Nel momento in cui si faccia una qualunque discussione su ruolo e
responsabilità della sinistra (oggi tocca a Fassino-DS, di
solito alla palese inanità dell’opposizione in genere) ci si
poggia su un presuposto non necessariamente valido: che esista, in
realtà, una qualsivoglia “sinistra”.
Ciò che sembra invece di vedere, dal 1978 ad oggi, sono solo
sigle e volti diversi che paiono svolgere un’unica funzione di fondo:
accogliere, incanalare, metabolizzare, e stemperare in qualunque modo
le varie esigenze della base popolare, la quale appunto, per queste
esigenze, si rivolge “a sinistra” per consuetudine storica.
Ma la sinistra che andava incontro a queste esigenze, nel passato, era
ben altra, poichè lo faceva ...
Se il 20 marzo 2003 ha segnato per il mondo l’inizio dell’assurda
invasione dell’Iraq, il giorno 22 ha segnato per una ragazzina di 9
anni l’inizio di un mondo fatto di assurdità e sofferenza
infinite.
Ibtihal Jassem, sordomuta dalla nascita, viveva con la famiglia in un
quartiere di Mshan, nei dintorni di Bassora, quando una bomba americana
“finita fuori bersaglio” (gli americani hanno iniziato a ”sbagliare
mira” molto presto, si vede) ha centrato in pieno la sua casa,
demolendola dalle fondamenta. Oltre a quella casa ne sono state
distrutte altre 5, per un totale di 71 civili morti.
Dalle macerie della casa di Ibtihal sono stati estratti... (continua)
Cominciamo ad essere un pò stufi, ogni volta che avviene un
attentato, di dover aggiungere alla naturale tristezza per i morti,
anche la ridicola “suspense” che ci separa dal momento in cui le
autorità ci diranno chi è stato, e perchè lo ha
fatto.
Una volta era diverso: il terrorista faceva il suo attentato, piazzava
la sua bella rivendicazione nel cestino di turno, avvisava i giornali,
e tempo che le sirene smettevano di urlare tu già sapevi chi era
stato e che cosa voleva ottenere con quel gesto.
Ma da quando è emersa Al-Queda, le due fondamentali regole del
gioco paiono addirittura capovolte: da una parte, fidandosi ciecamente
delle autorità, oggi i terroristi lascìano che siano
queste ad indovinare mandante e motivazione di ogni attentato. (Quasi
si conoscessere da vicino, viene a volte da pensare). E dall’altra,
queste motivazioni, in mano a chi ne è solo portavoce, si sono
talmente diluite, nel tempo, da essersi cristallizzate in un generico "odio verso l’occidente felice, libero e cristiano". Anzi, ultimamente basta addirittura dire “è stata
Al-Queda” che tutto il resto diventa superfluo.
E allora diciamocelo chiaro, forte, e possibilmente una volta per
tutte: prima di tutto, nessuno al mondo è così imbecille
da andare a rischiare l’ergastolo, insieme alla pelle stessa, per
andare a mettere bombe nei treni solo per fare un dispetto a chi è più felice di lui. ... (continua)
SOFRI, CARTINA AL TORNASOLE PER UN’INTERA NAZIONE
di Massimo Mazzucco
17.3.04 - Un signore finisce in galera per le infamanti accuse di un bugiardo, il quale agisce evidentemente per interessi superiori. Il bugiardo, col tempo, viene smascherato, e diventa chiaro a tutti come il signore in questione non fosse colpevole di ciò di cui era stato accusato.
Ma le istituzioni fanno molta fatica a riconoscere di avere sbagliato - anche perchè, fra le altre cose, bisognerebbe cercare il vero colpevole – e così, attorcigliandosi sulle successive sentenze come serpi sul fuoco, riescono a trattenere comunque il signore in prigione finchè non abbia esaurito tutte le possibili vie legali per uscirne.
A quel punto resta solo un “atto di grazia”, che però...
LE GRANDI DICOTOMIE NEL CONFLITTO POLITICO DEL NUOVO SECOLO
di Fabio de Nardis
Negli Stati Uniti, i telegiornali e gli organi di stampa aprono
regolarmente con le notizie dal mondo e ne danno una interpretazione
affatto peculiare. Al momento sono due le questioni di maggiore
interesse: la Guerra in Iraq e le dinamiche di cambiamento politico nei
paesi della sfera occidentale. Due fatti a mio avviso connessi.
È ormai innegabile che l’adesione o meno a quella Guerra
scellerata è divenuta una variabile che discrimina i livelli di
consenso alle classi dirigenti occidentali. Shroeder, da tempo in crisi
e malgrado i limiti della sua politica economica, viene riconfermato
Cancelliere su una piattaforma programmatica che lo vede fermo
oppositore accanto alla Francia di Chirac all’intervento bellico in
Medioriente. Per la ragione contraria, Blair in Gran Bretagna...
TOCCA ALLA SPAGNA VOTARE, TOCCA AGLI SPAGNOLI SALTAR PER ARIA
di Massimo Mazzucco
Ormai non c’è più gusto nemmeno ad analizzare le notizie. Sono diventate così trasparenti che si illustrano da sole. Pensate un pò ai casi della vita: l’ultima volta che si votò in Italia (come la penultima, e così la terz’ultima) vi furono varie bombe e bombette che esplosero proprio nei giorni precedenti, in varie parti d’Italia. Furono attribuite a non meglio identificati “gruppi anarchici insurrezionalisti” (una contraddizione in termini, volendo proprio guardare), che naturalmente continuano ad eludere le accanite maglie della giustizia da quel dì. Subito i nostri governanti gridarono al pericolo dell’eversione, e si portarono a casa quei due votarelli in più (degli spaventati di turno) che servivano a restare in groppa con una certa tranquillità. In autunno, proprio prima delle elezioni in Russia, esplose un treno vicino alla Cecenia, e sui cadaveri a brandelli di quaranta poveracci Putin ha “raccolto” il suo popolo contro l’eversione, raddoppiando così le affluenze alle urne e il suo rispettivo margine su qualunque antagonista.
