L'anno scorso abbiamo presentato il progetto fotografico "La Città Invisibile" di Federico Povoleri (Musicband), dedicato alla Venezia che sta scomparendo. Ora Federico ha completato il suo lavoro, ed è alla ricerca di un editore per pubblicare il suo libro. Ma gli editori di libri fotografici, molto costosi da produrre, chiedono una sostanziosa partecipazione iniziale alle spese di stampa. Per questo motivo Federico ha aperto una pagina di crowdfunding su IndieGoGo. Questo è il suo video, seguito dall'articolo di presentazione:

La Città Invisibile - di Federico Povoleri

Qualche anno fa, quando ho iniziato ad accarezzare un progetto editoriale basato su un lavoro di "Street Photography" che si integrasse con dei brevi racconti, la mia parte creativa era ancorata al passato, ai tempi in cui si poteva sperare che un editore fosse tale perchè competente e appassionato del suo lavoro, in grado di valutare le potenzialità di un'idea per il suo valore culturale, per la sua originalità o bellezza e non soltanto e unicamente per il livello di notorietà di chi l'ha prodotta.

Ma il "tempo moderno" ha preteso che lo guardassi in faccia: ci sono tantissime persone in gamba con delle belle idee, ma pubblica soltanto chi è già conosciuto, meglio se in tv e non rappresenta il minimo rischio per l'editore, ma solo vendite garantite.

Anche se la strada per trovare un editore che appoggiasse il mio progetto, più che in salita era proprio a strapiombo, mi sono sempre più appassionato alla mia ricerca iniziata quasi per gioco. Sapendo che la mia città è stata fotografata in lungo e in largo e resa famosa in tutto il mondo da tanti fotografi, mi ero chiesto se fosse possibile fare ancora delle foto "belle" e originali di Venezia senza incappare nello stereotipo.

Mano a mano che passavo il tempo a cercare uno scatto "interessante", pensavo sempre meno al problema di trovare poi qualcuno che me lo pubblicasse. Non so bene come è successo ma mi sono ritrovato all'improvviso a riflettere su quello che stava succedendo tra queste antiche pietre sempre uguali ma per nulla eterne. Ho capito che Venezia non è sempre la stessa. Se scatti una foto di San Marco sembra identica a quella del 1920 eppure tutto stava cambiando e scomparendo; le persone, i mestieri, la vita, gli stessi gesti e parole che le persone si scambiano per strada.

Improvvisamente mi è stato chiaro quello che dovevo fare: le fotografie dovevano catturare l'essenza della città prima che scomparisse del tutto, dovevo riuscire a mostrare cosa è stata Venezia per i suoi abitanti prima che la svendessero come una Disneyland da 4 soldi. Le architetture e la "meraviglia" visiva che la città stessa rappresenta non erano le chiavi che l'obiettivo doveva catturare. Quello che all'inizio stavo facendo inconsapevolmente con la "street photography" era catturare frammenti di passato nel presente. Ciò che ancora resta, non so per quanto, dell'essenza di questo luogo e dei suoi ormai sparuti abitanti.

Nel momento in cui tutto è stato chiaro nella mia mente, ho ricominciato a cercare un editore e ho dovuto vedermi sbattere in faccia molte porte prima che mi ricordassi di questa natura divisa tra passato e futuro; e così mi sono detto: "Vivo in quello che consideravo il futuro, ci sono altre strade che posso tentare".

E fu così che il crowdfunding non mi parve più una marca di cereali integrali ma un'opportunità in un mondo in cui i mediocri e i loro posti delle decisioni vivono ancorati al passato per mera convenienza, senza nemmeno capire che tra non molto finiranno in una discarica con le loro poltrone, chiedendosi cosa è successo al mondo nel frattempo.

Ovviamente non so se il mio progetto avrà successo, la strada è comunque in salita ed è comunque ardua, ma almeno è una bella sfida, una cosa in cui puoi credere senza avere imbecilli in mezzo alle scatole, e se non funziona pazienza, uno potrà sempre riprovarci, è come essere tornati per strada, con gli amici e nuove eccitanti sfide da affrontare perchè, stavo quasi per dimenticare, nel frattempo mi sono fatto una nuova gang, personaggi strani che non vedi per la strada assorti nel loro faccialibro, ma trovi in giro per la rete pronti a dare una mano. E' una differenza nemmeno troppo sottile e devo ringraziare anche loro se questa campagna è operativa. Buon Crowdfunding a tutti.

Qui potete vedere la mia campagna: un sincero grazie a chiunque mi aiuterà condividendo questo progetto.

