"Da quando sono sindaco non ci sono stati aumenti: se i consiglieri mi chiedono di migliorare i loro strumenti di lavoro, sono d’accordo". Così, riportata dalla Stampa, si è espressa Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, sull'aumento dei contributi ai consiglieri (totale: oltre 1 milione di euro) approvato all'unanimità dall'intera casta che siede nel consiglio comunale di Napoli (60 consiglieri).
Pc portatili e palmari con collegamento diretto all'Ansa, cancelleria, lettere, fotocopie, manifesti, inviti, convegni...
Ho ricevuto in e-mail questa simpatica lettera, nella quale la rivista Focus annuncia una “nuova versione”, sia nella grafica che nei contenuti:
È in edicola un numero specialissimo! Non diciamo che non riconoscerete più Focus, ma sicuramente lo troverete molto cambiato, con una nuova grafica (vogliamo farlo più elegante) nuove rubriche (che speriamo vi piacciano) e soprattutto più interattivo. Trovete infatti anche un vero “giornale nel giornale”: E non dimenticate di inviarci il vostro parere votando gli articoli via sms o collegandovi a questo link.
Visto l’invito rivolto ai lettori, sarebbe forse il caso di ricordare tutti al Direttore della rivista, Sandro Boeri, che aveva assunto con il sottoscritto un chiaro impegno a rivedere l’articolo sul 9/11, comparso sul numero di febbraio della rivista – e pieno zeppo di errori macroscopici, che vanno tutti curiosamente a supporto della tesi ufficiale - in base a questa pagina che avevo appositamente preparato per lui.
”Nel nome di una corretta informazione” aveva proposto lui stesso che la preparassi, ma deve poi essersi dimenticato dell’impegno assunto - con i suoi lettori, suggerisco, prima ancora che con me - visto che non ha mai più risposto ai miei ripetuti messaggi, ....
di Federico Povoleri
Tempo fa pensavo di essere una persona normale, istruita, dotata di buon senso e di una vivace intelligenza. Tra le mie passioni c'era la musica, il cinema e l'aviazione; tra le mie esperienze, l'amore, le amicizie, il lavoro, le delusioni.
Tempo fa pensavo di essere una persona onesta intellettualmente e praticamente. Oggi mi hanno detto che non è vero; qualcuno, dopo avermi osservato, ha deciso di prendere la mia cartella e spostarla in un altro cassetto, nel reparto: ―Inaffidabili―.
Mi sono state offerte due possibilità: la categoria degli ingenui creduloni, oppure quella dei disonesti sfruttatori di questi ultimi; se insisterò a chiedere spiegazioni, verrò registrato in questa seconda categoria, la più infamante.
Mi è stato anche detto chi sono; è curioso perchè da solo non ci sono mai arrivato a capirlo ma mi è stato assicurato che qualcuno lo ha capito per me; sono un ―Cospirazionista―. Non so esattamente cosa voglia dire, ho provato a consultare un vocabolario ...
di Nicoletta Forcheri
Appare degna di nota la notizia che Paolo Scaroni, amministratore delegato di ENI SpA, sarebbe stato "cooptato", a maggio di quest’anno, dal consiglio di amministrazione di Veolia, la maggiore multinazionale dell'acqua, energia, trasporto e rifiuti, francese, che sta conducendo una strategia aggressiva di appropriazione delle nostre risorse tramite il sistema, questa volta non solo nostro, delle scatole cinesi e della diversificazione dei nomi d'imprese.
Si dice infatti in un rapporto della società Veolia di fine anno (2006) che (traduzione dal francese): "il consiglio di amministrazione ha preso atto il 12 dicembre delle dimissioni di Arthur Laffer e del decesso di Francis Mayer, che erano stati nominati amministratori dall'assemblea generale del 30 aprile 2003. Durante la stessa seduta, il consiglio di amministrazione, previa la consultazione del comitato delle nomine e delle retribuzioni, ha cooptato Paolo Scaroni in sostituzione di Laffer. Questa nomina sarà sottoposta ad approvazione dall'assemblea generale del 10 maggio 2007. In caso di approvazione da parte dell'assemblea, il mandato di Scaroni sarà valido fino al termine di quello del Dott. Laffer, cioè fino a quando l'assemblea generale sarà invitata a deliberare sui conti dell'esercizio sociale concluso il 31 dicembre 2008."
Così con il sistema della cooptazione, sistema antidemocratico per eccellenza, si nomina alla carica di amministratore della Veolia, presente in Italia nei settori dell'acqua (Veolia Water) e dell’energia (Dalkia/Siram), il massimo esponente dell'ex monopolista di Stato italiano per l'energia, l'ENI. I francesi, nostri diretti concorrenti, ...
Il devozionismo darwinista e l'epistolario laico tra il materialista Lima-de-Faria e il card. Schoenborn
di Giuseppe Sermonti
La trasformazione di un'ipotesi scientifica in catechismo ateo, il razzismo evolutivo della teosofia, i tentativi di imparentarla con Marx, il fondamentalismo di MicroMega.