Questa settimana si vota in Spagna, e guarda un pò cosa non ti succede...
Iinvece di mandare giù
bugia dopo bugia, giorno dopo giorno, facendo finta che tanto la cosa non li
riguarda da vicino – come facciamo invece noi da anni - glli spagnoli hanno avuto la
forza di protestare uniti, perchè non gli andava di farsi prendere in
giro sulla pelle dei loro concittadini fatti a pezzi dalle bombe. E così
Aznar, beccato col sorcio in bocca, si è preso il cartellino rosso! La
mossa, in realtà, era
parsa troppo smaccata fin dall’inizio: dopo che lo ha fatto Putin,
un paio di mesi fa, non puoi aspettare anche tu il giovedì prima
delle elezioni per “raccogliere la nazione attorno alle istituzioni”.
O almeno inventati qualcosa di diverso dal treno, no?...
AMERICA: SEMPRE PIÙ LONTANA, MAI COSÌ VICINA.
di Massimo Mazzucco
Noi italiani abbiamo avuto da sempre un rapporto di amore-odio con gli Stati Uniti. Anzi, di entusiasmo-disprezzo, per essere più precisi. Da una parte, dice la battuta, l’America è il paese dove una pizza ti arriva addirittura prima di un ambulanza, dall’altra è il paese dove la pizza ti arriva appunto prima dell’ambulanza. Dipende da dove la guardi.
Certo non è facile farsi un’opinione bilanciata sugli Stati Uniti, la cui realtà è estremamente complessa, e la cui storia è decisamente diversa da quella di tutte le altre nazioni: questo è infatti l’unico paese al mondo che è stato creato dall’oggi al domani, esattamente come una società sportiva, una fabbrica di confetture, o un sito internet: ieri non c’era, oggi c’è.
Sono arrivati dei pellegrini in nave, hanno piantato i loro bei “paletti”, (hanno sterminato tutti quelli che ci vivevano in mezzo), e hanno detto: fino a qui si chiama New England...
LA CROCIATA INFINITA
di Massimo Mazzucco
16.3.04 - Bush non è un burattino della destra evangelista americana. La guerra in Iraq non ha motivazioni a sfondo religioso. Il rispetto per l’Islam è assoluto. Il carattere laico dell’operazione “Iraqui Freedom” è fuori discussione.
Peccato che dei cinque civili ammazzati oggi in Iraq – ufficialmente ingegneri civili, dediti al progetto di purificazione delle acque attorno a Mosul - quattro fossero invece dei missionari della chiesa battista della Virginia del Sud, in abiti civili. Trovano così conferma le voci che erano circolate l’anno scorso, quando, dopo la “presa” di Baghdad, la Croce Rossa Internazionale si lamentava che i militari facessero entrare in città solo i predicatori evangelici, apparentemente giunti a frotte dagli States per convertire gli infedeli, mentre dottori e soccorsi umanitari dovevano aspettare “condizioni più sicure”.
La smitragliata che ha accolto i cinque all’alba di stamattina...
Per fortuna il noto editorialista del Corriere Sergio Romano (e
glorioso ambasciatore italiano all'estero) ogni tanto si ricorda di
noi, e ci viene incontro per spiegarci situazioni che si
presentano decisamente ingarbugliate. Noi ci eravamo già fidati
ciecamente del governo spagnolo, che aveva indicato nell'ETA basca la
responsabile per gli attentati di Madrid, ma Romano ci mostra che la
realtà è molto più complessa di quello che
può sembrare: in verità, secondo lui, saremmo sull'orlo
di una vera e propria guerra in casa
nostra (eh sì, proprio "La guerra in Europa" si intitola il suo
articolo dell'11.3, sul Corriere), e Romano ce lo dimostra con la
ferrea logica aristotelica di colui che sa tenersi sempre obbiettivamente al di sopra
delle
cose.
Ecco l'articolo di Romano, con alcuni umili commenti di chi Aristotele invece non ha mai avuto il piacere di incontrarlo nemmeno al bar.
LA VERA STORIA: PERCHÈ LA MARIJUANA FU PROIBITA
di Massimo Mazzucco
La marijuana (spagnolo), o cannabis (latino) o hemp (inglese) è una pianta che si potrebbe definire miracolosa, ed ha una storia lunga almeno quanto quella dell'umanità. Unica pianta che si può coltivare a qualunque latitudine, dall'Equatore alla Scandinavia, ha proprietà curative enormi, cresce veloce, costa pochissimo da mantenere, offre un olio di primissima qualità (digeribilissimo), ed ha fornito, dalle più antiche civiltà fino agli inizi del 1900, circa l'80 per cento di ogni tipo di carta, di fibra tessile, e di combustibile di cui l'umanità abbia mai fatto uso.
E poi, cosa è successo? E' successo che all'inizio di quel secolo è avvenuto il clamoroso sorpasso dell’industria ai danni dell'agricultura, e di questo sorpasso...
Leggi tutto: MA CHI L’HA DETTO, CHE C’E’ BISOGNO DEI PARTITI?