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Era ampiamente previsto, e sta succedendo, esattamente come da copione: si esasperano gli animi, si approfondisce il solco fra le fazioni, poi si aspetta che qualcuno perda il controllo e reagisca, e così si criminalizza l’intera categoria.
Da oggo il nuovo dibattito sui talk-show serali è se esista un parallelo fra la violenza dei no-vax di oggi è il terrorismo delle brigate rosse.
Ovviamente, sanno tutti benissimo che non è così. Ma è sufficiente suggerirlo, perchè in qualche modo il concetto entri nell’inconscio collettivo. Ora che la parola “terrorista” è stata accostata alla parola “novax”, nulla potrà più separarla. Ci penserà poi la finestra di Overton - ovvero il lavorìo quotidiano della stampa mainstream – a renderla man mano più accettabile.
Il tutto inoltre avviene all’alba del giorno in cui il greenpass entra in vigore anche per i viaggi in treno e in aereo, esasperando così ancora di più gli animi già tesi di coloro che si sentono discriminati da questo provvedimento incostituzionale. La giornata di oggi (mercoledì) sarà cruciale per determinare il prosieguo del pubblico dibattito: se malauguratamente dalle previste proteste alle stazioni ferroviarie dovesse scaturire un grave fatto di violenza, questo darebbe il la a tutti coloro che aspettano solo un segnale favorevole per poter dire “Adesso basta. Repressione massima, e obbligo generalizzato”.
Aveva fatto un certo scalpore, nei giorni scorsi, la notizia che il regista Spike Lee avesse “espresso dei dubbi” sulla verità ufficiale dell’11 settembre. Per quanto con notevole ritardo, era ora che qualcuno, anche nel mondo dorato di Hollywood, cominciasse a svegliarsi.
Ma evidentemente questo non si può ancora fare.
Spike Lee infatti ha realizzato una docu-serie di quattro puntate sull’11 settembre, per il canale americano HBO. La quarta di queste puntate, che è programmata proprio per l’11 settembre prossimo, conteneva anche una mezz’ora circa dedicata al dibattito sul crollo delle torri gemelle. In questi 30 minuti, Spike Lee aveva dato la parola agli ingegneri dell’associazione Architects & Engineers for 9/11 Truth, che sostengono - ormai da 15 anni, e con prove scientifiche alla mano - che il crollo delle torri gemelle sarebbe stato impossibile a causa dei soli impatti aerei e degli incendi che ne sono conseguiti, e che fosse stata necessaria una demolizione controllata per abbattere quegli edifici nel modo in cui sono crollati. Insomma, nel suo dpocumentario Lee aveva dato spazio anche alla teoria alternativa, quella che i mainstream media amano definire “la teoria del complotto”.
Ma apparentemente la voce di questa “mezz’ora maledetta” si è sparsa troppo in anticipo, e questo ha suscitato abbastanza proteste, nella stampa mainstream, da obbligare il regista a tagliarla integralmente.
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Kabul: a chi è utile l’attentato dell’Isis? - Crisanti resuscita i morti - Israele: l’efficacia dei vaccini sta svanendo - Mentana e la logica azzoppata - Bassetti cancella ogni traccia di conflitto di interessi.
Tutte le possibili interpretazioni sull’attentato di Kabul girano attorno alla sigla Isis-K, la sigla di questo fantomatico gruppo che sarebbe – secondo la narrativa mainstream – una specie di estensione dell’Isis in Afghanistan.
Ma chi è abituato a seguire da vicino queste cose sa bene che l’Isis è tutt’altro che una fazione islamica genuina. E’ stata creata con i soldi dell’Arabia Saudita, notoriamente amica degli americani, ed è servita spesso come copertura per operare in Medio Oriente facendo proprio l’interesse degli stessi americani.
A questo punto quindi le ipotesi più plausibili sono quattro:
Questo articolo è stato scritto dal dott. Peter A. McCullough, ed è stato pubblicato sul sito The Defender di Robert Kennedy Jr.
Una rivoluzionaria ricerca in preprint del prestigioso gruppo di ricerca clinica dell’Università di Oxford, pubblicata sul Lancet il 10 agosto, contiene allarmanti rivelazioni che sono potenzialmente devastanti per la campagna vaccinale contro il covid.
La ricerca rivela che le persone vaccinate contengono nelle narici 251 volte il carico virale del Covid 19, rispetto alle persone non vaccinate. Mentre attenua i sintomi dell’infezione, l’iniezione permette agli individui vaccinati di trasportare carichi virali particolarmente alti senza inizialmente ammalarsi. Questo li trasforma potenzialmente in “super-diffusori” presintomatici.
Questo fenomeno potrebbe essere il motivo per le scioccanti impennate di contagio post-vaccinale riscontrate nelle popolazioni mondiali più pesantemente vaccinate.
La cosiddetta “approvazione definitiva” del vaccino Pfizer da parte della FDA sta scatenando una gran confusione in rete, a causa del modo ambiguo in cui sono stati scritti i documenti relativi. Cerchiamo di fare un pò di chiarezza.
I documenti che creano confusione sono due: il comunicato stampa ufficiale della FDA, e la lettera della FDA alla Pfizer che comunica l’avvenuta approvazione.
La confusione deriva soprattutto dall’uso, apparentemente intercambiabile, dei termini “autorizzato” ed “approvato”. I due termini sono invece sostanzialmente diversi, e non devono essere confusi fra loro: con il primo si intende la autorizzazione d’emergenza (EUA – Emergency Use Authorization), concessa dalla agenzia del farmaco americana (FDA) in presenza di una sperimentazione ridotta, ed in mancanza di cure alternative ufficialmente riconosciute. Con il secondo termine si intende invece che il farmaco è approvato definitivamente (“Licensed”), e può essere immesso sul mercato con il suo nome commerciale.
Ed è proprio qui che scatta la confusione, con il doppio nome del prodotto. Il vaccino originale infatti si chiama ufficialmente “Pfizer-BioNTech COVID‑19 Vaccine”, mentre il secondo si chiama “COMIRNATY”.
Pietro Luigi Garavelli, primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale di Novara, è finito al centro di una dinamica intimidatoria per avere osato partecipare, in termini dialettici e non di acritica adesione, ad una manifestazione contro il "green pass". In Italia si è imposto di fatto un modello simile a quello dei talebani. "Non posso parlare fino a quando la mia posizione non sarà chiarita".
Purtroppo questo episodio rischia di impedire a Garavelli di partecipare al summit internazionale che si terrà a Roma in settembre, del quale Garavelli parla nella stessa intervista.
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Io trovo questa testimonianza altamente credibile. Voi?
Leggi tutto: Commenti liberi 4 set. 2021