di Salvatore Viglia
- Dica.
- No, lei dice “Duca”, io dico dica.
- Se lei dice dica, io che dico?
La metafora del grande Totò veste in pieno la questione Pacs divenuta, per opportunità DI.CO.
Il braccio di ferro con la Chiesa, rischia di esondare i limiti della decenza. Stato e Chiesa pretendono di dire la loro in una questione che si presta molto bene a strumentalizzazioni, ideologiche da un lato e religiose dall’altro. Se uno Stato laico non è in grado di prescindere dai dettami impositivi della dottrina della Chiesa, diventi confessionale. Si affidi ad una sorta di sharia occidentale, dove la dottrina della Chiesa sia La Legge.
Le motivazioni, per bocca di Monsignor Rino Fisichella vescovo ausiliare di Roma, sarebbero di tre ordine di motivi: …
di Giorgio Codazzi
Ieri sera sono rimasto al lavoro fino a tardi. Contavo di rientrare con il treno per Milano delle 20:30, e arrivai alla stazione di Rho con circa dieci minuti di anticipo. Ma quel treno non l'ho preso.
A terra, nel sottopasso della stazione, c'era una persona. Età apparente: quarant'anni. Era riversa a terra in una strana posizione supina, con le gambe piegate come se si fosse accasciata a terra prima andando avanti e poi cadendo indietro, priva di forze. Respirava andando continuamente in apnea e quando lo faceva era un respiro trascinato e rumoroso. In un primo momento pensai ad un barbone ubriaco che si era steso a terra, o a un drogato...
(Video in coda). Chi lo avrebbe mai pensato? Dotata di "poteri straordinari" grazie al doppio Patriot Act di questi anni, l'FBI non ha saputo resistere alla tentazione ed ha imposto ad aziende ed entità varie di rivelare informazioni private sui cittadini americani in misura decisamente eccessiva rispetto alle necessità reali.
Questo il risultato di una indagine del Ministero di Giustizia - che negli anni in questione era guidato dal mitico John Ashcroft - sul comportamento tenuto dai federali nell'ambito delle nuove leggi antiterrorismo fatte scaturire dagli attentati dell'11 settembre.
Pare che gli uomini di Mueller - allora e tuttora direttore dell'FBI (che fa parte del Ministero di Giustizia) - si siano dimenticati troppo frequentemente di notificare il parlamento ...
E' proprio vero, è un peccato che non esistano "prove" per dimostrare le demolizioni controllate, altrimenti la diatriba sull'11 settembre sarebbe finita già da un pezzo. Specialmente per il WTC7, che non era stato colpito da aerei, basterebbe una prova qualunque, per confermare in maniera inconfutabile quello che già sospettano tutti coloro che non hanno ancora perso l'abitudine di ragionare con il proprio cervello.
E invece nulla. Abbiamo solo la prova provata che la notizia del crollo imminente dell'edificio fu data dalla CNN con almeno mezz'ora di anticipo. Abbiamo la prova provata che la stessa BBC riprese quella notizia, trasformando addirittura la frase "sta per crollare" in "è crollato", venti minuti prima che ciò accadesse. Abbiamo uno spezzone TV con dei pompieri che si allontanano dall'edificio 7 dicendo "Dobbiamo venire via, stanno per buttare già tutto". Abbiamo il proprietario del WTC7 che in un'intervista si lascia scappare - o forse dichiara apposta - che l'edificio è stato "tirato giù", usando termini specifici dei demolitori di professione. E abbiamo infine la diretta di un'esplosione, a pochi isolati di distanza, con un pompiere che dice allarmato ai fratelli "venite indietro, il sette sta esplodendo".
Troppo poco, ci rendiamo conto, anche solo per suggerire che WTC7 sia stato demolito a comando. Specialmente di fronte al fatto che nessuno riesca a spiegare altrimenti come possa essere caduto. Ma il nostro Ashoka, testardo incorreggibile, ha voluto comunque raccogliere queste "non prove", per chi vuole continuare a sognare che un giorno gli uomini si decidano a guardare in faccia la realtà delle cose, costi quello che costi. M.M.
World Trade Center 7: la chiave dell'11 Settembre - di Ashoka
La scorsa settimana abbiamo pubblicato un video della BBC in cui l'inviata a New York, Jane Standley, annunciava l'avvenuto crollo del Solomon Brothers Building, meglio conosciuto come World Trade Center 7, con una ventina di minuti di anticipo sul crollo effettivo, ...
di Nicoletta Forcheri
Quello che è passato mercoledì sera a Matrix è disinformazione premeditata, come gettare apposta polvere negli occhi dei comuni mortali che non passano le notti a informarsi come me sull'11 settembre e gli avvenimenti degli ultimi dieci anni.
Mazzucco non ha fatto altro che riunire e tradurre tutte le informazioni più importanti che circolano negli USA, e che non appena hanno abbastanza successo vengono sistematicamente imbavagliate. Quello che i denigratori non hanno detto, vigliacchi perché non hanno dato il loro nome, è che l'attacco all'Afghanistan, Irak, Iran, Somalia e tutti gli altri punti di "interesse nazionale" USA per questioni di "sicurezza energetica" erano premeditati e già racchiusi nel PNAC.
