondo con cui abbiamo ottenuto tutto questo. Galileo riteneva, in poche parole, che il mondo fosse regolato da leggi matematiche che potevano essere capite attraverso l'osservazione e la verifica costante delle ipotesti che mano mano si andavano delineando, attraverso degli esperimenti volti a confermare o smentire le ipotesi che si facevano osservando la natura.

Questo metodo ci ha portato parecchio lontano, ma già ora qualcuno comincia a mettere in dubbio il fatto che potrebbe non essere sufficiente per proseguire nel cammino di comprensione e conoscenza del mondo. In ambito medico si potrebbe paragonare il modello del medico a quello del meccanico che ripara un'automobile (l'uomo nel nostro esempio). Esistono diverse specialità: il meccanico, l'elettrauto, il carrozziere, chi si occupa di convergenza ed equilibratura, fino ad arrivare a specializzazioni estreme come chi ripara piccoli danni del parabrezza che potrebbero diventare delle crepe disastrose. Così procede anche la scienza medica in numerosissime specializzazioni, che tendono a dividere in parti sempre più piccole l'uomo e i suoi disturbi/malattie.

Tornando all'esempio dell'automobile, la parte da protagonista ce l'ha certamente il meccanico, che quando si trova di fronte ad un'automobile con un problema (sintomo) cerca di risalire alla causa che lo genera per riparare il mezzo. In questo parallelo fin troppo facile dimentichiamoci, per ulteriore semplificazione, il fatto che l'uomo non è un meccanismo, perchè possiede un'anima (in realtà l'uomo di scienza nega questa eventualità) e il fatto che l'uomo possieda anche una psiche, la quale è spesso decisiva nella guarigione da tante malattie (il famoso effetto placebo, che nessuno per fortuna mette in discussione, nemmeno il primo galileiano militante).

Rimaniamo focalizzati insomma sul piano squisitamente fisiologico del corpo dell'uomo, come fa d'altronde la medicina moderna. Il meccanico cerca di trovare delle relazioni di causa effetto per individuare alla fine un tubo rotto, delle guarnizioni usurate o altro, per poi sostituire il pezzo. Il medico parimenti cerca di indagare tramite analisi il motivo della malattia del suo paziente, per curarne la causa. Questo almeno dovrebbe fare il buon medico, mentre oggi siamo sempre più abituati a pensare e ad agire attutendo o eliminando i sintomi, nella speranza che poi vada tutto bene.

Non ci serviremmo mai da un meccanico che ci restituisce l'auto senza più quel "rumorino" semplicemente perche è stato silenziato, eppure andiamo spesso dal medico solo con quella aspettativa e nulla di più. Anche qui niente di nuovo sotto al sole, medici e meccanici poco etici  sono sempre esistiti, in virtù dell'esistenza di pazienti e clienti superficiali, che si accontentano di mettere una toppa invece di risolvere il problema.

Il punto è che c'è una profonda differenza che si dimentica in questo parallelo tra un'automobile e l'essere umano (sempre considerato solo sul piano fisiologico per semplificare), ovvero il fatto che quest'ultimo si autoripara.

Quella catena di cause ed effetti che fa individuare un tubo rotto o una guarnizione usurata al meccanico si interrompe sostituendo il pezzo, mentre nell'uomo avvengono continue autoriparazioni per ritrovare l'equilibrio perduto. Anche nelle più semplici ed essenziali pratiche mediche, come quella dell'ingessatura di un osso rotto, senza la capacità autoriparativa del corpo non si potrebbe guarire. Certo, l'ingessatura pone il corpo nelle migliori condizioni per tornare all'equilibrio precedente il trauma, tuttavia l'osso nessuno è in grado di saldarlo come fanno i processi fisiologici.

A mio avviso proprio per la capacità straordinaria che il corpo ha di autoripararsi, la medicina sovente prende cantonate, scambiando la causa con gli effetti perchè semplicemente non sono ne l'una ne l'altra.

Il colesterolo è un metodo del corpo per riparare le arterie e le vene infiammate. Se abbassi il colesterolo, perchè osservi che ce n'è troppo e le placche sono formate da colesterolo, probabilmente la placca non si formerà, ma l'infiammazione continuerà a danneggiare i vasi. Gli effetti collaterali di una medicina sono proprio questi, effetti imprevedibili data l'ignoranza che abbiamo sui complessi processi fisiologici di autoriparazione.

La concezione stessa di causa ed effetto applicata al corpo umano è da rivedere in virtù della proprietà di autoriparazione dell'uomo. Quella che viene vista come causa di qualcosa, il giorno dopo può essere inquadrata come l'effetto di un altra proprio perche è errato il concetto alla base, ovvero una visione lineare di eventi che si possono percorrere in senso inverso per individuare una causa prima in modo da operare su essa.

Il dilemma se sia nato prima l'uovo o la gallina viene risolto se si considerano come cosa unica, e non più due parti differenti che necessariamente devono essere collocate su un retta temporale di causa-effetto.

Una visione più efficace dell'uomo quindi potrebbe essere circolare e non lineare. In virtù delle doti di autoriparazione del corpo, siamo di fronte ad un intelligenza che opera sempre in favore della sua salute, praticando un numero imprecisato di aggiustamenti per ritornare ad un equilibrio in cui ciò che conta è che la somma le parti sia la migliore possibile.

Recenti studi hanno misurato l'effetto del jet-lag sul microbiota. Hanno riscontrato che durante gli effetti del jet-lag il microbiota cambia e batteroidi e firmicutes (1) variano la loro proporzione, fino a ritornare alle condizioni iniziali una volta cessato il jet-lag. Cosa succede? L'alterazione del ciclo circadiano indotta dal viaggio con ogni probabilità induce degli squilibri ormonali (2), ma il microbiota si altera per questo motivo, o in realtà cerca di "frenare" questo cambiamento adattandosi e innescando dei processi per tornare al ciclo naturale sonno/veglia?

Probabilmente, come per il dilemma dell'uovo e della gallina, non ha molto senso chiedersi una cosa del genere, ma avrebbe più senso (nell'ottica di uscire il prima possibile dal jet-lag) capire i processi fisiologici per accompagnarli nel ritrovamento di un  nuovo equilibrio.

