C'era da scompisciarsi dalle risate a guardare il TG della CNN che dava la notizia della liberazione dei marinai inglesi. Con Ahmadinejad che ha fatto agli occidentali il suo regalo di Pasqua, togliendosi quella maschera da cattivo che ora è diventato impossibile fargli indossare, lo sconcerto che regnava fra le truppe a 27 pollici dell'informazione mondiale era più che palpabile: era imbarazzante. Dall'anchor che non riusciva in nessun modo a sembrare sincero, mentre si diceva "contento che tutto fosse finito per il meglio", alla stranita Christiane Amanpour, il cui unico atout è di dare una certa nobiltà, grazie all'accento inglese, alle frasi perennemente vuote che pronuncia, nessuno riusciva a ricollocarsi in maniera credibile su una scacchiera in cui di colpo il ruolo del buono era stato rubato dal più cattivo di tutti.
E' difficile, in effetti, apparire "più buoni del buono", quando questo ha appena "ridato la vita" a quindici poveracci che tu stesso hai vergognosamente sfruttato, facendone arma di ricatto emotivo con il continuo richiamo alle "povere famiglie che aspettano con ansia". Se davvero tutto l'occidente tremava e piangeva, al solo pensiero che questi quindici ragazzi potessero venire uccisi dai bruti musulmani, ora che sono stati mandati a casa con tanto di fiocco pasquale attorno alle orecchie, devi per forza gioire come un salesiano in preda alle visioni mistiche.
Ma non è facile, se sotto sotto sei ancora più carogna di quello che vorresti far passare per cattivo. E così, mentre sullo schermo aleggiava il sorriso sornione di Ahmadinejad, …
Il problema dello stoccaggio e della messa in sicurezza delle scorie nucleari appare tanto insormontabile quanto lontano da una possibile soluzione anche in virtù del fatto che in tutto il mondo i rifiuti radioattivi continuano ad accumularsi in maniera sempre più cospicua anno dopo anno. Basti pensare che gli Stati Uniti producono annualmente 2300 tonnellate di rifiuti radioattivi e nella sola Francia si produce una quantità annua di nuove scorie pari a tutte quelle presenti in Italia.
Il solo smantellamento di una centrale nucleare alla fine della sua vita operativa produce una quantità di scorie di quasi tre volte superiore a quella prodotta durante i 40 anni della sua attività.
Attualmente si è tentato di “neutralizzare” solamente le scorie meno pericolose, la cui radioattività rimane tale per periodi relativamente brevi nell’ordine dei 300 anni.
Nella maggior parte dei casi le scorie sono state stoccate all’intermo di depositi di superficie, costituiti da trincee, tumuli, silos e sarcofaghi di calcestruzzo, …
Giorgio Mattiuzzo, Gianni Elvezia, Marco Cedolin, Marco M., Enrico Sabatino, Claudio Negrioli, Andrea Franzoni (tutti i nick in coda), sono le firme che attualmente compaiono in questa pagina, e che insieme al sottoscritto fanno ben otto voci diverse su dieci articoli presenti in homepage oggi. A questi nomi si aggiungano Ashoka e Roberto Toso, che pubblicano regolarmente, gli "ogni tantum" Carlo Brevi, Sergio Brundu, Stefano Serafini, Enrico Voccia, Flavio T., Rascalcitizen, più altre new entries come Stefano Castellaneta o Giorgio Codazzi, e di colpo abbiamo un sito che davvero è arrivato a produrre una gamma di voci degna del nome "luogocomune".
Nessuno di noi vincerà mai il Pulitzer per il giornalismo - o forse sì, ma chissenefrega - e magari alcuni articoli possono interessare alcune persone meno di altre, ma c'è una caratteristica fondamentale che li unisce tutti, e che rimane sacrosanta: sono tutti articoli scritti da chi sente il profondo desiderio di dire qualcosa. Qualunque sia la posizione che esprimono, e qualunque sia l'argomento trattato, sono articoli che nascono sempre da una sincera esigenza di mostrare qualcosa che l'autore ha visto, o crede di aver visto, e che vuole a tutti i costi condividere con gli altri.