Quello che i denigratori non hanno detto è che la tesi dell'acciaio che non crolla col kerosene è sostenuta da tantissimi studiosi e professori universitari di fisica, di cui il più noto è ormai stato imbavagliato. Quel che non hanno detto è che il governo americano ha pagato alle famiglie delle vittime fino a 8 milioni di dollari …
(Aggiunta in coda trascrizione completa del filmato)Dal giorno in cui fece la sua prima comparsa sulla pubblica scena, William Rodriguez ha fatto decisamente molta strada. Anche fisicamente, visto che di questi tempi gira il mondo instancabile, per raccontare a tutti le sue drammatiche ore dentro e fuori dalle Torri che crollavano. Questo filmato si potrebbe tranqullamente dedicare a tutti coloro che ancora insistono ad ignorare le testimonianze delle esplosioni avvenute alla base delle Torri Gemelle, molto prima che queste crollassero.
di Enrico Voccia
Cavallo che vince non si cambia... eppure, dopo un'edizione di Sanremo andata alla grande, con un vincitore che ha riscosso contemporaneamente il primo premio della Giuria dei dieci, della critica e del pubblico, con un livello di ascolti notevole, la sola idea che il Baudo nazionale possa condurne la prossima edizione mette in moto un mare di critiche “autorevoli” che lo stesso conduttore denuncia come provenienti da non meglio specificati “poteri forti” che “magari non parlano ma agiscono”.
Torniamo alla morte del poliziotto Filippo Raciti a Catania, per opera, sembra, di gruppi ultras di estrema destra. Nonostante la portata mediatica e non solo dell'evento, il Papa non sente il bisogno di dire sull'accaduto nemmeno una parola durante il consueto Angelus domenicale (preferendo invece parlare contro i Pacs), né le autorità ecclesiastiche locali di interrompere i festeggiamenti legati ai riti religiosi della Santa Patrona della città. Le cose provocano un senso di indignazione in Pippo Baudo, che le critica.
Apriti cielo. L'Osservatore Romano attacca Baudo con estrema violenza: ...
di Carlo Brevi
La più grande incongruenza dell'arte contemporanea è il suo definitivo allontanamento da quella che si potrebbe definire l' "estetica comune".
Le grandi opere d'arte dei secoli passati avevano la caratteristica di essere apprezzate nello stesso modo dai nobili e dai contadini, uniti, almeno in questo, nel riconoscere quello che si poteva definire "bello".
Vi è un interessante chiave di lettura del processo che ha portato a questa frattura, ed è l'analisi degli studiosi di quella particolare visione detta "Tradizionale".
Come ben espresso da Titus Burckhardt nel suo splendido libro "L'Arte Sacra in Oriente e in Occidente", il percorso che nel nostro continente ha vissuto l'espressione artistica è del tutto analogo alla legge dell'allontanamento dalla vetta, ovvero dal celestiale.
Occorre premettere che nella creazione artistica, come è noto, partecipano tre soggetti: ...
Il nuovo capo del Pentagono, Robert Gates, ha licenziato in tronco Kevin Kiley, il nuovo Comandante dell'ospedale militare Walter Reid di Washington, che accoglie buona parte dei feriti di guerra reduci da Afghanistan e Iraq.
Già da tempo c'erano state lamentele per le lentezze burocratiche che rendevano ancora più penose le sofferenze dei feriti di Walter Reid, ma ieri un articolo del "solito" Bob Woodward sul Washington Post ha fatto esplodere lo scandalo, …
(CORREZIONE / nuovo articolo all'interno)
Se c'è una cosa da cui urge liberarsi in Italia, prima ancora dei ministri ladroni, è quel pensiero snobistico e finto-femminista di certe donne di partito, che sono state proprio quelle che hanno affossato il vero femminismo degli anni '70, togliendolo dalle strade e dai comitati di quartiere per inquadrarlo in legioni di donnine tanto "arrabbiate" ideologicamente quanto ordinate ed innocue all'atto pratico.
Sull' ANSA di oggi leggiamo: "Dopo la censura in Spagna anche l'Italia si scaglia contro l'ultima pubblicità di Dolce e Gabbana, dove un uomo a torso nudo tiene inchiodata una donna a terra per i polsi, mentre lei cerca di divincolarsi sotto lo sguardo impassibile di altri uomini. I politici italiani sono indignati e chiedono l'eliminazione dello spot. Il ministro dei Diritti e delle pari opportunità, Barbara Pollastrini, ha chiesto l'intervento del Giurì sulla campagna che viola gli articoli 9 e 10 del codice dell'autodisciplina pubblicitaria."
Mamma mia, che disastro. Cominciamo dall'ANSA: a parte il "torso" nudo, che nell'uomo ritratto arriva fino alle caviglie, vediamo che l'articolo trasforma serenamente una donna distesa su un letto ...
È inutile girarci intorno: qui parliamo di 11 settembre, parliamo di medicina ammalata, parliamo di Global Warming, ma il vero problema che ci attanaglia tutti, da vicino, è quello elettorale.
Il maledetto stallo in cui ci troviamo al momento di scegliere fra il non votare e votare il meno peggio, comporta in ciascuno di noi - indipendentemente dalla scelta fatta - una frustrazione tale da annebbiare ogni altro sentimento di rinascita, ogni altra voglia di ricominciare, ogni altro anche solo lontano pensiero di poter vivere in un mondo appena più decente di questo.
Eppure si potrebbe; ma è la nostra stessa cecità a impedirci di raggiungere quel traguardo. (…)
Leggi tutto: Cosa dico? Il voto cattolico di fronte al dilemma