(Articolo originale del 8/3/2010)
Immaginiamo una scenetta inventata, con Aldo Giovanni e Giacomo come protagonisti.
ATTO PRIMO
Si apre il sipario. L’ ambiente è scuro, tenebroso. Una sola luce centrale, bassa, illumina un tavolo rotondo attorno al quale sono seduti tre uomini. Il cono di luce permette di vedere le loro mani, ma il corpo e i volti restano parzialmente in ombra.
Aldo porta una divisa da generale, con la giacca coperta di decorazioni e la visiera del cappello calata sugli occhi. Giovanni indossa un abito scuro con il classico gilet e la camicia bianca. Porta gli occhiali da sole, e si vede il filo di un auricolare che gli esce dall’orecchio. Giacomo si presenta con una spavalda giacca viola a quadrettoni bianchi, camicia celeste elettroshock e cravatta arancione sgargiante. Inguardabile. E’ chiaramente lui il pesce fuor d’acqua.
Giovanni si rivolge ad Aldo, con tono serio e confidenziale.
GIOVANNI: Allora, mi è stato detto che la cosa si può fare.
ALDO (tira un sospiro di sollievo): Oohhhhh, finalmente, era ora! E quando?
GIOVANNI: Presto, presto. Entro settembre.
ALDO: Si potrebbe fare per l’11, già che ci siamo?
GIOVANNI: Si può provare. Ma perché proprio l’11?
Lo hanno chiamato “digital doomsday”, ovvero il giorno dell’Apocalisse digitale.
Riunito dietro alla minacciosa scritta “Cyber shockwave” (shock cibernetico), un curioso think-tank composto da persone – ci dice la CNN - che hanno occupato posti di alta responsabilità nelle passate amministrazioni, ha simulato un attacco all’infrastruttura americana di comunicazione per valutarne le potenziali conseguenze.
Partita con un attacco alla rete di cellulari, la simulazione arrivava presto a aggredire il cosiddetto “mainframe” di Internet, ovvero le arterie principali che tengono costantemente collegati milioni di computer in America.
Pare infatti che la nuova frontiera dell’hacking si stia spostando sugli smart-phones, i telefonini intelligenti – come I-Phone - che moltissimi posseggono, e che sono praticamente diventati dei computer tascabili. Ora che i nostri laptop e desktop dispongono di mezzi relativamente sofisticati per difendersi (spy-ware, antivirus, ecc.), sarebbero i telefonini dell’ultima generazione a rappresentare il tallone d’Achille del sistema informatico.
“Da dove potrebbe arrivare un attacco del genere?” si domandano preoccupati i reporters della CNN. Naturalmente – rispondono gli esperti del think-tank – “Russia e Cina sono fra le nazioni con le maggiori capacità di aggredire un intero sistema informatico come quello americano”.
Ohibò, sempre loro. Cascano le braccia nel vedere i filmati di repertorio dei soldati russi che marciano sulla Piazza Rossa, classico memento mediatico di ere ormai lontane sul “pericolo comunista”.
Una volta digerita la prima ondata di allarmismo, infatti, si scopre …
di Marco Cedolin
Ha un senso chiudere le città alla circolazione automobilistica la domenica, quando il traffico è già di per sé scarso, con l’ambizione di ripulire l’aria e le coscienze per qualche ora, in attesa che arrivi il lunedì con il classico corollario di tangenziali intasate, ingorghi e volumi di traffico schizofrenici?
Ha un senso decidere i blocchi della circolazione domenicali senza curarsi minimamente delle condizioni meteorlogiche, quando sabato è appena arrivato il vento di favonio a ripulire l’aria o lunedì sono previste precipitazioni che abbatteranno una parte degli inquinanti presenti in atmosfera?
Ha senso affrontare un problema serissimo, come quello dell’inquinamento atmosferico nella pianura padana, testimoniato dalla "nube bruna" avvoltolata per quasi tutto l’anno sopra di essa, e delle pesantissime conseguenze che tale inquinamento determina sulla salute degli abitanti, attraverso una serie di provvedimenti “patinati” che non sono in grado d’incidere sul fenomeno e suonano vuoti di contenuti come la litania degli slogan elettorali?
