La buffonata della super lega è durata tre giorni. Di fronte alla reazione violenta delle loro tifoserie, le cosiddette “grandi squadre” del calcio europeo hanno dovuto fare una brutale marcia indietro. Soprattutto in Gran Bretagna, dove i tifosi l’hanno subito soprannominata “supergreed” (super-avidità), la marcia indietro è stata plateale: tutte e sei le inglesi hanno rinunciato nell’arco di poche ore.
In Italia si è sfilata anche l’Inter, ed è chiaro che a questo punto l’idea della super lega resta solo un brutto ricordo.
Ma come hanno potuto i dirigenti di queste squadre commettere un errore così madornale? Lo hanno commesso perché hanno peccato di presunzione. Hanno pensato che bastasse dire “noi siamo i più forti, e da oggi comandiamo noi” perché il mondo del calcio si inchinasse alla loro potenza complessiva.
Jorge Luis Borges definisce l’intelligenza come “la capacità di disciplinare la propria attività mentale in modo tale da dimensionare le vicende dolorose ed esaltare quelle piacevoli.” In altre parole, la capacità di razionalizzare ciò che avviene a livello emotivo.
Se questa definizione è valida, bisogna dedurre che Beppe Grillo sia profondamente stupido, perché lui ieri ha fatto l’esatto contrario.
di Giorgio Cattaneo
Il coprifuoco della verità mantiene l’Italia nella grande menzogna in cui è stata immersa, a partire dalla drammatica primavera 2020, con l’occultamento sistematico della reale situazione sanitaria e delle vie d’uscita medico-farmacologiche individuate quasi subito dai medici più brillanti e coraggiosi.
Lo sgangherato carrozzone politico che sostiene il governo Draghi continua a non farne cenno, così come la stessa opposizione: Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che non si sono mai opposti al golpe bianco commissionato a Conte, neppure oggi contestano in modo chiaro la linea sanitaria governativa. Draghi infatti punta tutto sull’ambiguo compromesso dei vaccini, seguitando a ignorare la via maestra delle cure precoci domiciliari: attraverso un protocollo terapeutico nazionale, l’assistenza medica trasformerebbe il Covid in una malattia regolarmente curabile, evitando quasi sempre il ricovero in ospedale e quindi azzerando, di fatto, i numeri dell’emergenza.
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Mi presento: sono Dino Davidde, matricola 3663 dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Campobasso, quello che bufale.net ha definito “il presunto infermiere” del video che molti di voi hanno visto nei giorni scorsi.
Dopo ciò che è succeso in piazza, vorrei fare alcuni chiarimenti. In primo luogo devo delle scuse:
Ai miei figli: vi chiedo scusa, papà ha detto una marea di parolacce e vi ha dato un esempio sbagliato. Ma sono certo che quando verrete a conoscenza di tutta questa storia sarete abbastanza grandi da capire che quando ci vuole ci vuole!
Chiedo anche scusa a tutti i colleghi di triage che si sono sentiti attaccati dalle mie parole, il mio libero sfogo era rivolto ad alcuni colleghi e a specifici episodi vissuti li da voi all'arrivo in ospedale.
A tirar troppo la corda – dice il proverbio – prima o poi si spezza.
Più passano le settimane, più cresce in me la convinzione che questa operazione di vaccinazione globale finirà per essere un mezzo fallimento. Non lo sarà certo nel numero totale dei vaccinati: alla fine della fiera, riusciranno sicuramente a vaccinare più di un miliardo di persone, e questo verrà considerato “un successo planetario”. Ma il “danno collaterale” starà nell’immagine stessa dei vaccini, che non sarà mai più come quella di prima.
Fino a ieri, i media di regime ci avevano sempre venduto i vaccini come qualcosa di sicuro, di infallibile, di eccezionale. Un traguardo della scienza, che ha saputo sconfiggere “il male” grazie all’ingegno e alla dedizione degli uomini in camice bianco.
Ma da oggi non è più così. Oggi il mondo intero sta assistendo alla debacle dei vaccini. E lo vediamo in diretta tv, giorno per giorno.
Smettetela con ‘sta storia che siamo in dittatura, non c'è nessuna dittatura.
