di Peonia
Non ricordo più se fosse il 1992 o il 1993, lavoravo presso una società parastatale. Una mattina, come tutte le mattine prima di iniziare a lavorare, eravamo riunite in 4 amiche nella mia stanza a chiacchierare del più e del meno. Arriva la quarta amica, trafelata, che dice: “E’ successa una costa stranissima ieri sera!!! Eravamo a casa, io e Marco (il compagno), e Marco stava guardando la TV al piano di sotto. Ad un certo punto mi chiama e mi dice di scendere a vedere. In effetti era una trasmissione molto intrigante, anche se non capivamo cosa fosse, non sembrava né un film né un documentario… era una sorta di telegiornale, ma del futuro!!!!
Si parlava degli anni 2000, di un’ America dove c’era un presidente nero!!! Dove c’era una recessione economica pazzesca, e gli USA avevano costruito un muro altissimo al confine col Messico, per evitare invasioni da parte loro, anch’essi economicamente disastrati, ... (e altre cose che ora mi sfuggono).
Visto che era molto interessante, ho proposto di andarcela a vedere a letto per stare più comodi. Siamo saliti di sopra, ma una volta arrivati in camera da letto e accesso quel canale, ...
di Paolo De Gregorio
- 439 sono i reattori nucleari funzionanti nel mondo (104 USA, 59 Francia, 55 Giappone, 31 Russia)
- questa produzione copre il 6,4% di tutta la energia prodotta nel mondo, e il 15% dell’energia elettrica mondiale
- il fotovoltaico copre il 6,4 della produzione globale di elettricità (fonte European Photovoltaic Industry Association), cresce del 40% annuo
- nel 2006 l’eolico copriva l’1% della produzione globale, cresce del 25% annuo
- dal 1978 negli Usa e dal 1991 in Francia non sono state più costruite nuove centrali nucleari
- secondo AIEA (agenzia internazionale energia atomica) le riserve di uranio sono di 4,7 milioni di tonnellate e si trovano in Australia (28%), Kazakistan (18%) e Canada (12%)
- l’uranio andrà in esaurimento a consumo attuale, nel 2055, con nuove centrali molto prima. Il costo dal 2005 al 2008 si è quadruplicato (da 20 a 85 dollari)
- problema irrisolto: lo stoccaggio delle scorie. Solo gli USA hanno realizzato una soluzione, ma soltanto per lo stoccaggio delle scorie di 2° grado, mentre resta incerto il destino delle scorie di 3° grado (ad alta radioattività), che restano accantonate all’interno delle centrali
- nessuna persona onesta è in grado di definire il costo del kilowattora nucleare, perché al prezzo di costruzione della centrale, quelle di ultima generazione costano 4/5miliardi di dollari (fonte Rubbia), si deve aggiungere, dopo circa 40 anni di esercizio, il costo dello smantellamento e lo stoccaggio delle scorie, processo che costa più della costruzione della centrale nuova, a cui si deve aggiungere il costo della sorveglianza dei siti di stoccaggio per centinaia di anni.
- per costruire la centrale Usa di Maine Yankee negli anni 60 sono stati spesi 231 milioni di dollari, recentemente ha finito il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati stanziati 635milioni di dollari (Ecoage.com)
in Italia la cosa si complica. Nel 2006 (19 anni dopo la chiusura di tutte le centrali nucleari per il referendum) l’effettivo smantellamento aveva interessato solo il 6% delle strutture, ...
Di Gennaro Carotenuto
Il primo pensiero è di allegria, allegria per Ingrid Betancourt e per gli altri 14 sequestrati liberati, tra i quali tre mercenari statunitensi, che in qualunque altro conflitto al mondo sarebbero stati da tempo passati per le armi.
Il secondo pensiero è perchè non si spenga la luce sulle centinaia di ostaggi che restano nella selva nelle mani delle FARC. Si vedrà se l’interesse dei benpensanti europei per la selva colombiana era genuino o era solo figlio del colonialismo mentale e razzista con il quale l’Europa guarda ai drammi del Sud del mondo. Se le luci sulla selva si spegneranno dovremo amaramente concludere una volta di più che è così, che la benpensante Europa si mobilita solo se qualcuno buca lo schermo. Altrimenti se ne frega.
Il terzo pensiero è per Álvaro Uribe, apparente trionfatore della giornata di oggi. La giornata per lui si era aperta nel peggiore dei modi, come si era aperta la settimana, il mese, l’anno. La Corte Suprema, con parole insolitamente dure, aveva preteso il rispetto delle proprie decisioni ...
