di Federico Giovannini [Fefochip]

Nel precedente articolo "La terra e il microbiota" ho focalizzato l'attenzione sul fatto che i batteri nella terra costituiscono la maggior parte della biomassa terrestre.

Di conseguenza con ogni probabilità la fertilità di un terreno è funzione della loro armonia, e quindi l'uso di diserbanti e pesticidi (ed altri inquinanti di sintesi) che percolano nel terreno certo non possono lasciare inalterato questo equilibrio di microorganismi, ponendoci di fronte a scenari ecologico/agrari che nessuno ha previsto.

Cerchiamo di unire altri puntini a questo disegno.

Dalle ricerche scientifiche sappiamo che il core-microbiota [1] non cambia e che ce ne sono di diversi tipi. Sappiamo che il core-microbiota di un bambino del Burkina Faso [2] è uguale a quello di un elefante della stessa zona. [...]

Possiamo quindi semplicemente dire che in realtà gli stessi batteri (in prevalenza anaerobi) che sono nella terra sono presenti anche nel nostro intestino e in quello degli altri animali superiori.

Ovviamente questa comunità microbica sarà modulata dalla dieta che avrà l’animale che li ospita, tanto da specializzarsi a seconda che sia carnivoro, erbivoro, onnivoro.

E’ ragionevole pensare allora, in questo scenario, che gli stessi microorganismi che colonizzano e si cibano dei nutrienti delle piante che crescono su un territorio siano anche quelli presenti nei nostri intestini.

Da qui l’idea: con ogni probabilità i cibi prodotti su terreni a noi prossimi sono cibi più facilmente riconosciuti dal nostro microbiota, perche quest’ultimo, proveniendo dalla terra su cui viviamo, è abituato a metabolizzare le piante e i nutrienti della stessa terra.

Questa considerazione apre un ulteriore punto di vista interessante sull’importanza dell’alimentazione a Km0, che sarebbe più compatibile semplicemente perché si adatta meglio al microbiota.

Un pensiero simile si potrebbe applicare ai cibi fuori stagione e leggere il tutto sempre in chiave microbiologica.

E cosa pensare invece degli OGM? Proteine sconosciute al nostro microbiota si infilano nella nostra vita, e le conseguenze attualmente non possono essere previste.

NOTE:

[1] Il core-microbiota è lo strato nativo più intimo di batteri intestinali che allo stato attuale delle ricerche non cambia durante tutto l’arco della vita.

[2] https://youtu.be/9dVEsP8DT7M?t=387

Comments  
Interessante la correlazione fra territorio e microbiota individuale. Forse è questo il motivo per cui nei paeselli di campagna si trovano molti ultracentenari: è gente che non si è mai mossa da casa, e ha vissuto tutta la vita con un ottimo equilibrio fra microbiota e ambiente circostante.
@ Redazione

Non solo: viste le scoperte di W. Pierpaoli di come la longevità sia legata ai ritmi circadiani giorno/notte (a letto col buio e in piedi con la luce per garantire alla pineale un corretto funzionamento), ecco che il paesello di campagna o la comunità sperduta in cima alle montagne appare offrire i giusti equilibri a 360°: una garanzia di corretti ritmi ormonali e di conseguenza una immunità capace di facilitare una lunga vita...

Fra l'altro (OT) cito Pierpaoli: (www.drpierpaoli.com/ITA/Istruzioni-92d69d00) "[..] come per esempio l'intolleranza al lattosio o al glutine [...] e alterano la flora fisiologica, permettendo la penetrazione di antigeni e quindi una sensibilizzazione a certi alimenti,..." vi ricorda nessuno? Mainardi per esempio? :-D
Fefochip

Quote:

Da qui l’idea: con ogni probabilità i cibi prodotti su terreni a noi prossimi sono cibi più facilmente riconosciuti dal nostro microbiota, perche quest’ultimo, proveniendo dalla terra su cui viviamo, è abituato a metabolizzare le piante e i nutrienti della stessa terra.

