Anche si rischia di affossare il sito, questa oggi non può non
stare in homepage, accanto al sincero ringraziamento, anche da
parte di tutti gli altri, a tutti quelli che hanno collaborato fino ad
oggi per far conoscere il nostro lavoro sul sito. Aggiungo solo
l'invito ai più "calorosi" (me per primo), a considerare questo
al massimo come un buon punto di partenza, ma non certo come un
traguardo di alcun tipo. C'è chi in questo momento non aspetta
altro, e da oggi questo rischio non potrà che aumentare.
(Se il video non parte, accertatevi di avere attivato Javascript nelle opzioni del browser, oppure andate direttamente qui.)
Ho seguito poco la faccenda del calcio, e non ne conosco i dettagli, che non mi interessano affatto. Ho smesso di essere tifoso molti anni fa, anche se con dolore, nel giorno in cui mi resi conto che le mie passioni venivano sapientemente manipolate con scopi ben diversi da quelli puramente sportivi. Da allora i mille scandali societari, i contratti miliardari ai giocatori, e le cifre spropositate che normalmente girano attorno al mondo del pallone, non hanno fatto che confermare quella mia triste presa di coscienza.
Mi ha però colpito in modo particolare, del caso attuale, una frase di Moggi riportata ieri dall'Ansa: "Non sono stato io a inventare questo calcio, e' il sistema che funziona cosi' da sempre."
E' infatti una frase che va ben oltre il mondo del calcio, e arriva a lambire le vite di tutti noi, poichè rappresenta un atteggiamento di fondo che prima o poi, ...
Come leggete nell'annuncio più sopra, i forum sono stati momentaneamente disabilitati.
Nel frattempo potete usare liberamente questo spazio, per ogni altra evenienza.
Il miracolo, in qualche modo, si è compiuto. "Il filmato diffuso negli scorsi giorni sull’esplosione al Pentagono - scrive Grillo sul suo blog - causata da un aereo di linea dirottato non ha convinto nessuno. La strana catalessi che colpì per alcuni minuti Bush alla notizia dell’attentato delle Torri Gemelle non ha trovato per ora spiegazione. L’espressione di Bush, come ha rilevato anche Michael Moore, sembrava dire: “Ma dove sono stato fregato?” e non lasciava trasparire alcuna preoccupazione. Gli americani si sono bombardati da soli? Sembra impossibile. La Cia è coinvolta negli attentati? Non è da escludere. L’amministrazione americana sapeva molto di più di quanto ha ammesso? Sembra certo."
Ohibò! E cosa sarà mai successo? Forse qualcuno gli ha fatto avere uno dei nostri recenti articoli sul video del Pentagono? O forse gli è arrivata qualche lontana eco del mezzo trambusto che si è scatenato nella sua multicolore comunità - e sul suo stesso blog - dopo il nostro articolo della scorsa settimana, che si domandava come mai Grillo non parlasse mai degli attentati più noti ed importanti della storia umana?
No, niente di tutto questo. E' bastata a Beppe Grillo una lettera di Giulietto Chiesa, ed ora anche lui "sa" che nel nostro calendario, nascosto fra il 10 e il 12 di settembre, si annida fetente il giorno 11. Ci descrive lui stesso l'epifania, nel proseguimento del suo articolo ...
Negli ultimi giorni Luogocomune ha fatto un altro piccolo "salto quantico", nel numero di iscritti e di pagine visitate. Era successo nel Luglio scorso, in occasione degli attentati di Londra, era successo di nuovo in settembre, intorno alla ricorrenza degli attentati, ed è successo ora, con l'infelice pubblicazione del "nuovo video" del Pentagono.
La settimana scorsa abbiamo avuto infatti oltre 100 nuovi iscritti, e abbiamo toccato punte giornaliere di 40.000 pagine visitate, e la cosa sembra continuare. Tanto per avere un riferimento, 40.000 era stato il numero complessivo di pagine lette nell'intero mese di maggio di un anno fa.
Potrà sembrare una vuota autocelebrazione, ma questo vuole essere in realtà un ringraziamento a tutti quegli iscritti che dedicano la maggior parte del loro tempo libero - se non tutto, viene a volte il sospetto - con un contributo al sito intenso, costante, e sempre al meglio delle loro possibilità. Che uno scriva direttamente, sottotitoli film stranieri, ...
di Andrea Franzoni
Immaginate un’arma laser che colpisce alla velocità della luce provocando istantaneamente un dolore atroce senza causare la morte della vittima né alcuna ferita o bruciatura, nessuna prova fisica della inaudita violenza subita. Pensate questo raggio rivolto su un kamikaze, su un insorto armato, su un soldato nemico messo semplicemente in fuga piuttosto che ucciso. Pensatelo poi diretto su una folla in sciopero, su una protesta politica, su un gruppo di insubordinati. Schiacci un bottone e tutta una folla, tutta una via, tutto un villaggio cade a terra contorcendosi di dolore; e tutto senza lasciare una prova.