Oggi sempre più spesso si parla di asse intestino-cervello. I ricercatori hanno osservato una stretta relazione tra questi due organi, tanto che non è un mistero che se si sta male di pancia non è che si possa ragionare molto bene. La fame poi spesso azzera ogni capacità logico/razionale per lasciare posto a quella più istintiva. Forse è meno noto che di fronte a un trauma cranico dopo tre giorni si ha il collasso della membrana intestinale (3), mentre è più notorio invece il sintomo del vomito. C'è una stretta relazione tra questi due organi, perchè? Non è ancora chiaro, ma si sta osservando in maniera sempre più evidente la stretta relazione tra tutta una serie di patologie e il microbiota intestinale.

Ritengo che parte delle difficoltà nel capire queste relazioni siano dovute al fatto che il microbiota agisce in maniera intelligente, scavalcando quelle regole deterministiche e meccanicistiche di causa ed effetto che siamo abituati ad osservare nel mondo. Se in ultimo aggiungiamo quei fattori che abbiamo fin qui trascurato, ovvero anima e psiche, ci troviamo di fronte a un sistema estremamente complesso che non solo si autoripara a livello fisico, ma che ha connessioni inestricabili e fondamentali con piani di esistenza diversi da quello fin qui trattato.

Cosa sono i nostri pensieri? Quanto sono "reali"? Davvero ci dobbiamo accontentare di Piero Angela che ci dice che sono impulsi elettrici e basta? E cosa invece sono i nostri desideri e le nostre aspirazioni, e soprattutto perchè le abbiamo? Davvero obbediscono a quel modello meccanicistico che siamo abituati a considerare studiando il mondo fisico?

Forse è arrivato il momento di entrare nell'ottica che quelle regole matematiche che tentiamo di  comprendere con il metodo galileiano, almeno per il nostro organismo siano perfettibili, perchè in questo caso l'osservatore è parte del fenomeno in maniera eclatante, e detta esso stesso le regole del gioco in maniera più o meno conscia, sconvolgendo totalmente quel modello di causa ed effetto a noi tanto caro per comprendere la realtà.

L'entropia (intesa come disordine) dell'ambiente che viviamo tende ad aumentare, mentre quella del corpo e dei suoi processi tende a diminuire. Vien da sè che ragionare in termini di causa-effetto per il sistema uomo, come fa il meccanico per l'automobile, è alquanto limitante e ci sarebbe da chiedersi, fuori dal paragone, quanto senso possano avere gli esperimenti in vitro rispetto alle situazioni in vivo. Questa entropia diminuisce perchè il corpo è un sistema intelligente, e se vogliamo dargli una mano dobbiamo capire i suoi messaggi perchè ci parla con la sua lingua, e comprendere le dinamiche circolari che esso adotta, assecondando ed educando se è il caso, e non bloccando i processi risanatori o ignorando i suoi messaggi.

In una battuta, chi vuole intraprendere la professione del medico si pone di fronte a una bella sfida:  essere più intelligente della natura stessa. I protocolli, per favore, lasciamoli ai meccanici.

(1) Famiglie di batteri intestinali
(2) Il dottor Walter Pierpaoli spiega la stretta relazione tra ritmo circadiano e ormoni in "L'orologio della vita"
(3) "Alla ricerca dell'una", Paolo Mainardi

Comments  
Clap clap clap! Complimenti bellissimo articolo. :pint:
"Questo metodo ci ha portato parecchio lontano, ma già ora qualcuno comincia a mettere in dubbio il fatto che potrebbe non essere sufficiente per proseguire nel cammino di comprensione e conoscenza del mondo."

No, in realtà tale metodo è messo in discussioni da milleni.

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No, in realtà tale metodo è messo in discussioni da milleni.

non mi torna qualcosa del tuo commento.
faccio riferimento al metodo galileiano nato appunto con galileo 1564(altrimenti si chiamerebbe in un altro modo) quindi parlare di millenni non ha ne capo ne coda.
la scienza ha usato a piene mani questo metodo e continua ad usarlo ma appunto solo recentemente
comincia a mostrare qualche limite .

in ogni caso, magari, invece di questa cosa marginale, ti potresti pronunciare sul cuore del discorso,che non è certo questo.

@ aigor

grazie

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Davvero ci dobbiamo accontentare di Piero Angela che ci dice che sono impulsi elettrici e basta?

Se guardi una puntata di quark ti accorgi subito che quelli non sono pensieri o idee, ma solo impulsi elettrici e scatti alla risposta.

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In una battuta, chi vuole intraprendere la professione del medico si pone di fronte a una bella sfida: essere più intelligente della natura stessa. I protocolli, per favore, lasciamoli ai meccanici.

Diciamo che la sfida sarebbe di principio. Magari fosse come dici con la battuta. Edit h 00,37 ho corretto la frase a seguire. Non c'è aspirante medico che si pone di fronte a una simile sfida. Lo facesse, deciderebbe di saltare gli studi, poiché avrebbe già la sufficiente intelligenza e dignità di base, che gli farebbero cambiare strada.

Come capitato a un mio amico ad esempio. Nel momento che la domanda è diventata seria e consapevole, ha lasciato l'università di psicologia. Gli sono bastati pochi giorni di consapevolezza sul dubbio, per realizzare come tutto fosse basato sul nulla assoluto e su congetture pericolosissime. Non c'era maniera di porsi in quel modello. O te ne vai o resti e ti assoggetti.

Più facile trovare un dottore che opera già da tempo in un qualche campo e che dopo anni di segnali, la sua coscienza comincia a dirgli di porsi qualche domanda. E questo che sto facendo notare non è squisitamente constatare un qualcosa, ma è parte del problema fondante del perché lo Status Quo sia costantemente un muro di gomma difficilissimo neanche da cambiare, ma anche solo da accettare l'idea che possa essere messo seriamente in discussione. Quindi il punto qual è? Il punto è che se la situazione è tanto tragica, è proprio perché nel momento che si vuole intraprendere una strada che le orecchie si fanno sorde al massimo. Ahimé, le eccezioni, arrivano dopo. E ben vengano, sia chiaro, ma è lì che sono meno influenti...

... ho fatto una discussione pacifica con una ragazza sensibile, in gamba, sempre disponibile al confronto che non chiude mai sul nascere, non ricordo se l'avevo già raccontato, lei è all'inizio di questa carriera, ma non c'è niente da fare, nel momento che tocchi argomenti cardine del paradigma medico, un tombino sarebbe più ragionevole. A proposito di pensieri quindi, non sono impulsi elettrici, come sostengono i più cretini. Il pensiero è un segnale della coscienza che viene interpretato e filtrato dai meccanismi della paura, ma la sua origine non è la mente. Col cazzo che ci troveremo a parlare con noi stessi. Siamo noi stessi la prova delle menzogne che sosteniamo. La prova vivente.

