(Pubblicazione originale: 5 dicembre 2012)
di Calvero
Pensavo in questi giorni ad un immagine, alla sezione di un tronco di un albero e ai suoi famosi “cerchi o anelli” che sono visibili in esso. E’ tra i mie primi ricordi di quasi ragazzo, i primi “filosofici”. Quando cominci a chiederti “chi siamo”. Alla vista di quel tronco rimasi affascinato all’idea di come le tracce circolari sembravano inseguire il presente. La cosa mi fece riflettere non poco poiché il fatto che l'anello più grande dovesse essere per forza quello più vicino alla corteccia, mi dava come la sensazione che volesse inseguire la sua fine. Sin da giovane. La "fine", la corteccia: lo strato ultimo che riveste gli anni passati e li protegge. Come ad osservare dall’alto la mia vita, feci questa sovrapposizione, questa metafora. Stavo osservando l’esistenza in sezione orizzontale, mentre fino ad allora la visualizzavo diversamente nella mia mente, come da un punto in basso voleva crescere verso l’alto. Verticale, insomma. Era il caso di dirlo, cambiai prospettiva nell’osservare me stesso e l’esistenza. Vidi me stesso come un centro, in espansione.
Però quella corteccia c’è sempre, anche quando l’albero è giovane. Non mi era facile far tornare i conti alla metafora. Più non mi tornavano, più diveniva mia. Come se la chiusura dei “cerchi” della nostra esistenza, cioè la corteccia, sia un perpetuo parallelo che ci abbraccia a prescindere. Ci tiene stretti a noi medesimi.
Mi è tornato alla mente in questi giorni, quando alla ricerca di un lavoro, mi trovo, come "curriculum", pochissimo appetibile ad essere assunto. Per una serie di fattori però paradossali: esperienze lavorative vissute, tante, ...
Ferdinando Maddaloni, autore ed attore, mette in scena a Napoli un interessante spettacolo sull'11 settembre, basato sul classico confronto fra critici e difensori della versione ufficiale. Alla fine il pubblico vota per l'una o per l'altra tesi, esattamente come dice il titolo dello spettacolo: "You Decide".
Segue un breve estratto dello spettacolo, preceduto da un messaggio che io ho rivolto ai giornalisti, per la conferenza stampa con cui Maddaloni presenterà lo spettacolo. (Chi vuole saltare la presentazione può andare direttamente al minuto 4 del video).
Nei giorni scorsi è stata riesumata la salma di Yasser Arafat, per permettere ad un gruppo di esperti internazionali (francesi, svizzeri e russi) il prelievo di alcuni campioni biologici sui quali svolgere una serie di esami molto particolari.
Si sospetta infatti che Arafat non sia morto per cause naturali, ma sia stato in qualche modo "avvelenato" - dagli israeliani, si presume - per liberarsi una volta per tutte di questo ingombrante personaggio politico.
Ufficialmente, Arafat è morto per le conseguenze di una "coagulazione intravascolare disseminata", o DIC, una grave patologia del sangue che risulta quasi sempre letale.
Arafat aveva iniziato a sentirsi male dopo aver consumato la sua cena, la sera del 12 ottobre 2004, all'interno della sua residenza di Ramallah, dove gli israeliani lo avevano tenuto prigioniero per oltre tre anni.
Nelle settimane seguenti Arafat continuava a vomitare, aveva forti dolori addominali e diarrea, senza però avere febbre. Ma i dottori palestinesi, egiziani e giordani che lo visitarono non riuscirono a scoprire la causa del suo male. [...]
di Marco Cedolin
In un paese serio, magari governato dalla politica e non dalle banche, dopo avere preso atto dei devastanti danni alla salute causati alla popolazione di Taranto, oltre che agli operai, dal cancrificio dell'Ilva, le autorità si sarebbero mosse immediatamente, attraverso una serie di passi logici di fatto irrinunciabili.
