Ci risiamo. Puntuale come un orologio svizzero arriva l'attentato che distoglie dai veri problemi politici e sposta l'attenzione sul "terrorismo internazionale".
Ormai la dinamica è talmente prevedibile che bisognerebbe quasi farne una regola: se un certo governo attraversa un periodo particolarmente difficile, state alla larga dai mercatini e dai luoghi affollati di quella nazione. La "cellula dormiente" di turno sarà pronta a risvegliarsi proprio in quelle occasioni.
Pensate solo alla coincidenza: fino a ieri sera tutti i tg e le testate giornalistiche francesi parlavano solo di Macron, di come il suo discorso non fosse riuscito a placare i Gilet Gialli, e di come ormai la fine del suo governo apparisse scontata. Ma da stamattina tutto questo passa in secondo piano, perchè ora ci dobbiamo occupare di Cherif Chekatt, l'uomo sospettato di aver sparato ieri a Strasburgo, e prontamente dato in pasto alla stampa mondiale dall'efficientissimo SITE di Rita Katz.
Davvero dobbiamo aggiungere altro?
Massimo Mazzucco
Il Lawyers' Committee for 9/11 Inquiry è una organizzazione di avvocati americani che combatte da anni per la verità sui fatti dell'11 settembre. Dopo aver lanciato un enorme numero di petizioni che sono state sistematicamente ignorate dalle autorità americane, finalmente il Lawyers' Committee ha riportato una importante vittoria: il procuratore distrettuale di New York ha accettato di far valutare le prove di una demolizione controllata del World Trade Center ad un Grand Jury appositamente stabilito. Se il Grand Jury riterrà le prove valide e sostanziate, si potrà dare luogo ad un processo vero e proprio sulle responsabilità dei crolli dei tre grattacieli del World Trade Center.
La notizia è importante, perchè per la prima volta dopo 17 anni una entità governativa americana (il procuratore di New York) riconosce che vi siano elementi oggettivamente validi per sottoporli ad un Grand Jury. (Questa è la lettera con cui il procuratore di New York, Geoffrey Bergman, conferma al Lawyers' Committee che seguirà le procedure indicate dalla legge).
Il Grand Jury è una istituzione tipica del sistema legale americano, che non è presente in nessun altra nazione al mondo. Svolge una funzione simile a quella di una indagine preliminare, con la differenza che l'indagine non è condotta da magistrati ma da normali cittadini, che vengono scelti casualmente nella popolazione. I membri della giuria ascoltano e valutano le prove presentate dall'accusa, e determinano se secondo loro vi siano elementi per procedere ad una incriminazione. Se la loro decisione è positiva, si passa al processo vero e proprio.
Storia dei Rothschild. Ovvero: come fottere il mondo in 7 generazioni.
di Stefano Re
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Qui puoi firmare la petizione.(Attenzione: se avete GMAIL la mail di conferma vi arriva nella cartella "promozioni")
Una interessante chiacchierata fra Giulietto Chiesa e Giorgio Bianchi, che parte dalla situazione in Siria ed arriva ad analizzare l'attuale situazione della comunicazione sui media mainstream. Giorgio Bianchi, fotoreporter e giornalista, racconta le sue esperienze in Siria vissute in prima persona, e spiega coma mai abbia scritto una lettera aperta a Marco Travaglio, che curiosamente non si occupa mai di questioni internazionali.
Qui la lettera aperta di Giorgio Bianchi a Marco Travaglio.
di Roberto Buffagni
“Verità per Regeni”? Vediamo un po’. Di verità sull’argomento ce n’è solo una briciola. Cominciamo da quella, poi passiamo alle ipotesi.
Briciola di verità
Regeni lavorava per una azienda privata di intelligence, la Oxford Analytica.[1] All’epoca dei fatti, il responsabile di Oxford Analytica è David Young, capo dell’équipe che per conto del presidente Nixon scassinò gli uffici del Partito Democratico al Watergate, facendosi beccare e innescando il processo che condusse all’impeachment e alle dimissioni dello statista repubblicano. Nel board, a fare da testimonials, ci sono John Negroponte[2], responsabile diretto dell’organizzazione degli squadroni della morte nell’America Latina anni Ottanta, e Sir Colin McColl[3], Control dell’MI6 (ora SIS) dal 1988 al 1994.
Regeni agente segreto?
Regeni non, ripeto non era un agente segreto. Per Oxford Analytica, Regeni lavorava da precario, in subappalto, stesso tipo di rapporto che intercorre fra un fattorino che consegna la pizza a domicilio e la catena di fast food che lo assume. Conforme a una plurisecolare tradizione di rapporti organici d’interscambio tra Oxbridge e servizi segreti britannici, il rapporto diretto con Oxford Analytica ce l’avevano i suoi professori di Cambridge, che utilizzavano i graduate students e i ricercatori come manovalanza a basso prezzo.
L'intero impianto propagandistico messo in piedi da Big Pharma per sostenere l'obbligatorietà dei vaccini si basa su tre mostruose fallacie logiche, tanto facili da smontare dialetticamente, quanto difficili da eradicare dal pensiero dominante.
La prima fallacia riguarda il caso Wakefield. Se provate a suggerire a qualunque medico, di qualunque branca della medicina faccia parte, che i vaccini causano l'autismo, lui vi risponderà immancabilmente che: "Questa storia del collegamento fra vaccini autismo è stata proposta per la prima volta da un medico inglese, Andrew Wakefield. Ma poi si è rivelata essere tutta una bufala, perché è saltato fuori che Wakefield aveva falsificato i dati della sua ricerca".
In base a questo semplice ragionamento, il medico in questione scarta a priori l'ipotesi che esista una correlazione fra vaccini e autismo. Non si accorge, il medico, di essere caduto in una banalissima trappola dialettica: anche se per ipotesi Wakefield avesse falsificato i dati della sua ricerca (cosa tutt'altro che vera, peraltro), questo significa automaticamente che non esiste una correlazione fra vaccini autismo? Ovviamente no. Wakefield potrebbe anche essere il più grande truffatore di questo mondo, ma questo non esclude automaticamente che una correlazione possa esistere.
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(Ieri è morto George H. Bush. Questa scheda storica ricostruisce brevemente la storia di una dinastia di personaggi, implicati pesantemente nei crocevia più importanti della storia americana)
Se c'è un motivo per cui insistiamo sull'importanza dell'omicidio Kennedy, dopo oltre 50 anni dall'evento, non è certo per "cospirazionismo congenito", ma per un fatto molto più semplice e tangibile: la stessa persona che era a Dallas il 22 Novembre 1963 dormì alla Casa Bianca il 10 Settembre 2001.
E ciò per sua stessa ammissione, in ambedue i casi. Anzi, nel primo George H. Bush, padre-padrone del Nuovo Ordine Mondiale - oltre che dell'attuale presidente, George W. Bush - si premurò di informare direttamente l'FBI della sua presenza a Dallas quel giorno, proprio nelle ore in cui il corteo di Kennedy si presentava all'appuntamento con la storia in Dealey Plaza.
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