La dittatura è quando il governo si attribuisce poteri speciali a tempo indeterminato, quando non c'è opposizione, quando c'è il coprifuoco per strada, quando puoi uscire di casa solo per approvigionarti di cibo e medicine e comunque con un'autorizzazione, quando la polizia ti insegue per multarti, quando le strade sono presidiate dai blindati e i droni controllano i cieli.
La dittatura è quando é vietato assembrarsi al chiuso e anche all'aperto, quando c'è il divieto di uscire dopo una certa ora, quando cinema, teatri, stadi e locali vengono chiusi, quando le funzioni religiose vengono limitate, quando i centri di aggregazione culturale vengono chiusi, quando l'istruzione e la scuola vengono sottomesse al potere.
di Andrea Eremita
Da quando ho un laboratorio di Apicoltura, da circa quattro anni, conduco sommessamente una ricerca statistica. Quando faccio provare ai clienti questo o quel miele, una volta che hanno assaggiato, attendo che mi chiedano dove gettare la paletta. Ciò che mi interessa è verificare come si esprimono.
Nella maggioranza dei casi, direi l’ 85%, si esprimono con queste esatte parole: “Dove butto la paletta sporca?” Nel 15% dei casi invece dicono: “Dove si mettono le palette usate?” o usano un' espressione simile.
Ai clienti del primo gruppo, quello più consistente, faccio sempre notare che è meglio parlare di palette usate piuttosto che di palette sporche, perchè faccio sempre notare, “non mi risulta, signore\a, che lei sia sporco\a.”
Alcuni rispondono sorpresi: “E' vero! Non ci avevo pensato.” Per altri la mia contestazione non ha particolare rilevanza.
Se, sempre a questo 85% andassi a chiedere se sono cristiani, probabilmente solo da un 15% riceverei un chiaro assenso. Gli altri direbbero che non credono a niente, che Dio non esiste, che sono comunisti, buddisti, anarchici, punk, agnostici o quant'altro.
Questa piccola ricerca mi chiarisce un fatto molto importante. Per quanto ci si trovi in epoca moderna, per quanto quasi più nessuno frequenti la chiesa, per quanto si sia passati attraverso illuminismo, positivismo, democrazia, rivoluzione digitale e quant'altro ci discosta dal fantomatico ed oscurantista Medio Evo, alcuni condizionamenti sono profondamente attivi e la lingua li esprime in tutta chiarezza.
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Scusate se ripubblico Il Messaggero, ma quando ce vò ce vò.
Covid, «solo 1 contagio su 1.000 avviene all'aperto»: lo studio che rilancia sport, parchi e incontri fuori casa
Solo un caso confermato di Covid-19 su mille è riconducibile alla trasmissione all'aperto: lo rivela un nuovo studio, che a sua volta fa leva su altre ricerche. Probabilmente non serviva neanche che venisse scritto nero su bianco, ma se non altro ora ci sono nuove prove scientifiche pubblicate ufficialmente. Dei 232.164 casi di Covid-19 registrati in Irlanda fino al 24 marzo di quest'anno, 262 sono stati il risultato di trasmissione all'aperto, pari allo 0,1% del totale. Ci sono stati 42 focolai associati a raduni all'aperto. I dati sono riportati dall'Health Protection Surveillance Center (HPSC), che monitora i numeri dei casi nella Repubblica irlandese. Ci sono stati 21 focolai nei cantieri edili con 124 casi e 20 focolai associati ad attività sportive e fitness in cui ci sono stati 131 casi. Numeri bassissimi, a ben guardare.
I dati HPSC, forniti al “The Irish Times”, si basavano su «luoghi che sono principalmente associati ad attività all'aperto, ovvero sport all'aria aperta e cantieri edili, o focolai che menzionano specificamente un'attività all'aperto». L'HSPC ha detto, tuttavia, che «non può determinare dove si sia verificata la trasmissione». Inoltre, il 20% di tutti i casi nello Stato deriva da una trasmissione la cui fonte dell'infezione non è nota. Il numero relativamente basso di casi derivanti dalla trasmissione all'aperto è rispecchiato in diversi studi internazionali.
Leggi tutto: Massimo Citro: Covid e psicologia delle masse