di Marco Cedolin
Ci sono incubi che ti svegliano nel cuore della notte , lasciandoti con il respiro corto e madido di sudore, altri che svaniscono solo al mattino, portando con sé un ricordo evanescente, altri ancora che sono incatenati l’uno all’altro come scatole cinesi, facendo si che ogni risveglio rappresenti unicamente la riproposizione dello stesso incubo da una diversa prospettiva.
Lo scellerato progetto del TAV in Val di Susa appartiene a quest’ultima categoria e per quanto la cosa possa sembrare paradossale, i cittadini di una valle alpina che ospita all’incirca 60mila abitanti, sono costretti da ormai 20 anni a confrontarsi con una vera e propria macchina da guerra politica, mediatica e militare, decisa a distruggere il territorio in cui vivono, contro la loro volontà , una macchina da guerra determinata a raggiungere il proprio scopo con ogni mezzo.
Non sono bastati i giudizi di tanti economisti che hanno ribadito come l’opera in questione rappresenti un “vuoto a perdere” totalmente privo di qualunque prospettiva di ritorno economico. Non sono bastate le valutazioni di tecnici ed esperti ambientali …
……..al microscopio la scienza ha scoperto ogni più piccola composizione della cellula…ma ancora non sa cosa la faccia funzionare….
Nella mia carriera di medico arrivò un giorno in cui avevo “tutto”, carriera, una buona economia e tempo libero, ma non mi bastava; c’era qualcosa che mi faceva sentire incompleta.
Cominciai ad osservare meglio i miei pazienti, e notai che le persone con cui mi soffermavo a parlare un po’ di più uscivano dallo studio in migliori condizioni di quelle a cui mi ero limitata a dare una adeguata terapia.
Nello studio di medico di base mi accorsi che le persone mi dicevano tutte che ero diversa perché le stavo ad ascoltare, ed i bambini erano felici di farsi visitare da me, mi portavano tanti disegni e mi riempivano di baci, e mai nessuno ha pianto durante le mie visite che per loro diventavano sempre un gioco.
Non si parlava più solo di sintomi, ma di vita, relazioni, sofferenze, e diventai sempre più attenta al vissuto del paziente piuttosto che al suo sintomo finale.
Iniziai così il mio percorso verso medicine naturali come la fitoterapia, l’omeopatia, le medicine vibrazionali e numerose e meravigliose altre discipline, difficili da catalogare in modo razionale, che mi hanno aperto sempre più la mente - ma soprattutto il cuore - fino ad arrivare allo studio della Fisica Quantistica e delle Cinque Leggi Biologiche.
Avevo trovato il Filo di Arianna che univa in modo mirabile tutte le innumerevoli conoscenze che avevo accumulato, ma che fino a quel momento erano rimaste scollegate tra loro.
SOFFERENZA E MALATTIE: SI POSSONO VEDERE CON ALTRI OCCHI?
Nell’essere umano, al giorno d’oggi, la parola “sofferenza” evoca concetti come punizione, castigo, pena da espiare; sempre qualche cosa che viene dal di fuori.
Viviamo la nostra vita sperando che “a noi non capiti” di ammalarci, nè tanto peggio di soffrire; allontaniamo questi pensieri …
di Marco Cedolin
Poche catastrofi al mondo hanno avuto un’esposizione mediatica paragonabile a quella della tragedia di Fukushima. Settimane intere di prime pagine, TG, approfondimenti in seconda serata, aggiornamenti su aggiornamenti, dibattiti, contraddittori, ipotesi, smentite, poi ancora ipotesi e ancora smentite.
Il tutto ad onor del vero costruito in maniera molto raffazzonata, con le immagini dei reattori che esplodevano ma l’esperto di turno che rassicurava trattarsi di esplosioni “controllate” per impedire disastri più gravi. Con i noccioli prossimi alla fusione, macchè già fusi, ma no fusi solo parzialmente. Con le quantità di radioattività disperse nell’aria e nell’oceano espresse in valori assoluti (di cui nessun cittadino normale potrebbe comprendere la valenza) o con l’ausilio di parametri perfino troppo semplici. Cento volte, mille, un milione di volte il valore normale di radioattività, con il cittadino a domandarsi ma qual è il valore che fa male? E quanto male fa? E la Tepco, titolare degli impianti che fornisce dati catastrofici, e il governo giapponese che li smentisce e la Tepco (costretta?) ad annunciare che i calcoli erano sbagliati.
Con i reattori coinvolti nella tragedia che aumentano e diminuiscono come lucine dell’albero di Natale, ...
Questa notte non sono riuscito a chiudere occhio. Mi giravo e rigiravo nel letto, madido di sudore, attanagliato da una angoscia costante che non mi lasciava prendere sonno.
