Il mondo dei libertarian americani è in tempesta. Dopo che Rand Paul, figlio di Ron, ha annunciato il suo appoggio ufficiale alla candidatura di Mitt Romney, molti hanno gridato al tradimento. Provate a fare una ricerca su Google con i termini "Ron Paul" e "traitor", ed vedrete oltre mezzo milione di hits.
Fino ad oggi, la linea strategica di Ron Paul era stata molto chiara: pur sapendo che non avrebbe mai ottenuto la nomination repubblicana, ha condotto una coraggiosa campagna elettorale, riuscendo a portare il messaggio libertarian nelle case di milioni di americani grazie ai dibattiti televisivi fra i vari candidati. L'idea era che Ron Paul si sarebbe poi ritirato, "lanciando" il figlio Rand - che già è senatore, e che da tempo promuove le stesse idee del padre - per riprendere fra 4 anni la battaglia libertarian contro l'establishment.
Invece l'altro giorno, con grande sorpresa di tutti, Ron Paul ha annunciato che la campagna elettorale per lui è finita (Romney ha già superato da tempo il quorom dei delegati per vincere la nomination), mentre Rand Paul annunciava, a poche ore di distanza, il suo appoggio ufficiale a Mitt Romney per la presidenza ["endorsement"]. Questo significa praticamente una inversione di marcia di 180 gradi, visto che Romney rappresenta proprio il peggio della cricca di banchieri, politici e industriali che ha sempre criticato.
E' curioso notare come Rand Paul sia stato invitato alla riunione dei Bilderberg, la scorsa settimana, uscendone con una grossa donazione da parte della Goldman Sachs - la stessa società che fino a ieri voleva portare in tribunale per illeciti finanziari di ogni tipo e dimensione.
Alex Jones - libertarian a tutto tondo - era chiaramente turbato nel dare la notizia ai suoi radio ascoltatori. Aveva il groppo in gola, mentre cercava di farsi una ragione per questa svolta imprevedibile, mentre diversi sostenitori di Ron Paul descrivevano la propria delusione al telefono con lui.
Lew Rockwell, rappresentante del Von Mises Institute (scuola economica austriaca), ha cercato di difendere Ron Paul, ...
Il secolo scorso il file sharing era un hobby marginale, solo per i geek abbastanza fortunati da possedere un computer che potesse connettersi al World Wide Web. Oggi è completamente differente, in quanto il file sharing è diventato una abitudine giornaliera per centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. In pochi anni scambiarsi i files è diventato mainstream. È il momento di sederci e vedere come accadde.
Il file sharing digitale ha fatto una lunga strada dai primi giorni dei floppy disk, che avevano una capacità di 79.7 kb agli inizi degli anni '70.
Due decadi fa i dischi da 3.5'' erano il mezzo più utilizzato per distribuire i file. In quel tempo, la loro incredibile memoria di 1.4 MB era fin troppa per poter distribuire i file. Ma le cose sono diventate veramente interessanti quando le persone hanno iniziato a scambiarsi i file via internet.
In appena un paio d'anni, il file sharing si è evoluto fino a diventare un processo incredibilmente efficiente che ha migliorato la vita dappertutto. Ha portato l'attenzione verso media poco conosciuti, e l'accesso alla distribuzione ha permesso agli individui di scambiare file con il resto del mondo senza praticamente nessun costo.
Esaminiamo brevemente come il file sharing è diventato cio che è in una panoramica non esaustiva.
di Marco Cedolin
Il "grande usuraio", parafrasando Stefano Benni un poco più sboccato nei suoi Celestini, sembra ormai essere in procinto di pensare alle cose serie. Dopo la valanga di nuove tasse (che con l'acuirsi della recessione non renderanno granché), dopo l'eliminazione delle pensioni per le generazioni future, che comunque saranno costrette a pagare sempre più Inps, dopo avere posto le basi per un mercato del lavoro dove esisterà solo più la parola "uscita", inizia il periodo delle grandi svendite. Saldi fuori stagione che costituivano il motivo primo dell'insediamento a Palazzo Chigi di un banchiere di Goldman Sachs che nessuno aveva votato, ma Napolitano si era premurato di nominare senatore a vita, per una serie di meriti che si perdono nell'imponderabile.
Ma quali saranno i beni pubblici oggetto della "svendita per cessazione di attività" che presto andranno sul mercato, per la felicità di banchieri e faccendieri senza scrupoli? Sostanzialmente, stando alle parole di Mario Monti, tutti i beni pubblici in attivo (gli unici appetibili), mentre le passività continueranno a rimanere appannaggio della contabilità dello stato, per contribuire all'incremento del debito pubblico, con lo spauracchio del quale da tempo immemorabile si menano per il naso i cittadini.
