[La pagina per le donazioni è ora online]
Cari amici di Luogocomune: dopo quattro anni dedicati intensamente a costruire e portare avanti il sito, è giunto per me il momento di prendere una importante decisione: chiuderlo, oppure continuare come ho fatto fino ad oggi, ma a determinate condizioni, che passo a spiegare.
Come molti già sanno, per poter dedicare al sito il massimo del mio tempo ho scelto sin dall’inizio di smettere di lavorare. Fino ad oggi ho potuto permettermi questo piccolo lusso, ma da ora in poi diventa necessario che io possa contare anche su un certo contributo da parte del sito, per non essere obbligato a tornare al mio lavoro “regolare”. (Chiarisco subito che “chiudere il sito” non significa vederlo scomparire di colpo nel nulla. I materiali esistenti verrebbero riordinati al meglio, e il sito verrebbe “congelato” nelle condizioni in cui si trova, restando consultabile da parte di chiunque, a tempo indeterminato. Cesserebbe però di essere un sito “attivo”, per ovvii motivi).
La pubblicità che abbiamo ora, fra adsense e sponsor veri e propri, offre cifre dignitose, ma che permettono a malapena di pagare le spese (server, telefoni, ecc.). Come dicevo quindi, mi trovo davanti a un bivio: o torno al mio vecchio lavoro - che fra l’altro mi permetteva di guadagnare cifre non trascurabili – oppure porto avanti luogocomune come ho fatto fino ad oggi, ma con il vostro aiuto. (Io ovviamente preferisco mille volte la seconda ipotesi, visto che di battaglie davanti ne avremmo tante, e tutte importanti).
Per poter continuare, è necessario che una buona parte di voi ritenga di volersi impegnare ad offirire un contributo anche piccolo, ma regolare (es. mensile), per potervi fare un minimo di affidamento nel tempo. (Naturalmente non è necessario essere iscritti per aiutare il sito).
Da parte mia ho già pensato ad un modo molto efficace per mantenere l’assoluta trasparenza sui soldi ricevuti, senza per questo compromettere l’identità dei diversi donatori. (Di certo qui non ci saranno mai utenti di serie A e di serie B. Chiunque vorrà contribuire lo farà perchè ritiene il nostro sito di una certa utilità per tutti, e dovrà accontentarsi di poter verificare che i suoi soldi siano stati conteggiati correttamente, ...
di Andrea Franzoni
Non sono bastate le campagne informative, i testimonial istituzionali, le petizioni e gli inviti alla prudenza. Mentre il Ministero della Salute continua a fare orecchie da mercante, l’avanzata degli psicofarmaci serviti a minori con presunti disturbi psichici, fra cui il noto “deficit di attenzione e iperattività”, prosegue senza soste risultando, dati alla mano, l’unica terapia presa in considerazione.
Secondo i dati raccolti dal Ministero della Salute, il 9% dei minori italiani sarebbe affetto da disturbi psichici. Gli affetti della Sindrome di iperattività e deficit di attenzione (ADHD), al centro di polemiche e criticata da più parti in tutto il mondo, sarebbero tra l’1 e il 2% dei bambini e teen ager italiani: tra i 80.000 ed i 160.000 individui che rischiano, a breve, di finire tutti in cura con metanfetamine e farmaci psicotropi, nello specifico Ritalin (della Novartis) e Strattera (della Ely Lilly). Fin qui stime prudenti, vista la prassi internazionale e i proclami di correnti particolarmente estreme che – anche in Italia – parlano di almeno un 5% dei bambini da medicalizzare.
Ciò che più preoccupa però è il trattamento che le autorità sanitarie ed i genitori, stanno riservando ai bambini che, una volta diagnosticati sulla base di dubbi parametri soggettivi, hanno cominciato le cure rivolgendosi ai primi degli oltre 80 centri di cura previsti sul territorio. Secondo i dati dell’istituto superiore di sanità, l’83% dei ragazzi malati è stato sottoposto a trattamenti con psicofarmaci, nello specifico metanfetamine. Questi farmaci, se da una parte si limitano a calmare il bambino senza agire sulle presunte cause del malessere, influiscono grossolanamente sui livelli di neurotrasmettitori, ...
di Federico Povoleri
Un vecchio modo di dire recita: "Vedere soltanto la punta dell'Iceberg", è noto infatti che gli Iceberg , visti in superfice, possono apparire come innocue isolette di ghiaccio; ma in realtà la parte sommersa nasconde vere e proprie montagne con una tale estensione e sviluppo da risultare assai pericolose per la navigazione delle incaute navi che si avventurano nelle zone di mare da essi popolate.
