di Lorenzo Merlo

Populismo ha un sinonimo. È superficialità.

Ma ha anche una biografia, e questa è tutt’altro che superficiale, tutt’altro che priva di dignità, almeno pari a quella che chiediamo per noi stessi. Ed è qui che vale la pena di soffermarsi, affinché coloro che tacciano di populismo chi la pensa diversamente, possano trovare le loro responsabilità dell’attuale stato delle cose.

Tutto il mondo in quattro punti.

L’operoso provincialismo urbano e l’ingenuità rurale, nel dopoguerra italiano si mescolarono in una umana ricetta di solidarietà che solo a pensarci ci si commuove. Quasi fossero consapevoli che l’individualismo riduce l’amore. Con la pietanza del boom economico tutti si riempirono la pancia (senza troppi secondi sensi). I pastori sardi lavoravano in Fiat, le bambine siciliane andavano finalmente a scuola. Le donne lottavano. Gli studenti, con una chimica impossibile, fecero molecola con gli operai. Questi risalirono la corrente per arrivare all’origine di come stanno le cose e riuscirono a farsi riconoscere almeno una parte di dignità.

Il fervore comune era tale che c’era una colonna sonora sociale unica per tutti. Sentire oggi Il mio canto libero, La locomotiva o Crosby Stills Nash and Young è letteralmente essere là, in quel sentimento legante. Essere corpo unico verso qualcosa di imminente e di migliore.

La strategia della tensione, occulta e leviatana figlia di padre Stato e madre Nera, lasciò sul campo la gente comune e mancò di poco il suo obiettivo totalitaristico. La protesta armata, che apparentemente non portò che a morti emanazioni dello Stato, non ebbe il seguito necessario per ricostruirsi una legittimità. Mise però in evidenza, per la prima volta, il vassallaggio italiano nei confronti della longa manus di servizi segreti italiani e stranieri. Chetate le acque si avviarono ragionamenti meno estremistici sebbene altrettanto illegali. Mi riferisco al finanziamento ai partiti, alla corruzione, all’evasione fiscale, alle mafie.

L’importazione dell’edonismo reaganiano, esaltazione dell’individualismo, si propagò veloce come una miccia accesa verso le ideologie ancora apparentemente in salute della destra popolare e della sinistra, ma di fatto già minate. Per i politici, il ritrovo per l’happy hour era più sentito di quello in parlamento. Per molti i soldi erano facili e spenderli ostentatamente, uno status symbol da sbattere in faccia a chi stava indietro.

Tangentopoli rase al suolo la classe politica, ma come Attila fece terra bruciata.

Sotto l’egida dello slogan, lo stato come un’azienda, nacquero governi, piani finanziari e politiche estere all’ombra del bungabunga e di promesse spettacolari, nei confronti delle quali la sinistra da tempo sterile, non aveva altro che freccette colpevolizzanti, di poco conto.

Si iniziava a percepire che ciò che stavamo diventando, le modalità storiche con le quali avevamo in passato trattato il prossimo e osservato il mondo stavano venendo meno.

I piani mondialistici delle cricche capitalistico-finanziarie ebreo-americane stavano pilotando bene la loro motonave anche in acque italiane. Internazionalmente parlando per mantenere la rotta egemonica suggerivano ai governi le opzioni da preferire, creavano guerre, pilotavano la comunicazione.

I paladini del liberismo sotto la bandiera della globalizzazione, avanzavano convincendo molti che le alternative erano tutte peggiori. Lo tsunami che provocarono, annegò gli ultimi scogli delle nazioni, delle ideologie, delle economie locali, della solidarietà, del comunitarismo, delle province e di tutte le dinamiche relazionali tra queste dimensioni, nientemeno del tessuto con il quale ci vestivamo.

Avendo da anni delegato la politica - come tanto altro - a fare e pensare in nostra vece, abbiamo creduto alle promesse senza verifica alcuna. E con quelle ci siamo rivestiti. Abbiamo soprasseduto su un’Europa che, a pensarci bene, come per la democrazia, non è mai esistita, almeno per noi dell’ultima fila, così come ce l’avevano venduta.

A qualunque partito si fosse guardato con simpatia, nelle tasche dei bei vestiti nuovi, non trovammo più le nostre cose. Né la morale del Vangelo, né la mappa delle conquiste dei lavoratori, né la nostalgia. C’erano i video dei radical chic. Parlavano di tutto ma non più di quello che ci interessava. Dedicati ai più popolari diritti individuali, difendevano tutto e tutti, mentre le banche, il debito pubblico, la disoccupazione, gli articoli 18, le mazzette, le privatizzazioni, l’immigrazione fuori controllo, la malasanità, i cappi della burocrazia, le carceri piene, i delinquenti fuori, le pene in prescrizione potevano battere bandiera panamense e attraccare a banchine un tempo off-limits. Non si occupavano del signoraggio bancario, del degrado sociale, della sudditanza militare, monetaria, nazionale, il progressismo lo esigeva, punto.

Lo iato tra chi comandava e chi lavorava era divenuto via via più radicale. La fiducia era bruciata e non servono metafore, né aggiunte per misurare quel tipo di disastro, tranne che chiamarlo delitto, lutto.

Neppure le istituzioni godevano più della I maiuscola, se non per le partite dei partiti.

Così è stato fecondato il populismo. Movimento silente di astensionisti. In crescita costante dall’epoca della questione morale di Berlinguer. Erano gli anni ‘70. Saltato il tappo del barattolo delle ideologie, pompato da amminoacidi di consumismo, quel popolo si è moltiplicato senza avere un valore da seguire, facile preda di emozioni. Ora spesso si raduna ancora, ma non in piazza e contro qualcosa, preferisce i centri commerciali, pensa per sé. Razzismi e pensieri di governi forti occupano sempre più le menti di quegli orfani in cerca di famiglia. Qualcuno l’ha trovata. Osservando che le discendenze di destra e sinistra sono incredibilmente salite sulla medesima scialuppa e dialogano su come riprendere terra, ha deciso di essere del gruppo.

Tracce del nuovo paradigma

Ma nella contrazione generale che tutto ha coinvolto, c’è uno spazio che si espande e respira sotto le macerie della post-modernità. È una vena sottotraccia che non ha ancora il linguaggio idoneo per uscire e pubblicarsi, ma lo troverà. Si tratta delle voci di coloro che in tutto questo decorso, che alcuni non esitano a chiamare catastrofico, riconoscono la presenza satanica di un comune genitore, il materialismo tout court. Con i suoi figli, il positivismo, il capitalismo, lo scientismo, l’imperialismo; con i suoi nipoti, l’opulenza, il culto della personalità e quello del denaro; con i suoi dogmi, per il progresso ad infinitum, per la tecnologia, per il tempo lineare, per l’apparire, forma una famiglia piuttosto invadente e pesante, che oscura e mortifica l’intelligenza del cuore, la bellezza di ognuno, il senso del bene comune, l’equilibrio individuale e sociale.

Nel tempo lineare il presente si allontana da noi e va verso il passato. Intanto ci sentiamo procedere verso il futuro, candidi e indenni nei confronti di ciò che abbiamo fatto. Al contrario, al bene comune corrisponde il tempo circolare. In esso ogni azione o sentimento è lì a ripresentarsi nel suo valore maligno o benigno, tanto a noi stessi, quanto ad altri noi. La sua frequenza o il suo raggio è relativo alla nostra condizione, al nostro sentimento. Esattamente come varia l’intensità del dolore in funzione della sua accettazione - leggi assunzione di responsabilità di quanto l’ha causato - o rifiuto - leggi, assegnazione di responsabilità. Un argomento che, in termini toltechi, riguarda il dominio del tempo. Più a oriente di chiama accettazione, perdono tra i cristiani.

Quelle voci appartengono a uomini e donne mute, antesignane dell’astensionismo. Da molto non hanno rappresentanza. Ognuno a loro modo opera per estendere quello spazio occulto affinché divenga forza comune. Parlano con circospezione di spiritualità, sanno che può essere facilmente fraintesa.

Evitano di citare che stanno solo cavalcando le vie già tracciate dai Maya, dai Toltechi, dagli Egizi, dal Buddhismo, dalla Kabbalah e da altre tradizioni tra cui il Cristianesimo, quello vero non quello posticcio, populista, superficiale appunto che la religione ci ha fatto conoscere. Sanno che per qualcuno, siccome non si può toccare, siccome la scienza dice che non c’è, non esiste, non è misurabile, è un tabù, meglio non toccarlo. Siccome non lo dice il metodo, né la regola, non va bene. Sanno che sono quelli che risolvono la questione accusando di ciarlatanismo a destra e a manca. Lo fanno serenamente, hanno tutta la loro famiglia culturale a proteggerli. Eppure, come con le diete seguite per colpa di pressioni culturali, dove, indipendentemente dai risultati, non impari nulla su te stesso, anche il metodo, che ci addestra a risposte predefinite, non permette di maneggiare la materia dei nostri limiti . Non contiene alcuna maieutica per scoprire come spostarli più in là, come evolvere.

Sanno anche di essere al cospetto di un lento, inesorabile switch storico prodotto del cambio di frequenze energetiche dell’universo, che implica cambi di paradigma al quale l’uomo non potrà sottrarsi. Sanno che siamo ad una concezione provincialista del cosmo e si adoperano per ampliarne il campo. Sanno e sentono che è in atto un passo evolutivo verso una convivialità nuova. L’avvento della fisica quantistica ne è un segno, sebbene il peso sociale avrà bisogno di tempo per compiersi.