Ha senso focalizzare l’attenzione solo ed esclusivamente sul traffico automobilistico (sicuramente un fattore importante del problema), fingendo che gli impianti industriali, le acciaierie, i cementifici, le centrali a combustibili fossili, gli inceneritori e molti altri dispensatori di sostanze velenose semplicemente non esistano?
Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci, …
Questa notte ho avuto un incubo. È stato un incubo orribile.
Vivevo in un paese strano, circondato da gente che non aveva la faccia. Avevano solo il cappotto, oppure la giacca, e spesso anche il cappello, ma la faccia non riuscivo mai a vederla. Era sempre offuscata, poco nitida, non definita. Andavano tutti in giro pigiati in auto piccolissime, anche otto-dieci per ogni auto, e c’erano auto dappertutto. Ma anche quando i passeggeri avevano il volto appiccicato al finestrino, la loro faccia non si vedeva. Si vedeva solo una superficie chiara, una specie di palloncino tondeggiante, amorfo, del colore della pelle, con due macchie scure asimmetriche che potevano forse essere gli occhi, ma non erano mai al posto giusto. Magari uno più in alto e uno più in basso, oppure uno più vicino al centro e l’altro su di un lato, ma comunque quelle macchie scure non fissavano mai nulla di preciso, non cercavano nulla, e non ti guardavano mai.
C’erano, e basta.
Poi ogni tanto vedevo in mezzo alla gente una specie di dittatore, che rideva sempre, e urlava dalle piazze. Ma non era un vero dittatore, sembrava più un impiegato, un pensionato, o un collega d’ufficio. Si arrampicava su una cancellata, restava appeso a cavalcioni, e gridava alla folla qualcosa che non capivo. Urlava tenendo un dito teso, puntato lontano. Sembrava un maestro di scuola arrabbiato, ...
di Marco Cedolin
In Val di Susa dall’inizio dell’anno si dorme poco, spesso si mangia in piedi e ancor più spesso si vive all’aria aperta, anche la notte quando nevica. Il motivo di uno stile di vita tanto bizzarro, al quale ormai stanno facendo l’abitudine molti cittadini valsusini è costituito dai sondaggi truffa fortemente voluti da Mario Virano e lautamente pagati da tutti i contribuenti italiani.
Dall’inizio dell’anno quasi ogni notte, con il favore delle tenebre, una trivella si mette in moto, con il suo corollario di centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa che militarizzano il territorio. La trivella viene sistematicamente posizionata in un sito adiacente all’autostrada A32, quasi sempre accanto al pilone di un viadotto, laddove la natura del terreno non presenta alcun segreto, dal momento che è stata già studiata in profondità quando negli anni 90 autostrada e viadotti furono costruiti. Il sondaggio farsa prosegue per alcune ore e generalmente prima che scenda nuovamente la notte il cantiere viene smantellato in gran fretta insieme all’occupazione militare, destinata a riproporsi molto presto, magari già la notte successiva, accanto ad un altro pilone della stessa autostrada.
I cittadini della Valle contrari all'alta velocità quasi ogni notte si tirano giù dal letto...
Uno dei temi ricorrenti, nelle discussioni sull’11 settembre, è che fine abbiano fatto i quattro aerei che sarebbero stati utilizzati per gli attentati. Abbiamo infatti un caso più unico che raro nella storia, in cui di quattro aerei da 100 tonnellate ciascuno ci restano sì e no i rottami per mettere insieme una FIAT 500.
Se poi si ascoltano i no-planers, ci si sente periodicamente domandare ”come è possibile che un aereo, che è fatto di alluminio e altri materiali leggeri, possa penetrare una struttura d’acciaio come quella delle Torri Gemelle come se fosse burro?”
In realtà il problema è l'opposto, poiché se è vero che gli aerei entrano nella struttura come il burro (e qui la spiegazione è data dalla semplice velocità), dalla parete opposta delle Torri non esce praticamente nulla di solido. Se si fa eccezione per quello che sembra essere un motore, che fuoriesce dal retro della Torre Sud, i due aerei vengono letteralmente inghiottiti dagli edifici nello spazio di poche decine di metri.
Quella che segue è la mia opinione personale su ciò che è probabilmente successo alle Torri Gemelle. Sottolineo che si tratta di una semplice ipotesi, e non certo una tesi completa e argomentata.