E infatti da noi gli articoli cominciano a vivere solo quando "il resto" dei nostri pennaroli - quelli che (per ora) commentano soltanto - iniziano a picchiare, altrettanto intensamente, sulle loro tastiere.
Nasce così un percorso, unico e irripetibile, per ciascun articolo, che spesso si trasforma in una vera e propria indagine collettiva, a riprova di una forma di curiosità che ci unisce un pò tutti, e che differenzia decisamente le nostre pagine …
di Gianni Elvezia
Spesso si ascoltano, al bar come alla TV e persino sui forum di Internet, discorsi sulla vera natura dell’uomo.
Dagli anni ’80 in poi, almeno in Europa, è divenuta opinione corrente che l’uomo sia fondamentalmente egoista e che, lasciato a se stesso, senza le costrizioni dell’autorità costituita e delle convenzioni sociali stabilite da una classe dirigente, si comporterebbe come una bestia selvaggia, o ancor peggio, entrando in competizione senza esclusione di colpi col resto dell’umanità al fine di soddisfare i propri desideri edonistici.
Dagli anni ’80 si è inoltre verificata una perdita di interesse per gli ideali politici, al principio con lo slogan Il Personale è Politico, arrivando da qui al punto per cui la politica non è altro che una lotta fra lobbies particolariste (pensionati, omosessuali, ecologisti e paladini delle cosiddette libertà personali, che significano sempre più libertà di conseguire la soddisfazione personale di un gruppo particolare di persone) e idealista o ideologo è diventato un insulto paragonabile a quello che fascista era negli anni ’70.
In concomitanza con questi sviluppi della politica si è lasciata la nostra vita sempre più alla mercè di tecnici e professionisti che, ...
di Enrico Sabatino
Il mondo è cambiato dopo i multipli e contemporanei attentati dell’11 Settembre 2001 che avevano distrutto la Mecca in Arabia Saudita e tutti i più importanti e storici simboli dell’Islam in altri Paesi musulmani.
Attentati subito attribuiti al gruppo terrorista di matrice cristiana fondamentalista “The Base” e per vendicarne l’onta si era immediatamente formata una coalizione di Paesi musulmani, denominata la Coalizione dei Volenterosi, che aveva deciso di bombardare a tappeto e in seguito di invadere gli Stati Uniti d’America accusati di ospitare le cellule terroriste e i campi di addestramento di “The Base”.
Nessuno era corso in aiuto del popolo statunitense e del suo governo, che dopo poche settimane era stato rimpiazzato da un governo fantoccio guidato da cittadini americani ...
di Claudio Negrioli
Avevamo già sottolineato, nel caso della base americana di Ghedi, l'uso a dir poco disinvolto che fa il nostro"fratello maggiore alleato" del nostro territorio, compresi i laghi e i mari, che evidentemente scambia per pattumiere, non di semplice sporco, ma di ordigni mortiferi e forse radioattivi.
Sempre la base di Ghedi è al centro di un altro fatto inquietante: il mattino del 16 Aprile 1999, in piena guerra del Kosovo, un caccia-bombardiere F-15 U.S.A. Nato, in missione sui cieli della Ex-Yugoslavia, è costretto a fare ritorno alla base per un "incidente bellico" non specificato.
Ma la procedura di sicurezza (la loro, si immagina) dice che un aereo non può atterrare in base carico di esplosivo, ...
[Video in coda - Kasparov contro Deep Blue]
Fra le mille preoccupazioni che ci inseguono ogni giorno c'è anche quella del Grande Fratello. Secondo alcuni, il sistema di controllo che ci osserva ovunque è già in funzione da tempo, e ormai non c'è più nulla da fare. Per altri, il "sistema" sta affilando le armi, in vista del momento in cui farà scattare la tenaglia del "monitoraggio globale", dal quale non scapperà più nemmeno una mosca nana. In ogni caso, la sensazione di non poter più compiere una semplice operazione come fare benzina, andare al cinema, o telefonare alla fidanzata, senza essere osservati, monitorati, e registrati, è ormai ampiamente diffusa nella popolazione occidentale.