Sì è No! È evidente che cibo fresco e prossimo ha dei benefici!...ma spesso carenze creano "situazioni" di modifica/adattamento
Ora il nostro entusiasta Fefochip ignora ahimè cose determinanti che rendono sterile ogni ragionamento di questo tipo! L'interazione tra codesto benedetto microbiota da solo, significa latitare tra l'interazione enzimatica COS'È UN ENZIMA?
Poi abbiamo la genetica che muta pure nei batteri...e qui sta cosa non si affronta!

Fefochip

Quote:

Questa considerazione apre un ulteriore punto di vista interessante sull’importanza dell’alimentazione a Km0, che sarebbe più compatibile semplicemente perché si adatta meglio al microbiota.

...manca il senso di adattamento conseguenza il senso "evolutivo"...Per una gelata 995 peschi crepano, quei 5 porteranno il gene del freddo...

Fefochip

Quote:

Un pensiero simile si potrebbe applicare ai cibi fuori stagione e leggere il tutto sempre in chiave microbiologica.
+
Sappiamo che il core-microbiota di un bambino del Burkina Faso è uguale a quello di un elefante della stessa zona..

Balle! Spesso pesci~insetti~piante ecc. non del luogo soprafanno quelli nostrani e quindi questa menata di ragionamento non meriterebbe troppa attenzione perché una cosa parziale, che utilizza spesso informazioni "giuste" e le conclude nell'inesatto! Elefante+bambino=stesso microbiota non significa nulla...poi scomporre "il legno" nell'intestino è assai diverso che un filetto di zébu!

Fefochip

Quote:

E cosa pensare invece degli OGM? Proteine sconosciute al nostro microbiota si infilano nella nostra vita, e le conseguenze attualmente non possono essere previste.

Prima parlai di DNA che muta ed ambientazione...ora addirittura by passiamo...

By by...

Slobbysta
@aigor

Quote:

Non solo: viste le scoperte di W. Pierpaoli di come la longevità sia legata ai ritmi circadiani giorno/notte

un amico medico mi ha postato un diapositiva di un seminario in cui si osservava il microbiota di persone prima e dopo il jet lag.
ebbene c'era un alterazione del microbiota intestinale con il jet lag che poi tornava allo stato antecendente una volta "smaltito" il jetlag

ecco anche perche probabilmente una vita regolare(dormi di notte e stai svegli di giorno) è sana e l'assunzione di melatonina può aiutare in questo contesto.

certo, non sappiamo se l'alterazione del microbiota è una conseguenza o una causa ma come spesso accade nell'essere umano sono entrambe le cose
@ Redazione

Quote:

Forse è questo il motivo per cui nei paeselli di campagna si trovano molti ultracentenari: è gente che non si è mai mossa da casa, e ha vissuto tutta la vita con un ottimo equilibrio fra microbiota e ambiente circostante.

o al contrario persone che si spostano tantissimo come piloti e assistenti di volo sono esposti continuamente a cibi esotici rispetto alla proprio core microbiota. in questo caso o si sviluppa un estrema resistenza(il concetto dell'arricchimento del microbiota attraverso una dieta molto varia)oppure si indebolisce l'organismo.
FEFOCHIP:

Quote:

o al contrario persone che si spostano tantissimo come piloti e assistenti di volo sono esposti continuamente a cibi esotici rispetto alla proprio core microbiota.