Eppure, spiritualità ha un senso elementare. Significa essere nel qui ed ora. Una specie di formula alchemica spesso impropriamente declamata. Essere sul pezzo, per dirla con modalità giornalistiche o psicologiche; essere identificati con quanto stiamo facendo, annullare il tempo, divenire eternità. Essere quindi creativi e forti al meglio delle nostre potenzialità. Ma il contenuto della dimensione spirituale lo si riconosce anche con un sinonimo adatto a questi tempi: benessere fisico e interiore.

È un senso che, come qualunque altra dote, va coltivato ed è allenabile. Come ogni percorso ha la sua durata, le sue difficoltà, le sue ricadute. Arrivati in vetta, se ne vedono altre, altrettanto lontane e impegnative. Tuttavia si capisce che il mondo è sempre quello, eppure è diverso. Come nella fisica quantistica, ma l’avevano detto le Tradizioni da migliaia di anni, a secondo dell’interlocutore le particelle possono avere carattere ondulatorio o materico. Una magia, per chi non c’arriva, dalla quale è doveroso guardarsi. Una banalità per chi l’ha ricreata, dalla quale non può più prescindere. Perché quelle scoperte non riguardano solo i laboratori dell’infinitamente piccolo. Riguardano quello che pensiamo, che facciamo, che sentiamo.

Se prima credevamo che le cose fossero separate, se prima potevamo usare la forza, forse anche la semplice intelligenza dialettica per sopraffare il prossimo, ora, dalla cima, le cose appaiono nella loro contiguità, gli altri sono dei noi a tutti gli effetti, prendiamo coscienza che pensare e fare del male al prossimo sia esattamente farlo a noi. Prendiamo coscienza che siamo totalmente i responsabili della realtà individuale e sociale che viviamo. Siamo consapevoli che senza il nostro lavoro, non potremo lasciare alle future generazioni qualcosa di meglio di quanto abbiamo finora realizzato. Siamo ora capaci di affermare che la politica dello scontro, quella delle opposte fazioni, della negazione del rispetto, perpetuerà la storia così come la conosciamo. Di conseguenza lavoriamo per andare oltre il dualismo dello scontro, per realizzare la realtà attraverso il modo della relazione. Non più oggettiva, ma relativa a me. È tempo per riconoscere che quanto ci appare ovvio e vero non è che l’appiattimento del nostro genio nei confronti delle descrizione della realtà che abbiamo appreso dai genitori, dall’ambito di nascita e infanzia. Tanta altra ce n’è, se vogliamo.

Ci sono due livelli di consapevolezza. Uno, nel quale è come se ci si avvedesse di qualcosa che era sempre stato lì e che mai avevamo notato. Questo livello è il più diffuso, lo si potrebbe chiamare intellettuale. Siccome permette all’ego una certa soddisfazione, facilmente ci si ferma lì, come se quanto c’era da fare fosse stato fatto. L’altro potrebbe essere chiamato livello d’incarnazione. Oltre a quanto già dicano le parole utilizzate per nominarli, la differenza tra i due è ulteriormente semplice. La consapevolezza intellettuale corrisponde a un sapere che prima non avevamo. Come tutti i saperi riguarda la sfera dell’io. In sostanza è un avere. La consapevolezza intellettuale è però già un passo. Ci strappa dall’ottusità dell’ego e ci permette di vedere noi stessi al pari degli altri. Permette di riconoscere quale morale strumentalmente utilizziamo a nostro vantaggio per erigerci sopra gli altri.

La consapevolezza incarnata riguarda invece la sfera dell’essere. Con l’avere noi maneggiamo quel nuovo dispositivo nelle relazioni, affinché l’io se ne giovi. In sostanza è una questione di autostima. Con l’essere non abbiamo più bisogno di mostrare quella consapevolezza come fosse qualcosa di prioritario, da esprimere e trasferire ad altri. Essa uscirà dal nostro fare non dal nostro dire. Non godrà di nessuna nostra difesa. Non è un’allusione a divenire concorrenti di Madre Teresa di Calcutta che probabilmente non avrebbe saputo scrivere un saggio sulla consapevolezza in quanto era e non aveva. È invece una considerazione sostenuta dall’idea che tutti noi abbiamo il nostro gradiente specifico a disposizione per essere incrementato.

Una vorrà convincere, scuotere gli altri. L’altra lancerà reti senza pretese di pesca. Tuttavia ogni tanto qualcuno resterà tra le maglie. Se vorranno li lascerà andare. Non eserciterà su loro alcun potere, se non maieutico al loro percorso evolutivo. Non vuole imporre il proprio ordine al prossimo. Ma non si tratta di una scelta razionale, né un’imposizione etica o razionale. È piuttosto un comportamento d’ordine estetico, sentimentale. Ovvero non si risente quando al cospetto di affermazioni a lui opposte. Non c’è più quel lui. È stato sostituito dall’accettazione, è stato svuotato d’orgoglio, una specie d’invulnerabilità. Ovvero, restando soddisfatti del livello intellettuale non si cambia nulla, al massimo di fa moda. Con la seconda consapevolezza non c’è niente da cambiare perché si è già cambiato tutto. Per-mutare dalla prima alla seconda serve un pieno di umiltà, un cambio di abitudini. È qui il percorso nel quale immettersi. Così l’egoica pretesa di affermazione del verbo e l’emozione del vanto dialettico possono cessare, lasciando il campo all’amore.

Tutti gli scientisti, ovvero, per cultura, tutti noi che ci affidiamo alla formula scientificamente provato o non provato per ritenerci dalla parte della verità abbiamo ora il necessario per comprendere che si erano felicemente appiattiti, su una cultura infarcita di superstizioni alle quali avevamo dato valore assoluto, con le quali avevamo abdicato a noi stessi. Il razionalismo, il materialismo, l’oggettività, la fisica meccanicista ne sono state le orbite formali di forte magnetismo, sulle quali abbiamo esplorato il poco cosmo che possono permettersi.

Ma ora, che anche la fisica, nel suo step quantistico ha raggiunto le prospettive che necessariamente relegano la scienza classica a dato minore e niente più che autoreferenziale, ora che è stato dimostrato che averla creduta assoluta risulta quantomeno inopportuno, anche i signori scientisti, per restare fedeli al culto della scienza, dovrebbero avvedersi e rivedersi. Fu impugnando la torcia dei lumi che si credette di poter ridurre la vita a sola materia. Socialmente parlando fu facile trasferire quelle convinzioni e reificare via via ogni cosa.

Tutto ruotò e ancora ruota intorno al perno dell’economia. Niente ha finora potuto godere di più attenzioni di quanto non ne siano state date al Pil, alla produttività, al denaro. E se quello era il perno, sotto al giogo a tirare la pietra della macina eravamo, tutti noi. Ridurre tutto a economia è una specie di blasfemia nei confronti della vita. In quel miserabile piano di lettura noi, famiglia, società sono soltanto soggetti economici, definiti con le stesse parole utilizzate per le merci. Nel deserto di vetro e acciaio della mente economica non v’è traccia di relazioni umane, del loro valore sostanziale.

Il presuntuoso predominio sulla natura e su tutti gli esseri senzienti è una superstizione che sta culturalmente barcollando, come dopo Copernico, che aveva fatto notare che la Terra non era al centro dell’universo, l’uomo non è al centro di niente se non del proprio ego.

Fu così che la natura, gli animali, la terra, l’ambiente, i loro cicli, furono messi da parte insieme alla conoscenza sottile proveniente da tutte le geografie del mondo e delle epoche passate. In grama alternativa, considerati alla stregua di una proprietà privata o di cose di poco conto. Quel modo si è impadronito della nostra sensibilità. È rimasto legittimo per tanto e per troppo ma ora che ci si sta risvegliando, si chiama sfruttamento o arroganza. Ora è chiaro che stiamo tagliando il ramo sul quale siamo seduti.

C’è ancora chi continua a tagliare, a tirare dritto verso il baratro. Non vede che le sue verità, che voler raggiungere la verità alimenta esattamente ciò che andrebbe smorzato: l’implicita lotta, per difenderle, al momento giusto diviene fondamentalismo. Un concentrato sulla propria affermazione che non guarda allo strazio che provocherà. A quel tipo di uomo interessa solo il successo di ciò in cui si identifica.

È costituito anche da queste cose il paradigma capillare di cui è piena la nostra fisiologia. È anche in queste cose che possiamo riconoscere l’esigenza e le modalità su come andare oltre, su come liberarcene, su come non perpetrarlo e perpetuarlo. È nelle nostre potenzialità realizzare altro, esattamente così come abbiamo realizzato queste.

Ai tempi nostri, tanto la destra popolare che la sinistra popolare non hanno mai preso le distanze da quel materialismo, dal capitalismo. Non ne hanno mai vista la disumanità. Non hanno mai fatto caso che su quella via uccidevano tutta l’intelligenza del sentire, tutta la capacità di creare. A testa alta, le loro scelte tenute su dal valore economico, hanno distrutto coste, valli e paesaggi.

Diversamente ha sempre detto e fatto la cultura spirituale della destra tradizionale, da sempre anticapitalista. Le sue altre espressioni, quali il razzismo e il nativismo, il paganesimo modulate con maturità, non sono altro che l’attuale localismo, bioregionalismo, decrescita e recupero della sacralità della natura. Aspetti e dimensioni della realtà, dell’individuo, della socialità che ora stanno emergendo nelle coscienze di tutti.

