Lunedì sera è successo un fatto molto grave. Durante la trasmissione di Byoblu “TgTalk”, Claudio Messora ha mandato in onda una clip con delle dichiarazioni di Prodi rilasciate alla Annunziata in una vecchia trasmissione della RAI. E subito dopo la pubblicazione in rete, il video di Byoblu è stato rimosso “per violazione dei diritti d’autore” (della RAI). Byoblu è quindi stato costretto a rimuovere l’intervista di Prodi per poter ripubblicare la trasmissione su youtube. (Se guardate al minuto 16.18 vedrete che c’è un salto, nel quale manca l’intervista di Prodi).
Questo apre una discussione enorme, che riguarda i diritti d’autore di qualcosa che dovrebbe essere di tutti noi.
Se la RAI è finanziata dai cittadini (tramite il canone), ciò che produce non è già automaticamente nostro? Perchè noi siamo prima obbligati a pagare un canone, ma poi non possiamo nemmeno disporre del prodotto che noi stessi abbiamo finanziato?
Se si trattasse di un canale privato, allora sarebbe comprensibile che questo canale volesse proteggere il copyright dei propri materiali, ma la RAI è già nostra. Quindi, perchè non possiamo disporre liberamente di ciò che è già nostro?
Massimo Mazzucco
byoblu.com/.../...
Se YouTube paga la Rai, direi di sì.
Se YouTube non paga la Rai, direi di no.
Se il problema fosse quello della pubblicità, dovremmo allora provare a mettere la stessa intervista col mortadella su un canale YT qualsiasi non monetizzato e vedere se la RAI la rimuove, io dico di si.
che direi è pure peggio
in ogni caso mi pare chiaro che si stia facendo un uso improprio del diritto di autore
nato per tutelare le opere di ingegno si è trasformato (tanto per cambiare)
in un modo per reprimere e controllare
è cosi è ovvio che il diritto di autore non si
può applicare nel caso di dichiarazioni/situazioni politiche e/o di rilevanza sociale
così come il copyright non dovrebbe essere riconosciuto per i farmaci ne per tutte quelle invenzioni fondamentali per la vita delle persone.
ma ormai nell'epoca in cui tocca spiegare l'ovvio nella quale uno può dirsi maschio o femmina a seconda di come gli gira in quel momento
sennò viene invocata la discriminazione tutto diventa relativo e discutibile
che varrebbe la pena di approfondire
youtube fa i suoi profitti attraverso i suoi youtubers che caricano contenuti protetti da copyright
chi viola il copyright? youtube o lo youtubers? chi deve pagare?
di chi è youtube? è giusto che rimanga privato?
non sarebbe il caso di creare uno spazio web statale con investimenti statali nei quali i cittadini possono avere un servizio come youtube?
si può pensare di statalizzare un pezzo di youtube (o di vietargli l'accesso)
insomma il discorso come avevo accennato in altre sedi si pone con il concetto di SOVRANITA' questa volta dello spazio web
Tempo addietro ho ricercato video/affermazioni del noto salume e non li ho trovati, li stanno lentamente cancellando dalla rete.
Ora la domanda è: che carica istituzionale andrà a ricoprire il pistacchio col maiale attorno?
edit: ora ci sono....6.363
Lo youtuber e YouTube usano contenuti di altri per fare profitti.
Penso che la legge imponga al proprietario della piattaforma di non divulgare i contenuti protetti dal copyright senza accordi col detentore dei diritti.
Se una cosa è dello Stato, non significa che è di tutti.
Il Colosseo è dello Stato ma io non possono organizzare per i cazzi miei una partita di calcetto.
Sono d'accordo con te nel rendere gratuiti a tutti i contenuti della Rai a chi voglia utilizzarli su una piattaforma pubblica.
Su YouTube però no.
#TgTalk 17 - CensuRAI - 26.11.2019
I tg di Mediaset campano e manipolano da anni con i filmati di YouTube, poi chiedono i danni se YouTube pubblica i suoi contenuti. Come è andata a finire non è dato sapere.
Per i diritti d'autore, li paghiamo anche per la nostra SD nella fotocamera, per un nuovo Hard Disk o qualsiasi supporto per salvare i nostri dati grazie ad Urbani. Furto illegale che tutti i vari governi hanno sempre avvallato. Report fece una puntata sulla SIAE, tardò parecchio a ritornare in onda.
Leggi anticostituzionali, illegali, immorali sono all'ordine del giorno da anni. C'è gente che ci campa, ed anche bene con queste leggi. Arrendetevi siete circondati
Il Canone non si paga per poter vedere le trasmissioni RAI, ma è una tassa sulla detenzione di un apparecchio atto a ricevere le trasmissioni televisive.
"l'imponibilità dipende esclusivamente dalla detenzione di un apparecchio, indipendentemente dall'effettiva ricezione dei programmi della Rai o dalla mancanza di interesse a riceverne"
it.wikipedia.org/wiki/Canone_televisivo_in_Italia.
Quindi noi paghiamo per il fatto di possedere un televisore, non per il servizio radiotelevisivo che ne otteniamo.
E' vero, infatti devi pagare il canone anche se non hai l'antenna ma la parabola e paghi già l'abbonamento satellitare.
Un po' come il bollo auto che da tassa di circolazione passò a tassa di possesso. Ma ormai e preistoria, ora è nella bolletta della luce
Non solo.
Con il fatto che tu paghi la bolletta all'ENEL si presume che tu abbia un televisore.
Pertanto paghi il Canone a prescindere.
Con questo bel trucchetto le trasmissioni TV "sarebbero gratis". Infatti le paga la pubblicità, così come si finanziava (e fa tutt'ora) Big B nei tempi andati.
