di Claudio Negrioli
Troppo intento a seguire il corso degli eventi bellici sui teatri mediorientali e Afghani, forse il cittadino medio Euro-americano non dà la sufficiente importanza al fatto che in questi ultimi tempi sono sempre più evidenti i segni di una malsana inquietudine che sembra pervadere il gigante ex-Sovietico, ora ridimensionato e concentrato nella Nazione che fu la testa pensante della ex-U.r.s.s... cioè la Russia.
La sindrome dell'accerchiamento fa di nuovo, e con validi motivi, capolino nella psiche dei Russi, intesi sia come popolo che come capi militari o civili del suddetto.
Dopo gli ultimi anni passati a cedere l'impensabile (fino alla caduta del Muro), con rassegnata bonarietà evidentemente dettata dalla convenienza, sperando di ingraziarsi come amici proprio coloro che li avevano "scaccati" con la guerra fredda, i dirigenti attuali della Russia, l'ex capo del Kgb Putin e gli alti gradi delle forze armate, ora si comportano come l'Orso spaventato che minaccioso si erge in tutta la sua sagoma scura agitando le zampe artigliate.
Ciò che spaventa, e a ragione pare, il regime Russo è la minaccia concreta rappresentata dall'imminente previsto dispiegamento ...
di Fefochip
Un mio caro amico, che viaggia spesso per lavoro, mi ha raccontato una storia che non posso non raccontarvi.
La prima volta che è stato a Teheran - mi diceva il mio amico - non è praticamente mai uscito dalla camera di albergo. Avrà pensato "chissà questi aspiranti 'terroristi' cosa mi fanno se esco solo soletto per strada".
La seconda volta però ha deciso di uscire con una sua collega per le strade di Teheran, recandosi in un bazaar dal quale i due volevano poi raggiungere un centro commerciale segnalatogli dall'albergo. Non sapendo l'indirizzo preciso, con il “cuore in gola” domandano informazioni a una donna, ovviamente coperta da capo a piedi con il velo nero, abbigliamento usuale delle donne iraniane in pubblico, senza il quale si possono passare seri guai con la giustizia. (Ci sono due corpi di polizia di cui uno viaggia con automobili identificabili da strisce blu sulla fiancata, e si occupa di ordine pubblico in generale, mentre il secondo viaggia con macchine con strisce verdi, …
di Marco Cedolin
Si fatica davvero molto nel prendere sul serio i contenuti del nuovo piano industriale 2007-2011 delle Ferrovie, che ieri al termine di una riunione a Palazzo Chigi, presieduta dal premier Romano Prodi ha ricevuto il benestare del governo, a conclusione di un’analisi durata tre mesi.
Proviamo allora ad immaginare si tratti di uno scherzo quando leggiamo che l’amministratore delegato Moretti prevede che le Ferrovie italiane riusciranno a generare utili già tra il 2009 ed il 2010. Utili da conseguire nel giro di un paio d’anni tramite un’azienda che oggi si trova sull’orlo del collasso, al punto da dovere sopprimere giornalmente fra i 200 ed i 300 treni poiché manca il personale che dovrebbe guidarli oppure mancano fisicamente le carrozze o le motrici.
Proviamo ad immaginare che si continui a scherzare di fronte all’affermazione secondo cui sarà “rivolta grande attenzione ai pendolari delle grandi città, con un aumento del 70-80% e in alcuni casi anche del 100% dei servizi per il trasporto locale”. Tutto ciò attraverso l’acquisto nei prossimi 4 anni di ben 1000 treni da destinare ai pendolari, …
Quando i venti di guerra iniziarono a spirare sull'Iraq, le voci che si levarono contro la guerra ammonivano che quel conflitto, oltre a provocare la morte di migliaia di innocenti, oltre a distruggere l'Iraq senza motivo, sarebbe servito solo ad arricchire le imprese incaricate della ricostruzione. All'epoca queste voci non vennero minimamente prese in considerazione e i giornalisti, americani e italiani, spesero righe su righe per spiegare se non i vantaggi, per lo meno l'inevitabilità della guerra.
Nel corso degli anni si è scoperto che i legami tra Al Qaeda e il Presidente iracheno erano una montatura degli apparati americani per giustificare la guerra. Le armi di distruzione di massa irachene pure ma, nonostante tutto questo, i giornalisti – che allora spiegavano col ditino alzato come va il mondo e come fosse necessario fare una guerra – non hanno consegnato la tessera, in cerca di un altro lavoro, e non hanno nemmeno chiesto scusa ai loro lettori scrivendo in prima pagina "ci siamo sbagliati".