Invece sul discorso dei progressi scientifici fatti dall'uomo, discordo profondamente. La scienza è a prescindere regresso e involuzione. Ma non è questa la sede. Diciamo che è ancora troppo presto per l'umanità rendersi conto di quale idoli gliela mettono nel culo. Peccato perché in realtà il problema è tutto lì.
@ calvero

facciamo finta che (alla biglino ... :-) ) una persona vuole prendersi cura del prossimo , alleviargli i problemi o comunque dargli una mano a stare in salute e/o a uscire da una malattia proprio rincorrendo la salute e affidandosi ai processi autoriparativi del corpo di cui abbiamo parlato.
procede con il percorso da naturopata? lo stato italiano non riconosce la figura del naturopata e la sua "professionalità" la può esprimere senza fare diagnosi ma limitandosi a "riequilibrare energeticamente" la persona. non può nemmeno dare una dieta da seguire.
tanto vale che si da il titolo da solo perche non c'è nemmeno abuso di professione.
mettiamo che capisce che in realtà la migliore medicina è il cibo (come sai non è una cosa campata per aria perche lo disse addirittura ippocrate)
fa il dietista? no perche non potendo fare diagnosi nemmeno il dietista non può agire indipendentemente dal medico.
il medico paradossalmente invece può dare una dieta da seguire anche se nel suo corso di studi non è previsto nemmeno un esame di nutrizione per arrivare a conseguire il titolo.
può fare l'osteopata che comunque come i casi precedenti non può fare diagnosi e men che mai dire cosa mangiare al prossimo.

potremmo continuare ma fondamentalmente puoi stare certo che almeno qui in italia non può prendersi cura del prossimo a meno che non intraprenda gli studi di medicina.

esiste potremmo dire la dittatura dell'ideologia, o ti fai lavare la testa dal sistema oppure non ti azzardare a interagire con le persone.


poi non ho capito su cosa discordi profondamente.
OTTIMO ARTICOLO, CONDIVIDO TUTTO.
grazie
Infatti.
Quello che riporti è allucinante.

In sostanza, una laurea è di fatto un lasciapassare, con quella sei autorizzato ad avere autorevolezza un tanto al kilo.

Quindi si ritorna a quello che ho voluto sottolineare, e cioè che finché non sono le menti di coloro che vogliono ambire ad una professione medica a cambiare, non cambierà nella. Perché è la base che regge il sistema. Non il vertice e coloro che a un certo punto vogliono cambiare le cose, e non potranno mai sostituire una base, poiché comunque vada, di fatto per la coscienza collettiva, sono e saranno sempre dei traditori, saranno sempre figure ambigue e sostanzialmente malevole. Non se ne può uscire.

Il problema è una questione di coscienza, non di pensiero.
La coscienza cresce programmata sin dall'asilo e dalle elementari.
Si instilla paura al confronto in senso concettuale, il rispetto per l'autorità (che è fascismo) e un sentimento religioso da tutto ciò che discende dallo Stato.
Questo è quanto. E non è la mente che subisce questa invasione, ma la coscienza.
Si chiama fascismo.


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esiste potremmo dire la dittatura dell'ideologia, o ti fai lavare la testa dal sistema oppure non ti azzardare a interagire con le persone.

Leva il condizionale.

O si lotta per invertire il paradigma o la verità sarà sempre di nicchia.

Nel senso, non sto dicendo che bisogna rinunciare a diffondere consapevolezza sulla salute, sia mai, anche perché ci sarà sempre qualcuno che ne gioverà; il punto è che è matematicamente stupido pensare che sarà da questa "politica" che il sistema cambierà. Non cambierà, anzi si rafforzerà in modo esponenziale. A risultato positivo si ripiegherà con dieci negativi e se si raggiunge una soglia critica, allora inizierà l'inasprimento delle Leggi.


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poi non ho capito su cosa discordi profondamente.

Il progresso non è mai scientifico. La scienza è fondamentalmente - - - > il nemico.
Il progresso scientifico, ovvio che esiste, ma è il progresso della scienza, non della civiltà.
Un discorso complesso, poiché siamo inquinati da valori che non sono valori.
Altrimenti sarebbe anche semplice.

Per questo ti ho detto che non è questa la sede.

Siamo troppo distanti sulla posizione e si andrebbe OT
Citazione calvero


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Siamo noi stessi la prova delle menzogne che sosteniamo. La prova vivente.

Riesci sempre ad esprimere i miei pensieri con una sovrapposizione di vedute quasi "paranormale"
Per citare un paio di battute alla Prot ("K-Pax"): Ogni essere umano riconosce il bene dal male e ogni essere vivente è in grado di aiutare un altro essere vivente.

La questione "salute umana" potrebbe essere una questione di sensibilità.. o di semplice simbiosi: tra noi e il nostro corpo o semplicemente tra di noi esseri umani.

Concordo con te che la scienza ha un grosso limite: quello di ignorare la fonte del messaggio ma analizzare il messaggio stesso e i suoi effetti.
Facendo così non scopre mai la fonte e non sa mai realmente contro chi sta combattendo.
Purtroppo per come è strutturata l'industria della salute, alla scienza non gliene frega neanche nulla di curarti, forse per questo ignorano le fonti della sofferenza.
Ci sono malattie e malattie e, intendiamoci, la scienza sa benissimo che il corpo si autoripara: quando ti rompi una gamba ti ingessano e ti dicono di aspettare "finchè i due lembi di osso non si risaldano insieme". stessa cosa per i tagli e fondamentalmente anche per tutto il resto. Ti danno medicine che dovrebbero aiutare al tuo corpo a guarirsi, ma spesso non è così. Capitolo a parte per le malattie mentali: molto spesso a mio parere (ricorda che non sono un medico ma ho il diritto di dire la mia opinione :) ) derivano da una divergenza tra "immaginazione" e "volontà". Ma la butto lì così perchè questo sarebbe un discorso lungo, magari apriamo un forum se vi va.

Il punto focale è che nella maggior parte dei casi la medicina non sa perché si sia formato questo o quel malanno.

Una lettura approfondita dell'aura umana basterebbe a indicare lo stato di salute di una persona e individuarne a quel punto una lacuna (abbondantemente prima della comparsa dei primi sintomi) sarebbe molto piu' facile. Ma si guarirebbe senza medicine, al massimo con qualche erba officinale, e questo, nel mondo regolato dall'io e dal denaro risulta troppo evoluto.

ho apprezzato la risposta sulla naturopatia: c'è chi si affida all'iridologia, che però viene considerata quasi stregoneria.