Di conseguenza noi non siamo padroni di nulla, dato che usufruiamo di un servizio pubblico gratuito.
www.google.it/.../amp
Trovo assurdo che i miei soldi vengano buttati nel cesso per pagare gli angela, vespa e personaggi simili
Trovo assurdo che per vedere un filmato su raiplay devo aspettare 2 minuti di pubblicita' e se il filmato si interrompe altri 2 minuti.
Se poi mi censuri pure i contenuti su youtube hai fatto bingo.
Non sono avvocato e ci vorrebbe un parere di un legale a riguardo.
Per cui quello che dirò potrebbe essere una immensa caz****ta.
Da quel poco che so, ed è veramente poco, si può avere un copyright su qualunque cosa: sul logo, sui personaggi, sui contenuti.
Generalmente il copyright si applica al risultato del lavoro dell'ingegno umano, che sia una invenzione o un opera artistica.
Teoricamente un servizio RAI, se si tratta di informazione, "dovrebbe" essere escluso in quanto l'informazione è un diritto pubblico.
Tuttavia il "confezionamento" delle notizie potrebbe essere soggetto a copyright.
Mi spiego con un esempio.
Se faccio un mio video parlando dei danni della pioggia a Genova, faccio informazione e basta.
Ma se prendo e ripropongo il servizio di una TV sullo stesso argomento, di fatto oltre alla notizia utilizzo l'immagine del giornalista, la costruzione del servizio, il logo della Televisione, la scenografia dello studio, ecc.
Tutti fattori a prima vista insignificanti, ma possibili di divieto di utilizzo.
Nel caso specifico di ByoBlu il copyright è solo una scusa per censurare l'intervista a Prodi. YouTube è pieno di video RAI, spezzoni di trasmissioni vecchie e nuove o programmi completi.
Le ultime disposizioni in fatto di copyright non sono state emanate per proteggere il lavoro degli "artisti", ma per avere un mezzo per censurare notizie scomode.
(Ma credo di avere scoperto l'acqua calda).
Ho paura che la discussione giri sul tecnico-finanziario del canone non canone ed affini e non riguardi il vero problema.
E' probabile che se la clip di proprietà RAI avesse parlato male di qualcuno che dà fastidio al padrone del vapore, nessuno avrebbe gridato alla proprietà intellettuale.
Direi che è questa la gravità della faccenda.
In sostanza, CHI decide in RAI cosa si può o non si può utilizzare?
(vabbè, lo so, sono cose che si ripetono dagli anni sessanta...)
fatto salvo il fatto che occorre il prima possibile avere a disposizione uno spazio web di proprietà pubblica e non privata come youtube
detto questo tuttavia a mio avviso c'è un problema nella legge a cui facciamo riferimento per il copyright
se non è possibile esercitare il diritto di cronaca/critica
sentento la risposta di byoblu
www.youtube.com/.../
sembrerebbe che il vero problema è youtube e non le istituzioni
le leggi che tutelano il diritto a cui faccio riferimento sono appunto tutelate il punto è che youtube non le tutela
è youtube che ha levato i contenuti di messora e non le istituzioni
a mio avviso siccome è un algoritmo che sega i contenuti youtube e
con lui non si discute e non si fanno eccezzioni
probabilmente l'unico modo per risolvere a breve il problema è il seguente (e aimè non riguarda la RAI come sottende messora)
dato che youtube si tutela e leva LUI i contenuti che secondo LUI violano il copyright di cui ne risponderebbe
l'unica è far ricadere sullo youtubers le conseguenze della violazione del copyright che a quel punto se la vede con le istituzioni
e non con i meccanismi oscuri e automatici della piattaforma youtube
c'è un altro problema: nel momento che accettiamo le condizioni di youtube tutto quello che pubblichiamo alla stregua di faccialibro diventa di proprietà di youtube e ovviamente questo cozza con diversi diritti e principi
Molti qui continuano a parlare di RAI come se fosse una entità terza, distante e separata da noi, ma non lo è. Se io pago per la produzione di un prodotto, quel prodotto E' MIO e basta. Senza altre discussioni, senza altri sofismi di tipo legale.
Per tutti quelli che vedono SEMPRE un complotto (prodi futuro presidente della repubblica)
Come tante altre testate accreditate all' uffficio stampa dei vigili del fuoco, abbiamo pubblicato i video relativi ai loro eroici interventi nell' oramai tristemente noto hotel Rigopiano, devastato da una slavina.
Beh, da parte di Rai cè stato un tentativo di bloccare tali video sostenendo che erano i loro. Si, avete ben capito, i video fatti dai vigili del fuoco con tanto di logo e messi a disposizione di tutti i media accreditati, sarebbero stati di loro proprietà.
Immediatamente abbiamo contestato tale decisione argomentando le motivazioni.
Finalmente dopo oltre due giorni, ieri, abbiamo ricevuto una "good news" nella quale si leggeva "Gentile Liguria Notizie, Buone notizie. Dopo aver esaminato la contestazione, Rai ha deciso di ritirare la rivendicazione per violazione del copyright sul tuo video di YouTube. Titolo del video: Tragedia Hotel Rigopiano, il lavoro dei vigili del fuoco nell "hotel. Il team di YouTube".
www.ligurianotizie.it/.../233531
ok seguo la tua idea ma
ti faccio una domanda :
nel momento che io dispongo in quanto cittadino (ITALIANO) di una produzione della rai poi è giusto/corretto
che io lo possa caricare su una piattaforma privata la quale mi fa firmare un foglio dove dice che tutto quello che carico poi divanta suo?
insomma non è che siccome il colosseo è pubblico posso mettermi a vederne dei pezzi ai cinesi
a prescindere dal caso che sollevi che chiaramente è un sopruso.
ma io non ho capito una cosa
chi leva i contenuti? youtube o la RAI?
e infatti la rai ha ceduto
chi leva i contenuti? youtube o la RAI?
youtube su segnalazione della rai
Massimo, ti darei ragione se pagando il Canone pagassimo il servizio.