Significa che molte idee prima espressioni di un colore ora sono espressioni d’intelligenza e quello considerate. Significa cioè una liberazione da preconcetti e tanto altro. C’è di mezzo un’ecologia della mente, senza la quale convinzioni e dogmi continueranno a intossicarci, a ucciderci vicendevolmente e da soli.

Oggi siamo avveduti delle carte che abbiamo in mano. Non vogliamo più giocarle dietro consiglio di qualcuno o di qualcosa d’altro che non sia il nostro sentire. Non vogliamo più creare società, uomini dominati dalla paura che li obbliga ad anelare sicurezza, che gli impedisce di volare, che gli castra l’atteggiamento creativo, la sua potenza più infinita. Né individui e società alienate, psicopatiche, per le quali è ordinario e comprensibile lo sfogo della violenza sugli altri e su sé. Il progresso ci ha messo all’angolo di noi stessi. Ci ha comprato come con gli specchietti comprava i nativi e i colonizzati. È bastato un benefit o un mutuo per la tv al plasma. Ci ha devastato lo spirito creativo. È tempo di riprenderlo.

Fonte

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Nulla di più fallace e devastante del mantra "lo Stato come azienda".
L'azienda ha come fine il profitto.
E, ovviamente, lo persegue anche a scapito di chiunque altro - lavoratori, consumatori, ambiente - se l'entità regolatoria statale non glielo impedisce (il famoso "tagliare le unghie al capitalismo" del mai troppo compianto Olof Palme).
Lo Stato ha come fine la fornitura di servizi ai cittadini, per rispondere alle loro esigenze materiali e immateriali.
Un'azienda pubblica deve essere efficiente nel senso di non dilapidare risorse in sprechi e corruttele, ma NON deve fare profitti. Se fa profitti vuol dire che ha fornito un servizio inferiore o peggiore rispetto a quanto avrebbe potuto.
Se, invece che deputata a fornire servizi, un'entità pubblica si occupa di settori strategici - quelli avanzati o particolarmente delicati - la sua funzione sociale, ancorché indiretta, è ancor più elevata e quindi lontana dalla logica del profitto sic et sempliciter.
Stato e azienda sono due cose incommensurabilmente diverse.
Già prima della (successiva e conseguente) privatizzazione, la mera trasformazione delle aziende pubbliche strategiche in SpA è stato un abominio, concettuale ancor prima che pratico.

E da lì gli altri abomini a catena, dall'alternanza scuola-lavoro che insegna ai ragazzi a lavorare gratis e ringraziare finanche, alla favoletta secondo cui lo Stato - come la massaia merkeliana o il buon padre di famiglia o come qualunque azienda - non può spendere più di quanto guadagna/incassa (ma la massaia e l'azienda non possono stampar denaro, lo Stato invece potrebbe). Quindi si realizza: la trappola del debito e l'educazione dei ragazzi alla sua inevitabilità.
L'equazione Stato=azienda è stata la chiave di volta della controrivoluzione reazionaria e mercatistico-dogmatica, neofeudale negli effetti.
e' ineccepibile la bellezza di questo pezzo, nei contenuti e nella prosa. Il nocciolo del problema e' il totale controllo di una certa elite' sulle masse che vengono condotte a cercare la prorpia gioia fuori dal se. E' la cultura della persona dissociata. Per fortuna la Rete con la sua entropia sta paradossalmente fornendo ad una fetta di societa' un modo per dubitare del mainstream.
Aggiungo un'altra conseguenza "culturale" di quell'equazione sconsiderata: la glorificazione della figura dell'imprenditore, il capitano coraggioso dell'azienda cui (secondo loro) tutti noi dovremmo ispirarci e conformarci.
Il nuovo eroe. Quello che un tempo era etichettato, con un certo disprezzo, un mercante (da cacciare dal Tempio) ossia uno che non si faceva scrupolo a ingannare se necessario e comunque non viveva del suo lavoro ma di speculazione, quello è diventato l'esempio fulgido dei nostri tempi. Non Tolstoj vecchio o Albert Schweitzer, non Gandhi o il Che (a seconda delle inclinazioni) ma l'imprenditore, che con compiaciuta spocchia si vanta di esserlo quando si presenta agli altri.


E poi giù profluvi di vendutismo accademico-televisivo sul diventare "imprenditori di noi stessi", come se l'archetipo di Marte (che soggiace all'impresa ma anche all'aggressione e alla guerra) fosse l'unico ad avere diritto di cittadinanza. Come se gli altri archetipi - povero Jung! - e le altre umane facoltà non avessero diritto di cittadinanza. Uomo a una sola (e confliggente) dimensione.
E poi giù altri profluvi di espertismo giornalistico-accademico secondo cui "gli italiani hanno poca cultura finanziaria", come se la vecchietta dovesse laurearsi alla Bocconi per mettere al sicuro i suoi piccoli risparmi di una vita. O il bel tomo di Chicco Testa che ci etichetta come idioti e/o scansafatiche se non siamo in grado di orientarci nella giungla delle offerte in bolletta, a seguito della truffaldina "liberalizzazione" del mercato energetico.
Il fatto che questa gente non sia immediatamente spernacchiata dimostra quanto la diabolica equazione Stato=azienda (e vita=azienda) sia stata catastroficamente inoculata in tutti noi.
"Sanno anche di essere al cospetto di un lento, inesorabile switch storico prodotto del cambio di frequenze energetiche dell’universo, che implica cambi di paradigma al quale l’uomo non potrà sottrarsi. Sanno che siamo ad una concezione provincialista del cosmo e si adoperano per ampliarne il campo. Sanno e sentono che è in atto un passo evolutivo verso una convivialità nuova. L’avvento della fisica quantistica ne è un segno, sebbene il peso sociale avrà bisogno di tempo per compiersi."


STUPENDO ARTICOLO, STRACONDIVISIBILE!!
Articolo profondissimo perché mette in discussione la struttura profonda della nostra società e (sub)cultura, invece di limitarsi a starnazzare sugli epifenomeni conseguenti a tale struttura, dalla casta-corruzione alla criminalità organizzata - ovvero "i bravi di don Rodrigo", che non esisterebbero se non ci fosse don Rodrigo e, a salire, tutta la gerarchia del potere.
Un testo da meditare.
Un unico appunto riguarda la frase di pag. 8: "la cultura spirituale della destra tradizionale, da sempre anticapitalista". Tutta la sapienza tradizionale va richiamata in causa e rafforzata con la nuova scienza (quella vera) che l'autore richiama, non solo quella riscoperta dalla "destra tradizionale", con cui comunque occorre confrontarsi con interesse e senza pregiudizi para-ideologici.
Articolo condivisibile e stupendamente descrittivo....e ti credo,sembra anzi lo e', la summa alchemica di migliaia di post scritti in questo blog,di anni di denunce e di prese di posizione di chi in questo "luogo comune" ha trovato e trova sponda piu' che propizia e amica e perche' no..complice ;-)
Allenarsi a riconoscere la menzogna porta alla fine al riconoscersi e al capire l'aria che tira soltanto respirandola,come in quei giorni pre temporale quando si avverte nell'aria l'elettricita' statica del fulmine.Adesso basta pero',sto incensandomi/ci/vi troppo,la consapevolezza di essere caduti in mano ai piu' che mediocri/stregoni/santoni della globalizzazione senza se e senza ma,ci sta portando lontano,abbastanza per riuscire a capire,che come diceva il grande Faber, non ci sono poteri buoni, se il mondo e' una prigione,beh questo e' il mio augurio per tutti noi :-x



IN RED WE TRUST
Bello. Triste nella sua veridicità, ma assolutamente condivisibile.
Un quadro chiaro e lucido del nostro presente e della mancanza di sostanza, intesa come valore in ogni ambito, che ormai permea la nostra realtà.
Sotto la superficie
di Lorenzo Merlo


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Senza parole, in parte non so cosa dire che già non dica a me, leggerlo scritto da altri arricchisce.
Ciao Luogocomunari, mi son letto le discussioni riguardo il voto e avendo provato un certo "fastidio" (riguardo alcuni commenti) ho preferito astenermi dal partecipare a tali discussioni.

Tornando a oggi, assolutamente un bell' articolo, condivisibile quasi in toto.
Mi lascia perplesso, sarà a causa del mio pessimismo, solo la parte relativa a "cambi di frequenza", "nuovi paradigmi" e non specificate scoperte della fisica quantistica.
Quali sarebbero le recenti scoperte della fisica quantistica alla quale viene sempre fatto riferimento senza mai citare uno straccio di studio?
Quali studi, prove, misurazioni starebbero a dimostrare questo "cambio di frequenza"? Alcuni parlano di "frequenze spirituali" ma se si parla di spiritualità non vedo cosa possano centrare le grandezze fisiche.
Io possiedo un frequenzimetro...se qualcuno mi dice a cosa collegarlo per verificare mi sta bene, altrimenti è solo "fede cieca" e sappiamo dove le fedi cieche hanno sempre condotto.

Questo più volte citato "cambio di paradigma" è un tormentone che sento circolare dall' inizio degli anni '90 (insieme a presunte "ere dell'acquario" e simili) negli ambienti new age e radical chic.
Di fatto questo nuovo paradigma mi sembra si stia realizzando al contrario, questa "nuova spiritualità" che all' epoca mi è apparsa soprattutto come un "vestito di moda" da indossare allo scopo di rimorchiare o spillare soldi ai gonzi mediante improbabili gruppi di crescita spirituale, di fatto non ha portato a niente. Nonostante questi 30 anni di new age oggi siamo arrivati a un tale livello di ateismo (in tutti i sensi) che credo non abbia precedenti nella storia umana! Anche le forme di spiritualità più a portata di mano, come x esempio i sentimenti umani (senza scomodare dei e santi) non sono mai state così spianate ai minimi termini.

