Manifestazioni in tutto il mondo, copertura mediatica da mondiali di calcio, e tutti a strapparsi i capelli per il "miracolo" di questa ragazzina che, "da sola", ha messo in moto la rivoluzione ambientale che salverà il pianeta.
Con un piccolo particolare, che tutti si dimenticano di citare: non esiste un solo partito al mondo, in nessuna delle nazioni più industrializzate, pronto ad accogliere e a fare proprio il messaggio ambientalista di Greta Thunberg.
Manca cioè l'anello di congiunzione fra le parole e i fatti. Ed è forse proprio questo il motivo per cui i media si sono buttati a corpo morto sul fenomeno Greta: perchè sanno tutti benissimo che nessuno farà comunque niente, e che questa faccenda è destinata a dissolversi nel nulla nell'arco di pochissimo tempo. Un po' come quando Bergoglio invoca "la pace nel mondo" serza rivolgersi a nessuno in particolare: lo dice, la notizia passa sui telegiornali, e dopo dieci minuti è già stata dimenticata.
Quindi con Greta si fa audience - e si distoglie la gente da problemi più reali e contingenti - praticamente a costo zero. E' il buonismo da un tot al chilo, quello classico di natura boldriniana che così ferocemente appesta il mondo del politically correct.
E' bello poter stare tutti con Greta, e quindi i media fingono di stupirsi per un fenomeno che in realtà loro stessi hanno creato. Ancora una volta la popolazione di pecore è caduta nella trappola dei potenti: una vetrina assolutamente inutile, che serve da valvola di sfogo per gli animi più sensibili e frustrati, ma che non porterà assolutamente a nulla di concreto. Lo zero a zero è garantito già in partenza.
Avete infatti visto un solo politico - in Italia o nel mondo - che abbia detto. "Cazzo, Greta ha ragione! Svegliamoci, facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi"?
Non uno. Esattamente come previsto dal piano originale.
Ancora una volta, il grande esperimento di manipolazione mediatica è riuscito in pieno.
Massimo Mazzucco
A me sinceramente sto stile vegano non mi ha mai convinto ..
Comunque la comunità di LC mi da grandi soddisfazioni .. ogni giorno imparo qualcosa.
Poi il giorno dopo arriva uno con un'altra teoria, mi convince, disimparo ciò che avevo appena imparato, e mi lancio sulla nuova.
Devo farmi un calendario per i giorni da dedicare a LC e quelli liberi, altrimenti ogni giorno cambio teoria.
Tutto questo sapere mi confonde!
Non ti dare proprio pensiero!!!
Su Marte, per ora, ci stanno solo le Scaramucche :
Sai che casino con gli anti insettariani-vegecarnivori
Era per LC2MARS, ma già che c'ero...
Premessa errata. Nessuno dice che "ci nutriamo solo di lattuga", ma semplicemente dice che molti alimenti usati dai vegani e dai vegetariani hanno un impatto sull'ambiente molto maggiore della carne. In sintesi, la dieta vegetariana e vegana sono nemiche dell'ambiente. Ti piaccia o non ti piaccia, ma è così.
Gli studi che hai linkato, o meglio, le conclusioni degli studi da te postati, non so da dove siano presi, noto anche che negli ultimi due casi la fonte dell'articolo originale non è pervenuta:
Fonte? Boh
Fonte? Boh
Nel primo e nel secondo caso c'è scritto il titolo di un libro. Quindi io dovrei leggermi tutto il libro per trovare quella conclusione lì, basata su non so quali dati, che contrastano con quelli di molti altre ricerche:
L'impatto ambientale della carne è allineato agli altri cibi
liberoquotidiano.it/.../...
Oppure, anche l'avocado risulta avere un grandissimo impatto sull'ambiente:
ilfattoalimentare.it/.../
Però di questo i vegani non ne parlano
www.cowspiracy.com/facts
Le fonti del punto 3) sono le seguenti (sul sito linkato sopra ci sono i collegamenti web)
"The carbon foodprint of five diets compared". Shrink That Footprint
Scarborough, Peter, et al. "Dietary greenhouse-gas emissions of meat-eaters, fish-eaters, vegetarians and vegans in the UK". Climactic Change. July 2014. Volume 125. Issue 2. pp. 179-192
Pimentel, David & Pimental, Marcia. "Sustainability of meat-based and plant-based diets and the environment". The American Journal of Clinical Nutrition. September 2003. vol 78. no 3 660S-663S
"Facts on Animal Farming and the Environment". One Green Planet.
