di Marcello Pamio
Manca poco più di un mese a Natale, e quasi nessuno se n’è accorto. Gli anni scorsi subito dopo Ognissanti iniziava un massiccio martellamento di prodotti, pubblicità, video, canzoni e jingles natalizi, per non parlare di panettoni, luminarie e stelle filanti. Quest’anno no: come mai? Semplice, è arrivato l’ordine dall’alto ai vari editori di cancellare la festività dai media. Ovviamente il motivo è più che valido: il coronavirus!
La realtà è un po’ diversa: ci stanno rosolando lentamente sulla piastra, per prepararci al prossimo anno che inizierà con i botti, e non pensiate al capodanno. Il veglione infatti si farà a casa in totale solitudine senza alcun razzetto o fontanella, perché verranno messi al bando dal prossimo Dpcm in quanto i petardi potrebbero svegliare dal sonno notturno il SarsCoV-2... Che non sia mai!
Mi riferisco al “patentino” e all’ipotesi di obbligo in base alle fasce di età che sta prendendo forma. A dirlo il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. “Stiamo disegnando un piano dei vaccini, il primo sarà quello di Pfizer e all’Italia arriveranno 3,4 milioni di dosi nella seconda parte di gennaio, che serviranno a vaccinare 1,7 milioni di italiani perché a ogni persona dovranno essere somministrate due dosi”.
Una legge in Danimarca che avrebbe dato alle autorità il potere di iniettare con la forza alle persone un vaccino per il coronavirus è stata abbandonata dopo nove giorni di proteste pubbliche.
La «legge sull’epidemia» avrebbe conferito al governo danese il potere di emanare misure di quarantena obbligatorie contro chiunque fosse infettato da una malattia pericolosa, ma è stata la parte relativa alle vaccinazioni che ha causato il più grande clamore, scrive Summit News.
La regione Calabria sta vivendo un periodo tremendo sul fronte della sanità. Non per quello che riguarda i malati in sé (quelli per fortuna sono pochi), ma per quello che riguarda la gestione generale della sanità.
Commissariata da anni “per infiltrazioni mafiose” (come se la mafia fosse un problema locale e non nazionale), la Calabria si ritrova oggi in zona rossa non per la diffusione del virus, ma per insufficienza delle sue strutture sanitarie. E per insufficienza degli stessi commissari mandati da Roma, che si sono rivelati, in diretta televisiva, dei totali incompetenti.
Allora qualcuno ha pensato di dare la gestione della sanità calabrese ad una persona che di medicina si intende: Gino Strada. Di fronte a quel pover’uomo di Cotticelli (“Oddio non ero più io”), oppure al nuovo arrivato Zuccatelli ("Devi baciarmi con la lingua in bocca per 15 minuti se vuoi contagiarmi"), Gino Strada è un mostro, un gigante, un uomo che appartiene ad un’altra dimensione.
Ma forse è proprio questo il problema. Se Gino Strada diventasse commissario della sanità calabrese, metterebbe immediatamente a nudo le mille magagne, i mille intrighi politici e le mille ruberie che hanno ridotto quella regione nello stato pietoso in cui si trova. E questo non va bene, questo non può succedere.
di Piero68
Personalmente sono stanco dei medici. Sono stanco di sentirli blaterare e sono stanco di vederli innalzati a nuove star del III millennio. Sia che vadano in una direzione ancor di più in quella opposta.
Sono stanco di questi Soloni divenuti all'improvviso il faro cui dobbiamo affidare il nostro "tutto".
Che siano dei Burioni o siano degli Zangrillo a questo punto, per me, non fa nessuna differenza. Perchè nel primo caso sono dei prezzolati incompetenti o in malafede. Ma nel caso opposto sono anche peggio. Sono spettatori taciturni del massacro umano, giuridico ed economico che stiamo vivendo.
Non me ne frega niente delle loro esternazioni estemporanee "negazioniste" fatte magari per avere un pò di visibilità e per avere il loro quarto d'ora di gloria.
«La medicina territoriale è stata esclusa dai giochi e si è voluto creare una distanza tra noi e i pazienti, ma io ho continuato a curare e non ho avuto né un decesso, né un ricovero in terapia intensiva». La testimonianza di un medico di base di Bologna che rivela come il ministero «abbia disincentivato i pazienti dal ricorrere a noi medici di famiglia». Il mistero delle sovradiagnosi da Covid e dell'attendibilità dei tamponi.
di Luisellla Scrosati
E' sempre più chiaro che uno dei problemi maggiori nella gestione di questa emergenza sanitaria, riguarda la “messa in quarantena” dei medici di base. Viene loro chiesto di fare tamponi, ma vengono ostacolati nel fare il lavoro proprio di identificazione di una malattia in base alla sintomatologia dei pazienti, con conseguente cura. Di un malato, importa solo sapere se sia positivo e negativo al tampone; e nel caso di positività, si mette in atto tutto il carrozzone di identificazione dei contatti, isolamenti, etc. «La medicina territoriale è stata esclusa dai giochi e si è voluto creare una distanza tra noi e i pazienti», dice alla Bussola la dottoressa Maria Grazia Dondini, medico di Medicina generale di Monterenzio, in provincia di Bologna.