Per concludere non credo che il medico del futuro debba essere più intelligente della natura, perché siamo noi stessi la natura, gli basterà essere tutt'uno CON la natura.

Il medico del futuro saremo noi, che ci prenderemo cura l'uno dell'altro.
Non sarà oggi.. e forse neanche domani.. e nemmeno forse sarà su questo pianeta.
Ma stai sereno che arriverà quel giorno.
Promesso.
Quello di autoriparazione è un concetto biologico fondamentale. Considerato nelle sue più ovvie implicazioni, con quell'attenzione che l'umanità ipnotizzata dedica ormai solo alle scemenze, basterebbe da sé a spazzar via d'un sol colpo l'intero apparato ideologico di quell'osceno strumento - di commercio e di morte - che è la medicina accademica e istituzionale (quella a suo tempo imposta dai petrolieri), e a mandare fallito in istanti l'universo di BigPharma. Non potremo imparare a curarci seriamente, se non sapremo chiederci chi, che cosa siamo davvero. Non è solo questione di paura, c'è anche l'ὕβϱις. Saremo mai capaci di trovare la nostra dignità, quella cui la natura ci vorrebbe destinati?
@ calvero

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Il progresso scientifico, ovvio che esiste, ma è il progresso della scienza, non della civiltà.
..........................
Siamo troppo distanti sulla posizione e si andrebbe OT

in realtà credo che in questo caso non siamo cosi distanti.
se rifletti di nuovo e rileggi quello che ho scritto ho fatto ben attenzione a non mischiare il concetto di progresso scientifico con progresso tout court.
anche se per molti è cosi per me progresso scientifico(inteso inscindibile da quello tecnologico che è la sua applicazione) e progresso di civiltà non sono la stessa cosa.
ho scritto che ".....trasformando la sua vita in qualcosa di straordinario" ma non mi sono pronunciato se questa cosa per la sua anima sia un bene o un male.
come dici tu andremmo molto off topic.
non sono cosi lapidario come invece lo sei tu quando scrivi

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La scienza è fondamentalmente - - - > il nemico.

purtroppo non è cosi semplice a mio avviso

uno spunto interessante è il manifesto di Theodore Kaczynski , ti consiglio di leggerlo(se non lo hai fatto) perche a mio avviso chiarisce meglio quale è il core del problema , non tanto la scienza ma l'alienazione dalla propria indipendenza.(edit che la tecnologia che discende dalla scienza provoca)
per quanto mi riguarda Theodore Kaczynski anche lui è un po estremo (non mi riferisco ovviamente ai suoi metodi che sono esecrabili) nel senso che l'idea che si possa essere indipendenti completamente è non solo un utopia ma anche socialmente e umanamente deprimente.

bisogna trovare una sintesi che ancora non saprei dirti.
@rafterry

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Per concludere non credo che il medico del futuro debba essere più intelligente della natura, perché siamo noi stessi la natura, gli basterà essere tutt'uno CON la natura.

la mia è piu una provocazione/ spunto di riflessione che sto lanciando piu che una ricetta presuntuosa di qualche soluzione di un problema cosi immenso
HEALTHDATABASE:

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Quello di autoriparazione è un concetto biologico fondamentale.

Anche a me ha colpito molto, leggendo l'articolo. Pensa, è una cosa che sta sotto gli occhi di tutti, ma io personalmente non avevo mai dato importanza a questa fondamentale differenza fra l'uomo e la macchina.
Bellissimo.

Visione d'insieme, autriparazione, e - una buona volta - buttiamo via sta teoria dei germi. Pasteur fa rima con imposteur.

Storia di Pino e del suo meccanico.
Pino non sa un granchè di automobili. Ha una macchina, più o meno la sa usare, nel senso che mette in moto, accelera e frena, gira il volante a destra e sinistra, ma poco più. Lui pensa: “La macchina non è affar mio. Io ho altro da fare. la macchina deve fare il suo lavoro, portarmi dove devo andare, punto e basta. E quando qualcosa non va, ci pensa il meccanico a mettermela a posto. Non è forse il suo mestiere?”

meccanico

Il meccanico di Pino fa infatti il suo mestiere. Quando Pino gli porta l’auto, guarda cosa c’è che non va, e lo ripara. Ad esempio, se ci sono le pastiglie dei freni consumate, le cambia. Punto. Non è mica compito suo andare a dire a Pino che sbaglia qualcosa nel suo stile di guida. Lui fa il meccanico. Lui ripara, e viene pure pagato per questo. E se Pino viaggia col freno a mano tirato, e la macchina va piano, e consuma i freni, e consuma di più, non è mica compito suo dire a Pino cosa deve fare del suo stile di guida.

-oOo-

Ad un osservatore esterno questa scenetta sembra assurda. Sarebbe così semplice che il meccanico dicesse a Pino: “Guarda che il freno a mano non lo devi tenere tirato mentre vai!” e tutto si risolverebbe; ma nella vita reale questo succede o no?

Dipende.

Un meccanico che non dicesse una cosa così semplice ad un suo cliente sarebbe poco serio, ai limiti della disonestà. Ma provate a sostituire

auto con corpo,
guasto con malattia,
e meccanico con dottore,
e domandatevi: quanti dottori hanno il coraggio, o sono preparati per suggerire ai propri pazienti di cambiare qualcosa nella loro vita, nel loro comportamento? E per quei pochi e valorosi dottori che sono in grado di fare questo, quanti “Pino” sono disposti a farsi mettere in discussione, e cambiare qualcosa della propria vita?

Per questo molti pazienti preferiscono curare i sintomi e disinteressarsi delle cause profonde dei propri mali. Per questo, come dice Trupiano, la Nuova Medicina Germanica è “… per molti, ma non per tutti“. E per questo la cosiddetta “malattia” è una stupenda opportunità di crescita – ma solo se la vogliamo riconoscere e siamo disposti a cambiare qualcosa di noi e ad abbandonare un pezzo di passato.
Ottimo articolo Fefo, da spunti per approfondimenti che a mio avviso sono importanti, per tutti.


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In ambito medico si potrebbe paragonare il modello del medico a quello del meccanico che ripara un'automobile (l'uomo nel nostro esempio).

Paragone corretto nella realtà, ma è proprio qui che si evidenziano due errori cruciali, cruciali perché alla base della visione scientifico-moderna citata e quindi divenuti a tutti gli effetti dei paradigmi assoluti, dogmi se volete, ovvero:

1) il corpo non è una "macchina biologica" come la scienza di fatto lo considera. E non solo perché l'uomo ha un Anima ed una psiche.

