Un popolare programma di Al-Jazeera ha fatto luce sull'influenza del governo israeliano sulle politiche di censura di Meta riguardanti l'occupazione della Palestina e i crimini contro il popolo palestinese.
Poco dopo la messa in onda del programma di Al-Jazeera, Facebook ha cancellato senza preavviso l'account personale del presentatore del programma, il giornalista palestinese Tamer Almisshal.
Il programma “What is Hidden is Greater” ha dimostrato il preoccupante rapporto tra il gigante dei social media e il governo israeliano, creando due account Facebook per pubblicare notizie su Israele e Palestina, uno in arabo e uno in ebraico. Il programma ha quindi monitorato il modo in cui Facebook trattava i post su ciascun account.
L'episodio intitolato "Closed Space" è andato in onda venerdì scorso e ha documentato come Facebook ha risposto a entrambi gli account in modi completamente diversi.
In un caso, il team giornalistico ha pubblicato sulla pagina araba notizie e foto di palestinesi uccisi dall’esercito israeliano in un raid nella città di Nablus, nella Cisgiordania occupata.
Facebook ha immediatamente cancellato il contenuto e ha avvisato la pagina che sarebbe stata bloccata definitivamente.
Al-Jazeera ha pubblicato la stessa notizia contemporaneamente sulla pagina ebraica ma con immagini più grafiche. Facebook non ha eliminato la pagina né ha emesso alcun avviso.
Il programma di Al-Jazeera ha riportato che Israele ha creato un potente sistema di pressione e influenza sul management di Meta, che gestisce Facebook e la popolare app di condivisione di foto, Instagram.
Secondo Ashraf Zeitoun, ex direttore delle politiche per il Medio Oriente e il Nord Africa di Facebook, Israele ha creato un “esercito di reporter” per notificare a Facebook i contenuti che desidera rimuovere. Ha descritto come un’organizzazione ebraica filoisraeliana negli Stati Uniti abbia lanciato un’app che consente agli utenti e agli abbonati di segnalare contenuti anti-israeliani.
Secondo l'ex direttore della Cyber ??Unit del governo israeliano, Eric Barbing, Israele chiede ufficialmente a Meta di censurare i contenuti che considera “antisemiti” e “odiosi”, comprese le immagini dei palestinesi uccisi da Israele. Ha spiegato che Facebook rimuove rapidamente la maggior parte dei contenuti che violano le aspettative di Israele.
Israele influenza anche le regole che governano gli algoritmi di Facebook, che determinano quali contenuti vedono gli utenti di Facebook e quali contenuti diventano virali.
Il sito di notizie Palestine Chronicle ha notato che i suoi post su Facebook sono stati ripetutamente censurati e che sulle sue pagine è stato imposto un divieto ombra, impedendo al canale di acquisire nuovi follower e riducendo le visualizzazioni dei suoi contenuti di oltre il 95%.
Al-Jazeera ha inoltre scoperto che centinaia di dipendenti di Meta possiedono la cittadinanza israeliana, compresi alcuni con precedenti legami con l’esercito e il governo israeliani.
“Tra i dipendenti [israeliani] più influenti ci sono Adam Mosseri, capo di Instagram, David Fischer, direttore delle entrate finanziarie di Facebook, nonché un’ex direttrice del Ministero della Giustizia israeliano, Amy Palmor, responsabile dell’unità informatica che combatte i contenuti palestinesi. Curiosamente, questa donna è stata nominata nel consiglio di sorveglianza di Facebook, il che solleva dubbi sull'indipendenza di questo consiglio", ha evidenziato durante il programma.
L’influenza israeliana nello spazio tecnologico non si limita a Meta. Uno studio di MintPress del 2020 ha rilevato che “centinaia di ex agenti della famigerata organizzazione di spionaggio israeliana, Unit 8200, hanno raggiunto posizioni di influenza in molte delle più grandi aziende tecnologiche del mondo, tra le quali Google, Facebook, Microsoft e Amazon”.
Fonte L'Antidiplomatico
Applausi.
Ieri ho seguito la sua intervista su Red Ronny, la devo ringraziare ancora per il piacere che offre a chi la segue, ciò che lei esponeva era talmente interessante e molto bene spiegata che le due ore e mezza solo volate via. Ancora le rinnovo la mia ammirazione per la sincerità e il modo diretto con cui espone i fatti. Ragazzi è da ascoltare tutto d'un fiato.
Potrebbero rifare la prova con Twitter, acquistato dal "paladino della libera informazione" Elon Musk, che poi ha nominato CEO di Twitter la dirigente del WEF Linda Yaccarino.
E nel caso di Twitter, la farsa si compie in questo mondo: La Yaccarino dice che su Twitter tu hai libertà di parola, ma questo non si traduce in libertà di far circolare le tue idee.
Quindi con questa forma molto particolare di shadow ban, gente come Robert Kennedy Jr non viene formalmente censurato perché lui può scrivere quello che gl ipare, ma poi i suoi post pubblicati sono messi a priorità così infima che non vengono visti da chi lo segue.
qui in Russia lo sapete, che di Meta era stata bandita Fb, Instagram. Era rimasta in vita Whatsapp, ma anche quella e' ormai agli sgoccioli, chiuderanno a breve pure quella.
Leggevo l'altro giorno, che elementi del governo vogliono chiudere youtube, dato che i contenuti proibiti (secondo i motivi tutti russi) sono numerosi e Meta non si sogna neppure di notte di rimuoverli dal sito russo. Tuttavia rimuovere youtube ora, dicono (ndr) e' presto per interrompere il servizio, perche per adesso farebbe piu' male che bene.
Secondo me è frutto solo ed esclusivamente della "natura umana". Che è quella che è. Indipendentemente da qualsiasi altra cosa.
Nato in Israele ed ex capitano d'artiglieria nell'esercito israeliano durante la guerra del Libano del 1982.
it.wikipedia.org/wiki/Amos_Genish
Ma anche Yoram Gutgeld, consigliere economico di tre Presidenti del Consiglio (del centro sinistra), che lasciò l’impiego alla Mc Kinsey dove guadagnava 3 milioni di dollari per venire a fare il deputato nel PD per 150 mila euro (detto da Telese a Matrix).
it.wikipedia.org/wiki/Yoram_Gutgeld
Dante Bertello.
Beh certo ci sarebbe da far fuori o cacciare di casa qualche milione di persone, ma
che volete che sia ! Dopo anni di allenamento sui Palestinesi!
Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo iniziato a perdere la guerra
D.Risi
Facebook è il capostipite e campione indiscusso di questo fenomeno, ma anche Twitter è ormai del tutto indistinguibile. Perfino il Fediverso, nonostante le indubbie potenzialità si è rivelato un clamoroso fallimento, in quanto favorisce la segregazione delle idee in una moltitudine di echo-chamber.
Direi che è arrivato il momento di ammettere che è proprio il modello "social network" in quanto tale a non avere speranze.
Purtroppo però la gente continua a usare queste cloache a cielo aperto e non intravedo inversioni di tendenza nel breve termine.