Oggi stiamo assistendo al ritorno di un nuovo oscurantismo in cui i neo-negazionisti come provetti comandanti del Titanic non hanno semplicemente deciso di ignorare l'iceberg dell' 11 settembre; ma negano che le montagne di ghiaccio erranti siano mai esistite. Un paradossale tentativo di cancellare molti tragici fatti e tante cospirazioni che hanno segnato la storia dell'umanità portato avanti con un'improbabile inversione di ruoli: chi infatti dimostra di assumere un dogma di fede a livello di fanatismo non è chi evita di porsi domande scomode ma chi avanza dubbi e incertezze. Non è “razzista” chi è convinto che gli arabi siano un popolo incivile e fanatico, ma lo è chi vorrebbe evitare uno scontro di civiltà che non ha ragione d'essere. “Chi non ha rispetto per i morti” non è colui che non si chiede il perchè di tutti quei morti, ma sono quelli che tentano di amplificare le voce dei molti familiari di ogni razza e religione che quei morti li piangono, invocando una giustizia che tarda ad arrivare. Teoricamente, quindi, anche le stesse famiglie “non avrebbero rispetto” per le loro perdite.
Gli Iceberg, in poche parole, non esistono e non sono mai esistiti; e il Titanic non è mai affondato, anzi è probabile che non sia mai nemmeno stato costruito. L'invenzione del termine "Complottista" è in realtà l'ultima spiaggia di chi spera ardentemente che la creazione di una nuova categoria umana da disprezzare (la creazione del personaggio "Complottista" si sta arricchendo infatti di nuovi particolari: razzista, negazionista dell'olocausto, ...
(Pubblicazione originale del 22.11.2007)
di Massimo Mazzucco
L’appuntamento era in un bar del centro, alle 7 di sera. Un uomo vestito di chiaro, con un distintivo colorato all’occhiello, mi attendeva seduto su uno dei primi sgabelli, vicino all’ingresso.
Non appena mi diressi verso di lui scese dallo sgabello, mi strinse la mano, e mi invitò a seguirlo fuori dal bar.
- Quindi lei è interessato a parlare con il Signor bin Laden... – mi disse camminando svelto.
- Certo. Purchè sia quello vero... – risposi io con malcelata ironia.
L’uomo mi guardò di traverso, come se non avesse capito la mia battuta.
- No, dicevo, siccome ultimamente ne abbiamo viste diverse versioni ... – farfugliai in qualche modo. Ma l’uomo rimase assolutamente serio.
- Lei vuole incontrare Ushama bin Ladin – disse rimarcando l’esatta pronuncia araba del nome - della famiglia saudita dallo stesso cognome, giusto?
- Certo, lui.
- Si accomodi allora - mi disse, invitandomi ad entare nella hall di un grande hotel ...
Qualcuno in TV ha finalmente deciso di provare a rompere il muro del silenzio che circonda ormai da anni il fenomeno delle scie chimiche. Non è Mentana, non è Gabanelli, ma la piccola e coraggiosa Odeon TV, che per la serie “Rebus” ha programmato una doppia serata sull’argomento (venerdì 23 e 30 novembre), condotta da Maurizio Decollanz. (M.M.)
COMUNICATO STAMPA
“Rebus, questioni di conoscenza”
Odeon e Odeon SAT (Sky827) ogni venerdì alle 21.10
Anticipazioni sulla prossima puntata del 23.11.07
Il Ministero della Difesa sa molto di più di quello che dice a proposito del fenomeno “scie chimiche”. E’ questo, in sintesi, il pensiero espresso dal senatore Amedeo Ciccanti ai microfoni di “Rebus, questioni di conoscenza” in onda su Odeon, che venerdì prossimo (23.11.07) sarà interamente dedicata a alle “scie sospette” rilasciate da velivoli a quote inferiori ai 7mila metri e oggetto di numerose interrogazioni al Parlamento europeo e italiano.
