Qualcuno ha detto che chi non impara dalla storia è destinato a ripeterla.
A destra la famosa foto dei “liberatori” americani di Iwo Jima, contro i cattivi giapponesi. A sinistra un fotogramma (capovolto, per l’occasione) dei “liberatori” italiani di Dal Molin, contro i cattivi americani.
Su Arcoiris.tv potete scaricare la copia in HD del filmato.
I NoDalMolin tornano dentro l’area dell’aeroporto vicentino, là dove gli statunitensi vorrebbero realizzare la loro nuova base di guerra; ...
Il triplice accostamento del titolo farà forse aggrottare le ciglia a qualcuno, ma l’analogia esiste, ed è anche abbastanza corposa.
Trattasi, per mancanza di un termine migliore, di “relativizzazione del problema”, ovvero di indurre l’ascoltatore ad affrontare il problema da una premessa valida, ma solo in termini relativi.
Che cosa dice Israele, essenzialmente, nel dibattito sulla questione palestinese? “Loro ci attaccano, e quindi noi abbiamo diritto di difenderci”. E la gente – chi per convenienza, chi per pigrizia mentale, chi per cecità congenita – normalmente gli dà ragione, o comunque lo accetta e non ci pensa più.
Che cosa dice, essenzialmente, la versione ufficiale del’11 settembre? “Loro ci hanno distrutto le Torri Gemelle, e quindi noi abbiamo diritto di andare a bastonarli”. E la gente – chi per convenienza, chi per pigrizia mentale, chi per cecità congenita – normalmente gli dà ragione, o comunque lo accetta e non ci pensa più.
Che cosa dice la medicina ufficiale, essenzialmente, rispetto alle cure naturali? “Non sono provate scientificamente, e quindi noi non possiamo fidarci a metterle sul mercato, perchè abbiamo prima di tutto il dovere di proteggere il cittadino”. Qui la gente magari ci crede un pò meno, ma normalmente lo scetticismo finisce lì, e alla fine corrono tutti dal medico a farsi proteggere con la chemio.
Dove sta il trucco, nel caso di Israele? Nel partire da una premessa che sta “dentro” un problema più grande, che viene convenientemente dimenticato ogni volta che si affronta l’argomento: è vero che il palestinese ti ha aggredito, …
di Marco Cedolin
Solamente il 43% dei cittadini europei si è recato alle urne per eleggere i parlamentari che prenderanno la via di Bruxelles per trascorrervi 5 anni di vacanza lautamente remunerata a spese dei contribuenti. Si tratta del gradino più basso sul percorso di un’Europa che dalle prime elezioni del 1979, quando a votare furono il 62% degli aventi diritto, ha continuato a percorrere una drammatica parabola discendente lunga 30 anni, perdendo progressivamente la considerazione ed il consenso dei propri cittadini.
Se il 57% degli europei ha ritenuto giusto bocciare l’Europa del trattato di Lisbona e della Bolkenstein, del succo di arancia senza arance e delle quote latte, dominata dalla BCE e dalla burocrazia, semplicemente disertando le urne, anche fra coloro che si sono recati a votare non è mancato lo scetticismo. Una parte cospicua dei 736 parlamentari che si recheranno a Bruxelles appartiene infatti a formazioni politiche euroscettiche, o comunque fortemente critiche nei confronti del percorso fino ad oggi intrapreso dalla UE. Formazioni politiche che in molti paesi hanno incrementato il proprio peso ottenendo successi anche considerevoli.
Da segnalare anche gli ottimi risultati ottenuti in alcuni paesi (Francia e Danimarca su tutti) dai partiti ambientalisti, ...
(Articolo originale dell'8 giugno 2009)
Secondo la Costituzione il voto è un “dovere civico”. Ma questo poteva andare bene nel 1948. Oggi è il non-voto a essere un dovere. Morale. Oggi di italiani contenti se ne trovano pochi.