Purtroppo hanno modificato la tassa (con qualunque nome la chiamino, quella è), facendola diventare tassa di possesso del televisore.
Pertanto tu non paghi più per quello che vedi ma per quello che hai in casa.
Anzi. Adesso la paghi a prescindere, che tu abbia un televisore oppure no, che sia spento o acceso.
luogocomune.net/.../...
Sempre che non sbaglio ragionamento, tu paghi la tassa sul possesso della TV, la RAI si finanzia con la pubblicità, di conseguenza quello che vedi è gratis.
Ergo non sei proprietario del servizio, tantomeno della RAI, e "a caval donato non si guarda in bocca".
Purtroppo hanno modificato la tassa (con qualunque nome la chiamino, quella è), facendola diventare tassa di possesso del televisore.
e tutto questo perche' c'era gente come te (scherzo eh) che non pagava il canone
Questo è materia per legulei.
Dal mio punto di vista se tu firmi un contratto (perché quello è), accetti le condizioni che ci sono scritte, e se fra queste c'è il passaggio di proprietà, che sia corretto o no, lo hai accettato.
Piuttosto dovresti domandarti:
è corretto che per poter pubblicare un video su YouTube io sia obbligato a firmare un contratto che mi fa cedere la proprietà del video a Youtube, pena la non pubblicazione?
In realtà l'hanno trasformata in tassa di possesso quando Big B. è andato al governo.
Lui non percepiva il balzello e se ne è sempre lamentato.
Quello che dici tu lo hanno fatto adesso, inglobandolo nella bolletta ENEL.
A me sembra l'ennesimo tentativo di mutilare la libera informazione ed i piccoli editori non allineati.
Il copyright non è il "non riprodurre un opera" in senso generico, ma può essere applicato a un dettaglio o al tutto.
Ad esempio se scrivo un libro potrei vincolare i personaggi, e/o l'ambientazione, e/o il titolo, e/o un singolo oggetto.
Tutto, poco o niente.
Renderlo parzialmente utilizzabile, magari pagando, o vietarlo del tutto.
Tutto dipende da come è stato impostato il copyright.
Ti faccio un esempio reale.
Un mio conoscente realizzava (e vendeva) delle composizioni artistiche di scene di caccia (veramente ben fatte) utilizzando immagini prelevate in Rete.
Un giorno ha ricevuto una mail da una persona che rivendicava il copyright di un dettaglio.
Era un piccolo uccello grosso 1 cm quadro su una immagine di 640x420mm.
(Il mio conoscente, per evitare inutili casini, ha preferito eliminare il lavoro fatto.)
Questo per dire che anche un piccolo dettaglio può essere determinante.
#32 Andoram
Concordo
Da grafico conosco molto bene il problema.
Vendo da anni miei prodotti digitali, su varie piattaforme dedicate.
Il mio discorso voleva esentare l'informazione dal mondo del copyright.
Secondo la mia visione, chi produce informazione dovrebbe poter attingere (in pillole), da qualsiasi fonte, senza dover sottostare alle regole del copyright.
Sono consapevole che è un discorso mastodontico, e non posso licenziarlo in due righe, ma il concetto è quello che ho espresso.
E' una questione che deve essere discussa.
In ogni caso è un capitolo difficile. Il mainstream in primis estrapola come fa comodo a loro, senza dare le fonti.
Spesso la citazione di un breve passaggio serve a disinformare.
Una volta che uno usa un estratto dovrebbe comunque citare la fonte integrale, come nei libri.
Già questo protegge dagli abusi.
Su questo concordo.
quoto
e aggiungo che a mio parere sarebbe più che doveroso cominciare a spostare il tiro, da presunti 'grandi vecchi' signori dell'agenda a ciò che è evidentemente intimamente correlato agli obbrobri che stanno tipicamente caratterizzando gli ultimi decenni: le gigantesche corporation del software e di internet
Quindi secondo me....ha stato prodi!
Dipinsi l'anima su tela anonima
C'è un altro aspetto legale che non è stato preso ancora in considerazione.
Se nelle aziende pubblicitarie che finanzia la Rai ci sono anche produttori di mortadella Bioblu rischia un boomerang, cioè la denuncia per danni morali e materiali.
Qualcuno conosce un leguleio che si occupa di insaccati nello specifico?
La Rai è del potere di turno. Non è un servizio pubblico ma è solo spacciata come tale. Prima del canone in bolletta non pagare era anche una forma di ribellione verso questo ricettacolo di raccomandati, incompetenti e brave donne. Ci hanno tolto pure quello. Secondo voi il signor Fazio fa servizio pubblico? I signori Angela fanno servizio pubblico? Oggi la Rai non ha più senso di esistere perché il servizio che fornisce viene pagato con una tassa come se fosse pubblico ma in realtà è privato anzi privatissimo
PS: sulla questione di Messora il fatto è semplice. Se usi un filmato della rai in un canale accessibile a tutti per divulgarlo devi chiedere il permesso ed eventualmente pagare i diritti. Se invece io volessi vedere un filmato della rai posso tranquillamente farlo purché resti una visione privata e non venga divulgato. Direi che mi sembra anche giusto. Tutti i network pubblici e privati fanno così con i loro prodotti originali
Giusto!Quindi ha stato prodi
Dipinsi l'anima su tela anonima
per una volta non sono d'accordo con te, che affermi: "la RAi è nostra perchè paghiamo il canone". Allora anche Sky lo sarebbe perchè paghiamo l'abbonamento mensile o Contro TV perchè paghiamo 1 euro. Tu obietterai: ma la RAi è pubblica mentre Sky e Contro tv sono private. E' sul concetto di pubblico che bisogna intendersi, anche i tribunali e le scuole lo sono e possono essere considerati nostri solo in senso lato. Pubblico significa solo che la maggioranza o la totalità del capitale è di proprietà dello Stato. Poi, dal punto di vista contabile il canone copre solo una parte delle spese necessarie per mantenere il carrozzone di viale Mazzini. Questo solo per puntualizzare sul concetto di "nostro" e di "pubblico", perchè nel merito della questione - colpo basso contro Messora e la libertà di informazione - ti quoto al 100%.