No, non temevo che la casa in cui vivo venisse ingoiata da un improvviso terremoto, non temevo che uno tsunami sorto dal nulla la trascinasse via nella notte, nè temevo che le fiamme di un incendio la incenerissero in pochi minuti. No, io temevo la sua voce, la voce di bin Laden che continua a farsi sentire anche dopo la sua morte, e che non mi lascia più solo.
Dopo il magistrale blitz di Abbottabad, nel quale il feroce capo di Al-Queda è stato finalmente eliminato, avevo tirato un sospiro di sollievo, e l’idea che lo avessero dato immediatamente in pasto ai pesci mi tranquillizzava decisamente. Anche se non fosse morto durante il blitz, mi dicevo, e anche se sapesse nuotare come una sirena in calore, da là sotto comunque non viene più fuori.
Basta minaccie terrificanti, basta massacri di innocenti, basta notti insonni passate nell’attesa di un qualunque coglione "collegato ad Al-Queda” che avesse scelto proprio la mia famiglia per vendicare tutte le ingiustizie perpetrate dall’Occidente contro il mondo dell’Islam. Basta di tutto ciò, mi dicevo, finalmente l’incubo è finito, e possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo.
E invece lui è tornato a parlare.
Dopo essere morto una prima volta di cause naturali, ...
di Marco Cedolin
Il fatto che in Sardegna il 60% degli aventi diritto si sia recato alle urne, per ribadire in maniera plebiscitaria (97% dei voti) la propria contrarietà alla costruzione di centrali nucleari o depositi di scorie radioattive sull'isola, è sicuramente l'indicazione più interessante fra quelle emerse in questa tornata elettorale.
Ma purtroppo resterà una notizia per pochi intimi, dal momento che l'informazione mainstream ha bellamente ignorato l'accaduto, preferendo proporre titoloni ad effetto aventi per oggetto improbabili svolte epocali e "cambiamenti di vento", nel tentativo di creare interesse intorno a risultati elettorali in larga parte scontati e scarsamente indicativi.
Il PDL ha segnato il passo e rischia seriamente di non conquistare nessuna delle quattro grandi città oggetto della contesa, ma tutto sommato l'emorragia di voti è stata più contenuta di quanto fosse lecito supporre a fronte di una forza politica incappata in una lunga sequela di scelte scellerate, dal ritorno al nucleare fino alla guerra in Libia, passando attraverso il bunga bunga di un leader ormai in tutta evidenza sul viale del tramonto.
Il PD, che in queste ore viene identificato come il grande vincitore delle elezioni, ...
Nonostante i media mainstream continuino ad ignorare quasi completamente le notizie (tranne una notevole eccezione di cui includiamo il video), nelle ultime settimane le novità riguardo al ben noto (per le persone che si informano in rete) reattore di Rossi sono tutt'altro che mancate.
Chi segue il settore delle "nuove energie" da tempo sa che periodicamente vengono fatti annunci più o meno rivoluzionari, e con altrettanta puntualità le forti aspettative che questi portano con se vengono disattese venendo a mancare conferme di terze parti e spostando costantemente nel futuro le applicazioni pratiche che ne dovrebbero scaturire.
Tutto questo però non accade con l'e-cat di Rossi, il "reattore" che genera energia da una reazione nucleare a bassa energia, spesso indicata con la denominazione più comune di "fusione fredda".
Man mano che il tempo passa infatti emergono nuovi dettagli sulla sua possibile modalità di funzionamento, sul numero di unità già costruite, sul business plan che gli investitori (tutti esteri) sono pronti a mettere in azione, sulle conferme di funzionamento di terze parti.
Esatto, il tam tam mediatico è iniziato da mesi ormai e la frase che rimbomba nel cervello e nella grancassa della propaganda è: "Votate! Non importa per chi, basta che votiate". Ovvero: "Siete delle pecore, noi vogliamo che voi siate delle pecore! Ebbene pascolate ora e lasciate al padrone il compito di accudire la fattoria". Non fa una grinza. Bisogna capire che il voto non è "azione", è la sua antitesi. E' un mero esercizio di "giudizio". Essendo privato dell'azione l'elettore non riesce a capire la profondità della sua scelta; da qui, secondo me, il detto "il minore dei due mali" è venuto alla ribalta. Se una cosa è male io decido di non scegliere, poichè qualsiasi cosa, anche in minor entità, nuocerà alla mia "salute". Invece l'esercizio di delega è solo un giudizio: "per me questo è leggermente meno male di quell'altro, perchè..."; ma sarà il candidato a compiere le azioni, non l'elettore stesso.
di Mark Brandly1
di Marco Cedolin
Come sempre accade quando mancano pochi giorni alle elezioni , molte persone vengono assalite da una sorta di amnesia transitoria, cui si associa l’ansia da crocetta compulsiva e la bonomia da campagna elettorale, vissuta nel segno evangelico del perdono.