Federico Povoleri (Musicband)

Comments  
Segnalo un paio di cose: a differenza di altri crowdfunding, che sono open-ended, questo ha un tempo limitato: 60 giorni. Se il totale richiesto non viene raggiunto entro la data stabilita, il progetto si annulla e tutti i soldi vengono restituiti ai donatori. Inoltre, nella pagina di IndieGoGo è presente anche la versione del video in inglese. Potete quindi farla circolare anche fra gli amici anglofoni, se ne avete.

Grazie.
Auguri per il progetto , e come direbbe la mia cara amica Veneziana Ros : GHESBORO !!!
Massimo capisco in pieno la problematica di cui l autore si fa portavoce. E' molto triste perche si tratta di una citta' unica con caratteristiche e bellezze che l' hanno resa la piu famosa e una delle piu belle al mondo.

Tu pero'che sei mio concittadino, anche se vivi lontano da Milano come il sottoscritto dovresti sapere che e' un fenomeno che purtroppo riguarda la nostra e tutte le citta' che assumono una certa rilevanza economica.In soldoni dove arrivano una marea di quattrini.

Pensa soltanto cos'e' il centro meneghino. Una ghost city dove alla chiusura degli uffici sembra ci sia il coprifuoco e dove per trovare il primo residente devi allontanarti di un paio di km da piazza Duomo.

Manhattan e' uguale. Cosi come Parigi etc...

Il capitalismo di marchio "reaganiano" ha prodotto questo e non ha risparmiato nessuno.
Certo Venezia fa piu' rumore perche'e' piccola e famosa. Ma l'unico argine a questo genere di scempio puo'nascere solo da regole ben precise da parte dei governi che ad esempio vietino un certo numero di imprese oltre ad una certa percentuale di popolazione e metratura. Ma vorrebbe dire sconfessare l'ideologia che chi comanda non ha nessuna intenzione di rinnegare.
Bellissimo, poetico e artistico, oltre ad essere un documento importante in futuro..

Quoting bushfamilyguy:


Il capitalismo di marchio "reaganiano" ha prodotto questo e non ha risparmiato nessuno.
Certo Venezia fa piu' rumore perche'e' piccola e famosa. Ma l'unico argine a questo genere di scempio puo'nascere solo da regole ben precise da parte dei governi che ad esempio vietino un certo numero di imprese oltre ad una certa percentuale di popolazione e metratura. Ma vorrebbe dire sconfessare l'ideologia che chi comanda non ha nessuna intenzione di rinnegare.



In questo caso, di là delle soluzioni da proporsi, credo sia veramente una generalizzazione farlocca. Venezia è Venezia, cazzo. Non fa rumore, né perché è piccola, né perché famosa, a dirla tutta non fa nemmeno rumore. Il clamore che suscita, al limite, è ancora troppo poco.

Non c'è alcun campanilismo, tantomeno patriottismo, né discriminazioni. Stiamo parlando di cose uniche al mondo. Una città sul mare con una cultura e una storia mostruosa. "Parigi eccetera" ma anche no, se permetti.

Venezia credo sia proprio il baluardo esemplare - in negativo - di cosa significa essere ciechi di fronte i casi più eclatanti di inciviltà.

A me Venezia non piace, tanto per chiarire che non sono minimamente suggestionato, e il giudizio estetico non trascende la mia posizione; neanche il loro dialetto mi piace (se esiste ancora :-D ).

Ma l'ultima volta che ci sono stato, anzi, tutte le volte che vi sono stato, è sempre la rabbia che mi sale. Ogni anno che passa è sempre peggio, chiamare a confronto Disneyland è semplicemente riduttivo. Sembra un mercato privo di anima. Come si possa - per decadi - calcolare in siffatto modo un simile (anzi, senza simile, poiché è unico) patrimonio mondiale, è oltre ogni vergogna e giustificazione.

Provo a immaginare, per assurdo, se Venezia fosse in Svizzera o in Germania, quale estasi avrebbero creato, con quale rispetto e con quale civiltà avrebbero - di fatto - risollevato le sorti di un monumento maestoso quale Venezia di fatto è.

Gliene frega a qualcuno? ... sì, a Musicband e a pochi altri, come il fatto di doversi poggiare a "questa marca di cereali" dimostra.

Mi viene da ridere a pensare agli Italiani che si lamentano quando i tedeschi prendono per il culo, fanno bene. Solo con questa, ci siamo guadagnati di essere presi per il culo per i prossimi cento anni. Senza se e senza ma.
E' incomprensibile che dall'estero frotte di gente sia disposta a spendere un sacco di soldi a tenere in piedi un muro di Pompei, caduto nel 1631, una città morta con un mito costruito in età moderna, mentre per una città molto più antica e soprattutto viva nessuno muova un dito.