Riguardo ai cambi di frequenza quelli si che sono avvenuti!!
Prima della cosiddetta "era dell' acquario" erano presenti solo le frequenze naturali di pianeta e universo, poche emittenti radiotelevisive, qualche radioamatore, le comunicazioni militari, navali e aeronautiche, tutte comprese fra i kilohertz e i megahertz. Poi sono arrivati i cellulari e con essi una diffusione capillare di trasmettitori piazzati in mezzo ai centri abitati, che si sono moltiplicati nel corso degli anni sino a raggiungere ogni angolo, comprese le zone verdi nelle quali le antenne vengono travestite da alberi. Poi è arrivato pure il wifi, così oltre al resto abbiamo anche quasi tutti (se non noi i nostri vicini) un bel trasmettitore in casa.
E tutte queste belle tecnologie funzionano sulle microonde (come i forni), che viaggiano a frequenze superiori (giga hertz) a quelle tradizionali delle trasmissioni radiotelevisive del passato.
Per cui le affermazioni relative a un "aumento delle frequenze" è assolutamente corretto, ma ahimè si tratta di emissioni tutt'altro che spirituali...

Purtroppo questo tormentone negli ultimi decenni non si è placato, anzi è riuscito a valicare i confini degli ambienti new age e si è esteso a contaminare un po' ovunque e in ambienti diversi, compresi quelli della politica e dell' informazione alternativa.
Tale "virus" che in passato era diffuso soprattutto fra donne tardone in attesa di principe azzurro e relativi uomini che si atteggiavano all' uopo per racimolare qualche scopata, è ormai dilagato sino a coinvolgere anche persone intelligenti e informate.
In sostanza sta facendo presa sulle persone migliori! Li ho sento questi temi fra gli ambientalisti, gli antieuro, i free vax, fra quelli che fanno volontariato sociale, insomma assolutamente belle persone. Certo, chi si rende conto di come stanno le cose, che ha ancora una sensibilità, che crede ancora nella vita ha bisogno di sperare in qualcosa, altrimenti ci si suicida.


Sarà che sono vecchio e non ho figli, forse per questo non ho bisogno di sperare granchè...se non di schiattare prima del botto finale, ma io invece sono convinto, anzi convintissimo che questo tormentone faccia assolutamente parte dell'oscuro progetto.

Innanzitutto perchè la teoria del "nuovo paradigma" rende passivi i suoi seguaci. Il "grande cambiamento" avverrà grazie ai cambiamenti di frequenze cosmiche che faranno evolvere le coscienze universali, per cui IO non serve faccia nulla! Avverrà tutto da solo o per volontà divina. Già questo mi appare come un pessimo inizio, visto che in questo mondo anche materiale serve agire anche su questo piano, mettendo a rischio il proprio sacrosanto culetto se si vuole cambiare qualcosa. Non basta pregare o recitare mantra per smuovere dai troni i nostri carnefici che hanno tutto l'interesse, le intenzioni e i mezzi per fare tabula rasa di tutto ciò che è spirito, ma anche semplicemente amore, ma anche semplicemente rapporto umano.

E siccome sono complottista inside, credo di capire anche lo scopo ulteriore di questo gioco. Dopo aver distrutto completamente tutto quello che può offrire un senso alla vita umana, rendendola totalmente svuotata di qualsivoglia valore, rendendoci tutti soli, egoisti, chiusi, vuoti e sterili (probabilmente anche in senso procreativo), arriverà il "grande cambiamento" ma sempre pilotato da LORO.
E' chiaro che in un' umanità privata di tutto, spiritualità, amore, amicizie, radici, speranze, creatività, capacità di godere delle cose belle, ci sarà terreno fertilissimo per l'instaurazione di una bella TEOCRAZIA!

Fra l'altro realizzando le profezie dell' apocalisse di Giovanni a corroborare quindi di credibilità la bibbia, magari riveduta e corretta dai Biglini di turno! Non a caso sempre negli stessi ambienti assieme ai nuovi paradigmi circolano anche teorie su "fratelli delle stelle" che ci salveranno e simili. Ora stanno creando il regno di satana (ormai vicino al completamento, manca solo la parte finale più cruenta) in modo da preparare l' umanità alla venuta di Dio, che forse potrà trattarsi di un alieno superevoluto (e questo darebbe un senso alle varie biglianata) ma che in sostanza si tratterà solo di un totalitarismo globale guidato da LORO che annullerà ogni libertà ma che grazie a una preparazione iniziata da molto tempo verrà accolto con fervore.
La possibilità che Dio ci sarà presentato come un essere extraterrestre mi viene suggerita dalla eccessiva visibilità che sta ricevendo il sopracitato Biglino.
In sostanza un' umanità stremata da guerre e miseria, senza più nulla di umano, semplici corpi con bisogni fisiologici da soddisfare, sarà ben felice di rinunciare a tutte le libertà personali in cambio di un po' di ordine e di amore (quello del dio fasullo chiaramente), e la teocrazia globale verrà accettata a furor di popolo. Poco conta se verremo evirati, nutriti a insetti, e costretti a vivere come schiavi se sarà il (presunto) dio a imporcelo.
E questo regime potrà durare secoli...solo un cataclisma naturale potrebbe resettare il pianeta, ma probabilmente i potenti hanno già pensato anche a questo...

Quote:

In sostanza un' umanità stremata da guerre e miseria, senza più nulla di umano, semplici corpi con bisogni fisiologici da soddisfare, sarà ben felice di rinunciare a tutte le libertà personali in cambio di un po' di ordine e di amore (quello del dio fasullo chiaramente), e la teocrazia globale verrà accettata a furor di popolo. Poco conta se verremo evirati, nutriti a insetti, e costretti a vivere come schiavi se sarà il (presunto) dio a imporcelo. E questo regime potrà durare secoli...solo un cataclisma naturale potrebbe resettare il pianeta, ma probabilmente i potenti hanno già pensato anche a questo...

Questa è una cosa a cui ho pensato anch'io. Del resto perchè distruggere tutti i "credo" attuali se non per creare il caos e dopo... creare un nuovo ordine.
PESSIMISTI! :-(
Ripensamento. Cancello il post.
Grazie, ottimo articolo, condivido in pieno, e' quello che penso anch'io ma non avrei mai saputo esprimerlo con tanta grazia e armonia!
Quoto #11 peonia, leggo tanti commenti pessimisti, io francamente ho colto il lato opposto...
Esatto Flor anche io.. forse perchè siamo Donne ed il Futuro è FEMMINILE nel senso profondo del termine :-)
Arula


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Questa è una cosa a cui ho pensato anch'io. Del resto perchè distruggere tutti i "credo" attuali se non per creare il caos e dopo... creare un nuovo ordine.

Già... e non è difficile da capire. Io ormai sono convinto che praticamente tutto sia pilotato. Anche le "mode" apparentemente più innocenti. Il cinema, la musica, le mode, i tormentoni mainstream ma anche quelli alternativi, oltre ovviamente alle realtà macroscopiche che tutti vediamo. Temo che la penetrazione (posteriore si intende) sia talmente capillare da influenzare anche quello che ci sembra ancora quasi pulito e innocuo.
Non so se si tratti di pessimismo o semplice realismo...
Di fronte a qualsiasi argomento tendo a ragionare in questo modo: Questa cosa è utile al "progetto"? E quasi su tutto mi viene da rispondermi di si...

Secondo me siamo fregati e basta, a meno che non succeda un miracolo, tipo una scoreggina astronomica che azzeri in pochi secondi tutta la tecnologia di merda con la quale ci stanno schiavizzando...

Se fossi un terrorista non metterei le bombe dove sta la gente, neppure nelle stanze del potere. farei saltare in aria soltanto antenne, server, tirerei giù satelliti e cose di questo tipo. Il potere oggi si basa su queste tecnologie, senza di esse le sue armi sarebbero spuntate e collasserebbe come un castello di carte...basti pensare alle conseguenze globali che provocherebbe un azzeramento del sistema informatico anche solo delle borse :-). Il grande Monopoli globale che viene giocato sulle vite delle persone improvvisamente scomparso...e prima che venga ripristinato nella vecchia forma cartacea ci vorrebbero anni...
Oppure la scomparsa degli smartphone...milioni di persone costrette a imparare (o reimparare) ad avere rapporti umani reali!
E' curioso come una elite di potere così intelligente e lungimirante abbia affidato le sue sorti a tecnologie tanto evolute quanto fragili...di certo disporranno di un piano B.
peonia


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il Futuro è FEMMINILE nel senso profondo del termine

E' quello che ho sempre pensato anch' io, ho sempre considerato la donna in quanto essere che da la vita e dotato di maggiore sensibilità, profondità, elasticità e molto altro sicuramente più adatta degli uomini a gestire la comunità umana.
Ma ora dopo aver visto all' opera alcune rappresentanti, vedi la ex presidentA della camera, la siringatrice di bambini, la tentata distruttrice di costituzioni e varie altre mi sto ricredendo. :-)

Oggi non è la donna a stare sul gozzo al potere, ma proprio il principio femminile! E' quello uno dei principali obiettivi contro il quale si stanno muovendo i carri armati metaforici. Le donne ormai possono anche scalare le vette del potere, purchè abiurino la loro femminilità, non intesa come estetica o altri pseudo valori da salone di parrucchiera ma proprio come essenza femminile, quella vera!

