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[Ricorre domani l'anniversario del rapimento Moro]
"Le Br, realizzando l'impresa di via Fani, perseguivano anche lo scopo di affermare la propria egemonia su tutto lo schieramento eversivo ed erano quindi interessate a costruire per la propria organizzazione una immagine di altissima e autonoma efficienza, immagine che una presenza straniera avrebbe invece offuscato. Se ne trova conferma nella risoluzione strategica n.6, laddove orgogliosamente si afferma che «in via Fani, non c'erano misteriosi 007 venuti da chissà dove, ma avanguardie politiche tempratesi nella lotta della classe operaia e addestrate nei cortili di casa»". Dalla relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia, 28 giugno 1983.
Roma, giovedì 16 marzo 1978, ore 9.02: "Un commando di terroristi, appostato in via Fani all'incrocio con via Stresa, apre il fuoco sulla scorta del presidente della Dc, on. Aldo Moro, uccidendo Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera [e] Francesco Zizzi [...]. Il commando, sterminata la scorta e prelevato Moro illeso dalla sua auto (una Fiat 130), carica l'ostaggio su una Fiat 132 blu e si dilegua"(1).
Essere gravemente immunodepressi è una condizione assolutamente invalidante: ciò che per gli altri è normale, per te diventa pericoloso. Ci sono tanti, tantissimi virus, batteri, funghi che possono causare seri problemi ad una persona immunodepressa e che con le vaccinazioni non c'entrano veramente nulla. Per una persona immunodepressa, spesso, anche i propri "commensali", che normalmente non sono ostili, possono diventare pericolosi. Parliamo quindi di un handicap serio.
di Marco Cassiano
Sono un utente di Wikipedia ed un contributore da diversi anni. Mi occupo di consulenza aziendale e di cinema ed ho contribuito ad arricchire le pagine sul Geomarketing, su Federico Moccia, su altri registi e produttori, ho scritto diverse pagine di film, tra cui il mio film The Lords of Destiny (I Signori del Destino) che si trova su Internet Movie Database ed ha vinto svariati premi nel mondo, è andato in prima mondiale a New York. L’anno scorso creai la pagina e gli amministratori di Wikipedia mi hanno aiutato a scriverla bene, apportando contributi e correzioni. Fin qui tutto bene. Poche settimane fa, dopo aver già acquistato il documentario “La Nuova Pearl Harbour” che ho apprezzato per l’assoluta correttezza di Massimo Mazzucco nel presentare i temi a favore o contro, ho deciso di comprare anche il documentario sull’allunaggio e l’ho guardato per ben due volte. Essendo a dir poco strabiliante la quantità di prove a favore della tesi in cui si sospetta che questo allunaggio ed i successivi abbiano dei lati oscuri non da poco, mi sono preso la briga di controllare come su Wikipedia si parlasse di Massimo Mazzucco, Paolo Attivissimo ed i relativi temi dell’allunaggio e dell’11 settembre.
Notando una certa faziosità e l’uso di termini inadeguati, fattispecie per altro riportata anche da altri commentatori di Wikipedia, mi sono permesso di apportare alcune correzioni al testo che qui cito:
Proprio nel giorno in cui scade il termine per i genitori per presentare la documentazione vaccinale dei propri figli, compare sulla rete una notizia che sembra avere dal clamoroso: "Eliminato l'obbligo vaccinale negli Stati Uniti."
"Il presidente Trump - dice l'articolo - ha creato una nuova divisione all'interno dell'ufficio dei servizi sanitari e umani per i diritti civili, con il preciso scopo di eliminare le vaccinazioni obbligatorie in tutto il paese e garantire ai cittadini il diritto di scegliere la propria assistenza sanitaria".
Se però andiamo a guardare la notizia sui media mainstream (qui ad esempio un articolo di ABC News) scopriamo che le cose stanno molto diversamente.
di Lorenzo Merlo
Populismo ha un sinonimo. È superficialità.
Ma ha anche una biografia, e questa è tutt’altro che superficiale, tutt’altro che priva di dignità, almeno pari a quella che chiediamo per noi stessi. Ed è qui che vale la pena di soffermarsi, affinché coloro che tacciano di populismo chi la pensa diversamente, possano trovare le loro responsabilità dell’attuale stato delle cose.
Tutto il mondo in quattro punti.
L’operoso provincialismo urbano e l’ingenuità rurale, nel dopoguerra italiano si mescolarono in una umana ricetta di solidarietà che solo a pensarci ci si commuove. Quasi fossero consapevoli che l’individualismo riduce l’amore. Con la pietanza del boom economico tutti si riempirono la pancia (senza troppi secondi sensi). I pastori sardi lavoravano in Fiat, le bambine siciliane andavano finalmente a scuola. Le donne lottavano. Gli studenti, con una chimica impossibile, fecero molecola con gli operai. Questi risalirono la corrente per arrivare all’origine di come stanno le cose e riuscirono a farsi riconoscere almeno una parte di dignità.
1 - Invece di domani pomeriggio, luogocomune on air andrà in onda su colorsradio oggi alle 12.00. Qui il podcast.