Il corpo è un essere che ha una sua intelligenza e coscienza e per quanto riguarda se stesso ha una sapienza TOTALE e PERFETTA.
Non ha nulla da studiare, da imparare su se stesso, sa già tutto.
Siamo "noi" che siamo profondamente ignoranti.

2) Noi partiamo da un "punto" oggettivo: non sappiamo chi siamo e cosa siamo. Non sappiamo quale è il nostro "posto" nel mondo e nemmeno se ne abbiamo uno.
Quindi i nostri medici-meccanici, al contrario del meccanico che sa perfettamente cosa è e a cosa serve una automobile, non hanno la minima idea di cosa stanno cercando di riparare.
Si va alla cieca; si vede un malfunzionamento e, ottusamente, si cerca di "oliare" un ingranaggio che va male, senza avere la minima idea di cosa sia, del perché succede questo e di conseguenza quale è il modo corretto di riparare il "malfunzionamento".


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Il punto è che c'è una profonda differenza che si dimentica in questo parallelo tra un'automobile e l'essere umano (sempre considerato solo sul piano fisiologico per semplificare), ovvero il fatto che quest'ultimo si autoripara.

Questo perché il corpo è in grado di autocurarsi da qualsiasi malattia, proprio perché è cosciente di cosa succede ed ha l'intelligenza per capire cosa deve fare in ogni situazione.
Ma c'è un principio che è fondamentale da comprendere, che non è un paradigma come quello scientifico ma una realtà oggettiva appurata e confermata in millenni di studi e sperimentazioni:

L'esistenza di ogni cosa esistente, e per cui anche di quelle entità che noi definiamo "vive", si basa sull'equilibrio.

Ogni manifestazione che mette a rischio l'esistenza di qualcosa, quindi anche le malattie, sono sintomo di disequilibrio.

Il corpo, come dicevo, può autocurarsi da qualsiasi cosa, ma se il disequilibrio che ha causato una malattia non viene "riparato" anch'esso, il corpo non può far nulla perché la causa generatrice del problema continua costantemente a ricrearlo.

Quindi prima di tutto va compreso di quale disequilibrio si tratta, poi vanno comprese e rimosse le cause che lo generano.
A quel punto il corpo è libero di fare il suo lavoro di autoriparazione.

Ecco spiegate molte "guarigioni miracolose", cancri spariti e malattie considerate incurabili da cui qualcuno riesce a guarire.


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Ritengo che parte delle difficoltà nel capire queste relazioni siano dovute al fatto che il microbiota agisce in maniera intelligente...

Tutto il corpo è intelligente, cosciente e sapiente e lo è continuamente, non dorme mai.

Il corpo fa proprio questo, e lo fa in moltissimi modi e a più livelli, lavora incessantemente per mantenere l'equilibrio.


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Se in ultimo aggiungiamo quei fattori che abbiamo fin qui trascurato, ovvero anima e psiche, ci troviamo di fronte a un sistema estremamente complesso che non solo si autoripara a livello fisico, ma che ha connessioni inestricabili e fondamentali con piani di esistenza diversi da quello fin qui trattato.

Esatto e qui arriviamo al vero problema che oggi è diffusissimo: siamo noi stessi, con i nostri comportamenti e con i nostri "pensieri-emozioni" la causa della maggioranza delle nostre malattie.

Perché l'equilibrio dell'essere umano non è solo quello del suo corpo, ma è anche quello della sua psiche e, per chi ci crede, della sua parte spirituale.

Essendo tutto connesso, semplicemente perché è "UNO" (e non una macchina con vari "pezzi messi assieme"), ogni disequilibrio di una sua "parte" va a ripercuotersi immancabilmente su tutto il resto, e se tale disequilibrio è serio genera manifestazioni che noi chiamiamo "malattie".


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Cosa sono i nostri pensieri? Quanto sono "reali"? Davvero ci dobbiamo accontentare di Piero Angela che ci dice che sono impulsi elettrici e basta? E cosa invece sono i nostri desideri e le nostre aspirazioni, e soprattutto perchè le abbiamo? Davvero obbediscono a quel modello meccanicistico che siamo abituati a considerare studiando il mondo fisico?

Ovvio che non è così, questa è una cosa ridicola che manco i dogmatici religiosi più ottusi possono arrivare a pensare.
E invece la scienza arriva anche a considerare queste assurdità come reali.
Poi si lamentano che è difficile curare certe malattie.

Nelle antiche medicine è risaputo che una persona che ha emozioni e pensieri "negativi" ricorrenti, è più propensa a generare certe malattie ed infatti certe cure comprendono l'apprendimento del controllo di tali pensieri-emozioni perché in questi casi sono proprio la causa prima di quelle malattie.

Una persona che ha un ego molto sviluppato e che "lotta accanitamente per salire nella piramide sociale", per esempio, può avere la testa fuori asse rispetto al corpo, in avanti per la precisione (qui, se si vuole, ci si può sbizzarrire nei simbolismi), creando un disequilibrio costante che andrà a generare una serie di problemi a molte altre parti del corpo.

Come dicevo prima, è la persona stessa che crea il disequilibrio e, posseduta da tale emozione-intento, "ordina" al suo corpo di assumere quella postura errata, perché il modello mentale è quello di "andare avanti con decisione è volontà".
Siccome è la mente che impone questo comportamento a tutto il resto dell'essere, ecco che la mente (testa) va "avanti", è lei che "guida" la vita di quella persona e quindi "deve stare davanti".

Sembra assurdo, ma oggi, a causa del nostro modello sociale, moltissime persone vivono tutta la vita con quella postura creando loro stessi una infinità di problemi e a anche di vere e proprie malattie.

Ci sono molte posture errate che sono sempre collegate a autoimposizioni quasi sempre inconsce.

Noi abbiamo, nella quasi totalità dei casi. il bacino bloccato (il sesso è "sporco" e quindi va nascosto al mondo), mentre gli africani in genere non hanno questo problema.

Molti hanno le spalle perennemente in tensione, la schiena curva, le ginocchia rigide e molte altre posture fuori equilibrio.

Il punto è che siamo noi stessi che "ordiniamo al corpo" di assumere tali condizioni di disequilibrio e quasi sempre questo avviene in maniera completamente inconscia.
Ma questo non cambia nulla sulla effettiva realtà del problema.

