"Tutti sono pronti a credere che la CIA menta, che il governo menta, che l'FBI menta, che la Casa Bianca menta. - dice il microbiologo americano Harvey Bialy - Ma che menta l'Istituto di Sanità no, non è possibile, la Sanità è sacra, tutto ciò che esce dagli Istituti Nazionali di Sanità è parola di Dio. Niente fa differenza, nemmeno la storia di come Gallo scoprì il virus, nemmeno il fatto che sia uno scienziato screditato e condannato per truffa. La strategia dell'establishment è sempre la stessa: ignorare. Meglio non rispondere, vuoi vedere che ci si accorge che c'è qualcosa di strano?"
Una musica che non ci suona del tutto nuova, e che in questo caso ci arriva da un fronte ancora più controverso di quello dell'undici settembre: la medicina moderna - o meglio, l'industria farmaceutica che la condiziona ormai alla radice - stretta nella morsa letale del conflitto fra altruismo e egoismo, fra missione umana e interesse privato, in una spirale ormai inarrestabile che la porta a inventarsi malattie inesistenti pur di vendere più farmaci, mentre non riesce stranamente a trovare nessuna cura valida per le malattie che esistono davvero.
Quello che presentiamo è un lavoro di ricerca particolarmente illuminante …
Per tutti coloro che si domandavano - sottoscritto compreso - quale sarebbe stato il cambio effettivo di rotta della politica estera americana, dopo la cacciata dell'Imperatore Rumsfeld, stanno cominciando ad arrivare le prime risposte, e sono tutt'altro che promettenti.
Il tanto temuto "gridlock" - la completa paralisi dell'esecutivo, dovuta al sistema di veto incrociato fra Presidenza e Parlamento - sembra essere scattato sin dal primo duello importante.
A differenza dalla nostra Costituzione, nella quale il potere legislativo è interamente demandato al Parlamento, e si lascia al Presidente della Repubblica una riserva di veto altamente simbolica (fece clamore, infatti, quando Ciampi rifiutò di firmare la legge sulla TV satellitare che Berlusconi si era fatto regalare per Natale), la Costituzione americana assegna un peso equivalente a Parlamento e Presidenza nell'approvazione di qualunque legge, dalla proibizione di calpestare l'erba nei parchi federali, fino alle dichiarazioni di guerra contro qualunque "asse del male" ci si possa inventare di volta in volta.
Era stato quindi grazie alla doppia maggioranza repubblicana, sia alla Camera (House of Representatives) che al Senato, che la squadra di Bush aveva agito fino a ieri …
Radio Gamma 5 è una radio amica che copre diverse zone della regione Veneto. Fra le tante attività, hanno in programma per il 22 novembre una serata sulle scie chimiche, con la proiezione del film "Guardate il cielo" di Federico Povoleri (per gli amici Musicband), e sulle loro onde abbiamo spesso parlato di 11 settembre e di Inganno Globale. Qualcuno deve essersi accorto di loro, e gli ha immediatamente messo i bastoni fra le ruote. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo appello firmato da Marcello Pamio, uno dei soci fondatori di Radio Gamma 5. (M.M.)
Una radio libera veramente è in serio pericolo!!!
di Marcello Pamio
L’informazione di Regime è piatta e uniformata! Non ci credete? Accendete il tubo catodico e vedrete, sintonizzatevi via etere e sentirete. I media in generale, che ci piaccia o non ci piaccia - anche quelli che si autodefiniscono “liberi” - sono controllati e manipolati in maniera pressoché totale. Il meccanismo di controllo è diversificato ma implacabile: linea editoriale, pressioni politiche, pressione economica degli sponsor. Soprattutto quest’ultima detta legge!
In Italia c’è una radio locale, una radio popolare, che si chiama Radio Gamma 5 (il numero indica i soci fondatori) …
di Enrico Sabatino
Giorni fa il Presidente del Consiglio Prodi ha dichiarato che il paese è impazzito e immediatamente si è attirato gli improperi bipartisan di politici e giornalisti. In alcune trasmissioni televisive sono state mandate in onda interviste sull’argomento fatte alla popolazione che a maggioranza ha decretato che era Prodi ad essere impazzito, che un capo di Governo non si può esprimere in quei termini ecc. ecc.
Non voglio sindacare sulla giustezza o meno di quella affermazione ma sinceramente penso che l’Italia più che impazzita sia allo sfascio, e per tutta una serie di motivi.
Cominciamo con un’imperante precarietà del lavoro, uno sviluppo economico pari a zero, un futuro economico che ci fa’ avvicinare sempre più all’Argentina del 2001 ...
di Dario Collina
Ci sono in Italia imprenditori che hanno molto a cuore il libero mercato. Essi sono tanto innamorati di questa causa da concepire addirittura delle forze politiche per difendere i propri diritti nell'arena politica. Ogni riferimento a fatti e persone è del tutto casuale...
Le istanze del liberismo prevedono (prevederebbero) una distanza tra le sfere dell'economia e della politica ma quando il nemico è il-nemico-delle-libertà in persona, ovvero lo spettro del socialismo liberticida, allora diventa lecito, se non imperativo, per un'imprenditore agguerrito combattere nell'arena politica. E vincere.
Abbiamo visto dunque nascere la figura dell'imprenditore eroe-condottiero-paladino delle libertà. Nella stessa Italia ci sono imprenditori meno appariscenti che hanno deciso di sfidare i mulini a vento, per esempio gareggiando in un bando per la concessione di licenze televisive nazionali, pure in questo caso, vincendolo. E' il caso di tal Francesco di Stefano, imprenditore marchigiano …
Il Darfur non è - come pensa qualche nostro rappresentante in parlamento - "uno stile di vita particolarmente affrettato", è una tragedia umana che riguarda quasi 3 milioni di persone, di cui evidentemente nessuno si vuole occupare.