La tecnologia per fare tutto quello che noi temiamo esiste certamente, e probabilmente ne esiste anche di mille volte più sofisticata. Ma bisogna sempre tenere presente, in casi come questo, anche l'aspetto "logico" delle cose. Logico, e pratico. In altre parole, conviene farlo? Chi ha davvero voglia di mettersi a monitorare milioni di telefonate giornaliere, di analizzare milioni di normalissime transazioni commerciali, o di seguire passo per passo un'umanità assolutamente insignificante, prevedibile, e del tutto innocua rispetto ai parametri di chi dispone di tali mezzi?
Certo, pare che siano delle macchine a farlo, perchè il compito sarebbe altrimenti impossibile: ...
Mentre gli Stati Uniti e Israele soffrono un calo di credibilità e di capacità di manovra ed una instabilità interna, lo scenario medio orientale osserva l’emergere dell’Arabia Saudita che si va proponendo apertamente come potenza regionale pacificatrice nuova paladina della stabilità regionale.
Se da un lato è sicuramente presto per sancire questo atteggiamento come reale autonomia della dinastia dei Saud dai tradizionali alleati a Washington, e per stabilire se l’iniziativa dell’Arabia sia intenzionata a rafforzare la propria influenza unicamente sul mondo sunnita (in opposizione all’Iran faro sciita) o a creare una nuova unità nel mondo musulmano, dall’altra sono evidenti negli ultimi giorni le critiche aperte del re Abdullah agli Usa sull’Iraq, le intense relazioni diplomatiche con l’Iran e i tentativi di risoluzione della questione palestinese e di quella sudanese. Queste mosse da una parte possono sembrare in aperta rottura con i piani degli Stati Uniti, ...
di Marco M.
Il Department of Homeland Security degli Stati Uniti è pronto a varare entro il prossimo anno il programmone di controllo globale ADVISE (Analysis, Dissemination, Visualization, Insight and Semantic Enhancement).
Il principio è che ogni azione di una persona lascia delle tracce che possono poi essere elaborate con formule matematiche. ADVISE si basa su un algoritmo capace di elaborare e combinare matematicamente tutte le "tracce" che una persona lascia nelle sue azioni: attività finanziarie, spese, spostamenti, abbonamenti, comunicazioni, contatti telefonici, navigazione internet ed altro ancora.
Lo svela il Washington Post[1] che spiega come l'obiettivo dichiarato del progetto...
di Marco Cedolin
Il Corriere della Sera e gli altri quotidiani stanno dando grande risalto all’ultimo rapporto dell’Eurispes concernente i quinquennio 2000/2005 le cui conclusioni si manifestano poco lusinghiere per il nostro paese.
I salari italiani in termini di potere di acquisto risultano essere fra i più bassi d’Europa, inferiori perfino a quelli della Grecia e superiori solo a quelli del Portogallo e questi dati stanno suscitando forbiti contraddittori fra economisti ed analisti di mercato che li interpretano nell’ottica di un’aumentata competitività delle imprese nostrane.
Ci sarebbe molto da riflettere sulla reale valenza di tale competitività quando si tratta di provvedere al mantenimento di una famiglia, ma credo sia meglio soffermarci su quello che invece L’Eurispes non dice.
Purtroppo per larga parte dei lavoratori italiani (la maggior parte per quanto concerne i giovani) l’esiguità dei salari non è neppure il problema peggiore …
A cura di PressTV
Ma'ariv Daily riferisce che un ufficiale israeliano in pensione vende armi a gruppi terroristici in Iraq
L' ennesima evidenza che la guerra civile in Iraq viene artificialmente scatenata e finanziata dalle forze di occupazione per screditare la legittima resistenza del popolo iracheno e giustificare in occidente la permanenza dei 'pacificatori'. N.d.R.
In base a quanto riportato da Ma’ariv, Shmoel Avivi, un ufficiale israeliano in pensione, ha fondato due anni fa una società in Iraq che vende segretamente armi a gruppi terroristici.
Amnesty International ha affermato che Avivi è uno dei maggiori commercianti di armi del Medioriente.
Fonti irachene hanno annunciato che gli attacchi terroristici in Iraq sono stati appoggiati dalle agenzie di intelligence CIA e Mossad ...
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