Quindi ben venga questa iniziativa, simpatica perché controcorrente rispetto all'andazzo odierno.
Si, sono dell'idea che l'abbandono di Venezia sia un fatto non casuale e altro segno dei tempi.

Certo è una bella cifra, e in 60 giorni la vedo dura. Napoleone ce ne ha messe cento per evadere dall'Elba.
Non è un periodo per artisti.
Si guadagna di più a ospitare extracomunitari.
Io ho un punto di vista sulle città che probabilmente farà raccapricciare molti che danno importanza alla cultura, alla storia dell'umanità ecc. come vengono generalmente e scolasticamente intese, in poche parole per me le città potrebbero essere rase al suolo perché sono l'emblema del decadimento dell'uomo da tutti i punti di vista e lì l'uomo dà il peggio di se stesso. Se è possibile trovare un momento in cui l'uomo ha esplicitato la propria sconfitta come essere libero è stato proprio con la nascita della prima città.

Nel caso specifico non ho capito bene in cosa consista la decadenza a cui Federico fa riferimento. Mi pare che voglia dire che si perda la vecchia tipologia di vita dove una città era un posto dove vivevi facendo cose utili, il vetraio, il falegname, il carpentiere, il panettiere, il bottaio, quello che faceva le barche ecc. mentre adesso ci saranno mille botteghine di souvenir, bar pizzerie e cazzate varie. (penso a questo perché negli ultimi venti anni ho visto trasformare così la città vicino a dove abito che per quanto meno famosa di Venezia è altrettanto storica.)
Tutto questo è il risultato della vita moderna e del cosiddetto benessere. "E' il turismo baby". Quel turismo che tanti osannano perché fonte di reddito e non aggiungo altro che tanto non serve a nulla.
Se i tantissini utenti del sito dessero almeno 20 euro o più, potremmo raggiungere in 60 gg. la cifra....credo...
Il mio messaggio è a tutti gli invisibili del mondo, i poveri, gli anziani, i bambini, i malati, i lavoratori, o piuttosto i nuovi schiavi moderni, a tutti quelli che non vediamo mai con i nostri occhi. Viviamo in un mondo di confusione mentale che non vediamo più niente e nessuno, e con tutto il rispetto per il signore Povoleri, non posso dare niente perché le mie priorità di solidarietà vanno alle vere persone invisibili!
Ciao a tutti,

per prima cosa vorrei ringraziare Massimo per la vetrina che mi offre anche se non ho ben capito come mi ha tagliato l'articolo originalmente pubblicato sul portico lasciando un riferimento finale ai cereali integrali che, mancando la parte iniziale probabilmente non si capisce... :-)

Dico soltanto una cosa, e ne sono consapevole fin da prima di iniziare questa avventura: ha detto bene Pyter: "Non è un periodo per artisti".

E con questo non voglio dire che io sono un artista, non mi piazzo sopra nessun gradino, ci mancherebbe. Faccio una semplice constatazione: se avessi lanciato un progetto fotografico con le migliori "gnocche" senza veli sullo sfondo di Venezia mentre si fanno dei "selfie" con l'ultimo modello di "Iphone", probabilmente avrei già chiuso la campagna con successo.

Vorrei dire una cosa anche a jpatrick che forse ha pensato che il sottoscritto abbia voluto togliersi uno sfizio con il suo libro fotografico autocelebrativo.

Io sono un "invisibile", ed è un mondo che conosco piuttosto bene. Ero invisibile quando grattavo via la merda dai cessi pubblici per 6 euro l'ora, ero invisibile quando ripulivo le spiaggie alle 5 del mattino o quando a 13 anni rompevo blocchi di ghiaccio per fare le granatine ai clienti accalorati di un bar, ma stavo sul retro in mezzo a energumeni beceri e ignoranti che minacciavano di violentarmi un giorno si e uno anche... Però ero un invisibile anche quando lavoravo alla Walt Disney, o quando facevo il regista per il teatro la Fenice. Vedi, non importa il ruolo che ho ricoperto, come hai sottolineato nel tuo post, è questa società ad averci resi schiavi e invisibili, ma la nostra colpa è quella di aver accettato a braccia aperte questa schiavitù in cambio di un anestetico sotto svariate forme: odio tra i nostri simili, sottocultura dell'apparire e della volgarità, ideali mercificati e isolazionismo sociale e culturale.