Stavo per risponderti, ma Zina mi ha preceduto.
#41 Zina
La rai è nostra perché paghiamo un canone/tassa? Forse vuoi dire che dovrebbe essere un servizio pubblico e come tale chiunque può attingerne. Ma non è così, è una tv commerciale come le altre e noi non possiamo decidere una sola virgola per la Rai. Tutti i santi giorni paghiamo cose "nostre" già ampiamente ripagate dalle tasse. La domanda è per cosa paghiamo le tasse?
Più tardi lo saprete e meglio è ma vi dico che c'è la tassa sul Morto. Dipende dal Comune, Cesena FC. Si chiama tassa d'uscita. Per uscire dall'obitorio con un vostro caro ci sono da pagare 100 euro. Le pagano le onoranze funebri che poi ovviamente la mettono nel conto. Generalmente non lo dicono e pochi lo sanno. Nel mio caso lo conoscevo e mi ha raccontato la storia. Il mondo delle onoranze funebri farebbe impallidire un Boss.
Tornando al discorso di Principio di Redazione. In genere la Rai non rompe più di tanto ma se dai fastidio ci sono migliaia di cavilli per rompere le balle.
Dipende cosa si intende per servizio pubblico.
Dal suo punto di vista (sinistro) SI, e non si puo' dargli torto perche "serve" il pubblico di sinistra.
Il suo problema è che dovrebbe anche servire il pubblico di destra e quello dei 5 stelle (che non saprei come definire)
Visto che fa guadagnare un sacco di soldi alla Rai, il suo stipendio se lo guadagna tutto, se si limitasse a fare spettacolo e non politica sarebbe meglio.
"Visto che fa guadagnare un sacco di soldi alla Rai"
www.google.com/.../%3fpage=amp&id_article=75565
Bene bene. Allora...il signor Fabio Fazio ha deciso nel 2017, per aggirare il monte stipendi rai, di diventare "produttore di se stesso" facendoci la casa di produzione (ovviamente questo significa che mette lui assistenti, sceneggiatori, scenografi e quant'altro- furbo) in modo da beccarsi la benemerita cifra di 2.200.000€ l'anno. Che se consideriamo che la produzione la fa lui risulta sulla carta che il signor Fazio incassa 10000000€ tondi tondi.
Ebbene cosa farà mai di così straordinario un Fabio Fazio per guadagnare tutti sti soldini?
Niente. Presenta una trasmissione, una, che faceva il 14% in prima serata su RaiUno e che costa quanto un evento visto i personaggi di lustro che vengono invitati ma fa gli ascolti della D'Urso che spende zero euro. Il Fazio prende gli stessi soldini di Carlo Conti che praticamente tiene il palinsesto della Rai facendo a giro durante l'anno il pomeriggio, il venerdì sera, il sabato sera, le feste di Natale e Sanremo se gli capita. Direi che non è così vantaggiosa per noi questa marchetta della sinistra
La realtà dice un'altra cosa.
Quello che è dello Stato è dei burocrati.
I beni pubblici sono stati ottenuti tramite soldi pubblici ma appartengono a chi li gestisce.
Cosa voglio dire.
Che la Rai non è mia. Neanche un pochino.
Nessuno mi viene a chiedere un parere, nessuno mi viene a chiedere qualcuno da assumere, nessuno mi viene a chiedere niente tranne che pagare il canone.
Chi gestisce la Rai è il vero padrone della Rai.
Non importa se la Rai è in perdita, lui guadagna uno stipendio smisurato.
Non importa se la Rai ha il quadruplo del personale di Mediaset, lui assumerà amici o amici degli amici pagandoli anche con i miei soldi.
Non importa se è un incapace, da lì io non posso spostarlo, mentre lui può trasmettere puttanate 24 ore su 24.
Il pubblico non è bello.
Il pubblico non è di tutti.
Io in Rai non posso mettere piede. Io alla Rai non posso avere un microfono.
Il pubblico è dei burocrati.
Lo stesso per Alitalia, lo stesso per Enel, lo stesso per Eni, lo stesso per tutte le aziende pubbliche.
Ciò che è pubblico non è mio e non è vostro, ciò che è pubblico è dei burocrati.
Roma ha un patrimonio immobiliare che ogni anno perde milioni di euro.
Quando decidono di vendere una casa in centro, il burocrate la vende per conto dello Stato e se la compra come privato cittadino ad un quarto del suo valore.
www.google.com/.../amp
Il burocrate è in conflitto di interessi, usa i beni pubblici per i suoi affari privati.