Quella che c’è oggi è soprattutto un’epidemia di panico – A livello sanitario non è stato fatto nulla – La medicina territoriale è stata ignorata – Il sistema dei trasporti non è stato adeguato – Il vero scandalo è che a tutt’oggi non ci sono linee-guida da parte del ministero: ogni medico fa da sè – Molti medici vicini al burn-out – E’ sbagliato sostenere che “le intubazioni uccidevano i malati”.
di Marco Della Luna
Il piano (da sventare) è questo: hanno deciso di bloccare le economie con ripetuti lockdowns, causare una spaventosa crisi sociale, costringere gli Stati, le aziende e i privati a sovraindebitarsi, così che i banchieri, prestandoci la loro moneta creata dal nulla, passando per salvatori del mondo, possano impadronirsi di tutto e noi si finisca a lavorare, come schiavi cinesi, per pagare a loro gli interessi sui debiti.
Infatti, il nuovo lockdown è stato sollecitato nientemeno che dal FMI e da Christine Lagarde, presidente della BCE. Metterà l’Italia come i banchieri franco-tedeschi la vogliono: a 90°, posizione detta ‘della troika’.
La comunità bancaria mondiale si sta preparando: quando le economie saranno indebolite e indebitate dalle misure cosiddette anti-contagio, quando la popolazione sarà esasperata dalla povertà e dalla disoccupazione, quando ogni capacità di resistenza sarà fiaccata, allora si faranno avanti con la moneta che creano dal nulla grazie alla loro sovranità monetaria sottratta agli Stati, e compreranno tutto e tutti dalle macerie, istituzionalizzando il loro nuovo ordine sociale sul modello della dittatura cinese, con un pensiero unico obbligatorio e divieto di dissenso. Non saremo più padroni di nulla, i governi saranno perennemente commissariati dai banchieri, lavoreremo solo per pagare gli interessi sul nuovo debito, contratto col prendere a prestito denaro che essi creano dal nulla senza indebitarsi, e che anche gli Stati potrebbero creare dal nulla senza indebitarci, se i governanti non fossero i valletti stupidi dei banchieri predoni. La sovranità monetaria, il signoraggio, sono l’arma finale di questo piano. Su di essa si giocherà la partita finale tra libertà e schiavizzazione.
di Francesco Santoianni
A sentire le TV si direbbe che le (insensate) misure decise con il DPCM del 13 ottobre siano l’ultima trincea prima di arrendersi ad un nuovo lockdown; che, certamente, sarà “giustificato” dai prossimi “morti per Covid” (e cioè i tanti anziani portati via annualmente dall’influenza, nei quali saranno trovate pur labili tracce del virus SARS-Cov-2). Cosa fare di fronte ad una gestione dell'emergenza che, spacciando i positivi (che per il 95% sono asintomatici) per malati, prospetta una flagrante violazione della nostra Costituzione e dei nostri diritti? Intanto, definire proposte per far nascere, anche qui in Italia, un movimento degno di questo nome. Su questo, e su altro, abbiamo intervistato il prof. Giulio Tarro.
Professore, qual è la reale situazione Covid in Italia?
"Anche volendo prendere per attendibili i dati ufficiali trasmessi dal Governo, ritengo che l’attuale situazione confermi pienamente quello che avevo già detto. E cioè che l’epidemia Covid si è spenta a maggio."
di Marcello Pamio
Influenza, periodo di rilevamento (1-42 settimane) anno 2020
I media e le autorità ci stanno dicendo all’unisono che l’influenza stagionale è completamente SPARITA dalla faccia della terra. Possiamo quindi brindare con lo spumante per la stupenda notizia, se siete però riusciti ad accaparrarvi una bottiglia prima della chiusura dei reparti alcolici nei supermercati. Il merito ovviamente va alle procedure di sicurezza anti-covid messe in atto dai bravi e responsabili cittadini dell’Impero. Un plauso quindi alle autorità!
Domenica 18 ottobre alle 21 il canale digitale terrestre Davvero TV trasmette il documentario “Vax Over, la protesta taciuta” di Alessandro Amori. Le frequenze sono: Lombardia 606, Lazio 632 e Piemonte 606/607. Questa è una sintesi del documentario, che è visionabile per intero (3.99 euro) sul sito di Vax Over
Leggi tutto: Babbo Natale e il “patentino” vaccinale per tutti…