Luci e ombre del “pain ray” (1), il "Raggio del dolore", uno degli ultimi ritrovati dell’industria bellica statunitense. Che promette, per voce dei produttori, di aumentare la sicurezza dei militari risparmiando la vita a molti potenziali obiettivi, messi in fuga piuttosto che uccisi. Ma che si propone anche come l’inquietante arma del futuro, in grado di garantire il controllo totale e fisico sulle folle senza lasciare nemmeno una traccia ma soltanto il ricordo traumatico ma impalpabile di un dolore atroce. Le organizzazioni dei diritti umani e numerosi scienziati sono già sul piede di guerra ...
Giornate roventi, sul fronte undici settembre, per chiunque sia anche solo minimamente interessato alla faccenda.
Come andiamo constatando ormai da mesi, l'accelerazione mediatica è sempre più evidente, e ci stiamo chiaramente avvicinando a un punto di non ritorno. L'argomento undici settembre rimbalza sempre più spesso sulle prime pagine di mezzo mondo, ed è sempre più probabile che il meccanismo faccia corto-circuito, scatenando la classica battaglia a tutto campo in cui vale tutto e il contrario di tutto.
Ma mentre questa battaglia sarà alimentata dai media, non esiste, a causa della complessità dell'argomento, un luogo deputato su cui si debba svolgere. Lo scontro personale di ciascuno sarà, in un certo senso, la battaglia complessiva di tutti.
E' quindi doppiamente importante riaffermare alcuni principi
Come avevamo sospettato già all'inizio, il video del Pentagono si è rivelato, ad una attenta analisi, un clamoroso autogoal. Non solo non ha affatto "fugato" i dubbi, come pretendeva di fare, sulla mancanza di una qualunque traccia tangibile di un Boeing 757, ma ha confermato di fatto l'assoluta impossibilità che sia stato quel genere di aereo a colpire il Pentagono.
La nostra analisi, a sua volta presentata in un filmato di circa sei minuti (link in coda), cerca di spiegare con sufficiente chiarezza i motivi per questa categorica affermazione.
Oltre a riportare, in sintesi, le informazioni già esistenti sulle vere immagini del velivolo che si avvicina all'edificio - che nessuno ha mai potuto vedere, ma la cui esistenza è confermata, oltre che dal buon senso, da testimonianze inconfutabili - la nostra analisi si concentra su due elementi principali: ...
DobiaLab - Laboratori Creativi - Ass. Cult. Gruppo Area di Ricerca - Via Vittorio Veneto, 32 - 34079 Staranzano (GO) presenta:
11 SETTEMBRE, un’altra Storia. Analisi di una tragedia oltre il luogo comune
Giovedì 18 maggio 2006 ore 21.00
Auditorium Scuola Media “Dante Alighieri” di Staranzano (GO) Piazzale Unicef, 1 INGRESSO LIBERO
Presentazione del documentario11 Settembre 2001 - Inganno globale, il primo film italiano sugli attentati che stanno cambiando la nostra storia. Partecipa in collegamento telefonico dagli Stati Uniti Massimo Mazzucco, regista del documentario e responsabile del sito www.luogocomune.net
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Se le premesse sono sbagliate, ciò che ne consegue non può che essere sbagliato a sua volta.
L’11 Settembre è stato verosimilmente il più grande evento storico da noi vissuto in prima persona, …
La domanda che viene naturale porsi, di fronte alla pietosa messinscena dell'ultimo "video" del Pentagono, è se davvero quelli "non siano tutti deficienti". Ma come possono pensare, ci si chiede, che uno creda davvero che quello è un Boeing 757, quando ti fanno vedere delle immagini in cui si vede ancora meno di quel poco che già si vedeva nelle foto del lontano 2002?
L'unica spiegazione che viene da dare, di fronte a questa poderosa manifestazione di imbecillità - solo i nostri giornalisti non si accorgono di niente, per loro è tutto normalissimo - è che in realtà "loro" non esistono, in quanto tali. Non ci sono, cioè, 5, 31, o 187 persone specifiche, che portano tutte sotto la camicia una maglietta con su scritto "noi", e che si riuniscono tutti i giovedì pomeriggio per discutere la marachella della settimana.
Esiste un "sistema", in questo caso la società stessa, all'interno della quale certe persone, che occupano certe precise posizioni, ...