mah. Io di piloti (e di gente che viaggia molto) che vivano fino a 100 anni ne ho conosciuti pochi. Ma forse nel loro caso subentra lo stress, il microbiota non c'entra.
E' un discorso che va a toccare tantissime cose... intanto teniamo conto che la globalizzazione è avvenuta a cavallo del nuovo millennio, e ha portato con sè il cambio di diete, cibi nuovi, e relativi traumi per gli stomaci evidentemente. Certo da un punto di vista genetico dire 50 anni fa equivale a dire ieri; lo stomaco di un giapponese non è che non possa digerire il pane nostrano, ma dovesse sostituirlo al riso il ragazzo finisce male! Capire entro quante generazioni un giapponese possa sostituire il pane al riso a tavola è un bel quesito.
Questo porta alla seconda considerazione: quanti passi dobbiamo fare oggi per aquistare una vaschetta con del pseudo-sushi da supermarket? Pochissimi, si trova tutto sotto casa... stessa cosa per tutte le altre pseudo-cucine straniere.

se per generazioni la dieta variava in maniera poco significativa, la globalizzazione ha portato con sè un grande trauma per gli stomaci, poco ma sicuro. Cambiamenti del genere in passato si possono immaginare con la scoperta delle americhe, comunque nulla a confronto con quel che avviene oggi!
un altra riflessione al volo:
visto che il microbiota varia a variare del territorio , del cibo e dell'età del soggetto quanto senso può avere parlare di una dieta uguale per tutti e per tutte le fasce di età?
hanno senso solo linee guida molto ampie
fefochip, vedo la tua riflessione al volo e rilancio

ma noi che ci ingozziamo di carne di maiale, per esempio, abbiamo un microbiota più "forte" di chi vive nei Paesi musulmani? si può dire o è sbagliato?
Interessante. Potrebbe essere il vero motivo per cui i primi giorni in vacanza al mare o in montagna, o all'estero addirittura, a molti vien stitichezza e a qualcuno diarrea. E poi dopo qualche giorno tutto si sistema. Forse il microbiota ha bisogno di qualche giorno per adeguarsi all'ambiente.
Conferenza interessante sull'alimentazione
www.youtube.com/watch?v=w37AUs03NZk
@ shavo

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ma noi che ci ingozziamo di carne di maiale, per esempio, abbiamo un microbiota più "forte" di chi vive nei Paesi musulmani? si può dire o è sbagliato?

beh da quello che ho capito fin ora del microbiota potremmo dire che noi abbiamo un microbiota piu adatto al consumo di carne di maiale rispetto ai musulmani che non ne fanno uso da sempre.
poi quanto sia "adatto" a noi tout court non saprei dirti

in ogni caso quello che volevo dire con la mia riflessione sui piloti è che il microbiota come d'altronde qualunque aspetto dell'uomo può essere "insultato" o "allenato" con una dieta.
spesso il confine è labile.

il glutine è una proteina che l'essere umano NON può digerire geneticamente. lo fa il microbiota per noi .calcola quindi quanto può essere importante avere una flora sana con le giuste famiglie e quanto sia importante averne cura altrimenti entriamo in quel mondo che oggi viene chiamato "gluten sensitivity"
@daniel77

Quote:

Potrebbe essere il vero motivo per cui i primi giorni in vacanza al mare o in montagna, o all'estero addirittura, a molti vien stitichezza e a qualcuno diarrea. E poi dopo qualche giorno tutto si sistema. Forse il microbiota ha bisogno di qualche giorno per adeguarsi all'ambiente.

si potrebbe assolutamente essere una componente importante.
d'altronde se hai letto il mio articolo sul cambio stagionale
luogocomune.net/.../...
ipotizzo lo stesso meccanismo

Quote:

Redazione
Interessante la correlazione fra territorio e microbiota individuale. Forse è questo il motivo per cui nei paeselli di campagna si trovano molti ultracentenari: è gente che non si è mai mossa da casa, e ha vissuto tutta la vita con un ottimo equilibrio fra microbiota e ambiente circostante.

