Dopo aver assistito alla nauseabonda cascata di parole inutili che ci hanno rovesciato addosso i politici e i giornalisti, riguardo al caso della ragazza picchiata nel metrò di Roma, proviamo ad analizzare un caso veramente serio - e purtroppo altrettanto attuale - avvenuto lo scorso anno ad Oakland, nelle vicinanze di San Francisco.
Erano le due del mattino del giorno di capodanno. Ad una stazione della metropolitana un giovane disarmato e immobilizzato, Oscar Grant, è stato ucciso con un colpo alla schiena da un poliziotto mentre era disteso a terra, a faccia in giù, sotto gli occhi di dozzine di testimoni inorriditi. Nonostante si sia trattato chiaramente di una “esecuzione” intenzionale - inutile dire che il poliziotto era bianco, e la vittima era un nero – l’assassino, John Mehserle, se l’è cavata con un verdetto di omicidio involontario. Ha sostenuto di “essersi sbagliato”, e di aver estratto la pistola al posto del taser, che intendeva usare per tranquillizzare l’irrequieto Grant. Naturalmente, per “taserizzare” il ragazzo aveva anche pensato bene di mettersi in piedi– come si evince chiaramente dal video – in modo da prendere meglio la mira.
Fra un mese si riunirà la giuria - composta esclusivamente di bianchi - che stabilirà una pena fra i due e 5 anni al massimo, dei quali probabilmente Mehserle sconterà circa la metà.
Questa è l’America. Questo è il grande paese di “libertà e democrazia“ di fronte al quale tutti i nostri politici - dall’estrema destra all’estrema sinistra - si genuflettono regolarmente, senza mai trovare la forza di esprimere un millesimo dello “sdegno”, …
di Federico Giovannini
Può capitare persino agli esperti dell'informazione più smaliziati – quelli che “io ormai la TV manco più la accendo”, tanto per capirci – di cascare nella vecchia trappola del titolone a 9 colonne.
E' un fatto ancestrale, una questione genetica, non c'è niente da fare: il titolone è li che ti guarda – che sia dagli scaffali dell'edicola o dallo schermo del computer non fa differenza - e tu non puoi fare a meno di leggere quello che c'è scritto. E se tanto tanto per un attimo non hai tutte le difese ben alzate, rischi pure di cascarci.
E' successo a me, ieri, con la notizia della ragazza finita in coma dopo una lite nel metrò di Roma. Ecco la notizia riportata da La Stampa:
Cavolo – ho subito pensato - per una lite sto brutto ceffo la manda in coma. e poi dice di aver avuto paura. E intanto nessuno aiuta la ragazza! ... Che schifo.
Passo così a l'Unità: ...
di Marco Cedolin
Terzigno è un comune di 16.000 abitanti, situato alle pendici del Vesuvio. Un comune che da alcune settimane sta facendo i conti con la militarizzazione costante del proprio territorio, messa in atto da centinaia di agenti in tenuta anti sommossa. Quasi ogni notte i cittadini, trattati come facinorosi e delinquenti, vengono a contatto con le forze dell'ordine, nel tentativo d'impedire l'ingresso dei camion carichi di spazzatura maleodorante, ricevendo in cambio una "congrua" razione di manganellate.
I cittadini di Terzigno hanno ormai preso l'abitudine di scendere in strada, preferendo dedicarsi all'impegno civile anzichè restare in panciolle davanti alla TV, perchè vogliono opporsi con tutte le proprie forze all'apertura di una seconda discarica all'interno del territorio in cui vivono che è parte integrante del Parco Nazionale del Vesuvio.
Se l'idea balzana consistente nel costruire una discarica all'interno di un Parco Nazionale non fosse già di per sè stessa azione dissennata in grado di giustificare la reazione di qualsiasi cittadino in grado d'intendere e volere, qualora non ancora lobotomizzato da schermi barbaglianti di fesserie e fesserie barbaglianti di progresso, si potrebbe anche aggiungere che a causa delle discariche in paese si respira ormai un lezzo marcescente, la frutta cresce con mutazioni degne di un film dell'orrore e nei vigneti neppure gli uccelli si azzardano ad "assaggiare" l'uva.