In ogni caso credo che siccome la vita (e pure la salute) a differenza di quello che ci vogliono far credere non è questione di guerra, competizione o lotta per la sopravvivenza ma semplicemente di EQUILIBRIO, sono convinto che un futuro "sano" (che dubito si verificherà) dovrebbe essere guidato ne da uomini ne da donne, bensì da coppie sane e felici.
Finchè siamo "single" siamo sempre incompleti e fuori equilibrio, quando riusciamo a realizzare una vera coppia, oltre ad aver superato una preziosissima scuola di vita, realizziamo una terza cosa che è più dell' insieme delle parti che la compongono.

Mi rendo conto che è un discorso assolutamente fuori moda, ma sono assolutamente convinto che l' essere umano raggiunga il suo massimo equilibrio nella coppia, si intende sana e coesa, non quelle coppie fasulle alle quali siamo...anzi ci hanno ormai abituato.
I pastori sardi lavoravano in Fiat. Le donne lottavano.
Dopo...

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L’importazione dell’edonismo reaganiano, esaltazione dell’individualismo, si propagò veloce come una miccia accesa verso le ideologie ancora apparentemente in salute della destra popolare e della sinistra, ma di fatto già minate. Per i politici, il ritrovo per l’happy hour era più sentito di quello in parlamento. Per molti i soldi erano facili e spenderli ostentatamente, uno status symbol da sbattere in faccia a chi stava indietro.

...che bislacco scorcio degli anni80!


Quote:

l’individualismo riduce l’amore.

Non puoi amare gli altri se non ami te stesso!


Quote:

Saltato il tappo del barattolo delle ideologie, pompato da amminoacidi di consumismo, quel popolo si è moltiplicato senza avere un valore da seguire, facile preda di emozioni.

Che linguaggio...faccio fatica a pensare agli amminoacidi...steroidi di consumismo...casomai..


Quote:

Evitano di citare che stanno solo cavalcando le vie già tracciate dai Maya, dai Toltechi, dagli Egizi, dal Buddhismo, dalla Kabbalah e da altre tradizioni tra cui il Cristianesimo, quello vero non quello posticcio,

...quello vero...


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L’avvento della fisica quantistica ne è un segno, sebbene il peso sociale avrà bisogno di tempo per compiersi.

Ci mancava la fisica quantistica e il peso sociale che avrà bisogno di tempo per compiersi...boh


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Non è un’allusione a divenire concorrenti di Madre Teresa di Calcutta che probabilmente non avrebbe saputo scrivere un saggio sulla consapevolezza in quanto era e non aveva.

Cosa dire...


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È bastato un benefit o un mutuo per la tv al plasma. Ci ha devastato lo spirito creativo.

La creatività devastata non dipende dalla TV...ma ce ne sono ancora al plasma?
...anzi se fai un video..lo monti e lo riguardi sullo schermo gigante...è conseguenza di creatività..
..ma anche commentare/osservare dibattiti documentari films può accendere il cervello...


Non saprei dire se il virgolettato è davvero attribuibile ad Einstein. E se lo è, in che stato psicofisico potesse essere quando lo pronunciò. Però sono abbastanza certo che non avrebbe mai condiviso quanto si legge nella didascalia: "la realtà dipende/è creata dall'osservatore". Da confrontare con la celebre "Dio non gioca a dadi", volta a confutare per l'appunto l'affermazione precedente. Per molti versi l'articolo è pregevole, ma questa fisica quantistica messa lì a casaccio, come se fosse indispensabile a riempire i vuoti del ragionamento, boh... E in ogni caso lasciate da parte Einstein, perchè a lui la fisica quantistica gli stava alquanto sul cazzo.
Immaginavo che la "deriva spiritualistica" dell'autore avrebbe fatto storcere il naso a qualcuno.

Invito tutti a considerare l'articolo nel suo insieme. Non sempre è necessario validare ciascuna frase da un punto di vista materialistico. Specialmente quando ci sono di mezzo concetti che vengono espressi da millenni da altre scuole di pensiero.

E comunque, la visione spirituale delle cose non va ad inficiare l'analisi storica degli eventi, che rimane a mio parere di valore assoluto.
La spiritualita' fa ancora paura, viene negata con forza, pero' le religioni, quelle no, non si toccano e nemmeno il dio denaro. Evviva il materialismo e l'indottrinamento dei falsi dei.
Com'e' strano il mondo...
e pure basta con essere sempre contro la "spiritualità" perchè è di moda in questo millennio! la Spiritualità è ben altro e di più delle Religioni..a cui i materialisti fanno sempre riferimento...
L'autore ha detto cose molto intelligenti, anche nel caso delle frequenze...poi chi lo capisce e chi non .... vorrà dire ch si dovrà ancora risvegliare...
Il problema della spiritualità è che è qualcosa di talmente profondo, intimo e personale che forse andrebbe trattata con più rispetto, magari evitando di citarla a vanvera ed evitando di sbattere la propria in faccia agli altri.
Zlatorog cit:"Ma ora dopo aver visto all' opera alcune rappresentanti, vedi la ex presidentA della camera, la siringatrice di bambini, la tentata distruttrice di costituzioni e varie altre mi sto ricredendo. "

Ma quelle non sono Donne, solo perchè hanno un sesso femminile....sono delle pupazze stronze, messe lì....io parlo di DONNE COMPLETE...coloro che portano avanti il compito del Principio Femminile....
"L’uomo e la donna evolvono attraverso la comprensione, la consapevolezza e la manifestazione armonica di entrambi i Principi all’interno di sé, tramite l’esperienza esterna della relazione, ossia nel rapporto di coppia." E' vero, ma anche da single si può evolvere, celebrare quelle "nozze alchemiche" che uniscono in se stessi il Principio Maschile e Femminile, così si è completi....
#22 Falchetto
E' vero Falchetto, hai ragione, ma e' anche vero che c'e' una forte negazione nell'interpretare la fisicita' delle cose come energia e frequenze, c'e' una reticenza estremamente bambinesca a mio avviso nel considerare l'universo che "vibra" e con esso le creature del creato. Come se questo negasse il nostro essere qui sulla terra, mentre l'uno non nega l'altro. Viviamo e facciamo la nostra esperienza, ma abbiamo la consapevolezza di cio' che siamo e di dove andiamo, tutto qui, senza prendere tutto sempre troppo sul serio. Io credo che la consapevolezza in un certo senso ci faccia prendere la vita con piu' leggerezza.
Flor de aguas ma io potrò interpretare la fisicità delle cose come cazzo mi pare senza essere tacciato di negare qualcosa?
Ma che decidi tu come devono "sentire" le cose gli altri?
E io potro' parlare di spiritualita' e energia che vibra senza vedere gente intorno a me che ruota gli occhi al cielo e sbuffa provando compassione per me? Tu interpreta quello che vuoi della vita, ma poi non ti lamentare se altri hanno una visione leggermente meno materialistica della tua, avendone tra l'altro fatto esperienza diretta!
QUOTO FLOR!
conoscete la rivista "terranuova"? tratta spesso queste tematiche. riguardo alla fisica quantistica credo che nessuno (me compreso) ci abbia capito molto
Forse non mi sono spiegato bene...io non ho assolutamente nulla da ridire riguardo la spiritualità, anzi! L' aspetto spirituale lo considero parte integrante dell'essere umano, e sicuramente la sua parte più nobile!
Dell'uomo privato (o accecato) nel suo piano spirituale rimane ben poco, ovvero quello verso cui ci stanno conducendo, in quanto l'uomo evoluto spiritualmente è quanto di peggio ci possa essere per i potenti!
Diverso è il discorso delle religioni che invece mi appaiono come un tappo all'evoluzione spirituale oltre che uno strumento di controllo sociale e un' arma da guerra. Stessa cosa riguardo alla new age che altro non è se non una forma di religione annacquata per potersi adeguare agli edonismi della società occidentale, non a caso nasce alla fine degli anni '80.
Ricordo ancora quanto faceva figo in quegli anni per i post-paninari vestire i panni degli "spiritualoni" da offerta speciale, che sfoggiavano qualche monile indiano sopra gli abiti firmati o in bella mostra sul cruscotto dell' automobilona e si riempivano la bocca di "vibrazioni", "corpi astrali" e altre parole di sicuro effetto prese a prestito da culture millenarie delle quali non conoscevano praticamente altro se non gli affascinanti vocaboli sanscriti.
La religione new age non è stata altro (e lo è ancora anche se non viene più chiamata così) che uno strumento atto a svuotare le religioni tradizionali orientali dei loro contenuti trascendenti, nonchè un' ennesimo svilimento del cristianesimo.

Insomma credo che la spiritualità sia ALTRO, come dice Falchetto qualcosa di intimo profondo e personale! Non una moda! Non uno status symbol! Non qualcosa di cui riempirsi la bocca per ostentare ciò che non si è. E neppure un' ancora di salvezza alla quale aggrapparsi quando le cose vanno male.
Purtroppo come scrivevo sopra, la spiritualità new age attrae anche una moltitudine di belle persone, cosa fra l'altro comprensibile. In questo vuoto spirituale totale nel quale siamo stati condotti è evidente che chi ha ancora una sensibilità finisca per aderire a quello che è rimasto ad averne una parvenza. Quando mancano le merci primarie si finisce a comprare i surrogati.

