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Con questo articolo rispondo alla “lettera aperta” che mi è stata indirizzata alcuni giorni fa dal Terracina Social Forum.
La prima considerazione da fare è che la lettera aperta è un formato che si utilizza di solito come “ricatto benevolo” nei confronti del destinatario, in modo da costringerlo a rispondere pubblicamente. Marco Villa, il responsabile di TSF, mi conosce da tempo, e ha tutti i miei contatti personali. Avrebbe potuto tranquillamente scrivermi in privato, discutendo con me personalmente della sua iniziativa. Invece ha scelto la strada più “rumorosa”, e quindi non mi resta che rispondergli pubblicamente. (Fra l’altro, anche strategicamente, è poco saggio discutere in pubblico di iniziative del genere, prima che siano eventualmente pronte ad essere attivate. Non ci vuole un genio per capirne il motivo).
Ma è soprattutto l’impostazione della lettera, fin dall’inizio, che ritengo sbagliata.
Nei giorni scorsi il Terracina Social Forum ha pubblicato questa “Lettera aperta a Massimo Mazzucco”. Ve la ripropongo qui, perchè vorrei sapere cosa ne pensate della loro “proposta operativa”.
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Recentemente Massimo Mazzucco ha lanciato una simpatica iniziativa, denominata “Guinzaglio d’oro 2020”.
Noi del Terracina Social Forum, però, riteniamo l’iniziativa insufficiente.
Se ci si vuole limitare a giocare, il “Guinzaglio d’oro” va benissimo, ma se si vuole provare ad incidere seriamente sulla realtà, la strategia a nostro avviso dovrebbe essere un’altra.
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Donald Trump aveva ancora una possibilità per uscire di scena in bellezza: usare al meglio il suo potere di perdono, che gli è conferito dalla costituzione. Invece ha fatto fiasco, utilizzandolo solo per interessi personali, e perdendo così l’opportunità di trasformarlo in un grande gesto politico.
Come è noto, la costituzione americana attribuisce al presidente la facoltà, in qualunque momento, di “concedere il perdono (o una commutazione della pena) a chiunque abbia compiuto un crimine contro gli Stati Uniti d’America, eccetto che nel caso di impeachment”. I padri fondatori lasciarono intenzionalmente ampia la definizione del perdono, perché contavano sulla nobiltà d’animo e sulla integrità morale di chiunque fosse il presidente degli Stati Uniti.
Non avevano certo previsto che un presidente potesse arrivare a perdonare quasi esclusivamente persone che hanno agito direttamente per suo conto.
di Francesco Santoianni
Finalmente qualche risata in questo mesto Natale-Covid! Ce le regala Openonline, tempio del Fact Checking, con l’articolo “Caso Navalny, il veleno forse nelle mutande. Secondo uno 007 russo sarebbe stato messo nelle cuciture”. Mutande avvelenate che si direbbero essere un feticcio per i servizi segreti russi.
Infatti, già per Novichok spruzzato, al controllo bagagli dell’aeroporto di Mosca, sulle sue mutande, Julia Skripal si sarebbe accasciata, il giorno dopo, insieme al padre (l’ex spia Sergei Skripal) su una panchina di Salisbury. In un circostanziato articolo ci domandavamo stupiti perché mai i due si fossero accasciati su quella panchina contemporaneamente. Domanda certamente intrigante ma che sbiadiva di fronte alla principale inerente il “caso Novichok”: perché questo “gas nervino, inventato dai russi, cento volte più letale del Sarin” non ha ammazzato Julia e Sergei Skripal? Domanda che si ripropone oggi davanti al “dissidente russo” Alexei Navalny, pure lui avvelenato dai russi con Novichok, pure lui miracolosamente sopravvissuto.
di Antonio Amorosi
Stare chiusi in casa o vaccinarci? Potremmo andare verso questo dilemma. Anche perché oltre a chiuderci in casa i decisori politici non sembrano andare e sono passati 10 mesi dallo scoppio dell’epidemia.
C’è il vaccino. Qualcuno, tra i politici e gli esperti virologi o presunti tali, ha già proposto di renderli obbligatori per accedere ai servizi, iniziando da alcune categorie. Prima o poi potrà esserci l’obbligo di vaccinarsi contro la Sars-Cov-2? Ne abbiamo parlato con l’avvocato cagliaritano Francesco Scifo, esperto di diritto europeo, di diritti umani e patrocinante in Cassazione (da giovane si è fatto le ossa con le difese d’ufficio in Cassazione).
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CORREZIONE: L'infermiera che sviene nel video e quella che ha rischiato di morire sono due casi diversi (uno in Tennessee, uno in Alaska). Erroneamente nelle news abbiamo pensato che fosse la stessa persona.
Guinzaglio d’Oro 2020: i vincitori – Il capo della Pfitzer non vuole “tagliare la fila” – Infermiera rischia di morire dopo il vaccino - Emergenza suicidi fra i giovanissimi.
Leggi tutto: Commenti liberi 2 gen. 2021