Tutto questo, Fefo, anche per dirti che la questione microbiota e "rapporto" con il cervello, è si molto interessante, ma fai attenzione a non fare lo stesso errore che fa la scienza; prima i principi generali, ovvero l'equilibrio e l'interconnessione di tutto, poi si può anche studiare il resto.

Ma se non sai quale disequilibrio specifico ha generato un certo problema al microbiota, non potrai mai guarire perché la causa che genera il problema rimarrà e continuerà a crearlo.

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Redazione

Anche a me ha colpito molto, leggendo l'articolo. Pensa, è una cosa che sta sotto gli occhi di tutti, ma io personalmente non avevo mai dato importanza a questa fondamentale differenza fra l'uomo e la macchina.

E questo è molto rivelatore del grado di mistificazione che abbiamo subito dalla visione scientifico-moderna.

Questo è proprio il primo principio che ogni medico dovrebbe conoscere e mai dimenticare: è il corpo che si cura da solo, mai "noi che lo curiamo".

La complessità di un corpo umano è qualcosa di SPAVENTOSO :-) e non sto ancora parlando dell'energia vitale, quella che i cinesi chiamano CHI (Qi)...

Siamo come ciechi che si guidano a vicenda, ed abbiamo l'arroganza di insegnare agli altri che il corpo è "una macchina biologica".


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medicialbe

Ad un osservatore esterno questa scenetta sembra assurda. Sarebbe così semplice che il meccanico dicesse a Pino: “Guarda che il freno a mano non lo devi tenere tirato mentre vai!” e tutto si risolverebbe; ma nella vita reale questo succede o no?

"Curioso" che hai raccontato questo esempio.

Tu pensa che il mio Maestro di Tai Chi diceva che moltissimi problemi sono causati dall'errato uso della mente, paragonando la mente proprio ad un freno a mano.

Diceva che noi prima tiriamo il freno a mano (la mente che vuole controllare i movimenti) e poi ci muoviamo.

Poi uno dice che si ammala...


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e domandatevi: quanti dottori hanno il coraggio, o sono preparati per suggerire ai propri pazienti di cambiare qualcosa nella loro vita, nel loro comportamento?

Vado più il là; quanti dottori capiscono che un certo paziente ha estremo ed urgente bisogno di pensare di meno?

Già, certe malattie vengono perché si pensa troppo.


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E per quei pochi e valorosi dottori che sono in grado di fare questo, quanti “Pino” sono disposti a farsi mettere in discussione, e cambiare qualcosa della propria vita?

E qui arriviamo al perché ci troviamo in questa situazione disastrosa.

Come dice giustamente Calvero, ma anche tu dopo, la colpa è solo nostra.

Perché è comodo avere sempre "la pillola giusta" che non ci fa sentire più il problema, invece che dovere autodisciplinarsi e modificare qualche nostra abitudine o comportamento.

Lo so che è difficile "pensare di meno" (per esempio), ma per curare certe malattie è l'unica cosa che si deve fare.

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Tutto il corpo è intelligente, cosciente e sapiente e lo è continuamente, non dorme mai.
Il corpo fa proprio questo, e lo fa in moltissimi modi e a più livelli, lavora incessantemente per mantenere l'equilibrio.

però in realtà è quello che ho cercato di dire con il mio articolo, mi spiace se è sembrato il contrario per questo con la tua raccomandazione

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Tutto questo, Fefo, anche per dirti che la questione microbiota e "rapporto" con il cervello, è si molto interessante, ma fai attenzione a non fare lo stesso errore che fa la scienza; prima i principi generali, ovvero l'equilibrio e l'interconnessione di tutto, poi si può anche studiare il resto.

sfondi una porta aperta in particolare in questo articolo

la mia recente focalizzazione sul microbiota è perche lo ritengo un nodo essenziale di fatto misconosciuto per la maggior parte delle problematiche, un vero "buco nero".

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Si va alla cieca; si vede un malfunzionamento e, ottusamente, si cerca di "oliare" un ingranaggio che va male, senza avere la minima idea di cosa sia, del perché succede questo e di conseguenza quale è il modo corretto di riparare il "malfunzionamento".

ecco credo che piu che alla cieca si hanno degli occhiali sbagliati per il proprio difetto di vista o magari ci vediamo benissimo e li dobbiamo solo levare.
proprio alla cieca no dai. ci sono dei problemi sistematici , quello si , uno lo ho cercato di evidenziare

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Lo so che è difficile "pensare di meno" (per esempio), ma per curare certe malattie è l'unica cosa che si deve fare.

per esperienza sulla mia pelle è impossibile.
pensare è come respirare non si può fare a meno di farlo , tutto il trucco a mio avviso è canalizzare il proprio pensiero verso attività costruttive
Forse invisibile, nel dire "pensare di meno", intendeva qualcosa come la meditazione. Oppure più controllo per non avere valanghe incontrollate di pensieri difficili da gestire.
Fefochip:


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in realtà credo che in questo caso non siamo cosi distanti.

Bada che non ho accusato il tuo l'articolo di mischiare le cose, sono io che ho estrapolato il "discorso scienza", perché tenevo a darne un giudizio.

Del senso che hai dato all'articolo, non ho nulla da obiettare, anzi. Se c'era qualcosa da aggiungere lo ha fatto Invisibile, quando giustamente raccomanda di non ricadere nell'errore di parcellizzare la realtà umana. Tutto qui. Questo è un rischio sempre presente. Le scoperte di cui parli sono vere e molto utili, anzi necessarie a muovere i primi passi per liberarci dalla menzogna, ma non sono la base.


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non sono cosi lapidario come invece lo sei tu quando scrivi

Lapidario è un eufemismo. Ho cercato di andarci morbido a dirla bene.


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uno spunto interessante è il manifesto di Theodore Kaczynski , ti consiglio di leggerlo(se non lo hai fatto) perche a mio avviso chiarisce meglio quale è il core del problema , non tanto la scienza ma l'alienazione dalla propria indipendenza.(edit che la tecnologia che discende dalla scienza provoca)

Non ho tempo purtroppo, ma lo metto in agenda.


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... nel senso che l'idea che si possa essere indipendenti completamente è non solo un utopia ma anche socialmente e umanamente deprimente.

Non l'ho letto, quindi potrei non essere preciso in relazione alle sue idee, però posso dirti che nel mio ragionamento l'idea di essere indipendenti non è contemplata. Noi siamo dipendenti, dagli altri. Noi abbiamo la necessità della comunione e di dipendere dagli altri. E la scienza è nemica, ha distrutto la società rurale che era in evoluzione ed è tuttora nel nostro DNA, ma per orgoglio e ambizioni della propaganda, non la riconosciamo. La scienza non serve A NIENTE - è il MALE ASSOLUTO - dopo la mediocrità e l'omologazione (ecco, così adesso dovrai trovare un altro aggettivo dopo "Lapidario" :-D ) ...