Così, per gli amanti della nazionalizzazione
fazio faceva guadagnare alla rai circa 3 milioni di € a puntata quando stava su rai 3
Il prezzo medio per il mese di aprile 2017 è stato di 38.880 euro, salendo a 46.320 nel mese di maggio. Per tutte le reti, il prime time della domenica ha una valutazione nettamente più alta rispetto alla media. La trasmissione di Fazio conta 20 minuti di spot per 64 puntate, con un ricavo medio calcolabile in circa 3 milioni di euro a serata (al netto delle spese e dei pacchetti sconto). È chiaro che parliamo di valutazioni base di listino e che uno spot che cade durante l’intervista di un attore di grido o di una star della musica è probabilmente venduto a un prezzo più alto, così come sono applicati sconti sui prezzi fissati in caso di acquisto di pacchetti di lunga durata, in base alle regole della normale contrattazione tra aziende che si verifica in ogni settore. Gli spazi di “Che tempo che fa” sono stati, nella passata stagione, tra i più “pregiati” delle tre reti Rai e – come detto in precedenza – il loro prezzo è stato fissato basandosi sulla media ascolti della trasmissione e su uno share che nel pubblico laureato sfiora il 20%. La “qualità” del pubblico fidelizzato, d’altronde, è proprio uno dei punti di forza della trasmissione.
glistatigenerali.com/.../...
Su RAI1 e RAI2 molto di piu'
Come si difende il sinistro fazio?
corriere.it/.../...
Lo stavo spiegando in qualche modo a Maxximo ieri.
A monte c'è quello stramaledetto articolo 42 della costituzione.
luogocomune.net/.../...
Articolo 42
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.
www.jus.unitn.it/.../art42.htm
Se fai un abbonamento in piscina, al teatro, etcetc non diventa tuo chiaro.
La Rai è altra cosa. E non è facile capirlo pare. Ne ha parlato Benigni ieri.
Natura giuridica della RAI s.p.a. e riparto di giurisdizione sulle controversie relative all'assunzione del personale
Società in mano pubblica – RAI s.p.a. – natura giuridica – società per azioni – art. 7, co. 2, c.p.a. e art. 18, co. 2, d.l. n. 112 del 2008 - assunzione del personale – giurisdizione del G.A. – non sussiste
Massime
1. La RAI è una società per azioni per volontà stessa del legislatore e, seppure soggetta ad una disciplina particolare per determinati aspetti ed a determinati fini , riguardanti anche la giurisdizione, chiaramente dettata da interessi di natura pubblica, per tutto quanto non diversamente previsto non può che essere regolata secondo il regime generale delle società per azioni. Del resto la espressa configurazione per legge in tal senso non potrebbe di certo assumere una valenza assolutamente “neutrale”.
2. La RAI - Radiotelevisione Italiana, anche se fortemente caratterizzata da peculiari aspetti e tuttora in mano pubblica, resta pur sempre una società per azioni....altro qui www.neldiritto.it/appdottrina.asp?id=7409
1 non è sofismo
2 il prodotto è di chi lo paga, giusto. Ma non è di YouTube, tantomeno di chi lo pubblica.
3 se non vuoi essere bloccato fai il mirror del filmato, come fanno tutti, e copri il logo.
4 se non vuoi essere bloccato oscuri il contenuto e lasci ascoltare solo l’audio.
5 se la voce di chi intervista è protetta da diritti, se non vuoi essere bloccato, oscuri il video, lasci l’audio del personaggio pubblico e sostituisci la voce del giornalista con domande scritte.
6 ho lavorato con Mediaset 4 anni come produttore dello slamball, ho lavorato con Rai trade come intermediario per i prodotti trp, di contratti ne ho ingoiato assai: che debba essere preso per sofista da chi per scelta liberalizza i propri contenuti, per una questione morale, per andar contro i vincoli che limitano la distribuzione di contenuti di servizio pubblico di proprietà delle tv pubbliche e private, non lo accetto. I contenuti Rai valgono quanto quelli di Mediaset, sono disciplinati dalle medesime normative. La Rai è di tutti, vero, come è vero che Mediaset è di Berlusconi: ma come Berlusconi non può fare come cazzo vuole con la propria libreria, manco i cittadini italiani possono fare quel che vogliono con la “loro” libreria.
7 anche i contenuti di istituto luce sono documenti di servizio pubblico, ma ho dovuto pagare un bel po di quattrini a Cinecittà per mandarli in onda.
Secondo te, quello che ti ha dato 10€ per fare American Moon, ha il diritto di vendere i dvd di American Moon?
In fondo, American Moon è stato fatto con i suoi soldi proprio come i contenuti della Rai sono stati fatti con i tuoi.
Il mortadella è un personaggio pubblico ed un politico che è stato (purtroppo ) stipendiato con soldi pubblici, è quindi giusto limitare e coprire con copyright le sue dichiarazioni?
Intendiamoci, il concetto è sbagliato, ma perché lo sono le leggi da cui questo concetto scaturisce.
Vi faccio un esempio pratico e vissuto, da ragazzino avevo un motociclo con cui passeggiavo senza casco. Motociclo mio, intestato a me, ma per via delle leggi stradali mi è stato portato via (sequestrato) perché non indossavo il casco. Quindi mi domandavo, perché mi privano di un mio possedimento solo perché non lo posso usare senza casco? E perché questa mia proprietà è stata affidata a terzi per la custodia a cui devo pure corrispondere le spese di deposito?
L'unica risposta che mi sono dato è che come per la RAI, alcune leggi fatte per il bene pubblico, favoriscono soggetti privati.
Lo sto guardando anche io.
Il concetto che vuoi esprimere, allora, è quello di bene comune.