La scorsa notte centinaia di cittadini di Terzigno, fra un blocco stradale e una scarica di manganellate, ...
di Federico Povoleri
Per abbandonare i condizionamenti irrazionali ed emotivi che ci sono stati imposti dalla propaganda, per liberarci da quella paura mascherata da arroganza nei cui percorsi bui la nostra mente ci indirizza sempre, per vincere quel terrore del nostro ego nell'affrontare verità diverse da quelle su cui abbiamo costruito le fondamenta del nostra vita nella vana speranza che fossero talmente solide da non farci mai cambiare idea,Per tutti i figli e i genitori di questo mondo,Grazie Giorgio.
Sono stato membro di quella categoria di persone che è sempre stata convinta che i vaccini abbiano rappresentato una delle grandi conquiste dell'uomo salvando l'umanità da terribili epidemie. In realtà, pensandoci ora, non saprei dire perché ne fossi convinto; non esiste infatti un motivo razionale o una vera conoscenza di fatti obiettivi dietro a questa convinzione; ...
di Marco Cedolin
L'inetta e parassitaria classe dirigente del nostro paese ci ha ormai abituato ad ogni sorta di cortocircuito logico, ragione per cui non dovremmo più stupirci di nulla, catalogando il quotidiano parlarsi addosso messo in mostra da mestieranti della politica, prenditori e sindacalisti vari, nel novero delle esternazioni senza senso buone solo per creare il materiale di risulta col quale vengono sistematicamente riempiti i vari telebugia e giornalacci nostrani.
Non ci stupiscono pertanto le dotte dissertazioni esperite in queste giorni dai personaggi pubblici in tema di violenza, tese a vaticinare il pericolo di un ritorno (un ritorno?) della violenza nel paese, a seguito di fatti "assai inquietanti" che avvelenerebbero e minerebbero il clima sociale. Non ci stupiscono, ma c'inducono a pensare che questi signori siano ormai fermamente convinti di rapportarsi con una massa di telericoncoglioniti totalmente priva di qualsiasi capacità di discernimento fra il mondo reale e il mondo virtuale, una massa omogenea ed amorfa, totalmente priva di qualsiasi spirito critico ed anelito di dignità.
Un uomo come Bonanni, sindacalista al servizio di Confindustria e notorio "coniglio" che qualche anno fa in Val di Susa rifiutò il confronto civile con un paio di centinaia di manifestanti NO TAV, lasciando che fosse il deputato del PDL Roberto Rosso a dialogare civilmente con i cittadini, senza che questi naturalmente gli torcessero un capello, è assurto al ruolo di martire di un' inenarrabile escalation di violenza, dopo avere ricevuto qualche fischio e un fumogeno (non pietre e tubi innocenti) durante l'ospitata alla torinese festa del PD.
La CISL da lui presieduta, si dichiara vittima di episodi di "squadrismo molto grave" e oggetto d'inusitata violenza, ...
di Marco Cedolin
Sembrano ormai giunti al termine gli ultimi cinque anni di melina politica, condotti all'ombra dell'Osservatorio presieduto da Mario Virano, con lo scopo di smorzare le resistenze delle amministrazioni locali, spostandone le posizioni dalla belligeranza attiva al collaborazionismo semi incosciente.
Anni durante i quali l'incubo del TAV è sopravvissuto in atmosfere chiaroscurali dietro le porte chiuse, dispensando equilibrismi onirici sotto forma di suggestioni, prebende ed accordi sottobanco travestiti da mediazioni e ingenui tentennamenti elevati al rango di condivisione dell'opera.
Un periodo interlocutorio iniziato nel dicembre 2005 dopo lo sgombero del cantiere di Venaus da parte della popolazione e giunto in dirittura d'arrivo lo scorso mese di gennaio, quando Mario Virano ha inaugurato la stagione dei sondaggi farsa, volta a saggiare l'entità del presunto ridimensionamento della contestazione NO TAV, ...