Che siano di destra, di sinistra o indecisi, ormai quasi tutti sentono il fiato della crisi economica sul collo, e si lamentano sistematicamente ai quattro venti.“Paese di merda!” “Io me ne vado, qui non si può vivere”. “Siamo governati da una banda di delinquenti”.
Naturalmente lo sappiamo tutti che quella “banda di delinquenti” la votiamo noi, ma se qualcuno prova solo a suggerire di smettere di votarli, si sente rispondere con disdegno che "tanto non cambia nulla".
Il problema è tutto qui.
Cinismo, pigrizia mentale e pochezza morale concorrono ad una situazione paradossale che si potrebbe sintetizzare in questo modo: mi faccio del male da solo, ma non ho alternative, e quindi continuo a farmelo. Apparentemente, la cosa può sembrare vera: anche se uno non vota lo fanno tutti gli altri, e quindi il problema rimane. Un pò come agli incroci cittadini, che nell’ora di punta tutti occupano disordinatamente, pur di arrivare a casa “prima dell’altro”, invece di rispettare il semaforo. Se lo facessero tutti – dice ciascuno – io sarei il primo a rispettare il semaforo. Se invece lo fai da solo, non solo non serve a niente, ma ti prendi anche del cretino da quello dietro, che ti suona per farti passare a tutti i costi, nonostante il rosso. Dall’alto del suo palazzo il potente osserva soddisfatto i suoi popolani, ...
E’ giusto e sacrosanto che un quotidiano di tiratura nazionale abbia il diritto di chiedere conto delle loro azioni ai propri governanti. I governanti infatti hanno una responsabilità precisa nei confronti degli elettori – quella di fare per loro conto le migliori scelte possibili - e devono poter essere chiamati a risponderne in qualunque momento.
Altresì è giusto e sacrosanto che i cittadini abbiano diritto di chiedere conto delle loro azioni ai quotidiani di tiratura nazionale. I quotidiani di tiratura nazionale infatti hanno una responsabilità precisa nei confronti dei cittadini – quella di informarli correttamente su quello che accade nel mondo - e devono poter essere chiamati a risponderne in qualunque momento.
Rivolgiamo quindi 10 domande al quotidiano La Repubblica.
Nessuno oggi può negare l’importanza che hanno avuto, sulle sorti di intere nazioni - compresa la nostra - i fatti dell’11 settembre. In luce di questo fatto vorremmo sapere:
1 – Perchè nessun giornalista di Repubblica si è domandato come mai nessun nome arabo comparisse sulle liste passeggeri diffuse inizialmente dalle agenzie? LINK
2 – Come è noto, due dei 4 aerei dirottati hanno compiuto manovre altamente spettacolari, ritenute estremamente difficili, se non impossibili del tutto, da piloti professionisti con esperienza trentennale. Perchè nessun giornalista di Repubblica ha sollevato obiezioni, quando le autorità americane ci hanno raccontato che gli aerei sono stati dirottati da 4 persone che non avevano mai guidato prima un jet nella loro vita? LINK 1, LINK 2
3 – Perchè nessun giornalista di Repubblica si è domandato come possa un edificio di qualunque tipo crollare su se stesso, …
L'argomento cancro è sempre molto caldo. Mi è sembrato giusto quindi offrire un contributo traducendo questo articolo di Bill Sardi, l'autore di You Don’t Have To Be Afraid Of Cancer Anymore, in cui si occupa del caso, molto seguito al momento negli USA, di un ragazzo fuggito con la madre per evitare le cure tradizionali e a cui le agenzie di polizia – attenzione: non i mercenari pagati da Big Pharma, proprio i cari tutori dell'ordine pagati con le tasse – stanno dando la caccia manco fosse Rambo tornato dal Vietnam.