Nei vetrine dei saldi andranno perciò le ultime grandi imprese statali, ...
di Eugenio Benetazzo
Ancora pochi giorni di attesa per conoscere il verdetto degli ellenici, euro si o euro no, che per noi significherà euro salvezza o euro disastro. A quel punto infatti se la Grecia esigerà per pretesa politica di voler abbandonare la moneta unica, accollandosi tutti i rischi che questo comporterà per la propria economia, si produrrà un pericoloso precedente, a cui nel breve futuro altri paesi vorranno fare riferimento.
La maggior parte degli italiani, complice forse i campionati di calcio europei e gli scandali del campionato italiano, non ha minimamente idea dei rischi che potrebbe vivere se le autorità sovranazionali (BCE, FMI ed Eurogruppo) non si inventeranno velocemente una exit strategy credibile. Perchè è di questo che il mondo si interroga: l'immobilismo politico europeo, quasi a voler aspettare di vedere il crash per poi intervenire all'ultimo minuto.
Questo inizio settimana si è parlato di un Big Plan per salvare l'Europa: Draghi & Company ci stanno lavorando. Dovremmo essere ottimisti per una volta tanto, tuttavia siamo arrivati a questo punto perchè sino ad oggi di decisioni forti e autoritarie non se ne sono mai viste.
Solo nella giornata di ieri ho ricevuto qualche centinaia di email di risparmiatori in preda ad una crisi di nervi ...
Secondo la CNN, da oggi Al-Qaeda è soltanto un gruppuscolo di guerriglieri allo sbando, che non rappresentano più un reale pericolo per l'Occidente.
"In Afghanistan rimarranno sì e no una novantina di elementi" ha detto ieri Wolf Blitzer nel suo programma quotidiano - ormai quelli validi si sono trasferiti tutti nello Yemen, dove contano più di 1000 unità all'attivo".
Questa nuova organizzazione terroristica si chiama AQAP, che significa "Al-Qaeda in the Arabian Peninsula", visto che agli afghani si sarebbero uniti anche guerriglieri della Somalia e dell'Arabia Saudita. Hanno cioè tenuto il marchio, ormai irrinunciabile, e hanno fatto una vera e propria operazione di "franchising" del terrore a livello internazionale. (Chissà se un giorno il marchio sarà liberamente acquistabile sul mercato? Pensate, si potrebbe avere una bella AQCT - Al-Qaeda del Canton Ticino, oppure una AQBL - Al-Qaeda della Bassa Lomellina, con filiali magari in Lussemburgo, alle Bahamas, alle Cayman Islands...).
Non importa il nome. Quello che importa è dove ti interessa andare in quel momento a combattere: infatti Wolf Blitzer, durante il suo penoso teatrino, si è lasciato scappare la "destinatio non petita" ...
AVVISO: Sono pronte le ISTRUZIONI per chi vuole collaborare alla taduzione del sito.
di Giuletto Chiesa
Il panel di esperti internazionali di cui mi onoro di fare parte, ieri ha reso note le sue ultime conclusioni (in ordine di tempo) circa la cruciale questione dei “falsi rendiconti” sulle azioni, e sui luoghi dove si trovavano, i maggiori leader politici e militari americani in quella fatale giornata.
Sono otto capitoli, i cui dettagli possono essere studiati sul sito http://www.consensus911.org e che gettano una nuova, impressionante luce su ciò di cui, a distanza di ormai undici anni, milioni e milioni di persone, in tutto il mondo (diciamo l’immensa maggioranza), non sa nulla. A cominciare dalle menzogne ufficiali che furono raccontate per impedire che il pubblico – in primo luogo quello americano – sapesse dove si trovavano e cosa stavano facendo i quattro più importanti al momento: il presidente statunitense George W. Bush, il vicepresidente Dick Cheney, il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, il generale a capo degli Stati Maggiori riuniti Richard Myers.
Gli otto nuovi studi sono stati realizzati dai venti membri del 9/11 Consensus Panel usando i risultati del Foia, Freedom of Information Act, in base all’analisi di tutte le fonti giornalistiche disponibili. E in base alle stesse affermazioni della Commissione ufficiale d’inchiesta.
La documentazione è effettivamente impressionante e di menzogne ufficiali ne fuoriescono a torrenti. A cominciare dall’accertamento del fatto, davvero sbalorditivo, ...
di Marco Cedolin
Anche se con un ritmo ancora inferiore rispetto a quello dei lavoratori italiani, sembra che anche i soldati americani stiano scegliendo con frequenza sempre più allarmante la strada del suicidio, come rimedio ultimo alle proprie pene.
Nei primi 155 giorni dell'anno, 154 militari americani (al ritmo di uno al giorno) si sono infatti tolti la vita, facendo si che nello stesso periodo gli USA abbiano perso a causa dei suicidi il doppio dei soldati che sono caduti sul campo di battaglia negli scontri con i talebani.
I funzionari americani, coadiuvati da folte schiere di psichiatri, psicologi, tuttologi e luminari assortiti, si stanno arrampicando sui vetri nel tentativo di fornire una qualche spiegazione al Pentagono che appare molto preoccupato per quanto sta accadendo.