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Come una bomba è esplosa ieri in rete la notizia che alcuni scienziati americani hanno condotto, negli anni ’40, degli esperimenti su cittadini guatemaltechi - con il tacito consenso dei loro governanti - per verificare le eventuali capacità curative della penicillina contro le più diffuse malattie veneree, come gonorrea e sifilide.
Il fatto è sembrato abbastanza grave da indurre prima Hillary Clinton, Ministro degli Esteri americano, e poi lo stesso presidente Obama, a scusarsi personalmente con il presidente del Guatemala, a nome di tutta la nazione. Ma i grandi network americani hano scelto di passare la notizia in secondo piano, dedicandole solo lo spazio minimo indispensabile, mentre i nostri eroi dell’informazione nazionale hanno ritenuto addirittura di ignorarla del tutto.
Ne hanno invece parlato ampiamente, come era prevedibile, tutte le più importanti testate dell’America latina. (Con mio grande piacere e sorpresa, la catena Telemundo mi ha invitato a commentare la notizia nel TG della sera).
Massimo Mazzucco
Segue la trascrizione completa dell’estratto video, tradotta in italiano.
RUBÈN LUENGAS: Buonasera, vi saluta Rubèn Luengas a nome di tutta la redazione di Telemundo 52. Gli Stati Uniti si scusano, 70 anni dopo, per aver contagiato intenzionalmente di nascosto, e senza il loro consenso, centinaia di guatemaltechi, …
Quello della lingua franca è un problema antico quanto il mondo. Quando due popoli, che parlano lingue diverse, vogliono comunicare fra loro, ci sono solo due possibilità: o uno dei due si adatta a parlare la lingua dell’altro, oppure si ricorre ad una terza lingua, conosciuta a sufficienza da ambedue, che viene detta appunto “lingua franca”. Nel primo caso succede che automaticamente una della parti – quella che si adatta a parlare la lingua dell’altro – si ritrovi in posizione di inferiorità psicologica, mentre la seconda soluzione pone le due parti, almeno teoricamente, su un piano di parità. In realtà, anche la seconda soluzione riflette una situazione di inferiorità, non più fra un popolo e l’altro, ma fra tutti i popoli che la utilizzano e quello che detiene il potere nella regione in quel momento.
A ben guardare, infatti, le più importanti lingue franche nella storia della civiltà occidentale sono state il greco, il latino, il francese e l’inglese, ed hanno corrisposto, non a caso, al periodo di predominio della Grecia nel Mediterraneo, al Primo e Secondo Impero Romano, al periodo del colonialismo francese, ed infine a quello del colonialismo inglese. E la metamorfosi dal colonialismo inglese al moderno imperialismo americano non ha fatto che rafforzare l’importanza della lingua inglese, che ormai è diventata per antonomasia la lingua franca in tutto il mondo.
Fu proprio per evitare gli aspetti di “sudditanza psicologica”, fra le altre cose, che sul finire del 19° secolo l’oftalmologo polacco Ludwik Zamenhof decise di creare ”a tavolino” una lingua franca completamente nuova, chiamata Esperanto, che fosse “equidistante” da tutti, in senso culturale, storico e politico. E nonostante l’Esperanto non abbia avuto il successo e la diffusione sperati, sono in molti oggi a sostenere che sarebbe una soluzione decisamente migliore rispetto a quella dell’inglese.
L'inglese infatti, benchè venga spesso definita come una lingua semplice - e questo può anche essere vero, se la si confronta con il russo o con il cinese - non è affatto una lingua facile “in assoluto”.
Come ogni altra lingua infatti si è evoluta con il tempo, grazie all'uso che ne è stato fatto da tutte le popolazioni che l’hanno adottata, ...
Quando Schopenhauer scrisse la storica frase “Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: vengono violentemente contestate; terzo: vengono accettate dandole come evidenti”, si è dimenticato di spiegare un passaggio molto importante, che avviene nella terza fase: poichè coloro che “danno per evidenti” le nuove verità sono gli stessi che fino a ieri le contestavano con accanimento, costoro debbono trovare un modo per “allinearsi” alla nuova verità senza apparire in contraddizione con se stessi.
