Forse non sarà necessario aspettare una guerra atomica fra russi e americani, per goderci le piacevoli conseguenze di una contaminazione nucleare. Basterà aspettare che i giapponesi riversino in mare 1 milione e 300.000 tonnellate di acqua contaminata che fino ad oggi è stata stipata nelle centinaia di cisterne che circondano la vecchia centrale (le vedete tutte nella foto del titolo).
I giapponesi sostengono che ormai le cisterne hanno raggiunto la capacità limite, e che bisognerà iniziare a rovesciare in mare il loro contenuto. Questo naturalmente ha scatenato le proteste dei cinesi, dei coreani, dei russi, e della confederazione delle isole del Pacifico, che saranno i primi paesi a vedere il proprio mare contaminato dalle acque radioattive. Si calcola infatti che nell’arco di tre anni l’intero oceano Pacifico sarà contaminato, mentre nell’arco di 10 anni la contaminazione dovrebbe raggiungere tutti gli altri oceani del mondo.
Le conseguenze disastrose sull’ecosistema possono essere solo vagamente immaginate.
Da giorni i telegiornali ci mostrano le immagini degli israeliani che protestano contro il governo di Netaniahu, ma nessuno si sforza di spiegarci bene a cosa siano dovute queste proteste. Ci proviamo noi.
La risposta sintetica è che gli israeliani protestano contro la violenta sterzata a destra del proprio governo, dopo che i risultati elettorali hanno obbligato Netaniahu a formare una alleanza innaturale con il partito di estrema destra Otzma Yehudit, guidato dall’estremista ultraconservatore Itamar Ben-Gvir (immaginate un Salvini che prenda steroidi da vent’anni).
Tanto per essere chiari, Ben-Gvir è l’attivista che nel 1995 minacciò di morte il primo ministro israeliano Rabin, che aveva appena firmato gli Accordi di Oslo con i palestinesi. Pochi giorni dopo quelle minacce, Rabin fu effettivamente assassinato da un estremista di destra. Ben-Gvir ha fatto spesso discorsi apertamente razziali contro gli arabi di Israele, è stato più volte arrestato per incitazione all’odio e alla violenza, e sostiene che tutti gli arabi dovrebbero essere cacciati da Israele “eccetto quelli che dichiarino una lealtà incondizionata al nostro paese”. Ovvero, praticamente nessuno.
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(Ho aderito anch'io a questa iniziativa. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. M.M.)
APPELLO. REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA
La Costituzione ripudia la guerra e ci ammonisce che le istituzioni possano agire in nome del popolo italiano nell’ambito dei meccanismi che regolamentano i rapporti internazionali innanzitutto attraverso una richiesta di cessate il fuoco e di trattative che partano dal diritto alla autodeterminazione delle popolazioni interessate. Sulla base di questo principio da cui è caratterizzato l’Articolo 11, un gruppo di liberi cittadini si è costituito in un COMITATO PROMOTORE UNITARIO dal nome “Ripudia la guerra”. Dietro di loro c’è l’impegno importante di un gruppo di giuristi che hanno elaborato tre quesiti riguardo l’abrogazione delle disposizioni sull’invio di armi all’Ucraina contenute rispettivamente nell’art. 2 bis della Legge 28/2022 e nell’art.1 della legge n. 8/2023 ; nonché delle disposizioni contenute all’art. 1, comma 6, lettera a) della legge185/1990 che ammettono eccezioni al divieto di invio di armi ai Paesi in stato di conflitto armato.
A questo primo nucleo di comitato se ne aggiunge uno molto più esteso comprendente intellettuali indipendenti , giornalisti, scienziati, artisti, liberi professionisti di ogni settore interessati a farsi interpreti e portavoce della volontà popolare che si riconosce nel dettato costituzionale e che desidera una pace stabile. Il pericolo concreto che si vuole a tutti i costi scongiurare con questa iniziativa è quello che l’Europa si trasformi in una polveriera. Tanti, troppi i danni per la mancanza di determinazione delle parti e di ingombranti intermediari a mettersi intorno ad un tavolo e risolvere i problemi per via diplomatica e attraverso consultazioni referendarie delle popolazioni interessate, da effettuare con le opportune garanzie, nel rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli. La posta in gioco è alta, troppo alta per la gente comune che ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Puntare alla sconfitta di una delle due parti confidando di ottenere la pace senza rimuovere le vere cause del conflitto non è una soluzione, è solo il presupposto per esporre l’Europa e il mondo all’olocausto nucleare. I danni all’economia europea ed italiana sono ingenti e tangibili e a farne le spese è soprattutto la gente comune che affronta una quotidianità sempre più insostenibile.
Matthew John David Hancock è stato Segretario di Stato per la salute e gli affari sociali del Regno Unito dal 9 luglio 2018 al 26 giugno 2021. Il Segretario di Stato per la salute e l'assistenza sociale inglese è il corrispettivo del nostro Ministro per la Salute.
Il 13 dicembre del 2020, quando era ancora Segretario, discutendo con un suo assistente, chiese “quando utilizzare la nuova variante (di Covid, NdR)” per terrorizzare ulteriormente la popolazione inglese al fine di costringerla ad accettare l’imposizione di chiusure e distanziamento sociale cambiando così il comportamento dei cittadini inglesi.
Poco prima, riferendosi agli inglesi, si era vantato di “avergliela fatta fare sotto dalla paura” grazie all’uso mediaticamente terroristico del precedente ceppo.
Il seguente articolo potrebbe sembrare il classico sfogo di un qualunque anti-americano di oggi. Il problema è che compare direttamente sulla pagina ufficiale del ministero degli esteri cinese.
Introduzione
Da quando sono diventati il paese più potente del mondo, dopo le due guerre mondiali e la Guerra Fredda, gli Stati Uniti hanno agito in modo sempre più aggressivo nell’interferire negli affari interni di altri paesi, come nel perseguire, mantenere e abusare della loro egemonia, per promuovere la sovversione e l'infiltrazione e scatenare intenzionalmente guerre, recando danno alla comunità internazionale.
Gli Stati Uniti hanno sviluppato uno schema egemonico per inscenare "rivoluzioni colorate", istigare controversie regionali e persino lanciare direttamente guerre con il pretesto di promuovere democrazia, libertà e diritti umani. Aggrappandosi alla mentalità della Guerra Fredda, gli Stati Uniti hanno intensificato la politica dei blocchi e alimentato conflitti e scontri. Hanno esagerato con il concetto di sicurezza nazionale, hanno abusato dei controlli sulle esportazioni e imposto sanzioni unilaterali agli altri. Hanno adottato un approccio selettivo al diritto e alle regole internazionali, utilizzandole o scartandole a loro piacimento, e hanno cercato di imporre regole che servano i propri interessi in nome del mantenimento di un "ordine internazionale basato sulle regole".
Il presente rapporto, nel presentare i fatti rilevanti, cerca di esporre l'abuso dell'egemonia degli Stati Uniti nei campi politico, militare, economico, finanziario, tecnologico e culturale, e di attirare una maggiore attenzione internazionale sui pericoli delle pratiche statunitensi per la pace e la stabilità nel mondo e il benessere di tutti i popoli.
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