Nonostante la palese difficoltà, per il normale cittadino, di comprendere le effettive conseguenze che comporterebbe l’implementazione del trattato di Lisbona, è ormai chiaro che il rifiuto dell’Irlanda ha fatto da catalizzatore ad un malcontento inespresso, che ha trovato voce di recente anche nei presidenti di Cecoslovacchia e Polonia.
Quella che segue è la traduzione di un articolo irlandese – pubblicato prima del rifiuto referendario – che cercava di illustrare ai cittadini tali potenziali conseguenze negative. Fatto salvo per un paio di argomentazioni che riguardano l’Irlanda (la sua neutralità militare, soprattutto), il resto delle obiezioni ha lo stesso identico valore anche per noi.
20 ragioni per dire "no" al Trattato di Lisbona
1. Il Trattato di Lisbona, concordato dai leader europei nel novembre 2007, è praticamente identico alla Costituzione europea su cui si erano accordati i leader nel 2004. La Costituzione era stata respinta democraticamente dagli elettorati di Francia e Olanda, con dei referendum nell’estate del 2005.
Questi contestarono il contenuto antidemocratico e “destrorso” della Costituzione. Il fatto che i leader europei abbiano riproposto lo stesso testo in un formato differente è antidemocratico, ed è un insulto alla scelta espressa democraticamente dai popoli di Francia e Olanda.
2. L’articolo 46 del trattato di Lisbona stabilisce che “l’Unione avrà una identità legale“. Questo è un cambiamento profondo dei principi legali dell’Unione Europea, ...
COSA SAI SUL TRATTATO DI LISBONA?
1) Sai che è un trattato di riforma europea che sostituisce i precedenti trattati e con il quale si afferma definitivamente la prevalenza del diritto comunitario su quello nazionale?
2) Sai che tutto il potere decisionale in Europa sarà gestito da 27 Commissari (uno per ogni nazione, non necessariamente eletti dal popolo, che dal novembre 2014 diventerebbero meno di 27, in rappresentanza di solo i 2/3 degli stati), dal Consiglio (anche qui, membri non necessariamente eletti dal popolo), e dalla BCE (Banca Centrale Europea… e figuriamoci se gli “eletti dal popolo” li troviamo proprio qui!), e che il Parlamento Europeo continuerebbe ad avere un ruolo puramente consultivo?
- Ti senti rassicurato dal fatto che così poche persone decidano del destino di 500 milioni di abitanti?
- Ritieni che esistano organizzazioni che possano agire per condizionare le decisioni di organismi gestiti da così poche persone, non elette dal popolo, che hanno un potere assoluto sul popolo stesso ma che non rispondono a nessuno che li abbia eletti?
- Hai mai sentito parlare di “BILDERBERG” e “COMMISSIONE TRILATERALE” ?
(continua)
L’incubo di una crisi globale, scatenata da una aggressione americana all’Iran, non è ancora del tutto dissolto.
Il giornalista Seymour Hersh – l’uomo che già aveva scoperto e denunciato le complicità di Rumsfeld nella faccenda di Abu Grahib - ha rivelato ieri, in un articolo sul New Yorker, che il presidente Bush ha ottenuto qualche mese fa l’autorizzazione per un finanziamento segreto, destinato a favorire delle missioni di disturbo in Iran, intese a rovesciare l’attuale regime di Ahmadinejad.
La particolare “formula“ usata per questa autorizzazione si chiama “Presidential Finding” - che corrisponde più o meno a una “informativa presidenziale” - e viene utilizzata quando si renda necessario finanziare un’operazione di grosse dimensioni, che debba però rimanere segreta.
In quel caso la conoscenza dell’informativa può essere limitata alla cosiddetta “banda degli otto“ (Gang of Eight), ovvero i capi di maggioranza e minoranza, sia del Senato che della Camera (in questo caso Harry Reid e Nancy Pelosi per i democratici, John Bohener e Mitch McConnell per i repubblicani), più i due presidenti e vicepresidenti delle due commissioni permanenti di intelligence, una del Senato e una della Camera. Queste otto persone la sottoscrivono, e nel contempo si impegnano a non rivelarne i contenuti a nessuno.
L’informativa sembra essere nata come risposta della Casa Bianca alle dichiarazioni della CIA che escludevano ogni pericolo imminente di tipo nucleare da parte dell’Iran, ...
In previsione di una ristrutturazione della homepage, chiedo agli utenti di contribuire in modi diversi.