Quote:

E io potro' parlare di spiritualita' e energia che vibra senza vedere gente intorno a me che ruota gli occhi al cielo e sbuffa provando compassione per me?

Chiedersi perché la gente "ruota gli occhi al cielo e sbuffa" no, eh?
Magari si sono rotti i coglioni di sentire sempre la stessa fuffa?
Se fossi un po' meno spirituale e un po' più empatica te ne saresti accorta.
“Chiunque non resti sconvolto dalla teoria quantistica, sicuramente non l’ha capita.”.
Frase attribuita a N. Bohr uno dei padri della fisica quantistica.

Nello studio scientifico della materia alcuni scienziati hanno intrapreso la ricerca del “mattoncino” fondamentale della materia.
Hanno scoperto che un atomo è formato dal 99,999 % di vuoto e solo 0,001% di esso è formato da particelle le quali sono formate da una serie di vibrazioni.

Max Planck uno dei padri della fisica quantistica disse:

“Come uomo che ha impegnato tutta la vita per la scienza più limpida, lo studio della materia, posso dirvi, come risultato della mia ricerca sugli atomi, questo: non esiste materia come tale…
Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza che fa vibrare le particelle di un atomo e che tiene insieme il minuscolo sistema solare dell’atomo…
Dobbiamo supporre l’esistenza di una mente conscia e intelligente dietro a questa forza.
Questa mente è la matrice di tutta la materia.”


In realtà non esiste la materia come tale, anche il vuoto non è tale, tutto è pieno di energia vibrante, tutto l’esistente è interconnesso da una rete di vibrazioni che trasportano informazioni ed energia.

Oltre ad Energia/forza ed Informazione, c’è un terzo fattore fondamentale, che grazie alla fisica quantistica, trova il suo giusto riconoscimento anche nella scienza della materia ed è la Coscienza.

Per mezzo di questi tre fattori: Coscienza, Informazione, Energia può emergere la forma del mondo materiale.

Se dal macrocosmo passiamo al micro cosmo scopriamo che le evidenti separazione tra gli oggetti svanisce smaterializzandosi in intrecci di onde interconnesse tra loro (Entanglement quantistico), le particelle possono comportarsi sia come corpuscoli sia come onde (Dualismo onda-particella), l’informazione è istantaneamente disponibile ovunque (Non località della informazione), in pratica il macro cosmo e il microcosmo appaiono governati da leggi fisiche differenti, due mondi separati tra loro.
Cosa che ovviamente non è essendo il macro formato dal micro e non viceversa.

In un certo senso si potrebbe dire che la fisica quantistica è la scienza della metafisica, in effetti molti fenomeni definiti paranormali trovano in essa la spiegazione scientifica.

Il riconoscimento scientifico dell’interconnessione tra tutto quello che esiste rende possibile il famoso cambio di paradigma, ovvero il passaggio dall’attuale riduzionistico ad uno olistico.

Il paradigma riduzionistico frammenta tutto in parti separabili non dipendenti tra loro.
L’uomo è visto come “dominatore” delle ambiente che può sfruttare a suo piacimento, trasformarlo per adattarlo alle sue esigenze industriali al proprio esclusivo beneficio, senza porsi domande sulle ripercussioni che il deterioramento d’equilibrio naturale e lo sfruttamento delle risorse ha sulle generazioni future.
La situazione che questo modo di ragionare ha creato è davanti ai nostri occhi e diventa sempre più evidente la sua drammacità.

La comprensione del “messaggio” racchiuso nelle scoperte della fisica quantistica rappresenta un ponte per poter passare da un incancrenito riduzionismo ad una visone olistica dell’esistente, dove finalmente l’umanità comprende che il suo antropocentrismo è frutto di una razionalità egocentrica malata, che è in antitesi con l’equilibrio naturale.
Il degrado della società umana è dovuto allo squilibrio sempre più accentuato che ha generato, è il frutto di una razionalità malata ed infantile.

Ora inserisco un video di Jiddu Krishnamurti, un noto mistico indiano che ha avuto diversi incontri con un altrettanto noto scienziato occidentale David Bohm, un esempio di incontro tra oriente e occidente.

“Capire … significa trasformare quello che è.

@Falchetto

Quote:

Chiedersi perché la gente "ruota gli occhi al cielo e sbuffa" no, eh? Magari si sono rotti i coglioni di sentire sempre la stessa fuffa?

E stica@@i, io pure mi sono rotta a sentir parlare di salvini e di maio, guarda un po'... ;-)
E smettila di roteare gli occhi al cielo, ti vedo! :-x
#29 zlatorog
Ma perche' quando si parla di spiritualita' si finisce sempre col parlare di new age???? di moda? Non e' una moda, ed e' lontana anni luce dalla new age, almeno quella vera, ma sembra un binomio che vada a braccetto nella mente della gente, peccato, forse bisognerebbe approfondire un po'...

Quote:

E stica@@i, io pure mi sono rotta a sentir parlare di salvini e di maio, guarda un po'...

Pensa che io mi sono rotto i coglioni a sentire parlare di un po' di tutto: calcio, figa, politica, (brutta) musica, (brutte) auto, locali (dove si mangia male e si spende tanto), vacanze (in posti osceni)... e nella lista ci sono anche le tue "vibrazioni".

Tutto viene ridotto a fuffa a forza di parlarsi addosso, anche la spiritualità, tristemente.
#33 Falchetto
... Ergo, io non sono libera di parlare di cio' che voglio, perche' te sei saturo di certi discorsi? Interessante, ne prendo atto

Quote:

Ergo, io non sono libera di parlare di cio' che voglio, perche' te sei saturo di certi discorsi? Interessante, ne prendo atto

Ergo nessuno ti ha impedito di parlare quindi non ci provare neanche a fare la vittima.

Tu sei libera di parlare esattamente come il tuo interlocutore è libero sia di roteare gli occhi al cielo che di contestare i tuoi argomenti.
:roll: :-(
#35 Falchetto
Bene, grazie, non volevo certo fare la vittima, comunque va bene cosi'...
mi ero persa questo, forse l'hai aggiunto in un secondo momento

Quote:

Se fossi un po' meno spirituale e un po' più empatica te ne saresti accorta.

Lo trovo alquanto superficiale come giudizio, soprattutto visto il fatto che non mi conosci, ma posso aver capito male, quindi spiegami per favore cosa intendi. Piu' empatica? Meno spirituale? Ma di che parli? Credi non abbia empatia per il prossimo e viva su una nuvola di zucchero filato? Beh se e' cosi', stai sbagliando di grosso
Se non ti accorgi che la gente "rotea gli occhi" perché non ne può più di sentirsi dire le stesse cose è evidente che manchi di empatia, cosa c'è da spiegare?
#38 Falchetto
Forse ti sembrera' difficile da credere, ma io non faccio proseliti con le persone che mi stanno attorno, e per motivi miei personali, big surprise! Non parlo di queste cose con nessuno, pensa un po', a parte il mio compagno con cui ho condiviso le stesse esperienze, quindi vuoi o non vuoi a volte se ne parla. Ne parlo solo qui, quando si presenta l'occasione (pensa quanto siete fortunati :perculante: ). Sta cosa della gente che ruota gli occhi al cielo e' un'immagine che ho di alcuni qui quando la discussione verte su questo.
E fammi capire, quindi se un utente ipotetico di LC si fosse rotto di sentirmi parlare di queste cose, e io me ne fregassi, mancherei di empatia... questo non mi torna, magari sorvolare il mio commento, no?! E io allora quando sento parlare di dibattiti politici a mio avviso sterili e noiosi, dovrei tacciarli di mancanza di empatia nei miei confronti? Contento tu....
Bellissimo articolo, grazie.
Flor lascia perdere Falchetto... :-D

grazie AL2012, grazie davvero!
Peonia e mi sa che e' meglio, pero' in fututo evitare di dare giudizi ad cazzum sarebbe auspicabile... me ne faro' una ragione ;-)
Al2012

Spiegazione semplicistica ma comprensibile e assolutamente condivisibile. Fra l'altro senza aver studiato l'argomento è quello che mi è sempre venuto spontaneo pensare.
Quello che invece non condivido è perchè mai i potenti portati a consapevolezza dell' erroneità del sistema che hanno creato dovrebbero rinunciare al loro potere...:-)
Senza scomodare la fisica quantistica anche un bambino si rende conto che questo sistema è sbagliato sino dalle fondamenta e sicuramente i anche potenti lo sanno benissimo. Le bugie riguardo all'evoluzione, la competizione, la lotta per la supremazia e tutte le altre teorie finalizzate a giustificare e rendere naturale ciò che naturale non lo è per niente (ovvero il loro potere a danno dell'intera specie) in fondo le hanno avallate e promosse loro stessi.

Il fatto che l'universo sia fatto di energia, informazione e coscienza è cosa assolutamente vera, ma non vedo come possa indurre chi seppure negando l'evidenza ha tutto l'interesse a mantenere i suoi ingiusti ma comodissimi privilegi e a consentire cambiamenti che andrebbero ad intaccarli. I troni da che mondo è mondo si sono sempre retti su bugie soprusi e ingiustizie, e mai come oggi queste qualità sono state così fortemente sostenute da tecnologie avanzatissime.
Se tu fossi un allevatore di galline, è chiaro che saresti perfettamente consapevole dell' ingiustizia intrinseca alle base della tua attività, ma non credo che per questo rinunceresti ai tuoi profitti e andresti a fare una vita da gallina :-)

Flor Das Aguas


Quote:

Ma perche' quando si parla di spiritualita' si finisce sempre col parlare di new age???? di moda? Non e' una moda, ed e' lontana anni luce dalla new age, almeno quella vera, ma sembra un binomio che vada a braccetto nella mente della gente, peccato, forse bisognerebbe approfondire un po'...