... all'uomo basta l'ingegno e ogni volta che crea un passo più lungo della sua gamba, fa sì che altri paghino con la vita. Il mondo non potrà mai ottenere equilibrio con la scienza. Ecco perché sta andando verso il collasso. Quindi noi adesso possiamo solo seminare consapevolezza, come fai anche Te, sia chiaro, ma servirà per quelli che verranno dopo l'annullamento del sistema. Questo sistema è destinato a implodere. Poiché contro-natura, così come la scienza è: contro-natura. La nostra missione è lasciare testimonianza, non cambiare le cose: è troppo tardi. Prima dell'annullamento però, sarà instaurata una dittatura mondiale. Una semplice conseguenza logica. Prima ancora di scoprire chi c'è dietro. Poiché sarà l'unico modo per contenere un modello infinito all'interno di un sistema finito. Questo farà sì che le forze in gioco arriveranno alla saturazione, e solo allora ci sarà il ripristino dell'ordine naturale.


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bisogna trovare una sintesi che ancora non saprei dirti.

La sintesi è l'amore, Fefochip

Il resto è propaganda, baby
@Fefo:


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non mi torna qualcosa del tuo commento. faccio riferimento al metodo galileiano nato appunto con galileo 1564(altrimenti si chiamerebbe in un altro modo) quindi parlare di millenni non ha ne capo ne coda. la scienza ha usato a piene mani questo metodo e continua ad usarlo ma appunto solo recentemente comincia a mostrare qualche limite .

Non mi riferisco al metodo galileano. Non mi sono chiarito bene, hai ragione.
Il senso del mio commento era: non è che oggi si è iniziato a capire che il Corpo non è una macchina, questa conoscenza (anche e soprattutto applicata) esiste da milleni.

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fefochip
Citazione:

Tutto il corpo è intelligente, cosciente e sapiente e lo è continuamente, non dorme mai.
Il corpo fa proprio questo, e lo fa in moltissimi modi e a più livelli, lavora incessantemente per mantenere l'equilibrio.

però in realtà è quello che ho cercato di dire con il mio articolo, mi spiace se è sembrato il contrario per questo con la tua raccomandazione

La mia non era una critica. Diciamo una puntualizzazione perché il punto di partenza per una medicina che sia efficace, perché segue la realtà e non teorie o visioni e paradigmi, è proprio quella dell'equilibrio.

E' quella la legge fondamentale che non si può mai dimenticare, pena il prendere strade sbagliate.


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la mia recente focalizzazione sul microbiota è perche lo ritengo un nodo essenziale di fatto misconosciuto per la maggior parte delle problematiche, un vero "buco nero".

Certo che lo è, ma ce ne sono molti di "buchi neri". Infatti ho portato degli esempi all'apparenza ben più "semplici" (postura della testa) per dire quanto non si sappia di moltissime cose e di come le si ignori quando sono la causa.
Il "buco nero" in questo caso è una forma mentis che porta ad na postura scorretta che a sua volta provoca moltissimi problemi.

Questo intendevo.


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per esperienza sulla mia pelle è impossibile.
pensare è come respirare non si può fare a meno di farlo , tutto il trucco a mio avviso è canalizzare il proprio pensiero verso attività costruttive

Di nuovo (e non è assolutamente una critica a te) si evidenzia come ci hanno ingannato.

Certo che è possibile, io lo so per certo e posso arrestare i pensieri come e quando voglio e così moltissime persone che hanno ritrovato questa fondamentale facoltà.

E' l'esatto contrario Fefo, è il non-pensare che è come respirare ed infatti la metafora del freno a mano è molto pertinente.

Lo stato di non-pensiero, chiamato anche Meditazione, è uno stato naturale ed assolutamente indispensabile per avere un equilibrio NORMALE.
Pensare in continuazione, come fa maggioranza delle persone, è proprio come non respirare mai.
Noi abbiamo bisogno di quello stato affinché molte parti di noi mantengano l'equilibrio.
Se non molli il freno a mano mai, il corpo non può fare certi "aggiustamenti" assolutamente necessari per trovare e mantenere un buon equilibrio.

Per non parlare dei benefici che riceve la stessa mente e, per chi ci crede, lo Spirito.



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Calvero

Del senso che hai dato all'articolo, non ho nulla da obiettare, anzi. Se c'era qualcosa da aggiungere lo ha fatto Invisibile, quando giustamente raccomanda di non ricadere nell'errore di parcellizzare la realtà umana. Tutto qui. Questo è un rischio sempre presente.

Esatto, è proprio questo che mi premeva dirti, Fefo.
Anche Massimo ha espresso stupore nel rendersi conto di quanto una cosa evidente, semplice ma fondamentale se si vuole curare qualcuno, non gli era mai venuta in mente.

Il problema è che la visione distorta ce l'insegnano fin dalla culla e si è insinuata in profondità in noi.

Infatti, per esempio, tu sei convinto che non- pensare sia impossibile, il che non solo è falso ma al contrario è uno stato dell'essere vitale, fondamentale per poter vivere una vita equilibrata, perché è uno degli stati necessari al mantenimento dell'equilibrio, come lo sono il sonno e la veglia e tanti altri.


Quote:

Calvero

La sintesi è l'amore

:pint:

E non è filosofia, perché è proprio grazie all'Amore che si è arrivati alla comprensione della legge universale dell'equilibrio, base di ogni medicina che si possa chiamare tale.
medicialbe:


Quote:

Per questo molti pazienti preferiscono curare i sintomi e disinteressarsi delle cause profonde dei propri mali. Per questo, come dice Trupiano, la Nuova Medicina Germanica è “… per molti, ma non per tutti“. E per questo la cosiddetta “malattia” è una stupenda opportunità di crescita – ma solo se la vogliamo riconoscere e siamo disposti a cambiare qualcosa di noi e ad abbandonare un pezzo di passato.

Questo passaggio, purtroppo un po' oscuro, mi dice che finalmente c'è qualcuno su questo forum che ha studiato Hamer sui testi e non solo sul web (dove si capisce qualcosa, ma l'incompletezza delle informazioni lascia molti dubbi sulla validità delle tesi).
Quindi, nella speranza che qualcun altro si faccia vivo, mi inserisco volentieri nel dibattito.

