SILVERSTEIN HA FATTO TOMBOLA
Quattro miliardi e seicento milioni di dollari, e dieci anni di tempo per ricostruire il World Trade Center, sono il premio per la tenacia che Larry Silverstein ha saputo mostrare nel perseguire il massimo pagamento possibile da parte dell'assicurazione sulle Torri cadute.
Lo ha stabilito ieri un tribunale di New York, lasciando ormai poche speranze per la compagnia di assicurazione in appello. La lotta è stata furibonda, ed è durata quasi due anni, perchè Silverstein voleva a tutti i costi che i due attacchi alle Torri venissero considerati due eventi separati, avendo la sua polizza un massimale di 3 miliardi e mezzo di dollari "per ogni evento". E ce l'ha fatta. Non porterà a casa i 7 miliardi che forse all'inizio aveva sognato (quando è stato questo inizio, per Silverstein? Il 12 Settembre, o già in Agosto, quando stipulò in fretta e furia …
Il titolo non è ironico. Nonostante la poca passione che chi
scrive ha sempre provato per l'attuale Presidente del Consiglio, questo
è un sincero incitamento a ritrovare la grinta di una volta, e a
tornare a fare almeno quello che si era prefisso di fare quando fu
eletto: un apparentemente onesto tentativo di seguire una certa linea
politico-economica, che per quanto possa non favorire i ceti meno
abbienti, mantiene almeno lo Stato ad un minimo di funzionalità.
Ci penserà caso mai un'alternativa progressista a regalare due
lire in più a chi lavora, per poi tornare a prendergliele in
maniera magari più elegante.
Ma a questo punto Burlusconi non sta facendo nemmeno più quello,
mentre ha ormai consegnato l'Italia nelle mani della Lega Lombarda (e
di chi c'è dietro), della quale appare sempre più
chiaramente lo schiavo fedele e sottomesso. Essere la "sguattera" degli
Stati Uniti, per l'Italia sarebbe ancora accettabile, poichè se
a molti la cosa può non fare piacere, ...
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RUMSFELD CONFERMA RUMSFELD
di Massimo Mazzucco
Proprio ieri il presidente degli Stati Uniti aveva dovuto inginocchiarsi e "chiedere" a Rumsfeld di restare alla Difesa per altri 4 anni, nonostante il peso degli scandali di Abu Grahib suggerisse - una volta avremmo scritto "imponesse", ma nulla rimane in eterno - l'esatto contrario. Pare che alla fine Rumsfeld si sia fatto convincere.
E così qualcuno ha pensato bene di festeggiare lo scampato pericolo per l'uomo del Pentagono (ci pensate, dopo aver messo in piedi questo grandioso baraccone di conquista legalizzata, dover rinunciare a gestire le spoglie in prima persona?), distribuendo in rete circa duecento fotografie che ritraggono dei marinai del SEALS in situazioni che ricordano fin troppo da vicino...
CONCLUSIONI SULL'11 SETTEMBRE
L'analisi dei fatti dell'11 Settembre, presentata nella apposita sezione, ha permesso di trarre alcune conclusioni generali, che riportiamo qui per permettere una eventuale discussione sulle medesime. (Mentre le altre discussioni in corso riguardano aspetti specifici, soprattutto di tipo tecnico).
A conclusione quindi dell'analisi, si può legittimamente affermare che per continuare a credere alla versione ufficiale, bisogna anche essere disposti a credere:
1 …Che l'FBI sia stata in grado di identificare tutti e diciannove gli attentatori in meno di 48 ore, fornendo tanto di fotografia per ciascuno, nonostante nessun nome arabo apparisse nelle liste passeggeri, ed almeno la metà di loro fosse del tutto sconosciuta alla autorità stesse, al momento degli attentati, per loro susseguente ammissione.
2 …Che Osama bin Laden abbia ordito questa macchinazione infernale, …
L'UOMO CHE GUIDA IL MONDO
Bush è stu-pe-fa-cen-te. Predicar bene e razzolar male è già una notevole caratteristica di una certa mentalità, molto diffusa fra gli evangelisti americani, che più si scagliano contro la pornografia più vengono beccati con l'amante minorenne, più parlano di moralizzare la Casa Bianca più rubano a palate, più parlano di pace più portano guerra, ma quando lo si riesca fare contemporaneamente, davanti alla stessa platea, con metà della bocca che dice una cosa e l'altra metà che la smentisce, ci troviamo di fronte ad un vero capolavoro della natura umana. Degno del Lombroso.