Secondo la commisione Rodotà, la costituzione rimanda la questione al legislatore ordinario, perché in essa non vi è traccia né della proprietà collettiva, né tanto meno del bene comune:
Dunque, il futuro di questo istituto è pienamente rimesso alla volontà del legislatore ordinario, il quale, ovviamente, sarà tenuto ad agire in conformità dello spirito delle sopra ricordate disposizioni costituzionali. Come ebbe ad osservare il Calamadrei (P. Calamandrei, Cenni introduttivi sulla Costituente e i suoi lavori, in Commentario Calamandrei-Levi, I, XXXV, nonché in Scritti e discorsi politici, pag. 461), “per compensare le forze di sinistra di una rivoluzione mancata, le forze di destra non si opposero ad accogliere nella Costituzione una rivoluzione promessa”.
attuarelacostituzione.it/.../...
Inutile dire che stiamo ancora a "carissimo amico..."
EDIT
Riporto anche questo brano che fa al caso nostro:
I fini essenziali della Costituzione, e cioè lo sviluppo della persona umana ed il progresso materiale e spirituale della società, richiedono infatti in primo luogo che si impedisca che la proprietà di uno o di pochi possa limitare il soddisfacimento dei bisogni essenziali di tutti, sia quelli materiali, sia quelli spirituali. E qui è da porre l’accento, non solo sui beni materiali (cioè esistenti al di fuori del pensiero umano), come il demanio o l’etere, ma anche sui beni immateriali (che consistono in idee o servizi prodotti dall’uomo), quali i brevetti, la proprietà intellettuale, l’informazione, la comunicazione e così via dicendo.
"Io voglio solo usufruire del PRODOTTO che viene fatto con i miei soldi"
Il problema non è usufruire del prodotto. Puoi tranquillamente guardare i filmati della rai in tutte le loro piattaforme che sono gratuite. Quello che non puoi fare è inserire i filmati in un canale accessibile al pubblico dal quale potresti anche trarre profitto. Questo non si può fare e il fatto che la Rai sia un servizio pubblico non cambia il funzionamento di queste leggi che sono uguali a quelle che regolano i network privati essendo la Rai anche una spa
#Roberto70
Purtroppo i dati che sono riportati in quell'articolo che hai linkato oltre ad essere molto strani non mi risultano su Rai pubblicità. Non capisco dove li abbiano presi anche perché mi sembrano dati sproporzionati per uno show della rete ammiraglia di una TV generalista che fa ascolti da terzo canale.
Magari sono veri ma non ho riscontro
Il fatto che sia proprietà della Rai, entità pubblica, ma pubblica per i due terzi, privata per un terzo, privata per ciò che concerne la trasmissione di contenuti all’interno di spazi acquistati e quindi finanziati dalla concessionaria di pubblicità (perché una società per azioni pur essendo pubblica, può avere degli asset che per farla sopravvivere debbono essere fatti gestire da privati), non significa che i suoi contenuti possano essere messi a disposizione di tutti; perché possono essere manipolati, contestualizzati od inseriti in contesti capaci di fuorviare la verità o violare il diritto di proprietà. Secondo voi, i contenuti inseriti dagli utenti su YouTube, sono completamente di proprietà di chi li pubblica? Il solo dubbio che non possano esserlo, viola la proprietà di chi detiene legalmente il contenuto, quindi anche la Rai, azienda pubblica, ma che si vede i propri contenuti distribuiti su piattaforme private.
Se invece me li avesse dati COME INVESTIMENTO PERSONALE, prevedendo di ricavare soldi dalle vendite, allora avrebbe semplicemente stipulato con me un contratto di co-produzione, nel quale si chiariscono fin dall’inizio le percentuali in cui suddividere il ricavato.
Ma nessuno di questi casi si applica alla RAI, visto che la RAI mi obbliga a pagare il canone e poi si tiene i diritti di quanto ha prodotto con i miei soldi.
Quindi, se vuoi fare l’esempio giusto, devi immaginare che qualcuno ABBIA OBBLIGATO il donatore a darmi dieci euro, e poi io vada in giro a vendere impunemente un film che ho prodotto con i soldi che gli ho estorto. Al quel punto lui ha o non ha il diritto di incazzarsi?
Scusa Massimo.
Lo avevo detto in precedenza
La tua è una errata interpretazione.
Tu paghi una tassa sul fatto di possedere un televisore, non su quello che vedi.
Questo viene finanziato dalla pubblicità, che pagano gli sponsor.
Di fatto i programmi TV sono di conseguenza gratis.
Sarebbe come se tu regalassi i tuoi DVD facendoti pagare dagli inserzionisti per mettere degli inserti pubblicitari all'interno.
Quello che io vado a pagare è una tassa sul fatto che posseggo un lettore DVD.
Ergo, io a te non do un centesimo e quindi non posso pretendere nulla.
Il copyright invece, è tutto un altro paio di maniche.
...essendo la RAI un ente statale non c'è una qualche documentazione/delibera riguardo i diritti di visione di ciò che è già stato pubblicato?
E poi se ciò che è di pubblico dominio non è ri-pubblicabile, a questo punto il giornalista che filma qualcuno sulla pubblica piazza non potrebbe mostrarlo al TG.
Penso che la documentazione di cui parli sia il libretto dell'Abbonamento RAI, se esiste ancora, che di fatto dovrebbe essere il contratto fra il cliente e il fornitore del servizio.
Se tu usi il contenuto della Rai per fare profitto devi dare qualcosa agli altri 60 milioni di italiani che come te hanno pagato per produrre quel contenuto.
Supponiamo che io domani mattina apro un canale YouTube e ci carico tutti i programmi della Rai e che metà degli italiani invece che guardare la Rai alla tv, guardino il mio canale YouTube.
Io guadagno, YouTube guadagna con la pubblicità e la Rai perde metà della raccolta pubblicitaria.
Come tutte le cose, nel piccolo si può chiudere un occhio, però il principio dovrebbe essere rispettato.