Bisogna provare a guardare gli attentati dal punto di vista dei presunti cospiratori.
Se infatti ci si mette nei loro panni, si pone subito una serie di problemi non da poco, …
Chi vuole può tranquillamente mettersi a discutere su “Bertolaso vittima” o “Bertolaso figlio di mignotta”.
Può discutere se Francesca fosse una vera massaggiatrice, oppure una prostituta d'alto bordo. Può discutere se la "festa per Bertolaso” fosse un’orgia di sesso droga e rock-and-roll, oppure un semplice picnic di campagna. Può discutere se il bubbone sia scoppiato casualmente, oppure se sia stato voluto politicamente.
Forza, fatevi avanti, ce n'è per tutti.
Finché discute di tutte queste cose, infatti, il cittadino non può fare del male a nessuno, poiché non è quello il vero problema, come al solito.
Il vero problema è che ci si scandalizzi quando si viene a sapere degli appalti controllati, …
(Si consiglia di guardare il video dopo aver letto l’articolo)
(Su arcoiris.tv puoi scaricare la copia in alta definizione).
Nessuno si è mai domandato come è possibile che metà di un’isola stia relativamente bene, dal punto di vista economico, mentre l’altra metà sia semplicemente il paese più povero di tutto l’emisfero occidentale?
Teoricamente un’isola dovrebbe disporre di risorse naturali divise abbastanza equamente, e non si conoscono isole in cui ci siano fragole, ruscelli dorati e fior di loto da una parte, mentre dall’altra vi siano cave di tufo, zanzare e topi morti.
Perchè allora Haiti è il paese più povero dell’Occidente, mentre a Santo Domingo – l’altra metà dell’isola - la popolazione se la passa relativamente bene, o comunque vive in maniera dignitosa?
Perchè Haiti ha commesso, oltre duecento anni fa, il più grave peccato mortale che si conosca sulla faccia della terra: ha osato ribellarsi all’uomo bianco.
Pochi sanno che insieme alle due grandi rivoluzioni di fine-settecento, …
A seguito dei diversi articoli sulla Chiesa comparsi di recente, vorrei rivolgere due parole agli amici cristiani del sito, che so essere tanti, e che immagino ben poco felici nel veder comparire queste pagine su luogocomune.
Non mi rivolgo a quei quattro personaggi, accecati dal fanatismo, che vorrebbero addirittura negare certe verità storiche accertate, ma a tutti i credenti dotati di sufficiente onestà intellettuale – che immagino essere la maggioranza – da vivere queste pubblicazioni con un profondo conflitto interiore.
Ma è proprio nella natura di questo conflitto, a mio parere, che risiede la causa prima del problema.
Come è possibile - ci si domanda - che un messaggio di alto livello spirituale, sostanzialmente pacifico, che parla di fratellanza universale, di elevazione dell’anima, e di un miglioramento interiore in generale, porti a conseguenze pratiche di questo tipo?
Come si passa dal “porgi l’altra guancia” al genocidio, premeditato e sistematico, …
Nemmeno a farlo apposta, tocca oggi ai missionari americani fornirci lo “scandalo del giorno”.
Un gruppo di dieci missionari – o sedicenti tali - è stato arrestato alla frontiera fra Haiti e Santo Domingo mentre cercava di far espatriare una trentina di bambini haitiani, che sarebbero finiti probabilmente sul mercato internazionale delle adozioni illegali.
Inizialmente si è creduto che il gruppo avesse agito in buona fede, violando senza volerlo le leggi haitiane che proteggono gli orfani del terremoto dagli avvoltoi che cercano di impadronirsene e farli espatriare per venderli illegalmente all’estero.
Apparentemente infatti il gruppo stava trasportando i bambini ad un nuovo orfanatrofio, appena costruito a Santo Domingo, chiamato "Nuevo refugio de niños - Nueva Vida". Qui sarebbero cresciuti, con tutte le cure, rimanendo a disposizione dei genitori che venissero eventualmente ritrovati.
Già si stava diffondendo in America il grido di protesta, nel vedere questi missionari arrestati dagli haitiani e trattati come delinquenti qualunque, ...
Leggi tutto: September Blues. Una commedia in tre atti