Sono assolutamente d'accordo che la spiritualità non abbia nulla a che fare con la new age...anzi la seconda serve proprio a chiudere gli accessi a ogni possibile crescita spirituale.
Come ho appena scritto, considero la spiritualità parte integrante dell'essere umano nonchè la parte più nobile!
E' che ascoltando gli stessi vocaboli, le stesse espressioni, gli stessi discorsi, le stesse teorie e le stesse citazioni da parte di un gran numero di persone cosa viene da pensare? A me la stessa cosa di quando vedo un gran numero di persone vestite allo stesso modo.
Credo che i percorsi spirituali non abbiano bisogno di linguaggi comuni, atteggiamenti comuni, luoghi comuni ( :-) ), proselitismi e altro. Tali comportamenti appagano più che altro il bisogno di appartenenza, necessità sicuramente umana e naturale ma che con lo spirito ha poco a che vedere.

Sono ormai quasi 30 anni che sento parlare di grandi cambiamenti, nuovi paradigmi, cambiamenti di vibrazioni (oggi vengono chiamate frequenze), ma in questi decenni di grandi cambiamenti ne ho visti e molti ma volti nella direzione opposta.
Anzichè rivolgere lo sguardo verso l'alto vedo sempre più persone che camminano col capo chino sul loro telefonino di merda a vivere la loro non-vita sui social, e poi ci si meraviglia se nessuno si accorge che nel cielo si formano strane scie?
Dove sono i fenomeni precursori di questo grande cambiamento?
Negli sparuti idealisti, speranzosi e sicuramente positivi ma purtroppo POCHISSIMI umani, (guarda caso quasi tutti concentrati nei paesi occidentali) che hanno capito qualcosa ma che non possono fare assolutamente nulla se non drogarsi di illusioni?
In quelle pagine facebook piene di immaginette fantasy accompagnate da scontatissimi aforismi di utenti adolescenti (anche se magari hanno + di 40 anni)?
In tutte quelle persone che continuano a dire a chi non la pensa come loro le solite frasette preconfezionate quali "aprite gli occhi", "non avete ancora capito" o "svegliatevi" (per la gioia dei testimoni di geNova)?
Nei pochi realmente "buoni" che si fanno veramente il culo per migliorare la vita di chi sta peggio di loro?

Le persone dotate di nobili qualità umane, non sono affatto una novità! Per fortuna sono sempre esistite ma purtroppo sempre in minoranza. Hanno solamente migrato, se in passato erano concentrate nei gruppi cattolici oggi si possono trovare altrove, ma il loro numero rimane invariato. Certo oggi c'è una maggiore consapevolezza di come stanno le cose, ma il merito di questo non è delle "frequenze cosmiche" bensì di quelle del wifi che ha consentito grazie a internet l'accesso a informazioni prima impossibile. E' questo il grande cambiamento: Internet! Ma essendo uno strumento quasi interamente nelle mani del potere credo che difficilmente servirà a svegliare le coscienze. Senza contare che la rete (che può anche essere intesa come quella per catturare i pesci) pullula anche di un' infinità di stronzate di ispirazione pseudospirituale che non mancano di attirare e fare breccia (e recare profitto).

A volte mi chiedo chi ha inventato questi termini (tipo "nuovo paradigma" e simili), mi sembrano cose uscite da libercoli stile la profezia di celestino o il codice da vinci...è chiaro che se tutti usano gli stessi vocaboli si sente puzza di settarismo...
FLOR/FALCHETTO: Basta, perfavore. Anche gli articoli più interessanti devono venir rovinati dai battibecchi?
Redazione


Quote:

Anche gli articoli più interessanti devono venir rovinati dai battibecchi?

Parole sante!
Non capisco perchè non si possano esprimere i propri punti di vista anche se diversi risparmiandosi gli sterili, inutili e noiosi attacchi personali...
Dalle differenze di opinioni potrebbero-dovrebbero scaturire spunti di confronto e quindi arricchimento, mentre i battibecchi stile mariadefilippi a cosa servono?
i battibecchi nascono sempre con le stesse persone....
Ottimo articolo grazie per averlo postato e grazie a chi lo ha scritto...per quanto riguarda il lato spirituale..occorre veramente sempre dividerlo dalle analisi storiche?

PS: sentendo il nome di Bohm (una figura grandissima della nostra era) non posso che pensare anche a Corrado Malanga ed ai suoi studi.
Articolo davvero bellissimo.

Per tutti gli utenti che fanno difficoltà a comprendere il concetto di Fisica Quantistica credo sia importante conoscere i risultati di un esperimento realizzato dapprima dallo scienziato britannico Thomas Young nel 1801 e che in seguito è stato ripetuto da altri scienziati in epoche a noi più vicine.

Si tratta dell' Esperimento della doppia fenditura, nel quale si dimostra, in maniera scientifica, come l'osservatore influenza in maniera determinante la realtà che osserva. Questa semplice constatazione a mio avviso non può che portarci a riflettere più a fondo sulla vera natura della realtà che ci circonda, sul ruolo e sul potenziale che l'essere umano ha all'interno della stessa.

it.wikipedia.org/.../...

Inserisco anche un simpatico video che descrive l'esperimento



Andando ancora più a fondo nei risultati dell'esperimento inoltre si arriva ad osservare fenomeni che vanno bel aldilà della realtà che osserviamo normalmente nella nostra esperienza quotidiana, quali la Dualità o quella che potremmo definire l'interconnessione esistente tra tutta la materia dell'intero universo.
Ora non essendo io uno scienziato preferisco fermarmi qui ma invito tutti coloro che hanno voglia di comprendere più a fondo questi fenomeni a fare ricerche in merito, sono certo che rimarrete davvero sorpresi da ciò che scoprirete.

Per quanto riguarda invece il discorso sulla spiritualità vorrei segnalare un libro molto interessante che mi è capitato di leggere qualche tempo fa e che tenta di dimostrare "che esiste una sostanziale armonia tra lo spirito della saggezza orientale e le concezioni più recenti della scienza occidentale", una sorta di connessione tra spirito e scienza difficilmente immaginabile ai più.

Il libro si intitola "Il Tao della fisica" del Fisico Fritjof Capra

Inserisco anche un video di una sua conferenza dove parla del libro e più in generale della sua storia.
David Bohm sicuramente!
Su Malanga nutro qualche dubbio, ovvero o parla per archetipi che riesco a comprendere solo parzialmente, oppure c'è qualcosa che non mi quadra.
AlexZion

Assolutamente d'accordo! Scienza (quella vera) e spiritualità sono assolutamente vicine, se non addirittura la stessa cosa...
#44 Redazione
ricevuto!

#43 zlatorog

Quote:

Credo che i percorsi spirituali non abbiano bisogno di linguaggi comuni, atteggiamenti comuni, luoghi comuni ( :-) ), proselitismi e altro. Tali comportamenti appagano più che altro il bisogno di appartenenza, necessità sicuramente umana e naturale ma che con lo spirito ha poco a che vedere.

questo e' vero, ma come fai a parlare di certe cose, esperienze spirituali? Il linguaggio, la parola non sono in grado di formulare questi concetti, senza risultare banali o scontati e spesso si finisce per usare frasi che in un certo senso ti catalogano...

Quote:

Dove sono i fenomeni precursori di questo grande cambiamento?

Bella domanda... nella presa di coscienza della gente? Il fatto che sempre piu' persone realizzino che questo sistema e' sbagliato e' un inizio, e questo sta avvenendo. Se il concetto di universo come energia non ti e' estraneo, allora la presa di coscienza di sempre piu' persone dovrebbe alla fine creare un cambio, o una roba del genere, sempre a livello di frequenze, come il principio dell'immunita' di gregge, per capirci. Quando? Boh, pero' questo a mio parere e' il succo, poi il fatto che in rete si speculi molto in modo banale non aiuta di certo gli scettici.

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Nei pochi realmente "buoni" che si fanno veramente il culo per migliorare la vita di chi sta peggio di loro?

E questa e' la chiave, il potere del singolo, che spesso viene sottovalutato. Io sono convinta dell'immenso potere che abbiamo, potere che va realizzato. Ne ho parlato spesso riferendomi alle mie esperienze, ma non e' facile da spiegarsi. Noi siamo collegati, siamo una cosa sola, comunichiamo, siamo qui ed esprimiamo la nostra individualita', ma questo ha ripercussioni sul tutto. Le cose cambiano con la volonta', cambiano davvero se siamo "connessi", non parlo di vincere la lotteria o roba del genere stile pensiero positivo. Parlo di connessione con l'ordine delle cose, che non e' il nostro piccolo orticello.
Flor Das Aguas


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questo e' vero, ma come fai a parlare di certe cose, esperienze spirituali? Il linguaggio, la parola non sono in grado di formulare questi concetti, senza risultare banali o scontati e spesso si finisce per usare frasi che in un certo senso ti catalogano...

Eh...non è detto che se ne debba parlare...posso dire che le esperienze più illuminanti della mia vita sono state prive di parole. E se cerco di descriverle oltre alla sensazione di essermi sentito veramente collegato a tutto (senza wifi :-) ) non trovo modo per descriverle.


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Il fatto che sempre piu' persone realizzino che questo sistema e' sbagliato e' un inizio, e questo sta avvenendo.