"Vegetarianism and the Environment. Why going meatless is important". Vegetarian Guide
"Our Future Our Food. Making a Difference With Every Bite: The Power of the Fork!". Earth Save International
Ranganathan, Janet & Waite, Richard. "Sustainable Diets: What You Need to Know in 12 Charts". World Resources Institute. April 2016
Le fonti del punto 4) sono le seguenti:
Scarborough, Peter, et al. "Dietary greenhouse gas emissions of meat-eaters, fish-eaters, vegetarians and vegans in the UK". Climactic Change July 2014., Volume 125, Issue 2, pp 179-192
"Meat Eater's Guide to Climate Change and Health". Environmental Working Group. 2011
Ranganathan, Janet & Waite, Richard. "Sustainable Diets: What You Need to Know in 12 Charts". World Resources Institute. April 2016 (New)
"How much have you saved?" The Vegan Calculator (New)
Ogden, Lillie. "The Environmental Impact of a Meat-Based Diet". Vegetarian Times. (New)
No, non è così. O meglio: può sembrare così se confronti il fabbisogno calorico delle verdure con altri alimenti, dato che logicamente le verdure sono tra i cibi che hanno meno calorie degli altri in quanto sono composti principalmente da fibre e acqua.
Ma se ti fa stare meglio puoi continuare a crederci.
La realtà ovviamente è molto diversa, ed è spiegata bene anche nel paper della FAO "livestock's long shadow", da me già proposto nei miei articoli e nelle precedenti discussioni.
Quanto agli studi che hai citato: senza combattere a colpi di studi vari, basta fermarsi a riflettere due minuti. Hai scritto: " In sintesi, la dieta vegetariana e vegana sono nemiche dell'ambiente": se anche ammettiamo che lo siano, la dieta onnivora lo è in maniera decisamente maggiore. Solo il fatto che la maggior parte delle coltivazioni eisistenti in tutto il mondo sono destinate agli allevamenti dovrebbe essere una risposta ineccepibile a quello studio che hai citato. Prova a immaginare se tutte quelle colture, invece che essere coltivazioni destinate agli allevamenti, fossero destinate a produrre cibo per l'uomo: saremmo sommersi di cibo in surplus rispetto alle effettive necessità! Ora, se per assurdo tutta l'umanità si cibasse solo di vegetali, ma anche non tutta, lasciando a chi non può coltivare vegetali la possibilità di continuare a mangiare animali (tipo gli Inuit per ovvi motivi e qualche altra popolazione che vive in zone sfavorevoli all'agricoltura) ma che dico tutta l'umanità, basterebbe e avanzerebbe quella "occidentalizzata", ci ritroveremmo con un'enorme quantità di terre prima destinate a produrre per gli allevamenti a discapito di foreste e boschi (o a discapito di colture a uso umano diretto). Se anche solo i paesi civilizzati e industrializzati decidessero di vivere di soli vegetali, avremmo un'enorme disponibilità di terre in più, prima destinate a produrre foraggi che si potrebbero riconvertire in foreste e polmoni verdi a beneficio di tutti noi. Il fatto che ad esempio l'Italia debba importare quasi la totalità dei mangimi (tra l'altro ogm dalle americhe e trattati con pesticidi da noi vietati) per potersi permettere di allevare animali, dato che è autosufficiente solo per circa un 10% per ciò che riguarda i foraggi, e che al contempo sia tra i primi esportatori di vegetali in Europa ti dice niente? Volendo lasciare i nostri tempi e andare a secoli e secoli fa (in cui non c'era certo l'attuale popolazione in esubero) Socrate sosteneva che una delle origini delle guerre fosse l'allevare animali: nel dialogo con Glaucone gli dice che per mangiare carne "avremo bisogno di molti maiali e di guardiani, e poi saremmo costretti a ricorrere più spesso ai medici. E gli allevamenti richiederanno spazi nuovi, sottraendo terreno all'agricoltura. Così, la città sarà costretta ad invadere i paesi vicini ed a fare la guerra". E questi concetti, come detto, sono stati partoriti non certo in tempi di cementificazione sostenuta e surplus di popolazione mondiale! Figuriamoci oggi.
Del resto basta che tu ipotizzi di avere a disposizione un ettaro di terra e a come utilizzarlo per la tua sopravvivenza: otterrai più cibo coltivandolo con vegetali per consumo umano o per coltivare vegetali per allevare qualche animale? Cosa ti garantirebbe maggiori quantità di cibo, l'avere ad esempio un kg di legumi o un kg di carne ottenuto con chili e chili di vegetali coltivati apposta? Non so se mi sono spiegato bene, spero di sì.
Tu e tutti gli altri potete mangiare carne solo grazie agli allevamenti intensivi, altrimenti non ci sarebbe tutta questa disponibilità quotidiana e a piacimento di carne (i nostri nonni ne sanno qualcosa): se per ipotesi non esistessero allevamenti intensivi ci sarebbe pochissima carne in circolazione da consumare quando pare e piace. L'alternativa? Gli animali selvatici non allevati, la caccia? In tal caso , per soddisfare la domanda, vedremmo sparire letteralmente gli animali selvatici dai loro habitat. Vedi tu quindi quale delle due, tra il vivere di soli vegetali e il vivere consumando anche carne e derivati, sia più o meno sostenibile.
Senato batte Gretina 57-0: "Il Green New Deal è una farsa"
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