Il Darfur è la zona occidentale del Sudan che confina con il Chad, ed è abitata prevalentemente da neri africani, ovvero non-arabi, in una nazione a forte maggioranza araba. Zona depressa e apparentemente "inutile" (inizialmente gli americani ci avevano fatto un pensierino, come fonte petrolifera di seconda scelta, ma poi si sono trovati troppo impegnati sul fronte iracheno), il Darfur è stato da tempo abbandonato al suo destino, tanto da scatenare, tre anni fa, una serie di violente sollevazioni popolare che hanno richiesto l'intervento dell'esercito sudanese per riportare la calma.
Ma le proteste su base etnico-geografica - la Cecenia insegna - sono tutt'altro che facili da domare da parte dei governi centrali, i cui soldati si trovano regolarmente di fronte un nemico costituito dall'intera popolazione locale. I soldati sudanesi inoltre pare che non siano particolarmente portati alla battaglia, ...
Il palco della commedia umana che comunemente viene chiamato informazione non può che rappresentare un dramma alla volta; così, se lo Stato A invade lo Stato B e lo Stato C, benché i conflitti siano due, il telegiornale non può che limitarsi a parlare di uno solo. Anche perché altrimenti lo Stato A fa la figura del cattivo, e questo non è bello.
Se per esempio Israele invade il Libano, va bene parlarne, però non si può parlare anche di quello che succede nella Striscia di Gaza: la gente si annoia. E poi Israele si è ritirata da Gaza, quindi a rigor di logica non ci sono problemi...
Elezioni americane: non hanno vinto i democratici, hanno perso i neocons.
Non è bastata la tanto sbandierata condanna a morte di Saddam - definita da Bush addirittura una "vittoria della democrazia" - a salvare un partito che assomiglia sempre di più ad una nave dalla quale i topi saltano giù prima che affondi.
La "falla" che imbarca acqua a tonnellate, ormai è chiaro, è l'Iraq, e quella destinata ad andare a fondo insieme alla nave è ovviamente la squadra dei neoncons che l'ha voluta e provocata. Dopo aver tenuto in ostaggio per tanto tempo il paese, tenendo in ostaggio il presidente, i "discepoli di Strauss" hanno esaurito la loro missione primaria, che non era quella di "conquistare il mondo", come tutti credevamo, …
L'aspetto più paradossale sulle temute manipolazioni del sistema di voto elettronico, è che gli americani siano stati rassicurati al riguardo dalle stesse persone che si sospettano di manipolare quel voto a proprio favore: "il dipartimento della Giustizia - si legge sul CdS di oggi - ha annunciato la presenza record di 850 osservatori federali in 69 giurisdizioni di 22 Stati per verificare il regolare svolgimento delle operazioni di voto."
A pensarci bene, il fatto ha qualcosa di metafisico. Metafisica la sfacciataggine di chi si offre per "garantire la regolarità del voto", come se fosse arrivato da Marte dieci minuti prima, e nulla avesse a che fare con il suo risultato finale, e metafisica la dabbenaggine del cittadino che va a votare, e non si rende nemmeno conto che l'altro estremo della carota che gli viene offerta sia in realtà un bastone tanto rigido quanto nodoso.
E' su questa ambigua sovrapposizione fra il concetto di autorità super-partes, e la sede effettiva dell'inganno che si basa l'intero meccanismo di controllo dei pochissimi sulle moltitudini, …
Man mano che passa il tempo, la "mente" dell'attentato di Madrid si sta tasformando in una vera e propria Idra a cento teste. Tra lo sconcertato e il divertito, leggiamo dall'ANSA di oggi che la Procura di Milano ha emesso una sentenza di << dieci anni per 'la mente' della strage di Madrid >>, ovvero Ahmed Sayed Osman Rabei, detto Mohammed l'Egiziano. << Per la Procura di Milano - prosegue l'ANSA - [Rabei] era "il capo di una banda di assassini", "la mente" di una "cellula armata che ha già colpito e continuerà a colpire", quel gruppo legato ad Al Qaida che in Spagna, l'11 marzo del 2004, firmò gli attentati che fecero 192 morti e 1.800 feriti>>.
In realtà sono talmente tanti, ormai, gli "ideatori" di quell'attentato, che fra tutti si sono dimenticati di decidere chi li avrebbe rivendicati, e così alla fine abbiamo dovuto di nuovo fidarci dei servizi occidentali. D'altronde, chi ormai non è "legato ad Al-Queda", in questo mondo capovolto dove sono i "buoni" a rivendicare regolarmente gli attentati per conto dei "cattivi"?
Per tutti noi Ashcroft all'ultimo stadio, inoltre, questo "Mohammed L'Egiziano" è una vecchia conoscenza, ...
L'ultimo atto è sempre il più ributtante. Sacrificare la tua stessa creazione, affinchè il mondo non possa addossarti la colpa degli orrori che lui ha scatenato, è il gesto più vile e ripugnante di un intero ciclo di gestazione del Male marcio fin dalla radice. Ma è anche la catarsi, la liberazione dall'incubo, l'illusione di una nuova purezza destinata a durare quanto basti per liberarsi del fantasma del passato, per rinchiuderlo in una bara della memoria dalla quale non potrà mai più liberarsi.
La vera prigionia di Saddam Hussein inizia oggi, con il primo giorno che scandisce il conto alla rovescia che lo porterà al capestro. In quel momento diventerà prigioniero per sempre ...
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