Al contrario, hanno iniziato a spiegare come la presenza americana (e italiana, fino a poco tempo fa) fosse necessaria per la ricostruzione dell'Iraq. Con angelico candore adesso spiegano come sia inevitabile mantenere l'esercito americano ...
Al di là della sua valenza ideologica, il caso Rivera-Ratzinger ci conferma ancora una volta come certe dinamiche del pubblico dibattito, pur variando nei contenuti, rimangano sempre le stesse: dato un certo evento mediatico, se ne coglie un aspetto secondario, sostanzialmente irrilevante, e lo si trasforma nel supremo oggetto del contendere, spostando così l'attenzione dal vero problema.
Vediamo di partire dai fatti: di fronte ad una folta platea - televisiva, oltre che reale - un comico decide di criticare apertamente l'operato del Vaticano, e lo fa con queste parole: "Il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo. Sono d'accordo, la Chiesa non si è mai evoluta". E poi aggiunge: "Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Non è stato così per Pinochet, Franco e per uno della banda della Magliana".
La piazza si mostra chiaramente a suo favore, e questo fa evidentemente arrabbiare il Vaticano, che risponde senza mezze parole e denuncia Rivera addirittura come "terrorista": "E' terrorismo lanciare attacchi alla Chiesa - scrive l'Osservatore Romano - E' terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell'amore, l'amore per la vita e l'amore per l'uomo. E' vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile".
A sua volta il fronte politico di centro-destra si compatta nella difesa del Vaticano: "Becera propaganda anticlericale" dice Gianfranco Fini, …
di Enrico Sabatino
Negli ultimi giorni in Polonia ed Estonia sono avvenuti dei fatti piuttosto inquietanti e che riportano alla luce un passato che sembrava superato a partire dagli inizi degli anni ’90.
Eventi diversi ma paralleli, essendo legati entrambi ai trascorsi storici dei due Paesi con il comunismo e l’ex Unione Sovietica.
In Polonia è in vigore dal 15 Marzo scorso una legge – denominata nuova ‘lustracja’ (lustrazione) - voluta dal governo nazionalista e di estrema destra dei fratelli Kaczynski, che obbligherà più di 700mila persone nate prima dell’Agosto 1972 tra cui alti funzionari, giornalisti, docenti universitari, avvocati, politici, insegnanti, giudici e intellettuali a confessare se abbiano o meno collaborato col passato regime comunista in un periodo compreso tra il 1945 e il 1989.
Entro il prossimo 15 Maggio tutte queste persone dovranno compilare dei moduli appositi e consegnarli ai propri superiori gerarchici, che li invieranno successivamente all'Istituto della memoria di Varsavia …
Avviso agli utenti/lettori: non preoccupatevi, luogomune non "diventa" un sito in inglese.
Vogliamo solo approfittare del momento particolarmente interessante, sul fronte dell'undici settembre, per estendere il dialogo anche a chi si occupa di questo argomento in lingua inglese, e il modo migliore per farlo ci è sembrato un articolo come quello che segue. Riteniamo infatti sia giunto il momento di unire le forze, nei vari paesi del mondo, fra tutti quelli che cercano di svelare la grande bugia che si nasconde sotto quegli attentati, e l'unico modo per farlo è attraverso uno scambio aperto di opinioni e di informazioni in tutte le direzioni possibili.
Approfittiamo di questa nota per chiedere anche ai nostri utenti cosa ne pensano della nuova "mappa del sito" che vedete ora nel primo box in alto a sinistra, …
Welcome to all foreign readers. Luogocomune is a news commentary site (all in Italian, thus far) featuring a large, separate section on 9/11. In a way, the whole website revolves around the idea that unless that paramount, unacceptable lie called "the 9/11 terrorist attacks" is removed and put into right perspective, the downward spiral towards this new "dark age" of humanity will never stop.
To us "9/11 victims" are not only the 3,000 people that perished on that day, but also some 650,000 civilians killed in Iraq since the invasion began, 100,000 plus Afghans who've met the same fate in their country, more than 3,000 US soldiers sent by "Dick & Rummy" to die under false pretense, and --sadly but truly -- the ever increasing number of first responders who were knowingly sent to their death by an administration that could be defined "criminal" for this one action alone.