Ti deve arrivare una randellata sui denti, cosa che la vita non evita a nessuno, prima di aprire gli occhi e spesso non basta neppure quella. Io ero un invisibile in mezzo agli invisibili anche quando mi ritrovai buttato fuori di casa, in mezzo a una strada e senza preavviso da quella stessa gente che pagavo per proteggermi, ignorato da quelle istituzioni che prelevavano e prelevano i miei soldi regolarmente. Costretto a vivere due anni come i poveracci cinesi che stanno in 40 dentro a un monolocale lavandosi con una doccia e utilizzando un singolo bagno. E con me è toccata la stessa sorte a mia madre che aveva 60 anni e una vita di duro lavoro alle spalle.

Non voglio commuovere nessuno, la mia storia è niente in confronto a quella di tanti altri. Ma non pensare che io non conosca gli invisibili del mondo di cui parli perchè ne faccio parte.

E' per questo motivo che ho deciso di dedicare le mie energie e utilizzare i miei talenti (se ne ho) per dare voce agli invisibili. Da "Invisibile" ho continuato a scrivere articoli anche qui, su luogocomune, ho sempre cercato di dare una mano senza preoccuparmi di avere qualcosa in cambio perchè sono convinto che questo è l'unico modo perchè tutti, ma proprio tutti ne traggano vantaggio.

Nel video qui sopra che forse hai visionato, mi sono detto convinto che l'arte è un modo per comunicare con culture e lingue differenti. Questo progetto è soltanto un altro modo che ho escogitato per dare voce agli invisibili. Purtroppo non posso pubblicarlo da solo perchè sono invisibile e a meno che non ti chiami Moccia, scrivi di quattordicenni che amano trombare e vendi con il tuo nome qualche milionata di copie, nessun editore è disposto a investire su di te.

Quello che mi rattrista un pochino, ma soltanto un pochino te l'assicuro, è vedere come gli "invisibili" non capiscano che insieme possono farsi sentire e preferiscono accettare un'invisibilità imposta loro limitandosi a bestemmiare contro i mulini.
stavo per fare la donazione ma per problemi tecnici non è me l'ha fatta fare.
edit ci sono riuscito
edit2 so un cazzone non ho messo il cognome :perculante:

domanda : ma se non si raggiunge la cifra paypal prende lo stesso il pizzo o restituisce tutto?

domanda 2: fede ma pensi che riesci ad arrivare fino a quella cifra qui su luogocomune?
dimmi che hai altri siti frequentati in cui pubblicizzi questa cosa
Fefo, mi hai commosso... Grazie.

Domanda 1: Se la cifra non viene raggiunta, indiegogo restituisce tutte le quote per intero in modo automatico.

Non mi è stato possibile utilizzare la formula "Flexiblefunding" in quanto senza quei soldi l'editore non pubblica il libro, inoltre, i vari premi non sono già pronti ma sono legati alla realizzazione del libro; quindi sono anch'io legato alla cifra da raggiungere.

Domanda 2: No certo, l'impresa è davvero difficile; io non ho moltissimi canali a disposizione, sto facendo tutto ciò che posso ma non ho certo gli strumenti per fare breccia su un vasto pubblico. Inoltre il mio progetto, non essendo un'invenzione utile, o una cosa di Trend fa ovviamente più fatica ad essere preso in considerazione.

Ho visto che alcuni progetti fotografici hanno avuto successo, a uno (The Atlas Of Beauty) ho contribuito pure io, quindi mi sembra giusto tentare. Ho circa due mesi per tentare ogni strada possibile, vediamo che succede.

Grazie ancora.
cci tei m'hai commosso te.

vabbè senti non demordere e cerca di pubblicizzare questa cosa e raccogliere fondi anche nella tua città sul territorio
credo sia il posto migliore per fare breccia nei cuori.

poi qualunque canale va bene ma l'arte la puoi spendere con chi ti capisce e chi lo fa piu facilmente è uno vicino a te.
i quadri per esempio valgono piu nel paese natale dell'artista (a meno di non avere una fama internazionale)

in bocca al lupo
un abbraccio
fede
Cosa buona e giusta, appena posso aggiungo qualche (finto) soldo nel mio conto online e dono.


Quoting vivatesla:

Auguri per il progetto , e come direbbe la mia cara amica Veneziana Ros : GHESBORO !!!



E io aggiungerei che ' 'deso xe el tempo del tabaro fioi' ; voglio gente che gira con il tabaro a venexia, che fa freddo!