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2 - Firenze - Venerdì 9 marzo - Simposio Nazionale sulla Medical Cannabis
Partecipano il dott. Raphael Mechoulam (scopritore degli endocannabinoidi), Massimo Mazzucco, Carlo Privitera, Massimo Nabissi, e molti altri. Qui il programma completo
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3 - Mi arriva questo messaggio da Facebook: ve lo giro, senza poterne verificare la fonte.
Vi invito ad andare su www.leggidaabolire.it ed inserire come legge da abolire la 119/2017 cioè la legge del decreto Lorenzin. Se la legge sui vaccini sarà la più votata, Di Maio, che ha voluto questo sondaggio, dovrà adeguarsi a questa richiesta dei cittadini e dire ufficialmente che la 119/2017 sarà la prima legge che aboliranno se governeranno questo paese!!! VOTATE TUTTI ANCHE CHI NON VOTA 5 STELLE, MA È CONTRO QUESTA LEGGE!!! E poi invitate i vostri amici freevax a fare altrettanto!!!
Questo thread è chiuso. Per un paio di giorni non ci saranno altri articoli.
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1 - La vittoria 5 stelle
La svolta "democristiana" e tranquillizzatrice dei 5 stelle - almeno in termini di numeri - ha pagato. Dopo aver fluttuato per un paio di anni fra il 26 e il 28%, alla campanella dell'ultimo giro i 5 stelle hanno allungato il passo, e sono arrivati a sfiorare il 32 per cento. E si capisce dall'espressione di Grillo e di Di Maio che di più non era umanamente possibile, nella situazione odierna. Oltre alla svolta tranquillizzatrice, ha contribuito certamente anche il fatto di aver presentato il potenziale governo prima delle elezioni: questa "chiarezza di intenti", contrapposta alla fumosità di alleanze poco chiare o addirittura trasversali, ha sicuramente convinto una parte degli indecisi ad appoggiare i 5 stelle.
Ora restano da vedere due cose: che questo successo non si trasformi nella classica vittoria di Pirro - nel senso che i 5 stelle non riescano comunque a formare governi di alcun tipo, restando condannati in eterno all'opposizione - e che l'aver tradito alcuni dei propri ideali fondanti non segni di fatto l'inizio di una "normalizzazione" che li porti veramente a diventare, entro poco tempo, "un partito come tutti gli altri". (Poco ce ne facciamo di un movimento che non voglia realmente affrontare di petto i principali problemi del paese, cioè mafia, clientelismo e corruzione).
Mi ha colpito molto la morte di Gillo Dorfles. Primo, perchè non sapevo che fosse ancora vivo. Secondo, perchè il suo nome mi ha portato a ricordare i miei primi passi verso l'apprezzamento della cultura in senso lato. Fu infatti leggendo il suo libro "Kitsch, antologia del cattivo gusto" - che ancora oggi conservo gelosamente - che cominciai ad aprire gli occhi verso un approccio critico del mondo reale. Mentre iniziavo ad apprezzare la differenza fra "artisticità" e "artefatto" - spiegata da Dorfles in modo magistrale - si introduceva il me il concetto di analisi strutturale, materia per me ignota fino a quel momento.
Poi vennero i libri di Roland Barthes, che con "La camera chiara" e "L'impero dei segni" mi insegnava a "leggere" le immagini ben al di là del loro contenuto plastico e formale.
Poi c'era Jaques Monod, che con "Il caso e la necessità" metteva in discussione le origini naturalistiche della specie umana.
di Fulvio Grimaldi
Che questo fosse uno Stato in mano a briganti, ladri, corrotti, sociocidi, vendipatria, bari e tecno-bio-fascisti lo si sapeva. Lo si sapeva, misurando a spanne, più o meno da quando Togliatti, ministro della Giustizia, in perfetta sintonia con la pugnalata alle spalle di Yalta, decretò l’amnistia per tutto l’apparato amministrativo fascista. Ma lo si sospettava fin da quando, nel 1943, l’invasore Usa si accordò con la mafia per la risalita della penisola dalla Sicilia, garantendo in cambio una perenne coabitazione tra criminalità organizzata e classe dirigente al governo del paese sotto tutela USA, tramite Lucky Luciano, Salvatore Giuliano, “Gladio”, Cia, Pentagono, Goldman Sachs (per dire Rothschild e tutto il cucuzzaro di Wall Street) e poi UE.
Da De Gasperi a Berlinguer, passando per puntelli minori, liberale, repubblicano, socialdemocratico e i radicali in funzione di mosca cocchiera, fino all’attuale cosca renzusconiana, il maficapitalismo italiota ha attraversato solo due crisi. Una minore, provocata dai sussulti autonomisti del capo-ladrone Craxi, del tutto velleitaria per i troppi scheletri nell’armadio del soggetto, e una maggiore, quando dal 1968 al 1977 una generazione traversale e interclassista rivoluzionaria riuscì a imporre le uniche riforme di civiltà e progresso dal dopoguerra ad oggi. A questo tentativo fu posto fine mediante la militarizzazione del conflitto (terrorismo, strategia della tensione, organizzazioni armate) gestita da elementi atlantisti interni ed esterni precedentemente citati.
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