It's for them all that we fight.
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Now for some interesting news we wish to share with anyone interested in 9/11 worldwide.
On April 16, 2007, a major Italian network (Canale 5) has aired some conclusive evidence that Building 7 did not collapse on its own, but was deliberately taken down with the use of explosives.
The piece was part of a larger presentation we provided to the network as an update on the ongoing research on 9/11. In particular, we included a clip we had all seen many times before, but possibly never listened to with the full attention it deserved. Here is the 6 min. segment (please ignore yellow subtitles):
[More videos inside]. Yes, we all saw that last clip more than once, but each time we must have stopped at the powerful evidence the blast itself represents, while disregarding the ensuing exchange, which in our opinion represents the final nail in the coffin of the official version on WTC7. Without even the need to discuss Larry's intentionally ambiguous "pull it" statement.
Our presentation was broadcast as a rebuttal to a bunch of accusations leveled on the same channel ...
La farfalla era posata sul naso di Rosario Gomez, che stava dormicchiando beato sulla sua amaca, in una capanna della foresta equatoriale. Gomez vive in Brasile, e lavora per una ditta di Houston che importa legname dal Sudamerica. Nel prendere improvvisamente il volo la farfalla risveglia Gomez, il quale si rende conto di essere in ritardo per qualche cosa. Gomez salta giù dall'amaca, esce di corsa dalla stanza e si attacca ad un telefono che sta inchiodato direttamente ad un albero appena fuori dalla porta. Gomez così fa appena in tempo a chiudere una trattativa con i raccoglitori locali, prima che il loro capo ripartisse per San Paolo. Felice di aver concluso la trattativa a prezzi molto vantaggiosi, Gomez ordina di far caricare al più presto una nave con il legname, ...
di Davide Oggionni
Marco Badiali aveva quarantotto anni ed era a cavallo della sua passione quando si è trovato a terra, con un filo spinato conficcato nella giugulare, la carotide squarciata.
E' un'immagine volutamente forte, quella che descrive la morte assurda di un giovane motociclista.
Ne sentiamo tante: bambini seviziati da insegnati dell'asilo, ragazzine uccise in metropolitana, sparatorie da far west tra cinesi milanesi, rom che investono motorini da ubriachi, governi di superpotenze che organizzano auto-attentati per poi addossare la colpa ad organizzazioni fino a quel momento sconosciute.
Ne sentiamo tante, ed ognuno si ferma, se si ferma, a riflettere su questo o su quello. Fisiologicamente è impossibile stare a rimuginare su ogni avvenimento del mondo: non basterebbero cento vite per farlo.
Ma questo avvenimento ha una caratura così grottesca, così incredibile, che si rende necessario un attimo di riflessione. Hannah Arendt parlava della banalità del male, ...
Al Magnificente e Chiarissimo Ministro degli Interni, Sua Eccellenza Dottor Professor Giuliano Amato
Ci rivolgiamo alla Sua Pazienza, Eccellenza, per sottoporLe un quesito che scaturisce dai nostri più interni precordi, alla lettura di un Sua intervista al noto quotidiano nazionale La Stampa. In particolare ci provoca commozione il vederLa pronunziare queste parole:
"In questo momento - ribadendo naturalmente che «l’attenzione rimane alta» - più che il terrorismo islamico lo preoccupa quello interno: «Nei confronti dei brigatisti arrestati c’è un alone di consenso che raggiunge anche segmenti del mondo giovanile e studentesco. E’ tremendo dover prendere atto che in alcuni sembra non esserci una discontinuità tra chi si ferma alla legittima critica del capitalismo o della globalizzazione e chi uccide in nome di questa critica [...] Questa volta abbiamo fatto arrestare i brigatisti prima che sparassero. »."
Non vogliamo certo abusare del tempo preziosissimo che l'Eccellenza Vostra vorrà dedicarci, ma vorremmo solo capire, noi poveri popolani, alcuni argomenti che non ci sono chiari. Non è il terrorismo internazionale la priorità, secondo le Sue parole. Questa è già una grossa novità, per noi poveri ignoranti. Ecco, ci chiedevamo, con la massima umiltà, per quale motivo sosteniamo allora delle campagne militari in mezzo mondo, …
Leggi tutto: L'Orso balla da solo