Vero fino a quando i contadini avevano solo forche zappe e verderame.
Ora che si sono "meccanizzati" non li ferma più nessuno, spaccano avvelenano e distruggono a più non posso, con ruspe, turbine, trattori mostruosi eccetera ecc.
Prendiamo il caso del mio odiatissimo vicino.
E' venuto dal Milanese e da pizzaiolo si è improvvisato viticoltore agricoltore con tanto di agriturismo annesso. Dove non c'era nulla, solo collina, ha edificato tre casermoni brutti come lui.
Questo idiota, passa il tempo ad irrorare di veleni vari i vigneti, poi macina le pietre più che l'erba con il "taro" (attrezzo da taglio rotante).
Ha messo l'impianto a goccia su tutte le viti fino a farle affogare (quando si sa che la vite beve poco)
Usa i negri provvisti di machete come lavoranti schiavi, li pagherà tre euro si e no.
Risultato: Ha deturpato l'ambiente,avvelenato l'aria e l'acqua, ucciso tutte le bestioline e gli insetti, il vigneto pare un cimitero, in compenso quando da i veleni mi si riempie la casa di insetti che fuggono dalla vigna. Tutto quello che fa lo fa con gran rumore.
E il suo vino fa schifo, non è nemmeno paragonabile a quello che ottenevano i nostri padri..
E pensare che per la gente del posto, è. il milanese, un bravo ragazzo gran lavoratore. (un po di soldini li fa scendere anche sui locali, evidentemente)
L'ultima che ha fatto: Ha tagliato (fatto tagliare dal negro)tutti i fiori spontanei, papaveri, camomilla verbena ecc. e pensare che l'idiota ha anche le api (non sue ,ma di un amico suo) . Pur di "pulire" non ha esitato a togliere loro il nettare dei fiori.
@ clausneghe
si, diciamo però che sapere che cibi coltivati con pesticidi e zozzerie varie non fanno bene ci sono arrivati tutti.
differente capire perchè impattano sul microbiota e ancora differente arrivare a pensare che ad esempio questa celiachia cosi dilagante sia a causa dell'uso di grano
troppo recente che non è ben metabolizzato dagli attuali microbi
fefochip

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beh da quello che ho capito fin ora del microbiota...


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certo, non sappiamo....


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si potrebbe assolutamente essere una componente importante.

...nel dubbio...

fefochip

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il glutine è una proteina che l'essere umano NON può digerire geneticamente. 

Cosa sarebbe una digestione GENETICA? Ma esiste una digestione in assenza di batteri/enzimi? Da te chiamata genetica...

Infatti, tra le terapie più seguite e promettenti ci sono quelle a base di enzimi in grado di degradare il glutine in una forma incapace allo sviluppo della reazione infiammatoria nel lume intestinale. In letteratura si possono visionare interessanti articoli su enzimi prodotti da batteri (anche probiotici!) che sono in grado di “tagliare” il glutine in peptidi non immunogeni.

Per chi vuole informazioni più chiare...

Enzimi e Batteri nella degradazione della materia organica

La natura sembra aver fornito tutti gli enzimi di cui il nostro mondo sembra aver bisogno, letteralmente milioni, ciascuno con uno specifico ruolo in natura. Isolandoli e producendoli su larga scala, possono essere utilizzati al servizio dell'uomo per una vasta gamma di applicazioni.
Come altre proteine, gli enzimi consistono in lunghe catene di amminoacidi unite da legami peptidici. Sono presenti in tutte le cellule viventi, dove danno una funzione vitale controllando i processi metabolici per mezzo dei quali i nutrienti sono convertiti in energia e nuovo materiale cellulare. Inoltre, gli enzimi prendono parte nella distruzione di materia organica in composti più semplici.
Gli enzimi sono capaci di ottenere questi risultati poiché, contrariamente alle proteine del cibo, essi sono catalizzatori. Contrariamente ai catalizzatori inorganici come acidi, basi, metalli e ossidi di metalli, gli enzimi sono molto specifici. In altri termini, ogni enzima può spaccare o sintetizzare un determinato composto. In qualche caso, essi limitano la loro azione a specifici legami nei composti con i quali reagiscono.