Ti ritrovi così a ricevere la visita di Arturo che sorridente sull’uscio di casa ti omaggia del “santino” di quel partito che ha perorato la costruzione dell'inceneritore che lo sta avvelenando insieme alla sua famiglia. – Ma quando protestavamo contro l’apertura del cantiere hai detto che quei mafiosi non li avresti votati mai più -. E’ vero, ma se non li votiamo poi vince la destra e se vince la destra…
Ti ritrovi al bar a fare colazione con Cristina e ti stupisce vederla infervorata nella campagna elettorale di quel partito che vuole ricostruire le centrali nucleari, proprio lei che dopo la tragedia di Fukushima ti telefonava a mezzanotte per sapere se la nube radioattiva era già arrivata in Italia. –Ma non avevi detto che quei “mostri” il tuo voto non lo avrebbero visto mai più? - Si, certo, però oltre alla questione ambientale ci sono tante altre cose e questa volta rischia di vincere la sinistra e giù con le tasse…già, le tasse....
Ti ritrovi in ufficio con Luigi che, occhieggiando compiaciuto ti consiglia di votare il marito della sorella di suo cognato, ...
Durante la puntata di Matrix dello scorso 10 maggio è andato in onda un mio filmato nel quale riportavo, fra le altre cose, che nel 2006 Cheney avesse dichiarato che “non esistono prove che dimostrino un diretto coinvolgimento di Osama bin Laden nei fatti dell’11 settembre”.
Paolo Attivissimo, nel suo contro-filmato, ha fatto notare che quello di Cheney era stato solo un lapsus, poi corretto dall’intervistatore Tony Snow, e che Cheney in realtà intendesse dire “Saddam Hussein”, non “Osama bin Laden”.
Sono risalito alla fonte originaria, e confermo quello che ha detto Attivissimo.
Mi scuso quindi con gli spettatori e con gli utenti del sito per questa errata informazione che ho diffuso, in completa buona fede, a causa della fretta. Stavo infatti preparando il mio intervento a Matrix, ed ho preso lo spezzone incriminato dal documentario “Alqueda doesn’t exist” [vedi nota in coda] – nel quale ovviamente la correzione di Cheney non compare – fidandomi di quella fonte, senza andare a verificarla. In altre parole, lo stesso autore del documentario ha inserito la clip senza citare la correzione di Cheney (che poi lo abbia fatto intenzionalmente, oppure a sua volta in buona fede, non posso saperlo – ma la notizia è errata e la mia correzione rimane d’obbligo).
Detto questo, restano da fare alcune considerazioni:
1) Attivissimo purtroppo non si è limitato a segnalare l’errore, ...
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LINK VIDEO: LA DEMOLIZIONE CONTROLLATA DI PAOLO ATTIVISSIMO
LINK VIDEO: LA PUNTATA INTEGRALE DI MATRIX
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Ieri la trasmissione Matrix è tornata ad occuparsi dell'argomento bin Laden. Hanno partecipato Barbara Palombelli, Alessandro Cecchi Paone, Stella Pende, Greg Burke (giornalista FOX-Italia), Giulietto Chiesa e Massimo Mazzucco.
Questo il video di M.M. messo in onda durante la trasmissione:
La puntata di Matrix di ieri ha dimostrato quali siano i limiti del dibattito televisivo, nel momento in cui si provi davvero a dibattere su qualcosa di reale e concreto: è semplicemente impossibile farlo, senza una controparte adeguatamente preparata.
Nel momento stesso in cui concedi a due personaggi come Giulietto Chiesa e Massimo Mazzucco (potevano benissimo essere altre due persone, sia chiaro), di portare sul tavolo fatto concreti e ben organizzati, di colpo la controparte si trova senza argomenti per replicare. Ci si è ridotti così ad una curiosa partita di “calcio-contro-poesia”, nella quale la prima squadra attaccava portando il pallone verso la rete avversaria, e la seconda si difendeva con volatili disquisizioni di tipo retorico, con voli pindarici senza fondatezza oggettiva, con argomentazioni di tipo poetico a livello puramente personale.
Per un Mazzucco che diceva “Oliver North dichiara che bin Laden è morto”, rispondeva una Stella Pende dicendo che “l’Italia è un paese che vive di bugie”. Per un Giulietto Chiesa che diceva “la Casa Bianca ha mentito dicendo di aver fatto l’azione con i pakistani”, rispondeva un Cecchi Paone dicendo che “è giusto difendere la libertà dell’Occidente”.
Uno tira un rigore nell’angolo in basso a destra, e il portiere invece di tuffarsi si mette a recitare il Carducci.
L’unico che ha tentato di tenere alta la bandiera della versione ufficiale, paradossalmente, è stato Paolo Attivissimo, ...
Leggi tutto: TAV in Val di Susa: l’incubo ritorna, più nero che mai