Ieri Bush stava parlando dell'Iraq, dove ben 17 partiti iscritti alle elezioni di Gennaio hanno chiesto al governo provvisorio di Allawi di rimandarle di sei mesi, poichè non ci sono i requisiti organizzativi e di sicurezza per permettere che si svolgano regolarmente fra qualche settimana. Al che Bush, col tono sicuro del padre di famiglia che conosce il bene i figli suoi, ha detto seccamente ''The elections should not be postponed. It's time for the Iraqi citizens to go to the polls and that's why we are very firm on the Jan. 30 date". Le elezioni non vanno rimandate, è ora che i cittadini iracheni…
Gli imperi hanno certamente un fascino e, come tutte le cose vive,
prima o poi muoiono. Più una cosa viva e grande, più la
sua morte è clamorosa e suggestiva. La morte è per
definizione una catastrofe, ovvero un brusco cambiamento di stato. Se
è difficile da prevedere con esattezza per i comuni esseri
viventi, figuriamoci per gli imperi. Un impero è molto di
più di una somma di individui. Un impero è una vera e
propria Gestalt, un'entità olistica che ampiamente trascende la
somma degli individui che ne fanno parte e, addirittura, trascende
anche la somma dei popoli che ne fanno parte.
Apparentemente onnipotenti, gli imperi sono in realtà organismi
assai delicati. Virtualmente immortali, almeno nelle intenzioni, gli
imperi sono invece assai mortali e infatti, prima o poi muoiono tutti.
E quando muoiono, di solito si tratta di una morte rapida e
inaspettata. D'altra parte, se un impero avesse chiare avvisaglie della
sua prossima dipartita, ...
Visto le reazioni - comprensibili, peraltro - di molti iscritti alla risposta di Furio Colombo a luogocomune, abbiamo voluto pubblicare un suo recente articolo, che fra l'altro sembra condensare in maniera cristallina molti dei temi che noi trattiamo quotidianamente. Soprattutto quello della "presunta sinistra" italiana.
CON CHI PARLO?
di Furio Colombo (da l'Unità del 27.11.04)
La sera del 19 novembre sono stato invitato a parlare ad un gruppo di iscritti Ds della sezione “Forte Aurelio Bravetta”, un punto della immensa cerchia suburbana di Roma.
Trovarsi di fronte a decine di persone, giovani e anziane, che hanno appena finito di fare tutti i tipi di vecchi e nuovi lavori, un po’ affannati e con il casco del motorino sotto il braccio, di pensionati ancora attivi...
GRAZIE PAPA'
Sono davvero contento. Oggi in fabbrica non stavo più in me dalla gioia, e adesso non vedo l'ora che torni anche mia moglie dal lavoro per dirglielo: ci è riuscito. Ci avrà messo un pò di tempo, ma ci aveva promesso di aggiustare l'Italia, e finalmente lo ha fatto. E se da oggi staremo tutti meglio, potremo ringraziare soltanto lui.
Il tanto agognato taglio delle tasse (che era il vero motivo per cui lo avevo votato, ora lo confesso), è finalmente arrivato. Dopotutto - avevo pensato - uno che dice che lo stato è come un'azienda, saprà ben lui di cosa parla, no? E poi lui copia tutto quello che fa Bush, quindi sbagliare non sbaglia di sicuro. E infatti, ho preso carta e matita, e ho voluto fare subito una verìfica all'ultima lira, per vedere cosa vado a risparmiare. Dunque, nella speranza di portarmi a casa ...
DUE DOMANDE SEMPLICI SEMPLICI
L'uscita "giustiziera" del Ministro Caldaroli non ha ottenuto solo lo sdegno da parte di chi rispetta i più basilari principi morali, ma anche - come lui stesso probabilmente sperava - numerose espressioni di chiaro entusiasmo per questo tipo di giustizia "fai da te". Di fronte a questa spaccatura evidente, un iscritto si pone delle domande molto semplici. Sono le risposte che mancano.
di Ivan
Com'è che in questo paese, in tema di giustizia, ci sono tanti pesi e tante misure?
Com'è che quando sotto processo finiscono dei "signori", dei ministri o dei capi di governo, sono tutti super-garantisti, e gridano fino alla paranoia al "complotto del comunismo mondiale, materializzatosi nelle toghe rosse"?
Com'è che quando gli imputati sono "parenti di", finiscono ospiti d'onore nei talk-show televisivi, mentre i giudici e le forze dell'ordine ...
UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
di Stefano Serafini
Ormai anche gli osservatori più sprovveduti cominciano a rendersi conto, se non degli interessi geopolitici in gioco, almeno della "straordinaria" organizzazione della presunta opposizione di piazza di un paese povero: da giorni cibo gratis per decine di migliaia di persone, tende, magliette sciarpe e cappellini, megaschermi, impianti da concerto, ecc. Chi paga?
Ai tempi della guerra alla Yugoslavia la Albright poté permettersi di enunciare il principio secondo il quale le elezioni democratiche potevano essere calpestate, ...
E' arrivata la risposta del Direttore de l'Unità al fax che gli avevamo mandato, a proposito dell'articolo su JFK. Eccola, seguita dalla controrisposta.
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