Come menzionato, gli enzimi sono presenti in tutti i sistemi biologici. Derivano da sistemi naturali, e quando sono degradati gli amminoacidi dei quali sono composti possono facilmente essere assorbiti nella natura. Gli enzimi lavorano solo su frutta, cereali, latte, grassi, carni, cotone, pelle e legno, candidati tipici per la conversione enzimatica nell'industria. Sia i prodotti utilizzabili che i residui di molte delle reazioni enzimatiche non sono tossici e sono prontamente demoliti. Infine, gli enzimi industriali possono essere prodotti ecologicamente ed i fanghi residui possono essere riciclati come fertilizzanti.

 

I batteri sono la classe di microrganismi che riveste la maggiore importanza nei processi di depurazione. I batteri sono organismi monocellulari eterotrofi, che vivono cioè a spese delle sostanze organiche in quanto, in altre parole, devono assumere dall'esterno le sostanze organiche che non sono in grado di sintetizzare da soli.

Possono essere classificati in aerobi (se per la loro sopravvivenza è necessaria la presenza di ossigeno), anaerobici (se per la loro sopravvivenza è necessaria l'assenza di ossigeno) e facoltativi (quando possono vivere in entrambi le condizioni precedenti). Tutti i microrganismi come ogni specie vivente, hanno bisogno di nutrimento per la crescita e la moltiplicazione. Lo svolgimento di queste funzioni comporta un consumo di energia. I processi depurativi per via biologica sfruttano proprio le necessità dei batteri di utilizzare sostanze organiche nutritive e sostanze organiche energetiche per soddisfare le loro esigenze.

La trasformazione delle sostanze presenti negli scarichi porta alla formazione di materia vivente (rappresentata dai batteri in crescita e moltiplicazione) e di materiali generalmente gassosi, prodotti dal metabolismo dei microrganismi. Considerando un sistema chiuso, l'aumento del numero di microrganismi segue un andamento caratterizzato da diverse fasi. Le prime due fasi consistono nell'attivazione degli enzimi da parte dei microrganismi; gli enzimi, definiti anche biocatalizzatori servono per l'attacco alle sostanze organiche. La terza fase, detta d'accrescimento esponenziale, è caratterizzata da un'enorme moltiplicazione di individui dovuta all'elevata concentrazione di nutrimento. Nella quarta fase si assiste dapprima ad un rallentamento e in seguito ad un arresto della crescita della colonia dovuto all'esaurimento del materiale nutritizio.



Slobbysta
Non per nulla anche soltanto con il famoso cambiamento d'aria, ci possiamo trovare a dover subire problemi legati alla salute.

Ne ho uno ciclico, da quando son nato. Se, appunto, "cambio aria".

Detto ciò, convengo con tutto l'articolo.

Dove si firma?
Non solo il microbiota a km 0.
Nei suoi studi George Lakhovsky (i suoi studi risalgono ai primi del secolo scorso, quindi in parte vanno letti alla luce delle conoscenze attuali) sosteneva che le zone in cui si abita sono caratterizzate da specifiche oscillazioni di campi elettrici e magnetici, dovute alle onde gravitazionali modulate in maniera differente a seconda della latitudine e del terreno su cui si vive (ci sono terreni molto conduttori mentre altri lo sono poco). Le stesse caratteristiche fenotipiche sarebbero influenzate dal terreno.
Alcuni terreni presentano zone patogene (dovute ad esempio a zone di scorrimento di acqua che alterano il campo magnetico) e determinano l'insorgenza di malattie e cancro.
Benché ci possano essere anche altre spiegazioni, i fattori di cui sopra posso spiegare perché certe zone sono caratterizzate da grande longevità delle persone mentre in altre zone si riscontrano malattie tumorali.
Le nostre cellule, a loro volta caratterizzate da oscillazioni cellulare indotta dai campi elettromagnetici, tendono certamente a vibrare a frequenze in parte influenzate dalla zona abitativa. Va da sé che cambiare zona abitativa può determinare una modificazione della oscillazione cellulare a cui il corpo era abituato da anni, imponendo all'organismo azioni di adattamento con modificazioni ormonali.
Chi vuole saperne di più su G. L. può trovare qui informazioni: www.centrolakhovsky.com/georges-lakhovsky.html.
Mentre se si vogliono approfondire temi relativi alla salute dell' Habitat troverà interessantissimo questo libro di Nicola Limardo:
www.geoprotex.com/.../copertina-salute-habitat.pdf.