Ciccanti, in particolare, ha rivolto un’interrogazione al Ministero della Difesa e a quello della Salute perché facciano chiarezza sugli effetti di queste presunte irrorazioni indebite sull’ambiente e sulla incolumità dei cittadini italiani. Ciccanti sembra dare per scontata l’esistenza del fenomeno, ...
di Eugenio Benetazzo
Ma cosa è successo al panorama bancario italiano? Come siamo arrivati noi italiani ad avere un pool di istituti di credito, probabilmente i peggiori al mondo, che si contendono ogni giorno il raggiungimento di posizioni dominanti nel mercato? Cosa è successo in meno di vent’anni da infrangere per sempre il rapporto fiduciario tra banca e cliente tanto che oggi il piccolo risparmiatore italiano non si fida più di nessuno Che cosa ha trasformato le banche nel tuo peggior nemico?
Per spiegare quello che è successo dobbiamo tornare indietro di oltre quindici anni quando il panorama bancario italiano era costituito da una distesa prateria di piccoli istituti di credito con spiccata vocazione territoriale, nella quale spadroneggiavano anche tre colossi nazionali, la Banca Nazionale del Lavoro, il Credito Italiano e la Banca Commerciale Italiana, tre banche storiche di diritto pubblico che erano presenti per prestigio e diffusione capillare su quasi tutte le piazze provinciali del paese con le loro mastodontiche agenzie di sportello.
Ricordo ancora il mio primo libretto di risparmio aperto in prima media presso la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno ed Ancona, successivamente trasformatasi in Cariverona e poi tristemente fagocitata nel gruppo bancario denominato Unicredito. In quel tempo non esisteva l’esigenza viscerale di competere tra banche e banche, in quanto ogni istituto aveva trovato una propria dimensione e sviluppo legato alle caratteristiche del territorio ed a una propria vocazione imprenditoriale. Gli sportelli di banche differenti presenti su una stessa piazza si facevano concorrenza sulle modalità di erogazione del servizio ...
Riceviamo e pubblichiamo:
Appello per la manifestazione
1 DICEMBRE 2007
ROMA - ritrovo ore 14.30 Piazza della Repubblica
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
RIPUBBLICIZZARE L’ACQUA, DIFENDERE I BENI COMUNI!
MORATORIA SUBITO CONTRO TUTTE LE PRIVATIZZAZIONI!
IMMEDIATA APPROVAZIONE DELLA LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE!
UNA GRANDE OPERA PUBBLICA : RISTRUTTURARE LE RETI IDRICHE!
GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DAI LAVORATORI E DALLE COMUNITÀ LOCALI!
Siamo donne e uomini appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche. Insieme abbiamo costituito il Forum Italiano dei Movimenti per l’ Acqua. Insieme abbiamo raccolto più di 400.000 firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua. La nostra esperienza collettiva, plurale e partecipativa e’ il segno più evidente di una realtà vasta e diffusa, di un movimento vero e radicato nei territori, che vuole fermare i processi di privatizzazione portati avanti in questi anni dalle politiche liberiste, ...
Segnali incoraggianti giungono dalla sponda dei benpensanti, da quelli che “gli americani non si farebbero mai una cosa del genere”, e che “contestare la versione ufficiale dell’11 settembre equivale a negare l’olocausto”.
I segnali incoraggianti si leggono, ovviamente, nell’accresciuto nervosismo che si sente serpeggiare fra le loro fila. Il primo a perdere l’aplomb è stato Pierluigi Battista, sul CdS di un paio di settimane fa, quando si è lanciato in una filippica a senso unico contro Giulietto Chiesa e il suo libro/film “Zero”:
“Hanno dimostrato che si è trattato di un'orrenda cospirazione dell'impero americano? – si chiedeva nervosamente Battista - Non si accontentino dei risultati raggiunti, dicano quante migliaia e migliaia di sicari della Cia hanno partecipato alla macchinazione, smascherino il complotto di massa, l'unico grande complotto di massa della storia, che ha organizzato la demolizione controllata del World Trade Center, mentre miliardi di ebeti sprovveduti sono stati indotti a credere alla favola sionista, e cioè che la colpa sia tutta degli aerei islamisti che si sono piantati nelle due torri di New York.”
Bisogna dire che ne abbiamo fatta di strada, dal giorno in cui le teorie alternative “facevano ridere i polli”. (Com’era quella storia di Shopenhauer? Prima lo scherno, poi l’attacco rabbioso, infine l’accettazione della scomoda verità?).
La fragilità dell’articolo stava nel fatto che Battista si ponesse delle domande in forma iperbolica, ...