Leggere il bell'articolo di Fefochip e i relativi commenti fa chiaramente piacere perché si capisce che la mente di chi scrive qui è ben aperta e affamata di conoscenza. Per questo invito tutti a documentarsi BENE sulle teorie di Hamer, perché danno una risposta molto chiara a quelle che sono importanti lacune di conoscenza del funzionamento dei sistemi viventi - non solo dell'uomo.

Premetto che da miracolato oncologico mi sono avvicinato di recente allo studio della materia e sono rimasto strabiliato da quanto poi per esperienza ho verificato personalmente.

Visto che è piaciuto molto il discorso dell'autoguarigione, spero di fare cosa gradita spendendo due parole per dire cosa ne pensa l'ex medico tedesco.
Secondo Hamer le ("cosiddette") malattie non sono malfunzionamenti del corpo, ma veri e propri programmi, dotati di un senso biologico, che si innescano quando il vissuto di una persona subisce un improvviso trauma, di fronte al quale non ha mezzi pratici autonomi per reagire. Il corpo allora attiva un programma bifasico, orientato a potenziare la parte del corpo che dovrebbe servire a risolvere il problema.

Qui:
evoluzpersonale.blogspot.it/.../...
è spiegata brevemente tutta la teoria.

In sintesi, Hamer dice che l'autoguarigione consiste semplicemente nel fatto che le malattie vengono e vanno via spontaneamente, quando il conflitto termina la seconda fase. Per questo tutti i sistemi di "cura" (non solo quello occidentale, ma anche tutti quelli alternativi) sarebbero inutili perché il corpo, quando la persona è pronta, guarisce da solo.
Viene invece parzialmente rivalutata la medicina occidentale, perché i farmaci servono per limitare gli effetti delle malattie, in attesa che guariscano poi da sole. L'importante è non cadere nell'illusione che le medicine siano strumento di cura.

Vi invito ad approfondire l'argomento, del quale sento una forte mancanza in queste pagine. Questi i miei testi di riferimento:
- I primi due libri di Claudio Trupiano:
www.macrolibrarsi.it/.../__grazie_dottor_hamer.php
macrolibrarsi.it/.../...

Li ho trovati illuminanti, anche se forse un po' troppo manichei: in una sua recente conferenza ha smorzato molto i toni delle invettive contro la medicina occidentale.
- Sto leggendo "L'enneagramma biologico" di Manuele Baciarelli.
macrolibrarsi.it/.../...
E' un testo che integra le lacune degli studi di Hamer: perché solo certe persone si ammalano in un certo modo per certi traumi e altre no? A questo Hamer non sa rispondere. Fa solo l'analisi al contrario: se ti sei ammalato di raffreddore, vuol dire che sei preoccupato del futuro. Baciarelli ci spiega perché non tutte le persone preoccupate per il futuro si ammalano facilmente di raffreddore.
I libri scritti proprio da Hamer esistono, ma sono molto più complicati da capire per chi non è medico. Meglio Trupiano.

Buon natale a tutti!
Sono d'accordo sostanzialmente con quello che è stato detto sia nell'articolo che nei commenti.
Sono un'esponente di quelli...dall'altra parte della barricata,per così dire,e riconosco che il sistema medicina fa acqua da molte parti,se non da tutte.
Noi medici abbiamo molte responsabilità:innanzitutto la tentazione dell'onnipotenza.Il fatto che si sia un po' responsabili della vita e della salute altrui fa si che spesso,da essere un servizio per l'altro,la medicina diventa una manifestazione narcisistica di potere.
Invece di chinarci con occhio attento e compassionevole sulla persona che soffre,ci si erge tronfi (di cosa,non si sa) e si impone all'altro di piegare la testa in alto verso noi.
Questo atteggiamento ,fra l'altro,porta a prendere clamorose cantonate,in quanto esclude l'umiltà,il dubbio,la possibilità che le cose non siano esattamente come sulle prime appaiono e come ci hanno insegnato a guardarle.
Un'altra responsabilità è la mancanza di ascolto della persona che si rivolge a noi per avere aiuto e risoluzione alla sua sofferenza,che va di pari passo con la mancanza di rispetto.
Un'altra cosa,l'ideologia c'è,ed è molto alimentata,se si va a guardare bene dai dictat di mercato del famigerato Big Pharma,che impone di curare secondo determinate linee guida(dettate dalla speculaizone e dal profitto)che sono molto più spesso di quanto si pensi a discapito della salute.La stessa big Pharma foraggia debitamente le università,i professionisti che quindi vengono formati sui dicrtat imposti,e,abilmente,spacciano le medice "diverse"come farneticazioni di un gruppo di matti che non aveva di meglio da fare.
Io ,per mia scelta,utilizzo le medicine non convenzionali,che sono tutt'altro che acqua fresca,e sembra proprio che si basino sulla fisica quantistica,e quindi non si parla di pizza e fichi.Sono medicine dolci,che non hanno effetti collaterali e funzionano, e pure bene.
Pero',se andate a ben vedere,i rimedi di questo tipo di medicina non vengono "passati" dal Servizio sanitario nazionale,possono essere al massimo detratte per il venti per cento dalla denuncia dei redditi:questo non vi dice nulla?
Sono d'accordo con voi,l'essere umano non è una malattia,ne' un elenco di sintomi,ma è un insieme di corpo,anima,cellule e pensieri,emozioni e sentimenti e ormoni e ogni cosa gioca la sua parte nel meccanismo.
fra l'altro,l'elenco dei sintomi ha una valenza anche statistica,perchè non è detto che si manifestino tutti,o che si manifestino nello stesso modo in tutti.Bisogna saper osservare .
C'è solo una cosa da dire:un 'analisi,una radiografia,non sono un dato a se',o almeno,non dovrebbero esserlo,ma vanno inserite in un quadro d'insieme,vanno contestualizzate,interpretate dopo avere considerato aspetti ed implicazioni:questa è una cosa che si impara a fare dopo anni di studio e applicazione.Con tutta la buona volontà di questo mondo, facendo l'esempio del naturopata,un naturopata non possiede queste competenze,proprio perche' il suo ordinamento di studi non le fornisce,vuoi per la legislazione o proprio per la finalità diversa del lavoro in se',rispetto al lavoro del medico.
Senza nulla togliere o senza mancare di rispetto,si parla,insomma, di competenze diverse ,che pero' possono e debbono,secondo me interagire e collaborare in nome dell'unico imprescindibile fine:il benessere della persona che ha bisogno di cure.Fine che,ahimè,e sono d'accordo con voi,spesso si perde,ahimè,di vista.