Gli esperti imputano questa vera e propria epidemia di suicidi a tutta una serie di problemi ...
Monti ha nominato il vice-direttore della Banca d'Italia alla presidenza della RAI.
Al famoso doppio linguaggio che già ci aveva regalato termini come "Islam = terrorismo", oppure "missione umanitaria = invasione armata", possiamo ora aggiungere "governo tecnico = presa per il culo".
Ce lo avevano rifilato come un premier tecnico, ossia super partes, che fa semplicemente "funzionare la macchina" senza fare scelte politiche, e poi te lo ritrovi ad abolire l'articolo 18 e a piazzare i banchieri suoi amici al controllo della pubblica informazione, senza che nessuno dica niente.
Perchè Monti, che è un "tecnico", non ha messo un tecnico alla presidenza della RAI? Perchè non ha scelto qualcuno che abbia una buona esperienza nella comunicazione, senza stare a guardare i partiti, comportandosi così in maniera coerente con la propria definizione?
Perchè stiamo tutti venendo presi per il culo da una manica di delinquenti, ...
di Marco Cedolin
L'esplosione avvenuta dinanzi alla scuola Morvillo di Brindisi, nella quale trovò la morte la sedicenne Melissa, sembrò fin dal primo momento figlia di quella strategia della tensione alla quale in Italia siamo purtroppo tristemente abituati. In tutta evidenza qualcosa non aveva però funzionato a dovere, come dimostrano le tantissime inconguenze emerse riguardo all'attentato.
Stando alle dichiarazioni degli inquirenti a scoppiare furono tre bombole di gas collegate fra loro, ma i risultati della deflagrazione non sembravano affatto compatibili con un elemento di questo genere. Gli inquirenti in un primo tempo dichiararono che la bomba artigianale era comandata da un timer programmato per provocare lo scoppio nel momento di maggior afflusso degli studenti, "fortunatamente" bloccatosi anticipatamente. Poi invece del timer non si fece più menzione e l'artefice dell'attentato diventò una persona anziana ripresa dalle telecamere, con in mano un telecomando a distanza.
Poco importa se l'uso di un telecomando a distanza fosse un elemento scarsamente in sintonia con un ordigno di costruzione artigianale ...
Le associazioni massoniche: il trait d'union tra le lobby dell'alta finanza che gestiscono le multinazionali - che hanno in mano l'economia globale - ed i governi del mondo. La rete del potere mondiale. Chi è Mario Monti e a quali poteri risponde. Il golpe italiano, chi c'è dietro e quali sono i loro obiettivi.
EDITORIALE A CURA DI ALESSANDRO RAFFA PER NOCENSURA.COM
Che il nominato premier Mario Monti sia parte integrante dei gruppi di potere che cercano di controllare - o forse, che controllano - il mondo, lo sappiamo bene. Fa parte dell'Aspen Institute, ha preso parte a diverse riunioni del gruppo Bilderberg, e ha ricoperto addirittura il ruolo di "Presidente europeo" della Commissione Trilaterale, estensione del super magnate Rockfeller, braccio destro della potentissima famiglia Rothschild, che ha in mano quasi tutte le banche centrali del mondo. Monti ha ricoperto importanti incarichi (è stato advisor) per la superbanca d'affari USA Goldman Sachs, definita "il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare" con una capacità d'investimento di 12.000 miliardi di euro all'anno (il debito pubblico che sta mettendo in ginocchio l'Italia ammonta a poco meno di 2.000 mld di euro) e un valore di oltre un trilione, ovvero un miliardo di miliardi. (1.000.000.000.000.000.000) una banca Goldman Sachs,responsabile di aver mandato sul lastrico svariate decine - se non centinaia - di migliaia di famiglie americane e di altre parti del mondo, in particolare nei paesi poveri che più si prestano alle speculazioni, visto che pur di ingrassare il proprio business, i dirigenti Goldman Sachsnon si fanno alcuna remora a speculare sulle carestie, derrate alimentari, sulla povertà della povera gente. Generare profitto: si occupano di questo, all'interno della "super banca", ben 30.000 dipendenti che percepiscono una media di 700.000 dollari all'anno, che grazie ai "premi" riconosciuti a chi è stato particolarmente produttivo possono superare - anche di molto - il milione di dollari. I dirigenti di spicco, ovviamente prendono molto di più, anche oltre 10 volte tanto.
Oltre a Goldman Sachsci sono altre banche molto influenti, ...
Il 6 giugno ricorre l'anniversario della morte di Robert Kennedy. Ecco alcuni dei suoi discorsi più famosi.
IL DISCORSO DI INDIANAPOLIS - Questo discorso fu improvvisato da Robert Kennedy il 4 aprile 1968, davanti ad una folla quasi tutta di neri, subito dopo aver saputo che Martin Luther King era stato assassinato a Memphis.
Leggi tutto: Il tradimento di Ron Paul