1 - Chi ha un blog personale, se lo desidera, può segnalarlo qui nei commenti. Faremo poi una pagina apposita, con il link diretto a ciascuno dei blog. Siete pregati di inserire, oltre al link, la “categoria” in cui volete che appaia il vostro blog. (Es. “commenti personali”, “politica”, “ecologia e ambiente”, “11 settembre”, “tacchi dadi e datteri”, ecc.)
2 – Vorrei provare a fare una “mappa” esaustiva della libera informazione italiana in rete. Ciascuno è pregato di segnalare i siti o blog che ritiene interessanti in questo senso. Per i blog, indicate solo quelli che abbiano già una certa frequentazione. (In altre parole, se vostro cugino ha appena aperto un blog “geniale”, ma ancora non lo conosce nessuno, evitate per ora di segnalarlo. Non fa ancora parte, infatti, di questa ipotetica “mappa”).
3 – Se avete suggerimenti per il miglioramento della homepage/navigabilità del sito, questo è il momento di proporli. (Esclusa la parte grafica – qui parliamo solamente di soluzioni pratiche).
(Continua)
di Marco Cedolin
La maggior parte dei sindaci della Valle di Susa, capitanati dal presidente della comunità montana bassa Valle di Susa Antonio Ferrentino e sotto l’attenta regia del presidente dell’Osservatorio sulla Torino–Lione Mario Virano, hanno siglato questa mattina nel corso di un incontro tenutosi a Pra Catinat la nuova ipotesi di tracciato del TAV e lo hanno fatto applaudendo alla firma del documento che al più presto verrà presentato al governo.
La notizia, unitamente alle manifestazioni di giubilo del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli e dello stesso Virano che riconducono l’accordo raggiunto ad una vittoria della filosofia del “dialogo”, campeggia in prima pagina su quasi tutti i giornali e compare fra i titoli d’apertura dei TG e non mancherà di lasciare esterrefatti tutti coloro che non vivendo in prima persona la vicenda del TAV in Valsusa ricordavano gli amministratori valsusini schierati su posizioni di aperta contrarietà all’opera al fianco dei cittadini.
In realtà l’applauso di oggi è solo il terminale di un percorso durato oltre 2 anni, durante i quali Antonio Ferrentino e la maggior parte dei sindaci che ne hanno seguito pedissequamente i voleri, hanno gradualmente abbandonato le posizioni di contrarietà all’opera ormai divenute scomode, ...
di Eugenio Benetazzo
Dai corridoi delle sale di negoziazione si sussurra che una prestigiosa banca francese per recuperare le perdite non ancora definitivamente capitalizzate, prodotte con sconsiderate speculazioni in obbligazioni strutturate, abbia investito ingenti quantitativi di denaro (attraverso delle apposite società veicolo) in contratti future al rialzo sul crude oil (leggasi petrolio).
A Parigi, perchè è lì che risiede la sede operativa della banca, questa decisione è stata implementata in seguito al contango del petrolio. Con questo termine, negli ambienti borsistici legati alla compravendita delle merci, si suole identificare una singolare condizione di mercato in cui i prezzi a pronti sono inferiori di quelli a termine. In buona sostanza questo significa che acquistare petrolio attraverso un contratto future che abbia consegna fisica a 3 mesi costa meno rispetto ad una medesima fornitura che invece abbia consegna a 12 mesi.
Questa condizione di mercato è piuttosto insolita, infatti nella prassi mercantile avviene il contrario, ...
di Marco Cedolin
Ieri mattina tutte le maggiori agenzie di stampa, dall’Ansa ad Adnkronos, hanno dato la notizia dell’ingresso degli uomini e dei mezzi dell’esercito all’interno dell’area del megainceneritore di Acerra che i giornalisti nostrani si ostinano a definire “termovalorizzatore” in virtù di un neologismo privo di qualunque valenza scientifica.
Circa 60 militari della Brigata Bersaglieri Garibaldi hanno occupato il sito in applicazione al decreto legge n. 90/2008 e hanno immediatamente provveduto a delimitare l’area applicando cartelli che la descrivono come “sito d’interesse strategico nazionale” protetto da sorveglianza armata e con accesso vietato.
Questa operazione militare inaugura di fatto il nuovo programma del governo che intende utilizzare il supporto dell’esercito per presidiare ed imporre, nel caso anche tramite l’uso della forza, i cantieri delle grandi opere anche quando, come nel caso di Acerra, ...
Leggi tutto: Una strana storia