Paxtibi
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La medicina dà la caccia all’uomo – Cure obbligatorie per il cancro
di Bill Sardi
Questa foto del 13 maggio 2009 mostra Colleen, a sinistra, e il tredicenne Daniel Hauser nella loro fattoria di Sleepy Eye, in Minnesota. Daniel Hauser è stato colpito dal linfoma di Hodgkin, una forma di cancro. La madre ed il figlio sono fuggiti per evitare la terapia. Billy Best, un uomo di Norwell, nel Massachusetts, che scappò di casa all'età di 16 anni per evitare la chemio e la radioterapia per il suo linfoma, sostiene gli Hauser. Un tribunale gli diede ragione nel 1994 e Best tornò a casa per proseguire le terapie alternative.
San Dimas, California (25 maggio 2009): L'immagine di un bambino americano immobilizzato e costretto a sottoporsi ad una pesante terapia per il cancro contro la volontà sua e dei suoi genitori non è un pensiero piacevole.
Tutte le forze dell’ordine degli Stati Uniti si stanno dedicando ad una caccia all'uomo, ...
Su proposta di alcuni utenti, ho deciso di applicare una “amnistia” verso tutti coloro che in passato sono stati espulsi dal sito per questioni di condotta.
Questo significa che chiunque volesse tornare a postare deve semplicemente farmelo sapere via e-mail, e gli verrà ripristinato il nick che aveva al momento dell’espulsione. (Nessuno deve scusarsi nè “pentirsi” in alcun modo: siccome l’operazione va fatta manualmente, è indispensabile che ciascuno si faccia vivo personalmente. Sarebbe inoltre stupido ripristinare gente che non è più interessata a partecipare).
Restano esclusi dall’amnistia solo alcuni soggetti particolari, ovvero l’utente wewe, i debunkers professionisti (Attivissimo e soci), e quelli del Cicap espulsi durante la battaglia sui cerchi di grano. Costoro peraltro avranno già pensato a reiscriversi con un nick diverso, ma dovranno comunque iniziare a costruirsi una nuova personalità da zero, per cui per me cambia poco: è come se fossero nuovi davvero, e così verranno trattati.
Ho accettato la proposta perchè anch’io, come chi l’ha avanzata, ho sentito il bisogno di ristabilire un clima più sereno nelle discussioni più delicate, come quelle sulla medicina, ed in particolare su Simoncini. Spiego quindi quali dovrebbero essere secondo me i criteri da perseguire, per raggiungere questo risultato.
Lo scopo della redazione (il sottoscritto) non deve essere di promuovere una cura a favore di un’altra, ma solo quello di informare di quanto a mia conoscenza. Per quanto io sia convinto della validità della cura Simoncini, quindi, dovrò sforzarmi di affrontare l’argomento senza necessariamente partire da quel presupposto ...
Questo è il capitolo del film sul cancro, ormai in via di completamento, dedicato a Big Pharma. Sebbene ridotto ai minimi termini, il segmento dovrebbe offrire un’idea delle dimensioni reali del problema che tutti abbiamo di fronte. L’invito però è a non colpevolizzare semplicisticamene questa specie di “mostro alieno”, come se fosse arrivato da un pianeta sconosciuto, ma di provare a guardarlo come una creazione – se non come la stessa quintessenza – della nostra società. E’ solo provando il vero orrore che si può pensare in qualche modo di liberarsene. (Segue nota in coda, per chi vuole aiutare nel completamento del film). M.M.
(La voce narrante in italiano verrà sostituita da quella di un professionista).
Su Arcoiris TV la copia in alta definizione.
Questa è la trascrizione completa, in italiano, del capitolo “BIG PHARMA”.
AMY GOODMAN
Le società che compongono l'industria farmaceutica sono fra le più grandi multinazionali al mondo. Nel loro insieme queste società sono conosciute come "Big Pharma". Nel 2004 hanno fatturato in tutto il mondo oltre mezzo biliardo di dollari, con Pfizer e Johnson & Johnson in testa al gruppo. Negli Stati Uniti questi enormi profitti derivano soprattutto …
Leggi tutto: Verso il 4 di luglio