p.s. - io non ho alcuna relazione con i siti o le persone indicate nei siti stessi
p.s. 2 - Già gli antichi Romani, almeno in alcuni casi, sembra facessero pascolare del bestiame per un certo periodo in alcune zone. Dopodiché analizzavano l'animale per vedere se erano insorte delle malattie e in base a questo decidevano se la zona poteva essere abitata oppure no.
Anteater

Quote:

Poi abbiamo la genetica che muta pure nei batteri...e qui sta cosa non si affronta!


Quote:

...manca il senso di adattamento conseguenza il senso "evolutivo"...Per una gelata 995 peschi crepano, quei 5 porteranno il gene del freddo...


Quote:

Prima parlai di DNA che muta ed ambientazione...ora addirittura by passiamo...

Scusate il piccolo OT, ma vorrei chiedere chiarimenti ad Anteater su cosa intenda dire in queste 3 frasi.

Anteater, quando parli di "genetica che muta" a cosa ti riferisci? A quale processo biochimico in particolare fai riferimento per asserire che una mutazione avvenga?

L'adattamento in senso "evolutivo" dei peschi di cui parli è per caso la selezione naturale? O si tratta di un altro "processo evolutivo"?

Restando in tema di DNA mutante, mi pare di ricordare che esistono esseri umani che sono dotati di una mutazione del proprio corredo genetico, i quali, avendo una copia (totale o parziale) del cromosoma 21, sono affetti dalla trisomia 21, comunemente chiamata sindrome di Down.

Occore chiarire però che tale "mutazione" non aggiunge alcuna nuova informazione al corredo genetico umano, trattasi bensì di errore in fase di trascrizione che causa la malattia.

Concludo con un saluto commosso ai 995 poveri peschi deceduti, anche se il mio pensiero va soprattutto a quei 5 sfortunati che dovranno continuare a trascinarsi il gene del freddo in questa valfrutta di lacrime, mentre su di noi cala l'armageddon del riscaldamento globale :perculante:

Bai Bai :hammer:
Non so con che criterio o conoscenza i miei nonni mi han sempre detto di mangiare frutta e verdura di stagione e neanche di serra... cibo locale è sempre stato sottinteso, non c'è mai stato niente di esotico se si esclude ogni tanto qualcosa come le cipolle di tropea o radicchio trevigiano, giusto per fare due esempi.

Oggi con i supermercati invece spediamo la roba buona a chissà chi, e ci confezionano con gli additivi chissà cosa...
Sindrome maniaco-depressiva: è anche una ‘questione di pancia’La sindrome 'maniaco-depressiva' (o disturbo bipolare), caratterizzata da alti e bassi patologici dell'umore, potrebbe essere legata a ''questioni di pancia'', in particolare ad alterazioni della flora batterica intestinale caratterizzata da alti e bassi patologici dell’umore, potrebbe essere legata a ”questioni di pancia”, in particolare ad alterazioni della flora batterica intestinale. Come spiega l’ANSA, lo suggerisce uno studio pubblicato sul Journal of Psychiatric Research e condotto presso l’Universita’ del Michigan. Diversi studi hanno in passato mostrato che la flora intestinale influenza nel neonato lo sviluppo del cervello e che negli adulti e’ intimamente collegata con la salute mentale. Di qui – si apprende – l’idea di studiare la flora intestinale di pazienti con disturbo bipolare e confrontarla con quella di soggetti sani di controllo.