Dopo la fioritura di metà Novecento, con la scoperta degli antibiotici, della struttura del DNA, della sintesi proteica e delle staminali, la biologia sta diventando una vecchia signora, con remoti sogni extraterrestri, incombenti minacce terrene, povera di fascino e di attrattive, non aliena alle serate di beneficenza. In questo contesto, il darwinismo assume il ruolo di verità devozionale, di catechismo ateo. Viene allora da chiedersi che cosa fu nei contesti culturali e politici in cui sorse e si sviluppò nel suo secolo e mezzo di vita. Segnalo al riguardo un numero del trimestrale Atrium, dedicato all’Evoluzione, curato e presentato da Stefano Serafini. In qualche modo esso ribatte a un recente numero di Micromega, dedicato a Darwin, dio e altri animali.
Nella belle époque di fine Ottocento, sazia di positivismo, luce della ragione e darwinismo sociale, si assisteva ad una rinascita di esoterismo, occultismo, spiritismo e buddismo teosofico. Presso i cercatori di una rifondazione religiosa su base gnostica, la prospettiva evolutiva era stata accettata di buon grado. “Teosofia e occultismo – scrive Massimo Marra – si fanno propugnatori di un evoluzionismo spirituale che guarda alle antiche tradizioni sapienziali.” E’ il tempo dell’antroposofia di Madame Blavatsky. In essa, la fede nel progresso si inquadra in una visione ciclica della storia ...
A poche settimane di distanza torniamo a parlare delle dichiarazioni di Norman Mineta, col rischio di annoiare i lettori, ma questo aggiornamento è importante per fugare ogni dubbio in proposito.
Nella testimonianza di fronte alla 9/11 Commission, omessa dal rapporto ufficiale, l'ex Ministro dei Trasporti diceva chiaramente di riferirsi “all'aereo che veniva verso il Pentagono” ma i difensori della teoria della cospirazione ufficiale ad oggi continuano a sostenere che Mineta si fosse confuso e si stesse riferendo, invece, a United 93.
Qualche settimana fa avevamo presentato un resoconto dettagliato di testimonianze e news televisive che corroboravano la prima tesi ma è sicuramente molto più “forte” sentirselo raccontare direttamente dall'interessato, come ha fatto in quest'intervista rilasciata alla Academy of Achievement
[... continua sotto ...]
Il 6 Giugno 1968 veniva assassinato all'Hotel Ambassador di Los Angeles un senatore che aveva appena vinto le primarie in California, guadagnandosi la nomination alle presidenziali per il partito democratico. Nonostante fosse il fratello del famoso presidente ucciso a Dallas nel 1963, e nonostante avesse egli stesso ottime possibilità di diventare presidente, la sua vita e la sua morte sono finite nell'oblio.
Soprattutto la seconda, avvenuta ufficialmente per mano di Shiran Bishara Shiran, è stata sbrigativamente archiviata dalla storia senza mai essere stata presa seriamente in esame. D'altronde, mentre a Dallas abbiamo forse il più intricato "giallo" della storia moderna, Shiran ha sparato sotto gli occhi di tutti, e di cospirazione vera e propria - almeno a livello popolare - non si è mai parlato.
Ma la storia, com'è noto, "è scritta dai vincitori". Ed il vincitore di quella tornata elettorale fu lo stesso Richard Nixon ...
Vigliacchi, vigliacchi e ancora vigliacchi.
L’industria farmaceutica è in gran festa, per una “scoperta” che promette di rallentare, se non di arrestare del tutto, la progressione del tumore al fegato. Il New York Post titolava ieri “Liver Cancer Breakthrough Found” (“Scoperta rivoluzionaria nella lotta contro il cancro al fegato”), e passava a descrivere le stupefacenti qualità di una nuova pillola, chiamata Sorafenib, che “attacca le cellule maligne impedendo che il sangue vi affluisca”. “I tumori non scompaiono nè regrediscono - proseguiva l’articolo - ma in molti casi smettono di crescere”.
Curiosamente, la possibilità di ottenere questo risultato – la capacità di inibire la crescita del tessuto bloccando la neovascolarizzazione si chiama “antiangiogenica” - esiste da oltre trent’anni, ed è stata rilevata nella cartilagine di squalo dal Dottor Willam Lane, che negli anni settanta pubblicò il rivoluzionario libro intitolato “Sharks don’t get cancer” (“Agli squali non viene il cancro”). Sono già decine di migliaia, nel mondo, le persone che hanno sconfitto il cancro grazie a questo prodotto naturale, ma ben pochi lo sanno. La cartilagine di squalo infatti è relativamente facile da reperire, poco costosa da trattare, e inoltre il mondo è già pieno di “buggigattoli alternativi” che la vendono a prezzi decisamente competitivi. ma sull’etichetta non si può scrivere che “cura il cancro”, perchè “la sua efficacia non è scientificamente provata”.