Fate i bravi su, vi state impuntando sull’ente spagliato. Che Messora si legga le condizioni di YouTube. La prossima volta non fa di certi errori. C’entra una sega la Rai è di tutti.
Aggiungo: se Massimo avesse pubblicato il contenuto di Messora nella sua tv, solo cancellando il logo Rai, a lui, non sarebbe successo niente.
Certo che è un artifizio legale.
Molti in passato potevano dichiarare di non guardare i programmi RAI e quindi non pagare il Canone.
Convertendolo in tassa di possesso hanno eliminato questo escamotage.
(Mettendolo nella bolletta ENEL si sono perfino tolti la fatica di venire a verificare se tu hai fisicamente un televisore in casa: paghi a prescindere).
Tuttavia, correggetemi se sbaglio, la tassa non "dovrebbe" entrare nelle tasche della RAI ma in quelle dello Stato.
(Ma essendo la Rai di proprietà dello Stato, di fatto la tasca è la medesima.)
Ipotizzando che i tuoi soldi vadano anche per la produzione dei programmi TV, tu paghi per vederli ma di fatto non sono tuoi.
Io quando ti ho comprato il film, ti ho pagato per la fatica della produzione del lavoro ma non sono diventato il proprietario di American Moon.
E' solo con la tua autorizzazione che io posso farne quello che voglio.
Se me lo vietassi avresti tutti i diritti per protestare e all'occorrenza farmi causa.
Ma in ogni caso non ne sarei mai il proprietario.
Vero è che non mi hai obbligato a comprarlo, così come la RAI non ti obbliga a pagare per vedere.
La RAI/Stato ti obbliga a pagare il fatto che possiedi un televisore.
Dovresti obbligarmi a pagare il possesso del lettore DVD.
Beh, arrivi tardi. Tempo fa qualche parlamentare aveva già fatto una proposta del genere che riguardava tutti i dispositivi di archiviazione dati.
Per il fatto che potevano immagazzinare contenuti multimediali avevano proposto una tassa una tantum al momento dell'acquisto. Non so se poi è passata.
(Avevano pure proposto di fare pagare il "Canone" pure ai PC dato che con l'aggiunta di una scheda potevano diventare "ricevitori e riproduttori di programmi audiovisivi".)
Con il "Canone" tu paghi per vedere le trasmissioni TV. Volendo le puoi registrare per rivederle in un secondo tempo, ma non credo che le puoi utilizzare se dalla loro visione ne ottieni un profitto sia pure di immagine (salvo pagare il copyright).
Messora riproponendo l'intervista sul suo canale Byoblu ha di fatto ottenuto un profitto di immagine (che si sarà riflesso probabilmente in un guadagno economico se Messora ha un profitto da YouTube.)
In buona sostanza tu pagando la tassa sul possesso del televisore finanzi la produzione dei programmi TV, ma non divieni automaticamente il proprietario dei risultati, con il diritto di farne ciò che vuoi.
(Poi sappiamo che il copyright è anche l'escamotage per censurare informazioni scomode, ma questa è un altra storia).
In questa maniera almeno non subisce la censura sul contenuto (l'ammissione del Mortazza).
Sarà difficilissimo spuntarla per vie legali, quindi meglio aggirare il problema.
Capisco la questione di principio, e come ho già detto, la condivido.
Massimo non potresti suggerire la tua formula a Claudio? Vedo che le cose non vanno bene. La gente non offre i soldi necessari. Per cui ogni mese lo stesso travaglio.
300 000 iscritti, se il 10% paga 1 Euro il mese (12 Euro l'anno) sarebbero fuori dalla m....
I soldi (più o meno) per una pizza o visita al cinema e si può avere ottimi servizi per un anno intero.
Forse ci vuole un mini-spot per lanciare un invito di abbonamento.
Le menti sono ormai programmate in un certo modo.
Io metterei più che debole, disonesta intellettualmente...
Non solo, se la tenda di un negozio fa ombra sul marciapiede (che come è noto è pubblico) devi pagare una tassa perché FAI OMBRA.
E tu vuoi usare i contenuti della Rai gratuitamente? Hai sbagliato Paese. Qua si paga anche l'aria che respiri con la tassa sui carburanti perché le auto inquinano l'aria o la tassa sui rifiuti che vengono inceneriti o la tassa sull'energia elettrica che viene prodotta bruciando petrolio o la tassa sulle energie rinnovabili che non inquinano ma paghi perché respiri un'aria più pulita.
i video, quando qualcuno posta un opera propria utilizzando contenuti coperti da copyright.
Se avete un canale you tube, provate a fare questo semplice esperimento.
Postate una canzone, come se ne trovano a milioni sul tubo, e non ci sarà nessun problema.
Ma se quella canzone la usate come commento musicale per un qualunque filmatino del vostro gatto che si lecca le zampe
l'algoritmo ve la bannerà per utilizzo improprio del copyright.
Giuste o sbagliate che siano queste sono le regole di youtube.
Messora si faccia una piattaforma sua dove postare i suoi video, e poi potrà trasmettere tutti i video della rai che vuole.
Ciao, non sò se è cambiato qualcosa rispetto al passato ma se non hai la TV puoi chiedere l'esonero al pagamento.
luce-gas.it/.../come-non-pagare
Un saluto
In via di principio dovrebbe essere proprio consentito di riportare integralmente le dichiarazioni di un uomo politico, diritti o non diritti, anzi non dovrebbero proprio esistere diritti di produzione. Ma come al solito ci si accorge tardi che qualcosa non sta funzionando nel modo giusto, spesso quando ormai la situazione è ormai irrimediabilmente compromessa. Non è certo questo il caso, ma il discorso sulle privatizzazioni in generale penso che ormai sia vicino ad un punto di non ritorno. Non hanno nessuna intenzione di mollare l'osso più polposo.