Avrebbero preso per le orecchie la famiglia Riva (quella che regalava milioni a Bersani e ad altri intrallazzatori politici per avere il diritto di distribuire cancro a profusione) intimandole di chiudere immediatamente gli impianti e procedere a proprie spese a tutte le bonifiche necessarie, permettendone la riapertura solamente quando gli impianti fossero stati realmente a norma. Avrebbe preteso che tutti gli operai (non solo quelli di Taranto ma anche delle altre sedi che dalla produzione di Taranto dipendono) venissero lasciati a casa, regolarmente stipendiati dalla famiglia Riva, fino al momento del loro rientro in azienda.....
VEDI ANCHE: "Tutto il TAV in 18 minuti".
di Marco Cedolin
Dopo quasi un anno e mezzo dall'occupazione militare della Maddalena di Chiomonte, la macchina del TAV si appresta a mettersi in moto per lo scavo del primo tunnel dell'alta velocità in Val di Susa. Stando alle informazioni rilasciate dai media, confermate dall'attività del cantiere, già entro la fine della settimana la fresa inizierà a bucare la montagna per lo scavo del tunnel geognostico di 7,5 km, deputato a diventare la discenderia del megatunnel di 57 km che costituirà la spina dorsale dell'opera. Se tutto andrà come previsto, Mario Monti potrà così presentarsi lunedì al vertice di Lione con Hollande, annunciando che in Italia il TAV Torino - Lione é ufficialmente partito, nonostante le contestazioni....
E nonostante dispiaccia scriverlo sembra davvero alto il rischio che le cose vadano a finire proprio così. Anche agli occhi di qualsiasi osservatore disincantato ...
Articolo/recensione di F.D. (Mande)
Siamo vissuti all'interno di un grande sogno di integrazione e pace europea, ma ultimamente tutto sembra incrinarsi. Il razzismo tedesco viene fomentato dai commentatori economici definendo Piigs (maiali) i popoli periferici dell'eurozona. L'acronimo infatti vuole ricombinare insieme le iniziali dei paesi, distanti dal cuore tedesco che soffrono finanziariamente l'unione ed accomuna Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna. Come contraltare nasce e si rafforza in questi paesi un sentimento anti tedesco che vede nelle scelte dell'alto cancelliere Merkel la sadica volontà di infliggere sofferenze inutili a delle popolazioni oramai stremate da una crisi economica che come un incubo pare non avere mai fine. Come si è potuti giungere, partendo da un sogno di integrazione e pace, alla totale disgregazione dei popoli europei che ora si vedono come nemici gli uni degli altri? La risposta risiede nell'Euro, come molti “padri della patria” avevano profetizzato.
Romano Prodi, presidente della commissione europea nel 2001, tramite le colonne del “Financial Times” prevedeva esattamente questo: “Sono sicuro che l'Euro ci costringerà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di politica economica. Proporli adesso è politicamente impossibile. Ma un bel giorno ci sarà una crisi e si creeranno i nuovi strumenti”. [...]
Da che punto in poi - ci si domanda a volte - ci possiamo fidare ciecamente delle informazioni che troviamo in Internet? In altre parole, in quali situazioni si può ritenere un fatto come "scontato" e "inconfutabile", e quando invece no?
Ad esempio, se andiamo su Wikipedia e leggiamo che Napoleone è nato nel 1769 ed è morto nel 1821, ci possiamo fidare ciecamente di questa affermazione, oppure dobbiamo controllare altrove?
Se andiamo alla Library of Congress e leggiamo che fino ad oggi ci sono stati 44 presidenti americani, compreso quello in carica, ci possiamo fidare ciecamente di questa affermazione?
Se andiamo su Google Earth, oppure su Google Maps, e vediamo una bellissima isola del Pacifico che si trova a nord dell'Australia, possiamo fidarci ciecamente del fatto che esista davvero?