Coinvolgendo 115 pazienti e 64 coetanei sani gli esperti hanno evidenziato molte differenze nella composizione della flora intestinale dei primi e dei secondi. In particolare la carenza nei pazienti di un batterio vantaggioso, il Faecalibacterium. Più il Faecalibacterium è carente, inoltre, maggiori risultano i sintomi e la gravita’ della malattia. Resta da capire se queste differenze siano una causa o una conseguenza della malattia stessa o magari dei farmaci che i pazienti prendono. Intanto i ricercatori hanno iniziato una sperimentazione clinica su pazienti con una dieta a base di grassi buoni per vedere se, cambiando la flora intestinale grazie a questa alimentazione, si ottiene qualche beneficio sul fronte dei sintomi del disturbo bipolare riferiti dai pazienti.



Shuran

Quote:

Scusate il piccolo OT, ma vorrei chiedere chiarimenti ad Anteater su cosa intenda dire in queste 3 frasi.
Anteater, quando parli di "genetica che muta" a cosa ti riferisci?

Le mutazioni sono gli elementi di base grazie ai quali possono svolgersi i processi evolutivi. Le mutazioni determinano infatti la cosiddetta variabilità genetica, ovvero la condizione per cui gli organismi differiscono tra loro....
it.m.wikipedia.org/wiki/Mutazione_genetica

...comunque la tua impostazione non mi sembra serena...

Slobbando

Quote:

Le mutazioni sono gli elementi di base grazie ai quali possono svolgersi i processi evolutivi.

Dunque, con dei cambi di base casuali dovuti a spostamenti di atomi d'idrogeno, a deaminazioni, a depurinazioni ed idrolisi, o semplicemente a danni ossidativi o ad errori di trascrizione del DNA e dell'RNA, si sono venuti a creare dai primi batteri.

Ma il più semplice batterio, creato in laboratorio dal team di Craig Venter, chiamato Synthia 3.0, ha un genoma che “pesa” circa un milione di coppie di basi - la coppia di basi è l’unità di misura della lunghezza di un tratto di DNA - e contiene 901 geni (il più semplice essere vivente non artificiale ne contiene 1100 circa).

Ci vuole un bel po' di culo fortuna per riuscire ad ottenere, in maniera del tutto casuale, senza inteventi esterni "intelligenti", una sequenza di un migliaio di coppie di composti chimici (tutti altamente reattivi ad ossigeno e suoi composti) che si dispongano in una sequenza ordinata ben precisa e comincino autonomamente a produrre le proteine che creeranno l'involucro per il primo essere vivente della storia.

Non sia mai che io contesti le scientiche (quasi scientifiche, ma per definirle tali dovrebbero applicare il metodo scientifico, non mi pare questo il caso :-D ) teorie dell'evoluzione, che venivano già insegnate dai filosofi greci, alcuni dei quali dicevano che gli uomini derivassero dagli uccelli, altri pensavano dai serpenti.

Ma se non si può credere nella totale assenza di una forza generatrice non si può poi giustificare la "scimmia-uomo" quando fa stragi di suoi simili, non si può più giustificare il capitalismo terminale che fa del profitto (ovvero dell'approfittarsi dei suoi simili) ad ogni costo, non si possono giustificare le diverse "razze" umane e la presunta superiorità ed eccezzionalità di una sulle altre (piccolo indizio: è una razza eletta da JHW ;-) ).

Io spero di essere stato creato da Dio, ma mi andrebbe bene anche essere stato creato da Allah o JHW (per chi se lo chiedesse, non credo che nessuna religione umana sia andata vicina alla verità, sono tutte storie, miti con cui l'umanità tenta di spiegare l'universo).

Studiando (stud stud, che è meglio :hammer: )