In altre parole, non potranno semplicemente dire “Sì, l’eretico aveva ragione”, ma dovranno scovare un “sì però”, di qualunque tipo, che gli permetta di salvare la faccia nel momento di doverlo riconoscere. Altrimenti sarebbero dei veri uomini, e non dei ”quaquaraquà”.
Chi ha visto “Il conformista” difficilmente potrebbe trovare un esempio migliore nel quale l’uomo – con la “u” minuscola – riesca a calpestare le proprie convinzioni, tradire i propri amici, e rinnegare il suo stesso passato, pur di restare a galla in una società che muta rapidamente sotto i suoi occhi.
Di solito sono i dinosauri, incapaci di adattarsi al nuovo ambiente, ad andarsene con un botto. I camaleonti invece riescono sempre ìn qualche modo a sopravvivere.
E’ presto per dire se questo accadrà anche con il caso Simoncini – l’eretico che osa sostenere di poter guarire il cancro ...
Aveva ragione chi scrisse, all’indomani dell’inaugurazione di Barack Obama, che il neo-eletto presidente americano avrebbe avuto due anni di tempo per governare – nel bene come nel male - e non un giorno di più.
In una situazione più unica che rara, infatti, Barack Obama si era ritrovato con Camera e Senato a maggioranza democratica, ed avrebbe potuto forzare il passo su molte leggi importanti, lasciando ai repubblicani, come unica arma di opposizione, il cosiddetto “filibuster” (l’ostruzionismo parlamentare).
Naturalmente, per arrivare alla Casa Bianca Obama aveva già dovuto passare le sue “Scilla e Cariddi“, per cui nessuno si aspettava di vedere dall’oggi al domani una rivoluzione liberal in America. Ma, come abbiamo detto già in passato, vi sono dei binari ben precisi entro i quali un presidente ha comunque la possibilità di modificare, almeno in misura limitata, il percorso storico della nazione più potente del mondo.
Purtroppo Obama non ha fatto nemmeno quello. Anzi, ha commesso un errore clamoroso subito dopo la partenza, ...
Questa è la traduzione dello “scandaloso” discorso di Mahmoud Ahmadinejad tenuto alle Nazioni Unite il 23 settembre 2010. La cosa curiosa è che il presidente iraniano, contrariamente a quanto è stato scritto e detto un pò dappertutto, non ha affatto "accusato gli Stati Uniti di aver perpetrato gli attacchi dell’11 settembre”, ma ha semplicemente elencato questa possibilità fra le diverse tesi esistenti oggi sugli attentati di quel giorno. Evidentemente questo è bastato per dare fuoco alla gigantesca coda di paglia dei governi e dei giornalisti occidentali, che hanno fatto da soli tutto il resto.
Il discorso di Mahmoud Ahmadinejad alle Nazioni Unite - 23 settembre 2010
[Introduzione, saluti e ringraziamenti formali].
Negli anni passati vi ho parlato di alcune delle speranze e delle preoccupazioni, compreso la crisi della famiglia, la sicurezza, la dignità umana, l’economia mondiale, i mutamenti del clima, come delle aspirazioni per la giustizia e per una pace duratura.
Dopo circa 100 anni di predominio, il sistema capitalistico e l’attuale ordine mondiale si sono dimostrati incapaci di offrire soluzioni valide ai problemi delle società, e sono quindi giunti alla fine. Cercherò di esaminare i due principali motivi per questo fallimento, e di descrivere alcuni aspetti di un futuro ordine ideale.
Come ben sapete, i profeti divini avevano la missione di chiamare tutti al monoteismo, all’amore e alla giustizia, e di mostrare all’umanità la strada verso la prosperità. Essi invitavano gli uomini alla contemplazione e alla conoscenza, per poter meglio apprezzare la verità, e per evitare l’ateismo e l’egoismo. La natura essenziale del messaggio di tutti i profeti è sempre stata la stessa. Ogni profeta ha ripreso il messaggio di quello che lo ha preceduto, ...
Leggi tutto: Quando lo "sdegno" non conviene