In realtà questo è sempre avvenuto...con modalità molteplici e variegate, ma non mi sembra sia iniziato nulla.
Quando ero ancora un bambino ogni tanto vedevo qualche hippie e avevo la sensazione che essi avrebbero cambiato il mondo (perchè mi rendevo conto già da bambino che le cose non andavano, infatti l'errore è talmente palese che se ne accorgono pure i bambini) ma sappiamo bene come è finita...


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la presa di coscienza di sempre piu' persone dovrebbe alla fine creare un cambio, o una roba del genere, sempre a livello di frequenze, come il principio dell'immunita' di gregge, per capirci.

mmm...tutta questa presa di coscienza collettiva sinceramente non la vedo. Ci sono persone più coscienti di altre certo, ma oggi come in passato. L' accesso a internet sicuramente favorisce la diffusione di informazioni ma temo che le informazioni non siano sufficienti a una reale presa di coscienza. Quando ero ragazzino erano comune discutere di argomenti profondi, complice anche la diffusione di certe sostanze, ma solo per qualcuno si trattava di una reale ricerca di consapevolezza, per gli altri (la maggioranza) era solamente moda. Allora non c'era internet ma in compenso circolavano libri (e forse era meglio).
PS: L'immunità di gregge lasciamola alla siringatrice di bambini e al suo dottor professor truffatore imbroglione...hahha :-)


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il potere del singolo, che spesso viene sottovalutato. Io sono convinta dell'immenso potere che abbiamo, potere che va realizzato

Eh certo! Fra l'altro risulta evidente come il potere malato e tossicodipendente dei padroni del mondo viene ad essi delegato da NOI! Tanti singoli che anzichè prendere atto del proprio potere personale preferiscono servire i propri carnefici.
Il problema è che sottrarre il proprio avallo a questi signori consiste in un atto di EROISMO e di autosacrificio, e purtroppo di eroi in questo mondo ne nascono assai pochi...


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Noi siamo collegati, siamo una cosa sola, comunichiamo, siamo qui ed esprimiamo la nostra individualita', ma questo ha ripercussioni sul tutto.

Assolutamente verissimo!!!


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Parlo di connessione con l'ordine delle cose, che non e' il nostro piccolo orticello.

Eh già...tutto vero! Ma vai a fare questo discorso con il 99% dei pecoroni.
Fra l'altro ti confesso una curiosità...25 anni fa in un momento particolare della vita in cui mi sono dedicato moltissimo alla ricerca spirituale e mi sentivo veramente "connesso" (senza internet) la lotteria l' ho vinta veramente :-). Non molti soldi ma la curiosità fu che non avevo mai giocato prima (e neppure dopo) e sapevo che avrei vinto :-)

Cmq la strada per liberarci dalle nostre catene credo possa essere solo questa:

www.youtube.com/watch?v=9RQz5hpy2GI

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Ai tempi nostri, tanto la destra popolare che la sinistra popolare non hanno mai preso le distanze da quel materialismo, dal capitalismo. Non ne hanno mai vista la disumanità. Non hanno mai fatto caso che su quella via uccidevano tutta l’intelligenza del sentire, tutta la capacità di creare. A testa alta, le loro scelte tenute su dal valore economico, hanno distrutto coste, valli e paesaggi.

Dal mio punto di vista posso dire che la sinistra è stata al contrario troppo poco materialista. Hegelianamente parlando, quello che in genere viene chiamato "materialismo" non è altro che un inciampo dello Spirito nel suo cammino.
La confusione dell'autore è qui manifesta anche dal fatto di confonde il materialismo volgare (l'inciampo di cui ho parlato) con il capitalismo. Mentre il materialismo mira a quella materia priva di intelligenza, il capitalismo è votato piuttosto al plusvalore, e non tanto all'accaparramento di beni materiali. Dovete sapere che il valore è una cosa così astratta e volatile che pur appoggiandosi ad esso, non può risiedere nel corpo grossolano della merce o del denaro.
Dicevo dell'inciampo? Sì, lo spirito inciampò nell'inesorabile logica dell'occultamento della verità insita in ogni morale. Non a caso l'autore scrive inconsciamente: "Non ne hanno mai vista la disumanità. Non hanno mai fatto caso che...". Sta infatti nell'occultismo la natura totalitaria di ogni regime politico, o sociale che dir si voglia. Da questo punto di vista ogni complotto apparentemente isolato è un epifenomeno dell'occultismo. Ossia la classica punta dell'iceberg che affiora dalla superficie placida dell'oceano.

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Diversamente ha sempre detto e fatto la cultura spirituale della destra tradizionale, da sempre anticapitalista.

E' stata sempre anticapitalista, ma di fatto favorevole ai regimi di potere e di organizzazione sociale precedenti. Quello che non gli è andato giù è stata la nuova fisiologia nata dalle ceneri dell'antichità grazie al soffio vitale della modernità.
Si scopre oggi che la modernità, pur essendo nata in Europa, non corrisponde e non è mai corrisposta alla civiltà occidentale. Solo in questo, alla cultura della destra tradizionale va riconosciuta la sua precoce presa di consapevolezza.

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Populismo ha un sinonimo. È superficialità.

Il populismo è l'ultimo fronte che sta capitolando all'avanzare di quella cosa che confusamente viene in genere chiamata mondialismo. Ed è per questo che sono al suo fianco. Il populismo odierno non è affatto superficialità ma resistenza a oltranza.
Oggi solo sotto la sua ombra, sotto la bandiera del populismo, mi sento di cantare ancora come un partigiano, Bella Ciao.
Ma badate che il mondialismo ancor prima di essere un'ideologia è una cosa reale come i limiti dello sviluppo capitalistico.
@zlatorog
Bello il video, non lo conoscevo, mi ricorda questo....
www.youtube.com/watch?v=QNjkUH3O_94
flor das aguas

hahahaha :-)
Beh è chiaro che hanno preso spunto da Spartacus, visto che il film del Maestro del cinema (Stanley Kubrik) è di molto antecedente.

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Basta, perfavore. Anche gli articoli più interessanti devono venir rovinati dai battibecchi?

Massimo ma perché ci sono utenti che possono battibeccare per pagine e pagine e altri che vengono redarguiti immediatamente (tipo il sottoscritto)?

Che ci sono utenti più uguali degli altri?

Comunque ho ricevuto il messaggio: un utente in meno, un punto di vista in meno.
As long as you're happy...
magari proprio perchè dopo pagine e pagine di battibecchi (vedi recente articolo sulle elezioni) uno inizia ad averne le scatole piene... :-)
E se la piglia col primo che passa?
Ci sono utenti che insultano apertamente, ma tutto viene lasciato correre.
Poi quando qualcuno si confronta magari anche in maniera polemica viene stoppato.

Ok tutto bene, nulla da vedere, passate oltre...

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#44 Redazione

FLOR/FALCHETTO: Basta, perfavore. Anche gli articoli più interessanti devono venir rovinati dai battibecchi?

Mumble mumble,credit davvero che stiano rovinando la discussione?

Cmq per me questo battibecco non è inutile, dà qualche spunto se non su di noi su chi abbiamo attorno.

Sarebbe bello avere la vecchia struttura del sito con le risposte ordinate ad albero invece che piatte - riuscendo a farle rispettare agli utenti- e, almeno per casi come questo, chi è interessato potrebbe seguire lo scambio tra Flor e falchetto e chi no tirare avanti evitando il sottofilone.
#22 Falchetto 2018-03-10 10:48
Il problema della spiritualità è che è qualcosa di talmente profondo, intimo e personale che forse andrebbe trattata con più rispetto, magari evitando di citarla a vanvera ed evitando di sbattere la propria in faccia agli altri.

#29 zlatorog 2018-03-10 11:33
l'uomo evoluto spiritualmente è quanto di peggio ci possa essere per i potenti!

===
Ai futuri la sentenza.
A parte che è "illeggibile"...seguitare a parlare di spiritualità su questo testo mi viene il mal di pancia, non si vorrà paragonarlo a IF di Kipling?
Oltretutto non capisco il senso di scrivere un ammasso di frasi che giungono a cosa? Anche un sassolino/portafortuna di nessun valore è MATERIALISMO...anche dietro ad una zampa di coniglio c'è una candela di spiritualità...effettivamente la spiritualità quando viene consigliata impacchettata e portata a domicilio, diventa grottesca...
Potremo avere domani una vita più semplice? / Ha un fine il nostro subire il presente? // Ma che si viva o si muoia è indifferente, se private persone senza storia / siamo, lettori di giornale, spettatori / televisivi, utenti di servizi: / dovremmo essere in molti, sbagliare in molti, / in compagnia di molti sommare i nostri vizi, / non questa grigia innocenza che inermi ci tiene // qui, dove il male è facile e inarrivabile il bene. / E' nostalgia di futuro che mi estenua, / ma poi d'un sorriso si appaga o di un come-se-fosse! / Da quanti anni non vedo un fiume in piena? / da quanto in questa viltà ci assicura / la nostra disciplina senza percosse? / Da quanto ha nome bontà la paura? // Una sera come tante ed è la mia vecchia impostura / che dice: domani, domani... pur sapendo / che il nostro domani era già ieri da sempre. / La verità chiedeva assai più semplici tempre. / Ride il tranquillo despota che lo sa: / mi numera fra i suoi lungo la strada che scendo. / C'è più onore in tradire che in essere fedeli a metà.
[Giovanni Giudici - Una sera come tante, da "La vita in versi", ed. Mondadori, 1965]

Grazie!