Implicazioni che complicano e avviliscono in maniera quasi irreversibile la nostra vita.
Scimmiette con uno schermo illuminato di fronte alla faccia che ci intercetta costantemente tutto ciò che ė il nostro vivere. Scimmiette che premono OK a qualsiasi merdata ci venga imposta come Termini di utilizzo e impiego.
E poi fare un bel respiro
Per Salvini si apre l'opportunità della protesta di piazza e "la marcia su Roma".
Ciao,
spezzo una lancia a favore della Rai perchè, a mio modesto parere, trasmette alcune "perle":
1) "Mediterraneo" su Rai 3: storie di popoli che abbracciano il nostro mare
2) "Radici: l'altra faccia dell'immigrazione": storie di stranieri cresciuti in italia ai quali viene data la possibilità di ritrovare le proprie origini
3) "Petrarca": programma culturale dedicato ai libri e ai loro autori
4) "Report"
5) "Blob"
6) "Un giorno in pretura"
7) "Storie maledette"
e altri che non mi sovvengono
(casualmente vengono trasmessi tutti su Rai3...)
però se dalle trasmissioni di youtube
lui percepisce un reddito,
forse la rai la deve pagare..
premesso questo..
40 sec. di prodi+annununziata,
quanto accidenti costano ?!?!?
vorrei tanto saperlo..
ho capito.
in quanto pagatori del canone,
dovremmo aver diritto di disporre dei contenuti come c pare..
bah..
non so..
teoricamente si..
e se chi guarda i video di messora
non è pagatore di canone?
in quanto cittadino estero, italiano vivente all'estero,
ecc.
lo so, sono cavilli..
ma è con quelli che ti fregano..
forse per aver diritto all'accesso dei contenuti rai,
senza versare un euro alla siae,
bisognerebbe limitare la visione del video youtube in oggetto
allo stato italiano..
allora si..
x chi sta in francia, ecc.
"questo video non è disponibile per il tuo Paese
per violazione del diritti di copyright.."
a me è successo riguardo video esteri non disponibili
per noi cittadini italiani..
ilgiornale.it/.../...
it.wikipedia.org/wiki/Contratto_di_servizio_Rai
it.wikipedia.org/.../...
www.gazzettaufficiale.it/.../sg
e opera anche e soprattutto in base a leggi europee.
ricordo uno speciale di messora di 1 anno fa circa in cui, se non ricordo male a seguito appunto di nuove normative/bavaglio europee, saremmo arrivati proprio a questo tipo di censura.
ovviamente quello che è successo puzza di censura, anzi è censura, ma se l'hanno fatto vuol dire che è censura legalizzata. Trovare un cavillo legale è necessario, impellente e di primaria importanza, ma è appunto materia di avvocati specialisti, e anche parecchio bravi.
io da profano mi domando: se un giornalista con tanto di 'patentino' fa informazione, magari su una testata giornalistica registrata come credo sia byoblu, come può essergli negato il diritto (anzi il dovere) di citare le fonti (in questo caso un pezzo di video del Mortadella)?
Qui c'è la contraddizione perché se non lo avesse fatto sarebbero arrivati i manganellatori al grido di fakenews e complottista.
mi domando anche se marcellino foa, che da messora è stato 'creato' e introdotto al pubblico, sappia di questa cosa e se non sia il caso di fargli due domandine a tal proposito. dopodiché la prima volta che il sig. foa ripete "il frame..." messora dovrebbe sputargli un catarro verde ramarro in un occhio. --> questo però dovrebbe insegnare a molti di stare molto attenti su chi si intende pubblicare o pubblicizzare, perché poi alla fine ci si rimane male (tutti, sia il gestore che l'utente).
mi vengono in mente anche le polemiche su giornalista X che prima dell'indagato Y sa del suo avviso di garanzia. scadaloso? no, il giornalista X si difede dicendo che una volta 'pubblicato', l'atto è di pubblico dominio. Magari trovare un cavillo anche in questo senso?
Mi domando, prima/durante/dopo una trasmissione televisiva, appare una scritta in cui si dice che tutti i diritti sono riservati la riproduzione anche parziale è vietata eccecc? non mi pare.
di giorni in versione integrale, ma Messora nemmeno questa sera sembra averne fatto
cenno. Curiosa sta cosa.
Nel video tutt'ora su youtube la parte di intervista fatta a Prodi dalla Annunziata manca, a cosa ti riferisci quando dici "versione integrale"?
O deve "stringere la cinghia" come buona parte degli italiani?
p.s.: ora speriamo che non mi chiedano il copyright sulla battuta,
che già una volta Giovanni Minoli in un intervista a Silvio Berlusconi gli chiese se il miliardo e rotti di reddito dichiarato gli bastava per arrivare a fine mese.
dove vengono proposti concerti, documentari musicali e di genere pittorico, letterario, storico e architettonico.
E rai movie, dove si possono vedere alcuni film d'autore e di culto che altrimenti in televisione non si vedrebbero mai.
Il tutto praticamente quasi senza pubblicità.
Dimenticavo programmi come:
"La grande storia"
"Quante storie"
"Passato e presente" di Mieli.
Ed il recente "città segrete" condotto da Augias. La puntata dedicata a Mosca è un piccolo gioiello.
La Rai merita eccome.
evidentemente m'ero perso una parte, ho potuto
vederlo sul sito di Messora tgtalk 16, "cadiamo a pezzi"
non avevo capito il problema fosse solo su youtube.
Esattamente:
youtu.be/RfWBNyLaYcI?t=704