Con un articolo intitolato "Il Corano come Mein Kampf", Rainews24 ci comunica dai Paesi Bassi una notizia particolarmente “rumorosa”, che potremmo riassumere così: un deputato olandese, Geert Wilders, ha definito il Corano un testo “fascista” - anzi, “nazista” – e ne chiede la messa al bando in tutto il Be-Ne-Lux.
Il tutto sembra nascere dall’attentato subito di recente da un certo “Eshan Jami, fondatore di un gruppo che sostiene chi abbandona la religione islamica”. Wilders ha giustificato il suo exploit paragonando “il Corano all'autobiografia di Hitler, affermando che entrambi "non hanno spazio nel nostro Stato costituzionale". "Lo dico da anni: non esiste l'Islam moderato", ha scritto il parlamentare conservatore. "Ci sono molti capitoli del Corano" - ha aggiunto - che incitano i musulmani a opprimere, perseguitare e uccidere cristiani, ebrei, dissidenti e non-credenti, a picchiare e stuprare le donne e a creare uno Stato Islamico con la forza". Inevitabile la conclusione: "Ne ho abbastanza dell'Islam in Olanda: basta immigrati islamici. Ne ho abbastanza del culto di Allah e Maometto: basta moschee".
Naturalmente Wilders si è dimenticato di dire la cosa più importante: votate per me, e vi libererò da tutti i mali del mondo. Ma al di là del chiaro aspetto propagandistico della sua boutade, la notizia nasconde una tale marea di contraddizioni...
di Marco Cedolin
Bisogna ammetterlo, l’Italia è un paese in balia del terrorismo ed occorre fare subito qualcosa per ristabilire l’ordine sociale. Ai terroristi islamici, presenti a migliaia secondo i ripetuti allarmi lanciati a più riprese in questi anni da servizi segreti e Ministero dell’Interno, si sono aggiunti lo scorso inverno le “BR cgil” e da quest’ultima domenica perfino i “tifosi terroristi” che hanno reagito in maniera scomposta e violenta alle notizie concernenti la morte di Gabriele Sandri.
Il mondo della carta “stracciata” e del “teleimbonimento” schiuma rabbia a più non posso invocando repressione, giri di vite e quant’altro, mentre intellettuali, opinionisti e sociologi si profondono in ardite analisi della società italiana in balia di facinorosi e violenti, volte a giustificare i propri lauti stipendi. Il sociologo Franco Ferrarotti , ardito fra gli arditi, sulle pagine del Corriere della Sera si spinge fino a prefigurare la volontà di costituire un vero e proprio partito trasversale da parte dei tifosi violenti. Un partito che a suo dire intenderebbe cavalcare l’antipolitica, traendo ispirazione da Beppe Grillo per poi unirsi alla destra di Storace e (immaginiamo perché questo Ferrarotti non lo dice ma lo lascia solo intendere) prendere il potere attraverso un “golpe degli ultras” che ponga fine alla nostra democrazia.
Dopo due settimane di emergenza criminalità ed immigrazione, nelle quali giornali e TV si sono resi artefici di un vero e proprio terrorismo psicologico volto a creare panico e disorientamento nei lettori e teleutenti, ...
La CNN ha appena dato la notizia di una conferenza stampa, tenutasi ieri a Washington, nella quale 14 persone da diverse parti del mondo hanno portato le loro testimonianze di avvistamenti di oggetti volanti non identificati, o UFO.
Non ci sarebbe nulla di straordinario, se queste persone non fossero tutte personaggi governativi di massimo livello, o ex-piloti civili e militari che hanno raggiunto i gradi più alti della loro carriera professionale. Una cosa è sentire il solito “fricchettone” che racconta di astronavi viste galleggiare nel cielo della sua stanza, ben altra è un ex-governatore dell’Arizona, un capitano di aerei civili, o un generale dell’aviazione militare, che descrivono l’avvistamento di un oggetto volante come se lo avessero ancora davanti agli occhi, e del quale si dicono certi che non potesse originare dal nostro pianeta.
Mentre i racconti variavano nelle dimensioni, forme, o altre peculiarità dell’oggetto volante avvistato, sembrava esserci un elemento che li accomunava tutti: la velocità eccezionale con cui questi oggetti si muovevano nello spazio. Molto particolare è stato il racconto di un generale belga, Wilfred de Brouwer, che nel 1989 ha visto un oggetto volante atterrare in una radura nelle vicinanze. Quando è giunto sul posto si è trovato di fronte un oggetto di forma circolare, senza porte né finestrini visibili, ...
Leggi tutto: Il futuro di Luogocomune