Se invece la scoperta la fa la Bayer, ecco che l’FDA approva immediatamente il prodotto, che sta per inondare il mercato dai poli all'equatore. Naturalmente, al prezzo che decideranno loro.
Tre anni fa scrivevamo, su questo stesso sito: “Come combattono in questo caso, le case farmaceutiche, un prodotto del quale riconoscono addirittura le preziose proprietà antiangiogeniche? Prima di tutto impedendo a chiunque di pubblicizzarlo come “cura per il cancro”, ...
di Marco Cedolin
Poche volte nella sia pur disastrata storia politica italiana del dopoguerra un governo è stato in grado nel lasso temporale di un solo anno di accumulare una massa d’insuccessi simile a quella dell’esecutivo capitanato dal “professore”.
In sole 24 ore Romano Prodi è riuscito nella difficile alchimia di raccogliere prima i fischi e le contestazioni di coloro che appoggiano le forze armate e sostengono la politica dell’amministrazione americana, poi i fischi e le contestazioni di coloro che avversano il militarismo, le politiche di guerra e la costruzione della nuova base americana di Vicenza.
Il Presidente del Consiglio ieri mattina era stato infatti pesantemente contestato ed invitato a “tornare a casa” da larga parte degli astanti, in occasione della parata militare del 2 giugno. Stamattina all’auditorium Santa Chiara di Trento, dove partecipava ad un Festival dell’economia, Prodi è stato accolto al grido di “vergogna” da parte di un folto gruppo di vicentini del movimento NO Dal Molin che hanno anche interrotto per qualche minuto il convegno, prima che il moderatore dello stesso desse il microfono ad uno di loro per consentire un breve intervento.
Di fronte alle argomentate proteste dei cittadini il Premier è rimasto in silenzio, salvo commentare successivamente con i giornalisti affermando che “queste contrapposizioni che vengono fatte da un giorno all’altro distruggono il paese”.
Le rimostranze di Romano Prodi nei confronti delle contrapposizioni sembrano tanto più incomprensibili se pensiamo che il governo, reduce dalle disastrose elezioni amministrative, ...
Grazie alla collaborazione fra agenti americani e colleghi della Guyana, è stato evitato “un attentato dalle conseguenze inimmaginabili”, che avrebbe avuto come bersaglio l’aeroporto Kennedy di New York.
Prima di commentarla però, vale la pena di leggere la notizia così come è stata data ieri dalla Associated Press:
La autorità federali hanno dichiarato di aver neutralizzato una sospetta cellula di terroristi musulmani che progettava un “agghiacciante” attentato inteso a distruggere l’aeroporto Kennedy, uccidere migliaia di persone, e scatenare una catastrofe economica, facendo saltare in aria un condotto di carburante che attraversa alcuni quartieri residenziali densamente popolati.
Tre uomini, fra cui un ex-membro del parlamento della Guyana, sono stati arrestati, e un quarto è ricercato in Trinidad, all’interno di un piano terroristico che le autorità dicono di avere tenuto d’occhio per oltre un anno, ...
Secondo voi, un qualunque capo-mafia della Sicilia è al corrente della presenza di un altro gruppo di malavitosi che operi nella sua stessa zona, oppure no? Direi che si possa tranquillamente rispondere di si. E se per caso questo gruppo di malavitosi sequestrasse un personaggio importante, secondo voi questo capo-mafia saprebbe dove e come ritrovarlo, oppure no? Anche qui, pur trovandoci in una situazione del tutto ipotetica, possiamo presumere che la risposta sarebbe sì: tutto quello che avviene entro il territorio di una qualunque organizzazione para-legale di questo tipo – banda mafiosa, gang cittadina, zapatisti della sierra messicana – è necessariamente sotto il controllo, o comunque a piena conoscenza, dei vertici della medesima. Lo è per definizione, altrimenti “non controllerebbero” la regione.
Applichiamo adesso lo stesso ragionamento al Medio Oriente: secondo voi, il leader dei palestinesi di Gaza è al corrente dell’esistenza di una banda di “ribelli” – chiamiamoli così per non complicare le cose - che opera sul suo stesso territorio (visto che oltretutto quella di Gaza si chiama “striscia”, e non “distesa”), oppure no? Verrebbe da dire di sì. E verrebbe anche da dire che se questa organizzazione si sognasse di rapire un personaggio importante, ci vorrebbero dai dieci ai venti secondi, da parte dei vertici palestinesi, per venire a sapere dove è tenuto prigioniero.
Invece Saeb Erekat, il braccio destro di Mahmoud Abbas, ha detto di non sapere nemmeno lontanamente chi sia questa “Armata dell’Islam”, guidata dall’altrettanto fantomatico “Dugmush clan”, che ha rapito e tiene in ostaggio il giornalista inglese della BBC Alan Johnston.
E forse per la prima volta nella storia "Fatah, Hamas, tutte le diverse fazioni, il presidente e il primo ministro, in questo caso particolare ...
Leggi tutto: Napoli milionaria