A quanto pare, almeno per il terzo caso, la risposta è no. Pare infatti che la splendida isola denominata Sandy Island, che su Google Earth compare a nord-ovest della Nuova Caledonia, non sia mai esistita. Se n'è accorto per caso un gruppo di scienziati australiani, ...
di Marco Cedolin
"Non possiamo consentire alla piazza di fare delle scelte che deve fare la politica" esclama il ministro Cancellieri durante il proprio intervento al senato, aggiungendo che "sono mesi che ci stiamo preparando a momenti difficili" e "tutti dobbiamo renderci conto che siamo chiamati a fare sacrifici". Il momento è molto delicato e occorre "fare quadrato attorno alle istituzioni".
Insomma, senza fare troppi giri di parole, il dipartimento del regime deputato alla repressione fisica di ogni forma di dissenso, avoca alla politica (nella fattispecie rappresentata dal governo dei banchieri che mai nessuno votò) il diritto di fare qualsivoglia scelta ritenga congrua, senza che "le piazze" abbiano a lagnarsi. Preconizza l'approssimarsi di momenti difficili sotto il profilo dell'ordine pubblico, causati dalle intemperanze dei molti che non accetteranno di buon grado di venir messi in mutande ed incolonnarsi ordinatamente sotto i ponti e chiama gli taliani "buoni" a sacrificarsi in silenzio, facendo quadrato intorno alle istituzioni bancarie....
(Fonte: Il Fatto Quotidiano) - Un post pubblicato domenica. Tema: il conflitto israelo-palestinese che in questi giorni sta vivendo un’altra pagina dai toni drammatici. Una presa di posizione molto dura nei confronti dello Stato ebraico, accusato di “logica nazista” nei confronti dei palestinesi. Ma la rimozione del suo intervento dal sito di Repubblica.it ha colto di sorpresa Piergiorgio Odifreddi (matematico, divulgatore scientifico, diventato noto anche per le sue posizioni critiche alla Chiesa cattolica). Ieri sera, infatti, il suo post nel blog “Il non senso della vita” non c’era più. Tanto è bastato, comunque, perché Odifreddi decidesse di scrivere un ultimo intervento, di commiato, per salutare i numerosi lettori che lo hanno seguito fin qui. D’altronde l’intervento in un blog non riflette la linea editoriale del giornale, che del resto nei casi più controversi – come potrebbe essere questo – può scegliere di pubblicare due interventi in antitesi (l’uno che intende confutare l’altro), davanti ai quali i lettori possono confrontarsi.
“Per 809 giorni Repubblica.it ha generosamente ospitato le mie riflessioni – scrive Odifreddi nel suo saluto – che spesso non coincidevano con la linea editoriale del giornale, e ha offerto loro l’invidiabile visibilità non solo del suo sito, ma anche di un richiamo speciale nella sezione Pubblico. Da parte mia, ho approfittato di questa ospitalità per parlare in libertà anche di temi scabrosi e non politically correct, ...
di Marco Cedolin
Dopo un anno di dittatura bancaria, vissuta all'insegna dell'apatia e del disimpegno, durante il quale Monti ha iniziato a smantellare il paese pezzo a pezzo, svendendo gli ultimi tranci di sovranità un tanto al chilo, con la complicità di Napolitano e di una classe politica ormai allo sbando (così come i poteri forti la volevano), per la prima volta sembra emergere anche in Italia un qualche sussulto di dignità.
La mobilitazione indetta a livello europeo contro le politiche lacrime e sangue che stanno letteralmente gettando sotto i ponti decine di milioni di cittadini, ha costituito l'occasione perchè anche in Italia (sia pur contro il volere dei partiti) prendesse vita una giornata di protesta, caratterizzata da molte anime, ma fondalmentalmente indirizzata contro la UE, le banche ed il governo golpista di Mario Monti. [...]
Leggi tutto: I cerchi degli alberi